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Messaggi - Eutidemo

#1291
A quanto pare, la mia facile profezia che Prigozhin non sarebbe arrivato vivo al prossimo Natale, sembra che si sia puntualmente verificata; ma non bisognava certo avere la "palla di vetro" per prevederlo!
Ed infatti, chi tradisce un "dittatore" o un "capo-mafia", non ha speranze di sopravvivenza (anche dopo un finto perdono); e, poichè Putin è entrambe le cose insieme, Prigozhin, secondo me, non aveva alcuna "chance" di salvare la pelle.
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Ovviamente Putin , da buon "Padrino", ha mandato lo stesso fiori al suo funerale, rammaricandosi per le sua morte; ma questo fa parte del "rito criminale" di ogni mafia che si rispetti!
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Occorre comunque doverosamente ricordare che è stata la Tass a dichiarare che i corpi di Prigozhin e di Utkin (suo braccio destra ultranazista) sono stati identificati e che le autorità russe sono in procinto di effettuare i test del DNA per averne conferma; però,  il fatto che i russi siano i soli ad aver avuto accesso ai resti e a riconoscere i corpi lascerà per sempre un alone di incertezza sulla vicenda (a meno che, prima o poi, Prigozhin e di Utkin rispuntino fuori da qualche altra parte).
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Ed infatti, secondo alcuni "servizi di intelligence", sarebbe tutta una messa in scena, progettata dallo stesso Prigozhin per "ritirarsi" definitivamente senza paura di essere sorpreso da un sicario di Putin, mentre si gode la pensione ai Caraibi.
Tale  ipotesi si basa sulla conoscenza, rivelata dal Pentagono al New York Times, dell'uso frequente di sosia e travestimenti da parte di Prigozhin nel passato e dal mistero che circonda il secondo aereo atterrato senza pericoli a Mosca quasi contestualmente alla distruzione del primo; ma a me sembra una teoria molto poco sostenibile, perchè i sosia sono del tutto inutili nei disastri aerei, laddove l'identità delle persone viene verificata con l'esame del DNA, e non certo soltanto con una mera somiglianza fisica.
Però tutto è possibile (soprattutto nel "pianeta Russia")!
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Ad ogni modo, dando per il momento come "presuntamente assodato" (come secondo me è probabile) che Prigozhin sia davvero morto, circa il modo con il quale l'ex "Sottopanza" di Putin è stato  ucciso, circolano due versioni.
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1)
Secondo il Canale Telegram, vicino alla "Wagner Grey Zone": "'Il jet privato Embraer Legacy 600, con il numero di registrazione RA-02795, che apparteneva a Yevgeny Prigozhin, è stato abbattuto dal fuoco della difesa aerea del ministero della difesa russo nel distretto Bologovsky della regione di Tver'; ed infatti, i residenti locali hanno ascoltato due raffiche di difese aeree, e ciò è confermato dalle scie di condensazione nel cielo in uno dei video, così come dalle parole di testimoni oculari diretti".
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2)
Il Wall Street Journal, invece, riporta alcune valutazioni preliminari dell'intelligence Usa secondo cui l'aereo di Prigozhin non sarebbe stato abbattuto da un missile terra-aria, bensì da una bomba collocata a bordo.
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A giudicare dalle riprese video, a me sembra più probabile la prima ipotesi, in quanto, in genere, se c'è una bomba a bordo, l'aereo esplode in aria in mille pezzi, non precipita; se precipita, almeno secondo me, vuol dire che è stato colpito in volo.
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Tra l'altro, ben sapendo di avere un bersaglio appeso sulla schiena, presumo che prima di partire sul suo jet privato Prighozin lo facesse sempre esaminare molto accuratamente; proprio per evitare che saltasse in aria con una bomba.
Con la "contraerea", invece, non poteva proprio farci niente!
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Tuttavia è ancora troppo presto per tirare delle conclusioni:
- sia sulla ipotetica sopravvivenza di Prigozhin (se è ancora vivo);
- sia sulle modalità con le quali il suo aereo è stato abbattuto (se è veramente morto).
