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Messaggi - baylham

#1291
Varie / Re:Pseudonimi
13 Febbraio 2017, 12:02:06 PM
Chiarisco che la mia posizione è soggettiva, mi piace riferirmi a ciascuno in modo uguale, senza differenze. Se ci sono è dovuto ad un mio errore.

Ciascuno è ovviamente libero di seguire i propri criteri, non voglio suggerire o stabilire una regola che valga per altri.
#1292
Tematiche Filosofiche / La giustizia e il caso
13 Febbraio 2017, 09:13:43 AM
Un recente caso di attualità mi ha portato a riconsiderare la legge 23 marzo 2016, n.41, titolata "Introduzione del reato di omicidio stradale e del reato di lesioni personali stradali...", legge che, sebbene non sia un esperto di diritto penale, giudico gravemente sbagliata, ingiusta, per il motivo che illustro di seguito.

Tratto una questione penale determinata, la pena per la violazione di una norma della circolazione stradale, specificamente le sanzioni per il conducente di un veicolo che passi con il semaforo rosso. Trascuro la valutazione della colpa e la distinzione col dolo in quanto non essenziale ai fini del ragionamento.

L'art. 146, 3 comma,  del Codice della strada stabilisce che "Il conducente del veicolo che prosegue la marcia, nonostante che le segnalazioni del semaforo o dell'agente del traffico vietino la marcia stessa, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 163 a euro 651".

L'art. 589-bis (Omicidio stradale) del Codice penale, introdotto dalla legge sopraindicata stabilisce al quinto comma:
"La pena di cui al comma precedente [la reclusione da cinque a dieci anni] si applica altresì:
...
2) al conducente di un veicolo a motore che, attraversando un'intersezione con il semaforo disposto al rosso ..., cagioni per colpa la morte di una persona";

Lo stesso articolo 589-bis all'ottavo comma stabilisce:
"Nelle ipotesi di cui ai commi precedenti, qualora il conducente cagioni la morte di una o più persone, ovvero la morte di una o più persone e lesioni ad una o più persone, si applica la pena che dovrebbe infliggersi per la più grave delle violazioni commesse aumentata fino al triplo, ma la pena non può superare gli anni diciotto."

L'art. 590-bis (Lesioni personali stradali gravi o gravissime) del Codice penale, introdotto dalla legge sopraindicata stabilisce al quinto comma:
"Le pene di cui al comma precedente [la reclusione da un anno e sei mesi a tre anni per le lesioni personali gravi e da due a quattro anni per le lesioni gravissime] si applicano altresì:
...
2) al conducente di un veicolo a motore che, attraversando un'intersezione con il semaforo disposto al rosso ..., cagioni per colpa a taluno lesioni personali gravi o gravissime";

Lo stesso articolo 590-bis all'ottavo comma stabilisce:
"Nelle ipotesi di cui ai commi precedenti, qualora il conducente cagioni lesioni a più persone, si applica la pena che dovrebbe infliggersi per la più grave delle violazioni commesse aumentata fino al triplo e lesioni"

E' evidente che una stessa violazione colposa, passare con un veicolo a motore il semaforo rosso, viene punita in modo notevolmente differente a seconda delle conseguenze prodotte: da una sanzione pecuniaria di euro 163 nel caso in cui non ci siano conseguenze fino alla reclusione a diciotto anni nel caso di morte di una o più persone e lesioni ad una o più persone. Una differenziazione rilevante.

Se un veicolo passa con il semaforo rosso è prevedibile che possa causare con una determinata distribuzione di probabilità un incidente con uno o più feriti e/o morti. Proprio per questi probabili effetti negativi il legislatore ha posto la regola.  Ma la punizione per essere equa deve trattare in modo eguale, indifferenziato ogni trasgressore della regola. Se invece punisco il trasgressore sulla base degli effetti casuali della sua violazione ottengo una giustizia basata sul caso.
Ritengo che un giusto sistema dovrebbe punire una classe di violazioni nello stesso modo, con la stessa pena, indipendentemente dalle conseguenze, dagli effetti aleatori, casuali prodotti. Ciò è anche più efficace dal punto di vista della prevenzione delle conseguenze dannose.

