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Messaggi - daniele22

#1291
Citazione di: Claudia K il 28 Dicembre 2022, 19:17:35 PM::) Perdonami ma non avevo contezza dei tuoi 64...
Tutto il resto del quotato mi costringe a pensare ad una <affettività> che è pur sempre legata alla sessualità, e che mi sembra l'esatto contrario di quanto afferma Ipazia nel post (con cui concordo) che passo a commentare di seguito.
Citazione dell'illustrissimo:
"posso solo commentare il fatto che il maschio di turno, acconsentendo alla proposta di Addie, passerà dal "dormir poco" al prossimo "dormire mai più perchè condannato per il resto delle sue notti ad ascoltare i fantasmatici interminabili racconti della ex-solitaria Addie la quale si stuferà presto di cercare la sua mano ma non cesserà mai di tormentare le orecchie del poveraccio"
Mi son spanciato dalle risa. Di sicuro io e viator siamo diversi, ma la stoffa è senz'altro molto simile. Non sapevo come generare un punto di rottura e l'ho trovato in questo finale di post. Ecco. Non ti preoccupare Claudia K per l'età, son vecchio, ma potrei patire della sindrome di peter pan. Il dibattere casca dunque sull'empatia. Sapete?, io penso che il maschio abbia una concezione diversa dell'empatia rispetto a una donna, e se lo dico è perché sento spessissimo usare questo termine soprattutto da voi donne. Non penso sia il caso di definire il termine, ma mi piacerebbe sapere se anche voi avete questa sensazione.
Infine mi sembra che sia vero quel che dite per il dormire assieme dei piccoli vicino a genitori o fratelli maggiori, ma forse le cose cambiano una volta raggiunta la maturità sessuale
#1292
Ciao Duc, non si sa mai ... le persone a volte si offendono per nulla.
Inconsapevoli che la realtà, che per me è sinonimo di consapevolezza individuale, sarebbe una proiezione delle nostre preoccupazioni più intime, vuoi che esse siano rivolte al proprio bene, vuoi al proprio male. Pertanto quando l'essere umano compie il male è inconsapevole di quanto sta facendo. Nel senso che può essere che lui compia il male difendendo un bene (anche in senso spirituale) che a noi non è noto. Per questo salvo tutti, giacché c'è diversa consapevolezza quando sai questa cosa.
Cambiando discorso volevo chiederti una cosa. Secondo te, perché il Sinedrio condannò Gesù alla crocifissione? Perché sai, avendo dichiarato di essere vuoi Gesù o addirittura l'anticristo, mi sento come un po' in pericolo, oltreché un po' ridicolo. Chiaro che non temo il tribunale, e anche se fosse potrei dire che sono stato pure mondato da Eutidemo. Io non conosco benissimo i vangeli, ma mi sembra che non sia chiaro il motivo della condanna ... Cioè, se volevano condannarlo perché lui si proclamava il messìa immagino che avrebbero anche dovuto dimostrarlo. Io un'idea in proposito l'avrei, ma per ora mi sono già reso abbastanza ridicolo, e non solo qui ... mi sto costumando alla figura del buffone di corte. Tu sai qualcosa al riguardo?
Rientriamo. Citandoti:
"Esatto, ognuno vive la sua verità (di fede), ma - secondo logica - non tutte possono e saranno vere.
A differenza tua, la mia verità posso condividerla e alimentarla, ogni giorno, con una miriade di amici in Cristo.
"
Beato te, per quello che ne so sono da solo, ma ti assicuro che è molto più difficile ... anzi, stai attento agli alleati. Comunque per conto mio non è detto che quello che penso io escluda quello che pensi tu o viceversa. Perché, se fosse vero che io fossi il messia, o l'anticristo, potrebbe anche essere che Dio si manifesti contemporaneamente al momento in cui gli umani hanno finalmente capito quel che dovevano capire. Un saluto