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Quello che è certo, almeno secondo me, è che, se, per ipotesi, Prigozhin fosse ancora vivo, non lo resterà comunque a lungo; ed infatti Putin non perdona (anche e soprattutto quando fa finta di averlo fatto).
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#1292
"Io ti salverò" (Spellbound) è uno dei migliori film di Alfred Hitchcock, da lui diretto nel 1945; la cui scena più spettacolare, è quella della pistola con la quale, alla fine del film, l'assassino si suicida prima di essere catturato dalla polizia.
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Considerati gli "effetti speciali" allora a disposizione, si tratta di una "simulazione" davvero sorprendente e degna di nota; anche perchè, nel tamburo, mi sembra di riconoscere le "ogive" di "autentici" proiettili calibro .38 special, e non delle semplici "cartucce a salve".
Però, visto che poi il tamburo ruota sul serio, probabilmente si trattava solo di "ogive" di "finti" proiettili calibro .38 special, molto ben riprodotti; oppure di cartucce calibro .38 special autentiche, private della polvere da sparo.
***
Però:
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1)
Il pollice non risulta nella posizione giusta, perchè una "vera mano" non lo terrebbe "orizzontale", bensì con il "polpastrello sulla pistola"; il che mi fa pensare ad una "mano finta", per quanto ottimamente realizzata.
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2)
Ipotesi, questa, che mi sembra avvalorata anche dal fatto che, mentre nella realtà il dito medio è più lungo dell'anulare, nella finzione cinematografica essi risultano lunghi uguali.
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3)
Inoltre, quando qualcuno vuole suicidarsi con un revolver, la prima cosa che fa è alzare il "cane" della pistola, per poter far partire il colpo in "azione singola", e non certo in "doppia azione"; ed invero non bisogna essere certo un esperto di armi per capire l'"opportunità" di una manovra del genere.
Nel film, invece, il cane è visibilmente tenuto abbassato; nè una mano finta avrebbe potuto alzarlo con il pollice.
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4)
Dovendo sparare in "doppia azione", molto realisticamente il tamburo del revolver ruota; ma la cosa incongrua è che il dito indice sul grilletto , invece, (essendo finto)rimane immobile.
Il che, nella realtà, sarebbe impossibile, perchè,  in "doppia azione", è la pressione (e, quindi, il movimento) del dito indice sul grilletto a far ruotare il tamburo.
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5)
La vampata ed il rumore dello sparo, ovviamente, sono "finti", altrimenti la macchina da ripresa e l'operatore sarebbero stati colpiti; ma è notevole e scenograficamente davvero "pregevole" e "ragguardevole" che la fiammata venga simulata a colori, pur essendo il film in bianco e nero!
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6)
 Che la vampata ed il rumore dello sparo siano "finti", peraltro, risulta anche dal fatto che la pistola non subisce alcun "rinculo" e "rilevamento" (neanche simulati).
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.
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Concludendo, anche se la posizione da cui spara la pistola è poco congruente con un vero suicidio, visto l'innaturale torsione del polso del suicida, tuttavia, da punto di vista "cinematografico" e, soprattutto, "scenografico" ritengo che quella commentata sia una scena degna davvero di passare alla storia del cinema!
Hitchcock  è un vero "maestro"!
***
#1293
                                         SOLUZIONE
Il prigioniero invia soltando la "fede nuziale"; in quanto, trovandosi sull'"anulare della mano sinistra", una volta eliminato tale dito dalla conta, sulle due mani si legge il numero 18 (1 è il mignolo sinistro, ed 8 sono le altre dita a destra dell'anulare).
***
Questo è un antico sistema per fare i conteggi con la "tabellina del nove", quando ancora non esistevano le calcolatrici; io lo usavo alle elementari!
Per cui, due professori di matematica del medioevo (ed anche di oggi), non potevano certo ignorarlo.
