Epicurus ha scritto:
Ecco un esempio di distorsione percettiva causata dall'ideologia politica e religiosa.
Apro un topic dedicato allo ius e vengo da lui accusato di aver spostato la discussione al colore della pelle anziché alla cittadinanza. Il colore della pelle è un problema secondario ma di attualità perché stiamo subendo un'invasione dall'Africa. Come ho già scritto, il mio è un problema di gusto estetico e non di razza, perché sono consapevole che quella umana è un'unica razza.
Ma Epicurus "sale in cattedra" per sentenziare. Esprime un giudizio di valore soggettivo che sottende il suo retroterra culturale, politico e religioso. Le sue considerazioni personali, opinabili, le afferma come un valore "sacro" valido erga omnes.
I valori non sono entità metafisiche né postulati teologici. I valori sono dei coefficienti sociali adottati da una comunità perché ritenuti idonei a ridurre al massimo la conflittualità. Quindi niente di sacro o di trascendente, e perciò immutabile. I valori sono relativi ! Ciò che Epicurus considera "irragionevole e immorale" è condiviso dall'intera popolazione italiana o solo da una minoranza ? Ed irragionevole per chi ?
Di cosa parliamo quando parliamo di valori etici? E che rapporto c'è tra i valori e i diritti?
CitazionePer te il punto principale della discussione è il colore della pelle; per me tale discriminazione non solo è irragionevole e immorale, ma sopratutto non interessante e non pertinente.
Ecco un esempio di distorsione percettiva causata dall'ideologia politica e religiosa.
Apro un topic dedicato allo ius e vengo da lui accusato di aver spostato la discussione al colore della pelle anziché alla cittadinanza. Il colore della pelle è un problema secondario ma di attualità perché stiamo subendo un'invasione dall'Africa. Come ho già scritto, il mio è un problema di gusto estetico e non di razza, perché sono consapevole che quella umana è un'unica razza.
Ma Epicurus "sale in cattedra" per sentenziare. Esprime un giudizio di valore soggettivo che sottende il suo retroterra culturale, politico e religioso. Le sue considerazioni personali, opinabili, le afferma come un valore "sacro" valido erga omnes.
I valori non sono entità metafisiche né postulati teologici. I valori sono dei coefficienti sociali adottati da una comunità perché ritenuti idonei a ridurre al massimo la conflittualità. Quindi niente di sacro o di trascendente, e perciò immutabile. I valori sono relativi ! Ciò che Epicurus considera "irragionevole e immorale" è condiviso dall'intera popolazione italiana o solo da una minoranza ? Ed irragionevole per chi ?
Di cosa parliamo quando parliamo di valori etici? E che rapporto c'è tra i valori e i diritti?