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Messaggi - Jacopus

#1246
Percorsi ed Esperienze / Re: La Grotta
27 Agosto 2022, 14:24:13 PM
Condivido le tue preoccupazioni Inverno. Anzi, direi che spesso sono angosciato. La mia più fosca previsione è quella della fine non tanto di homo sapiens come specie ma del nostro tipo di vita. Fra 50/100 anni i nostri discendenti potrebbero tornare a un livello di società tribale, di cacciatori/raccoglitori e per qualche decina di anni potrebbero anche specializzarsi in ricerca di depositi di cibo. Fra 200/300 anni, ricomincerebbe un nuovo ciclo storico, simile a quanto avvenuto in Europa dopo il 476 d.c.
Non credo invece nell'estinzione di homo sapiens. Siamo animali a sangue caldo, sappiamo gestire molto bene i cambiamenti climatici, anche di molti gradi. L'unico rischio di estinzione proviene da una guerra nucleare su larga scala.
#1247
Tematiche Filosofiche / Re: Il numero della salvezza
26 Agosto 2022, 13:11:26 PM
Ciao Eutidemo. Direi che ti sei conquistato il posto della futura sezione del forum: giochi e rompicampo enigmistici. Però la prossima volta non metterli in discussioni filosofiche, perchè un forumista qualunque vede il titolo e già si prefigura una erudita discussione sul pensiero di Pitagora e di come esso abbia condizionato il pensiero di Sant'Anselmo d'Aosta ed invece poi si trova alle prese con uno Squid Game. ???
#1248
Tematiche Filosofiche / Re: Parole, non fatti.
24 Agosto 2022, 15:19:39 PM
La soluzione è sempre quella solita. Saper distinguere la mappa dal territorio. L'inflazione di parole ha reso però il territorio delle mappe molto più complesso del territorio. Le metaricerche indicano che ormai non è più il territorio (il fatto) al centro dell'attenzione, ma la mappa (le parole). Le mappe servono sempre più a descrivere altre mappe e i fatti diventano sempre più difficili da descrivere perché ogni fatto eredita un numero di mappe sempre più numeroso, impossibile da gestire da un singolo individuo ma anche da una equipe di individui. Da ciò consegue la moltiplicazione delle interpretazioni dei fatti, a causa della moltiplicazione delle mappe. Al punto che anche i cosiddetti fatti "oggettivi" della episteme , rischiano di diventare interpretazioni. Figuriamoci cosa accade ai fatti della praxis.
Possibili soluzioni: 1) la iperspecializzazione: "conoscerai solo le mappe della lucertola albina del Sinai e su di lei mappa e territorio coincideranno, ma su tutto il resto, la tua conoscenza sarà come scrivere sull'acqua".
2) la disillusione: "i fatti saranno inconoscibili e dovrai contentarti delle opinioni".
3) l'eroismo: "pur sapendo che sarai sconfitto proverai con tutte le tue forze a conoscere il maggior numero di mappe (parole) per unificarle e scoprire i legami che le uniscono e che uniscono loro ai territori (fatti), cercando di distinguere le mappe di valore da quelle che sono ridondanti".
#1249
Premesso che gli interventi di Kobayashi sono spesso molto profondi e interessanti, pensare al cristianesimo come protezione all'irrompere dei sotterranei istinti animaleschi non mi convince. Piuttosto lo definirei, insieme a molte altre tradizioni religiose, una protezione all'irrompere dei sotterranei impulsi "demoniaci" di homo sapiens che è uno dei pochi animali che uccide il proprio simile per protervia e spirito di hybris. Che io conosca, nel mondo animale, c'è solo lo scimpanzé che ha questa tendenza ( e non a caso è l'animale più simile a noi). Quindi non è l'animalità a dover essere frenata ma il lato oscuro dell'umanità che è implicito nella complessità dei circuiti neurali. Inoltre "l'ama il prossimo tuo come te stesso" si presta a interpretazioni diverse: chi è il mio prossimo? La mia famiglia, gli abitanti del mio paese, della mia comunità linguistica, della mia religione o del mondo intero? Ciò spiega anche come i burocrati dell'Olocausto potevano collaborare allo sterminio di una parte dell'umanità ed essere pieni di amore per i soldati della Wehrmacht. "L'ama il prossimo tuo" si pone in un momento storico specifico, cioè quello dell'universalismo, in un luogo attraversato per la seconda volta, nell'arco di appena 300 anni, da imperi che facevano della globalizzazione la loro bandiera (impero alessandrino e impero romano). Ciò all'interno di una religione che invece aveva come precetto fondamentale la distinzione fra popolo eletto e tutti gli altri. Se vogliamo l'olocausto è l'immagine demoniaca proprio di quella distinzione fra popolo eletto  e gli altri. L'universalismo dell'amore, il riconoscimento dell'amore fra gli estranei ha probabilmente anche il compito di modificare l'assetto tribale dell'umanità che l'umanità ha coltivato per centinaia di migliaia di anni, iscrivendosi così nella stessa struttura cerebrale di noi, animali gruppali e prosociali.
