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Messaggi - bobmax

#1231
Storia / Re: Il mistero delle grandi menti del passato
17 Gennaio 2023, 06:09:38 AM
Citazione di: Claudia K il 17 Gennaio 2023, 00:54:34 AMMa sai..."mente" e "sguardo" sono concetti di una vaghezza che non riesco a valorizzare/processare in alcun modo.
Diversa è l'Intuizione, sempre  autorevole in chi ha saputo dimostrarne la fondatezza (il leggendario "e pur si muove" per tutti)...
Non riesco a confondere <visioni> e <intuizioni>, e più che spiegarmi non posso.
Intendo per <visione> il flash isolato, l'attimo "oltre". Senza alcuna ironia : spesso favorita da sostanze psicoattive o da assetti chimico-fisici endogeni e patologici (come nella schizofrenia ma non solo), ha senza dubbio effetti suggestivi e dei quali sono convinta estimatrice io stessa. Parlando soprattutto dell'uso di sostanze psicoattive non può negarsi che abbia favorito produzioni artistiche anche di altissimo livello (narrativa, poesia, arti visive, musica).
Per contro: intendo per <intuizione> quella visione più ampia che ambisca a <spiegare> qualcosa , e che perciò stesso si autonecessita ad essere (almeno in nuce) dimostrabile, senza di che resta (come dicevo nell'altro thread di Iano) solo "favola bella".

E <il genio>  mi resta anche colui che in Arte mi evoca un "oltre" (sempre trovando più genio un Caravaggio che un Van Gogh).
Ma non trovo nulla di geniale (oggi) in chi propalasse <intuizioni> che, sull'onda metafisica, pretendessero di spiegare verità ultime e senza poter dimostrare nulla (e magari neanche l'esatto significante da egli inteso nei termini con cui comunica).

Sì geniale è lo sguardo.
Si può pure chiamarlo intuizione.
Ma non è  mai comunque una spiegazione.
La spiegazione la fa la mente.

Ma per cogliere la differenza bisogna prima stare sul concreto, davvero.
La metafisica nasce dalla esperienza concreta e sofferta.
In caso contrario è chiacchera.
Come buona parte della attuale filosofia.
Ma anche la difesa ad oltranza della concretezza o è metafisica o non è.

Lo ribadisco per chiarezza, senza la pretesa di una condivisione.
Solo per un eventuale altro lettore.

Perché questa non è una discussione tra posizioni diverse, vi è altro.

Ignorata 
#1232
Tematiche Filosofiche / Re: Ti sento, quindi esisti.
17 Gennaio 2023, 05:40:41 AM
Citazione di: Claudia K il 17 Gennaio 2023, 00:14:05 AMNon colgo dove tu abbia potuto attingere questa visuale, e (pure) attribuirla ad altri...
Consentimi però di osservare che qualche forma (pseudo) "iperuranica" (con corredo di profondo nichilismo alla disperata riscossa)  personalmente mi riuscirebbe più palmare da osservare in chi inseguisse verità da raggiungere "sentendo" e "col cuore" (o "con la mente", nel migliore dei casi).


Sto solo descrivendo come è attualmente intesa la matematica.
L'argomento della diagonale di Cantor ti dice niente?
Tanto per fare un esempio.

Ho la forte impressione che qui si parli per sentito dire.

La matematica bisogna prima averla vissuta, usata, sofferta.
Solo allora si può forse intuire quali siano le devastanti e nichilistiche attuali sue interpretazioni.

Questa critica che vorrebbe essere "aristotelica" non mi convince. 

#1233
Citazione di: Kobayashi il 16 Gennaio 2023, 09:09:19 AMGran parte di questa discussione risente del pregiudizio materialista, sia dei non credenti che dei credenti.
Ma volendo seguire l'insegnamento del Vangelo di Giovanni: Dio è spirito, non un ente.
Quindi possiamo andare avanti con i soliti esercizi logici di stile illuminista che mostrano a quali conclusioni ridicole si giunge prendendo alla lettera la concezione tradizionale-popolare di Dio, oppure, una volta tanto, usare veramente il cervello e sforzarci di capire che cosa possa voler dire che Dio è spirito (questa è una raccomandazione che faccio innanzitutto a me stesso).

