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Messaggi - viator

#1231
Salve. Confesso di essere stato "solleticato" dal "topic" "L'INDIFFERENZA", separatamente aperto ed attivo sul Forum. Esso ha stimolato mia breve riflessione che però trovo corretto illustrare separatamente poiché – opponendo la mia cinica ed ipermaterialistica visione di certe cose alla impronta buonistico-sentimental-psico-emotiva assunta dagli interventi altrui presenti in -INDIFFERENZA-...................eviterò sia di fare indebite confusioni che di scandalizzare alcuni benpensanti speranzosi nella bontà dell'animo umano.


E' cosa nota che – vivendo in ambienti troppo affollati ed in cui le risorse sono limitate (tendenzialmente insufficienti per tutti quanti) i comportamenti dei viventi (uomo incluso) tendono a "virare" verso la competitività e – tendenzialmente – la aggressività. Questa mi sembra essere una verità biologica ahimè materialistica ma indubitabile e priva, nel suo fondamento, di ogni relazione con sentimenti, educazione, morale, etica. Che poi, nel caso dell'uomo, tutti gli aspetti precedentemente elencati esistano e possano venir utilizzati per gestire e moderare gli effetti dell'affollamento e della fame........secondo me non toglie una virgola alla fondamentale validità dell'assunto che ho descritto.


E' cosa meno nota ma secondo me ugualmente vera che le comunità al cui interno è più diffusa la reciproca empatia (il quieto vivere combinato con la solidarietà, quando necessaria) risultino quelle al cui interno si vive in regime di sussistenza (cioè in cui si dispone dello stretto necessario per vivere) e che comunque non presentino sovraffollamento (esempi tipici li avremo in diversi Paesi e luoghi di Asia ed Oceania, non trovate ?).




Avremmo quindi le equazioni :



       
  • affollamento+povertà = aggressività
  • equilibrio demografico+sufficienza economica = empatia

A questo punto mi sembrerebbe di aver scoperto dove e come si colloca l'INDIFFERENZA : esattamente a metà tra empatia ed aggressività.




Infatti pare che l'indifferenza, la noncuranza verso l'altro, l'eccesso di individualismo egoistico risulti particolarmente presente all'interno delle società opulente e che – soprattutto – la sua diffusione non sia influenzata dall'affollamento (o da altri parametri e virtù altamente immateriali) ma solo dalle condizioni economico-patrimoniali.


Infatti :



       
  • in una società ricca lo sviluppo dell'empatia è ostacolato dalla difficoltà nel riuscire ad immedesimarsi in una condizione (il bisogno altrui) che appare estranea, marginale, innaturale, dal momento che si vive e si pensa in un ambiente popolato quasi solo dall'abbondanza.
  • Paradossalmente, il possedere molto instilla l'ossessione di doversi dedicare completamente a ciò che si ha (il povero ha poco da perdere, il ricco molto di più).
  • Nelle società ricche l'affollamento non è un problema critico perchè non è necessario risultare aggressivi per sopravvivere.

Quindi potremo concludere, inserendo tra le due "equazioni" sociobiologiche fornite sopra  : opulenza=indifferenza.


Saluti a tutti.

#1232
Beh, la confusione è comprensibile : sul pianeta non c'è nessuno in grado di prevedere gli sviluppi della pandemia, nè a breve nè a più lungo termine.




A questo punto la politica qualcosa dovrà pur raccontarci, no? Vorrete mica che abbassino le braccia ed ammettano una verità come quella soprastante, vero?. Mica li abbiamo eletti perchè ci preparino ad un futuro del tutto incerto e magari assai triste !. Forza..........allegri !.......non siate pessimisti come me!. Saluti.
#1233
Tematiche Filosofiche / Perché amare la Natura?
19 Febbraio 2021, 21:58:35 PM
Citazione di: Ipazia il 19 Febbraio 2021, 21:22:38 PM
Anche per l'arte è necessario capire il messaggio e tale comprensione richiede la conoscenza degli antefatti su cui si regge un'opera d'arte. Difficile "capire" la Divina Commedia senza conoscere le storie a cui Dante fa riferimento inclusa la biografia di Dante. Per musica e pittura è la stessa cosa. Il godimento di un'opera d'arte è legato alla conoscenza del contesto culturale in cui l'arte-fice visse e dal godimento segue l'amore.

Come per la natura, anche nella produzione umana la conoscenza dei meccanismi che l'hanno resa possibile è conditio sine qua non per giudicare e valorizzare.