#1293
Citazione di: Alberto Knox il 28 Dicembre 2022, 15:48:15 PMNon è che puoi sballottarmi da una disputa all altra che hai avuto con altri interlocutori solo perché non ti piace quello che dico.
il vero sta nell intero e l intero non può che essere uno , non due , uno! Che è infine la totalità della natura. Io non sono un intero , faccio parte dell intero
Dire che io sia l intero lo considero un non senso in quanto la mia mente riflette ciò che già c era prima di me e anche prima dell umanità intera . Del resto nemmeno l umanitá intera è l intero di cui parla Hegel.
Capisco che per te la tua percezione sia l unica davvero certa e che quindi fai dell intero un autoreferenzialità ma la tua percezione diventa contraddizione non appena si relaziona con le altre allora la contraddizione è davvero la regola del vero e la non contraddizione ,del falso.

Sei tu che mi sballotti con le tue goffe argomentazioni, ma è l'ultima volta; pertanto se vuoi un consiglio, ma certo non lo vorrai, segui l'insegnamento con cui ti firmi:
Noli foras ire , in te ipsum redi, in interiore homine habitat veritas
#1294
Citazione di: Claudia K il 28 Dicembre 2022, 13:01:25 PME ti ringrazio della testimonianza ;)

Solo che mi pare di poter intuire che tu non sia anziano, e inoltre parli di un singolo episodio (del tutto credibile/verosimile), ma che è un episodio.
Entrambi i fattori hanno la loro bella importanza.
Credo superfluo sottolineare la differenza tra un episodio di bella amicizia e la consuetudine di qualcosa che si pretendesse di chiamare amore (in accezione passionale).
Forse meno superfluo è spendere due parole sulle tante differenze tra l'età anziana e le età che la precedono.
E' di comune osservazione che l'anziano (pensante)...per quanto possa patire la solitudine...non tenda minimamente a bypassarla tentando compulsivamente di ripetere schemi che hanno avuto la loro splendida genuinità e freschezza in altre età, e che (dal pensante) sono stati vissuti-riflettuti-rimeditati-e finanche "neutralizzati".
Senza contare (sempre nel pensante) quel senso di dignità (o di esaurita adattatività) che  rende preferibile la propria tana solitaria a qualunque sorta di condivisione quotidiana (persino verso i figli!).

