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Messaggi - Duc in altum!

#1291
@paul11
Chiedo scusa, ma non è "Maria chiamata Maddalena" la donna adultera.
#1292
Un'emozione inattesa, dopo tanti anni di viaggi, e dopo che grazie ad uno di essi avevo preso residenza (per quasi 20 anni) in Sud-America, è stata quella che piano piano mi ha reso consapevole, anche se non partecipe e fiancheggiatore di questa disposizione "mistica", del mio rientro in Italia.
L'emozione non è stata poi tanto quello sperimentare che il viaggio più bello è quello del ritorno a casa, ma il vivere la validità, l'efficacia, la fondatezza di un detto che già 30 anni prima avevo appreso a memoria e che sovente ripetevo tra me e me: "...spesso si incntra il destino sulla via che si percore per sfuggirlo...".
Ecco, il senso del viaggio, secondo la mia intuizione, è un po' il senso stesso dell'esistenza (visto che qualcuno afferma che siamo pellegrini, e non padroni, di questo mondo). Più si scalpita (si viaggia) per fare esperienze, per conoscere gli altri, per padroneggiare nella pratica, per incontrare il perché dei perché, e maggiormente si distingue che l'autenticità ontologica umana risiede nella capacità di starsene tranquilli in un posto e in compagnia di sé stessi (cit. Lucio Anneo Seneca), sempre pronti e disposti nel donarsi a chi in noi si rifugia.
#1293
**  scritto da Jacopus:
CitazioneIn fondo è proprio da società organizzate religiosamente che è scaturito questo terribile mondo attuale (o non è poi così terribile?).
Perché il mondo fondato su società non organizzate religiosamente ha scaturito qualcosa di meno terribile?
Come sempre si interagisce (esponendolo) attraverso ciò che si pensa sia vero oggettivamente.
Io, personalmente, non incontro il mondo poi così terribile, ma questo è dovuto al fatto, soggettivo, di aver incontrato (trovato come dice Freedom e il Vangelo), anche materialmente, quella pace interiore che, secondo il mio modesto parere, come tanti altri esempi del passato, solo il cattolicesimo può concedere: l'amicizia di Gesù Cristo.

Questa dimensione di restare "serenamente gioiosi" (anche mentre ti sgozzano su di un altare), e quindi di vedere sempre il "mondo" mezzo pieno, e non una realtà terribile, non è utopia; solo che non è possibile accedervi stoicamente, ecco dunque la necessità ontologica di credere o nella religione (di cui l'ateismo e l'agnosticismo ogni giorno ne divengono sempre più degni rappresentanti) o nella metafisica (la spiritualità).

CitazioneEbbene, ho l'impressione che una volta che la spiritualità si organizza e diventa "istituzione religiosa", subito compare il nemico, l'impuro, il malvagio, l'empio.
Ma non c'è bisogno di organizzarsi e molto meno di credersi spirituale o religioso, ognuno, per facoltà donatagli ontologicamente, ha dei pregiudizi verso l'altro: il nemico che ostacola l'ascesa e la convalida oggettiva della propria verità assoluta sul senso e sull'origine dell'esistenza umana.

Io, personalmente, vivo, per il mio servizio da laico, quotidianamente la Parrocchia e la sua religione, ma per vicissitudini empiriche, mi sento un po' distante da "quella religione", sperimentando maggiormente lo stadio spirituale, un livello mistico superiore, che a volte devo redarguire, grazie alla preghiera, causa superbia o velleità, ma non per questo non incontro forza e coraggio di amare attraverso alcune pratiche religiose tradizionali.
Per meglio intenderci cito un pensiero: La religione è per le persone che hanno paura di andare all'inferno. La spiritualità è per coloro che ci sono già stati. (Vine Deloria, Sioux) - ecco, penso che in questo aforisma ci sia tanta esattezza. Io, per mia scelta, ho vissuto l'inferno, e non rammento di averne avuto paura, anzi, sono stato più che temerario nei suoi confronti, ma sì che un benedetto giorno ho avuto vergogna di ciò che ero divenuto, di essere una persona bella, ricca e invidiata, ma senza quella meravigliosa dignità divina della quale solo un essere umano può rivestirsi e dalla quale io avevo deciso, volente o nolente, di allontanarmi.