Salute a te, Ineffabile Musa. Devo darti ragione, in effetti la conoscenza non può che valorizzare le proprie conseguenze. La mia unica perplessità riguarda la (si chiamava consecutio temporis ?) sequenza (forse artistica ma certo sospettosamente innaturale) per la quale il godimento precederebbe l'amore e non viceversa. Ma forse io sono artisticamente un pervertito. Saluti ed omaggi.
#1234
Percorsi ed Esperienze / Indifferenza
19 Febbraio 2021, 18:56:02 PM
Salve Ipazia. Meravigliosa la tua capacità di risultare efficacemente lapidaria. Al di là della soggettività troppo spesso sentimental-moralistica con la quale questo argomento (e quasi tutti gli altri) viene affrontato dagli altri utenti..........ecco la perfetta definizione sociopsicotecnica della indifferenza quale neutrale strumento (semplicemente simmetrico al suo opposto, il coinvolgimento) gestionale dei rapporti "politici". Bravissima e sempre grazie. Saluti.
#1235
Tematiche Filosofiche / Re:Perché amare la Natura?
19 Febbraio 2021, 12:52:49 PM
Salve bobmax. Ovviamente tu hai sia ragione che torto. Hai ragione nel senso che l'analisi è necessaria alla formulazione della sintesi, ma da sola resta esercizio perfettamente vano.


Hai torto nel senso che la sintesi può - al limite - fare a meno dell'analisi, permettendo comunque di prendere delle decisioni concrete magari indovinando ciò che risulterebbe comunque vero ed utile una volta che si procedesse all'analisi della sintesi che ha generato le nostre scelte.





A livello dialettico io considero che le discussioni debbano partire sempre da una tesi, la quale risulterà naturalmente consistere in una "ipotesi sintetica" nascente da una previa ad autonoma analisi unilaterale da parte di chi ponga la tesi stessa.


Ma agli interlocutori va anzitutto sottoposta la tesi sintetica, la cui formulazione concisa e snella possa permettere di più facilmente svolgere il successivo contradditorio avente magari forma analitica.




Se il contradditorio dovesse partire dalla esplicitazione di una analisi, quello che potrebbe partire non potrebbe essere un contradditorio a più voci ma solo un accavallamento di esegesi o di soliloqui esegetici costretti a "nuotare" in un mare di termini e considerazioni contenuti nella tesi analitica necessariamente prolissa dalla quale qualcuno ha deciso di partire.
#1236
Tematiche Filosofiche / Re:Perché amare la Natura?
19 Febbraio 2021, 12:29:40 PM
Citazione di: iano il 18 Febbraio 2021, 22:44:00 PM

Parlando di arte il termine "capire" mi sembra poco appropriato.
Si fa', si ammira l'arte, in un percorso di crescita che non ha fine.
Chi si compiace di capirla è quello che poco utilmente compra croste nelle televendite.




Salve iano. Le mostre d'arte sono un fatto culturale ed una occasione sociale che prende a pretesto una presunta presenza, in certi luoghi, di forme d'arte............onde creare una situazione al cui interno qualcuno celebra qualcun altro (gli autori) e poi indirettamente celebra pure la società e la cultura che ha espresso autori e visitatori, e poi ancora - in ulteriore ma non marginale subordine - celebra pure il narcisismo cerebrale E/O sentimentale del singolo visitatore (basta sostituire "quanto sono intelligente" con "quanto sono sensibile").




La riprova dei miei deliri soprastanti è costituita - all'interno del mondo della cultura artistica - della imprescindibile presenza di certe figure (si chiamano critici d'arte) senza le quali nessun pubblico capirebbe una mazza di arte moderna e neppure si accorgerebbe della sua mancanza.




La vera arte è "il tramite tra la immanenza dell'opera e la trascendenza del sentimento suscitato nel singolo e magari solitario osservatore che la contempli". Quindi intermediari e discussioni circa la nuda immanenza di un'opera e la SOGGETTIVITA' della sua interpretazione in chiave eventualmente spiritual-trascendente................intermediari e discussioni, dicevo, fanno parte solo della "sceneggiata" cultural-social-autocelebrativa. Saluti.
#1237
Tematiche Filosofiche / Re:Perché amare la Natura?
18 Febbraio 2021, 21:43:03 PM
Salve Ipazia. Citandoti : "Bellezza storica è la memoria delle nostre radici, altro oggetto decisamente poco utilitaristico".

Poco utilitaristico in chiave mercenaria. Il valore autoconsolatorio ed autocelebratorio dei reperti storici rappresenta sicuramente una utilità in quanto stabilizza la nostra psiche fornendo un senso al nostro esistere come specie. Poi i saltelli dalla specie (dominante) alla società (prevalente) alla cultura (aggregante) alla individualità (gregaria), cioè verso le utilità via via più egoistiche......................risultano assai più facilitati. E perdona il mio immarcescibile cinismo. A proposito : lo sai come si sente la maggior parte delle persone che si reca a visitare deliberatamente (le occasioni ed i coartamenti sono casi separati) le mostre di arte moderna ? Si trova a pensare narcisisticamente (perciò utilmente) : "Ma quanto sono intelligente nel riuscire a capire il significato di queste opere !". Salutissimi.





