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Messaggi - Alberto Knox

#1261
Tematiche Filosofiche / Re: Parole, non fatti.
28 Agosto 2022, 18:14:39 PM
Citazione di: Ipazia il 28 Agosto 2022, 17:46:47 PMIl processo a ritroso, dalla matematica alla realtà, appartiene al livello dell'immaginazione (il mistico, direbbe LW), in quanto non è misurabile né falsificabile. Certamente questo misticismo matematico è potentemente presente negli spiriti più devoti alla scienza e refrattari al nichilismo che "pone il mondo a caso".


trovo, per svariate ragioni, decisamente superficiale questa tesi. Prima di tutto gran parte di quella matematica che ha un efficacia così spettacolare in fisica è stata elaborata da matematici puri , come esericizio astratto, molto tempo prima che venisse applicata al mondo reale. Le ricerche originali non avevano nessun rapporto con le applicazioni successive ; ma in seguito si scoprì che "questo mondo a sé creato dall intelligenza pura" poteva essere usato per descrivere la natura. Capita spesso di scoprire che la natura gioca secondo quelle stesse regole matematiche che dei matematici puri avevano già formulato parecchi anni prima semplicemente per puro esercizio. Il collegamento, è palese. Ma il perchè vi sia questo collegamento, rimane un mistero.
#1262
Tematiche Filosofiche / Re: Parole, non fatti.
28 Agosto 2022, 17:54:22 PM
Citazione di: hystoricum il 28 Agosto 2022, 17:07:50 PMPerò,l'essenza sembra essere qualcosa di diverso e,secondo me,misterioso:ad esempio,tanto più la fisica  del microcosmo evolve tanto più la "realtà" che ne "esce" diventa sorprendente e,almeno in parte,inaspettata e probabilistica.
la realtà non sbuca dalle scoperte scientifiche, la realtà , se propio si deve definire, è ciò che è indipendente dall osservatore e nient'altro. Poi tu stai parlando di un particolare aspetto della realtà, cioè quello subatomico. Ma io sostituirei il termine "probabilistico" con "possibilità". il concetto di realtà probabilistica nasce dal calcolo della funzione d'onda di Schrödinger. . Ma non va frainteso , esso ha a che fare con le misurazioni a livello quantistico e si applica solo in quel campo.  Nasce da sorpendenti osservazioni in ambito quantistico sulle misurazioni dello stato di una singola particella partendo dal suo stato iniziale a quello finale. che cosa è successo in pratica.
fintanto che le misurazioni non sono divenute così accurate era possibile mettere in relazione una configurazione di un sitema con i dati della sua evoluzione nel tempo grazie alla matematica..nel senso che a un sistema iniziale corrispondeva sempre un solo stato finale calcolabile. La sperimentazione con sistemi di misura avanzati invece ha prodotto una situazione in cui i fisici non sono più stati  capaci di trovare una relazione matematica tra la configurazione iniziale e i dati corrispondenti alla sua evoluzione nel tempo che implicava una evoluzione caratterizzata da una molteplicità di stati. Questa situazione aveva portato i fisici a fare l'ipotesi che la corrispondenza tra sistema iniziale e i molteplici stati di evoluzione poteva e doveva essere calcolata utilizzando un modello probabilistico. Come nasce l'equazione di Schrödinger? Non è possibile ricavarla da nulla che si conosca. Proviene dalla mente di Schrödinger.
#1263
Tematiche Filosofiche / Re: Parole, non fatti.