E tornando strettamente al tema dello spettacolo teatrale e del romanzo da cui è tratto...è soltanto la mia opinione, ma nè leggerei il romanzo e nè andrei a teatro, perchè nel rispetto di qualunque diverso sentire, a me suona come la classica favola per adulti molto americana...
Ciao Claudia, una curiosità ... quella K sta a significare che appartieni alla sezione killer di Gladio? Tornando a bomba, i miei sessantaquattro li ho tutti con tutto quel che ne consegue. Ti dirò, tanto per fare una distinzione, che se fosse stato un amico anziché un'amica, a meno che non fosse stato strettamente necessario, l'amico non l'avrei invitato a dormire con me. Avrei semmai aperto una bottiglia di vino, anche due se necessario e poi l'avrei accompagnato a casa, oppure l'avrei accomodato nel divano con una coperta. E forse, l'amica, se non mi fosse piaciuta da un punto di vista estetico, l'avrei trattata come l'amico. E questo dice tutta la differenza. Come Ipazia penso anch'io che l'affettività non abbia limiti anagrafici, probabilmente la sessualità si. Ho notato infatti che le donne, dopo che si sia interrotta la loro fertilità, danno risposte diverse riguardo alla sfera sessuale. Non so come mai, forse solo voi lo sapete
#1295
Ciao Duc, ora che ci ho ripensato potrei anche dire che sono l'anticristo, piuttosto che un Gesù senza la croce. Io spero che tu non ti offenda, ma per me siamo tutti innocenti davanti a Dio qualora esistesse, perché siamo tutti inconsapevoli di una cosa. Anch'io la sto vivendo la mia verità, ma finché resta solo mia vale proprio come il due di bastoni con briscola a danari. Attendo quindi che la vivano pure gli altri, intendendo con gli altri in prima battuta le istituzioni ... così poi capiranno meglio anche gli altri. Mi fa piacere che siamo già in due a vivere questa verità interiore. Buona fine e buon inizio dunque
#1296
Citazione di: Alberto Knox il 28 Dicembre 2022, 13:51:44 PMPerché dai più importanza al valore soggettivo che noi diamo alle cose e hai fatti e non ai fatti e alle cose nude e crude? Se da un treno in stazione scendono 300 persone e fra quelle c è la mia ragazza che non vedo da mesi allora le restanti 299 persone diventano irrilevanti , uno sfondo neutro dietro i passi e il rumore del trolley e la figura della mia ragazza che si avvicina e quando parla sento solo la sua voce e quella degli altri brusio incomprensibile.
Ma questa è una realtà relativa del mio punto di vista cHe focalizza ciò che per me è importante. Ma perchè è più importante la mia percezione relativa e non ii fatto che a parlare alla stazione eravamo in 300 e non solo noi due? La realtà è ciò che è indipendente dalla nostra percezione relativa , Non il contrario.
O per dirla alla Hegel , il vero sta nell intero. Questo significa cHe se noi peschiamo un fenomeno isolato dall intero (io alla stazione con la mia percezione della realtá) e diciamo "questo é vero" stiamo commettendo un errore .
Perché è l'unica realtà certa. Se vuoi dire qualcosa di sensato riferisciti al dialogo che ebbi con Paul11 e con Green Demetr, dato che pure quest'ultimo fa il furbo. Il vero sta nell'intero. Giusto, solo che l'intero sono io e dopo viene l'altro intero che è la specie umana. E non il contrario. Accontentati che Dio possa esistere
#1297
@Ipazia Acclarato che l'individuo agisca assecondando il proprio bene, ti avevo chiesto dell'educazione perché non intendevo il senso di quello che dicevi. Infatti prima o dopo dovrai, in senso etico, occuparti dell'educazione dei nostri pargoletti.
L'aforisma di Nietzche non è certo tra i suoi migliori. Il senso della terra è per me il senso dovuto in primo luogo nei confronti di ciò che mi fa bene e ciò che mi fa male. Detto ciò, io diffido di quelle persone che si appellano a vanvera al senso della terra, tanto quanto di quelle persone che mi parlano a vanvera di Dio. Per quel che riguarda i cristiani pretendo da loro un'etica cristiana, altrimenti dovrò considerare che stanno parlando a vanvera. Pertanto, siccome sto in terra, di solito parlo con le persone e non con le idee. A me l'idea di Dio non interessa, ma questo non significa che io possa ugualmente trovare convergenze con chi crede in Dio, ma non gli permetterò certo di calpestare le mie idee così facilmente. Ovvero permetterò che le calpestino con la forza dei loro voti in un parlamento democratico, oppure che le calpestino instaurando una dittatura, ma allora in questo caso sarebbero le idee a calpestarmi per tramite delle bandiere che le rappresentano. E allora, da anarchico, mi piacerebbe che tu esprimessi, ma non solo tu, un idea sul topic: Tematiche Culturali e Sociali – Le verità della Bandiera – aperto il 6 maggio 2021
#1298
Citazione di: Alberto Knox il 28 Dicembre 2022, 12:13:24 PMTrovo oggettivo che il fuoco brucia  e trovo soggettivo pensare che sia solo la legna a bruciare e non anche la mia mano a bruciare ma che ci sia materiale da combustione è oggettivabile da entrambi se no non si potrebbe dire che qualcosa brucia da entrambi i punti di vista.
Avevo seguito gli interventi in "fenomelogia dello spirito" ma vado a dargli una ripassata lostesso.
Non fare abuso di intelligenza Alberto, ho già avuto con te dei precedenti non positivi. Se io entro in una stanza dove c'è un rumore assordante e il fuoco che brucia, è probabile che veda il rumore assordante e non veda il fuoco che brucia. Chiedi a Eutidemo sulla veridicità dei testimoni oculari in perfetta buona fede
#1299
Citazione di: Alberto Knox il 28 Dicembre 2022, 10:56:55 AMDaniele22 ha scritto:
"La vita è sogno" è una commedia di Calderòn de la Barca. Io, di quell'opera ho colto solo una verità nel suo titolo e nulla più. Noi viviamo la vita affidandoci al senso sostengo io, e il significato, che è quello compare a definire le parole nei vocabolari..."