#1238
Tematiche Filosofiche / Perché amare la Natura?
18 Febbraio 2021, 12:36:13 PM
Salve iano. E certo che la faccio semplice (l'eventuale "troppo" dipende dai gusti e dagli schematismi intellettuali di chi mi legge), dato che - vista anche la mia abissale ignoranza che non mi permette di tuffarmi in deliziose, profonde, perfettamente inutili analisi dei massimi valori e sistemi - da sempre ho deciso di dedicarmi alla sintesi, cioè a quella attività che - adeguatamente svolta - permette di decidere rapidamente quale atteggiamento assumere nei confronti dei fatti della vita.




Che poi le sintesi possano essere sbagliate, ridicole, inutili (quanto cioè possano esserlo anche le più insistite ed autorevoli analisi) rappresenta evento fatale che - come le pandemie -non siamo ancora in grado di prevedere, evitare, neutralizzare.




Infine mi permetto di ricordare (la cosa dovrebbe essere già nota anche se non viene accettata dalla maggior parte dell'umanità) che la sintesi consiste nel ricondurre l'argomento esaminato alla sua essenzialità, cioè agli aspetti che restano a far parte dell'argomento stesso una volta che lo si sia sfrondato di :





       
  • tutte le eccezioni "vere", le quali, come noto, quasi sempre confermano la regola;
  • tutte le eccezioni "fasulle" od "apparenti" (le contraddizioni dimostrabili apparenti);
  • tutte le circostanze di tempo, di luogo e personalistiche.


Infine mi piacerebbe che qualcuno mi fornisse un singolo esempio di circostanza "benefica" che, secondo chi me lo sottoponesse, risulti estranea al piacere, alla utilità, al vantaggio, ai desideri, alle speranze di chi stia appunto considerando "neutralmente od astrattamente benefica" la circostanza stessa il cui significato sia da analizzare. Saluti.
#1239
Tematiche Filosofiche / Perché amare la Natura?
17 Febbraio 2021, 22:30:48 PM
Salve sapa. La natura ed il bello non vanno a braccetto. Ma che scoperta originale. L'uomo troverà bello solo ciò di cui ha bisogno, può giovarsi, può ricavarne appagamento, soddisfazione.




Aprendo un addome umano od animale quanti di noi sarebbero in grado di riconoscere la bellezza dei visceri sanguinolenti e pulsanti che ne escono ? Eppure, a livello sia macro- che micro-scopico non esistono strutture, costruzioni più complesse, funzionali, concettualmente ammirabili (pure preziosissime in caso di necessità di trapianti).


E per qual mai ragione ne risultiamo disgustati ? Per ragioni culturali, ovviamente, per il fatto che ci hanno insegnato che la "nuda verità" corporale serve solo a far funzionare altre nostre "funzioni" invisibili e mai sanguinolenti, e che quando compare alla nostra vista potrà farlo solo attraverso la nostra sofferenza e morte. Saluti.
#1240
Tematiche Culturali e Sociali / La comunicazione
17 Febbraio 2021, 19:01:04 PM
Salve Ipazia. Tutto giusto e tutto opinabile (si torna al colore delle vacche notturne). Poichè il mio riassunto copriva l'evoluzione delle comunione umana.............l'ho iniziato dalle radici biologiche.



Ovviamente pure il big-bang incarna (tra l'altro assai più compiutamente di tutto il resto) l'aspetto comunicativo.



Dall'essenziale al superfluo, dal sublime al volgare e poi ancora al sublime.........tutto è comunicazione di inFORMAzione, la quale comunicazione sarà ciò che modula i significati della SOSTANZA, attribuendo un senso al suo trasformarsi. Saluti.




#1241
Tematiche Culturali e Sociali / La comunicazione
16 Febbraio 2021, 22:35:04 PM
Salve bobmax. Citandoti : "Come potrebbe il ricevente dare un qualsiasi significato all'informazione ricevuta, se non sulla base del già da esso conosciuto?
La comunicazione non serve in sostanza a risvegliare in chi la riceve una conoscenza che già comunque possiede?".



Forse. Dipende. Talvolta.


Ti passo la mia personale definizione di informazione : "Forma di comunicazione consistente nel fornire una certa "forma" (cioè struttura, cioè ordinamento) a dei dati".


