Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - doxa

#1291
Scusami Carlo, ho bisogno di un ulteriore chiarimento.

Nel mio precedente post ho quotato la frase di Angelo che dice: "Simbolo significa segno" ed io ho risposto dicendo che simbolo e segno sono due entità diverse.

Tu hai replicato per dire: "Esattamente. Anche il simbolo è un segno." ed hai spiegato la tua opinione. Però non capisco se concordi con Carlo o con me.

A prescindere dagli archetipi di Jung, se dal punto di vista linguistico segni e simboli hanno la funzione di attribuire un senso a quanto si vede e sono distinti per funzioni, allora perché considerarli sovrapponibili?  Il linguista Ferdinand de Saussure definisce bene le caratteristiche del segno e non mi sembrano uguali a quelle del simbolo.

Il segno: è un'entità bifacciale, composta da significato e da significante. Come entità bifacciale ha la correlazione tra significato e significante.
Il significato è il concetto espresso, il significante è il supporto materiale che lo esprime, per esempio il cartello stradale. 


Il simbolo, invece,  può essere considerato come un ponte verso una realtà che non può essere spiegata solo con le parole. Per esempio la teologia usa molti simboli per colmare il divario tra immanente e trascendente. Anche nel linguaggio figurativo dell'arte la simbologia è molto usata.

Un simbolo può avere evocazioni molteplici, un segno ha un solo significante ed un solo significato.
#1292
Angelo ha scritto:
CitazioneSimbolo significa segno


Per Jung  il concetto di simbolo va distinto dal concetto di segno.Significato simbolico e significato semiotico sono diversi.  Il simbolo non è significante e non è il significare, ma l'indicare, il mostrare. Significanti sono le parole che riconducono a ciò che è indicato nel simbolo.

Il simbolo collega od  unisce due realtà apparentemente differenti.  Solo un accordo, una convenzione più o meno tacitamente concordata crea il legame che una volta accettato diventa anche emotivamente significativo (per esempio la bandiera o l'inno di una nazione, non sono la Nazione e tuttavia riescono ad emozionarci).


Il segno, invece,  (un disegno, una scritta o altro)  indica direttamente ciò che vuole significare.
#1293
Citazione di: Angelo Cannata il 23 Agosto 2017, 16:49:43 PM
Tu cosa sostituiresti a "ritualità" nella mia frase che hai citato?


Un sinonimo potrebbe essere ripetitività.  :) 
#1294
Angelo ha scritto:
Citazioneperché lasciare solo alle religioni i vantaggi di una ritualità consapevole?
Si, Angelo, hai ragione. Mi hai preceduto con la risposta mentre modificavo il mio precedente post. Comunque mi riferivo alla parola "ritualità" che ho quotato.
#1295
in ambito ecclesiale il rito indica la procedura o l'esecuzione degli atti liturgici secondo norme codificate, invece l'aggettivo "rituale" si riferisce al "libro", al testo liturgico che descrive i riti o esecuzioni  da praticare nella celebrazione del culto e nella gestione dei sacramenti. 
#1296
Tematiche Filosofiche / Re:Vita
16 Agosto 2017, 21:50:37 PM
Prima di domandarsi il senso della vita bisogna chiedersi cos'è la vita, cos'è un essere vivente.
Interrogarsi sul senso della vita significa indagare anche il significato della morte. Vita e morte sono in tandem.
Il biologo e genetista Edoardo Boncinelli nel suo saggio titolato "Vita" dice che un essere vivente è materia organizzata,  limitata nel tempo e nello spazio, capace di metabolizzare, riprodursi ed evolvere.

I costituenti sono cellule e macromolecole, ma è  il possesso del genoma che fa l'essere vivente.

In un altro suo libro, titolato "Quel che resta dell'anima", Boncinelli  evidenzia che "... la consapevolezza di dover morire è un peso che accompagna l'uomo in ogni circostanza, per quanto si sforzi di vivere come se così non fosse. E proprio per sopportare questo pesante fardello, l'uomo ha inventato l'anima, affinché almeno una parte di sé potesse essere immortale e incorruttibile, non deperire col tempo e non essere annientata."  Questo genetista nel citato suo saggio sull'anima aggiunge: "... si potrebbe intendere come anima il genoma. Non c'è vita senza genoma. Se la vita ha un'anima, questa risiede nella vigile presenza del suo genoma.

Tale anima si trasmette attraverso le generazioni e questo processo dura da quasi quattro miliardi di anni, rappresentando e garantendo l'unicità della vita.

