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Messaggi - bobmax

#1306
Citazione di: Alberto Knox il 05 Dicembre 2022, 15:52:51 PMla vita bios è una complessità basata sull'infomazione e non è concepibile che tale infomazione provenga dai mattoncini che la compongono , ne di una legge o di forze che obblighino una multiudine di atomi a seguire con precisione una determinata sequenza di assemblaggio. Non basta dire che la particella di per sè è informazione , perchè un informazione sia utlle hai fini della vita deve essere collocata in un contesto , deve essere specifica per il sistema vita.

C è qualcuno che capisce quello che dico?

Jacques Monod nel "Il caso e la necessità" ha illustrato esaurientemente come dalle molecole elementari si sia sviluppata la vita.

Sì, i mattoncini si compongono tra di loro generando aggregati più complessi e funzionali.

E noi siamo nient'altro che uno di questi.
E ci mancherebbe che non fosse così...

È inutile cercare una spiegazione in un fantomatico "altro".

Bisogna invece affrontare il deserto, sfidare lo sguardo della Medusa. Solo così potremmo, forse, tornare a essere.

#1307
Citazione di: bobmax il 03 Dicembre 2022, 15:55:40 PMSe riesci, anche per solo un attimo, a lasciarti prendere totalmente dall'Amore, allora potrai cogliere che in realtà non c'è nessuno.
C'è solo l'infinito Amore che dissolve ogni distinzione, ogni individualità.

Il dolore, per l'amato che se ne è andato per sempre, ti interroga...
Lasci che vinca la disperazione della perdita o ti abbandoni all'Amore?
Chi, cosa era colui che amavo?

L'Amore ti dirà: nessuno, amavi nessuno.
E quel nessuno, quel nulla, è Dio.

Qui occorrerebbe, a mio avviso, cercare di chiarire cosa significhi l'amore per qualcuno che si svela essere amore per nessuno...

Per farlo è necessario approfondire il concetto di "qualcuno".
E quindi indagare l'amore per qualcuno. Cosa significa, per davvero, amare qualcuno?

Cioè, l'amore necessita del qualcuno oppure no?
E se sì, cosa del qualcuno è necessario per l'amore?
Quale sua caratteristica, quale suo pregio, fanno in modo che l'amore sia?

O non è invece vero che l'amore prescinde da qualsiasi oggettività?
Cioè da qualsiasi distinguo?

Se proviamo a cambiare prospettiva, potremmo constare come non si ami mai qualcuno nella sua individualità, ma come invece quel qualcuno sia una occasione, una opportunità affinché l'amore che è in noi possa manifestarsi.
Attraverso quel qualcuno l'amore cerca di aprirsi all'Assoluto.

Ma il qualcuno in se stesso non è mai esistito.


#1308
Citazione di: Alberto Knox il 03 Dicembre 2022, 20:25:51 PMRagazzi quando si parla di energia si parla di fisica eh. Cosa sappiamo dell energia ?

L'energia, in qualunque sua forma si presenti, ha sempre la stessa ragion d'essere: il divenire.

Nessuna energia, nessun divenire.

Potrebbe sembrare che non valga il contrario. Cioè che vi possa essere energia senza alcun divenire.
Ma non è così.

Poiché la realtà o è diveniente o non è.
#1309
Le nostre scelte etiche non hanno a che fare con ciò che conosciamo, ma con ciò che siamo.

Non è la conoscenza che determina il nostro comportamento, ma il nostro stato attuale.

La conoscenza può, forse, incidere nel tempo su ciò che siamo.
Ma non è comunque il conoscere in quanto tale ad agire su di noi, è invece la sofferenza.
E la sofferenza ha sempre una sola motivazione: l'amore negato.

Direi perciò che ciò che ci può cambiare è l'inferno.

E all'inferno ci condanniamo noi stessi, proprio per quell'amore negato di cui siamo venuti a conoscenza.

Secondo me, la sofferenza ha lo scopo di farci migrare dal non essere, che è il nostro stato iniziale, all'essere.

Tutto avviene sotto la spinta dell'Amore.
#1310
Citazione di: Alberto Knox il 01 Dicembre 2022, 21:58:15 PMMa non c è dualismo nella vite e nel bullone . Una Può fare a meno dell altra. 

Il bullone è l'insieme di vite e dado.

