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Messaggi - daniele22

#1306
Per quel che mi riguarda la Russia ha violato, in questo caso specifico del conflitto, un diritto internazionale. Speriamo che non siano dei pubblici ministeri a giudicare tutti i misfatti che a causa di questa violazione si sono compiuti.
Io sono un anarchico e un poca di simpatia la provo pure per i nazisti, certamente meno che per i comunisti, però sicuramente più dei moderati. Naturalmente parlo di forma mentis. I moderati son proprio troppo falsamente modesti, cosa che ha consentito loro, tramite lo scudo della democrazia fasulla, di assestarsi più despoti di fascisti e comunisti negli scranni del potere. Si vergognino quindi della loro falsa modestia e occulta quanto ingiustificata arroganza
#1307
Io conosco una storia diversa di Ivan Grozny, ma non perderò tempo a raccontarla.
#1308
Come dici, ricercatore, sarebbe un errore prendersela sul personale: si perderebbe infatti l'occasione di assistere alla nascita di una "terza" idea, quella che sorge dalle ceneri delle altre due. sarebbe proprio un peccato e speriamo che ciò non accada
#1309
Citazione di: green demetr il 30 Marzo 2022, 20:53:22 PM
Citazione di: daniele22 il 28 Marzo 2022, 09:54:30 AMCosa significa fenomeno? Secondo me il fenomeno deve riferirsi all'estensione spazio temporale di un evento. L'evento può essere un discorso, oppure qualcosa che si manifesta nella cosiddetta realtà. A parte che la realtà è in ogni caso comprensiva dei discorsi che in essa si producono, resta da chiedersi cosa produce spazialmente e temporalmente l'evento sensazione. A Hegel sembra non interessare da quel che dici. Ma per me il fenomeno "sensazione" rappresenta solo l'eventuale ricerca che il soggetto che percepisce la sensazione mette in campo per derivarne la causa. E lo fa tramite i sensi

Si è così come dici. Ad Hegel non interessa il ruolo della sensazione come questione, che per esempio dà vita al dibattito contemporaneo sul fatto se le sensazioni siano vere o false, di primo o secondo tipo.
Per Hegel la sensazione è reale, e dunque taglia i ponti con tutti i formalismi che dibattono appunto se la realtà sia tale o meno.
E dunque dici molto bene quando parli del fenomeno come relazione tra soggetto-sensazione.
Siamo anche d'accordo sulla prima parte delle tue considerazioni, l'evento e il discorso sono in uno spazio tempo.
Il fenomeno (ciò che appare, ciò che emerge) è dunque categoricamente qualcosa legato alla storia.
Resta da chiedersi dove e come Hegel collochi spazialmente e temporalmente la sensazione rispetto alle facoltà della ragione. Quando Kant parla di sensibilità di cosa parla? Parla di cose esperibili nell'ambiente tramite i sensi o di cose che provocano una sensazione?
Da cosa è determinato il tempo secondo il punto di vista dell'individuo? A mio giudizio è determinato dal suo assoggettarsi ad un ordine di attenzione che può durare da un secondo fino a tutta la sua vita. Nell'arco di una giornata, quale intreccio di ordini di attenzione subisce l'individuo nel suo procedere? A mio vedere tutti questi ordini di attenzione sarebbero di natura psichica soprattutto perché spesso li abbattiamo (tipo l'animalista che ammazza una zanzara). Sarebbero cioè dovuti dalla sensazione più che dalla ragione.
Mi sembra che i due filosofi, per quel poco che ricordo di loro, partano dal presupposto per me errato che le cose esistano e siano indagabili, quando invece sarebbero per me subite e successivamente indagabili. Nel senso, che per esistere esse debbano imporsi attraverso la sensazione e non attraverso la ragione. Pertanto, se Hegel colloca la sensazione temporalmente a valle della comprensione si troverebbe di sicuro in errore, sempre per come la vedo io
#1310
La storia sta finendo. Sembra proprio che sia così. L'onda di risacca che dopo cinque secoli torna da occidente già schiuma nella prossima ola che si avvicina da oriente. Gli aztechi ci aspettavano. Gli orientali ci aspettano.
Così pure la ragione dedicata al fuori di noi, traviata dall'incorretto copernicano, sta subendo un prepotente riflesso che ci porta ad indagare dentro di noi. L'oriente è più forte, anche come tecnologia forse. C'è arrivato prima. L'avevo detto no?, che tra un ebreo e uno zingaro arriva prima lo zingaro, poiché lo zingaro agisce senza pensare e per questo è in vantaggio di un tempo. La Russia sta con un piede qua e uno là. Cosa deve dirci? Che ci stava aspettando? Quel che è certo è che noi non arriveremo con lo stesso spirito con cui giunse Cortés
#1311
Quando non si riesce più a discernere il vero dal falso significa che siamo giunti proprio in fondo all'abisso della nostra avventura umana .... E quindi uscimmo a riveder le stelle, a dar retta a Dante. Aspettiamo
#1312
Ciao sapa, non essendomi offeso, non mi dovresti senz'altro alcuna scusa. Accetto, visto pure che non lo sapevi. Hai ragione, sono proprio un generatore di dispute, d'altra parte se conosci un po' la mia storia in questo forum mi sembra di esservi entrato proprio in modo ereticamente provocatorio. Che via via si è manifestato sempre più guerrafondaio. Pensa invece che nella vita di ogni giorno, prima di entrare in guerra contro il mondo l'anno scorso, sono sempre stato uno per nulla polemico. Come si suol dire uno che se l'imbocca facilmente, fino a un certo punto. Quindi ora sto giocando ad un gioco finalizzato, forse tu lo fai per evasione. Il mio obiettivo non è però vincere da solo 
#1313
@viator & @sapa

