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Messaggi - bobmax

#1276
Attualità / Re: Covid in Cina adicembre 2022
31 Dicembre 2022, 10:13:39 AM
Lo straordinario sviluppo tecnico-scientifico che stiamo vivendo ha lasciato molti orfani.
Perché la tecnica, pur facilitando molte attività e risolvendo tanti problemi, non offre alcuna stabile "verità" a cui aggrapparsi.

L'incertezza del vivere rimane. La tecnica ne è soltanto l'ultimo rimedio, ma non la soluzione.
La mia malattia potrà oggi essere curata, mentre ieri si moriva, ma alla fine alla morte non si sfugge...

E così gli orfani delle verità assolute, non importa se religiose o ideologiche, si gettano nell'irrazionale.
Negando l'evidenza, perché in questa negazione sperano di trovare quella "verità" perduta, nascosta da dei complottisti.

Ma questo irrazionale non è il sacro di Umberto Galimberti. Non ha infatti niente di sacro. Perché è la pretesa di stabilire contro ogni ragionevolezza cosa sia il Vero.
#1277
Ultimo libro letto / Re: Luce dalle stelle morte
30 Dicembre 2022, 16:05:14 PM
Apprezzo Recalcati, credo nelle sue buone intenzioni. Tuttavia ritengo che le sue analisi siano superficiali.
Così come spesso accade agli psicoanalisti, quando non fanno un ulteriore passo metafisico.

Lo psicoanalista ha infatti sostituito il prete, proponendo anch'egli dei rimedi. Più moderni, razionali, scientifici, ma comunque sempre dei rimedi alla sofferenza spirituale.

Così facendo si riesce magari a placare l'angoscia, ma tramite un rimedio, senza risolvere il cuore del problema.
Si lenisce la sofferenza, ma si perde pure l'occasione metafisica.

Perché il lutto chiama in causa me stesso!
Chiede a me, proprio a me, di affrontare la questione, di darvi un senso.

E la domanda di senso non si risolve semplicemente andando avanti nella vita, ringraziando per ciò che si è avuto.

Perché è domanda di Verità!

Chi, cosa amavo?
E chi, cosa sono io?

La morte chiede l'impossibile, chiede di Essere.
#1278
Citazione di: Kobayashi il 29 Dicembre 2022, 14:59:59 PML'incertezza della paternità scatena sempre immaginazione e rimozione.
All'unico padre comune infinitamente buono proposto dalla religione, risponde la scienza con il microrganismo primordiale, teoria meno compiacente, certo, ma compensata dall'idea, implicitamente contenuta nell'evoluzionismo, che si vada dal semplice al complesso (e migliore).
Si tratta quindi di due approcci che sostengono il falso. Perché appunto c'è rimozione e all'incertezza è preferibile un falso sicuro che la nuda verità, la quale è tanto ovvia quanto angosciante: tutto il regno animale, cui ovviamente facciamo parte, è il risultato casuale e fallimentare di un "esperimento" della materia vivente. Il regno animale è parassitario, dipende dalle piante che sole riescono a trasformare ciò che è inorganico in materia vivente, ed è dominato dal dolore.

Ma questo dolore non chiama in causa proprio te?

Di fronte a questo mondo dolente cosa decidi?

Vuoi essere o non essere?

Ti perdi nel non essere del deserto della esistenza, oppure ne provi infinita compassione, in nome del tuo stesso essere?