Le metafore lasciano spesso il tempo che trovano.
Se poi vogliono essere sarcastiche usando termini incorretti...
#1311
Citazione di: Freedom il 03 Dicembre 2022, 12:21:07 PMSe davvero vuoi comunicare con noi è opportuno che queste affermazioni perentorie così....come dire....rivoluzionarie, vengano spiegate in modo comprensibile e condivisibile.

La comunicazione è in effetti tutto quello che c'è.
L'esistenza è comunicazione.
Non è altro che questo.

Perché avviene la comunicazione?

Secondo me, la comunicazione manifesta la volontà di ciò che è disperso per tornare ad essere Uno.
È il non essere che vuole tornare a essere.

Tuttavia perché ciò avvenga occorre fede nella Verità.
Non è importante il comprendere, il concordare, è importante la buona fede.
Se questa manca, se non c'è questa apertura al Vero, costi quello che costi, allora la comunicazione degrada in rumore.

Sì, mai dire mai, ma mi sembra proprio che vi sia molto rumore. Non solo qui, un po' dappertutto.

Il rumore è il trionfo del non essere.

-----

Occorre cambiare radicalmente prospettiva!
E cioè cercare in noi stessi ciò che vale veramente. Ciò che è incomparabilmente prezioso sopra ogni altra cosa.
È il tesoro nel campo, per il quale dai via tutto quello che hai.

Una volta trovatolo, ed è sempre stato lì davanti a noi, allora il mondo vi si deve adeguare.

Il tesoro è l'Amore.
E l'Amore preme, attraverso la comunicazione, per la ricerca dell'Assoluto.

Se riesci, anche per solo un attimo, a lasciarti prendere totalmente dall'Amore, allora potrai cogliere che in realtà non c'è nessuno.
C'è solo l'infinito Amore che dissolve ogni distinzione, ogni individualità.

Il dolore, per l'amato che se ne è andato per sempre, ti interroga...
Lasci che vinca la disperazione della perdita o ti abbandoni all'Amore?
Chi, cosa era colui che amavo?

L'Amore ti dirà: nessuno, amavi nessuno.
E quel nessuno, quel nulla, è Dio.
#1312
Citazione di: Alberto Knox il 29 Novembre 2022, 20:00:29 PMNo , era l origine della vita il tassello fondamentale

Perché l'origine della vita è un tassello fondamentale?

Non penso si possa dare per scontato cosa sia la vita.
Si azzardano delle definizioni. Ma nessuna regge se vi ci addentriamo.

La vita è un mistero tanto grande quanto la morte.
La vita appare come qualcosa che funziona, mentre la morte come qualcosa che non funziona più.
Il qualcosa vivo, il qualcosa morto.

Amo il vivo e poi continuo ad amare il morto.
Arriva il momento in cui i morti sono più vivi dei vivi...

Occorre cambiare radicalmente prospettiva.

Secondo me, in realtà non vi è nessuna vita e nessuna morte.


#1313
Citazione di: Alberto Knox il 29 Novembre 2022, 18:09:26 PMNon ho mai messo in dubbio il valore dell amore .


Siamo esclusi dalla spiegazione ultima a causa di quelle stesse regole della ragione che ci predispongono a cercare una simile spiegazione.

Quindi?

Che c'entra il tassello fondamentale che spiega l'origine della vita?
#1314
Citazione di: Alberto Knox il 29 Novembre 2022, 16:19:36 PMPurtroppo è qui che si innescano tutte le teorie speculative riguardo la vita  di cui la mia ne è solo un esempio. Eppure sento che il tassello fondamentale è spiegare l origine della vita . Senza di essa ogni spiegazione sull anima , lo spirito , la mente , l organismo biologico rimane monca.

Qualsiasi "spiegazione" necessita di fondarsi su presupposti che esulano dalla spiegazione stessa.
Perciò, spiegando spiegando... noi ci inoltriamo nel mondo e questo inoltrarci allarga senz'altro il nostro orizzonte, senza però poter mai concludersi con una spiegazione del Tutto. 

Per la semplice ragione che la spiegazione si regge necessariamente su ciò che spiegato non è.

Se quindi il nostro intento è trovare la spiegazione della esistenza, allora secondo me dovremmo considerare la possibilità che forse è proprio la "spiegazione" in quanto tale ad essere impossibile.
Cioè che non è possibile giungere al "come funziona" della Esistenza.