Mi sembra sia una questione importante sui criteri di giustizia, sia per il caso specifico, sia per il sistema penale in generale.
#1293
Il principio, oltre all'inesistenza del nulla, è che l'essere è divenire, l'ente è ciò che diviene. Mi sembra che il problema sia di applicare la logica formale, che è statica, a partire dal principio di identità, comunque problematico, all'essere, alla realtà che è diveniente, dinamica. La realtà di ieri, lo ieri, non sono diventati, non sono nulla, sono diventati la realtà di oggi, l'oggi, e viceversa. Il pezzo di legno di ieri non è finito nel nulla, è diventato la cenere di oggi e viceversa. L'oggi c'è perché nell'oggi c'è lo ieri, senza lo ieri non c'è l'oggi.
#1294
Tematiche Spirituali / Re:Dio e il senso del dovere
09 Febbraio 2017, 14:45:29 PM
Citazione di: Duc in altum! il 09 Febbraio 2017, 13:25:39 PM
**  scritto da baylham:
CitazioneIl suicidio di Michele è un problema soprattutto per la tua fede cristiana.
Mi dispiace, ma dovresti rileggere le sue righe, giacché in nessuna sostiene di essere cristiano, né che la colpa sia di Dio, ma che: sono stufo di chiedermi cosa si prova a vincere ...stufo di fare buon viso a pessima sorte ...di essere preso in giro ...di essere messo da parte e di sentirmi dire che la sensibilità è una grande qualità ...forse il malinconico e sconsolato Michele ha sbagliato scelta sulla morale, o forse avrebbe dovuto studiare quella del Padrino ...chissà ...chi vivrà vedrà e chi vedrà vivrà!  

Per amare Michele, il prossimo, bisogna amare il suo suicidio. Ma i cristiani, come gli altri uomini, non ci riescono.
#1295
Tematiche Spirituali / Re:Dio e il senso del dovere
09 Febbraio 2017, 11:04:45 AM
A Duc in altum!

Quando sostengo che la morale è indipendente dall'esistenza di Dio intendo che la morale è connaturata all'uomo, al singolo uomo. Non importa in questo momento discutere se la morale sia oggettiva o soggettiva, se sia individuale o collettiva, se sia libera o serva.

Il fatto per me incontrovertibile ed ineliminabile è che ogni uomo è morale, ha una morale: sceglie, agisce secondo una logica di bene e di male, decide che cosa è bene e che cosa è male. Dio, il Padrino, qualunque altro uomo, possono essere riferimenti, esempi, modelli, suggerimenti, consigli, qualunque cosa, ma sono distinti da te, che scegli, che decidi la tua morale.

Ogni uomo può scegliere il riferimento che vuole. Per me il Padrino non è un riferimento morale: la vita del Padrino non mi ispira amore, amicizia, intelligenza, gioia, ciò che vale nella mia vita, ma odio, inimicizia, solitudine e pena.

I parenti primati, in particolare i bonobo, hanno una morale sebbene non abbiano alcun concetto di Dio ("Il bonobo e l'ateo", Frans de Waal).

Il suicidio di Michele è un problema soprattutto per la tua fede cristiana.



#1296
Varie / Pseudonimi
08 Febbraio 2017, 15:13:42 PM
Partecipo al forum con uno pseudonimo, baylham, perché preferisco un debole anonimato. Ho scelto l'iniziale minuscola proprio perché non è il mio nome. Quando faccio riferimento ad altri forumisti cerco di adottare con precisione lo pseudonimo scelto da loro, compreso il carattere maiuscolo o minuscolo, per rispetto.

Mi sono accorto di avere commesso degli errori in questo senso e presumo di commetterne altri in futuro, di cui mi scuso fin d'ora con gli interessati.
#1297
A Eretiko,

Il giro lungo delle proteine a cui si riferiva InVerno presumo sia la catena alimentare, ecologia, non l'apparato digerente, biologia. O forse entrambi? Ad InVerno la risposta.

A Paul11 e donquixote

In sintesi, avete introdotto il concetto di cultura o comunità come un concetto stabile, ben definito, che ha un plurale, le culture, le comunità. Nel plurale avete distinto le culture, comunità induttive da quelle deduttive, esprimendo la vostra preferenza per quelle deduttive. Avete giudicato sbagliate, errate le culture induttive, fondate sull'individuo, che non conta, se non all'interno di principi superiori, la cultura, la comunità appunto.

