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Messaggi - daniele22

#1261
Citazione di: Gianni Paolo Tia il 05 Gennaio 2023, 12:12:58 PMLa teoria di Freud sull'inconscio, l'Io e il Super-Io è una delle più influenti della storia della psicologia. L'inconscio, secondo Freud, è la parte della mente che contiene tutti i nostri desideri, pensieri, emozioni e ricordi che sono repressi e non disponibili alla coscienza. L'Io è la parte della mente che si occupa della percezione, dell'attenzione e del pensiero razionale, mentre il Super-Io è la parte della mente che rappresenta le norme morali e i valori che ci siamo imposti o che ci sono stati imposti dall'ambiente in cui siamo cresciuti.

Secondo la teoria di Freud, nella psicosi l'Es emerge alla coscienza e il soggetto perde il contatto con la realtà e compie azioni e fa associazioni senza senso, spesso influenzato da pulsioni irrazionali. Tuttavia, non è detto che la follia rappresenti l'emergere della vera natura dell'essere umano. La psicosi può essere causata da una serie di fattori, tra cui stress emotivo, abuso di sostanze, malattie mediche o altre condizioni di salute mentale. Non dobbiamo confondere la psicosi con la personalità autentica di un individuo. La follia può essere una manifestazione di una condizione mentale temporanea o di una patologia, ma non rappresenta necessariamente la vera natura di una persona.
Ciao Gianni, a prima vista mi sembra che vi sia qualcosa di sfasato, ma non mi intendo di questa materia, in realtà un po' di tutte. Chiedo, le pulsioni non fanno parte dell'inconscio?
#1262
Citazione di: Eutidemo il 04 Gennaio 2023, 12:41:11 PM
Prima della partenza, la compagnia armatrice White Star nominò, all'ultimo minuto, primo ufficiale Henry Tingle Wilde; per cui, con il suo arrivo a bordo, rimase senza incarichi David Blair, che fu quindi  costretto ad abbandonare la nave in fretta e furia.
***
E da qui comincia la serie delle colossali STUPIDAGGINI che provocarono l'affondamento del Titanic; di cui l'"iceberg" fu solo un innocente "compartecipe occasionale".
.
PRIMA STUPIDAGGINE
David Blair, abbandonando il Titanic in fretta e furia, si portò dietro pure la chiave della cassetta blindata in cui erano conservati i binocoli della nave.
I quali, checchè sia stato detto da qualche incompetente di navigazione, erano uno strumento:
- essenziale per le vedette;
- vitale per la sopravvivenza della nave.
Soprattutto in un'epoca nella quale il radar ancora non esisteva.
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SECONDA STUPIDAGGINE
Il Titanic trasportava 1.308 passeggeri:
In terza classe: 709
In seconda classe: 277
In prima classe: 322
Di tali 1.308 passeggeri, sicuramente più della metà si sarà portato dietro il suo binocolo personale per ammirare il panorama; come chiunque abbia fatto una crociera negli ultimi due secoli sa benissimo.
Indi ragion per cui, quella grandissima "testa di pazzo" del comandante Edward John Smith, visto che il suo equipaggio era stupidamente rimasto privo di binocoli, avrebbe potuto benissimo chiederne in prestito un paio ai suoi passeggeri; i quali, visto che la richiesta era per la loro sicurezza, non penso proprio che avrebbero mosso obiezioni di sorta.
Ed invece, evidentemente "per non fare brutta figura", il comandante Smith preferì affidarsi a delle vedette prive di binocolo!
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TERZA STUPIDAGGINE
Non contento di aver lasciato le vedette prive di binocolo, il comandante mise il "telegrafo di macchina" in posizione di "tutta forza"; lanciando così la nave, difficilmente manovrabile per le sue enormi dimensioni (con una mole di 268,83 metri di lunghezza e circa 53 di altezza, e con un peso lordo di circa 46.328 tonnellate), alla massima velocità possibile per l'epoca, cioè 24 nodi (circa 44 chilometri orari).
Ora, come è facile intuire, lo "spazio di frenata" di una nave è molto più "lungo" di quello di un'automobile, in quanto l'attrito dell'acqua è minore; per cui, anche mettendo le macchine "indietro tutta" e "cercando di virare" (come ha fatto all'ultimo momento il Titanic) le pale in quelle condizioni lavorano con angoli di incidenza molto diversi, e quindi potrebbero anche "cavitare", rallentando così l'inversione di marcia e la virata.
Ne consegue che è comunque molto pericoloso lanciare a quella velocità una nave così grossa, di notte e senza binocoli (e senza radar).
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QUARTA STUPIDAGGINE
Ma se è comunque molto pericoloso lanciare a quella velocità una nave così grossa, di notte e senza binocoli (e senza radar), farlo in un'area piena di "iceberg" vaganti, è un vero e proprio SUICIDIO in piena regola.
Sarebbe stato pericoloso anche per una barchetta a remi.
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QUINTA STUPIDAGGINE
Infine, rischiare tanto sapendo di avere a disposizione un numero di scialuppe insufficienti, costituisce l'ultima e più la grande delle stupidaggini commesse.
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CONCLUSIONE
Per cui, secondo me, non c'è assolutamente niente di misterioso nell'affondamento del Titanic; a meno che non vogliamo considerare misteriosa la profondità della stupidità umana, che è senz'altro più profonda di quella del mare.
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P.S.
Però occorre mettere in conto anche:
- la "vanità" di arrivare a New Yorck a tempi di record;
- l'"avidità" di poter sfruttare, anche pubblicitariamente, tali tempi di record.