Ma è davvero importante capire come funziona?
Non è forse invece importante ciò che davvero vale?
Non è forse il valore ciò che conta?

Allora, forse, potremmo tornare a Dante. Che quel Valore aveva intuito.

"Amor che move il sole e l'altre stelle"


#1315
Citazione di: Socrate78 il 24 Novembre 2022, 17:22:24 PMSpinoza, com'è risaputo, concepisce Dio in maniera panteistica, secondo il detto "Deus sive natura", Dio in pratica E' TUTTO QUELLO CHE ESISTE, anche le pietre e le piante non sono altro se non modi con cui la sostanza Dio si manifesta.
Nella sua Etica Spinoza afferma che il più alto grado di conoscenza è l'amore intellettuale di Dio, che si realizza quando l'intelletto intuisce che ogni ente esistente fa parte della sostanza divina, è Dio esso stesso. Ma di fatto questa conoscenza a quali azioni conduce? Io credo (ma non so se interpreto bene....) che questo amore debba tradursi in una simbiosi della persona con tutta la natura, per cui la persona dovrebbe astenersi dal compiere ogni azione lesiva contro ogni essere vivente e riuscire ad armonizzare la ricerca del proprio utile con quello altrui senza danneggiare alcuno. L'amore intellettuale di Dio dovrebbe poi portare ad essere empatici e compassionevoli con chi soffre e a condividere ogni gioia delle persone che ci circondano, perché esse non sono altro se non una parte di noi e di Dio stesso.
E' corretta la mia deduzione oppure Spinoza intendeva qualcos'altro che mi sfugge?

Concordo, l'amore intellettuale di Dio si manifesta attraverso la compassione per ogni cosa.

Perché ogni cosa è Dio.

Sono convinto che questo sia ciò che intende Spinoza.

La compassione è probabilmente la più pura espressione dell'amore.

Ritengo che l'amore intellettuale di Dio corrisponda al quarto stadio dell'evoluzione dell'amore in S. Bernardo.

Spinoza vi giunge, a mio parere, arrovellandosi sulle idee adeguate e le idee inadeguate.
E quando le idee inadeguate appaiono sempre più inesistenti, ecco l'intuizione dell'amore intellettuale di Dio!

PS
Di ciò che dicono o scrivono gli altri possiamo solo fare delle interpretazioni.
Se così non fosse saremmo loro. Anzi, addirittura più di loro stessi!
Perché si interpreta pure i propri stessi pensieri.

#1316
Percorsi ed Esperienze / Re: OPINIONI E VERITA'
12 Novembre 2022, 18:14:41 PM
Citazione di: Mariano il 12 Novembre 2022, 17:16:31 PMMi piacerebbe comprendere quale sia il processo logico/mentale che ci porta ad avere un'opinione su un argomento.
Molto spesso, come ha detto un certo David Bowie,  non mi sento una persona: non sono che un insieme di idee di altra gente.
E' una spiacevole sensazione di agnosticismo che mina il nostro essere.

O forse... è una sensazione che sollecita l'emergere del nostro autentico essere.

D'altronde tutto in definitiva si gioca tra essere o non essere.
#1317
Citazione di: Kobayashi il 12 Novembre 2022, 09:46:15 AMSe la cosa in sé non esiste, se l'essere permanente ed eterno non esiste, perché mai le cose del divenire non dovrebbero esserci davvero?
Ci sono, eccome, ma non hanno alcuna permanenza, o meglio non hanno quella permanenza che la metafisica vorrebbe individuare, nell'illusione di ancorarsi a qualcosa di eterno. Il che non significa che siano solo sogni, fantasmi.

Se il nostro tempo è quello in cui qualsiasi dottrina non è in grado di reggere il confronto con la critica asserendo una verità capace di "proteggere" l'essere umano dal suo destino di morte e sparizione (altro che vita dopo la morte), meglio farla finita con questa sceneggiata delle verità rivelate che dicono questo e quest'altro, meglio prenderle per quello che sono, leggende, simboli, illusioni capaci di dirottare la nostra attenzione dall'inorganico all'umano, dal vuoto al sensato.

Come sarà la filosofia del futuro? Non verità eterna che salva, lo abbiamo già detto. Non progetto di emancipazione tramite genealogie sui resti delle istituzioni occidentali, perché il problema non è il non sentirsi liberi.
Forse un lavoro consapevole con l'illusione...


