Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - paul11

#1291
Tematiche Spirituali / Re:Una visione ...zodiacale!
26 Agosto 2017, 18:36:44 PM
Citazione di: green demetr il 26 Agosto 2017, 13:38:48 PM

La prima intuizione decisiva è che l'alchimia è l'ermetismo.

E' quindi qualcosa che che riguarda l'anima e non la fisica, e mi perdonerà l'ottimo Paul, ma siamo su barche diverse. ;)


Per inciso Paul, attenzione all'erudizione sfrenata! Ma quante ne sai????
(approposito ben ritrovato  :) )

A proposito Paul questa estate ho ascoltato la spiegazione sugli elohim.

ovvero sui figli illegittimi e sulla guerra ai giganti....giganti?????? bizzarie!!!! Se non fosse che i giganti sono presenti anche nei miti greci.....interessante.

Preferisco comunque la mitologia greca a quella ebraica comunque, non fosse che della seconda sono veramente ai piedi di un montagna altissima....comincio a essere stufo delle vette  ;)
ciao Green,
ho visto che in calce al tuo logo hai scritto del "maelstrom", consiglio a tutti per capire il linguaggio del mito un autentico capolavoro "Il mulino di Amleto" di Santillana, perchè fa capire i simboli trasversalmente senza l'archetipo junghiano, che ben inteso ci può stare e non è in antitesi. Il Maelstrom è l'enorme gorgo che si forma a Nord degli Oceani e che nel mito è proprio la macina in cui l'asse del mulino,che è quello del pianeta terra, per cui il gorgo delle acque rappresenta l'immenso movimento del sistema celeste degli astri attorno che meraviglia l'osservazione degli umani da sempre, ma che è anche conoscenza e sapere antichissimo.
L'alchimia è il legante fa l'astratto e il concreto, tant'è che ha un suo linguaggio ermetico come segreto di forze astratte che intervengono nella chimica e fisica degli elementi.L'alchimista crede in "porte" che relazionano la forza spirituale(in senso esteso) al mondo della fisica.
Penso ci sia qualcosa di vero fra il fisico e il metafisico, fra il concreto e l'astratto, non c'è una antitesi come la cultura purtroppo ci ha portati a pensare, e in qualche modo penso di aver capito lo scopo di Carlo Pierini, che è quello di ri-unirli(perchè un tempo lo erano) e in questo mi trovo d'accordo .

Sono un interdisciplinare da sempre, mi piace capire l'attualità economico-politica, come di filosofia o spiritualità, il cui vero scopo è tentare di rispondere a  "ma che ci facciamo quà?"

Chi ti ha  dato questa spiegazione sugli elhoim?

La mitologia greca vien dopo altre civiltà più antiche.Le ripete in forme diverse ,ma con simbologie costanti.
#1292
Tematiche Spirituali / Re:Una visione ...zodiacale!
25 Agosto 2017, 21:27:18 PM
Citazione di: Carlo Pierini il 24 Agosto 2017, 23:02:00 PM
Citazione di: paul11 il 24 Agosto 2017, 21:49:56 PMCi fu inizialmente l'ipotesi che l'Eden corrispondesse alla Mesopotamia alle foci circa del Tigri ed Eufrate. In Genesi si parla di quattro fiumi che l'attraversavano, per cui oggi fra le ipotesi più accreditate sono semmai verso e sorgenti del Tigri ed Eufrate e corrispondono infatti con altri due fiumi circa alla zona di Gobekli Tepe.
...Detto fra noi: ma tu credi veramente che un racconto dove c'è un serpente che parla ad una donna e, poiun angelo con una spada fiammeggiante che scaccia dal Paradiso terrestre sia lei che il suo uomo, ...pensi davvero che si riferisca ad un fatto storico realmente accaduto???? ...E della Bella Addormentata nel Bosco, cosa mi dici? ...Ci sono ipotesi su dove si trovasse il famoso bosco e su chi fosse il Principe che la risvegliò? :)
Citazione di: paul11 il 24 Agosto 2017, 21:49:56 PMquando mi riferisco alla difficoltà del linguaggio in senso esteso, intendo indicare la difficoltà di interpretare la mente di un antico che formula linguisticamente un messaggio, intriso nella sua cultura e la difficoltà interpretativa di un contemporaneo che dovrebbe liberarsi dai suoi pregiudizi culturali per entrare"mentalmente" nella decifrazione del messaggio di quell'antico
...Boh, ...non ti capisco!

