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Messaggi - doxa

#1306
InVerno ha scritto:
CitazioneTrump ha bloccato le migrazioni. Bene questo significa che tutti quei migranti che non andranno li facilmente bloccabili per via dell'Atlantico che li divide, verrano in Europa, e nella cara penisola.

Scusami InVerno se ti consiglio di ascoltare meglio i telegiornali o di leggere meglio i quotidiani riguardo il decreto esecutivo di Trump, di durata temporanea, soli quattro mesi. Il presidente Usa non ha bloccato l'emigrazione ma solo chi vorrebbe arrivare in America da sette Stati  considerati "canaglia" dell'Africa e del Medio Oriente. Ciò l'ho scritto in un mio precedente post in questo topic.  
#1307
donquixote ha evidenziato che la locuzione latina "E ( da ex) pluribus unum" è il motto originario degli Stati Uniti d'America ed è scritto  sia sullo stemma nazionale sia sulle monete statunitensi. Significa "Da molti l'unità", rappresentata dal Presidente americano Trump, fino a prova contraria regolarmente eletto. Come tale dovrebbe essere accettato anche da chi ha votato la democratica Hillary Clinton. Invece in questi giorni viene contestato per il decreto esecutivo, di durata temporanea, riguardante non l'emigrazione ma chi arriva da alcuni "Stati canaglia" dell'Africa e del Medio Oriente.
Trump viene contrastato perché mantiene le promesse fatte durante la campagna elettorale, eppure, di solito, tutti si indignano quando un leader, una volta eletto non mantiene le promesse.

Queste sue decisioni non piacciono al "tribunale del politicamente corretto", a molti immigrati in Usa arrivati dall'Africa, dall'Asia e dal Sud America,  non piacciono ai clandestini sul suolo americano, non piacciono a tanti democratici "benpensanti", i quali dicono: "ma come ti permetti", "sei stato eletto contro il nostro gradimento ma ora devi fare quello che diciamo noi".  E' ciò che sta succedendo nei confronti del cosiddetto "muslin ban" di Trump, cioè le misure di chiusura provvisoria delle frontiere americane per cittadini provenienti da sette nazioni.

Nel famigerato ordine esecutivo non si fa riferimento all'Islam, come a nessun'altra religione, si specifica che non saranno fatti entrare in Usa solo chi ha legami con il terrorismo e provenienti dai sette Stati scelti. Furono selezionati  nel gennaio del 2016 dall'amministrazione Obama e non da Trump. L'ordine di Trump va certamente oltre le restrizioni obamiane, ma questo è quanto egli aveva proposto durante la sua campagna elettorale, allora perché indignarsi ?  La sua decisione può non piacere ma è legittima, rispetta le regole della Costituzione americana.

In questi giorni gli Usa hanno dovuto sentirsi impartire  lezioni di democrazia e di libertà da alcuni governanti europei e dal Canada, persino dall'Iran. Con quale coraggio altri Paesi mettono in discussione le azioni intraprese dalla nazione americana per difendersi ? E' grottesco evocare il fascismo o addirittura le leggi razziali.  


Legali e legittime sembrano le scelte dell'amministrazione Trump, cosi come, ovviamente sono legittime le opposizioni, le critiche, le manifestazioni degli americani che non le condividono. Mi paiono invece puerili quelle degli altri Paesi, come la petizione degli inglesi per "vietare l'ingresso a Trump  nel Regno Unito. 
#1308
donquixote ha scritto
CitazioneGiovanni Sartori, in un libretto intitolato "multiculturalismo, pluralismo ed estranei" afferma che il pluralismo culturale è praticamente l'opposto del multiculturalismo, poichè quest'ultimo tende a formare dei gruppi chiusi che non riconoscono la cultura di altri gruppi ritenendola sbagliata, mentre il pluralismo è un'insieme di formazioni, di associazioni, che sono certamente indipendenti e riconoscibili come tali, ma caratterizzate dal fatto di essere volontarie e non esclusive, aperte ad affiliazioni multiple.

Giovanni Sartori ha anche evidenziato che l'immigrante di cultura teocratica pone problemi solitamente più seri e più gravi rispetto all'immigrante che accetta la separazione tra politica e religione. C'è poi da comprendere potenzialità e limiti delle religioni, di qualsiasi religione, in termini di educazione al ragionamento e predisposizione a porsi in ascolto dell'altro e delle sue ragioni.

Un amico del politologo Giovanni Sartori  fu il politologo Nicola Matteucci (1926-2006), il quale invitava a non considerare sinonimi pluralismo e multiculturalismo. Reputava il il multiculturalismo degenerazione e perversione del pluralismo.

Se pluralismo è l'accettazione del nuovo e del diverso,  non significa che ogni novità e ogni diversità possano essere incamerate e gestite all'interno della logica della convivenza sociale senza suscitare l'inevitabile condivisione di spazi, magari in una prossimità così stretta da eccitare quell'istinto naturale all'aggressività che agita l'animale uomo, secondo le note osservazioni dell'etologo Konrad Lorenz. È proprio questa prossimità incontrollata e invasiva che, sperimentata sulla propria pelle, genera una diversa valutazione del multiculturalismo particolarmente apprezzato invece da chi solitamente ne ha un'idea teorica, o dispone di quelle risorse materiali che consentono di mantenere le distanze di sicurezza dai crescenti insediamenti a forte connotazione etnica.

Un conto è la frequentazione occasionale in una comunità, altra  cosa è il  contatto obbligato e ininterrotto nel tempo, dove la quotidianità rende difficoltosa la convergenza attiva di interessi e abitudini difformi persino tra singoli individui omologhi per lingua, usi e costumi,  figurarsi quindi fra gruppi che seguono regole di organizzazione interna tra loro molto distanti.