#1250
Attualità / Re: Uccisa per colpire Putin
23 Agosto 2022, 20:45:18 PM
C'è una differenza di fondo fra Europa e resto del mondo per gli USA. L'Europa è l'alter ego del dominio degli USA nel mondo.
Figurarsi se può trattarla come ha trattato Vietnam, Cuba, o Afghanistan. Lo farà solo quando il nostro peso politico economico e militare  sarà come quello di quei paesi. Con questo non voglio giustificare gli USA. Solo un breve commento di realpolitik.
#1251
Sarebbe un tema da sezione "psicologia", che però non c'è e allora lo metto qui, anche perchè la psicologia è comunque una scienza, sia pure influenzata da saperi che non sono scientifici. Inoltre lo spunto me lo ha dato il topic su Odifreddi e Piero Angela, che è qui. Non tanto il topic quanto lo scambio fra Ipazia e Hystoricum a proposito di materno e paterno.
Faccio riferimento, rispetto a questi termini, alla psicoanalisi. Originariamente, Freud, che scriveva fra la fine dell'Ottocento e gli anni '30 dello scorso secolo, aveva individuato nella nevrosi, la malattia psicologica più diffusa. Una malattia che nasceva dal senso di colpa per aver desiderato di uccidere il padre. Solo attraverso la rielaborazione di quel desiderio inconfessabile era possibile evitare gli aspetti più invalidanti della nevrosi, che poteva svilupparsi in sintomi molto diversificati. Il desiderio di uccidere il padre, faceva comunque supporre che il Padre fosse ancora vivo (anche se, a dirla tutta, in totem e Tabù, la posizione di Freud è diversa).
Ma cosa significava tutto ciò a livello di psicologia sociale?
 A livello di società, nel primo Novecento, la nevrosi dava luogo all'uomo assoggettato all'autorità politica, ovvero al Padre traslato simbolicamente dalla Famiglia allo Stato. Anche attraverso questa lente è possibile comprendere i grandi totalitarismi di destra e sinistra (in questa sede non mi dilungo con le distinzioni fra di essi, che comunque esistono).
L'impossibilità di opporsi all'Autorità del padre, per via del senso di colpa originario, dava luogo ai tanti Eichmann o Berja, e i loro innumerevoli sottoposti.
Effettivamente, oggi, quella società non c'è più. Dopo la morte di Dio la società occidentale ha decretato anche la morte del Padre.
I vantaggi rispetto alla società in cui viveva Freud ci sono. Il potere è percepito in modo molto più critico, e in generale non sarebbe possibile far rivivere culti della personalità così grotteschi come quelli di Hitler, Stalin o Mussolini. Chi ci proverebbe, in Occidente, sarebbe inevitabilmente destinato alla derisione. L'esilio del Padre ci ha permesso di vivere in una società più tollerante, meno polarizzata fra bene e male.
Ma ci sono anche degli evidenti svantaggi. Quella società, per quanto polarizzata, si viveva come sostanzialmente unita, collaborativa e mossa da scopi ed obiettivi comuni. L'uccisione del Padre, per quanto simbolica, rendeva le persone adulte, ed a loro volta potenziali padri da uccidere, almeno simbolicamente.

Attualmente al posto della nevrosi, il disturbo  socialmente  più illuminante, per cercare di comprendere il rapporto fra soggetto e potere, è il narcisismo. Ed una nota descrizione del narcisista è quella di colui che pensa di avere il possesso onnipotente del seno materno, sempre disponibile a rifornirlo di latte e se ciò non accade, non è più tollerabile alcun compromesso, alcuna necessità di corrispettivo, ma solo rabbia, rancore o violenza. Il narcisismo da luogo, in questo nuovo mondo, all'uomo assoggettato all'autorità economica. Il lato oscuro non è più Adolf Eichmann ma Patrick Bateman, il personaggio principale di American Psycho. E questo lato oscuro non si alimenta più di miti collettivi ma di un frenetico individualismo, di una frenetica competizione mortifera perchè alimentata dall'invidia e dalla rabbia per i risultati e i successi altrui.