Primo problema, già sollevato da Sariputra: come è possibile, come avviene il cambiamento di una cultura, la sua disgregazione,  il trapasso da una cultura ad un'altra? Quali sono le dinamiche? Mi sembra il problema della filosofia strutturalista.

Secondo problema: l'induzione e la deduzione sono principi del ragionamento e della logica umana, ma entrambi sono fallaci, difettosi. Personalmente all'opzione netta tra i due preferisco un ragionamento, una logica, circolare, che li applichi entrambi, un processo simile a quello scientifico. In ogni caso l'induzione e la deduzione sono applicate dal singolo uomo, da me, da Paul11, donquixote, Eretiko, InVerno, .... Se anche la cultura, la comunità fosse una mente (alla Bateson), il singolo non potrebbe conoscerla.

Terzo problema: se esistono culture, comunità, induttive e deduttive significa che i principi deduttivi, le fondamenta di donquixote, che presiedono alla culture, comunità deduttive, non sono le vere fondamenta, i veri principi, perché c'è un principio superiore che le deduce entrambe.
#1298
Attualità / Re:La bella e grande Marine Le Pen
08 Febbraio 2017, 09:30:13 AM
Sinceramente delle leggi di Dio non mi interessa nulla, sono ateo, mi interessano le leggi degli uomini. La tua legge non è la mia, la mia è rispettosa della Costituzione, la legge fondamentale vigente.

Il diritto internazionale privato ha origini millenarie e quello italiano è simile a quello della maggioranza degli stati e non contiene assurdità, ma regole sensate. Prima di cambiare qualcosa bisogna conoscerla.

Sulle questioni sollevate da donquixote rispondo nell'argomento "La disgregazione dell'Occidente". Mi  limito a ricordare che la Costituzione prevede la libertà religiosa nell'ambito di altri principi fondamentali. Quindi le religioni sono subordinate a principi  superiori espressi dalla Costituzione. Che poi la stessa Costituzione preveda il proprio cambiamento è segno di saggezza, di conformità alla realtà che diviene, all'essere che diviene. Se la Costituzione fosse rigida, immobile il cambiamento avverrebbe con la rivoluzione, oppure con piccoli cumulativi cambiamenti di significato.

Ritorno sulla macellazione. Ho fatto in tempo da bambino ad assistere alla macellazione di un maiale in una famiglia contadina parente e a mangiare la torta al sanguinaccio prima della sparizione di questa pratica e della civiltà contadina da cui proveniva. Quindi Fharenight in questo caso, la macellazione, chi è che conserva la nostra cultura, tu o gli islamici?


#1299
Attualità / Re:La bella e grande Marine Le Pen
07 Febbraio 2017, 18:19:41 PM
Trovo che la mia libertà religiosa, sono ateo, sia maggiormente garantita da un Costituzione che preveda e garantisca la libertà religiosa per tutti nell'ambito degli altri principi fondamentali. Ciò significa che ogni religione è subordinata alla Costituzione e ai suoi principi.
Della Costituzione italiana contesto la discriminazione religiosa a favore della religione cattolica contenuta negli artt. 7 e 8.

Sulla sharia. Non mi stupisce la possibile applicazione di norme di derivazione religiosa islamica in Italia o in altri paesi europei: si tratta dell'applicazione dei principi di diritto internazionale privato, laddove i soggetti implicati siano stranieri, in Italia regolati dalla legge n. 218 del 1995.
#1300
Tematiche Spirituali / Re:Dio e il senso del dovere
07 Febbraio 2017, 16:41:30 PM
In primo luogo la morale, la scelta del bene rispetto al male, non dipende dall'esistenza o meno di Dio. L'accettazione della norma di Dio è sempre una scelta morale e quindi la morale ha la priorità sulla norma di Dio. Ciò vale a maggior ragione per chi asserisce l'esistenza del libero arbitrio.

In secondo luogo, una prospettiva egoistica, individuale della morale non porta alla formazione di una società amorale, "criminale": all'interesse, bisogno individuale si contrappone l'interesse, bisogno individuale degli altri. Inoltre ci sono interessi e bisogni collettivi, di tutta o di gran parte della collettività. Quindi ogni interesse individuale è inserito a forza in una rete di interessi individuali e collettivi contrapposti e bilancianti.