#1279
Citazione di: iano il 26 Dicembre 2022, 18:49:21 PMIo mi avvedo bene del limite. Infatti ho affermato che la verità non può esprimersi come successione di simboli. Ma siccome ne parliamo dobbiamo giustificare questa percezione, e io ho proposto un approccio psicologico che non comporta nulla di trascendentale.
Escludo che la scienza, produttrice di successioni di simboli possa dirci la verità, ma allo stesso tempo mi rendo conto che non credere a quella successione come vera ne rende inefficace l'utile applicazione.
Se la verità non è una successione di simboli come si può risalire ad essa a partire da un mantra simbolico, come ci propone la religione, anche quando chi ha prodotto quei simboli fosse stato in possesso della verità?
Sarebbe come voler dare un senso al balbettio di un neonato che nella sua innocenza pur possieda quella verità.
Quel che è certo è che chi possedesse la verità e volesse comunicarcela a parole non potrebbe far altro che balbettare.
Chiunque può giungere alla verità, ma solo se già la possiede e non sapeva di possederla, e un mantra sacro, meglio se contradittorio, potrebbe restituirgli quella consapevolezza.
Di più non credo si possa fare coi simboli.
Non credo che alcuno possieda la verità, ma che tutti possiedano il bisogno di credere, prima ancora che in un essere divino, nell'essere, e questa esigenza è così forte che se un essere non vi fosse bisognerebbe inventarlo, e così io credo vadano le cose.
Questo giustifica come possa ciò che è, divenire, perchè ciò che si inventa si può reinventare.


Sì, non ha alcun senso l'idea di poter possedere la Verità.
Perché la Verità è lo stesso Essere.
Semmai ne siamo posseduti, totalmente.

Ma pure l'utilità del credere in un verità, ha un che di strumentale, implica un uso, un vantaggio, che nulla hanno a che vedere con la Verità.

Ogni meravigliosa invenzione, ogni conquista dell'uomo, non ha alcun valore di per sé.
Perché qualsiasi evento in se stesso è vuoto di senso. È arido deserto.

È sempre solo l'Etica che solleva ogni cosa dalla insignificanza.
L'entusiasmo per il progresso scientifico ha tutta la sua ragion d'essere nella fede nella Verità. Che è fede Etica.
Se manca questa fede, si tratta solo di delirio di volontà di potenza.
#1280
Citazione di: iano il 26 Dicembre 2022, 12:05:30 PME' possibile se colui che sembra contraddirsi non è più se stesso, ma altro da ciò che era.
Resterebbe allora solo da giustificare questa continua contiguità fra diversi, che è divenire che non nega l'essere, se per essere non si intende ciò che è eterno ed inalienabile.



Questa è l'essenza del nichilismo.

Che, al contrario di ciò che afferma, si fonda su una verità: il divenire.

Non vi è nessuna verità, perché la Verità è il divenire!

D'altronde è la inevitabile contraddizione in cui cade il pensiero logico che non si avvede del limite.

Che è limite del pensabile.
Ma non per questo non c'è.

L'eternità non consiste in una durata infinita.
L'eternità è annullamento del tempo.
E quindi del divenire.
E poiché la esistenza è divenire, l'eterno sta oltre la stessa esistenza.

La prova di tutto ciò non può evidentemente fornirla il pensiero logico.
Ma deve necessariamente anch'essa appellarsi a ciò che sta oltre la razionalità.

Infatti cosa sia davvero l'eternità c'è lo dice ciò che conta davvero.

#1281
Citazione di: iano il 25 Dicembre 2022, 19:15:15 PMGli scienziati continueranno a progettare voli lunari anche dopo aver capito che ciò che spinge i razzi non è la verità.

Avranno capito che la loro interpretazione di ciò che spinge i razzi non è Verità.

Ma questo, qualsiasi scienziato deve averlo sempre presente, se vuole essere davvero scienziato. In caso contrario cadrebbe nella superstizione scientifica, cioè non sarebbe scienziato.

Non è Verità la interpretazione!

Tuttavia lo stesso scienziato ha necessariamente fede nella Verità.
Infatti la Verità è lo stesso Essere.

Essere = Esser Vero

Chi nega la Verità, si auto contraddice.

Di più... vorrebbe negare se stesso.

Il che è impossibile.

Infatti lui è la Verità.