La biologia molecolare ha scoperto che l'essenza della vita è in due sue proprietà essenziali: il possesso di un genoma ed un assetto strutturale e funzionale che le permette di utilizzare l'energia e l'informazione prese dal mondo.
#1297
Tematiche Filosofiche / Re:Le facce della natura
13 Agosto 2017, 22:39:38 PM
Amphitrite ha scritto:
CitazioneDal punto di vista spirituale, invece, la Natura diventa un'illusione fondata dall'immaginario umano, una divinità partoriente di dei che sono personificazioni di ogni suo elemento: acqua, terra, aria e fuoco. Questi "dei" potrebbero essere soltanto dei miraggi, poiché non hanno né corpo né voce umana. Loro possono manifestarsi solo attraverso la voce di un tuono, oppure onda del mare.


Brava Amphitrite, quel che hai scritto è un inno al paganesimo e agli dei pagani. Non far leggere il tuo post ai tuoi amici ortodossi, altrimenti ti fanno abiurare la tua fede cristiana. 
#1298
Amphitrite ha scritto:
CitazioneStranamente, la TV italiana non fa vedere questi filmati (probabilmente per non "disonorare" la Chiesa Cattolica, una volta parte di quella Bizantina).

No Amphitrite, la Chiesa cattolica non è stata mai "parte di quella bizantina". Erano un unicum, poi  nel 1054 ci fu il cosiddetto "Grande scisma", definito in Occidente come "scisma d'Oriente" e dagli ortodossi "scisma d'Occidente" o dei Latini. Ovviamente tu seguì il filone ortodosso e vieni acculturata dal punto di vista della Chiesa ortodossa ed affermi le notizie storiche che apprendi. Lo scisma fu il risultato finale  del progressivo distacco tra le due Chiese.  

Per quanto riguarda il link del filmato ho visto solo l'inizio, mi è bastato vedere il volto di quell'invasato con la barba per capire che la religione fa "brutti scherzi". Tutto diventa "santo" anche la luce.. ed io aborro le folle che immaginano di vedere cose che non ci sono.  

CitazioneSi può credere a tutto ciò menzionato da te. Anche perché se visiti Gerusalemme, Cana, e altri luoghi dove Cristo andò, la Sua presenza è  visibile e palpabile (e quindi, anche i Suoi miracoli).

Certo, si può credere a tutto con la cosiddetta fede, anche alla Befana.
Tu sei un esempio del condizionamento sociale del pensiero. Nel tuo caso da parte della religione ortodossa.
Non pensare ciò che ti dicono i preti. Pensa con la tua mente raziocinante.

CitazioneL'essere umano, nel suo orgoglio, ha dimenticato che ha un'anima  che fa battere il suo cuore. Quell'anima, spirito essendo (quindi non visibile, ma sei cosciente che esiste), se è cieca non conoscerà mai l'autentica Verità.
Amphitrite hai un po' di confusione. L'anima non fa battere nessun cuore. Anima, spirito e coscienza non sono sinonimi.  
#1299
InVerno ha scritto:
CitazioneConsiderata l'assenza da tanto di tempo di Farnheit, è possibile che anche lei sia bloccata in mezzo al mare? Qualcuno lanci un SOS, di isolamento si muore!

Fharenight non è bloccata in mezzo al mare ma è stata bannata circa un mese fa su richiesta di alcuni forumisti a lei avversi. 

Se ne sentite la mancanza  scrivete all'amministratore per riammetterla.  :'(
#1300
Carlo ha scritto:
CitazioneQuesto è anche il senso delle parole del Vangelo: «Non di solo pane vive l'uomo, ma di ogni parola di Dio» (Matteo 4: 4 / Luca 4:4). Ma è anche il senso dell'assunzione dell'ostia nel rito eucaristico, il quale simbolizza la comprensione-assimilazione della parola di Cristo (l'ostia è il simbolo del "Corpus Christi").

Carlo fammi capire. Il tuo riferimento al Vangelo è condizionato dal tuo credo religioso o è casuale ?

Concludi il tuo post dicendo:
Citazionese è vero che siamo liberi di volere ciò che pensiamo, non siamo del tutto liberi di pensare ciò che vogliamo.


Questa tua affermazione rimanda al condizionamento sociale del pensiero. Il nostro modo di considerare la "realtà" non dipende solo dalla nostra soggettività ma ha implicazioni oggettive derivanti dal contesto sociale e culturale in cui viviamo.

Karl Marx  era consapevole che  le situazioni oggettive delle classi sociali condizionano il pensiero e la visione del mondo.

Un altro Karl, Mannheim (fondatore della "sociologia della conoscenza") elaborò la tesi marxista del condizionamento sociale del pensiero in una teoria basata sulla correlazione strutturale e dinamica tra tutti gli elementi culturali del sistema sociale.

Oltre a Mannheim c'è da citare il filosofo tedesco Max Scheler, che nel 1924  coniò l'espressione
"Wissenssoziologie", la quale studia le modalità per la conoscenza, per il sapere e la produzione del sapere. La conoscenza fornisce all'individuo significati del mondo  in cui vive, significati che vengono percepiti  dal soggetto come il modo naturale di  considerarlo.