L'oracolo di Delfi nella sua versione estesa dice "Conosci te stesso e conoscerai te stesso e Dio".

Quindi forse non si tratta di credere o non credere in qualcosa di assurdo, ma di accettare la sfida dell'oracolo e provare a conoscersi. E capire quindi, come avevano capito i greci, che noi non siamo questo ammasso di tendenze psicologiche che producono solo dolore e rimpianti e attaccamento ad una vita di idiozie. E che liberati da queste macerie forse potremmo iniziare a capire cosa siamo e cos'è Dio.

Sono del tutto d'accordo.

Dovremmo però chiederci come mai è così difficile questa ricerca di noi stessi.
Perché rimaniamo nel vuoto chiacchiericcio materialista e non prendiamo il toro per le corna?

Secondo la mia esperienza, ciò non avviene perché la ricerca della Verità implica grande sofferenza.

Perché della Verità si tratta quando cerchiamo noi stessi. E infatti possiamo sia indagare nel nostro intimo, sia inoltrarci nel mondo. Ciò che conta è la nostra fede nella Verità.

La ricerca può seguire sostanzialmente due differenti strade, entrambe lastricate dal dolore, in quanto hanno la medesima meta: la Verità.

Una strada è quella razionale. Che consiste nel giungere al limite del comprensibile e lì resistere.
Ci ritroviamo così davanti l'abisso del Nulla. Perché il nostro rassicurante esserci, con tutto quello a cui siamo attaccati, incomincia a vacillare...
Ci ritroviamo perduti.

L'altra strada è quella etica.
Cioè porci la questione del male.
Il male che è nel mondo e che è in noi, il male che noi stessi siamo!
Scavando perciò in noi stessi per svelare ogni ipocrisia, ogni bugia che ci siamo raccontati.
Questa ricerca può avere solo un esito: l'inferno.

Perciò le due strade portano entrambe alla perdizione.
Ma è il prezzo della Verità.

Allora, forse, potremo finalmente conoscere chi siamo davvero.

#1234
Tematiche Filosofiche / Re: Ti sento, quindi esisti.
15 Gennaio 2023, 20:37:57 PM
Tuttavia Iano, il credere che da qualche parte vi sia la matematica e la nostra non sia che una sua scoperta... è un diffuso e fuorviante convincimento.
Direi davvero pernicioso!

Perché segue l'idea dell'iperuranio platonico. Che altro non è che un rimedio alla angoscia nichilista.

Angoscia che deriva, in ultima analisi, dal credere l'esserci Verità assoluta.

Siamo arrivati al punto di credere che i numeri esistano da qualche parte! 
A prescindere dalla mente che li pensa...

Persino l'infinito è considerato esistente. E perciò utilizzabile come cosa tra le cose...
Questa sì è davvero follia, follia nichilista.
#1235
Storia / Re: Il mistero delle grandi menti del passato
15 Gennaio 2023, 20:27:33 PM
Citazione di: Claudia K il 15 Gennaio 2023, 20:16:42 PMPurtroppo è la sua storia personale a deporre nel senso inequivocabile di persona mentalmente disagiata. (non io)
La sua predilezione verso l'esprimersi graficamente/pittoricamente è molto istintuale e ancor più comune (sin dall'alba dei tempi).
La sua pittura senza accademie attraversa molteplici fasi e comunque non resta priva di "modelli" , avendo lui sempre lavorato (come riusciva) a contatto con arte e antiquariato.
Negli ultimi anni di vita concentra la sua produzione, stisticamente senza precedenti.
Non oso immaginare cosa abbia prodotto il "mercato dell'arte" su questa consistente produzione tutta da "valorizzare", soprattutto considerando che il fratello e suo riferimento morì solo qualche mese dopo.
Resta una produzione che, oltre a parlare molto chiaro agli interessati ad investimenti, parla in modo direttissimo ai semplici (che aspirano anche semplice al poster di un suo dipinto). E questo ha un qualche significato.
Continua a sfuggirmi la "genialità", mentre mi sentirei di confermare che produzioni grafico-pittoriche assolutamente degne di interesse sono quotidianamente prodotte da pazienti psichiatrici  che trovano nella creatività manuale una fonte insostituibile di espressione.
Senza alcuna ombra di polemica mi permetto di rammentare che quando parlavo di Menti Immense parlavo di quelle (rarissime) che hanno sistematizzato lo scibile, innovandolo.
E non vedo cosa potrebbe entrarci Van Gogh...

