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Messaggi - Sariputra

#1276
Tematiche Filosofiche / Re:Relativismo/Assolutismo
12 Marzo 2017, 10:30:07 AM
Citazione di: Angelo Cannata il 12 Marzo 2017, 10:09:50 AM
Citazione di: Sariputra il 12 Marzo 2017, 09:53:52 AMIl 'mondo' è una rappresentazione e concettualizzazione fatta dal cervello umano e questa rappresentazione è necessaria e il fatto che tra noi si sta discutendo dimostra che la rappresentazione fatta è condivisa sul piano delle strutture di linguaggio.
Ottimo. Quindi come fai a dirmi che ammazzare è eticamente sbagliato?

Per il semplice fatto che, come ho scritto sopra, l'uomo non è semplicemente e solo pensiero. ( "c'è di più"...così faccio un pò di pubblicità al topic così intitolato... :D ).
#1277
Tematiche Filosofiche / Re:Relativismo/Assolutismo
12 Marzo 2017, 09:53:52 AM
Citazione di: Angelo Cannata il 12 Marzo 2017, 09:11:37 AMPer dirmi tutto ciò che hai scritto, hai dovuto usare il tuo cervello. Ugualmente anch'io, per poterlo leggere. Chi ci garantirà che i nostri cervelli non si sono ingannati? Qualunque riposta mi darai, qualunque strumento userai, non potrai fare a meno di metterci sempre in mezzo il tuo cervello. Non lo dico come verità assoluta, ma perché così immagino; rimango in ricerca se non sia meglio pensarla diversamente. Una volta che ci risulta umanamente impossibile pensare senza usare il cervello, e sapendo che il cervello non riesce ad offrire alcuna garanzia contro l'inganno, che fiducia possiamo dare al nostro pensare?

Ma ingannati riguardo a che cosa? Cosè quella cosa che ti 'tormenta' e che immagini t'inganni? Il pensiero? Il pensiero che ci sia o non ci sia una 'verità'? E' solo un termine convenzionale del linguaggio. Ma l'uomo è solo pensiero? Non puoi 'pensarla' diversamente usando il pensiero, è totalmente contraddittorio. Il pensiero ha i suoi limiti , ma è pure un formidabile strumento , molto affilato e in grado di risolvere molti problemi. Il 'mondo' è una rappresentazione e concettualizzazione fatta dal cervello umano e questa rappresentazione è necessaria e il fatto che tra noi si sta discutendo dimostra che la rappresentazione fatta è condivisa sul piano delle strutture di linguaggio. Forse che un asino si preoccupa di non pensarla da asino? E perchè tu uomo ti preoccupi e desideri non pensarla da uomo?
#1278
Tematiche Filosofiche / Re:Relativismo/Assolutismo
12 Marzo 2017, 08:58:44 AM
Citazione di: Angelo Cannata il 12 Marzo 2017, 07:57:28 AM
Citazione di: Sariputra il 12 Marzo 2017, 00:48:14 AMPerché il costruire scuole, ospedali, ecc. sarebbe da preferire alla costruzione di arsenali e fortezze?
Infatti non lo si fa perché sia da preferire, ma soltanto perché viene a risultare una preferenza condivisa; in sé potrebbe anche essere sbagliata o insensata, ma siccome tanti la condividono, fanno ciò che hanno condiviso. In questo senso anche il singolo opera le sue scelte in base alle sue condivisioni interiori, dettate non da criteri oggettivi, ma dall'insieme di tutti i condizionamenti ricevuti fino a quel momento; tale insieme può essere chiamato semplicemente storia.
Citazione di: davintro il 12 Marzo 2017, 01:16:02 AMQuesto modello è un criterio a cui attribuisco una valenza universale trascendentale, un assoluto appunto, in quanto è l'immagine mentale che porrei come criterio di riconoscimento in qualunque situazione spazio temporale mi trovi: dovunque sia, quanto più vedrò una ragazza simile a quell'immagine-modello tanto più sarò certo di riconoscerla come la mia compagna.
Ma guarda che dopo Platone ne sono venuti di altri filosofi, non è che la filosofia si sia fermata lì.
Citazione di: acquario69 il 12 Marzo 2017, 07:12:42 AM... la verità incontrovertibile e che ce già, completamente autonoma e indipendente e non e' certo la mente umana ad averla inventata.
Riesci a pensare "incontrovertibile" senza usare mente umana? E se per poter pensare che è una verità incontrovertibile devi necessariamente usare la tua mente umana, chi ti garantirà che non è la mente umana ad averla inventata? Chi ti garantisce che non sia la mente umana ad essersi falsamente persuasa che le case costruite partendo dal tetto non reggono? Mi dirai che è il fatto stesso che non reggono? Ma per dirlo hai dovuto usare la tua mente umana, o no? In altre parole, hai modo di dimostrare che tutta l'esistenza, tutto il mondo, tutte le case che non reggono se fabbricate cominciando dal tetto, incluso te stesso che stai leggendo questo post, non sia tutto un sogno? Come a te sembra ovvio che una casa costruita partendo dal tetto non regge, ci sono state epoche in cui tutti sul pianeta terra erano convinti che la terra fosse piatta e consideravano ciò verità incontrovertibile. Poi si scoprì che non lo era. Se è già successo, cosa vieta che succeda ancora, con qualsiasi altra verità che consideriamo incontrovertibile?
Citazione di: acquario69 il 12 Marzo 2017, 07:12:42 AMsiamo sicuri che il tema e' come da titolo oppure si continua a discutere sulla pazzia pura e semplice?
Chi è che in questo mondo deve stabilire chi sono i pazzi?