tale verità dovrebbe però risultare evidente dopo un attenta analisi .quando dici che noi viviamo la vita affidandoci al senso e il significato mi viene in mente, rifacendomi all esempio "il fuoco brucia" e vedendo in questo una veritá oggettiva ma alla quale si può giungere solo attraverso un esperienza soggettiva ,tocco la fiamma e mi scotto e sintetizzo la regola oggettiva " il fuoco brucia" ma quale pensiero si nasconde dietro all affermazione " il fuoco brucia"? io penso un esperienza sensibile decodificata e memorizzata dall intelletto ed espressa tramite una proposizione che è anche una regola generale e oggettiva "il fuoco brucia" .Quindi noi estrapoliamo conoscenza oggettiva dal mondo ,non solo soggettiva.
A parte il fatto che manca il complemento oggetto dovresti leggere quello che ho risposto a Green Demetr nel topic "Fenomenologia dello Spirito". Comunque restiamo sul fuoco che brucia. Se io fossi il padrone della legna che brucia la tua mano, direi : Ohibò!! Alberto brucia la mia legna per fare i suoi esperimenti. Quindi, fregandomene ben poco che sia la tua mano a bruciare, quel che vedo io è che sarebbe la mia legna a bruciare piuttosto che la tua mano. Trovi oggettività?
#1300
Citazione di: doxa il 16 Novembre 2022, 19:33:16 PMA Milano, nel teatro Carcano, da domani (17 novembre) l'attrice Lella Costa e l'attore Elia Schilton, recitano "Le nostre anime di notte", adattamento teatrale  tratto dall'omonimo romanzo dello scrittore statunitense Alan Kent Haruf (1943 – 2014).

E' la storia di un uomo,  Louis Waters, e una donna, Addie Moore,  in età avanzata, entrambi vedovi e soli che vivono ad Holt, una piccola città immaginata da Haruf, nel Colorado.

Spesso  non hanno con chi parlare. I figli sono lontani e gli amici latitano.

Per vincere  la loro solitudine i due iniziano a frequentarsi a casa di Addie di sera.

In una di quelle sere lei gli dice:  "Verresti qualche volta a dormire da me ?" La proposta spiazzante di Addie  è forse scandalosa ma diretta, e lascia Louis molto sorpreso. Solo una donna può avere tale coraggio. Un uomo forse può chiederle di fare sesso, ma soltanto dormire insieme ....

I due anziani decidono di dormire nello stesso letto a due piazze, troppo grande per una sola persona. E la notte è lunga: quando si è vecchi si dorme poco e tanti "fantasmi" vengono a visitarti.

Addie ha bisogno di ingannare quelle ore di oscurità, di parlare e raccontarsi. Meglio con qualcuno capace di ascoltarti, magari di prenderti la mano nel buio. I due si riconoscono nelle inattese sintonie che diventano sentimento  amoroso.

Ma l'amore dei vecchi non è ammesso. La gente parla, sparla, s'indigna.  Il loro atipico rapporto fa scalpore ad Holt.

Figli e nipoti  della coppia dopo aver saputo della relazione, sospettando chissà che, si mettono di mezzo per porre fine a quel legame "scandaloso". Ma non vinceranno.