Non è la mente, è lo sguardo ad essere geniale.

È sempre così.

È il vedere laddove nessuno ha ancora visto nulla. Quella è la genialità.

Non c'entra nulla la elaborazione intellettuale, pur necessaria per concretizzare, comunicare, razionalizzare ciò che si è visto.
Il pensiero razionale viene dopo, e non ha nulla di geniale.

Il genio è colui che vede.
#1236
Tematiche Filosofiche / Re: Ti sento, quindi esisti.
15 Gennaio 2023, 18:56:59 PM
Citazione di: Claudia K il 15 Gennaio 2023, 18:14:16 PMFrancamente non riesco a seguirti.
Torno alla povera forza di gravità del mio esempiucolo : in milioni di anni di umanoidi e poi umani...costoro non "sentivano" nessuno forza che li tenesse in piedi sulla Terra, piuttosto che svolazzare come sulla Luna... Vivevano la questione per quel che era, dato che era (come è).
Poi nel tempo dovrebbero aver imparato che, sempre sulla Terra, se avessero lasciato la presa di un masso di pietra in perpendicolare ai propri piedi...di sarebbero rotti i piedi...perchè il masso sarebbe finito su quelli, con risultati assai diversi dalla caduta sui propri piedi di una massa di piume...
Dopo milioni di anni di vita sulla Terra qualcuno si pose il problema (molto filosofico, volendo) del "perchè?", e non fu Newton il primo.
Fu soltanto il primo a tradurre in linguaggio matematico una relazione esistente e dimostrabile.
Assoluta e universalmente valida?
No.
Solo la  classica "soluzione" che è comunque conquista, e rispetto alla quale MAI prescindere dal considerarla un inizio di spiegazione, che - come sempre - risolve un primo quesito mentre ne genera infiniti altri.

Sentire in quanto incontrare attraverso i sensi.

Non importa se direttamente o indirettamente, sempre il sentire è necessario.

Dopo, solo dopo, è possibile fare un ragionamento. Che sarà "sempre" fatto sulla base di ciò che si è sentito.

La forza, la posso sentire direttamente attraverso il mio corpo. Oppure attraverso i sensi posso ricevere altre informazioni, le quali potranno poi essere interpretate fino a stabilire la esistenza di una forza.
Ma sempre sulla base del sentire.

Non mi pare possa esservi alcun dubbio a riguardo.
#1237
Storia / Re: Il mistero delle grandi menti del passato
15 Gennaio 2023, 18:04:39 PM
Citazione di: Claudia K il 15 Gennaio 2023, 17:44:23 PMHo appena scritto nel post precedente che ogni piccola "verità" conquistata apre infinite incognite nuove...

Mia personale e sincera opinione di appassionata della materia: un folle.


Non solo le verità conquistate, pure, e ancor più, quelle perdute aprono nuove possibilità.

Lo avrei detto che per te era un folle...
Ma non lo sarà più quando aprirai il tuo cuore
#1238
Storia / Re: Il mistero delle grandi menti del passato
15 Gennaio 2023, 17:25:29 PM
Citazione di: Claudia K il 15 Gennaio 2023, 11:29:21 AMCome ogni volta che ti leggo...trovo che quel che scrivi sia bello, significante, e anche molto suggestivo.

Personalmente, però,  resto "galileiana". E questo non mi impedisce di cogliere il tanto vero del tuo " Il genio vede ciò che altri non vedono. La mente poi non fa che seguire ciò che l'anima vede."
Ma mi resta presentissimo e vero anche l'altro tuo concetto " il risultato può essere il genio oppure la follia.
Dipende dalla "verità" di ciò che si vede".

E' proprio questa dicotomia che non mi consente più di cedere alla tentazione (fortissima) delle suggestioni in prosa, e che a convincermi che si tratti di "genio" e non di "follia" può soccorrere (non solo me) soltanto la dimostrabilità dell'assunto.


Fai bene a pretendere la dimostrabilità, ma non se poi, una volta avuta la dimostrazione, consideri di aver raggiunto la verità una volta per tutte.

La verità, che pure hai raggiunto, non vale di più dei presupposti che fondano la tua dimostrazione.
Se cadono quelli... rovina pure la tua verità.