Mi sembra che più che argomentare ti diverta a provocare... ;D. Legittimo, beninteso, ma senza argomentazioni solide anche la provocazione si risolve in un sasso buttato nell'acqua che provoca un pò di onde e poi , lentamente, l'acqua si placa e ...tutto ritorna come prima...
Quindi ritieni che , se è una preferenza condivisa dalla maggioranza l'ammazzare, in un dato momento storico, non è eticamente sbagliato l'ammazzare? Credo che fosse esattamente l'opinione dei nazisti. Anche i cittadini del Reich erano condizionati storicamente e culturalmente e la maggioranza condivideva l'opinione di zio Adolf. Perché quindi processarli ?...Questo è qualunquismo ( 'qualunque' opinione va bene purchè condivisa dalla maggioranza e dal sentire in quel dato momento storico...). La storia non è solo condizionamento, ma anche libertà e superamento attraverso la ragione, E' la ragione infatti che ha permesso il superamento del condizionamento e convinzione 'storica' che la Terra fosse piatta...
Non mi sembra che tu abbia presentato alcuna argomentazione per obiettare alla riflessione di davintro che trovo veramente ben strutturata ( quando leggo davintro mi rendo conto di quanto sono scarso in filosofia... :-[ ). Non ha senso dire che non possiamo dimostrare che tutta la realtà è un sogno. Che sia un sogno , un incubo o un'allucinazione ci sono delle leggi incontrovertibili che regolano questo sogno, incubo o allucinazione e queste leggi valgono per me come per A. Cannata. La prima e fondamentale è la legge della nutrizione a cui nessun essere vivente può sfuggire ( a meno che tu non riesca a dimostrarmi che puoi vivere senza nutrirti...). Quindi , che sia un sogno, un incubo o un'allucinazione collettiva le case NON possono costruirsi partendo dal tetto con le tecnologie attuali e le eventuali nuove tecnologie che lo renderanno forse possibile saranno trovate dalla ragione e dalle leggi della ragione e non dalle opinioni storiche condivise dalla maggioranza.
#1279
Tematiche Filosofiche / Re:Relativismo/Assolutismo
12 Marzo 2017, 00:48:14 AM
Di rientro dalla contemplazione mi sono letto questa bombardata delle corazzate relativiste  Phil, Angelo e Maral... ;D
Vista l'ora e la stanchezza mi proverò a dire quello che ne penso in succinto e dopo avermi riaggiustato l'elmetto ( essendo piccolo i colpi sono andati a vuoto per fortuna...).
Come vedete anche il non-relativista può cambiare idea... ;)
Maral, la 'verità' è solo un termine, se io non dò alcun valore ai termini perché dovrei preoccuparmi di dare una risposta ad un problema creato da un termine? Personalmente preferisco risolvere dei problemi e quindi 'vero' è ciò che sperimento nel vivere che ha la capacità di risolverli. Dopo averlo sperimentato posso consigliare altri di farlo, ma certo non imporlo. Sta a loro 'venire e vedere' se la medicina funziona. Se per loro non è un problema , che posso farci? Quindi solo con la mia vita e il mio esempio posso essere credibile, non certo se sostengo questa o quella teoria relativa o assoluta.
Prendersi cura di tutti gli esseri senzienti significa non fare distinzioni nell'esercitare la compassione, non significa letteralmente prendersi cura numericamente di TUTTI...pensavo fosse chiaro...un pò di intuizione in questo caso. Semplifico: c'è una malattia- ho bisogno di un dottore - devo fidarmi delle medicine prescritte. Se un altro pensa di essere sano - non va in cerca di un dottore - non prende nessuna medicina. Stop.
La violenza fondamentale e primaria è innata nell'essere umano e si lega con la paura. Le teorie sono solo una risposta alla paura . Il problema è la Paura , non le teorie. E' la paura che cerca di 'imporre' le teorie. Se non c'è paura, non c'è imposizione.
Phil la differenza concreta tra supposta verità e opinione non si può definire astrattamente, bisogna vederlo nel concreto dell'agire. Es. Io credo nell'amore e mi prodigo per l'altro( supposta verità dell'amore)-oppure- la mia opinione per adesso è che sia utile prodigarsi per l'altro ( relatività dell'amore). Risultato: ambedue si prodigano per l'altro. La differenza astratta, priva dell'agire concreto, è solo un sofisma per me.  Non conosco nulla del dibattito sul post-moderno ( e devo ammettere che mi interessa manco che nulla... ;D ). D'altronde le mie forze intellettuali sono..."relative" ;)  , quindi devo operare delle scelte, giusto?
Angelo Cannata, sì , concordo, il Silenzio è la cosa migliore per tutti, tanto è quello che facciamo , o non-facciamo, che parla per noi. Il qualunquismo nasce come sfiducia tu dici e il relativismo non nasce lo stesso dalla sfiducia di poter mai trovare la supposta 'verità'? Ambedue sono degli sfiduciati, in effetti. La 'passione', tu dici ,fa la differenza , ma penso che anche il qualunquista abbia molte passioni ( naturalmente relative a se stesso in questo caso...perché biasimarlo? Avere o non avere passione è cosa relativa in effetti :) ).
Certo che con le pietre del muro di Berlino si possono costruire scuole, ospedali, ecc. ma anche arsenali e fortezze. Perché il costruire scuole, ospedali, ecc. sarebbe da preferire alla costruzione di arsenali e fortezze?  Perchè sanare è più 'giusto' che ammazzare? Abbiamo bisogno di un'etica per caso? Ma un'etica è una maledetta imposizione 'calata dall'alto' ( violenza fondamentale e primaria cit. Maral)...
Non mi risulta che la "metafisica viene a significare voler oltrepassare la fisica," pensavo che si occupasse di quelle realtà che non sono spiegabili dalle dimostrazioni empiriche della fisica...e mi sembra , ultimamente, piuttosto sfaccettata e polivalente. Mah...non si finisce mai di imparare... ::)