Non c'è che da essere d'accordo Eutidemo, ma perdona la curiosità, come mai hai messo tanti sintagmi e parole tra virgolette senza che per molte ve ne fosse un reale bisogno? Stai usando dei codici segreti  :))?
#1263
Quand'ero giovane Jack Kerouac era quasi un idolo, "easy rider" la faccia oscura. Un mio amico ha vissuto un paio d'anni a Seattle che di sicuro non è la Georgia o il Texas. Una società libera, ma molto violenta mi disse. Il fatto è che la democrazia esiste solo sulla carta, si tratta ormai di oligarchie e del resto non potrebbe esser che così. Forse qui in europa si salvano un po' i paesi scandinavi, almeno così si dice
#1264
Citazione di: anthonyi il 04 Gennaio 2023, 10:34:35 AMEh, ma la psicopolizia mica funziona sempre, vista la mole di "reati" di pensiero che ci tocca leggere da tutte le parti del web.
Certo anthonyi, sei sempre molto acuto. Come potrebbe funzionare infatti dato pure che lo stato non riesce nemmeno a garantire il diritto sancito dalle leggi, a meno che uno non sia talmente sprovveduto da credere che ci riesca
#1265
Cit. Ipazia:
"In realtà, il diritto nella società totale contemporanea persegue, prevenendoli, anche i "reati" di pensiero con la psicopolizia mediatica che indottrina le menti a pensare nel modo funzionale al sistema. Una specie di repressione preventiva. Questo da sempre, ma con tecniche di omologazione sempre più perfezionate."
La polizia mediatica è senz'altro un'entità metafisica di cui non c'è affatto bisogno, ma sono senz'altro d'accordo con quello che esprime il pensiero. Basta guardare la pubblicità, oppure l'ostracismo mediatico con cui molte persone in disaccordo con il main stream sono state e sono ancora trattate specialmente per quello che riguarda la guerra. Mi pare stano che Eutidemo non si accorga di tutto questo, ed è per questo che in fondo ho ancora la netta sensazione di essere preso per il culo, ma d'altra parte non vedo come potrei agire diversamente. Viator giustamente è scappato via, e verrebbe da farlo pure a me, ma purtroppo non posso, almeno fino ad ora
#1266
Un post scriptum: io non dicevo nulla agli altri dei miei oracoli. Cioè, mi rendevo perfettamente conto che gli altri mi consideravano già fuor di cabeza e preferivo pertanto rassicurarli piuttosto che gettare altra benzina sul fuoco.
Volevo poi aggiungere un pensiero rivolto all'angoscia che mi prese nei primi giorni e che ebbe dei riverberi in seguito in altre forme. Tutto accadde quando le mie speculazioni razionali, che produssi nei primi momenti dacché mi trovai in quell'inaudito status mentale, giunsero a stabilire che io ero il diavolo. Poi, col tempo, accettata l'idea di essere in fondo un buon diavolo, altre speculazioni di simile natura apparvero, ed è lì che uno correrebbe ancora il rischio di perdersi. Non era più il diavolo l'oggetto della mia autoimmedesimazione, bensì lo divenivano i protagonisti di libri, o della storia. In sintesi penso che le mie angosce riguardassero la convinzione di essere protagonista di una storia che era già scritta e che era prevalentemente tragica
#1267
Ho appena appreso la nozione di "se" e "io", e cerco di non intrigarmi in altre categorie. Comunque una volta notai un bambino che indicava nel libretto con le figurine una tazza vuota e lui la indicava dicendo latte. Immagino che siano stati poi i genitori a dirgli che quella era una tazza e non il latte. Piaget, per quel poco che lo conosco parlava bene dello sviluppo del bambino.
Cit. iano:
"Non credo che il senso della realtà sia univoco, quindi quando si dice che il folle perde il senso della realtà, quello che perde, o non accetta più come univoco, è in effetti il senso di realtà normalmente condiviso."
Esatto, infatti io ad esempio mi muovevo assecondando non tanto la logica degli obbiettivi, quanto una pulsione che mi guidava verso degli obbiettivi senza tanto premeditarli. E nel muovermi mi affidavo a vari oracoli che mi dicevano di fermarmi, procedere, stare attento o rilassato. Una sorta di superstizione. Non che li ascoltassi sempre, ma almeno durante la prima decina di giorni sì. Era un po' come un I Ching continuo a cui mi adeguavo. Una cosa che notai era che avevo molto più il senso dell'equilibrio di quanto l'avessi prima, e ancora lo conservo.
Per quel che riguarda le fobie è vero che queste appaiono anche come sviluppatesi nell'ambito dell'esperienza cosciente vissuta, di sicuro i vari piani si compenetrano. Concordo quindi con Ipazia con la strategia di osservazione del sintomo, però, per conto mio, il superamento sarebbe più facile da ottenere inquadrando il problema in una prospettiva di abbandono, quindi di accettazione, ma mi rendo conto che il concetto è quantomeno ambiguo, e pure mi rendo conto che non sono uno psicologo. Però bisognerebbe almeno sapere cosa ne pensa lo psicologo del mondo dei fenomeni
#1268
Ciao iano, devo fare una premessa. Quando ebbi la prima crisi, spinto da altri, mi risolsi infine ad affrontare una visita psichiatrica. Ero al tempo stesso scettico e curioso. La psichiatra mi parlò di sindrome o disturbo bipolare, ma fu un incontro polemico. Cioè, lei pretendeva che io stessi male, mentre io dicevo che erano loro a star male e che io stavo benissimo. Alla fine mediai che sì stavo male, ma solo perché gli altri non capivano quel che volevo dire e in ogni caso me ne fregava non più di tanto, dato che con gli amici e in famiglia continuavo a intrattenere rapporti certamente strani, ma anche scherzosi. Ordunque queste crisi si ripresentarono in momenti particolari in forme ancora visionarie, però, in relazione al comportamento, molto piantate su principi di realtà più costumati e condivisi.
Per farla breve quando giunsi al forum giunsi incazzato, come ebbi modo di dire non so quando a Paul11, pieno di energia e certo di poter travolgere il sistema.
Partendo da prima, ai primi di gennaio compresi finalmente di avere tutte le armi in regola per imporre, e non semplicemente proporre, la mia idea. E feci cose rimediandone l'incazzatura. A fine aprile entrai nel forum e di lì a breve mi incazzai ancora di più, e immagino si sappia per quale motivo (il famoso fondamento della conoscenza). All'inizio dell'estate ero stremato e decisi che era meglio ricomporre le forze. E sono ancora qui che non riesco a finire
#1269
Ciao Jacopus, ti dirò intanto due o tre cose per come la vedo io.
La mia follia intervenne immagino in un periodo di crisi esistenziale. Ero tra i trenta e i quaranta. Tutto si svolse nell'arco di una manciata di secondi durante i quali pensai che stavo per tirare le cuoia. Quando tornai in me ero sconvolto e senza la mediazione del ragionamento ricordo perfettamente che dissi "ho capito tutto" e "il linguaggio è importantissimo". Poi precipitai in una tre giorni di grande angoscia. Se fossi uno studioso farei tre livelli. Il primo, il più profondo, relativo alle fobie; il secondo relativo alla personalità e il terzo relativo all'io. Per "io" intenderei la parte relativa alla consapevolezza data dall'uso della lingua, comprensiva pure di cause determinate dall'emotività. Penserei inoltre che questi tre livelli si compenetrino tra loro; pensando alle fobie, penso che tutti si abbia in modi pacati qualche repulsione istintiva per qualche organismo. Ma di queste repulsioni sarebbe meglio non parlarne troppo in giro, nel senso del rischio che si corre nello svelare una propria fragilità ad altri. Se hai o avete curiosità chiedete pure, sarò io a decidere cosa svelare di me
#1270
Riporto qui di seguito quello che dissi in .. Tematiche spirituali - La follia può essere un modo alternativo di percepire il reale? - 11 gennaio 2022 post nr.19:

Ciao Anthon, non sono d'accordo, o forse non ho ben capito, poiché a un dato punto fai riferimento giustamente all'opinione di chi osserva. Ma chi osserva non può vedere ciò che non è visibile. Quand'ero folle cmq, vinsi una partita a scacchi con un mio amico col quale a volte vincevo a volte perdevo a volte facevo pari. E ti assicuro che ero veramente folle. Il folle non manca proprio in materia di raziocinio. Quel che io intendo è che a poter far perdere il folle sono i vari principi di realtà sui quali si fonda quando agisce, non una mancanza di raziocinio nel condurre l'azione che compie. I mulini a vento sono professioni di fede, per noi forse sconcertanti, ma non per il folle. Caricato di questo fardello di credenze il matto va spensieratamente incontro alla società delle persone che lo accoglie, ed è da lì in poi che si determina la sua eventuale esasperazione e perdizione. Quanto terreno gli verrà concesso? Con quanta forza si intestardirà? Del resto, un qualsiasi tipo normale non potrebbe sentirsi legittimato a dire ad un credente "tu sei matto se credi in Dio". Ma il credente ti dirà che no, che non è matto, e perché mai dovrebbe esserlo? E continuerà a vivere secondo i suoi precetti svolgendoli razionalmente e confortato da molti altri
A rileggerlo, mi vien da fare una correzione. Quando dico "Caricato di questo fardello di credenze ..etc etc" vorrei specificare che quello ero io, matto a quel modo, quindi non il matto inteso in senso generale
#1271
Citazione di: Eutidemo il 03 Gennaio 2023, 10:39:11 AM
La tua correzione è assolutamente esatta; ed infatti la mia citazione di Giovanni va inquadrata  nelle coordinate 1Gv,3-15 e non Gv, 3-15.
Ti ringrazio per la tua correzione, e, nel contempo, chiedo scusa a tutti per il mio errore! :)