CitazioneIl messaggio evangelico risulta sicuramente un passo avanti verso il superamento di questo concetto del nemico, ma in qualche modo lo trascende e lo fa diventare un nemico ultraterreno. La lotta fra un unico bene e un unico male continua: il nemico continua ad essere presente, come un totem forse indispensabile alla nostra identità, ma che nello stesso tempo incatena la nostra cultura e non le permette di evolversi verso differenti forme di pensiero.
Un nemico ultraterreno che agisce attraverso gli esseri umani, non può altrimenti.
Il problema è: crederci o no?

Inoltre, secondo la mia religione/spiritualità, è proprio il non rendersi conto che il pensiero che rasserena l'animo ed eleva l'intelletto non include differenze (è sempre e solo lo stesso: Gv 13,34), che incatena la nostra cultura ed evoluzione spirituale.
#1294
**  scritto da Freedom:
CitazioneQuello che è decisivo è sapere come raggiungerla questa benedetta gioia! Con l'amore? Con Dio? Chissà.

Quello che tuttavia mi pare abbastanza certo è che il male (così come comunemente inteso) non aiuta.

L'ipotesi che avanzo io è che solo trovando Dio (ammesso che esista!) si può sperare di trovare la gioia. Che, per rimanere in topic, è sinonimo dell'amore. Il fatto è che non basta cercarlo, bisogna trovarlo!
Secondo me sostituendo gioia con serenità (la pace, il sentirsi davvero beato e benedetto) si discerne meglio.
La "Gioia" è solo una conseguenza della serenità, visto che si può essere felici (gaudiosi e allegri) ma non tranquilli, distesi, appagati.

Un po' come quando si riprende qualcuno che afferma che i soldi sono la base della felicità dicendo: "...la salute, la salute è il cardine della soddisfazione...senza salute, i soldi non valgono niente!..." - beh, ci fosse mai qualcuno che ricordasse al banditore che: "...l'amore, l'amore è più che la salute...senza l'amore, la salute è un'inezia!..."

Senza serenità non c'è gioia (consapevolmente costante), giacché la gioia è presenza di Dio, e Dio si trova (E' presente) quando si è consapevoli che la pace non è un nostro merito, ma una nostra resa.
#1295
**  scritto da Freedom:
CitazioneCertamente questa prospettiva aiuta ma rilevo che diversi matrimoni sono riusciti nonostante l'ateismo dei partecipanti.

Ma questo perché, mi pare, la volontà di Dio riesce a produrre risultati anche laddove non sia riconosciuta ufficialmente.

"...e ciò vale non solamente per i cristiani, ma anche per tutti gli uomini di buona volontà, nel cui cuore lavora invisibilmente la grazia. Cristo, infatti, è morto per tutti  e la vocazione ultima dell'uomo è effettivamente una sola, quella divina; perciò dobbiamo ritenere che lo Spirito Santo dia a tutti la possibilità di venire associati, nel modo che Dio conosce, al mistero pasquale..." - tratto dal n° 22 della Gaudium et spes

Se lo Spirito Santo esiste, volenti o nolenti (vedi Gino Strada, Gandhi, Pertini, Mandela, ecc. ecc.), o si lavora per lui, incontrando e vivendo la nostra vocazione, o ci si oppone alla Sua azione rigeneratrice.
#1296
**  scritto da freedom:
CitazioneEd è dunque alla durata di un matrimonio che fa riferimento la parola eternità. E tutto il mio post, per esempio, a questo valore fa riferimento.
Ma il matrimonio dovrebbe essere interpretato come vocazione, ecco perché non dura (per la maggior parte dei casi) tutta la vita.
Se bastasse il solo piacere di entrambi, la complicità dei due in quel che riguarda l'amministrazione filiale ed economica/burocratica della famiglia, ci sarebbero meno separazioni, ma non in nome dell'amore, dell'amore vero. Anche perché il problema di fondo (e chiedo venia per essere ripetitivo) è sempre lo stesso, la fede: da dove viene questo amore? ...cosa è l'amore? ...credo che l'amore sia importante per un fine dell'uomo?