28 Agosto 2022, 17:32:48 PM
Citazione di: Ipazia il 28 Agosto 2022, 16:35:16 PMLe funzioni, come indica il loro nome, descrivono matematicamente processi riproducibili che funzionano nel mondo reale.
complimenti, ma non hai ancora risposto alla domanda, te la ripropongo esponendo il quesito in un altra maniera ma che indica al fine , lo stesso problema filosofico di partenza. Tutti gli esseri viventi sono più o meno consapevoli di regolarità naturali come quelli che si manifestano in meccanica classica. Essa ha un buon valore di sopravvivenza ed è impiantata nel cervello , animale e umano, a un livello molto primitivo; la matematica in quanto tale, invece, è una funzione mentale superiore , ed è posseduta con evidenza soltanto dagli umani (per quanto riguarda gli esseri viventi presenti sulla terra) . è un prodotto del più complesso sistema naturale conosciuto, eppure, la matematica prodotta da questo sistema ha i suoi successi più spettacolari nei processi naurali più fondamentali , quelli che hanno luogo a livello subatomico. Abbiamo appurato che il linguaggio matematico funziona e lo si utilizza a buon ragione per descrivere i fenomeni fisici ma perchè le cose siano così resta comunque un mistero, per quale ragioni sistemi così complessi come il calcolo infinitesimale essenziale per descirvere i fenomeni subatomici dovrebbe essere collegato a questo prodotto del più complesso sistema naturale conosciuto in questo modo nei processi naturali più primitivi?
#1264
Tematiche Filosofiche / Re: Parole, non fatti.
28 Agosto 2022, 16:50:12 PM
è indubbio che gli scienziati , quando studiano la natura, preferiscono usare la matematica, e tendono a selezionare quei problemi che possono essere trattati matematicamente . Agli aspetti della natura che la matematica non riesce a catturare con facilità (come i sistemi biologici e sociali) si tende a dare meno importanza, e c'è anche una tendenza a definire "fondamentali" quelle caratteristiche del mondo che rientrano nella categoria del matematizzabile. Ma così la domanda sul "perchè le leggi fondamentali della natura sono matematiche?" trova una risposta banale; "perchè definiamo fondamentali quelle leggi che sono matematiche".

Ma la storia della scienza mette in guardia da questo tipo di assunzioni , è accaduto infatti molto spesso che si sia dato per scontato un certo aspetto del mondo per poi scoprire che era il risultato di condizioni o situazioni particolari. è possibile che la matematica funzioni bene solo a causa di qualche altra circostanza particolare?
#1265
Tematiche Filosofiche / Re: Parole, non fatti.
28 Agosto 2022, 13:25:43 PM
Ho cercato di mettere in luce come non c'è nessuna evidenza che giustifichi il perchè le leggi fisiche siano spiegabili matematicamente.  la matematica applicata  al mondo fisico richiede una spiegazione. Non abbiamo nessun diritto assoluto ad aspettarci che essa descriva bene il mondo. La stragrande maggioranza degli scienziati è dell'idea che i principali progressi della fisica matematica rappresentino veramente delle scoperte di aspetti autentici della realtà, e non solo delle riorganizzazioni di dati in una forma  più adatta alla nostra digestione intellettuale. è stato anche sostenuto che la struttura del nostro cervello si è evoluta in modo da riflettere le propietà del mondo fisico, contenuto matematico compreso, per cui il fatto che noi scopriamo una matematica nella natura non deve sorprendere. è difficile però vedere un valore di sopravvivenza nella matematica astratta ma lo stesso vale per le abilità musicali e artistiche. Dunque la domanda è ; il successo scientifico della matematica è solo un approccio culturale, un aspetto accidentale della nostra storia evolutiva e sociale? Roger Penrose , (vncitore del premio nobel per la fisica) esaminò questa domanda respingendo il punto di vista culturale . Ecco che cosa scrive a proposito del successo di teorie come quella della relatività generale:
"per me è difficile credere che teorie così superbe siano potute nascere da una semplice selezione naturale casuale  delle idee che ha lasciato sopravvivere solo quelle buone . Quelle buone sono di gran lunga troppo buone per essere le supestiti di idee nate in questo modo casuale ; dev'esserci ,caso mai, una profonda ragione nascosta di questo accordo fra matematica e fisica, cioè fra il mondo di Platone e mondo fisico".

dal momento che non ho un alieno a portata di mano da presentare la mia considerazione del caso replica così "che cos'è l'uomo per partecipare a un simile privilegio che attraverso la razionalità della matematica cognitiva è in grado di svelare i segreti dell universo e le regole che lo fanno funzionare?"