La responsabilità è sempre nostra nel mentre che ci informiamo, ma il tempo non è a nostro favore perché ci si possa informare
#1272
Ciao Eutidemo, citandoti:
"Ed infatti, almeno secondo me, sarebbe molto più aderente alla realtà affermare che:
- mentre il "reato" consiste in un presunto danno arrecato all'intera collettività o a singoli individui, secondo l'opinione di chi governa tale collettività in un certo tempo ed in un certo luogo, tale per cui il responsabile di tale atto verrà giudicato dal governante nei modi e nelle forme da lui stabiliti;
– il "peccato", invece, consiste in una presunta offesa arrecata a Dio,  secondo l'opinione di chi pretende di poter interpretare la volontà di Dio in un certo tempo ed in un certo luogo, tale per cui il responsabile di tale presunta offesa verrà giudicato soltanto da Dio (però sempre secondo l'opinione dei suoi sedicenti interpreti, come, ad es.Dante Alighieri)."
Sono senz'altro in linea con quanto affermi. In relazione invece all'ultimo post che hai fatto stamattina debbo segnalarti un errore ... sai com'è, ogni tanto faccio dei controlli a campione. L'affermazione di Giovanni compare su "Altre lettere", pertanto sarebbe corretto che tale pensiero venga inquadrato dalle coordinate 1Gv,3-15 e non Gv, 3-15. Un saluto
#1273
Attualità / Re: Covid in Cina adicembre 2022
02 Gennaio 2023, 21:40:42 PM