P.S. Phil, ho aperto il link che hai postato ma appena ho visto la faccia di Vattimo ho chiuso...non lo reggo, mi dispiace...gli esseri ' veramente' deboli odiano l'apologia della debolezza... ;D ;D ;D   
#1280
Tematiche Filosofiche / Re:Relativismo/Assolutismo
11 Marzo 2017, 20:13:25 PM
Citazione di: Phil il 11 Marzo 2017, 18:40:02 PM
Citazione di: Sariputra il 11 Marzo 2017, 17:26:11 PME allora colui che pensa di essere relativista dovrebbe smettere di definirsi relativista. Anzi smettere proprio di dire perché è inevitabile l'autocontraddizione.... ;D Infatti per essere coerente nemmeno il relativista può giudicare dalla sua posizione l'altrui ( come un salumiere che si mette a fare recensioni sui vegani... ;)). E dire che la sua è una non-posizione mi sembra solo un'escamotage linguistico, un tentativo di 'librarsi nell'aria'...si risolve tutto in una specie di lotta linguistica?...Come fa il relativista a dire che i non-relativisti non comprendono la sua posizione se lui stesso dice di non avere alcuna posizione?
Il relativismo, che magari intendo diversamente da Angelo (ma concordo con il suo ultimo post sul sottile e cruciale slittamento di senso nell'uso del linguaggio da parte del relativista), non è una non-posizione, almeno per me, ma una sequenza di posizioni "deboli", in cui ogni fase ha il suo impatto sulla vita e sulla prassi quotidiana: è il salumiere domestico (senza scopo di lucro ;D ) che parla delle sue salsicce e, di volta in volta, ne assaggia una diversa e magari, mentre la consuma, la commenta... e se qualcuno gli dice, "le tue salsicce sono tutte uguali!" o esprime un altro giudizio assoluto sul suo modo di fare salsicce, ci può stare che l'umile macellaio faccia notare che il medesimo pezzo di carne del maiale non può essere usato due volte per fare salsicce (è un maiale "eracliteo"... ;D ) Se poi l'improvvisato salumiere si fa prendere dall'ardire del giudicare anche ciò che non ha mai assaggiato (ma bisognerebbe indagare nella sua biografia se sia davvero così, ognuno è figlio della sua storia ;) ) per come la vedo:
Citazione di: Phil il 09 Marzo 2017, 16:43:31 PMSul presunto "relativista militante", che combatte per un mondo migliore, o, peggio ancora, che critica i metafisici e i non-relativisti, sono piuttosto diffidente... per me, il combattere e il convertire/convincere sono il primo passo per smettere di essere relativisti (almeno di quelli autentici ;) ), che è una scelta decisamente legittima, ma che comporta al contempo un cambio di "etichetta" (altrimenti il povero Confucio si rivolta nella tomba :) ).
Per quanto riguarda l'auto-definirsi relativista: credo che le "etichette filosofiche", come i soprannomi, debbano darcele gli altri, anche se una certa auto-identificazione come risultato di una auto-analisi può essere un'istanza inevitabile per qualcuno, e non lo biasimo...