Dietro a questi schermi ci sono forse delle persone. Farei forse volentieri un brindisi con tali persone, però come ho già detto, io ho rispetto per l'individuo, ma non necessariamente per quel che dice. Sembra paradossale, ma per me è così, e questo cerco di costringermi a fare. Come dire ... ne va della mia vita (ironico o autoironico). L'argomento l'ho aperto con una domanda secca e quindi sto cercando di chiuderlo nei miei modi, anche nel ritmo. Sapa, la prepotenza verbale è un'espressione per definire in altri termini la forzatura nel dialogo ... prepotenza verbale fa più effetto ... ti sei fermato in tempo, e questa considerala come una risposta dato quel che avevo detto nell'altro post. Inoltre, come dice viator .... . Infine, grazie per il monito cerco di fare attenzione, comunque le mucche stavano a un paio di metri dall'abisso
#1314
Citazione di: sapa il 29 Marzo 2022, 10:54:45 AM
Citazione di: daniele22 il 28 Marzo 2022, 22:01:42 PM
Citazione di: sapa il 28 Marzo 2022, 17:13:49 PM
Citazione di: daniele22 il 27 Marzo 2022, 18:40:05 PM
Citazione di: sapa il 27 Marzo 2022, 17:58:21 PMPenso che la disputa ideologica risponda a un bisogno innato di giocare e di evasione, cioè, fondamentalmente, di perdere un po' di tempo, astraendosi dalla propria condizione di vita e dal proprio presente. C'è sempre, a mio avviso,  una connotazione agonistica nel formarsi delle opposte fazioni. Il saggio non disputa mai.
Ciao sapa. Richiamandomi al topic io chiedo "E' proprio necessario?"
Ti chiedo quindi: bisogno di giocare e di evasione sono da intendersi come sinonimia o come somma di due fattori? Tanto per capirci: l'evasione corrisponde al gioco dei ragazzi divenuti adulti?, o che altro?
Forse il saggio orientale non disputa mai, non lo so di preciso. La nostra tradizione filosofica però impone al saggio di disputare
Ciao Daniele, il gioco e l'evasione hanno in comune la volontà di liberare del tempo. Non sono sinonimi, per come la vedo io: il gioco può essere anche molto impegnativo, l'evasione è quasi sempre ricerca di leggerezza. La filosofia e la saggezza non mi pare che debbano essere per forza presenti simultaneamente. Il saggio rifugge dalle dispute, in quanto per lui il tempo è consapevolezza e non sente nè la necessità di giocare, nè quella di evadere.
Allora, se ho ben inteso, il gioco è un'attività prevalentemente finalizzata, mentre l'evasione prevalentemente non finalizzata. Tutti, grandi, giovani e ragazzini. Ma allora non hanno in comune la volontà di liberare del tempo. Al gioco si va per vincere, non per liberare del tempo ... che poi l'importante sia partecipare è altra cosa, ma in ogni caso partecipare è comunque impegnarsi.
Non so a quale icona tu ti riferisca quando parli di saggio. Se il saggio è il mendicante, di sicuro più che disputare tace o supplica. Se il saggio è colui che ha raggiunto una consapevolezza tale da decidere di non disputare di sicuro per raggiungerla, a prescindere dalla sua ignoranza di cose classiche, avrà certamente speculato prima di divenire saggio, dato che ha consapevolezza. Poi c'è il saggio che per amore alla sapienza come guida ispiratrice per una buona democrazia disputa contro quelli che lo contrariano. Per me resta ferma dunque la domanda riformulata a viator : "La domanda finale mia era "E' proprio necessario che emerga una disputa?. Dico quindi che forse è necessario, ma è necessaria pure la misura con cui la si porta avanti?"