#1282
Citazione di: Freedom il 25 Dicembre 2022, 11:09:23 AMSe io fossi Dio non vorrei un amico che mi ama perchè non può fare altro. Vorrei un amico che scelga di amarmi. E dunque sia libero di odiarmi.


Se tu fossi Dio accetteresti l'esistenza del male?

Se ti ritroveresti ad essere davvero Dio, non proveresti compassione per questo mondo dolente?

È questa la chiave per uscire dalla tua prigione.
La tua compassione.
Affidati ad essa, e a nient'altro.

Se affermi: "Dio è!"
Poi cerca di esserne conseguente.

Non vi è nessun amico.
Vi è il figlio!

E il figlio sei tu.
Finché ci sei, finché esisti.

Quando smetterai di esistere rimarrai comunque ciò che da sempre sei: il Padre.


#1283
È sempre una questione d'amore. Sempre.
L'amore muove ogni cosa.
Quindi anche l'uomo.

L'amore vuole il bene.
Lo cerca in ogni dove.

L'amore evolvendo perfeziona la propria ricerca.
E così passa attraverso più stadi.

Il primo stadio è amore per se stessi, in quanto individui, separati da tutto il resto.

Ma questo amore si rivela infine insufficiente, sterile, inappagante. E allora inizia ad aprirsi all'altro. Magari per ricambiare chi ci ama.

Questa apertura iniziale implica una maggior comprensione del mondo, della sua spiritualità.
E allora anche chi era ignorato o persino nemico incomincia ad essere oggetto di compassione. Per la semplice ragione che è, e non avrebbe potuto essere altrimenti.

Infine l'amore non ha più bisogno di alcun oggetto d'amore.
Perciò è assolutamente libero.

Semplicemente è.
#1284
Citazione di: Freedom il 23 Dicembre 2022, 23:06:56 PMSe Dio ha dato la libertà agli uomini non può ritirarla perché usata male dagli uomini stessi.
Non credo sia corretto attribuire a Dio colpe che sono degli uomini.

Qui ti sei messo nella trappola, da cui non puoi più uscire...
Perché i paletti che hai fissato sono in contraddizione.

I paletti sono:

* Dio, immagino inteso come il Bene assoluto
* La libertà dell'uomo
* Il male, causato dall'uomo

La libertà è donata da Dio all'uomo.

Essendo Dio il Bene, il male è responsabilità dell'uomo in quanto libero.

Tuttavia è Dio che ha permesso all'uomo di commettere il male, proprio rendendolo libero...
Dio è allora davvero il Bene?

E se il male è possibile, è una forza che si oppone a Dio?
Non vi è allora alcun assoluto?

Hanno perciò ragione coloro che considerano il male e il bene dei meri epifenomeni, senza alcuna propria realtà?

Dio è una illusione?

La trappola in cui cadi è dovuta al fatto che vuoi salvare capra e cavoli. Ma ciò è impossibile.

Puoi solo salvare l'uomo oppure Dio.
Cioè, o c'è solo Dio o c'è solo l'uomo.

Ma se non salvi l'uomo cadi nel vuoto...

Tuttavia, quel vuoto è Dio.

E tu puoi solo pregare che Il Bene sia, nonostante tutto il male del mondo.

Stai pregando te stesso.

#1285
Citazione di: Kobayashi il 24 Dicembre 2022, 14:46:29 PMQuindi non è del tutto corretto dire che Dio non esiste. Meglio sarebbe dire: Dio non esiste ancora, forse esisterà, e sicuramente è esistito in passato (Cristo e tutti i vari Alter Christus come Francesco etc.).
Ma essendo il cammino verso la divinità troppo difficile ci si rivolge a Dio, si chiede aiuto a Lui, pur essendo Lui quel Dio che ci apprestiamo a diventare, che probabilmente non diventeremo mai.