Cit. Ipazia:"Quelli che non mutano sono i paracarri fideisti della covidemia, inoculati di una sindrome di Stoccolma che ammazzerebbe un cavallo.

Premesse dell'intervento di Ipazia a parte, cose sulle quali non sono edotto come magari lo è lei, condivido senz'altro la conclusione. Volevo solo aggiungere che potrebbe trattarsi di un eccesso di empatia, falsa o ammalata che sia

#1274
Attualità / Re: Il caso Alfredo Cospito
02 Gennaio 2023, 17:38:15 PM
Citazione di: Claudia K il 02 Gennaio 2023, 16:52:42 PMVeramente non avevo partecipato a questa discussione perchè trovavo che la risposta di Eutidemo, seppur da me non condivisa nelle sue personali conclusioni, fosse molto più che esaustiva nello scindere correttissimamente  le premesse normative dai loro  applicativi.

Ho seguito piuttosto blandamente il resto della discussione, trovandomi in totale sintonia con Anthonyi (senza alcuna ipocrisia).

E siccome alla fine sembrava inspiegabile o vessatorio che una persona con velleità stragiste conclamate, e  anche attuate (sia pur con provvidenziale insuccesso), continui a sobillare l'eversione violenta e stragista...io non mi meraviglio proprio per niente del trattamento  giudiziario a cui è soggetto.
Tutto qui, senza alcuna "astuzia".

Vedi Claudia K che io mi sono fatto un'idea, che non è solo mia, che nel mondo, ivi compreso quello dei social network, vi siano persone che agiscono in modo opaco. Dal mio punto di vista di solipsista consapevole sarebbe proprio per questo motivo che la mia volontà corrisponderebbe a rendere tale opacità trasparente. Ma tu rifuggi l'idea come il diavolo rifugge l'acquasanta. Avresti dovuto rispondere ad Eutidemo giacché erano le premesse ad esserti totalmente contrarie, non le conclusioni quindi, le quali ti trovavano d'accordo. Mi fa piacere che tu ti trovi in totale sintonia con anthony, così almeno ti identifichi un po' meglio. Concludendo, è vero che mi hai dato una risposta un po' più sensata, ma non tanto sensata da poterti ridire ancora una volta che sei astuta, ma con me non attacca .... e via di seguito
#1275
Attualità / Re: Il caso Alfredo Cospito
02 Gennaio 2023, 16:05:14 PM
Citazione di: Claudia K il 02 Gennaio 2023, 15:41:34 PMDesideravo rispondere al quesito posto, e per questo ho citato il post di apertura.  :)
Sei molto astuta Claudia K, hai scelto perfettamente il tempo, ma con me non attacca. Se decidi di rispondere, può anche essere che non ti risponda, dipende solo se tu vuoi fare sterile polemos o invece dire qualcosa di più sensato