Riguardo al genio e alla follia...
Van Gogh era un genio o un folle?

Il mistico è difficile da incasellare.
Perché interroga te, nel tuo profondo.

Come quando, per esempio, sei chiamata a rispondere cosa ti dice il suo Cielo stellato
#1239
Tematiche Filosofiche / Re: Ti sento, quindi esisti.
15 Gennaio 2023, 17:10:57 PM
Citazione di: Claudia K il 15 Gennaio 2023, 11:53:26 AMMa infatti non mi verrebbe mai da pensare che una forza esista perchè io "la sento" o non esista perchè "non la sento".
(Avremmo la perfetta parodia della scienza, se ci si basasse sul "sentire", a cominciare dal "sentire" connesso a gravi patologie psichiatriche).

Ma senza "sentire" , cioè percepire, non vi potrebbe essere alcuna scienza.
Perché l'esserci sarebbe impossibile.

Il mondo c'è perché lo sentiamo.
E sulla base di questo sentire nascono ipotesi

Infatti ciò che davvero c'è è relazione, ossia pura comunicazione e nient'altro.

Il semplice è sempre difficile da cogliere...
Così si inventano particelle messaggere, per spiegare come avviene la comunicazione da materia a materia.
Mentre... vi è solo pura comunicazione.

#1240
Tematiche Filosofiche / Re: Ti sento, quindi esisti.
15 Gennaio 2023, 11:14:12 AM
Sì Iano, penso proprio che tu veda oltre le tante ovvietà che ci offuscano lo sguardo.
E così il normalizzato insegnamento non può che andarti stretto...

Ritengo che anche in questo argomento, come un po' in ogni nostra conoscenza, l'offuscamento dipenda dalla ambiguità dei concetti che fondano il nostro stesso conoscere.

Qui abbiamo il concetto di "esistere".
Che andrebbe approfondito, distinguendone i possibili diversi e incompatibili significati.
Ma è difficile, perché l'uso comune è radicato. Anch'io mi ritrovo, per evitare tanti distinguo che complicherebbero l'esposizione, a utilizzare il termine esistere dandolo per scontato. Mentre non lo è affatto!

Perciò ci ritroviamo a constatare che nessuna forza esiste!
Epperò... pure esiste...

Ma è proprio l'idea dell'esistere a dover essere chiarita una volta per tutte!

Per prima cosa bisogna osservare che l'esistenza è la compresenza di oggetto e soggetto.
Mentre l'essere è ciò che fonda l'esistenza.
Essendo il fondamento, l'essere non esiste.

Tuttavia, la esistenza è pure questa stessa consapevolezza dell'essere.
Essere, che alla esistenza appare come nulla.

Per questo duplice significato della esistenza, penso sarebbe meglio nel primo caso sostituire l'esistere con l'esser-ci.

Ciò che c'è (esserci) è ciò che è oggetto per noi che siamo soggetto.
È ciò che, sentendo, viene interpretato da noi come oggetto.
Quindi la forza c'è.

Tuttavia la esistenza, che noi siamo, ha consapevolezza dell'essere. Che appare come nulla.
E questa consapevolezza ci fa osservare che la forza non esiste per davvero. Cioè la nostra interpretazione non è vera.
Non è vera perché la forza è esserci, ma non essere.

#1241
Storia / Re: Il mistero delle grandi menti del passato
15 Gennaio 2023, 09:40:59 AM
Ciò che è geniale non è la mente in se stessa, ma lo sguardo.

Il genio vede ciò che altri non vedono.
La mente poi non fa che seguire ciò che l'anima vede.


Perciò il risultato può essere il genio oppure la follia.
Dipende dalla "verità" di ciò che si vede.


Ritengo che in questo "vedere" abbia un ruolo fondamentale il mistico che è in noi.
Dante, era prima di tutto un mistico.
#1242
Varie / Re: Il problemino dei triangoli
14 Gennaio 2023, 03:07:55 AM
@Claudia K

Mi sembra che vi sia attualmente una carenza nei cosiddetti "filosofi" ufficiali.
E che questa mancanza derivi dal loro essere avulsi dall'autentico pensiero scientifico. Per non dire da quello tecnico. Entrambi imprescindibili per una effettiva ricerca filosofica.