I dati possono essere sensoriali (schiacciamento di alluci) oppure concettuali (simbolismi matematici, alfabetici, d'altro tipo convenzionale).


Poi l'informazione - comprensibile in via essenziale da chi la trasmette e comunque generabile da ciò che la trasmette (non solo i viventi generano informazioni) potrà essere comprensibile od incomprensibile per chi la riceve, completa od incompleta, corretta o sbagliata etc. etc. etc. etc. etc. A scuola io venivo inondato da informazioni...........ma non ho mai capito un tubo!. Saluti.
#1242
Tematiche Culturali e Sociali / La comunicazione
16 Febbraio 2021, 22:10:50 PM
Salve jacopus ed InVerno. Per la fase 7 (verbalità) io avevo precisato di star parlando della comparsa di una qualche lingua STRUTTURATA, non di una semplice VOCALITA' priva di regole anche solo orali o consuetudinarie. SALUTI.
#1243
Tematiche Filosofiche / Re:Perché amare la Natura?
16 Febbraio 2021, 22:02:15 PM
Citazione di: Ipazia il 16 Febbraio 2021, 21:44:20 PM
persona
L'etica/morale non è il motore dell'amore: frequente è il caso, soprattutto quando vi sono legami di sangue, che si continui ad amare una persona anche se non si condividono le sue inclinazioni morali. Chi ama la natura continua ad amarla anche dopo un terremoto, un nubifragio,... L'amore su basi etiche è un amore confessionale sulla cui consistenza mi permetto di dubitare.


Ipazia, hai perfettamente ragione. All'interno del mio rivoltante cinismo mi capitò - ed ora confermo - di definire l'amore come individuale, egoistica pulsione al completamento del sè attraverso l'inclusione in sè del mondo oppure attraverso l'inclusione in sè di altra persona, oppure alla proiezione del sè all'interno del mondo, oppure della proiezione del sè in un'altra persona...........................................................il tutto sempre a favore del sè....................................Saluti.
#1244
Tematiche Culturali e Sociali / La comunicazione
16 Febbraio 2021, 21:13:41 PM
Salve jacopus. Citandoti : "........va osservato che alla fine tutto è biologico, così come tutto è, alla fine, teleologicamente determinato, ma entrambi i casi mi ricordano certe vacche nere in una nera notte, tirate in ballo da un esimio pensatore ottocentesco".




Tutto ciò che è manifestazione vitale, quindi poi animale, quindi poi umana...........rientra ovviamente nel più vasto cerchio biologico, indipendentemente da qualsiasi ulteriore evoluzione, differenziazione, specificazione generabile dalla loro parzializzazione all'interno di cerchi più piccoli.




Mentre vacche nere, vacche variamente colorate e notti scure possono coesistere tranquillamente - categoria per categoria - ignorandosi bellamente, la cultura umana e tutto ciò che è vitale, animale ed umano non potrebbe certo esistere se scorporato dalle sue origini (e pure dalla sua stretta attualità) biologica. Saluti.
#1245
Tematiche Culturali e Sociali / La comunicazione
16 Febbraio 2021, 14:58:19 PM
 Salve. Secondo me può risultare di un qualche interesse il ricapitolare l'evoluzione delle modalità comunicative attraverso le epoche biologiche, riassumendole per fasi successive, ciascuna con la propria specificità che si somma alla- oppure influenza la fase successiva :




       
  • FASE 1 – comunicazione esclusivamente biochimica.
  • FASE 2 – sonorità biomeccanica e comunicazione corporale (richiami sonori, movenze).
  • FASE 3 – gutturalità (vocalità onomatopeica di origine emotiva).
  • FASE 4 – iconicità (raffigurazioni analogiche per immagini permanenti).
  • FASE 5 – sonorità armoniche (espressioni armoniche vocali o strumentali).
  • FASE 6 – semanticità (simbologia grafica codificata e non analogica).
  • FASE 7 – verbalità (comunicazione orale attraverso un qualsiasi linguaggio strutturato).
  • FASE 8 – scrittura (alfabeti, tecniche di stampa).
  • FASE 9 – immagini dinamiche sequenziali (filmati).
  • FASE 10 – multimedialità pervasiva.
  • FASE 11 – realtà virtuale multisensoriale.



Secondo voi è corretta una simile struttura evolutiva della comunicazione ? Esistono o sono esistire modalità di comunicazione BIOLOGICA non appartenenti ad una delle modalità sopra elencate ? (Attenzione : mi riferisco alle FORME DI COMUNICAZIONE BIOLOGICA, non ai loro STRUMENTI, il dettaglio dei quali è ovviamente quasi infinito. Saluti.