L'amore eterno matrimoniale, tra uomo e donna (se di questo si parla), è difficile da distinguere e da vivere se non è basato sul colpo di fulmine, inteso come qualcosa d'inspiegabile razionalmente (la grazia, il dono) che ti fa avere fiducia nell'altro consegnandogli tutta la tua esistenza, morte inclusa.
Un amore che finisce non è mai iniziato (ti rubo l'aforisma), certo, ma è pur constatato che quello incominciato non termina mai, anche se separato.
La relazione di coppia fondata come un programma perfetto, senza sbavature e perché così fan tutti e per piacere a tutti, si oppone all'amore già presente in uno per decreto ontologico, illudendosi di riversarlo sulla persona che è al proprio fianco, mentre la persona (la vocazione) a cui è davvero destinato è ancora in attesa, magari nella stessa identica situazione fallace.

Secondo me l'amore eterno, quello che dura tutta una vita, esiste e come se esiste, tutti abbiamo coppie che rappresentano questa dimensione nelle nostre amicizie o parentele, e chi non l'ha vissuto (o non lo vive) è soltanto perché si è arreso di cercare, di bussare, di chiedere.
E questo amore non finisce con il decesso di uno dei coniugi, anzi:- "...finché morte non vi unisca..." (Benedetto XVI), è la formula proposta dal Papa emerito, da introdurre, durante la celebrazione del matrimonio cattolico - ma ci vuole fede per credere che tutto ciò sia vero.
#1297
** scritto da Sariputra:
CitazionePerchè l'amore non può durare almeno come queste montagne?
Perché, come l'esistenza stessa, non è acceso dall'uomo (nel senso quando e come e dove l'uomo desidera), è un dono oggettivo, spesso è una grazia improvvisa, e, cosa importante, possediamo anche la facoltà di opporci (l'etica/morale individualista di sempre, oggi più che mai) alla sua azione balsamica, salutare e rigeneratrice.

Inoltre quello di Dio sì che dura, e molto più di queste montagne: è eterno!
#1298
**  scritto da jsebastianB:
CitazioneTu scrivi:
La Legge dettata a Mosè è stata macinata nella Croce (la mole) facendo fuoriuscire il Vangelo. ?!?!?

Ma da quale "fonte" hai dedotto questa (pseudo)esegesi? E' "farina" del tuo sacco ( .. macinata da te ?
https://letterepaoline.net/2008/09/05/il-mulino-mistico/

Il grande San Paolo stesso ci indica: «Esaminate ogni cosa, e trattenete ciò ch'è buono» (1Ts 5,21).

CitazioneOra sulla " piazza " vi sono 3 forme di Mono-teismo !
- Quali delle tre mente ?
- quali delle tre è la piu' veritiera ?
Ma egli replicò: «E voi chi dite che io sia?». Mc 9,29
Solo la fede può rispondere. Solo con la fede (includendo anche tutte le altre possibilità di credo) siamo obbligati a rispondere. E la cosa più bella, è che nessuno può sottrarsi, tutti saremo giudicati.

CitazioneMA quando pero' si vede che: i rispettivi credenti si scannano a vicenda.. in nome del PROPRIO "dio" , allora il fenomeno  è veramente tragico -

Tragico e nefasto per chi consegna la propria fede a questa iniqua menzogna, ma Dio vuole essere amato in piena libertà, libertà che include anche la prerogativa di poter scannare Abele, ossia, dire NO a Dio, al suo amore. Dio ci da la libertà davvero, non è uno scherzo: se esiste l'amore esiste l'Inferno. L'Inferno è il potere dire NO a Dio. Se non esistesse l'Inferno, non saremmo liberi, davvero liberi.

Proprio in settimana si è letto la parabola della zizzania, ma come ribadisco da sempre: è tutto questione di fede, che a sua volta diviene opera, che a sua volta diventa opera di amore.

CitazioneChi mai assistette a quell' epico processo ?
Vabbè, è stato un piacere!! :o
#1299
**  scritto da baylham:
Citazione6)   Una risposta a Duc in altum!. La tua interpretazione si basa su parti del Vangelo, prendi quello che ti serve per costruire la tua immagine di Gesù. E' evidente a chiunque legga per intero i Vangeli è che essi sono incoerenti, contraddittori tra di loro e al loro interno e sulla contraddizione non si costruisce la verità. Una delle incoerenze, forse la principale, nasce dalle radici ebraiche (Gesù era sostanzialmente un ebreo) che si vogliono e contemporaneamente non si vogliono conservare.
Come ho già risposto a @jsebastianB: ma da dove cacciate questa baggianata che si vorrebbe fuorviare le origini di Gesù? Io sono stato in Terra Santa, e la cosa più emozionante è stata quella di pranzare in una casa di ebrei di nascita e cristiani per fede in Nazareth, ma volete capire che solo chi è cristiano, volente o nolente, da 2000 anni a questa parte, e per il futuro prossimo e venturo, fa parte del popolo eletto a cui è stato promesso il regno dei cieli? Lo stato di Israele, ossia quella parte israelita che rifiuta o ripudia Gesù quale unico vero Figlio di Dio, sopravvive in virtù dell'antica alleanza (Dio non promette come gli esseri umani, è fedele alla sua parola), ma solo su questo pianeta e fino alla parusia.

