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Messaggi - bobmax

#1261
Varie / Re: Il problemino dei triangoli
10 Gennaio 2023, 16:35:21 PM
19
#1262
Varie / Re: Il problemino dei triangoli
10 Gennaio 2023, 14:05:10 PM
Citazione di: Pio il 10 Gennaio 2023, 14:03:32 PMNo...spetta! Adesso ne vedo 9

Guarda meglio... :)
#1263
Varie / Re: Il problemino dei triangoli
10 Gennaio 2023, 13:08:22 PM
18
#1264
Citazione di: Duc in altum! il 09 Gennaio 2023, 17:59:16 PML'emergere della consapevolezza del bene e del male, nel mito di Adamo, è solo una conseguenza del famoso peccato delle origini (che ognuno di noi ha contratto ma non commesso).

Non si è trattato di un peccato,  è  stato invece un evento meraviglioso!
È infatti iniziato il ritorno a Dio.

Ma poiché questa metamorfosi implica sofferenza, richiede infatti di liberarci da ogni imperfezione,  questo splendido significato è stato invece stravolto.
#1265
Citazione di: Pio il 09 Gennaio 2023, 13:39:39 PMMa la "malafede" non comporta una consapevolezza che invece è la caratteristica mancante nel processo ? Sappiamo che quasi tutti abbracciano una convinzione per cultura familiare, gruppo sociale, bisogno psicologico di smarcarsi dalle figure genitoriali o altro. Quanti arrivano a credere o non credere sulla base di un cammino personale, anche sofferto? Mi disinteresso della spiritualità perché nel mio ambiente e' sempre stata snobbata o addirittura ridicolizzata? O mi faccio prete perché mia mamma , che amavo  tanto,era una pia devota della Madonna? E' su questa mancanza di autoconsapevolezza che vive la persona umana, al di là della chiacchere di ognuno.

Giusta osservazione!

La malafede implica una volontà consapevole.
Ma se non  vi è consapevolezza... non può neppure esservi malafede.

Tuttavia questa mancanza di consapevolezza è davvero totale, oppure qualcosa si incomincia invece a intuire...?

Cos'è l'uomo se non questo stesso emergere della consapevolezza del bene e del male? Così ben descritto dal mito di Adamo.

Sì degli altri non posso averne certezza, non so quanto siano davvero consapevoli.
Tutta la mia valutazione si basa infatti su me stesso, sul dolore causato dalla crescita della mia consapevolezza.
E di quanto possa perciò essere desiderabile non averla acquisita.

Allora la malafede può benissimo esservi, e deriva dalla volontà di continuare a non essere.
#1266
Citazione di: Alberto Knox il 09 Gennaio 2023, 11:38:21 AMLa negazione della tua buonafede (nulla) costituisce l antitesi della tua tesi e come tale non può essere denigrata, respinta o dichiarata inutile. Al contrario , bisogna dare forza all antitesi ( è troppo facile denigrarla e fare muro) bisogna darle forza e poi andare in profondità ed è li che emerge davvero la tua tesi . Continuo a sostenere che la negazione di una fede nel Divino è un altra verità.

La malafede non è negazione della fede nel Divino.
La malafede è negazione di se stessi. È volontà di non essere!

La comunicazione, qualsiasi comunicazione, si fonda sulla Verità.

Non nel senso di trasferimento di "verità", che sarebbe un assurdo, ma in quanto risveglio, emersione del Vero.

Ma la comunicazione può avvenire solo a patto che vi sia buonafede. Cioè volontà di essere.
Vi è amore per il Vero oppure no?

La tesi e l'antitesi valgono come lotta per il Vero.
L'ateismo si confronta con il teismo. Ma entrambi, se sinceri, sono animati dalla fede nella Verità.
È una lotta d'amore, per il Vero.