Ciao Daniele, per evitare che sorga una disputa, assolutamente non necessaria come la maggior parte delle dispute, mi limito a ripetere che saggezza e sapienza non sono la stessa cosa. Il gioco e l'evasione liberano entrambi del tempo dai quotidiani assilli e vicissitudini, questo intendevo dire. In quest'ottica, a mio avviso, ricade la disputa, che può essere definita necessaria tanto quanto lo sono il gioco e l'evasione.

Caro Sapa, la tua capacità di argomentare è pressoché nulla. Snaturi termini come saggezza e sapienza senza motivare tale ineguaglianza. I vocabolari sostengono infatti il  contrario di quel che dici. E' vero infatti che i significati si accettano, e vatti a sapere cosa accetta un individuo, però i vocabolari definiscono una certa convenzionalità per i termini. Puoi pure continuare a dire che non è così, ma questa è solo prepotenza verbale, faccenda molto in uso nel forum. Snaturi pure l'eventuale contrapposizione tra gioco ed evasione.
Inoltre dici: "per evitare che sorga una disputa, assolutamente non necessaria come la maggior parte delle dispute ...etc". ... Per poi finire che la disputa può essere definita necessaria tanto quanto lo sono il gioco e l'evasione.
Non so che dire, ma se rispondi di sicuro leggerò la risposta, però mi riserverò semmai di perdere ancora il mio tempo di fronte alla prepotenza, cioè mollerò la disputa lasciandoti al tuo destino dato che la misura sarebbe per me colma. Ah, tra le altre cose non rispondi nemmeno alla domanda così tanto sei impegnato a disputare sul fumo
#1315
Citazione di: sapa il 28 Marzo 2022, 17:13:49 PM
Citazione di: daniele22 il 27 Marzo 2022, 18:40:05 PM
Citazione di: sapa il 27 Marzo 2022, 17:58:21 PMPenso che la disputa ideologica risponda a un bisogno innato di giocare e di evasione, cioè, fondamentalmente, di perdere un po' di tempo, astraendosi dalla propria condizione di vita e dal proprio presente. C'è sempre, a mio avviso,  una connotazione agonistica nel formarsi delle opposte fazioni. Il saggio non disputa mai.
Ciao sapa. Richiamandomi al topic io chiedo "E' proprio necessario?"
Ti chiedo quindi: bisogno di giocare e di evasione sono da intendersi come sinonimia o come somma di due fattori? Tanto per capirci: l'evasione corrisponde al gioco dei ragazzi divenuti adulti?, o che altro?
Forse il saggio orientale non disputa mai, non lo so di preciso. La nostra tradizione filosofica però impone al saggio di disputare
Ciao Daniele, il gioco e l'evasione hanno in comune la volontà di liberare del tempo. Non sono sinonimi, per come la vedo io: il gioco può essere anche molto impegnativo, l'evasione è quasi sempre ricerca di leggerezza. La filosofia e la saggezza non mi pare che debbano essere per forza presenti simultaneamente. Il saggio rifugge dalle dispute, in quanto per lui il tempo è consapevolezza e non sente nè la necessità di giocare, nè quella di evadere.
Allora, se ho ben inteso, il gioco è un'attività prevalentemente finalizzata, mentre l'evasione prevalentemente non finalizzata. Tutti, grandi, giovani e ragazzini. Ma allora non hanno in comune la volontà di liberare del tempo. Al gioco si va per vincere, non per liberare del tempo ... che poi l'importante sia partecipare è altra cosa, ma in ogni caso partecipare è comunque impegnarsi.
Non so a quale icona tu ti riferisca quando parli di saggio. Se il saggio è il mendicante, di sicuro più che disputare tace o supplica. Se il saggio è colui che ha raggiunto una consapevolezza tale da decidere di non disputare di sicuro per raggiungerla, a prescindere dalla sua ignoranza di cose classiche, avrà certamente speculato prima di divenire saggio, dato che ha consapevolezza. Poi c'è il saggio che per amore alla sapienza come guida ispiratrice per una buona democrazia disputa contro quelli che lo contrariano. Per me resta ferma dunque la domanda riformulata a viator : "La domanda finale mia era "E' proprio necessario che emerga una disputa?. Dico quindi che forse è necessario, ma è necessaria pure la misura con cui la si porta avanti?"
#1316
Sono completamente d'accordo con quel che dici ricercatore.
Visto che nella parte finale hai parlato di covid, ed essendo io in questo caso specifico del covid un no-vax convinto, prima di vaccinarmi (volontariamente peraltro) temevo più che altro l'effetto a lungo termine del vaccino. Incrociamo le dita. Comunque ognuno è responsabile delle proprie scelte, scelte che a certi livelli potrebbero diramare attraverso grandi fratture verso orizzonti certamente ignoti.
Allora formulo ancora la domanda come l'avevo riformulata a viator : "La domanda finale mia era "E' proprio necessario che emerga una disputa?. Dico quindi che forse è necessario, ma è necessaria pure la misura con cui la si porta avanti?"
Ora osservo, passando all'altra grande disputa in corso, che dicendo di perseguire la pace col dialogo e fornire di armi ad una delle due parti è di fatto una contraddizione, checché se ne disputi. Osservo quindi che nelle persone, di fatto, sta cadendo qualsiasi principio di realtà che regge qualsiasi discussione tra di esse. Se fosse quindi proprio necessario che accada una separazione debbo intendere che quelli che si contraddicono anelano forse senza saperlo a volersi separare dalla specie madre, ovverosia quella che riesce a distinguere la contraddizione?
Tutto è possibile, però io non ci credo. Penso che la Russia stia compiendo quella che in chimica si chiama una titolazione acido base. Diciamo pure che non lo sta facendo lei in prima persona. Siamo noi europei in realtà a farlo. Non so se tu abbia mai assistito al fenomeno. E' veramente entusiasmante. Si tratta di desumere quanta sostanza via sia in una soluzione versando goccia a goccia nella soluzione un suo complemento. A un certo punto (tramite una sostanza rivelatrice già presente nella soluzione) vedi che nel cauto goccia a goccia una prima goccia sporca appena appena la soluzione del colore in cui virerà in seguito e poi scompare la colorazione. La goccia successiva sporca un po' di più, ma ancora scompare la colorazione. Quell'una o due gocce successive fanno cambiare completamente il colore della soluzione rendendolo permanente. Tempo qualche giorno i russi sapranno quando saremo cotti al punto giusto. Ci si poteva fermare prima, nella disputa, o era necessario? Eravamo nel presente prima tanto quanto lo siamo ora