***
Il secondo prigioniero, quindi, quando si è visto consegnare la "fede nuziale" (che anche allora si portava all'anulare), non poteva non capire l'allusione alla tabellina del nove calcolata con le dita.
***
#1294
L'ammiraglio della Marina militare britannica Miles Messervy iniziò la sua carriera come direttore dei servizi segreti inglesi durante la guerra; poi, a guerra finita, nel 1945, assunse il ruolo di direttore del Secret Intelligence Service (SIS) con la lettera identificativa "M".
***
Probabilmente, tale "nome in codice" si riferiva alle iniziali del suo vero nome (Miles Messervy); però, successivamente, anche nei film di 007, il capo dei servizi segreti inglesi continuò a chiamarsi sempre e comunque "M" , anche se aveva un nome con iniziali diverse, ed a prescindere che fosse uomo o donna.
***
In realtà, quindi, secondo me, il nome in codice "M" sta per "Number One" (in the Mirror).
#1295
Varie / Re: "Base Rate Fallacy"
24 Agosto 2023, 05:05:26 AM
Citazione di: Phil il 23 Agosto 2023, 14:56:55 PMSe vuoi un altro esempio della fallacia, venuto tangibilmente alla ribalta in tempi non lontani, puoi trovarlo qui al paragrafo «un problema statistico».
Sì, avevo letto qualcosa al riguardo, ma non dettagliato quanto il tuo LINK; del quale cordialmente ti ringrazio :)
#1296
Citazione di: Jacopus il 22 Agosto 2023, 20:34:54 PMSul fatto che il denudamento sia solo possibile e non un agito sempre presente sono d'accordo, ma la psicosi da delirio persecutorio non è una schizofrenia in senso stretto anche se fa parte dello spettro schizofrenico. Vengono comunque conteggiati come due categorie distinte i malati da delirio persecutorio e i malati schizofrenici.
Per quanto ne so quanto scrivi è corretto:  la psicosi da delirio persecutorio non è una schizofrenia in senso stretto, però fa parte dello spettro schizofrenico.
#1297
Citazione di: Dario il 22 Agosto 2023, 19:35:25 PMAttenzione, dove hai preso questo dato? secondo me non è aggiornato. Inoltre soffrire psicosi persecutoria non implica automaticamente il denudarsi. Per quanto riguarda li fenomeno del denudamento credo che la percentuale sia piccolissima. Non è che il 3% delle persone si denuda.. Non ho trovato un dato sulle psicosi, ma la % di schizofrenici è dell'1%. Degli schizofrenici solo una parte sarà con psicosi persecutoria. Quindi in realtà la % di persecutori deliranti dovrebbe essere minore dell'1% e di questi a loro volta solo una percentuale piccolissima è denudante... questo ci suggerisce che ogni vittima trovata nuda, dovrebbe essere investigata primariamente come omicidio. Il comportamento bizzarro rilevato da eventuali testimoni non dovrebbe essere indice di alcunché. In primis la persona può essere stata drogata, in seconda battuta può benissimo essere subentrata una psicosi (che spiegherebbe l'eloquio disorganizzato) prima che la persona venisse ammazzata. Se poi l'assassino è uno stalker lo stress che causa nella vittima essere perseguitata può causare una psicosi.
Ogni vittima trovata nuda, dovrebbe essere investigata primariamente come omicidio, ma solo se presenta tracce di violenza; diversamente, può essersi denudata da sola, in preda ad una crisi di follia.
Saranno senz'altro rari i casi, ma, documentalmente, si verificano; e, quindi, non possono essere esclusi a priori.
#1298
Varie / "Base Rate Fallacy"
23 Agosto 2023, 13:08:14 PM
Sul seguente sito viene spiegato il cosiddetto "bias" della "Base Rate Fallacy":
***
Tale "bias" parte dal fatto che in una città operano due società di taxi, quella Blu e quella Verde, così denominate dai colori della carrozzeria dei rispettivi veicoli.
***
Una notte un taxi rimane coinvolto in un incidente stradale.