Inoltre, il Vangelo è molto esplicito sulla verità presente in esso, non ci sono inganni, e molto meno contraddizioni sulla costruzione della verità: Rispose Gesù: «Tu lo dici; io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce». Gv 18,37
#1300
**  scritto da jsebastianB:
CitazioneUn (sedicente) dioMonoteista - che nessuno ha visto e/o conosciuto.. e purtuttavia IMPONE la sua volonta'..  
Ma se vedessimo Dio dove sarebbe il merito della fede da cui nessuno può svincolarsi?

La Legge dettata a Mosè è stata macinata nella Croce (la mole) facendo fuoriuscire il Vangelo.
Il grano che diventa farina di prima qualità per un pane unico e nutriente.

Ma per credere che questo sia vero, c'è bisogno della fede.

CitazioneGrave è che degli "ottusi" hanno posto la loro fiducia in quel "fantasma divino"
Ad ognuno la sua idolatria e rispettiva ottusaggine (non dimentichiamo che è impossibile non riporre la personale fiducia/fede in qualcosa o qualcuno d'irrazionale).

Citazioneanche se, al credente cristiano, il termine "giudaico - ebraico" provoca in lui forte ripugnanza e/o insopportabile fastidio
Da cattolico, il fatto che Gesù sia ebreo è volontà divina, quindi sarebbe contraddittorio credere in Cristo ripugnando il suo stato etnico. Mah?!?  :o

CitazioneMA dimentichi quell' altrettanto significativo ( che " avrebbe" espresso il Gesu' terreno ) quanto celeberrimo, conosciutissimo e sempre citato di Matteo(5.17 ! )
Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento.
Infatti, la perfezione del compimento di quei comandamenti è una persona, vero uomo e vero Dio: Gesù il Messia; a cui deve anelare ogni desiderio umano
Se si ama il prossimo nella maniera con cui Gesù ci ama (il tempo è al perfetto greco, sto migliorando  ;D ), non si ruba, non si adultera, non si bestemmia, non si uccide, ecc. ecc.


CitazioneVai a proporre a loro questo "insondabile mistero " del dioYahwè.. consustanziale con il Messia/Cristo pneumatico.. chissa' se ne esci vivo..  e soprattutto integro !
Infatti, il Signore non ci ha promesso che ne saremmo usciti vivi e integri, ma vittoriosi per sempre (già oggi, non dopodomani!): Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo  Gv 16, 33
Il problema è loro: Dante docet!!
#1301
Tematiche Filosofiche / Re:Problema Irrazionalità
28 Luglio 2016, 09:29:35 AM
**  scritto da Habboista:
Citazionesi possono giustificare gli "assiomi" che stanno alla base della logica? La logica non è solo un insieme di regole arbitrarie, è universale. Perciò, mi chiedo se tale universalitá sia necessaria, e in tal caso il perché, o casuale.
Si possono giustificare fin quando non si ragiona o filosofa sulla verità dell'universo, sulla libertà, sull'amore. Giacché in quei casi non esiste la logica e molto meno una razionalità convincente, ma soltanto la persuasione nel postulato per fede.


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**  scritto da Giorgio32:
CitazioneUno dei grandi dubbi che mi sono sorti e che vorrei condividere con voi, è che se ho due cose irrazionali, quest ultime possono comunicare?? Ma, se la risposta fosse di si, non sarebbe una contraddizione poiché tra queste due cose irrazionali si istaurerebbe un relazione e quindi una funzione logica??
Possono comunicare logicamente il perdono e la libertà? Sì, certamente, ma solo per fede, quindi siamo ben oltre la contraddizione, siamo nella dimensione dell'assurdo, del paradosso che diventa luce (logos) nell'esperienza quotidiana.