Spesso sono brave persone in buona fede. Ne ho conosciuti molti e ne apprezzo l'umanità.
Come Galimberti, Cacciari, Sini o il compianto Severino, tutti in buona fede, ma che sono sostanzialmente autoreferenziali. Al punto di finire col parlare del tutto a sproposito di scienza e di tecnica.
E così relegando la filosofia a mera retroguardia.
E ve ne sarebbe invece tanto bisogno...

La scienza è caratterizzata dal connubio di due componenti: indispensabili:

1) La rinuncia al possesso della Verità
2) Fede nella Verità

Ogni scienziato, degno di questo nome, deve necessariamente averle.

A prima vista potrebbe apparire che siano incompatibili, ma non lo sono affatto!

Perché è la rinuncia alla Verità ciò che apre alla libera ricerca.
Ma la motivazione di questa stessa ricerca è tutta nella fede nel Vero.

Di modo che per lo scienziato, e più in generale per chi ricerca, nulla è mai assolutamente Vero. E allo stesso tempo la Verità è!

Allora la "scoperta" consiste nella osservazione di qualcosa, per descrivere il quale si "inventa" una legge.
La legge è sempre una interpretazione della realtà. Non è mai la realtà.

Non è un discorso di lana caprina.
Perché vi è una differenza sostanziale tra il credere che la natura abbia intrinsecamente delle leggi che la governano, oppure invece considerare "sempre" che queste leggi sono una nostra invenzione. Per cercare di spiegare il comportamento della natura. Ma che esse non sono mai davvero assolute!
Cioè vi è sempre dietro qualcos'altro che resta in ombra e che un domani può farci mutare la interpretazione, e quindi la legge.

L'esempio della forza di gravità è calzante.
È stato ormai appurato che non esiste alcuna forza.
Cioè le masse non agiscono tra loro a distanza. Ma vi è una deformazione spazio-temporale.
Questa deformazione è stata descritta dalla relatività generale. Una nuova legge che ha scalzato la precedente newtoniana.
Ma sarebbe un grave errore credere che quest'ultima sia la Legge!
Perché la faremmo diventare un idolo.
È sempre e soltanto una interpretazione, che sarà un domani sostituta da un'altra.

Invece... si fantastica su di una futura legge del Tutto!
Il che è un assurdo, perché non esiste in realtà nessuna legge.

Dirò di più...
Tutto quello che a noi pare esistere, rimanda sempre ad altro.

Se proviamo a cambiare prospettiva, e seguendo Spinoza privilegiamo l'Etica, costi quello che costi... possiamo incominciare a intuire che in realtà non esiste nulla di ciò che crediamo esistere.

E questo ce lo dice l'amore.
Perché non esiste alcun oggetto d'amore!
In quanto non vi è niente che sia davvero qualcosa.

Solo così l'amato, che era perduto per sempre, può tornare a me.

Torna, perché non è mai esistito.

#1243
Varie / Re: Il problemino dei triangoli
13 Gennaio 2023, 18:46:30 PM
Citazione di: Claudia K il 13 Gennaio 2023, 13:06:40 PM:-[ Verissimo che la vita bussi alla porta in modo non discreto, ma...chiedo, con sincerissima stima...come si può (ancor più da Ingegnere) affermare che siamo noi a inventare le leggi (di natura)?
E continuo chiedendo: come si può bypassarle (benchè, nel loro poco e niente rispetto all'universo, siano certe) per sostituirle con viaggi di fantasia, per quanto dialetticamente suggestivi?
Siamo (o almeno sono,io) completamente OT e me ne scuso. Ma ho trovato interessantissimo il tuo post, e mi dà tantissimo da riflettere.
In due parole io ho svolto il processo inverso rispetto al tuo.

In effetti, penso che l'approccio scientifico sia il modo migliore per poi, eventualmente, interessarsi di filosofia. Meglio ancora se si devono affrontare aspetti tecnici. Dove la teoria deve poi tradursi in pratica.
Allora si sperimenta davvero cosa sia la logica.
Certo bisogna pure riuscire ad astrarre, ma sempre con i piedi per terra...

Ma cosa significa tenere i piedi per terra?
Non significa certo dare per scontato l'ovvio. Ma solo metterlo tra parentesi, come base per andare avanti, tuttavia sempre tenendola sott'occhio...