I dati a disposizione per "indovinare" (*vedi nota) di che colore è il taxi coinvolto nell'incidente sono i seguenti:
a)
In questa città l'85% dei taxi è Verde e il ;D
b)
Un testimone identifica il taxi coinvolto nell'incidente come un taxi Blu.
***
Durante il processo il giudice, con un "esperimento giudiziale", verifica l'abilità del testimone di distinguere tra taxi Blu e Verdi in condizioni normali di visibilità. Dalla prova, in cui viene presentato un campione costituito da taxi Blu per metà e per metà da taxi Verdi, emerge che il testimone è in grado di identificare correttamente il colore dei taxi nell'80% dei casi mentre li confonde nel 20%.
Qual è la probabilità che il taxi coinvolto nell'incidente sia blu?
***
Secondo il sito
***
Ed infatti, sempre secondo il sito in questione, le persone tendono ad alzare così tanto (mediamente del doppio) le proprie valutazioni, in quanto basano le proprie valutazioni sulle "probabilità a posteriori" (le macchine riconosciute dal testimone), ignorando o screditando le probabilità a priori (il numero di taxi verdi e blu presenti nella città).
***
Ciò in quanto, secondo il sito, le  probabilità a priori degli eventi influenzano molto i risultati finali; ma spesso le persone fanno una "sottostima" di questa, influenzati a volte da un'euristica detta della "rappresentatività".
La quale  consiste nel giudicare la probabilità degli eventi sulla base della loro relativa tipicità rispetto a una categoria di riferimento.
***
Tale ragionamento, secondo me è "senz'altro valido", ma solo per chi ragiona ed effettua le proprie valutazioni in un certo modo; mentre non è affatto valido per chi ragiona ed effettua le proprie valutazioni in un modo diverso!
***
Ad esempio, almeno per quanto mi riguarda, se io so che in città l'85% dei taxi è Verde e il rimanente 25% è Blu, ed io assisto all'incidente di notte, i casi sono due:
a)
Se il taxi mi è sembrato blu, ma non ne sono proprio sicuro al 100%, ad una "domanda giudiziale" al riguardo risponderei: "Il taxi mi è sembrato blu, ma, considerata la preponderanza dei taxi verdi in circolazione ed il fatto che era notte, non potrei affermarlo con una sicurezza del 100%."
b)
Se, invece,  ho visto chiaramente che il taxi era blu, ad una "domanda giudiziale" al riguardo risponderei: "Il taxi era senz'altro di colore blu; ne sono sicuro!".
***
Al posto del giudice, comunque, io metterei sull'avviso il testimone: "Lei è proprio sicuro di aver visto un taxi blu, considerata la preponderanza dei taxi verdi in circolazione ed il fatto che era notte?"; e poi, nel valutare la sua testimonianza, mi regolerei a seconda di come risponde.
***
L'errore di come è proposta la questione nel sito in esame, secondo me, è di non considerare che ad una domanda circa il colore di un taxi visto di notte, nella realtà, le risposte testimoniali non sono soltanto l'alternativa "verde/blu", ma anche (nella maggior parte):
- "non ci ho fatto caso";
- "non me lo ricordo";
- "mi pare che fosse verde";
- "mi pare che fosse blu".
***
Per cui "l'albero statistico" andrebbe articolato meglio!
***
Ovviamente parlando di testimoni attendibili e razionali; il che è rimesso alla valutazione del giudice.
***
(*nota)
Il testimone non deve "indovinare" il colore del taxi, ma, sempre che gli sia possibile", deve soltanto cercare di "ricordarlo"; sempre sia davvero sicuro di quello che ha visto.
#1299
P.S.
Dimenticavo un'altra domanda di Giovanni Minoli che ha messo in crisi Zornitta: "Ingegner Zornitta, durante le perquisizioni a casa sua sono stati trovati dei petardi spezzati a metà, cioè svuotati della polvere pirica. Lei dice di aver usato quella polvere per fare dei fuochi d'artificio per un capodanno".