Sì, l'Enuma Elish e altre tavolette cuneiforme della tradizione sumero-accadica parlano della creazione dell'uomo.
#1293
Tematiche Spirituali / Re:Una visione ...zodiacale!
24 Agosto 2017, 21:49:56 PM
Inverno,
non pensavo fossi anche un'appassionato di antiche civiltà.
Little foot è il rinvenimento di un antichissimo ominide fra i 4 e 2 milioni di anni fa.
Nella zona de sud Africa ci sono antichissime miniere,che chissà come e perchè "qualcuno" sapeva ci fossero ben prima degli ingegneri del tempo moderno. E rafforza una mia tesi sull'ominide "schiavo" creato per sopperire agli anunnaki.perchè qualcuno
aveva bisogno di un tipo di minerale.

Ci fu inizialmente l'ipotesi che l'Eden corrispondesse alla Mesopotamia alle foci circa del Tigri ed Eufrate.
In Genesi si parla di quattro fiumi che l'attraversavano, per cui oggi fra le ipotesi più accreditate sono semmai verso e sorgenti del Tigri ed Eufrate e corrispondono infatti con altri due fiumi circa alla zona di Gobekli Tepe.

Rtiengo questa una delle zone più importanti in assoluto sulla storia dell'umanità.
I curdi hanno per antenati i Parsi che portarono lo zoroastrismo.
In Siria nasce l'aramaico.
Quando Tolomei il Filodelfo, famoso sovrano di Alessandria d'Egitto, decide di far scrivere una Bibbia, la Septuaginta, o Settanta o LXX, chiama 6 saggi per ogni tribù che sono dodici.Due risiedevano in Galilea e le altre dieci nelle loro origini, zona siriana.

Carlo P.
quando mi riferisco alla difficoltà del linguaggio in senso esteso, intendo indicare la difficoltà di interpretare la mente di un antico che formula linguisticamente un messaggio, intriso nella sua cultura e la difficoltà interpretativa di un contemporaneo che dovrebbe liberarsi dai suoi pregiudizi culturali per entrare"mentalmente" nella decifrazione del messaggio di quell'antico
#1294
Citazione di: Sariputra il 24 Agosto 2017, 09:17:12 AM
@Carlo Pierini

Volevo porti una domanda un pò personale. Ovviamente puoi ignorarla, se non ti va di rispondere. Volevo chiederti: Questa visione tra la veglia e il sonno che ha dato il via alle tue ricerche sul valore spirituale degli archetipi umani, che tipo di cambiamento ha prodotto in te come essere umano? Non sto parlando ovviamento del cambiamento di interesse culturale e di ricerca, ma di quel che ha comportato nelle tua vita personale, nei tuoi rapporti con chi ti sta attorno. Hai notato un aumento di amore e di altruismo, oppure no? Uno smussamento dei lati più spigolosi del carattere, oppure no? Una diminuzione dei desideri di possesso verso i beni materiali, oppure no? ecc.
Questa domanda ne porta con sé naturalmente un'altra : Si è trattato di sostituire una teoria sull'esistenza con un'altra, o è stato qualcosa di più profondo, che ha significato il rimettere in discussione anche se stessi e il proprio rapporto con la realtà sul piano pratico, delle relazioni, degli affetti? Perché, a mio modesto parere, se si tratta di sostituire la visione materialista con quella spirituale solo sul piano intellettuale, di semplice conoscenza teorica, senza alcuna ricaduta sulla capacità di trasformazione personale, non riesco francamente ad intuirne la validità. La spiritualità non può essere "sterile",  una semplice proliferazione di teorie indimostrabili, ma deve farsi "carne viva". Ecco il senso della mia domanda.  :)
Questa domanda varrebbe da sola un thred. La ritengo fondamentale per tutti quanti, non solo per Carlo P.