#1266
Tematiche Filosofiche / Re: Parole, non fatti.
27 Agosto 2022, 00:36:18 AM
Citazione di: iano il 25 Agosto 2022, 23:46:46 PM...e a questo punto mi sembra evidente che occorrerebbe approfondire il concetto di evidenza. Cosa è l'evidenza  per te?
non avevo letto questa domanda. A dire il vero poche cose sono state abbastanza evidenti nella mia vita, ed erano tutte cose che riguardavano la vita pratica, di tutti i giorni. Ma quando si tratta di imparare su questioni più complesse, come la fisica, la meccanica q. la biologia molecolare niente risulta evidente a primo impatto , anche per la filosofia è così,  per questo si chiamano discipline.  E anche dopo che le hai capite veramente non puoi parlare di evidenza, il codice genetico non è affatto evidente anche dopo che lo hai capito. E io lo devo ancora capire fra l altro. Quindi a quale tipo di verità ti stai riferendo?
#1267
Tematiche Filosofiche / Re: Parole, non fatti.
26 Agosto 2022, 23:10:07 PM
Citazione di: Ipazia il 26 Agosto 2022, 13:30:24 PMChi può escludere che in giro per l'universo non vi siano "matematiche" e comunicazioni logiche tarate su "neuroni" e terminali diversi dagli umani ?
ma questo rappresenterebbe una differenza di forma,  non di qualità. Sia Einstein che l'alieno da te proposto hanno in comune una mente in grado di elaborare le informazioni e tradurle in un insieme di comprensione astratta di natura matematica. si può parlare di differente complessità ma il dato di fatto rimane uguale. Se la matematica sta la fuori, allora  è solo questione di essere abbastanza bravi per scoprirla , ma se come è per la maggior parte dei ricercatori una capacità dell intelletto nel tradurre fenomeni fisici in equazioni . Allora è una propietà della ragione. Quindi è corretto dire che non bisogna fare della conoscenza umana una questione antroprocentrica , ma bisogna finire dicendo che se mai vi fosse una centralità essa è da attribuire a qualsiasi organismo senziente in grado di sviluppare una teoria fisica in accordo con le osservazioni. Iano ha detto cheper me l'uomo rimane centrale , non è così, ciò che considero centrale e di importanza notevole è la mente in un organismo in un pianeta nell universo.
#1268
Tematiche Filosofiche / Re: Parole, non fatti.
26 Agosto 2022, 11:44:03 AM
sono d'accordo sul fatto che la nostra conoscenza sul mondo deve essere necessariamente antropomorfica. è chiaro che la nostra visione del mondo è determinata , in parte, dalla struttura del nostro cervello. Per ragioni di evoluzione biologica che non riusciamo a indovinare. Il cervello umano si è evoluto in modo da ricnoscere e mettere a fuoco quegli aspetti della natura che presentano uno schema matematico. kant ammoniva che se guardiamo il mondo attraverso delle lenti rosa non dobbiamo stupirci che ci appaia roseo. Secondo lui tendiamo a proiettare sul mondo la nostra inclinazione per i concetti matematici; in altre parole "diamo" la matematica alla natura , non la troviamo "nella" natura. Cionostante è difficile immaginare come avrebbe potuto venire alla luce la teoria della relatività generale se Einstein non si sarebbe servito della matematica.
#1269
Tematiche Filosofiche / Re: Parole, non fatti.
26 Agosto 2022, 01:24:33 AM
Citazione di: iano il 26 Agosto 2022, 00:02:30 AMÈ evidente che per te l'uomo rimane centrale.
Ma è solo un animale che vive dentro alla sua nicchia, e se pure questa nicchia assumesse dimensione cosmica, cosa cambierebbe?
cambia parecchio a mio avviso. L'universo ha generato , attraverso degli esseri coscienti, la consapevolezza di sè. Perchè che cosa siamo noi, se un un pezzo di un universo da dove siamo nati?