***
E Zornitta risponde: "C'è stato un anno in cui ho tentato di fare dei fuochi artificiali ma molto, molto banali, cioè le classiche fontanelle usando la polvere dei petardi ee... l'esito non è stato tra i più felici, nel senso che la fontanella si è esaurita subito e senza aa... e senza fare quell'effetto scenografico che io avrei voluto".
***
Ma Minoli replica: "In realtà però sua moglie e alcuni colleghi dicono che lei non ha mai fatto fuochi d'artificio.
E allora?".
***
Zornitta attende a lungo prima di rispondere; è evidente che non sa che pesci prendere.
***
Poi, con varie pause ed esitazioni, dice, omettendo che anche sua moglie nega di averlo mai visto cercare di fare fuochi artificiali: ""....... eee anche questa èèè... direi estremamente buffo, perché se io dico di aver fatto dei fuochi d'artificio ,che non so... che non hanno funzionato, che non hanno l'effetto, che volevo, eccetera, eccetera e si va a chiedere a un mio amico se ha mai visto questi fuochi d'artificio, non vedo il nesso, è chiaro, è ovvio che il mio amico dirà: "Non li ho mai visti, non me li ha mai mostrati".
***
Dalla quale dichiarazione risulterebbe che Zornitta avrebbe fatto esplodere  i suoi scadenti fuochi artificiali da solo (non si sa dove), prima di Capodanno, senza che nessuno assistesse alla scena o ne sentisse il rumore; nè la moglie, nè gli amici nè i vicini di casa.
Il che è da considerarsi quanto meno "strano"; e, comunque, è una dichiarazione non sostenuta da prove testimoniali!
***
Infine Giovanni Minoli gli chiede: "Fialette di Paneangeli, involucri Kinder, polvere pirica, cannucce BIC, pile della stessa marca di quelle utilizzate da Unabomber e molto altro contenuto nelle sue bombe, che è stato ritrovato pure in casa sua! Ingegnere, mettiamola così, lei sarebbe in grado di fare degli ordigni come quelli di Unabomber?".
***
E Zornitta risponde: "Io sono progettista, se uno mi da un disegno, uno schema eee qualcosa, una traccia, gli faccio l'oggetto, punto e a capo. Ma non ho mai fatto bombe, non so come si fanno ma non penso che sia una cosa particolarmente difficile".
***
Tale dichiarazione contiene sicuramente due menzogne:
- la prima è che un "ingegnere progettista", non ha affatto bisogno che qualcuno gli dia un disegno, uno schema o una traccia per realizzare qualcosa, ma è lui stesso a ideare disegni, schemi ecc. (altrimenti che razza di "ingegnere progettista" è?)
- la seconda è : "non so come si fanno le bombe"!
***
Ed infatti:
a)
Io non sono un "ingegnere", però so abbastanza bene come si fa una bomba, quantomeno di carattere "basico" ed "elementare".
b)
Se lo so io, che non ne capisco quasi niente di fisica, di chimica e di progettazione, mi pare ovvio che un "ingegnere", il quale, per giunta, ha pure lavorato in una "industria bellica", non può dire che "non sa come si fanno le bombe"; quindi, se dice una cosa del genere, vuol dire che sta mentendo (a prescindere dal fatto che "Unabomber" sia lui o un altro)!
c)
Tra l'altro la sua è un'affermazione anche alquanto contraddittoria; poichè, se uno dice di non sapere come si fa una bomba, poi non può dire che pensa che sia una cosa facile.
***
In ogni caso, quelle realizzate da "Unabomber":
- a "livello di esplosivo" non erano particolarmente sofisticate;
- a "livello di innesco", però, sono state sicuramente progettate da qualcuno che si intendeva di "bombe trappola" (cioè del genere "mine antiuomo").
***
Tuttavia, ovviamente, Zornitta non è l'unico in Italia in grado di realizzare un tale tipo di bomba; pertanto non è escluso che l'originale "Unabomber", chiunque esso sia, possa aver avuto anche degli "emulatori".