Francamente Phil io non riesco a vedere la distinzione tra 'posizione debole' e' posizione forte', se la 'forte' non ha nessuna pretesa di imporsi all'altra. Sono semplicemente due posizioni. Le salsicce sono diverse, ma la ciccia del maiale è sempre quella... ;D . Il salumiere non può certo fare salsicce di maiale con i peli della coda del toro...e l'avventore potrebbe ben rispondere al salumiere che gli fa notare che sono diverse:" ma sempre di maiale sono!"...Il tentativo di "pensare diverso" è velleitario...il pensiero non può uscire dal pensiero e infatti Angelo è costretto ad ammettere che non ha altri mezzi che quelli che tutti usano...Stiamo discutendo sul nulla. Veramente... :(
E siccome mi sento pure vagamente scemo ( cioè più di quello che sono normalmente... :-[ )  prendo l'uscita dalla discussione e vado a guardarmi un pò la Luna meravigliosa che ha fatto capolino sopra il Monte...
#1281
Tematiche Filosofiche / Re:Relativismo/Assolutismo
11 Marzo 2017, 20:01:46 PM
Citazione di: Angelo Cannata il 11 Marzo 2017, 18:25:32 PM
Citazione di: Sariputra il 11 Marzo 2017, 17:57:52 PMTu sostieni che è 'giusto per passare il tempo'
Dov'è che l'ho detto?