CitazioneMi è stato detto che comunque sarebbe possibile e mi è stata consigliata una via di pensiero che si focalizza su "l essere e gli enti" che non sono riuscito a sviluppare bene.
Come volevasi dimostrare: l'essere e gli enti, benvenuto nel Mistero ontologico della creazione.
#1302
**  scritto da  jsebastianB:
CitazioneOvviamente questa è una tua opinione.
Fede, più che opinione.

CitazioneUn imperativo  (!) che non lascia alcun dubbio.. - -  Ovvio che poi ognuno agira' come ritiene piu' opportuno. Infatti lo stesso Mosè pone davanti al devoto la scelta - se seguire i Comandi divini o meno ( nel testo NON riporta Consigli - MA COMANDI! -
I comandamenti posti da Mosè??!!!  ...ancora nel 2016?!?!  :-[   E come voler riportare i titoli nobiliari nella costituzione.

CitazioneChe poi il cristianesimo abbia "stravolto" i Comandi del dioYahwè.. dimostra quanto sia  " credibile "   la religione..
Principi che dovevano essere mantenuti in modo perenne.. siano stati modificati e/o sostituiti.. a piacimento - dagli "stregoni" - a seconda delle " convenienze " del momento !
Gesù, si chiama Gesù di Nazareth colui che ha stravolto, confuso, rivoluzionato la Legge, traumatizzando per l'eternità gli scribi, i farisei e i sommi sacerdoti (basta trascorrere un fine settimana a Gerusalemme per rendersene conto ...altro che islam  :o  ).
E' una persona, non una religione.

Tutto quel blocco di ordini divini dettati sul monte Sinai (613 se non erro, non sono preparato come te), si è ridotto prima a 2 esortazioni: «Gesù rispose: «Il primo è: Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l'unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. Il secondo è questo: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Non c'è altro comandamento più grande di questi.»»(Marco12,29-31) - ed infine ad un solo avvertimento: << Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri. »(Giovanni13,34)

Quindi l'amore di Dio presente nei comandi sul Sinai, sono diventati l'amore di Dio presente nell'amicizia con Gesù. Creando un'unica condizione per far parte del popolo eletto (di cui io come chiunque altro oggi posso farne parte): amare il prossimo. Stop.
E dove, basta leggerlo con discernimento, il: " vi do un comandamento nuovo " (quindi apparentemente un'imposizione intimidatoria e categorica), è possibile percepirlo come consiglio, come proposta, come un suggerimento da parte di un amico, l'unico vero amico: la Santissima Trinità, e non più come una sopraffazione.


CitazioneE' tutto una .. comica....

Auspico che sia un'opinione e non per fede.  :-\
#1303
**  scritto da jsebastianB:
CitazioneSe dei comandamenti divini proprio il primo mono-teismo non li ha osservati - lo stesso sara' per il catto-cristianesimo - quello che ha  fatto versare PIU' sangue.. di qualunque altra religione della terra - in nome del suo dioIncarnato !!
Non sono d'accordo, perché l'osservanza dei consigli divini (i comandi sono per gli schiavi) è un'attitudine personale, e non una qualità del collettivo. L'adesione e il giudizio (misericordioso?!) è soggettivo e, come ben annuncia Papa Francesco, casuistico: ogni caso fa storia a sé.

Quindi non è che dacché ci sono (o ci sono stati o ci furono) persone che si dichiarano fedeli, e poi versano sangue in nome di Dio, di qualsiasi religione, includendo la cristiana, che Dio diviene l'assassino dei fanciulli.
#1304
**  scritto da sgiombo:
CitazioneNo; sarebbe (anzi: é) lo scetticismo.
Tu lo definisci scetticismo, ma analizzando bene, lo stato d'animo prodotto dal giudicare dicendo che non si giudica, potrebbe anche definirsi furbacchionismo, marpionismo.  ::)  
Ancor di più, quando (tratto da Wikipedia): -  Lo scetticismo può essere definito - in modo molto generico - come il momento di dissoluzione di un dogmatismo: in quanto atteggiamento di risposta, perciò, l'ipotesi scettica di volta in volta si adegua al dogmatismo cui fa riferimento. La storia del pensiero occidentale è continuamente segnata da questa oscillazione tra affermazione dogmatica e reazione scettica" - dove l'adeguarsi, di volta in volta, può apparire come un mantenere le distanze dal dogma, senza accorgersi di crearne un altro, giacché privo di verità empirica, e del tutto personalissimo, mascherandolo da menefreghismo o indifferenza.