#1317
Citazione di: green demetr il 28 Marzo 2022, 06:46:41 AM
Citazione di: daniele22 il 20 Marzo 2022, 14:33:26 PMPremesso che non so un accidente di Hegel, proprio per questo chiedo lumi non avendo alcuna intenzione di mettermi a studiarlo.
Per come la vedo, io pongo da una parte la sensazione. Dall'altra faccio tutto un fascio tra ragione, intelletto, mente, e coscienza. Tralascio la conoscenza a priori per un eventuale dopo e tralascio ingenuamente forse la dimensione onirica. Io vi chiedo come mai i due tedeschi tengano in piedi una differenza tra intelletto e ragione?

La differenza che si pongono è proprio per la riflessione sulla sensazione.

Prima di Kant ed Hegel, la filosofia partiva dalle sensazioni, all'università si fanno i nomi di locke hume e berkley.

Il pensiero era un di più: un costrutto delle sensazioni.

Ma le riflessioni dei 3 erano tutt'altro che banali rispetto al transumanesimo moderno.

Al netto del mio giudizio personale, però si parla di rivoluzione kantiana, proprio perchè per la prima volta si ammette che è il pensiero che decide delle sensazioni.

I livelli di percezione sono indagati rispetto a dei livelli di astrazione il primo che possiamo dire riguarda l'organizzazione delle sensazioni, e il secondo che riguarda l'organizzazione stessa.

Quindi una organizzazione delle organizzazioni, potremmo dire con un brutto giro di parole.

Prima di Kant questa esigenza non vi era, il primo a insinuare il dubbio sulla organizzazione delle organizzazioni fu Cartesio invero, da cui Kant prende spunto senza dubbio.