Hai ragione , non l'hai detto , ma è una mia osservazione a riguardo di una tua affermazione:
 ...Io posso benissimo operare una scelta senza avere alcuna fiducia in essa;... 
al che io: "Se a te va di fare le cose "così, tanto per provare" ...
#1282
Tematiche Filosofiche / Re:Relativismo/Assolutismo
11 Marzo 2017, 17:57:52 PM
Citazione di: Angelo Cannata il 11 Marzo 2017, 17:50:43 PMForse, per qualche motivo tecnico o involontario, questo mio post a suo tempo non fu letto:
Citazione di: Angelo Cannata il 07 Marzo 2017, 20:14:38 PMSe considerate da un punto di vista metafisico, tutte le affermazioni del relativista sono contraddittorie. Egli non potrebbe dire assolutamente niente, ma parla e pensa lo stesso, perché egli non parla e non pensa metafisicamente. ... Il relativista, per poter parlare, non ha altri strumenti a disposizione che le pietre del castello crollato. Perciò il relativista parla, per lo meno in gran parte, con le stesse espressioni del metafisico, nella speranza che si capisca e che non si dimentichi mai che egli non le intende come affermazioni di principio. Il relativista esprime solo racconti, ricordi, aspettative, opinioni, proposte, emozioni, rabbia, ma per esprimere tutto ciò si serve del linguaggio preso a prestito dalla metafisica; dunque, anche il relativista usa il verbo essere, usa parole come "verità", "bisogna", "si deve", "dobbiamo", "è giusto", "è bene", ma il loro senso va sempre inteso come opinione, racconto di un'esperienza, cioè sempre con un sottofondo di apertura al dubbio e alla discutibilità.

Per questo dico che sarebbe coerente il silenzio per il relativista. Perchè reiterare macerie? Tu sostieni che è 'giusto per passare il tempo', ma questo in cosa differisce dal qualunquismo? Anche il qualunquista assume opinioni e le cambia a suo piacimento per 'passare il tempo'. E perché la metafisica non sarebbe aperta al dubbio?
#1283
Tematiche Filosofiche / Re:Relativismo/Assolutismo
11 Marzo 2017, 17:26:11 PM
Citazione di: Phil il 11 Marzo 2017, 17:21:43 PM
Citazione di: davintro il 11 Marzo 2017, 15:53:13 PM
Citazione di: Duc in altum! il 10 Marzo 2017, 19:52:59 PM"...se qualcuno ti dice che non ci sono verità, o che la verità è solo relativa, ti sta chiedendo di non credergli. E allora non credergli..." - Roger Scruton
Non conoscevo la citazione, molto bella oltre che pienamente condivisibile!
Non conosco l'autore, ma se è un relativista, ci dà da riflettere su un possibile approccio "psicologistico" al relativismo, almeno partendo dal suo caso... se non è un relativista, temo sia l'ennesimo non-relativista che vuole spiegare il relativismo dall'esterno ("a stomaco vuoto" o come un vegano che si metta a fare recensioni sulle salsicce ;) ), facendo dire al relativista qualcosa che un relativista non direbbe mai o interpretando il suo dire come sintomo di qualcosa che, curiosamente, non è relativista (eloquente la chiusura, in tutti i sensi, dell' "allora non credergli"). Oppure è stato fatto uno studio sui relativisti che ha dimostrato che soffrono di una qualche "schizofrenia dissociativa"(?) per cui dicono il contrario di quello che pensano? ;D

E allora colui che pensa di essere relativista dovrebbe smettere di definirsi relativista. Anzi smettere proprio di dire perché è inevitabile l'autocontraddizione.... ;D
Infatti per essere coerente nemmeno il relativista può giudicare dalla sua posizione l'altrui ( come un salumiere che si mette a fare recensioni sui vegani... ;)). E dire che la sua è una non-posizione mi sembra solo un'escamotage linguistico, un tentativo di 'librarsi nell'aria'...si risolve tutto in una specie di lotta linguistica?...Come fa il relativista a dire che i non-relativisti non comprendono la sua posizione se lui stesso dice di non avere alcuna posizione?
#1284
Tematiche Filosofiche / Re:Relativismo/Assolutismo
11 Marzo 2017, 12:21:17 PM
Citazione di: maral il 11 Marzo 2017, 09:10:36 AM
Citazione di: Angelo Cannata il 10 Marzo 2017, 18:40:58 PMIn questo senso, bisogna anzitutto osservare che il relativismo non sostiene la verità metafisica secondo cui, come hai scritto, "nulla è garantito": il relativismo non afferma e non può affermare ciò, proprio perché sarebbe una verità metafisica. Il relativismo dice piuttosto "sembra che nulla sia garantito", oppure "finora non viene a risultare che alcuno sia riuscito a fornire garanzie di affermazioni assolute". Ciò significa che le affermazioni poste dal relativismo non richiedono di essere garantite da alcuno, perché non si pongono come verità, ma come incertezze, dubbi, sospetti, dubbi che non hanno alcuna certezza neanche di se stessi.