Sì, capisco la obiezione.

Che tuttavia si fonda anch'essa su di una metafisica: il divenire inteso come verità.
E la verità del divenire è ciò che legittima il nichilismo.

Anche Nietzsche aveva attaccato tutti gli assoluti, tranne... il divenire.
Sebbene mi sa che qualche dubbio lo avesse avuto...

Perché il divenire, come ben osserva Iano, ha tutto il suo significato nel suo contrapporsi al permanere (ossia l'essere, quando è erroneamente inteso come ciò che c'è).

L'uno non può stare senza l'altro.

Per la esistenza, l'essere ha senso solo nel suo resistere al divenire. Mentre il divenire necessita dell'essere.
Se nulla divenisse, l'essere non avrebbe alcun senso. E lo stesso per il divenire senza nulla che permanesse almeno un poco.

Eppure, basta guardare ciò che davvero conta. La persona cara che non c'è più, né mai più ci sarà...

E allora il nostro amore potrà svelare come l'amato non sia in realtà mai esistito!
Ma vi sia invece molto molto di più.

Un amore infinito ed eterno.
#1318
Grazie Iano,
ciò che propongo è comunque lo stesso nucleo fondante della filosofia di ogni tempo.
Comparsa tra l'800 e il 400 a.c. in più luoghi diversi del globo. Cioè nel periodo assiale descritto da Karl Jaspers.
E che ha alimentato, spesso sotterranea, tutto il pensiero successivo.

La mistica medioevale ne è una diretta erede.
Ma anche tutt'ora si ripropone nei più disparati luoghi. Spesso lontani dagli accademici.
Sorprendente è la profondità di attuali pensatori, come Eckhart Tolle o Tony Parsons.

Si tratta solo di sgombrare la mente dai tanti pregiudizi e aprire il nostro cuore.
#1319
Il noumeno, la cosa in sé, non esiste!

A questa inevitabile conclusione giunge la ricerca, qualunque strada si percorra.

Le implicazioni di questa constatazione richiedono un radicale capovolgimento della interpretazione di cosa sia la esistenza.

Che non può fondarsi su alcuna cosa. Perché nessuna cosa davvero c'è.

E perciò non vi è nessuno che nasca e che muoia.

Orrore!

e...

Beatitudine.

"Amor che move il sole e l'altre stelle"
#1320
Citazione di: Freedom il 11 Novembre 2022, 18:14:43 PMMeno male che siamo nella sezione "Spiritualità" perchè se fossimo in quella di "Filosofia" qualcuno potrebbe eccepire sulle conclusioni, perlopiù soggettive, argomentate come incontrovertibili e inoppugnabili.

Credo sarebbe tuttavia molto apprezzato, anche in "Spiritualità", specialmente dalla maggioranza silenziosa che legge e non scrive, una maggiore delicatezza intellettuale. Nel senso che quando qualcuno afferma l'esistenza del libero arbitrio o la sua non esistenza si assume una bella responsabilità di fronte a tutti. Infatti è noto che, almeno sul pianeta Terra, la discussione tra servo arbitrio e libero arbitrio non è ancora arrivata ad un esito definitivo e condiviso. Ahimè è ancora aperta. E' forse irrilevante che quantitativamente sia più nutrito, nella storia di questa civiltà umana, il gruppo dei libero arbitristi. Magari hanno ragione quelli che lo negano.

Poi, per carità, qualche illuminato, qualche mistico, è giunto ad un risultato finale dirimente. Non posso saperlo. Posso tuttavia sapere che qualora fosse così non è condivisibile. Altrimenti lo sapremmo tutti.


Meno male che questo è un forum dedicato alle riflessioni!

Per cui se uno fa una domanda di chiarimenti e riceve una risposta dovrebbe poi replicare nel merito.
Cioè dire cosa non va nella risposta, cosa resta oscuro, incomprensibile...

Ma per fare questo bisogna stare sul pezzo.
Cioè svolgere un autentico contraddittorio. Approfondire l'argomento.
Dire nel MERITO dove è la arbitraria incontrovertibilitá.
E chiedere su cosa si fonda.

Sia mai!

Bisognerebbe fare filosofia...

D'altronde già la domanda mostrava che non si era capito come si sarebbe dovuto intendere il termine "semplice".
E neppure su questo alcuna replica nel merito...

Ignorato