Il mio modesto parere personale è che la conoscenza se non cambia la coscienza(qualcun'altro potrebbe dire mente, o anima, o spirito,e così via) quella conoscenza è sterile. Questa stessa domanda, posta dal saggio Sariputra (che profuma di prosecco...come i santi di rose ;D )me la sono posta spesso e soprattutto nelle fasi di crisi personale, a che pro conoscere se non mi aiuta nei momenti di vita personale ad armonizzarmi nelle relazioni mondane, quotidiane? Io ritengo che sia proprio questa "la cartina tornasole", vale adire le ricadute del nostro sapere nel nostro essere come esistenza.
C'è una vecchia battuta di Giorgio Gaber che diceva"...........se potessi mangiare un'idea avrei fatto la mia rivoluzione....", per cui o la conoscenza è qualcosa di esteriore ,oppure in qualche modo ci ha cambiati anche nell'intimo.
La mia personale risposta ,è sì qualcosa mi ha mutato e lo vedo nel come mi approccio nella quotidianità.
#1295
Citazione di: Carlo Pierini il 23 Agosto 2017, 23:57:40 PM
Citazione di: paul11 il 23 Agosto 2017, 23:04:39 PM
Citazione di: Carlo Pierini il 23 Agosto 2017, 11:56:14 AM
Citazione di: paul11 il 08 Agosto 2017, 14:40:23 PM]"Gli eruditi moderni stabiliscono spesso opache derivazioni tra testi, ricercano cioè il fatto empirico della trasmissione materiale di certe idee o leggende da un popolo ad un altro, da una «letteratura» ad un'altra, dal passato al futuro, ignorando che, dovunque agiscano influenze di un piano più profondo di quello della coscienza soltanto individuale, una corrispondenza e una trasmissione possono aver luogo anche per vie del tutto diverse da quelle ordinarie, senza condizioni precise di tempo e di spazio, senza contatti storici esteriori". [J. EVOLA: Il mistero del Graal - pg.15][/font][/size]

e cosa vorrebbe significare? Che se lancio un urlo dalla val Brembana mi sentono sulla galassia di Andromeda per vie.......che solo Evola sa?

Secondo te, il simbolo di cui parlo in questo thread mi arriva dalla val Brembana?
Quello che dici tu è un misto di diversi autori.
Mi riferisco strettamente  alla tua  citazione di Evola che vuol dire tutto e significa nulla.
Cosa vuol dire "trasmissioni" fuori dall'ordinario senza spazio e tempo.senza contatti? Mi pare poco razionale
#1296
Citazione di: Carlo Pierini il 23 Agosto 2017, 01:45:16 AM
E' vero. Ma l'idea solo intuita, seppur presente in qualche modo in noi, è sfocata, nebulosa. E per coglierne la profondità, l'estensione e la ricchezza ci si deve lavorare sopra, dobbiamo frequentarla e diventarne amici (riflessione). Altrimenti facciamo come gli atei: la crediamo un'illusione, un fantasma irreale, e la neghiamo.
Tradotta in linguaggio junghiano questa stessa riflessione suonerebbe più o meno così (come scrissi successivamente all'interlocutore di cui sopra):

<<Gli archetipi sono sì idee pre-esistenti, ma non sono già formulate o rappresentazioni già scodellate e pronte all'uso, ma sono entità *ordinatrici* delle idee umane, modelli di espressione del pensiero cosciente (quando c'è comunicazione col Sé); cioè, sono degli inosservabili la cui pre-esistenza si può desumere solo a-posteriori dall'osservazione comparata delle rappresentazioni umane sia individuali (sogni, visioni, opere ispirate, ecc.) che collettive (simboli sacri, miti, riti, idee religiose) e della loro tendenza a strutturarsi secondo modelli universali espressi in ogni tempo e in ogni luogo. E nel passaggio dall'archetipo alla sua formulazione come idea o come immagine simbolica, la psiche umana ha un ruolo fondamentale, intanto perché deve "riempire" di contenuti queste strutture originarie e, in secondo luogo, perché la loro proiezione nella psiche sarà più o meno "deformata" a seconda dello stato di equilibrio mentale del soggetto che ne è ispirato. I cosiddetti pazzi, infatti, non "producono" idee archetipiche, ma frammenti distorti e mutilati di idee archetipiche, così come è frammentato e deformato il loro "io". Il "terzo Reich" hitleriano, per esempio, non è altro che una variante mutilata e distorta dell'archetipo del "Terzo Regno". E' per questo che i religiosi considerano assolutamente prioritaria la cosiddetta "purezza dell'anima", che noi chiameremmo "salute mentale".>>