Se questo amore manca, non vi è nessuna antitesi. Vi è solo volontà di non essere. E quindi vuoto chiacchiericcio.
#1267
Citazione di: Alberto Knox il 08 Gennaio 2023, 23:46:51 PMHai dato una buona risposta infatti la scienza interpreta la realtà sviluppando teorie e leggi fisiche che le sostengono ma per quanto possano essere supportate da prove sono e rimangono interpretazioni possibili della realtà .
Le ho chiamate semplici perchè per dimostrarle bastano le prove e solo in questo senso posso definirle semplici ma di certo non lo è la ricerca, la sperimentazione e le teorie. Le verità che ho chiamato complesse lo sono nel senso che non può esistere nessuna prova del nostro rapporto con il Divino e di quello che chiamiamo esperienza Spirituale . O queste esperienze o verità interiori vengono alla luce della coscienza oppure non avvengono propio. Non c è , a parer mio, una via teorica sufficente al raggiungimento dell esperienza Spirituale ma è solo col cuore (come dici anche tu quando dici amore) che possiamo tenere unite alcune certezze. Daltrocanto se uno  a queste parole ribatte che non ha alcun bisogno di un rapporto col Divino e che non ha alcun anima Spirituale al quale autoriferirsi , bhè, questa io la chiamo un altra verità . Perchè tutte le testimonianze di vita sono vere quando sono autentiche.

Le verità scientifiche per me non sono semplici perché non sono autosufficienti. Rimandano ad altro.
La loro semplicità è solo apparente, perché in realtà si tratta solo di una facilità di comprensione. Dovuta al non considerare la problematicità dei loro presupposti.

Viceversa le autentiche verità semplici sono molto difficili.
Infatti il semplice richiede di essere affrontato integralmente, senza rimandi ad alcunché.

Non avendo altro a cui riferirsi, la Verità appare come Nulla.
E infatti solo dentro di me la posso cercare.

Di modo che, essendo nulla, non vi possono essere altre "verità".
Perché non vi è nessuna verità assoluta oggettivabile.

Allora non ha importanza se si dichiara di aver avuto esperienze spirituali oppure no.
Ciò che conta è se si è in buonafede oppure no.
Se si ha fede nella Verità (Nulla) oppure no.
Se cioè si vuole essere oppure non essere.

Nel secondo caso, ogni confronto è inutile.
#1268
Ultimo libro letto / Re: Ragionamenti sbagliati
08 Gennaio 2023, 23:06:26 PM
Ritengo che questo fenomeno sia un sintomo di un male profondo che si sta diffondendo.

Il rifiuto della ragionevolezza, presente anche laddove non sembrano esserci particolari carenze intellettive, deve avere a che fare con un vuoto esistenziale. Dove è venuta a mancare la fiducia verso la comunità.

Perché l'altro è visto più come un nemico che un amico.
E quindi probabile portatore di falsità.

È cioè in corso un processo di sgretolamento della nostra civiltà.
#1269
Citazione di: Alberto Knox il 08 Gennaio 2023, 18:37:29 PMSì Bobmax ma ci sono delle verità che non hanno alcun bisogno di una fede personale e in quanto verità provate una sua obiezione priva di prove è da considerare falsa . Rientrano in queste verità tutte le scoperte della scienza in generale. Chiamerò queste verità, verità semplici.
Poi c è un altro tipo di verità , più intima e regolata dal sentimento o percezione interiore.  Chiamerò queste "verità complesse" Fanno parte di queste verità interiori il senso della bellezza e le esperienze spirituali . Fra queste due non viene messa in dubbio il senso della bellezza ( che rientra nell esperienza interiore) mentre invece vengono discreditate le esperienze Spirituali . Ma sono loro , le esperienze Spirituali a definire la fede nella verità complessa.
Quindi noi possiamo mettere in campo tutte le teologie classiche o non classiche che vogliamo ma senza un esperienza autentica esse sono vuote .
La peculiarità fra le due verità , semplice e complessa è che nella prima la sua negazione è palesamente un assurdo mentre per la seconda , la sua negazione, è un altra verità.

Penso di comprendere ciò che intendi.

Le verità provate (che tu chiami semplici, mentre per me non lo sono, ma basta intenderci) hanno tutta la loro forza nella prova.
Questa prova, si fonda a sua volta su verità, che possono essere anch'esse provate oppure presupposte.

E fin qui va tutto bene. Perché tutte queste verità non implicano alcun nostro coinvolgimento personale. Servono soltanto a definire l'ambito, il terreno di gioco che è questo mondo.
Quando una prova magari vacilla si cerca una nuova verità, per rendere più affidabile la nostra interpretazione della realtà.