***
#1300
Da pochi mesi sono state riaperte le indagini su "Unabomber", per eseguire ulteriori verifiche, con le più recenti tecniche di rilievo del DNA, sui reperti dei molteplici delitti; però i legali dei fratelli Elvo e Galliano Zornitta, due degli 11 indagati, hanno già cominciato a  sollevare delle eccezioni procedurali, in quanto ai periti nominati dal Gip sono stati consegnati alcuni reperti non inclusi nell'elenco fornito durante l'udienza di conferimento dell'incarico dello scorso 28 marzo.
Per cui, a breve (penso entro settembre-ottobre), l'autorità giudiziaria dovrà determinare il materiale da cui estrarre eventuali tracce di DNA per tentare di risalire al famigerato "bombarolo" che tra il 1994 e il 2006 disseminò il terrore nel Nord Est del nostro Paese.
***
A suo tempo, il maggior indiziato risultò essere l'ingegnere Elvo Zornitta, nato in Veneto nel 1957;  il quale aveva lavorato per parecchi anni alla Oto Melara di La Spezia, la più nota fabbrica italiana di carri armati,  cannoni ed armi varie.
***
Inoltre:
a)
Lo studio della distribuzione geografica dei vari attentati attraverso la tecnica del "Geographic Profiling" permise di concludere che l'area dove vive Zornitta era perfettamente sovrapponibile a quella in cui viveva Unabomber.
b)
Lo psichiatra Vittorino Andreoli, uno dei più autorevoli psicologi italiani, quando analizzò Elvo Zornitta, concluse per una perfetta compatibilità tra il profilo di Zornitta e quello di Unabomber.
***
Ma, ovviamente, Zornitta non venne sospettato solo per questo, bensì anche per altri più concreti indizi (più o meno circostanziali).
***
Cioè:
.
1)
Durante una perquisizione nel capanno-laboratorio e nell'abitazione di Zornitta, gli inquirenti trovarono delle "pile stilo" uguali a quelle usate da Unabomber per i suoi ordigni; ma, a mio giudizio, questo costituiva  un indizio alquanto debole, perchè si trattava, sì, di una marca poco comune, ma anche molti altri potevano aver fatto uso dello stesso tipo di "pile stilo" ad altri scopi.
.
2)
Più compromettente, invece, risultò il ritrovamento, nella perquisizione della sua abitazione di ben 48 (quarantotto!!!) "involucri" di "ovetti kinder"; del cui "bizzarro" possesso, l'ingegnere non ha saputo fornire una spiegazione plausibile.
La cosa risultò molto sospetta, perchè "Unabomber" aveva già fatto uso di due "involucri" degli ovetti Kinder per i suoi ordigni trappola;  uno dei quali conteneva un pupazzetto, e l'altro una carica esplosiva.
.
3)
Ancora più compromettente, inoltre, risultò il ritrovamento, nella perquisizione della sua abitazione di "fialette paneangeli" alla vaniglia; identiche alla "fialetta di Paneangeli" alla vaniglia al cui interno una una carica esplosiva di nitroglicerina fece esplodere una scatoletta di sgombro (con innesco è identico ad un altro ordigno trovato in un inginocchiatoio).
.
4)
Davvero singolare, poi, che, in casa di Zornitta, si siano rinvenuti numerosi  "refill" (anime d'inchiostro) di penne bic, ma senza le "cannucce contenitore";  cannucce usate da Unabomber per molti dei suoi ordigni esplosivi.
Ed anche sua moglie confermò agli inquirenti di aver trovato in casa, anche in passato, alcuni di questi refill senza le cannucce esterne; cosa di cui era rimasta sorpresa!
***
Ad una precisa domanda del giornalista Minoli durante un'intervista,  Zornitta mostrò di avere difficoltà a spiegare la cosa; e  per ben cinque volte prese tempo con delle pause e delle divagazioni.