Se non richiamiamo un padre premuroso e, nello stesso tempo, autorevole, questo tipo di società non potrà creare uomini adulti, se non in una misura del tutto insufficiente per le esigenze di un mondo così complesso. Sorellanze e fratellanze inevitabilmente rimuovono la necessità nelle società complesse di una autorità. Questo discorso, che sembra molto teorico, ha poi delle concrete conseguenze sulla nostra vita, come ad esempio negli inspiegabili proclami politici di diminuzione tasse, stipendi raddoppiati, diritti moltiplicati, senza che nessuno si domandi come potranno essere finanziati tutti quei proclami. E' la sindrome da "seno sempre disponibile e sempre colmo di latte", come i narcisisti sono convinti che sia.
#1252
In realtà ci potrebbero essere tre modi per capire queste cose. Uno autoritario, che corrisponde al nostro encefalo più antico,  collegato all'amigdala (devo amare altrimenti vengo punito dal maschio alfa), uno razionale e centrato sull'obiettivo, collegato al mesencefalo (amo perché ho dei vantaggi dal mio amore verso gli altri, che ameranno me), ed uno Autoriflessivo e critico collegato alla neocorteccia (cosa significa per me amare gli altri? E cosa significa per l'umanità in generale? E come è connesso questo amore con le specifiche società storiche? E così via).
#1253
Citazionela giustizia quella pura. ciò che è giusto per noi lo possiamo forse dire noi?
Assolutamente sì. Questa è la lezione dell'illuminismo. E l'illuminismo è l'orizzonte dell'unica giustizia non alienante, dove la giustizia risponde ai bisogni degli uomini nella loro triplice declinazione, bisogno di libertà, bisogno di uguaglianza e bisogno di fraternità.
#1254
Storia / Re: Datazione sicura e favole storiche
15 Agosto 2022, 02:07:43 AM
Non sono un esperto dell'argomento, ma il fatto che certi dati siano dati ormai per scontati fa tutta la comunità scientifica mi induce a pensare (forse per pigrizia) che quei dati siano certi. In ogni caso la misurazione attraverso il decadimento di particelle radioattive non si limita allo zirconio. Allego un link in merito.

http://www.fmboschetto.it/tde4/radiodatazione.htm
#1255
Breve nota a margine, rispetto all'ultima considerazione su Di Maio e la sua "eccezionale figura". Troppo spesso in Italia abbiamo il culto della personalità, perché fondamentalmente coltiviamo il culto di noi stessi. Siamo un popolo individualista. Ma più la realtà è complessa e più le "figure eccezionali", piuttosto che il risultato di individui eccezionali,  sono il frutto di una struttura sociale o di una organizzazione che si distingue per competenze e capacità, come forse accade per il ministero degli Esteri e tutte le sue ramificazioni, ambasciate, consolati, struttura centrale. Nel momento in cui tutta l'organizzazione decade per i più svariati motivi, ecco allora che anche il capo può fare danni notevoli. La storia lo insegna: nel corso della storia dell'antica Roma vi sono stati imperatori folli, crudeli, senza senso dello stato, periodi lunghi decenni di anarchia e lotte, eppure l'impero non si è dissolto, perché vi erano organizzazioni, funzionari periferici, soldati, giudici, che la facevano funzionare. Il problema sta proprio in questo. Non tanto nelle figure apicali, che giustamente, a destra o a sinistra sono ormai inglobate nelle stesse scelte, ma nel progressivo decadimento delle conoscenze e delle capacità degli Italiani, in quanto parti di organizzazioni, enti, società, istituzioni.
#1256
Scienza e Tecnologia / Re: Natura e sessualità
11 Agosto 2022, 19:06:19 PM
La natura non la sopravaluterei. In realtà fa quello che può con quello che ha. Ad esempio abbiamo un sacco di codice genetico che non serve a niente ma che ci portiamo appresso. La natura non butta via niente, è ridondante. Scende a compromessi o usa per nuovi funzioni, vecchi organi, come nel caso delle piume dei dinosauri. I dinosauri le usavano a scopo rituale per sedurre le dinosaure. I loro discendenti, gli uccelli, hanno imparato ad usarle per volare. Noi abbiamo conquistato la posizione eretta ma abbiamo pagato un prezzo molto alto, che ha rischiato di farci scomparire come specie, ovvero l'alto tasso di morte durante il parto delle madri e dei neonati, a causa del restringimento del bacino. La vita difende la vita e continua ad adattarsi ad un mondo che cambia, ma la natura non è un grande orologiaio plurilaureato. La definirei meglio come una sorta di artigiano aggiustatutto, un bricoleur.
