Citazione di: paul11 il 24 Agosto 2017, 13:03:02 PMCitazione di: Carlo Pierini il 23 Agosto 2017, 23:57:40 PMQuello che dici tu è un misto di diversi autori.Citazione di: paul11 il 23 Agosto 2017, 23:04:39 PMCitazione di: Carlo Pierini il 23 Agosto 2017, 11:56:14 AMCitazione di: paul11 il 08 Agosto 2017, 14:40:23 PM]"Gli eruditi moderni stabiliscono spesso opache derivazioni tra testi, ricercano cioè il fatto empirico della trasmissione materiale di certe idee o leggende da un popolo ad un altro, da una «letteratura» ad un'altra, dal passato al futuro, ignorando che, dovunque agiscano influenze di un piano più profondo di quello della coscienza soltanto individuale, una corrispondenza e una trasmissione possono aver luogo anche per vie del tutto diverse da quelle ordinarie, senza condizioni precise di tempo e di spazio, senza contatti storici esteriori". [J. EVOLA: Il mistero del Graal - pg.15][/font][/size]
e cosa vorrebbe significare? Che se lancio un urlo dalla val Brembana mi sentono sulla galassia di Andromeda per vie.......che solo Evola sa?
Secondo te, il simbolo di cui parlo in questo thread mi arriva dalla val Brembana?
Per esempio?
PAUL11
Mi riferisco strettamente alla tua citazione di Evola che vuol dire tutto e significa nulla.
Cosa vuol dire "trasmissioni" fuori dall'ordinario senza spazio e tempo.senza contatti? Mi pare poco razionale
CARLO
Lui non si riferisce a "trasmissioni" tra culture, ma, come Jung, si riferisce a una unica fonte trascendente di ispirazione (il Sé junghiano/vedico) che informa di sé la produzione simbolica di tutte le culture. E gli archetipi sono le lettere dell'alfabeto (sempre uguali a sé stesse) emananti da questa fonte.
Per questo il "mio" caduceo è simile/coincidente sia nella forma che nel significato a caducei appartenenti ad epoche e a luoghi geografici molto distanti da noi (Mesopotamia arcaica, antica India, Cina, Sud America, ecc.). Il Sé è uno per tutti, come Dio (o come ...D'Artagnan

Il "piano profondo" a cui allude Evola, coincide con le profondità del Sé. Scrive Jung:
"I simboli non sono mai stati inventati coscientemente, ma sono stati prodotti dall'inconscio, dal Sé, in sede di cosiddetta rivelazione o intuizione". [JUNG: La dinamica dell'Inconscio - pg.58]
"Il Sé potrebbe venir definito come "il Dio in noi". Gli inizi di tutta la nostra vita psichica sembrano scaturire, inestricabili, da questo punto e tutte le mete ultime e supreme sembrano convergervi. Questo paradosso è inevitabile, come avviene ogni qualvolta cerchiamo di definire qualcosa che supera la capacità del nostro intelletto. (...) Il Sé ha a che fare con l'Io quanto il Sole con la Terra". [JUNG: L'io e l'inconscio - pg.162]
CARLO
Qui Jung non intende affermare, come molti critici poco attenti gli rimproverano, che Dio sia una creazione arbitraria dell'inconscio, il prodotto di un meccanismo psichico individuale, ma l'esatto contrario: che Dio (o la Sua immagine vivente) è presente (si proietta) nelle profondità della nostra psiche. A tale presenza vivente egli dà il nome di Sé.
JUNG
"La scienza non ha mai scoperto Dio; la critica della conoscenza sostiene l'impossibilità di conoscere Dio, ma la psiche umana afferma l'esperienza di Dio. Se così non fosse, di Dio non si sarebbe mai parlato". [JUNG: La dinamica dell'Inconscio - pg.353]
"L'ipotesi dell'esistenza di un Dio assoluto, al di là di ogni esperienza umana, mi lascia indifferente; né io agisco su di lui, né lui su di me. Se invece so che Egli è un possente impulso nella mia anima, me ne devo interessare". [JUNG: Studi sull'alchimia - pg.59]
"Nel definire Dio o il Tao come un impulso dell'anima o uno stato psichico, ci si limita a compiere una asserzione su ciò che è conoscibile, e non invece su quanto è inconoscibile, intorno al quale non potremmo affermare assolutamente nulla". [JUNG: Studi sull'alchimia - pg.63]
"Il Sé si può distinguere solamente sul piano concettuale - e non su quello pratico – da ciò che si è sempre chiamato "Dio". Entrambi i concetti paiono fondati su un unico e medesimo fattore numinoso capace di determinare la realtà". [JUNG: Mysterium coniunctionis - pg.547]
"Benché la Chiesa cattolica ammetta che vi possono essere sogni mandati da Dio, quasi nessun teologo tenta di capirli. Dubito inoltre che esista un trattato protestante sui dogmi che si "abbassi" fino a considerare la possibilità che la vox Dei possa essere percepita nei sogni". [JUNG: Simboli di trasformazione - pg.301]
"Per la concezione metafisica Dio è naturalmente assoluto, cioè esistente di per sé. Con ciò, tuttavia, si esprime anche un distacco completo dall'uomo, il che psicologicamente significa che non si è consapevoli del fatto che l'azione divina scaturisce dalla propria interiorità".[JUNG: Tipi psicologici - pg.263]