Queste verità permettono di dare coerenza a ciò che avviene nel mondo.
Ma non sono mai assolute!, proprio perché sono all'interno del sistema mondo. Che come ogni sistema si regge necessariamente su verità non provate ma solo presupposte.

Viceversa le verità che tu chiami complesse (e che per me sono invece, queste sì, semplici) non hanno nulla di provato.
Neppure a livello interiore!
Perché non vi è nessun'altra verità che possa servire come prova.

Infatti le esperienze personali possono essere solo delle occasioni per farle comparire alla coscienza, ma senza però dimostrare nulla riguardo alla loro effettiva veridicità.
Sta sempre e solo a noi, in perfetta solitudine, accettarle o meno.

E in questo modo mettiamo in gioco noi stessi.
Di più...
Queste verità ci fanno essere oppure non essere.

Perché noi siamo ciò che amiamo.
E in ultima analisi il nostro amore può rivolgersi solo all'essere oppure al non essere.
Cioè cosa per noi è il Bello, il Buono, il Giusto, il senso della vita.
#1270
Citazione di: Pio il 08 Gennaio 2023, 13:22:24 PMCome si fa a provare, in senso logico qualcosa che sovrasterebbe la logica limitata umana ? Ci vuole un'apertura del cuore/mente. Tu invece continui a girare attorno al tuo perno logico per giustificare l'incapacità di aprirti al mistero. Pensare che sia possibile PROVARE empiricamente l'esistenza di un eventuale Dio è una pretesa ingenua  spiritualmente.

Quando ci inoltriamo alla ricerca di Dio, e perciò della Verità, la difficoltà è soprattutto nel liberare la mente.

Occorre cioè mettere in discussione tutto, ogni presupposto che diamo implicitamente per scontato. È infatti proprio ciò che appare ovvio a bloccarci la strada.

In questa discussione, per esempio, si da per scontato il significato di "esistenza". Facendolo coincidere con l'esserci, ovvero la scissione originaria soggetto-oggetto.
E, cosa ancora più grave, si intende l'esistere equivalente all'essere.
In questo modo si finisce con il disquisire sulla esistenza (esserci) di Dio. Mentre Dio, la Verità, sono l'Essere.

Ed è proprio di questo che parla "La nube della non conoscenza".

Nube che non può comunque venire, non dico diradata, ma nemmeno percepita, se manca la fede nella Verità.
Senza la quale ogni confronto è del tutto inutile, tempo perso.

#1271
Vi è una sostanziale differenza tra "credere", "sapere" e "essere".
Tutti e tre si riferiscono alla verità.
Ma con gradi e modalità diversi.

Il credere implica necessariamente il dubbio. Credo in quanto dubito.
Se non dubitassi non crederei.

Mentre il sapere ritiene di poter fare a meno del dubbio. Io so, quindi non dubito.
La conoscenza non necessita di alcuna credenza.

Viceversa l'essere prescinde da un eventuale sapere e non ha alcuna necessità di credere.
Io sono, non ho bisogno di sapere né tanto meno di credere.
L'essere basta a se stesso.

Probabilmente il sapere è il più ambiguo dei tre. Fino a che punto posso davvero fare a meno del dubbio?

Invece l'essere sembrerebbe impossibile.
Tuttavia ho conosciuto, e continuo a incontrare, persone che mostrano di essere, per davvero.
Magari solo in alcuni momenti, ma in quei brevi istanti loro sono.

Sì, anche questo è un mio sapere... ma non un sapere di qualcosa... è percezione di Dio.
#1272
Citazione di: Duc in altum! il 03 Gennaio 2023, 12:11:16 PMNo, la 'legge' che stabilisce c'è, poi è la "fede" a decidere se essa sia un mito, un illusione umana o verità assoluta.[/font]

Questa non è fede.

Perché o la legge nasce nel tuo cuore o non è.

O all'inferno ti condanni tu stesso, o l'inferno non è.

O la fede è fede nel Nulla, oppure è superstizione. Cioè l'aggrapparsi ad un idolo.

Come è difficile liberarsi dalla idolatria... Occorre davvero Fede.
#1273
Citazione di: Freedom il 02 Gennaio 2023, 18:18:56 PMIn linea generale il peccato è qualsiasi azione o anche pensiero che ci allontana da Dio.