***
Poi, alla fine, testualmente, rispose: ""Mia moglie eee... a quanto mi ha raccontato, ha detto di aver trovato aaa... dei tubetti esterni mancanti della cannuccia eee... perché probabilmente esaurita e buttata via, ma eee...".
***
Da tale risposta si capisce chiaramente che Zornitta  cerca di "rigirare la frittata"; ed anche in modo molto "sciocco".
***
Ed infatti:
a)
I "refill" delle penne bic (ancora carichi d'inchiostro) senza le "cannucce contenitrici", (ovvero i "tubetti contenitori" che dir si voglia), sono stati rinvenuti anche durante le perquisizioni, e non sono solo frutto dei racconti della moglie; la quale, comunque, non aveva certo motivo di accusare il marito.
b)
Zornitta  cerca di "rigirare la frittata", parlando di "<<tubetti>> esterni mancanti della <<cannuccia>> eee... perché probabilmente esaurita e buttata via", mentre, invece, era tutto il contrario; ed infatti i "tubetti" e la "cannuccia" sono i termini sinonimici usuali per definire il contenitore della penna bic, il cui "refill" interno (o "anima d'inchiostro") è l'unico a consumarsi.
Ma lui chiama la "cannuccia" esterna come se fosse il "refill" interno, per confondere le idee in chi ascolta (semmai avrebbe dovuto parlare, sia pure impropriamente, di "cartuccia").
Ma la polizia e la moglie hanno trovato i "refill nudi" ancora carichi d'inchiostro, privi dei loro contenitori; i quali, invece, sono stati trovati nei resti delle bombe esplose!
c)
In ogni caso, anche a voler far finta di credere alla sua "balla di scambio", quando una penna bic si esaurisce si getta via tutta; non si getta via di certo solo il  "refill" vuoto, conservando il contenitore. :D
***
Per cui, colpevole o no, Zornitta  è senz'altro un bugiardo!
***
.
5)
Comunque a parte altri indizi vari, sembrava che la "prova regina" fosse costituita dalle striature lasciate dalle sue "forbici" su uno del lamierini (o meglio "placche") delle bombe; ma fu proprio tale presunta "prova regina" a salvarlo, perchè, il perito (Ezio Zernar) che l'aveva rilevata, venne accusato e condannato in via definitiva per aver falsificato la prova stessa tagliando lui stesso il lamierino in laboratorio per aggravare l'impianto accusatorio.
***
Ora, che un perito alteri una prova per aggravare l'impianto accusatorio:
- costituisce un "atto gravissimo", che non dovrebbe mai verificarsi in un Paese civile;
- non necessariamente, almeno sotto il profilo giuridico, fa venir meno tutto l'impianto accusatorio nel suo complesso (anche se, nella realtà, l'effetto è pressochè sempre quello).
***
In ogni caso, riguardo alle "forbici" incriminate, i carabinieri, tramite una "microspia", ripresero Zornitta che le limava di nascosto nel suo laboratorio, come può vedersi nel seguente videoclip; il che pure risulta alquanto sospetto!
***
Per cui, i casi sono due:
1)
O Zornitta è "Unabomber".
2)
Oppure Zornitta  è un "taccagno patologico", il quale:
- invece di buttare via le BIC usate e comprarsi delle bic nuove, cerca di riciclarne il contenitore di plastica (stando alla sua balla);
- invece di buttare via le forbici vecchie e di comprarsi delle forbici nuove, quando quelle vecchie sono ormai consumate, lima la vecchia lama.
***
Ai posteri l'ardua sentenza! ;D
***
                                          CONCLUSIONE
Non bisogna comunque dimenticare che ci sono anche altri indiziati; per cui è auspicabile che, anche se a distanza di tanto tempo, la tecnologia di rilevamento del DNA sui reperti ammessi all'esame, consenta di fare finalmente luce su chi veramente è Unabomber.
***
#1301
P.S.
Dapprima avevo pensato di introdurre nel calcolo anche il numero dei tasselli del domino, richiedendo di indovinare il numero 261.