La reciproca compagnia è piacevole. Un piacere ineffabile, da riscoprire da vecchi.

Tra le pagine di questo romanzo in molti hanno sentito la fretta dell'autore nel terminare il racconto, una fretta determinata dalla sua malattia che lo avrebbe condotto alla morte poco dopo aver consegnato questo  romanzo all'editore.

"L'amore non si manifesta col desiderio di fare l'amore, ma col desiderio di dormire insieme": scritta da Milan Kundera, è una delle più belle frasi d'amore su questo argomento, che spiega come dormire insieme sia un gesto di  intimità tra due persone, ancora di più che fare sesso.



Dormire insieme è una prova d'amore? Dormendo insieme si mette alla prova la nuova coppia  ed è la dimostrazione di reciproca fiducia.

Si accetta infatti di restare incoscienti in balia di qualcuno che può scegliere se proteggerci, rassicurarci o approfittarne per farci del male.  Per qualcuno, dormire insieme è più intimo che fare l'amore.
Visto che Claudia K chiede se c'è qualcuno che possa testimoniare che  "L'amore non si manifesta col desiderio di fare l'amore, ma col desiderio di dormire insieme" lo testimonio io, naturalmente posso pure mentire. La storiella, vera o inventata che sia è questa. Una sera venne da me un'amica in grande stato di sconforto. Dopo averla ascoltata le chiesi se voleva fermarsi a dormire con me, ma non avevo certo il desiderio di fare l'amore con lei. Lei rifiutò con indecisione, ma decisa. Si faceva scrupolo, penso io, del fatto che io avessi una compagna che lei apprezzava e stimava. Non aggiungo altro se non il pensiero che questo sarebbe stato un gesto che mi avrebbe senz'altro appagato interiormente, quindi in un certo senso egoista
#1301
Citazione di: green demetr il 28 Dicembre 2022, 04:34:45 AMLo scopo di questo 3d è leggere Hegel, non Ipazia o quei 2 dementi di kant e wittgenstein.
Ma di quale conoscenza a priori stai (s)parlando?
Kant è un mentecatto, ma almeno aveva un oggetto fantasma in mente (una mente deviata certo), ma witgenstei quello è il peggiore di tutti, perchè per lui non esiste oggetto, solo parole  :D :D seeee seeeeee vallo dire agli ebrei!
"la cosa per noi" daniele! ...e ma come fai a sapere cosa è per noi, se non sai nemmeno cosa è per te?
No siamo fuori strada, e fuori tempo massimo.
Qua ormai la si può buttare solo sul ridanciano...Hegel lo porto avanti comunque  ;)