"[...] tutto quel che si esprime con le parole e che si propone agli uomini mediante immagini è soltanto un mezzo per attrarre a Dio. Ma sappiate che in Dio non v'è altro che Dio. Sappiate che nessun anima può entrare in Dio se prima non è diventata Dio" [Pseudo Meister Eckhart, ovvero L'insegnamento di sorella Katrei).

Ma una volta arrivati vicini a Dio il mondo così come lo conosciamo potrebbe apparirci come un'assurda illusione. E non faccio fatica a pensare che da quel punto si possa manifestare una conoscenza delle cose del tutto nuova. Tale da non poter essere capita da chi rimane nel mondo degli uomini, ed esprimibile solo come racconto simbolico.

Sì, non è del tutto corretto dire che Dio non esiste.
Direi di più, è in ultima analisi errato.

Tuttavia ritengo sia necessario procedere accettandone la non esistenza.
Perché finché crediamo nell'esistenza di Dio non siamo ancora figli di Dio
("Chi crede non è ancora figlio di Dio" Meister Eckhart).

Che Dio esista è solo la constatazione alla fine del viaggio. Non prima.

Infatti non esiste che Dio. L'esistenza è il mostrarsi dell'Essere. Che si mostra a se stesso.
Dio ama se stesso.

Se invece si vuole prendere una scorciatoia, e in qualche modo afferrare Dio, ecco la superstizione, ecco la idolatria.

A cui può seguire la disillusione. E allora non solo Dio non esiste, proprio non è.

Eppure tutto, ma proprio tutto, parla di Dio.
Occorre solo quella cosa semplicissima, e proprio per questo difficilissima, il distacco.

#1286
Tematiche Spirituali / Re: Distacco
22 Dicembre 2022, 22:12:35 PM
Citazione di: Kobayashi il 22 Dicembre 2022, 08:19:17 AMCerto, l'arbitrarietà dei presupposti... Ma non è forse vero che ogni discorso filosofico è appunto basato sull'arbitrarietà di certi principi, e che la razionalità stessa che lega i vari argomenti è relativa, sia alla struttura del nostro intelletto che allo sviluppo della nostra cultura?
Perché dunque il pensiero paradossale che mi fa concludere, per esempio, che io sono l'origine di tutte le cose, nonostante l'evidenza contraria, dovrebbe essere immune da tale arbitrarietà?

Magari dietro a tale arbitrarietà si cela una strategia inconscia per venire a capo dell'unico vero problema filosofico, ovvero come riuscire a sopportare questo mondo senza le classiche vie di fuga illusorie basate sull'ottundimento. Ottundimento non dell'intelligenza, dal momento che anche l'abbandono nella scienza è una delle vie di fuga possibile, ma dello sguardo filosofico, della lucidità disillusa.

Se usciamo dal discorso teorico e diamo un'occhiata a come il distacco viene concretamente praticato, appare evidente, secondo me, il rapporto tra il distacco e il problema della contaminazione del male.
Prendiamo per esempio la figura del religioso in prima linea: il suo distacco gli consente di mischiarsi con la malattia, di sporcarsi le mani, di vivere la prossimità fisica con il male mantenendo la propria mente integra, resistente alla disperazione.
Lui parlerà di questa posa come di abbandono in Dio. Ma Dio può anche significare semplicemente, tolta tutta la retorica della Tradizione, mistero di una ragione sottile che sta dietro a questo "macello", il filo rosso sconosciuto del mistero del male.

Riducendo ai minimi termini i presunti interrogativi della retorica religiosa, arriviamo a capire che decidersi per la fede in Dio significa scegliere la necessità e rifiutare il caso, significa sforzarsi di credere che ci sia un perché, il quale poi, data la vastità del mistero, risulta impenetrabile alla piccola intelligenza degli uomini.

E il tema dell'umiltà? Perché l'uomo distaccato è anche umile?

Sì, l'arbitrarietà è inevitabile.
Se non lo fosse, se potessimo evitare di fissarli arbitrariamente, avremmo dei presupposti non arbitrari, cioè assolutamente veri.
Avremmo perciò la Verità!
Ma di fronte alla Verità potresti ancora tu esserci? Cioè come cosa tra le cose?