E magari, quando vi è la necessità, perché non tutto torna, mettere quest'ovvio in discussione.

Non penso che i miei siano viaggi di fantasia.
Non mi è mai piaciuto fantasticare. Almeno non nel senso di prescindere dalla realtà.

Viceversa ritengo che sia invece l'analisi che non vuole fermarsi davanti a nulla.
L'analisi non può fermarsi finché tutto, ma proprio tutto, sia chiarito.
E invece l'analisi fallisce quando si erigono degli idoli.

Perché la difficolta sono sempre gli idoli!
E gli idoli hanno tante vesti, non sono una prerogativa delle credenze religiose.
Perché l'idolatria è presente anche nel pensiero scientifico.
Si idolatrano infatti le stesse invenzioni scientifiche.
Il che è in effetti paradossale, ma vero...

Inventiamo una formula, una legge, e poi la idolatriamo come non fosse una nostra creazione, ma un che di sussistente di per sé.
Facciamo così con Dio. Lo inventiamo e poi lo idolatriamo come ente in sé.
E lo stesso per le cosiddette leggi della natura. Le costruiamo e poi esse diventano vere a prescindere dal loro ideatore.

Non vi è nulla di sbagliato nelle nostre leggi. Sono importantissime, ci permettono di inoltrarci nel mondo.
Senza alcuna legge saremmo allo sbando.
Ma è un grave errore considerarle Verità assoluta.
Idolatria.

Perché in questo modo cadiamo nella superstizione. Che altro non è che il convincimento di possedere la Verità.
Mentre il bene e il male vengono a noi. E ci interrogano con lo sguardo della Medusa.
Allora siamo sospinti a guardare più in profondità.

E se lo facciamo il mondo ritorna colmo di mistero. Perché molto non torna...

Per esempio, ho molto faticato a realizzare ciò che diceva Karl Jaspers riguardo al Tutto.
Cioè diceva: "Attenzione il Tutto non è qualcosa!"

E infatti se con Tutto intendiamo l'universo, possiamo ben vedere, seppure sforzandoci perché non abituati, che logicamente l'universo non è qualcosa, non può proprio esserlo!
Una meraviglia, che quando la cogli ti scuote nel profondo.

#1244
Varie / Re: Il problemino dei triangoli
13 Gennaio 2023, 11:19:30 AM
Citazione di: Claudia K il 13 Gennaio 2023, 10:15:14 AM::) L'universo è, e va, e comunque andrebbe secondo le proprie leggi.
La Matematica è soltanto il linguaggio (certamente planetario ma potrebbe dirsi universale) che consente in modo inequivoco la decodifica di quelle leggi che comunque sono e sarebbero.


Nel più assoluto rispetto del tuo dire (che peraltro trovo personalmente suggestivo)...è da assunti come questo che in me (amante della Parola e della Filosofia) nacque un rapporto di amore/odio verso ogni tentativo di <spiegazione in prosa> (già molto diversa dalla Poesia, che trasmette l'Intuizione senza pretendere di "spiegarla").

In realtà, non vi è nessuna legge.
Le inventiamo noi le leggi, per dare un senso a ciò che avviene.

Neppure la legge di causa-effetto esiste davvero.

Fino ai 40 anni ho volutamente trascurato la filosofia.
Mi interessava sostanzialmente la mia professione come ingegnere.

Ma poi la vita bussa alla porta, e non in modo discreto...
Allora si incomincia a guardare davvero.
#1245
Varie / Re: Il problemino dei triangoli
13 Gennaio 2023, 06:14:42 AM
Citazione di: Eutidemo il 13 Gennaio 2023, 05:18:41 AMHai ragione, ma c'è svarione e svarione!
Quello da me commesso in questo TOPIC, lo trovo davvero assurdo (oltre che preoccupante) :(
D'altronde la vita non è una passeggiata rassicurante. Può sembrare lo sia per lunghi periodi, ma a tratti si mostra inaspettato il Caos.

Dentro di noi lo sappiamo che l'Essere non è scontata tranquillità razionale, l'Essere è tempesta!
E con l'età questo si fa più evidente.

È doloroso, perché sembra davvero che tutto sia perduto.

Possiamo solo affidarci a ciò che conta davvero: l'amore.