Citazione di: sgiombo il 10 Marzo 2017, 21:06:47 PMla mia impressione é che così si attribuiscono al relativismo caratteristiche che sono invece proprie dello scetticismo.
Mi sembra che in ciò che dice Angelo Cannata ci sia piuttosto l'intento (per quanto mi riguarda del tutto condivisibile) di mantenere un'apertura nella visione del mondo e dell'esistenza, là dove l'assoluto esige un'assoluta chiusura autoreferenziale a sé che , in cambio di una promessa di salvezza sicura, non lascia scampo. Per sostenere questa apertura lo scetticismo viene a essere un utile strumento che non è fine a se stesso, dunque non è a sua volta scetticismo assoluto (che evidentemente sarebbe contraddittorio), ma una critica scettica da utilizzare ogni volta che serve per scardinare la tentazione di cedere alla pretesa dell'assoluto di pronunciare la parola definitiva che chiude ogni discorso e il senso di ogni esistenza assorbendone tutto il significato. Si tratta in altre parole dell'eterna e assai complessa battaglia tra gli esistenti e l'essenza.

L'assoluto non dà alcuna certezza di salvezza sicura  e non dà chiusura autoreferenziale, secondo me( e come potrebbe? Se è assoluto deve contenere anche il proprio contrario, ossia l'incertezza...). La certezza la danno le visioni relative che pretendono di farsi visioni assolute. In realtà assoluto dovrebbe essere superamento delle certezze delle visioni relative in quanto vuote di esistenza intrinsceca e superamento quindi anche della certezza che non vi siano certezze. Lasciare andare tutto quindi...tutta questa massa di concetti insostanziali, questo apparente dualismo assoluto/relativo in cui si impantana il pensiero, questa dialettica esistente/essente come se fosse possibile una realtà senza l'altra, la luce senza le tenebre. Relativo ha un senso solo se c'è un assoluto e assoluto non può che manifestarsi attraverso il relativo ( alla coscienza umana, in altre forme di coscienza non so... ;D ).
Angelo abbraccia il relativo , secondo me, perché pensa che questo gli permetta un'assoluta libertà, non rendendosi conto che proprio la sua ricerca di libertà e di non-imposizioni è di fatto una ricerca di assoluto...ma non è giusto fare un discorso 'su Angelo Cannata', diciamo che tutti i relativismi non possono che essere dinamiche in cui si manifesta l'assoluto...non c'è un menu 'assoluto', ma tanti menu 'relativi' per il pensiero, quindi leggiamoli e poi...sbarazziamocene e gustiamo il cibo...( come afferma giustamente il Don... :) ).

Vuoto di concetti relativo/assoluto , nel senso più puro, significa vastità. La vostra esistenza non si riduce alle piccole proporzioni del mondo: è vasta. Questo è il senso puro del momento. Ma se vedete il momento solo dal vostro punto di vista individuale, diventa limitato. Il senso puro del momento è vasto. Istantaneamente, l'esistenza individuale si estende ad abbracciare tutti gli esseri senzienti. E' un manifestarsi totale. Non è solo un aspetto della vita umana, è il ritratto fedele dell'esistenza. Tutti gli esseri senzienti esistono in questi termini. Perciò, prendervi cura di voi stessi non vuol dire prendervi cura di voi stessi ignorando gli altri. Dovete prendervi cura di voi stessi e al tempo stesso di tutti gli esseri senzienti. In quel momento, potrete cogliere davvero il gusto dell'impermanenza.  (Dainin Katagiri)

Questo spunto per riflettere sull'importanza di gustare, assaporare il momento dell'esistere...
#1285
Apeiron
Non sarà per caso che hai tra le mani una bella tosa che non hai più tempo per i vecchi ectoplasmi dell'Hotel Logos?  :D
A parte gli scherzi ( ma se fosse avresti tutta la mia comprensione...) ti ringrazio anch'io per tutti gli spunti interessanti e profondi con cui hai ravvivato le discussioni del forum. Riflessioni tanto più apprezzate in quanto si avvertiva che provenivano da un'autentica , sentita passione ( anche sofferta...)e da una persona 'vera'. Spero che in futuro troverai ancora del tempo per qualche visita al forum, anche se meno assidue e frequenti. Ti auguro di superare le eventuali difficoltà e problemi che stai incontrando.
Si è sempre un pò tristi quando un amico, con le valigie in mano, ci saluta dall'uscita del nostro Hotel, ma sapendo e sperando che sia un arri-scriverci il cuore culla sempre speranza.
Ti ringrazio di cuore
Ciao Amico