Quindi, tornando all'argomento del thread, non è l'uomo che proietta un'immagine illusoria di Dio, ma è Dio che proietta nell'anima umana un'immagine di sé; e questa immagine sarà tanto più "vera" quanto più "lo schermo" dell'anima sarà "teso" o privo di "macchie" o "strappi".
Ecco, quì mi è più chiaro l'archetipo, ma non i dubbi su cosa e come ontologicamente strutturi l'archetipo Jung.
E' un oggetto ontologico preesistente di cui consciamente non lo conosciamo, ma che interviene nel processo conoscitivo e quindi lo potremmo percepire come effetto epistemologico, ma non come apriori.

Non mi è chiaro cosa e come avviene il procedimento secondo Jung della costruzione di uun modello rappresentativo simbolico in funzione di un archetipo originario plasmato dalla psiche. cosa intende quì per psiche? Come si relaziona con altri oggetti come mente, coscienza, e altri oggetti spirituali come anima e spirito? Come a sua volta si relazionerebbe il sistema conoscitivo formale razionale con il sistema psichico/mentale? Anche un malato di mente ha una "sua" rappresentazione, cosa significa allora "normalità" se non convenzione accettata?   Insomma da una parte colgo delle sintonie, dall'altra delle perplessità.
Mi sembra, ma non sono sicuro, che i concetti di Jung siano simili ad una "fenomenologia mentale" psichica, nel senso che è inscindibile il processo conoscitivo fra soggetto e oggetto,non essendoci una netta separazione.
Tento di spiegarmi, quando conosco un oggetto in realtà è preesitente la conoscenza(perchè c'è in questo caso un archetipo junghiano), semmai il procedimento conoscitivo conferma l'archetipo e quindi quell'oggetto è ora compreso nel mio mentale/psichico come simbolo conoscitivo acquisito.
#1297
Sono le premesse, i presupposti ,i fondativi, i primitivi, il problema della tua argomentazione ,di cui ,in via di massima, mi trovo d'accordo.

Prima di tutto Frege, visto che lo citi, è un logico matematico che ripresa la logica proposizionale antica vorrebbe costruire un linguaggio formale come la matematica, vale adire privo di soggettività psicologica.Non so se il suo principio collima o collide con ciò che pensi.

Il terzium essendo sintesi fra soggetto e oggetto, implica un agente conoscitivo che si pone dialetticamente fra il Sè e l'oggetto del sapere.Sono d'accordo che fisica e metafisica sono complementari (forse  ho capito cosa intendi per complementare) e non degli opposti in antitesi come una  certa cultura ha voluto porre. ma la sintesi del processo epistemolgico è la coscienza( e forse è anche quello che pensi).
Gli archetipi non mi è ancora chiaro come li intendi:come oggetti ontologici preesitenti al procedimento conoscitivo, che natura ontologica avrebbero?.....mi sfugge ancora come li intendi.
#1298
Citazione di: Carlo Pierini il 23 Agosto 2017, 11:56:14 AM
Citazione di: paul11 il 08 Agosto 2017, 14:40:23 PM]"Gli eruditi moderni stabiliscono spesso opache derivazioni tra testi, ricercano cioè il fatto empirico della trasmissione materiale di certe idee o leggende da un popolo ad un altro, da una «letteratura» ad un'altra, dal passato al futuro, ignorando che, dovunque agiscano influenze di un piano più profondo di quello della coscienza soltanto individuale, una corrispondenza e una trasmissione possono aver luogo anche per vie del tutto diverse da quelle ordinarie, senza condizioni precise di tempo e di spazio, senza contatti storici esteriori". [J. EVOLA: Il mistero del Graal - pg.15][/font][/size]


e cosa vorrebbe significare? Che se lancio un urlo dalla val Brembana mi sentono sulla galassia di Andromeda per vie.......che solo Evola sa?
#1299
alcune riflessioni.
l'oggetto di un rito, il perchè lo si compia, deve avere l'oggetto più potente per noi che vi partecipiamo.
Un rito di iniziazione, di purificazione, sacrificatorio, la transustanziazione in una Messa, l'ostia del "corpo di Cristo" che ne è il "cuore" simbolico, fino ad un giuramento laico per una legge, per un'iniziazione massonica deve avere questo oggetto"potente".