La domanda di cartesio infatti era e se l'organizzazione delle organizzazioni fosse un demone maligno cosa succederebbe?  ;)

Diciamo che queste cose Hegel le spazza via all'inizio della fenomenologia, dicendo che queste cose (sul percetto) non gli interessano.
Quindi effettivamente al giorno d'oggi Hegel è poco interessante per i più (meglio kant come ho già detto sopra a niko)

Hegel è interessante per la questione della relazione fra DIO e SOGGETTO, laddove si DEVE capire che nessuno sa cosa sia DIO e cosa sia il SOGGETTO. Entrambi i concetti sono "eventualità in fieri".

Cose lontanissime dal dibattito contemporaneo.  ;)

Cosa significa fenomeno? Secondo me il fenomeno deve riferirsi all'estensione spazio temporale di un evento. L'evento può essere un discorso, oppure qualcosa che si manifesta nella cosiddetta realtà. A parte che la realtà è in ogni caso comprensiva dei discorsi che in essa si producono, resta da chiedersi cosa produce spazialmente e temporalmente l'evento sensazione. A Hegel sembra non interessare da quel che dici. Ma per me il fenomeno "sensazione" rappresenta solo l'eventuale ricerca che il soggetto che percepisce la sensazione mette in campo per derivarne la causa. E lo fa tramite i sensi
#1318
Citazione di: sapa il 27 Marzo 2022, 17:58:21 PMPenso che la disputa ideologica risponda a un bisogno innato di giocare e di evasione, cioè, fondamentalmente, di perdere un po' di tempo, astraendosi dalla propria condizione di vita e dal proprio presente. C'è sempre, a mio avviso,  una connotazione agonistica nel formarsi delle opposte fazioni. Il saggio non disputa mai.
Ciao sapa. Richiamandomi al topic io chiedo "E' proprio necessario?"
Ti chiedo quindi: bisogno di giocare e di evasione sono da intendersi come sinonimia o come somma di due fattori? Tanto per capirci: l'evasione corrisponde al gioco dei ragazzi divenuti adulti?, o che altro?
Forse il saggio orientale non disputa mai, non lo so di preciso. La nostra tradizione filosofica però impone al saggio di disputare
#1319
Nel momento in cui ciascuno di noi apre un argomento porrebbe di fatto una potenziale polemica. I fronti opposti sembrano molteplici, però mano a mano che polemos procede tenderebbero a due. Lo lascerebbe intuire infine la parola stessa "dialogo".
Citazione:
"per avere maggiori chance di sopravvivenza dobbiamo capire quale sono le idee migliori.
allora iniziamo a litigare, cioè, iniziamo a "testare" quali delle idee che abbiamo tirato fuori è la più forte.
l'idea vincitrice è quella che (molto spesso) ci poterà maggiori vantaggi per la nostra sopravvivenza personale e quella del nostro villaggio."
In questo pensiero vi è certo un punto critico. Di sicuro l'idea vincitrice porterà maggiori vantaggi per la nostra sopravvivenza personale, ma non è altrettanto certo che porterà maggiori vantaggi per il villaggio. Ovvero: come viene eletta l'idea migliore?
Citazione:
"ci sono battaglie tuttavia molto complicate che durano davvero molto tempo (e paiono irrisolvibili): credo sia quello che intendeva Niels Bohr quando disse:
Ci sono due tipi di verità: le verità semplici, dove gli opposti sono chiaramente assurdi, e le verità profonde, riconoscibili dal fatto che l'opposto è a sua volta una profonda verità "
Niels Bohr fu ed è a mio vedere uno scienziato filosofo molto acuto, a differenza di Plank di cui ho sfogliato un po' "La conoscenza del mondo fisico". Quest'ultimo pensiero qui citato di Bohr conferma senz'altro il mio giudizio positivo nei suoi confronti
#1320
Citazione di: viator il 26 Marzo 2022, 19:37:43 PMMa come.......FORSE è necessario ???. (non capisco perchè escano le faccine)


Probabilmente usciranno perché è necessario, o viator. Perché attendere, dato che è appena sorta una nuova disputa. Fin qua, io ho provocato e tu hai risposto. Ci sono delle considerazioni da farsi? Quest'ultima domanda diviene ora la nuova domanda che sostituisce l'ultima del topic trascinandosi dietro quel che fin qui è stato detto. Ovvio, banale