P.S. Un'ennesima lezione dell'impermanenza... :(
#1286
Tematiche Filosofiche / Re:Relativismo/Assolutismo
10 Marzo 2017, 17:20:16 PM
Citazione di: maral il 10 Marzo 2017, 16:58:17 PM
Citazione di: Sariputra il 09 Marzo 2017, 23:58:12 PMMaral, ma se io, per esempio, sostenessi che la Tolleranza è l'Assoluto, sarebbe lo stesso una forma di violenza? SE impongo che tutti DEVONO essere tolleranti cadrei in contraddizione, perché la mia prassi sarebbe la tollerenza, e quindi sarei semplicemente incoerente. Avendo 'fiducia' che l'assoluto è tolleranza tollererei coloro che non sono tolleranti, per essere coerente con il mio assolutismo. Non so...c'è qualcosa che non mi torna nel tuo ragionamento... :)
Infatti Sari la tolleranza non può essere presa in assoluto, ma dipende dai contesti che la ammettono oppure no come prassi. Penso che anche tu possa convenire che non si può essere sempre e comunque tolleranti, o no? :)

Teoricamente si potrebbe anche...il problema è che non so quanto si durerebbe!! ;D
#1287
Tematiche Filosofiche / Re:Relativismo/Assolutismo
10 Marzo 2017, 16:29:16 PM
Citazione di: baylham il 10 Marzo 2017, 15:51:40 PMSono in difficoltà, non so se sto andando fuori tema, termino con questa risposta a donquixote. Una parte non può essere in relazione col tutto, con l'assoluto, sia perché l'assoluto sarebbe allora una parte, sia perché allora la parte sarebbe in relazione con sé stessa. Impossibile. Questa è la ragione profonda del mio ateismo.

L'assoluto non deve necessariamente essere inteso e personificato come un Dio. A mio parere è la possibilità delle parti di stabilire una relazione tra loro, proprio perché parti di un assoluto che si manifesta attraverso parti ( le parti sono strutture concettuali umane).  Se non fossero parti di un unico come potrebbero stabilire una relazione tra loro? E' proprio nella relazione tra parti che sono in relazione con l'assoluto. Non esiste un assoluto privo di parti in relazione e nemmeno parti che non siano in relazione con l'assoluto ( ossia dotate di esistenza intrinseca). Vedere l'assoluto come fatto di parti in relazione interdipendente ci permette di non cadere in quello che nella filosofia buddhista viene definito come 'l'estremo positivo della metafisica"( Assolutismo) e vedere le parti non separate e viventi intrinsecamente ma in relazione di co-originazione interdipendente ci tiene lontani dall' "estremo negativo del nichilismo" (Relativismo).
#1288
Tematiche Filosofiche / Re:Relativismo/Assolutismo
10 Marzo 2017, 13:01:33 PM
Citazione di: acquario69 il 10 Marzo 2017, 12:29:08 PM
Citazione di: Sariputra il 10 Marzo 2017, 12:13:26 PMMa la parte fa parte dell'assoluto, non è che sia 'staccata' e che viva da sola da 'qualche parte'. Non c'è nessun problema nell'essere una parte, basta non desiderare di essere l'assoluto, il che è impossibile ( per la parte) e attaccarsi a questa idea assurda. Se la parte non ha alcun problema ad accettarsi come parte, perché deve andare in cerca di una 'soluzione'? :)
infatti credo che questo sia in sintesi il relativismo che diventa in questo caso assoluto..perche si crede separato o peggio ancora che non "vede" il Tutto che ne sarebbe la sua vera essenza o la sua vera "natura"