Se la spiritualità diciamo in una visione laica dovesse avere un rito, forse è la stessa spiritualità a cui i partecipanti devono fortemente credere.Forse il problema diventerebbe la "consistenza" di questa spiritualità.

I riti laici ,procedurali, diventano iter come un processo giudiziario,dove è la legge che è ritenuta potente che incorpora ancora il giusto e lo sbagliato, la sanzione e la pena. 
#1300
Angelo,
penso che il rito sia una forma di codificazione temporalizzata, con delle precise successioni che incorpora o un evento o addirittura una narrazione in quelli più complessi. Necessita di simboli.

Psichicamente la compulsione è un rito dove ad un evento si fa corrispondere determinati gesti.
Prima di uscire di casa ogni volta  devo controllare il gas, controllo di nuovo, e ancora.

il rito in sè è un controllo simbolico su delle paure, timori. Dall'altra è socializzazione, o ripetuta memorizzazione di una tradizione.

Io le chiamerei abitudini, più che vere e proprie ritualità, certi incontri periodici con amici, il trovarsi il luogo di un un tal giorno della settimana, ecc.
#1301
Tematiche Spirituali / Re:Una visione ...zodiacale!
23 Agosto 2017, 18:44:53 PM
Carlo,
è un problema di linguaggio e quindi del mentale/cervello. Le aporie ,contraddizioni, antinomie sono il sintomo di una diagnosi limitata, per quanto potente, delle nostre facoltà

Inverno,
ritengo siano innate delle domande grazie a facoltà innate della mente/ cervello. Questo spinge il processo conoscitivo.
Si può mettere un analfabeta totale ad osservare il mondo e sicuramente gli sorgono delle domande, ma soprattutto si dà delle risposte ,anche inesatte, confidando nella propria esperienza.
E' vero che il "controllo" umano sugli eventi è da sempre il tentativo di gestire la propria paura.

Dal punto di vista astronomico il globo della terra è inscritto nella volta celeste che tutto lo permea.
Se vediamo il sole sorgere, alzarsi e poi sparire sempre per gli stessi punti, se ci accorgiamo che la luna ha dei periodi e notiamo che tutto questo è correlato ad altri fenomeni che riteniamo positivi o negativi per noi, costruiamo dei punti di riferimento.
perchè sappiamo che il ciclo del ritorno e dell'andare fa corrispondere ad altri eventi.
Stonehenge ha questa funzione.
Sono quindi ancora d'accordo con te.
L'eclittica è il percorso del sole rispetto alla terra.
Si accorgono che è tutto in movimento e corrispondono eventi naturali come le stagioni, .
Ma dirò di più, gli orientamenti delle piramidi, delle ziggurat, o quelle centro americane, seguono stelle o costellazioni loro pertinenti e sono diverse a volte da tradizione a tradizione.
Come si vede anche da altre tradizioni, conoscevano i punti cardinali come lo zodiaco che ho linkato egizio,
Quindi sì le loro mappe erano circolari.
Però gli era anche stato detto che la terra era tonda e non piatta.E' perdendo parte della tradizione che inizialmente era orale, per cui le prime scritture tentarono di tesaurizzare quei saperi, che si affermerà per alcune la credenza di una terra piatta.
Significa che il cerchio può essere intuito, ma la sfera no ,perchè il punto di osservazione su una sfera limita l'osservazione.
Quindi hanno ragione a mio parere gli studiosi del mito che ritengono supero l'alto e infero il basso rispetto al luogo fisico in cui sorge una tradizione ,una civiltà, da cui parecchie simbologie, ed era connesso agli astri che sorgevano e tramontavano,apparivano e sparivano dal loro orizzonte.
#1302
Tematiche Spirituali / Re:Una visione ...zodiacale!
22 Agosto 2017, 22:37:41 PM
Penso che la disamina di Inverno sia la più probabile(vado troppo d'accordo in questo periodo con Inverno  :D )

Gli indizi sono da una parte una matematica astronomica dei cicli yuga che è raffinata, che contrasta con il linguaggio dell'epica vedica. Se la prima è una testimonianza di una razionalità , il linguaggio utilizzato dall'epica nei veda è molto naturalizzato antropomorfico.Si utilizzano personaggi come pesci, tartarughe, e così via dentro l narrazione.
Le narrazioni delle tradizioni sono frutto  degli umani, è la forma allegorica e metaforica di fatti, avvenimenti realmente avvenuti.