#1270
Tematiche Filosofiche / Re: Parole, non fatti.
26 Agosto 2022, 00:31:04 AM
Il mondo fisico non si limita a presentare delle regolarità qualsiasi; è ordinato in un senso molto speciale. Sta in equilibrio tramite una serie di forze che si interscano. è innegabilmente complesso ma la sua complessità è di tipo organizzato. Le varie forze della natura non sono solo una congiunzione incoerente di influenze eterogenee, ma si incastrano una nell'altra sostenendosi reciprocamente , in un modo che da alla natura una stabilità e un armonia difficile da catturare matematicamente e quindi ad un insieme di verità evidenti.
#1271
Tematiche Filosofiche / Re: Parole, non fatti.
25 Agosto 2022, 23:23:27 PM
Citazione di: iano il 25 Agosto 2022, 23:06:46 PMDovrebbe avere il carattere di una evidenza, cioè una volta raggiunta ci sarà evidente essere la verità.
bhè, ci sembrava piuttosto evidente che fosse il sole a girare attorno alla terra e non il contrario.
Citazione di: iano il 25 Agosto 2022, 23:06:46 PMUna centralità che ci accompagna da un bel po' credo sia la sopravvalutazione della coscienza.
Non sono di questo avviso, la mia tesi si basa sul fatto che la  scienza funziona , e chi fa la scienza?  noi esseri umani e in che modo, utilizzando la ragione certo e cosa abbiamo usato se no? per decifrare parte del codice cosmico. Questo mette in evidenza un profondo legame fra l'universo e la polvere di stelle animata da esso generata. Il fatto che possiamo riflettere sulla natura dell universo e intravedere le regole che lo fanno funzionare non è un dettaglio banale, va analizzato e inserito in un contesto se mai. Come sia nato il nostro legame con questa dimensione cosmica è un mistero, ma il legame stesso , non può essere negato.
#1272
Tematiche Filosofiche / Re: Parole, non fatti.
25 Agosto 2022, 11:15:58 AM
la conoscenza avanza e progredisce tramite modelli teorici astratti, e non potrebbe essere diversamente.
#1273
l giullare del Paese di mai più
 
Forse è già tardi, quì nel "Paese di mai più", forse è già ieri e sarà ormai stato anche domani; ci passa il fiume, poco più in là e ci corrono le erbacce ed i ramarri, su per il fosso: e l'acqua,ferma, immobile, si beve quegli argini che scorrono silenziosi e spogli, in quel silenzio che fa l'Inverno nel suo camminare greve. Puoi perderti  lungo quei sentieri ripidi ed inesistenti, che non avevano un nome, né mai portavano da qualche parte, ma che non avevano , al contempo, né limiti né fine; senza una direzione o un verso, ma capaci di sbucare all'improvviso, proprio in cima alle  colline e che ti facevano trovare, di colpo, a dominare tutta la pianura....o proprio in faccia al mare, tanto che, per un momento, credevi di poter tenere tutto in uno sguardo o dentro il pugno, ed esserne tu il sole..oppure puoi fermarti lungo la via del fosso che porta al ponte del molino vecchio, fermandoti,  guardando giù ci leggi i gorghi che traccia la corrente ed in quei cerchi disegnati, ci leggi un infinito che si attorciglia al cuore..
chissà se mai ci andrai e andondici avrai la fortuna di incontrare  l'engigmatico giullare che di tanto in tanto appare in quel paese. lo si  può sentire vagare scampanellando furtivo e guardingo  fra gli alberi del bosco o sdraiato su una pianta preso e indaffarato a non far niente, confuso ed affogato tra fumi d'aria fritta e vorticare insulso di scontrosi mulinelli di vento, assorto e intento, come spesso accadeva,ad inventarsi fantasmi e tirar su di muri e scavar di fossi dove andare a sbattere e ad incartarsi, distratto e un po' sorpreso, come sempre, d'essere lì, ancora oggi.. e incontrandolo, al solito "per caso"  guardandoti negli occhi con quel suo vestito giallo a rombi neri e facendo un bell inchino ti ripeterà  l'enigma..."chi siamo noi?..da dove veniamo?"..per poi sparire dietro una pianta lasciando di sè.. il suono di campanelli che si allontano nel nulla.
https://digilander.libero.it/isry/clip1891.jpg
#1274
Il guerriero si perse in un sogno di stelle impossibili e da allora, tutti i dati trasmessi sono diventati illeggibili, ogni tanto ci arrivano segnali che il cuore soltanto registra e capisce: forse non è mai esistito, forse non è mai partito, forse... sono tutte storie inventate...