E invece ci sei...
Non sarà che ci sei, che esisti proprio per tirar fuori da te stesso la Verità?

Da quanto ho vissuto, l'idea del distacco non proviene da un ragionamento, piuttosto è il tentativo di descrivere una esperienza originaria.
Una descrizione sempre insufficiente, come sempre avviene quando cerchiamo di spiegare ciò che ci coinvolge in profondità.

Comunque non è un abbandono in Dio.
E non è il frutto di una decisione.
Il distacco è invece il possibile esito dell'amore.
Cioè il distacco può avvenire quando sei colto dalla compassione.
Che avviene, quando avviene. Prescinde da te.

Tu puoi solo volere la Verità.
Costi quello che costi.
Come stai facendo ora.
Senza aspettarti nulla.

Infatti il desiderio di Verità conduce all'inferno.
Almeno per quel che mi riguarda.
Perché vi è il male. Il male nel mondo, il male in me, il male che io stesso sono!
E così non posso che andare all'inferno. Perché così è giusto.

Questo giustezza del mio stare all'inferno è l'assoluto che si impone da sé.
E all'inferno Dio è certo!
Ma è perduto per sempre.

Questa è infine la "verità" del mio esserci al mondo.
Da cui non posso fuggire, perché vera.

Nel frattempo cresce però la  consapevolezza della innocenza del mondo.
E più cresce e più può nascere la compassione.
Compassione per il mondo, che è innocente, ma non per me stesso.
Perché non la merito, io infatti non sono innocente.

Può qui avvenire il distacco.
Solo momentaneo, ma rivelatore.

L'umiltà dell' uomo distaccato deriva dal riconoscimento di essere un puro nulla.

Mentre la compassione per il mondo rimanda al Nulla fonte di ogni possibilità.

---

PS
Penso che la legge di causa-effetto  non abbia alcuna realtà.
Così come d'altronde lo spazio e il tempo.
Sono tutti doni effimeri del Caos.
Infatti solo il caso è libero.
Così come l'amore.
Che è senza perché, se non se stesso.
#1287
Scienza e Tecnologia / Re: Chat GPT
22 Dicembre 2022, 15:48:05 PM
Citazione di: ricercatore il 21 Dicembre 2022, 12:28:15 PMIn passato il giovane chiedeva al vecchio informazioni, consigli, ispirazioni.
Oltre ad ottenere ciò che desiderava sapere, si creava una relazione.
C'era un arricchimento sia nel giovane sia nel vecchio.
C'era l'Altro.

Già oggi, senza ChatGPT, mi rendo conto che quando ho bisogno non ricorro all'Altro, ma all'Algoritmo.
L'Altro non c'è, sono chiuso autisticamente nel mio mondo, solo con lo Strumento.

Penso che molto dipenda da quanto vogliamo metterci in gioco.
E se ci mettiamo in gioco dobbiamo prendere posizione.

Alcune volte non sarà possibile prendere una posizione netta, perché vi sarà in noi troppa incertezza, ma in altri casi, se siamo onesti con noi stessi, il nostro non potrà che essere sì piuttosto che no.

Tergiversare significherebbe cadere nella ipocrisia.

Vedo invece diffusa una apatia. Un grigiore ammantato da perbenismo.
Ma ritengo sia soprattutto di facciata. Dovuto al desiderio di non voler discutere, che tanto è lo stesso...

Magari perché si vuole avere amici tutti.
Ma chi è amico di tutti, molto spesso è amico di nessuno.
#1288
@Socrate78

Credo nella tua buonafede, e questo è ciò che più conta.
Infatti solo se c'è amore per il Vero è possibile una autentica comunicazione.
E nel tuo caso ritengo che ci sia questo amore, sebbene sia un po', diciamo così, possessivo.