137 +
13  +
73  +
38  =
261
Ma mi era sembrato troppo complicato.
***
Poi, per semplificare, avevo pensato di calcolare solo i primi tre numeri, senza considerare la scacchiera, richiedendo di indovinare il numero 223.
137 +
13  +
73  =
223
Ma mi era sembrato troppo facile.
***
Infine ho scelto il numero 248, che mi pareva una via di mezzo; ma, in realtà, mi rendo conto che, invece, era un indovinello lo stesso troppo "complicato", "macchinoso" ed anche un po' "arbitrario" (ed infatti, perchè mai escludere proprio il numero dei tasselli del domino).
***
Per cui, se nessuno ha indovinato, secondo me è colpa mia, non vostra! :(
***
.
***
Un saluto a tutti gli intervenuti! :)
***
#1302
SOLUZIONE
Il primo prigioniero si regola in questo modo:
.
1)
Dispone i 13 tasselli del domino in modo che formino il numero "137".
.
2)
Sceglie i 13 tasselli del domino il cui punteggio complessivo ammonta a "73".
.
3)
Dispone i 13 tasselli del domino in modo che "38" caselle della scacchiera non ne vengano coperte neanche il parte.
.
***
Per cui:
137 +
73  +
38  =
248
***
***
#1303
Varie / Rastislav e l'enigma del numero "diciotto"
21 Agosto 2023, 11:43:54 AM
Il nuovo prigioniero, che è un professore di matematica, reca indosso soltanto i seguenti oggetti:
.
1)
Una antica corona del "rosario" formata da 50 grani divisi in gruppi di 10 (5 decine), con appositi grani più distanziati per separare tra di loro le decine; più altri 5 grani per separare la placca di raccordo dalla croce.
.
2)
Una antica "collana" composta da 16 pezzi, tutti diversi tra di loro.
.
3)
Un antico "bracciale" composto da 21 pezzi tutti uguali tra di loro, meno il 21esimo, che è di colore più scuro.
.
4)
Un'antica "fede nuziale" (senza scritte di sorta).
***
Comunque nessuno degli oggetti porta scritte ovvero altri simboli o segni di riconoscimento.
***
Rastislav dice al prigioniero:
- In un'altra cella c'è un altro professore di matematica, che tu non conosci, ma che è informato come te delle "regole del gioco" (ma non degli oggetti che tu hai a disposizione).
Tu gli puoi inviargli al massimo , tramite me, "due" degli oggetti che indossi per comunicargli e fargli capire il numero "18", purchè non si tratti dell'accoppiamento:
- del "rosario" e della "collana";
- della "collana" e del "bracciale";
- dell'"anello" e della "collana";
- del "rosario" e  del "bracciale";
- dell'"anello" e del "bracciale".
Ogni altro accoppiamento è consentito, ovvero anche l'invio di un unico oggetto; però non sono consentite alterazioni degli oggetti, tramite scritte, nodi, legamenti ecc., o qualsiasi altro ritocco o intervento su di loro atto  a suggerire il numero 18
Se lui indovina che gli volevi comunicare il numero "18", sarete salvi entrambi; altrimenti morirete!-
***
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Cosa invia il prigioniero all'altro prigioniero per fargli capire il numero "18"?
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#1304
Varie / Re: Rastislav e l'enigma delle monete
20 Agosto 2023, 05:47:41 AM
Citazione di: bobmax il 19 Agosto 2023, 13:15:09 PMForse era meglio la versione originaria.
Perché costringeva a fare un ragionamento in più.

Una volta giunti a:
A + B = 2C
Occorreva poi capire come nella dx non vi fossero tutte monete uguali.
Credo che tu abbia ragione; ma ormai è fatta :)
#1305
E.C.
Rastislav consegna al prigioniero una scatola con "tutti i tasselli" del domino; ed infatti è il prigioniero a scegliere i "13 tasselli" che gli sono concessi per comporre il messaggio.
Chiedo scusa! :(