#1257
Scienza e Tecnologia / Re: Natura e sessualità
11 Agosto 2022, 16:56:13 PM
Concordo Hystoricum. Per certi versi siamo una specie aliena rispetto a tutte le altre, ma nello stesso tempo, siamo intimamente connessi al mondo animale e vegetale. Il nostro corpo risponde alle stesse sollecitazioni organiche di tutti gli altri esseri viventi. Siamo tutti dipendenti da sole, acqua, risorse biologiche esterne (le piante no, loro sono autonome). Siamo tutti, da homo sapiens alle formiche, ai fili d'erba, debitori dello stesso sistema di riproduzione cellulare, tramite dna e rna. Eppure siamo diversi e questa diversità la colloco nella storia culturale dell'uomo. L'uomo da qualche millennio scrive, crea mitologie, analizza la sua individualità e quella degli altri, si interroga su di sè e sulla vita nel cosmo, sul significato di ogni cosa. E' capace di terribili delitti e di sublimi atti di altruismo. L'immagine più corretta per definire l'uomo mi sembra quella del centauro, in parte cavallo e quindi natura ed in parte uomo, separato dalla natura.
#1258
Scienza e Tecnologia / Re: Dieci miliardi di ...
11 Agosto 2022, 13:03:45 PM
Mah, Hystoricum, non penso che vi sia nulla di luciferino e di ateistico. La teiera di Russell (https://it.wikipedia.org/wiki/Teiera_di_Russell) ha già ampiamente spiegato che non spetta agli scettici dimostrare qualcosa di non altrimenti spiegabile. In realtà, senza scomodare il signore del Tartaro, la negatività di tutto ciò risiede  nella spesa di somme astronomiche (qui è proprio il caso di dirlo) che potrebbero essere utilizzate altrimenti. D'altro canto nel campo della ricerca, è difficile dire se quelle spese avranno un ritorno economico. Spesso avviene che da ricerche anche molto poco pratiche emergono usi quotidiani. In ogni caso, in linea di massima, Dio come fede, è per uno scienziato assolutamente "differente" rispetto alle sue ricerche. La scienza ha mandati, scopi, metodi, obiettivi neutri rispetto alla fede, che si muove in un ambito appunto di "fede". La scienza anche ha una fede, ma è una fede paradossale, perchè la vera scienza incita al cambiamento e considera ogni verità scientifica come possibilmente rivedibile o perfezionabile in futuro. E' una dinamica continua e relativa, a differenza delle religioni che, di solito, sono fondate su un insieme di credenze statiche ed assolute.
#1259
Attualità / Re: Avremo tre poli?
08 Agosto 2022, 19:49:50 PM
La dipartita di Calenda mi rende più digeribile il voto che darò al Pd. Dovrò turarmi il naso meno ermeticamente di come avrei dovuto fare se ci fossero stati anche quei due figuri. Non che mi faccia grosse illusioni. Anche il Pd mi sembra il simulacro di un partito di sinistra, piuttosto che un partito di sinistra vero. Chissà, forse per riscoprire il valore della libertà e della giustizia, dobbiamo perderle definitivamente entrambe. Ma non sarà neppure così. Nessun taglio netto, ma una progressione impercettibile e continua, fino a quando considereremo Fantozzi il nuovo ideale della classe media, e non il suo grottesco pagliaccio, come invece era 40 anni fa.
#1260
Attualità / Re: Avremo tre poli?
08 Agosto 2022, 08:36:02 AM
Sono d'accordo Eutidemo, con quanto scrivi. Implicitamente fai anche notare che in Italia non sarà mai possibile un governo diretto da forze socialdemocratiche essendo la struttura della borghesia italiana miope e provinciale, priva di un retroterra culturale in grado di orientare le scelte politiche secondo giustizia e contemporaneamente per fronteggiare le immense sfide del nostro tempo. Se anche il Pd è un partito cattocomunista, bisognerebbe cercare in quella tradizione, ciò che più si avvicina a scelte di giustizia sociale. Niente di ciò accadrà. Vi è in tutto il mondo una spinta verso destra di tutti i partiti, come se le idee politiche si trovassero su un piano inclinato a destra, con i politici ridotti a venditori di formaggi, attenti a cosa chiede la clientela. Siamo in questa situazione così irrigidita che per fare qualcosa di serio o servono i tecnici o i politici per caso, come i 5S.