Guai a chi te lo tocca, il Vero!
Ma così facendo è facile cadere nella superstizione, nella idolatria di ciò che si pretende sia senz'altro Vero.

Mentre, la fede è accettazione del dubbio.
Dubbio che ti fa scavare e scavare. Perché ogni contraddizione deve essere infine superata.

Se così procederai, potrai accorgerti che "esistere" non coincide con "essere".

E così le contraddizioni della effettiva esistenza di Dio si risolvono proprio considerando che Dio non esiste, ma è.

L'esistenza è possibile solo a causa dell'essere.
Ma la esistenza di per sé è un non essere.

Infatti noi in quanto individui esistiamo, ma non siamo.
Mentre Dio non esiste, Dio è!

Ti auguro di riuscire ad andare oltre nella ricerca di Dio.
#1289
Citazione di: Socrate78 il 20 Dicembre 2022, 17:37:56 PMNessuno dei voi ha risposto alla mia domanda sul se il mio approccio specifico alle contraddizioni alla Bibbia fosse valido o meno, dovevate fare precisi riferimenti a quello che ho detto, invece trovo solo una valanga di triti e ritriti commenti sulla Bibbia senza citare minimamente la questione del peccato originale come da me esposta. Siete quindi tutti assolutamente incapaci di sostenere in maniera pertinente un thread, oppure non volete affrontare il nocciolo del problema, delle due l'una.

Non sarà invece che sei tu a non voler vedere una diversa, opposta interpretazione?
E cioè che Dio non esiste. E che è perciò una creazione dell'uomo.

Evolvendo l'uomo, evolve pure l'idea di Dio.
Da crudele si raffina diventando più amorevole. È l'umanità che evolve.

Sostituisci "Dio" con la interiorità dell'uomo e la Bibbia brillerà come mai prima!

Questo Dio ente non è dissimile da un idolo. Creato dall'uomo per essere adorato. Non diverso in sostanza dal vitello d'oro.

Solo riuscendo ad abbandonare la idolatria verso un "ente Dio" l'Assoluto potrà farsi strada nel nostro cuore.
#1290
Tematiche Spirituali / Re: Distacco
21 Dicembre 2022, 09:39:03 AM
@Kobayashi

Apprezzo molto questa tua lucidità nell'affrontare lo sguardo della Medusa. Perché esprimi le inevitabili conclusioni a cui deve necessariamente giungere il pensiero razionale di fronte al male.
E ritengo che queste fossero pure le conclusioni di Leopardi. Da grande logico che era, come lo sono tutti i grandi poeti.
Sì, la tensione è tale in Leopardi da farlo a tratti proiettare oltre il nulla nichilistico, che è nulla valoriale, verso, diciamo così, il Nulla/Essere.

Difatti, nel tuo pur ineccepibile ragionamento logico manca, a mio avviso, la percezione della arbitrarietà dei suoi presupposti.
Ed in questa arbitrarietà si cela la possibilità di rimettere tutto in discussione.

In particolare dai per scontato te stesso.
Cioè consideri te stesso una cosa tra le cose.
Inevitabile è allora l'orrore senza senso di fonte al male, che è certissimo.

Mentre, se cambi prospettiva su te stesso, quello stesso male diventa urgente domanda a te stesso!
Tu, proprio tu, sei chiamato in causa!

Perché vi è questo male?
Non è che magari ne sei proprio tu il responsabile?

Chi sei tu?

E se tu fossi davvero all'origine di tutte le cose?
Questo mondo dolente non si rivolge proprio a te?

----

Riguardo alla citazione di Ratzinger, dipende se con Dio si intende un ente oppure il Bene assoluto.

Nel primo caso è proprio perdendo Dio che l'uomo ritrova se stesso.
" Prego Dio che mi liberi da Dio" invoca Meister Eckhart.

Ma nel secondo caso l'uomo rimane non essere.