Ciao Green, sei sicuro di stare bene? Non volevo farti del male l'altra sera quando ti ho spaccato in testa quella preziosissima bottiglia di Amarone della Valpolicella, ma te la sei proprio cercata perché stavi per fare del male a Sempronio. Poi si sa, il paese è piccolo e la gente moromora. Pensa che stamattina ho trovato prima Tizio che mi ha chiesto se era vero che ti avevo spaccato una bottiglia in testa e poi ho trovato Caio che mi ha chiesto se era vero che avevo buttato via quella bottiglia di Amarone d'annata che avevo. Green, sono l'unico in questo forum, almeno ufficialmente, che nega sia le cose che i fatti. Pertanto, rientra nel sistema, sempre che tu sia in grado, e riprendi il dialogo in modi un po' più conformi ad una sana dialettica
#1302
Citazione di: Alberto Knox il 27 Dicembre 2022, 12:58:38 PMHo letto con attenzione il tuo interessante punto di vista e somglia, almeno nella prima parte,  a quello che kant chiamò analitica trascendentale dove kant prende ora in considerazione l intelletto.
Dove l intelletto prende le intuizioni sensibili e le struttura grazie alle categorie che ricordiamo essere 12.
Che sono di nuovo quelle strutture mentali a priori che ci permettono di fare sintesi dell esperienza. le categorie sono concetti derivati dall esperienza da cui se ne sintetizza una regola generale .
Ad es" Il fuoco brucia " ma per quanto riguarda il significato delle cose se di significati si tratta non può essere ovviamente universalizzabile ma solo soggettivo. Significato è molto vicino alla parola senso ed è quindi chiaro che il senso o il significato sia soggettivo. la mia domanda è ; esiste un senso o un significato che non derivi dalla nostra mente ma che sia strutturalmente definito da una realtà che non deriva dalla nostra mente? O il significato deriva totalmente dalla mente umana?
Ciao Alberto, ovviamente la mia risposta è che sta tutto nella nostra mente. Non mi perdo nelle categorie kantiane avendo già individuato quello che per me corrisponde alla conoscenza a priori. "La vita è sogno" è una commedia di Calderòn de la Barca. Io, di quell'opera ho colto solo una verità nel suo titolo e nulla più. Noi viviamo la vita affidandoci al senso sostengo io, e il significato, che è quello compare a definire le parole nei vocabolari, è una giusta pretesa di definire qualcosa, ma pur sempre pretesa resta. Chiaro è che tra gli oggetti grammaticali della nostra lingua il verbo è quello che mostra di più il suo carattere di essere oggettivo. Ed è per tale motivo che erroneamente fu decretata l'oggettività dei fatti, essendo appunto che nei fatti si palesa l'azione, quindi il verbo.
Ti dirò poi che da agnostico, e da anarchico, me ne sono sempre strafregato delle leggi umane, fino a un certo punto, che è il punto che coincide con la mia etica, la quale assomiglia certamente all'etica cristiana. 
Da un punto di vista filosofico la mia posizione è quella che dice che le sensazioni interiori generano spontaneamente delle fedi più o meno investigabili da noi. Immagino quindi, ma non ne sono certo, che qualcuno possa avere avuto la sensazione che Dio esista. Ma siccome le sensazioni a volte si rivelano giuste e a volte sbagliate può benissimo essere che Dio esista, o anche che i marziani esistano. Che però tutto ciò sia un prodotto della nostra mente penso sia certo, ma lo penso io
#1303
Ieri abbandonai il ridicolo dialogo con Eutidemo dopo avergli già dato un primo ultimatum al quale lui rispose con un O.T. che non sarebbe proprio tipico dei suoi comportamenti. Ho inteso quindi che lui avesse capito rispondendomi in quel modo così inusuale. Così mi prodigai a fornirgli la mia soluzione. Tagliando corto, Eutidemo nella sua risposta ha di fatto avallato le competenze di Orsini nella sua prima parte dell'intervento, ma poi ha proseguito con le solite menate sulla democrazia, finendo col ridicolizzare la mia proposta. Non so perché l'abbia fatto, evidentemente avrà i suoi motivi, a me del tutto ignoti. Visto così che era arrivata nel forum una nuova ventata di femminilità, ed essendo particolarmente interessato all'universo femminile, ho mandato a quel paese i tre e le loro ridicole considerazioni.
Ipazia, se ho ben inteso, per te il problema si pone nel constatare che la moltitudine dei concetti individuali di bene e male produce nel mondo quel che vediamo sotto i nostri occhi al punto tale che nessuno riesce a stabilire cosa sia la definizione di bene e male. Allora mi vien da chiederti: potrebbe essere un problema educativo?