Il problema non è il simbolo in sè e per sè. ma l'interpretazione culturale che l'uomo fa di quel simbolo.
Mi spiego.
Come trasmetteremmo le relazioni conoscitive ad un popolo molto più primitivo di noi e come loro interpreterebbero le conoscenze date e come ci interpreterebbero simbolicamente linguisticamente?
All'opposto come potremmo comunicare con esseri tecnologicamente molto più avanzati di noi?
I simboli sono nei Pioneer e nei Voyager lanciati nello spazio.

Il problema è il linguaggio nel senso più esteso del significato, formale, informale, semiotico, linguistico, psichico, razionale,spirituale. Nulla di tutto ciò rimane escluso. Noi riceviamo un'informazione e la decodifichiamo secondo il nostro background.Certo che c'è anche lo  psichico, ma l'informazione è in sè e per sè "asettica" se è matematica o astronomia..Semmai è come memorizzo quell'informazione se non ho lo stesso retroterra culturale di un essere molto più evoluto che padroneggia quella conoscenza? Se il sogno libera i simboli in una concatenazione narrativa inconscia, priva di volontà, signifca anche che quando mi svegli e sono conscio con la volontà quei simboli sono comunque sempre nella mia mente e oltre che rappresentare il modello psichico, ci aiutano a relazionare e concatenare conoscenze.
La nascita della parola per denotare un'oggetto implica oltre un Sè riflessivo e psichico un cervello predisposto con suoni a indicare oggetti ed eventi; la scrittura è una conseguenza naturale, semmai quale scrittura è più funzionale, quella che segue una fonetica o quella molto simbolica dei geroglifici o della tradizione mesopotamica?
Sui Pioneer e Voyager non è stato spedito un messaggio letterale fonetico come la nostra lingua, ma simboli come un geroglifico moderno.Nulla penso sia più universale della matematica perchè i segni, le proprietà sono deducibili, decodificabili.
Questa la rende la forma meno ambigua, meno interpretabile.

Dicevo che se l'epica vedica è una forma molto allegorica e metaforica in cui sono collocate le narrazioni, poi si passa ad esempio nell'epopea di Gilgamesh della tradizione mesopotamica, abbastanza simile all'epica di Omero, nelle descrizioni.I significati sono nelle descrizioni della personalità dei personaggi, si vede che c'è un "maggior scavare" l'animo umano.
Va da sè che la nascita della filosofia occidentale nei greci corrisponde alle forme del linguaggio che dal rito divengono teatro, o alle favole con una chiave morale di Esopo, quì siamo al confine fra i linguaggi antico/moderno.

Più semplicemente rispetto alla citazione di Evola io direi che ogni mito narra al suo interno un significato e quello "è il messaggio", la relazione è che il segno deve corrispondere ad un significato e denotare un oggetto, un evento.
Il mito di Prooeteo o di  Atlante o del vaso di Pandora, ha nei personaggi il simbolo che rimandano al significato volutamente trasmesso.Questo è il motivo per cui i miti sono scambiati per forme fiabesche, perchè ai bambini trasmettiamo dei significati all'interno del racconto.Ma la forma seppur simile ha messaggi estremamente più complessi e ancor oggi reinterpretati in chiave filosofica e culturali
Allora ritornando allo zodiaco, un astronomo ci direbbe oggi dove si trova Antares attraverso coordinate di latitudine e longitudine sulla griglia equatoriale o azimutale celeste in funzione del nostro punto di osservazione,vale adire longitudine e latitudine terrestre.Potevano i nostri lontani antenati padroneggiare griglie di coordinate cartesiane?
Ma se dò un nome ad ogni corpo celeste e ne vedo i moti in relazione agli altri astri ,posso inventare una narrazione con tanto di nomi.Ho costruito una metafora "parallela" ad una scienza, ma che deve essere decodifcata per trovare i corrispettivi punti spaziali e temporali e ricostruire quella scienza originaria.