Il guerriero di latta

Era stato realizzato grazie all ingenieria genetica e tessutale  in collaborazione con la biomeccatronica , gli scienziati erano riusciti ad accedere alla camera del Gap e trarre vita attraverso le anime che vi risiedevano. Ognuno di loro venne spedito nello spazio, con un'arca denominata Luna per combattere contro l'invasione di strani esseri dalle sembianze non umane. IL guerriero era composto da 21 parti di tessuti umani su cento parti di tessuti circuitali biomeccanci e risiedeva in lui l'anima di una persona un tempo stata in vita . Sono passati più di 100 anni da allora , e lui, rimasto sulla luna , uno dei pochi sopravvissuti del suo genere cerca di comunicare con nui da lassù . Solo e abbandonato a se stesso . La pesante cappa della sera, calò sulle sue spalle, con tutto il suo peso, ed ad avvolgere le sue membra un arrugginita armatura, mai smessa, ben saputa; ogni sera più pesante e cigolante e arrugginita. Non riparava dal freddo quel vestito di latta e ferro, così come non nascondeva nulla, quell'oscurità, quella solitdine  tutti i fantasmi e la paure sciamarono famelici, nascosti dalle ombre, a mordere carne e pensiero. Come una visiera senza 'grata', abbassò la mente e spense i pensieri. Avrebbe atteso un'altra volta, facesse giorno.
http://www.cosenascoste.com/forum/uploads/post-53831-0-32292500-1479637980.jpg

seconda parte:
Non sento più alcun dolore, adesso. Non so da che parte è il cielo, se "l'alto" è sopra o è quì, in basso; ho perso ogni senso d'orientamento, quì su Luna.
Sto avanzando in una pastosa nebbia che mi ingolfa vista e polmoni, (se polmoni si possono chiamare) ricordo ricordi che non so di chi ne di quale vita appartenevano. A volte sento una melodia nella mente, qualcosa , non so bene cosa sia , a volte  sembra una voce che danza lontana, mentre avanzo in questa nebbia colorata , mi avvolge, mi droga ..non so pensare, non saprei cosa pensare, neppure chi sono e se sono, poi...
Sono solo, quì dentro questa cosa che non so se sia una corazza o ciò che costituisce il mio corpo come parte intergrante  fra ciò che  è dentro come questo sangue?.... e ciò che vi è fuori di ferro...Vorrei uscire da quì,  da questa prigione meccanica che non so "dov'è" e che non so dove mi farebbe uscire, su che scena, palcoscenico, realtà...e che aspetto avrei ...senza..
Aspetto, insensibile, effimero, aspetto: forse un dolore. L'unica emozione che mi è stata data da provare...

terza parte:
Sto camminando lungo i bastioni della fortezza di Aminos , tutto ciò che resta sono cumuli di macerie e queste colonne portanti ancora in piedi a testimoniare la grandiosa roccaforte che era e che avrebbe dovuto fermare l'avanzata degli alieni denominati "Titan" per via delle loro dimensioni e l'aspetto grottesco. gli esseri umani non sapevano, non potevano sapere delle terribili armi a cui eravo esposti ed impotenti . La sciagura che ci travolse era del tutto imprevista , come imprevista è stata la comparsa dell astronave che stravolse ogni speranza di resistenza. Il raggio verde che ne uscì falciò come fili d'erba la prima e la seconda divisone  e dopo..dopo arrivò un suono intenso, penetrante, quasi fosse uscito direttamente dalla bocca di Dio e il bagliore ineguagliabili e il rovente calore a cui nemmeno gli angeli del cielo sanno dare un nome bruciò l'intera supefice lunare in una sorta di intensa fiammata. Così che tutto ebbe fine.