Claudia, per quel che riguarda l'abuso di intelligenza che invece tu ascrivi ad una carenza di intelligenza ti dirò che io sono un solipsista consapevole e imputo a tutti voi di essere dei solipsisti inconsapevoli, e questa vostra inconsapevolezza produce nel mondo quello che io chiamo abuso di intelligenza, e che forse Krishna nel suo dialogo con Arjuna chiama dominio dell'ignoranza rispetto alla purezza e alla passione. Per cercare di venire a capo della questione ti riporto il pezzo, stralciandolo dalle tematiche filosofiche – esistenza e conoscenza – aperto il 17/7/2021, in cui svelavo il mio solipsismo stupendomene io stesso ... fu una sorpresa che emerse dopo essermi reso conto che le cose (ivi compresi i fatti) non esistono oggettivamente. Voglio dire che il brano sottocitato era la conseguenza di quello che avevo realizzato, e fu una sorpresa, anche se io ne parlo come già lo sapessi con il mio interlocutore farlocco:
Pertanto, quando parliamo delle cose si sappia che si parla in realtà del significato delle cose, giacché sono i tempi, le azioni ciò che la mente realizza in prima battuta, e non le immagini. Il significato delle cose dunque rappresenterebbe il muro dove si riflette l'eco della tua imperscrutabile domanda. Ma quel muro, maledettamente simile a quello degli altri umani, eppur separato a volte da incolmabili abissi, sta ancora dentro la tua testa!!! La realtà è sinonimo perfetto di conoscenza e di consapevolezza, e non sta lì fuori, dove la scienza e noi pure pensiamo che si trovi. Questo è l'inganno!
Concludendo, sono sostanzialmente d'accordo con quello che dice Jacopus, mentre ad Alberto Knox vorrei dire che nella nostra profonda condizione di ignoranza non ci si accorge della differenza che vi è tra amore e possesso
#1304
@Ipazia Non ho letto il tuo ultimo intervento. Mi verrebbe da risponderti: e quindi? Forse non colgo il senso del tuo post. Riprendo pertanto il tuo primo intervento con la risposta di Kobayashy:
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Ipazia
Bene e male sono concetti relativi, materialmente e ideologicamente condizionati. Altrettanto si può dire di egoismo e altruismo.
Il principio di non contraddizione non funziona perché siamo in uno spazio ideale aleatorio, in cui bisognerebbe prima definire cos'è bene e cos'è male, realizzando un con-testo intersoggettivamente con-diviso.
Condivisione che, anche in questo ristrettissimo ambito di persone volonterosamente dialoganti, non si realizza compiutamente, finendo col dare per scontati principi comuni che non lo sono.
Kobayashy
La relatività di bene e male non c'entra, il problema è che nello stesso soggetto, che consapevolmente o inconsapevolmente aderisce ad una certa concezione del bene e del male, si riscontra contemporaneamente la tendenza a fare ciò che per lui è bene e ciò che per lui è male.
Per esempio se per questo soggetto ascoltare e comprendere l'altro è bene, e sminuirlo invece è male, non si farà fatica a individuare in una settimana qualsiasi del suo passato recente la presenza di entrambe queste tendenze.
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Bene e male non sono concetti relativi,Ipazia, sono assoluti, in divenire, ma individuali. E Kobayashy te lo spiega. E sono intersoggettivamente più che condivisibili in quanto ognuno sa cosa gli da piacere e cosa gli arreca dolore
@Claudia Citandoti:
Su questo, che trovo molto simpatico come boutade, lo sono un po' meno.
Non solo per la ragione già detta da Pio, ma soprattutto perchè - a monte - non sono convinta si tratti di "abuso di intelligenza", quanto di suo utilizzo esasperatamente circolare e solipsistico. In qualche modo persino patologico.
E se io sostenessi che è questo "abuso di intelligenza", che è a sua volta determinato da un tipo di mentalità ottocentesca (proprio per non arretrare fino ad Eraclito) a determinare la repressione sessuale?, la quale è giunta ai nostri giorni a livelli insostenibili ... dico ... i femminicidi sono solo la punta dell'iceberg 
#1305
Quando mi rendo conto che qualcuno vuole solo farmi perdere tempo mi invento una storia e dico a quelli che sono a casa mia che ho dell'altro da fare e li avvio verso la porta. Beh, diciamo che anch'io amo perdermi nel tempo, ma solo con le donne