I grandi saggi hanno dato il loro valore aggiunto ad un'informazione che era scienza trascendendola, portandola oltre alla scienza,arrivando al cuore dell'archè-tipo a quello che ha intuito Jung e che personalmente chiamo spirito.
E' quì che l'uomo mostra storicamente la sua possibilità,anche in una visione completamente laica.Se fino ad allora la metafora era la forma correlativa della forma scientifica , questi maestri vanno oltre il simbolo, lo trascendono, oltre i significati della volta celeste e dei fatti mondani, trovano le prime essenze e con esse la nostra origine dentro nuovi messaggi di significazione.
Non so se la filosofia che nasce infatti poco dopo ,quasi in corrispondenza, sarebbe potuta nascere senza gli influssi spirtuali.
Non so quanti sanno che Platone fu influito dal culto orfico-pitagorico della metempsicosi, della reincarnazione.
E' simile al pensiero di Jung, per certi versi. Platone riteneva che una memoria atavica rimaneva in noi proprio per le diverse nascite, esperienze.

Carlo ammiro la tua passione e in fondo ti proponi di ricongiungere le scienze in un principio, in un tempo purtroppo come quello attuale dove invece la conoscenza è deflagrata in moltitudini di botteghe.
In questo forum, l'Hotel Logos, come lo definisce il buon Jean, trovo una buona capacità di ascolto, intelligenze brillanti e perspicaci, variegate posizioni ed esperienze e un ottimo self control, e non è facile nei forum.
Siamo quì, qualche ispirazione vedrai che ti arriverà
ciao
#1303
Tematiche Spirituali / Re:Una visione ...zodiacale!
22 Agosto 2017, 11:23:01 AM
Carlo. P.,
non so chi stia attuando più un monologo.
Mai asserito che siano extra terrestri, nessuna scrittura espressamente dice che "siano arrivati da  altri mondi", potrebbe anche essere, ma uso sempre il condizionale, perchè indizi ve ne sono, ma prove certe mancano.
I testi vedici parlano semmai espressamente di più razze umane, di cui noi dovremmo essere la settima: potrebbe essere .

Ribadisco che l'uomo ha una psiche e che Jung intuisce qualcosa che è atavico, archetipico, connaturato  nell'uomo e ho scritto che essendo l'uomo parte degli ordini è ovvio che ne sia empatico.
La spiegazione di Jung di ricondurre fatti eventi, scritture, testi, storie e tradizioni dentro un' unica interpretazione psichica, francamente è limitativa,  capziosa, anche se c'è qualcosa di vero .

Ma si sta dimenticando  che che è l'uomo che ha scritto quelle tradizioni ,quegli "esseri" senzienti hanno solo "dettato oralmente".
Ed è chiaro che una razza umana ancora poco razionale  memorizza la sua esperienza storica nell'idioma del mito e leggenda e a noi è arrivata solo una parte, non tutta.

Cerco il confronto, non scontri interpretativi.
Molte scoperte archeologiche e revisioni storiche sono state attuate nell'ultimo secolo.
Ad esempio gli inglesi, come quasi sempre ( per il loro colonialismo), hanno "in mano" parecchi testi vedici( io direi sottratto alla proprietà indiana) e reperti  archeologici mesopotamici. Alla luce di Qumran per i testi ebraici, che ha confermato le veridicità dei testi sacri e io aggiungerei che i fatti storici come Esodo con spedizioni apposite che hanno seguito le tappe dalla fuga dall'Egitto alla terra promessa confermano la storicità (altro che fantasie!);alla luce della messa in discussione dei testi ebraici che utilizzano "il consonantico" nella scrittura e inseriscono le vocali nell'interpretazione(quindi ci può essere ambiguità significativa del contesto descritto dalle frasi), stanno nascendo interpretazioni a mio parere più consone e coerenti storicamente
.Il problema è la strumentalizzazione di ufologi, newagisti,  di chi dice che Gesù non è mai esistito ,che è tutta fantasia. e così via.
Oggi viviamo  un tempo di potente informazione  che estende da una pare la sua ambigutà ( basta costruire un libro apputno che dica che Geù non è mai nato per diventare best sellers e fare fatturati)   ,ma dall'altra offre interessanti soluzioni che prima non esistevano: è sempre un problema umano di scelte. di volontà.