Lascio vagare lo sguardo oltre la massiccia catasta di cumuli e macerie.. la' su quel deserto che pare non avere fine e quei suoi lontani monti. Presto scorgero' nubi di polvere alzarsi verso il cielo. Sono le ceneri che per lungo tempo son piovute incessantemente dopo la catastrofe...ne è Passato di tempo, non lo saprei contare...ed anche oggi sono qui', sul cammino ad osservarmi quel deserto inanimato e senza colore, a scrutare, con un senso di quieta attesa, di immobile certezza, quella linea di orizzonte e quei frastagliati monti, da cui quei Titani dovranno, prima o poi, sbucare e ancora avro' la forza per lottare?  non lo so , come non so ora che anno sia e quanti i miei o quanti me ne restino ancora, mentre stanco, appoggiato a un 'merlo' dei bastioni, mi scivola lo sguardo sul mio deserto; e' una vita forse che me lo ingoio e ormai e' cosa mia, ne so le pieghe e i fumi lontani che si levano pigri al cielo, ne so le attese e quel silenzio.
Non scorgero' piu' Titani in distanza: forse senza che me ne accorgessi, nel mio guardare, sono penetrati dentro da anni e hanno scavato .. dentro.. senza battaglie... hanno gia' vinto... e a nulla sono serviti gli intatti bastioni, per fermare quell'avanzata inesorabile che cavalcava il tempo...
Usciro' ..tra poco, dal mio deserto... a cercarne confini... senza piu' attese ne' rimpianti.

Il guerrierò si lasciò sdraiare a terra , con lo sguardo rivolto verso il cielo. E per la prima volta riuscì a vedere delle stelle oltre le nubi di polvere ...Così, com'era giunto, un giorno, ....così, placò di colpo, come fa il vento, all'improvviso, furtivo e muto.. si spense.. sciolse, svanì nella sua nebbia.
Di lui, soltanto spurie, andate tracce, rimaste a sporcar fogli e mente: restò un pensiero solamente, sospeso, in bilico ..."è uno spettacolo meraviglioso" . seguendo il movimento di una piccola cometa che passava lentamente propio in quel momento e che passa...che passa....che passa...

#1275
L'ESSERE DELLA CASA LUNGO IL VIALE

Noi ragazzi la vedevamo da sempre poichè stava sul viale alberato che porta alle scuole medie e poco più avanti , per inronia della sorte, al cimitero del paese. In più uno dei nostri luoghi di ritrovo erano le panchine del viale , dove ci posizionavamo presso l'unica vietta che interseca con il viale all altezza del fioraio. Quando io giunsi al paese la casa era già disabitata da alcuni anni e i ragazzi del paese dicevano che l'uomo che ci viveva era un mezzo matto ciucatone, e lo potevi vedere andare in giro vestito come un barbone con la sua bicicletta sgangherata quanto lui. Ricordo che durante alcune serate lì al viale i ragazzi raccontavano strane storie su quella casa, che si sentivano rumori e così cominciò la leggenda che fosse abitata da un fantasma. A quella giovane età questi resoconti mi affascinavano e incuriosivano parecchio , e col tempo salivano a galla nuovi fatti, nuove rivelazioni che non facevano altro che alimentare la mia immaginazione e le mie paure. si diceva infatti che l'uomo era solo e morì solo, in quella casa. Trovarono diverse milioni di lire all interno del materasso , gli avevano dato anche un soprannome quando era in vita ma non mi ricordo quale sia. Questi discorsi fatte nelle sere di estate favorivano la mia immaginazione e presi così ad osservare la casetta del viale con occhi sempre più analitici. Se ne stava lì indisturbata da anni, coi suoi muri sbiaditi e austeri e quelle finestre dalle inferriate nere e le persiane perennemente chiuse. Ogni volta che ci passavi di fronte, incuteva un vago senso di disagio, di