Amo anche te, acquario... ;D ;D ( son pieno d'amore oggi, troppo bella questa giornata di cielo terso e primaverile, questa 'assoluta' Bellezza  :'( )...
#1289
Tematiche Filosofiche / Re:Relativismo/Assolutismo
10 Marzo 2017, 12:13:26 PM
Citazione di: baylham il 10 Marzo 2017, 12:02:01 PM
Citazione di: Sariputra il 10 Marzo 2017, 11:31:57 AM
Citazione di: baylham il 10 Marzo 2017, 11:20:22 AM
Citazione di: donquixote il 10 Marzo 2017, 10:46:07 AMSono anni che scrivo che il problema non è l'assoluto (che essendo ab-solutus ovverosia slegato è in sé e per sé e non necessita di altro che di se stesso) ma l'assolutizzazione del relativo, che a quanto pare è un concetto molto difficile da comprendere. Tutto dipende dall'assoluto ed è relativo ad esso (ovvero in relazione di dipendenza con questo), e porre come assoluto qualcosa che non lo è (sia questo la vita, il bene, l'uomo, la natura, un dio particolare, l'economia, l'uguaglianza o qualunque altro relativo) è proprio ciò che genera la violenza di doverlo imporre, dato che essendo un relativo non si può imporre da solo, determinando conseguenze disastrose. Solo assumendo il punto di vista dell'assoluto si può riuscire a comprendere tutti i relativi (e anche le relazioni sussistenti non solo con l'assoluto ma anche fra di loro) e dar loro il corretto valore senza necessità di alcun tipo di imposizione.
Trovo contraddittorio che il problema sia anche la soluzione: assumere il punto di vista dell'assoluto equivale proprio ad assolutizzare il relativo.
Non si può assumere il punto di vista dell'assoluto, in quanto l' assoluto non ha punti di vista ( al massimo comprende tutti i punti di vista), ossia è Vuoto di punti di vista realmente esistenti. Attingere all'assoluto non attaccandosi ai punti di vista non è la soluzione del problema, in quanto il problema non sussiste. Il problema è una creazione del pensiero. Il problema sorge sempre dall'attaccamento ai punti di vista. Non attaccamento ai punti di vista non significa non operare per necessità di vita, ma essere consapevole che questi punti di vista sono semplicemente necessari ( per la sopravvivenza).
Il problema o la soluzione è relativo alla parte, che tu sei e rimarrai, pensiero o non pensiero, attaccamento o non attaccamento.

Ma la parte fa parte dell'assoluto, non è che sia 'staccata' e che viva da sola da 'qualche parte'. Non c'è nessun problema nell'essere una parte, basta non desiderare di essere l'assoluto, il che è impossibile ( per la parte) e attaccarsi a questa idea assurda. Se la parte non ha alcun problema ad accettarsi come parte, perché deve andare in cerca di una 'soluzione'?  :)
#1290
Tematiche Filosofiche / Re:Relativismo/Assolutismo
10 Marzo 2017, 11:33:30 AM
Citazione di: donquixote il 10 Marzo 2017, 11:30:53 AM
Citazione di: Sariputra il 10 Marzo 2017, 10:53:30 AME' nell'assoluto che si risolvono le apparenti ( per l'uomo) contraddizioni del relativo. Come si 'attinge' all'assoluto per risolvere le contraddizioni? Si potrebbe forse iniziare con il non-attaccarsi e identificarsi con le contraddizioni relative?...Chiaro che non si deve trattare di formulare l'ennesima teoria ( relativa) sull'assoluto...
"Conosci te stesso, e conoscerai l'universo e gli dei" (frontespizio sul tempio di Apollo, a Delfi) "Noli foras ire, in te ipsum redi. In interiore homine habitat veritas" (S. Agostino) "Tat tvam asi" (Mandukya upanisad) Il non-attaccamento, come del resto qualsiasi "comandamento", è sia un punto di partenza che uno di arrivo. Si può partire dalla comprensione dell'assoluto per arrivare alla necessità logica del non-attaccamento oppure viceversa, si tratta solo di avere la volontà di compiere il percorso e scegliere il modo che meglio si adatta alle proprie caratteristiche. Ma come dici sempre tu se non si "pratica" (in questo caso la meditazione o l'impegno intellettuale) ma si vuole rimanere alla superficie teorica e "razionale" sarà come credere di placare la fame leggendo il menu del ristorante.

Ti amo, Don !!!.... ;D ;D