La competizione non porta certamente alle scelte migliori rispetto alla cooperazione, ma gli esiti non sono necessariamente negativi. Normalmente anche l'uomo più egoista rispetta le code e la segnaletica stradale, per esempio.
#1301
Attualità / Re:La bella e grande Marine Le Pen
07 Febbraio 2017, 15:37:58 PM
Sul significato della frase di Marine Le Pen.

Certamente, logicamente, non significa che quello che pensa Marine Le Pen o il suo partito sia quello che pensa la Francia. Un significato possibile e legittimo è che la Francia, intesa come Stato, si relazionerà con gli immigrati secondo le sue leggi, secondo i principi che derivano dalla sua Costituzione.

Presumo che la Costituzione francese, come quella italiana, contenga il principio della libertà religiosa per tutti, nel rispetto degli altri principi costituzionali. Quindi la compresenza di moschee, chiese e altri edifici di culto religioso mi sembra scontata.

Per la macellazione degli animali immagino che la Francia, come l'Italia, seguirà le regole imposte dalla sua Costituzione; se la Costituzione non dice niente in merito si farà una legge, con le regole del procedimento legislativo, che disciplini la questione. Presumo comunque che l'importazione della carne animale da altri paesi non sia discriminata in base alle tecniche di macellazione adottate. Discriminazione che ogni cittadino può liberamente adottare.

Non considero gli italiani "servili a cui importa solo del denaro".



#1302
Attualità / Re:I GIORNI DELLA MEMORIA
06 Febbraio 2017, 20:12:43 PM
Non condivido la tendenza a rendere responsabile e quindi colpevole il singolo, il funzionario, sottovaluta il sistema, lo Stato, la collettività.
E'come rendere responsabile il singolo della soluzione del problema della fame o dell'inquinamento del mondo.
Sono processi politici, collettivi che portano allo sterminio. In uno stato totalitario la maggioranza dei cittadini non è direttamente coinvolta nello sterminio, che è un compito riservato ad una frazione. La trasformazione di un campo di prigionia in un campo di sterminio è relativamente facile: si fanno morire lentamente di stenti i detenuti, non è necessaria la loro esecuzione.
"Probabilmente le SS e i commissari politici si sentivano portatori di una autentica virtù morale." Non probabilmente, ma certamente era, è così.


#1303
Citazione di: SaraM il 05 Febbraio 2017, 19:48:54 PM
Per secoli gli uomini hanno cercato di far proseliti specialmente in ambito religioso.Il proselitismo è una piaga che ha portato guerre e divisioni in quanto corrisponde alla volontà dell'uomo di IMPORRE agli altri le proprie idee.Convincere gli altri,per esempio,dell'esistenza di Dio (se questi non sentono niente per Dio) e imporre il proprio credo è tipico dell'ambizione umana(dove non nasconda anche interessi sociali ed economici)Certamente chi ama Dio ha piacere che anche altri lo amino ma non si impone mai con la forza.

Le guerre e divisioni non dipendono dal proselitismo, la radice del problema è che ciascun uomo ha delle idee proprie che non sempre coincidono con le idee degli altri. Laddove due idee non coincidono nasce il conflitto, i cui esiti variano dalla resa alla guerra.
L'esistenza di Dio o meno, quindi la religione, è irrilevante come causa del conflitto, è ciò che deriva dall'idea di Dio, ciò che sta sotto, che causa i conflitti, cioè la biologia, l'economia. Seguendo la tua logica il cristianesimo sarebbe già scomparso dalla storia, ma la prassi ha contraddetto la teoria. Gli uomini, a partire da Gesù, non possono fare a meno di avere delle idee che per necessità ontologica non possono che imporre ad altri. Il proselitismo è un tentativo di convincere gli altri, per mantenere le proprie idee e non subire quelle degli altri.
#1304
Per me la natura è madre, non matrigna, e vivere è conoscere. Un'occasione straordinaria, di cui sono grato.
#1305
Attualità / Re:I GIORNI DELLA MEMORIA
27 Gennaio 2017, 19:01:02 PM
Ciascuno considera e vive a modo suo la giornata della memoria dell'olocausto.
Ritengo che sia importante ed utile, è una tragedia che riguarda direttamente la storia dell'Italia e dell'Europa, di cui sono cittadino.
Per me e per molti altri è un'occasione per riflettere e per cercare di capire le cause dell'odio, della violenza, della guerra, dello sterminio.
Temo che qualcosa di simile, in altre forme, si ripresenterà in Europa, i segnali premonitori sono diversi.