Inoltre, sempre tratto da Wikipedia: - Se però secondo lo scetticismo alla ragione non è data la possibilità di conoscere il vero come potrà essa guidare i comportamenti morali dell'uomo? Per l'etica stoica, il saggio conosce la verità e si comporta di conseguenza, e per la massa di coloro che non riescono a raggiungere personalmente la verità la guida da seguire sarà quella del dovere, imposto dalla società e dalle tradizioni morali.

il saggio conosce la verità = questo non può darsi perché abbiamo constatato che trattasi di credenze fideistiche indimostrabili: sia che il divenire esista da sempre e da solo, sia che si sia avuto per il piacere di Qualcuno.
si comporta di conseguenza = è da sempre che lo dico: ognuno crede di conoscere la verità, ma non avendo le prove effettive vi può accedere solo per fede irrazionale, che poi dirigerà, di conseguenza, il comportamento, nelle scelte e nelle decisioni, dell'individuo.                                      

Continua da Wikipedia sullo scetticismo:
- L'uomo deve seguire quei giudizi, quelle rappresentazioni, che sembrano avere qualche probabilità di essere vere  - e quale più probabile della rappresentazione dell'amore oggettivo rivelatasi totalmente nel giudizio misericordioso di Gesù?!?!
- Tra questi giudizi, bisogna scegliere quell'unico che appaia probabile e che non sia contraddetto dall'insieme degli altri giudizi - utopia, visto che questo solo e semplice verso del Vangelo non solo contraddice qualsivoglia tentativo di giudicare nel vero (se non per fede, senza raziocinio), ma elimina ogni supposizione di un'eventuale possibilità di salvezza se fosse ciò il giudizio più probabile: -
CitazioneNessun disastro: potrebbe essere vera, in alternativa all' ateismo, l' esistenza di un Dio indifferente alle nostre sorti, il dio dei deisti (e sbagliarsi in proposito non avrebbe alcuna conseguenza!),
- "...Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli..." Mt 10,32-33.







CitazioneSe tu abbracci per fede l' esistenza di Dio (oltre che degi altri uomini e il divenire naturale ordinato necessario perché possa darsi conoscenza sceintifica) non ti limiti al minimo necessario per vivere da persona comunemente considerata sana di mente e per poterti porre scopi da realizzarsi attraverso adeguati mezzi (o credi forse che tutti gi atei siano pazzi?):

[Sii clemente, ma questa non l'ho proprio compresa]



Citazionel' esistenza di Dio non é affatto necessaria all' uopo!
Così come la riconoscenza verso i genitori dopo aver ereditato una fortuna.
#1305
**  scritto da sgiombo:
CitazioneNo, si può benissimo sospendere il giudizio realmente, non illusoriamente (nell' ambito teorico), salvo poi vivere (in pratica) come se non lo si sospendesse (se si é nella condizione comunemente ritenuta di sanità mentale).
Cioè sospendo il giudizio e poi vivo criticando e denunciando?   :-\
E questa sarebbe la formula minimo indispensabile?  :-[
Alla faccia della razionalità! ???



CitazioneE' proprio perché tutte le credenze indimostrate -nessuna esclusa- hanno la possibilità (che sia probabilisticamente la stessa per tutte o meno  una questione complessa che non prenderei in considerazione, almeno per ora) che il mio razionalismo mi impone di abbracciarne solo il minimo indspensabile (per comportarmi come una persona comunemente ritenuta sana di mente e per non condannarmi all' inerzia pratica) e non "di tutte e di più", limitando così al massimo il rischio di errare e credere il falso.
Ma ciò che tu prendi come minimo indispensabile (ipoteticamente, credendo che sia vero) diventa il massimo disastro (nella realtà quotidiana) se è falso.
Inoltre anch'io allora posso affermare che è in virtù del mio razionalismo che abbraccio il minimo indispensabile: Dio esiste (senza tanti altri dogmi), limitando così al massimo il rischio di errare e credere nel falso. Anche se non posso evitare, così riflettendo, di confermare che se Dio non esistesse, il mio minimo indispensabile sarebbe un'illusione, poiché ho creduto nell'aria fritta, nel nulla, quindi altro che minimo indispensabile.