Oltre agli autori citati ce ne sono altri che hanno approfondito lo studio del condizionamento sociale del pensiero.
#1301
Giona ha scritto:
CitazioneIn ogni caso se il sesso, che purtroppo viene chiamato "ammore", se fosse cosa buona non verrebbe tolto a chi raggiunge una certa età ed anche in questo c'è da considerare che nella nostra società, dove momentaneamente il domina il male, si sta predicando che anche le persone anziane devono fare sesso! In definiva il male sta cercando di recuperare per il suo inferno quelli che  non gli appartengono più.

E' Giona ad avere sempre ragione, non voi, uomini peccaminosi. Il "sesso non è cosa buona" per chi ha la "tarda età" perciò Dio lo toglie e non c'è Viagra che tenga. Fai bene Giona a rifugiarti nella preghiera e nelle sacrestie odorose di muffa, anziché spendere soldi per l'aiutino.

Si siamo dominati dal male spirituale manifestato dalle persone come te.

Se ti è possibile cerca di partecipare anche alle discussioni in altre sezioni. Non rimanere ancorato in questa come un guardiano del faro, in attesa di viandanti da incolpare: "Guai a voi anime prave"...

T'immagino in crisi di astinenza quando per alcuni giorni non ti si dà l'esca per demonizzarci. Le tue parole le considero irritanti.
#1302
Iano condivido il tuo post  :)

Il neuroscienziato portoghese Antonio Damasio dopo i suoi esperimenti nega anche la concezione cartesiana del dualismo mente-corpo. L'organismo è unico ed indissociabile.

Lo studio di numerosi casi clinici fa dire a Damasio che il cervello non può essere studiato senza tener conto dell'organismo e del mondo esterno.

Il dualismo cartesiano ha purtroppo influenzato la filosofia e pure lo studio delle funzioni cognitive e della coscienza.
#1303
Ciao Carlo. Invece io propendo per il riduzionismo. Antonio Damasio ha dimostrato con prove sperimentali  su cerebrolesi che la mente senza cervello non può esistere, perciò la mente è un'attività del cervello e ad esso riducibile.

Ovviamente la mente agisce in modo complesso e non riduzionistico. Infatti  il neurofisiologo Gerald Edelman nel suo libro "Sulla materia della mente" ha scritto: "L'analogia tra mente e calcolatore cade in difetto per molte ragioni. Il cervello si forma secondo principi che ne garantiscono la varietà e anche la degenerazione; a differenza di un calcolatore non ha una memoria replicativa; ha una storia ed è guidato dai valori; forma categorie in base a criteri interni e a vincoli che agiscono su molte scale diverse, non mediante un programma costruito secondo una sintassi".

La mente non può essere concepibile come una macchina perché manifesta emozioni, esprime dei sentimenti, ama o non ama.  
#1304
Carlo e Iano perché vi ostinate a collegare la mente ed il cervello alla fisica quantistica anziché alla medicina, alla neurologia, alla fisiologia, alla psicologia ?

E' necessario spiegare ai "non addetti ai lavori" filosofici nel forum la differenza tra encefalo, cervello, mente e coscienza.

Alla mia nipotina direi che l'encefalo (= dentro la testa) contiene le strutture cerebrali all'interno della scatola cranica.
Una parte dell'encefalo si chiama cervello, che è l'organo principale del sistema nervoso centrale.


Nel cervello c'è la mente, dal cui funzionamento emerge il nostro essere, i pensieri, le idee, i sentimenti, il linguaggio, la coscienza: con questa, lo ripeto, s'intende la consapevolezza che il soggetto ha di sé e dei propri contenuti mentali.


La mente consulta la sua "banca dati" ed elabora la scelta.  Il mondo che percepiamo  viene elaborato dalla mente.


Carlo dopo Eccles ci sono altri valenti neuroscienziati, non ti limitare a lui. Per esempio cita anche Damasio.
#1305
Carlo, non sono d'accordo con la tua opinione sulla sinonimia.

Il sostantivo "anima" è usato per denotare un'essenza immateriale, un principio vitale che, secondo i credenti cristiani, sopravvive alla morte del corpo, ed è quindi distinta dalla mente, che per la scienza è una funzione dell'encefalo e scompare con la morte. 

Il sostantivo "mente"  allude all'insieme delle facoltà e attività psichiche.

La coscienza è la consapevolezza  di sé e del mondo esterno. Alla coscienza è collegata l'autocoscienza. La coscienza è formata da stati soggettivi,  da esperienze personali, da emozioni e sentimenti. Consapevolezza e memoria  sono componenti della coscienza.


Mi sembra che con poche parole ho definito l'anima, la mente e la coscienza, senza scrivere chilometriche pagine su ciò che dicono alcuni filosofi, spesso noiosi e poco chiari.