solitudine, abbandonata e avara ed il giardino disadorno, oltre il recinto, fatto da colonnette di cemento e mattoni sbeccati e una rada e incolta siepe di alloro, rendeva ancora più viva quell'idea di desolazione. Il cancelletto sverniciato con la pesante catena con un lucchetto arrugginito, a rimarcarne lo scarso utilizzo; la scalinata che saliva al portone d'ingresso, in legno massiccio e scrostato, era coperta dalle foglie secche che il vento vi aveva accumulato, nei suoi indolenti e disordinati mulinelli; in alto, sul tetto una vecchia antenna TV, testimoniava che, una volta, chissà quando..., qualcuno doveva pur averla vissuta ed abitata. Le sere d'inverno poi, quando c'era nebbia , la luce dei lampioni lungo il viale giocavano strani giochi e ombre storte e te la ritrovavi se passavi da lì soprapensiero, all'improvviso, come una apparizione minacciosa che sbucasse dal niente e allora... tiravi su il bavero del cappotto ed allungavi frettoloso il passo lasciandola al suo buio. Oggi quella casa non esiste più, ci hanno fatto un condominio da parecchi anni ormai. Quindi racconterò le cose successe in quegli anni, quando andavi al viale in bicicletta aspettandoti che vi fosse qualcuno dei tuoi, della combricola , con cui passare il pomeriggio. Un giorno era estate e arrivai alle panchine prima del solito , non c'era ancora nessuno ma sapevo che bastava aspettare e prima o poi avresti visto qualcuno dei tuoi arrivare da in fondo al viale. Posai la bicicletta ad un albero sedendomi alla maniera dei giovani su una panchina. Aspettando inevitabilmente finii col guardare la casa e desideroso di sapere di più sul conto mi avvicinai al cancelletto, volevo cogliere indizi che mi parlassero di quell anziano signore che un tempo ci abitava e la viveva, non c'era molto di più di quanto già detto anche se mi soffermai su uno di quelle tettoie fatte da 4 pali e un odolus arrugginito messo inclinato in cima come copertura . Il vecchio doveva avere una stufa a legna, cercai il comignolo in cima al tetto per osservarne l'usura , la fuliggine che sfiammava sui bordi testimoniava che un tempo fumava e così collegai che sotto quella tettoia doveva esserci della legna. Sulle pareti della casa vi erano alcune firme fatte con delle bombolette ; "Ago", "Crack", "Bodo" , "TNT" , " koma" ...sorrisi guardandole perchè sapevo esattamente le facce corrispondenti di ogni firma sul muro. I ragazzi dovevano essere entrati e per testimoniarlo avevano lasciato le loro firme da graffitari . Probabilmente ci sarei andato anch'io se fossi stato presente.
Ma non sentivo l'esigenza di entrare, quasi come se entrare fosse stato un violare la propietà privata di quell uomo esattamente come se fosse stato ancora in vita, infatti guardando la casa sentivo che qualcosa di lui era ancora lì, fra quelle mura, in quelle mure..lo potevo vedere seduto a guardare la TV su una vecchia poltrona , La cena era là, sopra il tavolo spoglio dove l'aveva lasciata, il pane smangiucchiato, un piatto semivuoto con i resti del tonno ed un pò di cipolla, il bicchiere di vino ed il fiasco sempre pronto alla bisogna.
 Nella stanza disadorna, l'uomo solo sapeva muoversi quasi a memoria, sapeva le ombre e le pieghe del muro, le crepe e l'odore stantio della solita polvere , era diventa cosa sua che ne rispecchiava carettere a anima; non serviva una donna a riempire la stanza, tra i suoi pensieri e le tante cartacce, bastava da sola, la sua vecchia amica "malinconia" , no, non sentii rumori di passi o di mobili spostarsi e là, in quella casa, non c'era propio nessuno...soltanto il vuoto.