Dobbiamo anche riflettere che i "grandi saggi" da Confucio, a Lao Tzè, a Buddha, a Gesù sono nei primi sei secoli avanti Cristo fino a Gesù stesso.............e poi il nulla.
Le profezie, e non intendo il concetto spirituale in sè e per sè, ,ma quello che descrive lo stato umano in "crescita"  o "decadenza" ad esempio nel Satya Yuga e oggi che vivamo nel kali Yuga, sono perfettamente rispondenti: anche questo è fortuito, ci hanno azzeccato
per puro caso? Rivelazioni o Apocalisse di San Giovanni cosa in fondo descrive nel percorso decadente fino agli "ultimi giorni"?

Allora significa che la saggezza non è  nel progredire delle nozioni tecnologiche e quindi non è assolutamente detto che l'uomo d'oggi sia psichicamente più  "stabile" di quell'uomo antico e così poco tecnologico .
Dobbiamo toglierci il condizionamento culturale di una progressione lineare  in ascendere dell'uomo che è solo tecnologico
o ritenere "infantili" e quindi psichicamente fantasiosi quegli antichi, mentre noi oggi siamo una umanità "più consapevole e matura"?

Carlo, tu hai scritto numerosi post interessanti ad esempio sulla mente / cervello mi trovi d'accordo.Stimo la tua ricerca sui simboli  appassionata, perchè alla fine cerchi "un senso".  A mio modesto parere tenendo conto della tua conoscenza acquisita sui simboli dovresti confrontarti con altri autori, cercare in altri domini oltre lo psichico, ma questo dipende soltanto da noi.
#1304
Tematiche Spirituali / Re:Una visione ...zodiacale!
22 Agosto 2017, 09:31:38 AM
Carlo Pierini
può essere che ci siano fraintesi. francamente a me sembra dalle tue citazioni che vi sia "troppa" interpretazione "psichica"
Magari mi sbaglio.

Inverno
anche quì c'è un frainteso, mai iscritto che la storia dell'umanità inizia dal solo 4.000  a.C.
.Ti dò ragione è molto più antica.
Tant'è che la cultura dravidica che nasce da Su dell'India, sembra(utilizzo il condizionale) essere arrivata propri oda quella cultura polinesiana, infatti la carnagione è scura, mentre gli ariani che si stabilizzano a Nord-Ovest dell'India e scendono dall'interno dei grandi altipiani, così come tutta cultura indo-europea legata al linguaggio finnico-ungarico e alla razza bianca caucasica.

Mi manca infatti la correlazione fra i periodi geologici con le glaciazioni, i mutamenti delle eclittiche, perchè l'asse terrestre si è inclinato più volte( e mutano quindi i cicli delle stagioni nelle latitudini del pianeta) a causa di grandi cataclismi, e i tempi storici soprattutto i Veda indiani con i loto tempi ciclici.e volendo anche la paleontologia  con i ritrovamenti degli ominidi e la sua evoluzione.
Ci deve essere una correlazione .
#1305
Tematiche Spirituali / Re:Una visione ...zodiacale!
22 Agosto 2017, 01:42:15 AM
spiegami le differenze fra Elohim, Adonai e Yawehe. persino gli ebrei si arrampicano sui muri inventandosi dei plurali.
Hanno costruito persino l'ermeneutica Yawista ed Eloimista per uscirne fuori dalla contraddizione dei termini diversi, arrampicandosi sui muri esegetici.

quando qualcuno finalmente leggerà letteralmente e sta accadendo, compaiono altre forme di narrazioni molto più realistiche e meno psichiche.

Chi pensa ancora ad un dio creatore  che si sporca le mani per creare il solo pianeta terra  e Adamo come sola razza esistente  sta facendo la storia fantastica ,non lega più la razionalità con la storia..Persino l'astrofisica sta studiando gli esopianeti e la esobiologia.

Non mi interessa sapere che fossero marziani o chissà da dove, o una razza umana avanzata presseistente.
Sta di fatto che esistettero e noi li pensiamo dei fantastici.
Non è possible che la cultura indo-cinese conosca dalla notte dei tempi i concetti di energia dei chakra senza nemmeno sapere di anatomia e fisiologia
Il concetto del Dio universale non muta. Trovo banale pensarlo per un solo popolo o un solo pianeta, o arrogarci l'unica possibilità su miliardi di galassie e sistemi planetari