Scusami Carlo, ho bisogno di un ulteriore chiarimento.
Nel mio precedente post ho quotato la frase di Angelo che dice: "Simbolo significa segno" ed io ho risposto dicendo che simbolo e segno sono due entità diverse.
Tu hai replicato per dire: "Esattamente. Anche il simbolo è un segno." ed hai spiegato la tua opinione. Però non capisco se concordi con Carlo o con me.
A prescindere dagli archetipi di Jung, se dal punto di vista linguistico segni e simboli hanno la funzione di attribuire un senso a quanto si vede e sono distinti per funzioni, allora perché considerarli sovrapponibili? Il linguista Ferdinand de Saussure definisce bene le caratteristiche del segno e non mi sembrano uguali a quelle del simbolo.
Il segno: è un'entità bifacciale, composta da significato e da significante. Come entità bifacciale ha la correlazione tra significato e significante.
Il significato è il concetto espresso, il significante è il supporto materiale che lo esprime, per esempio il cartello stradale.
Il simbolo, invece, può essere considerato come un ponte verso una realtà che non può essere spiegata solo con le parole. Per esempio la teologia usa molti simboli per colmare il divario tra immanente e trascendente. Anche nel linguaggio figurativo dell'arte la simbologia è molto usata.
Un simbolo può avere evocazioni molteplici, un segno ha un solo significante ed un solo significato.
Nel mio precedente post ho quotato la frase di Angelo che dice: "Simbolo significa segno" ed io ho risposto dicendo che simbolo e segno sono due entità diverse.
Tu hai replicato per dire: "Esattamente. Anche il simbolo è un segno." ed hai spiegato la tua opinione. Però non capisco se concordi con Carlo o con me.
A prescindere dagli archetipi di Jung, se dal punto di vista linguistico segni e simboli hanno la funzione di attribuire un senso a quanto si vede e sono distinti per funzioni, allora perché considerarli sovrapponibili? Il linguista Ferdinand de Saussure definisce bene le caratteristiche del segno e non mi sembrano uguali a quelle del simbolo.
Il segno: è un'entità bifacciale, composta da significato e da significante. Come entità bifacciale ha la correlazione tra significato e significante.
Il significato è il concetto espresso, il significante è il supporto materiale che lo esprime, per esempio il cartello stradale.
Il simbolo, invece, può essere considerato come un ponte verso una realtà che non può essere spiegata solo con le parole. Per esempio la teologia usa molti simboli per colmare il divario tra immanente e trascendente. Anche nel linguaggio figurativo dell'arte la simbologia è molto usata.
Un simbolo può avere evocazioni molteplici, un segno ha un solo significante ed un solo significato.