Che abbia rilevanza penale o meno non dico che sia irrilevante ma non rappresenta il centro della questione che è la rottura, più o meno profonda, di un legame d'amore con Dio.

Sì, ma cosa significa "allontana da Dio"?

Perché l'autentico peccato non consiste nell'infrangere una legge.
Non vi è in realtà nessuna legge là fuori che stabilisca cosa è davvero il peccato.
Vi sono magari dei suggerimenti, degli inviti, ma poi sta solo a te stabilire cosa è male oppure no.

E quando commetti un peccato, è perché riconosci di aver fatto il male. Sei sempre e solo tu.

E allora cosa succede?

Che ti allontani da te stesso.
#1274
Un conto è la democrazia, un altro la pace.
Vi possono essere popoli democratici e pur tuttavia bellicosi.
 
Così come la "civiltà" non sempre è una prerogativa della democrazia.
 
La democrazia poi è un ideale, magari a cui tendere, ma sarebbe ingenuo credere nella sua concreta perfetta realizzazione.

Ciò nonostante, gli USA sono stati senz'altro dei precursori della democrazia moderna.
Ma soprattutto il loro ideale è la libertà.
Con tutte le contraddizioni e le ipocrisie, certo, ma è sufficiente vedere il loro influsso nel nostro Paese nel dopoguerra, per constatarne gli effetti positivi.

Ho lavorato a lungo negli Stati Uniti.
Un Paese duro, secondo i nostri canoni europei. E con tante ingiustizie, ma pure con la forza di denunciarle e cercare di porvi rimedio.
 
Fa sorridere assistere alle diffuse critiche al modello americano, descritto come il regno del male.
Come se altri paesi fossero meglio...
Ma si consolino questi critici viscerali, mi sa che presto pure quella democrazia finirà, basta vedere il fenomeno Trump.
E allora potranno assaporare le delizie di un Putin o di un Xi Jinping.
#1275
Ultimo libro letto / Re: Luce dalle stelle morte
31 Dicembre 2022, 13:29:50 PM
Citazione di: Kobayashi il 31 Dicembre 2022, 11:32:03 AMMa si potrebbe dire anche l'opposto, ovvero che proprio per il fatto che la psicoanalisi si occupa del falso (sogno, lapsus, transfert etc.) e non della verità, può proporsi come terapia mondana efficace e ricca di potenzialità concrete, non sclerotizzata dalla questione della verità (che tiene in considerazione solo nel confronto epistemologico, non nella prassi analitica), mentre la spiritualità basata su qualche principio preso come assolutamente indiscutibile (il salto metafisico) finisce per cadere nella tentazione di fare teologia, di farsi assorbire dal voler dimostrare la propria verità.

Stando al gioco di Recalcati devo dire che mi sembra esserci una terza tendenza nei confronti del passato, oltre alla nostalgia-rimpianto e alla nostalgia-gratitudine. È la negazione-ripugnanza. Ripugnanza per come sono andate le cose, anche quando le cose sono andate bene, perché a ben guardare tutto è parzialmente mal fatto, stupido, approssimativo, prodotto di desideri sciocchi e di desideri profondi mischiati insieme indissolubilmente. Si guarda l'uomo e si vede la creatura del dottor Frankenstein, qualcosa di assemblato malamente. Come può rapportarsi al proprio passato la creatura del dottor Frankenstein?

Ma l'autentica spiritualità non si basa su alcun principio.
Non vi è nessuna regola, nessun concetto, che fondino la spiritualità.

Perché più cerchi il Vero e più ti ritrovi solo, senza nulla a cui aggrapparti. Se non, appunto, il Nulla.

La depressione, per esempio, è male dell'anima.
Un male che si può cercare di mettere sotto il tappeto. Magari con farmaci, con psicoanalisi, ma deviando così dall'affrontare la causa limitandosi a correggere il sintomo.

A volte è la sola possibile soluzione.
Ma così si perde pure l'occasione.
Perché l'anima non è la psiche.

La constatazione della generale imperfezione, il ritrovarmi ad essere io stesso Frankenstein... mi scuote.
E più desidero invece la perfezione e più mi condanno all'inferno.

Il Principio nasce da me. E nascendo, mi annichilisce.