Nicola Matteucci si domandava:"Quanta diversità può sopportare una società al suo interno? L'ideale è ex pluribus unum; ma cosa succede se quei "pluribus" diventano divaricanti?"
#1309
Per tornare al tema del topic: "multiculturalismo e multirazzialità"...

Il Presidente Trump ha firmato due decreti esecutivi per tenere fuori dall'America i terroristi ed ha bloccato per quattro mesi il programma di accoglienza per i profughi provenienti da alcuni Stati dell'Africa e del Medio Oriente. Subito si sono levate voci di protesta.

Paolo Gentiloni, presidente del Consiglio, su Twitter ha scritto: "Società aperta, identità plurale, nessuna discriminazione. Sono i pilastri dell'Europa".

"identità plurale" ?

Nell'ambito della psicologia sociale per "identità" s'intende le caratteristiche che rendono specifico un individuo, mentre  per "identità plurale" le caratteristiche che definiscono un gruppo (valori, credenze, esperienze comuni) e permettono al singolo di riconoscersi e di essere riconosciuto come membro.

Il sociologo polacco Zygmunt Bauman, nel suo libro "La società individualizzata", afferma che l'identità è divenuta oggi un prisma, ed il giornalista Gad Lerner nel suo libro titolato "Identità plurali" ribadisce che vivendo in società pluralistiche non si può considerare la propria singola visione del mondo come l'unica e "la" giusta. Bisogna accettare e convivere con tutte le differenze, e questo rappresenta non un limite, bensì la vera ricchezza del nostro mondo (?).

Le identità plurali rispecchiano la complessità delle società occidentali e molte  persone racchiudono in sé identità diverse (pluralità identitaria), paradigma di un processo di meticciamento.

I processi di ibridazione esistono con l'homo sapiens sapiens, ma l'ibridazione culturale ed il meticciato biologico inducono a convivere in pace e solidarietà o può condurre  molte persone al disturbo dissociativo d'identità ?  Lo psichiatra Otto Friedmann Kernberg ha introdotto il concetto di "diffusione dell'identità" come elemento centrale nelle personalità borderline. La diffusione di identità induce a rappresentazioni di sé e dell'altro parziali, anziché integrate, che risultano da meccanismi di difesa psicologica, come la scissione.
#1310
Attualità / Re:Non è bello ciò che è bello!
27 Gennaio 2017, 10:44:43 AM
Grazie Eretiko per avermi liberato dal dubbio  :)


Infatti il razzismo sostiene la "superiorità di una razza" sulle altre. Per mantenerla "pura" evita ogni contaminazione con altre razze considerate "inferiori". Le discrimina, talvolta le perseguita. 


Io non perseguito i neri, però ne vedo troppi in giro. E la mia tolleranza diventa intolleranza.
#1311
Attualità / Re:Non è bello ciò che è bello!
26 Gennaio 2017, 22:48:01 PM
Voglio continuare questo threed di Fharenight ampliando il discorso non solo alla bellezza estetica ma anche alla razza ed al razzismo come fattori determinanti per la scelta del/la partner.

Per evitare fraintendimenti debbo premettere:

1. Sul sostantivo "razza" c'è ampio consenso in ambito scientifico nel ritenere tale termine inutilizzabile se riferito all'umanità, che ha caratteristiche biologiche comuni, ereditate  dall'Homo sapiens sapiens. Però possiamo considerare la razza umana come un insieme differenziato da tratti somatici e colore dell'epidermide. Popolazioni accomunate da caratteristiche somatiche indipendentemente da nazionalità e lingua.  

2. Dal sostantivo "razza" deriva il sostantivo "razzismo", che erroneamente considera l'umanità divisa in razze, con la "bianca" biologicamente diversa da quella nera. Tale pregiudizio culturale se assume una connotazione politica può diventare alibi per giustificare  apartheid, intolleranza, prevaricazioni, segregazioni, violenze verso etnie diverse dalla propria. Il razzismo può indurre a separazioni, discriminazioni e persecuzioni per garantire la "purezza" della "razza bianca" dal meticciato, da me citato in un altro topic.

3. Per quanto riguarda l'estetica mi attengo al titolo del topic e mi soffermo sulla bellezza fisica e non alla disciplina filosofica.  

La bellezza fisica, ovviamente soggettiva,  è collegata al piacere estetico, all'esperienza estetica, studiata dalla neuroestetica, ramo della psicofisiologia.

Il neurofisiologo Semir Zeki sostiene che noi non "vediamo" con i nostri occhi ma con il nostro cervello; gli occhi sono il filtro attraverso cui i segnali visivi passano e vengono indirizzati verso le aree visive cerebrali e al sistema cognitivo.

La bellezza tende a collegarsi alle emozioni, ad un paragone interiore cosciente oppure inconscio, con un canone di riferimento che può essere innato oppure acquisito per istruzione o per consuetudine sociale. Se ciò è vero, io davanti a due belle donne, una bianca ed una nera, dovessi scegliere una delle due e scegliessi la bianca, sono razzista ?

Ci sono neri che esteticamente detesto e neri che mi sono simpatici, in tal caso sono razzista ?

Se meticciato deve essere, e se preferisco che avvenga tra persone di etnia diversa ma con lo stesso colore dell'epidermide, sono razzista ?
#1312
Tematiche Spirituali / Re:Idoli e superstizioni.
26 Gennaio 2017, 17:20:57 PM
Citazione da: Freedom - "Bisogna rimanere attinenti al merito del Topic e non dare giudizi, ancorché ironici, sulla persona".

Freedom hai  ragione nel dire che bisogna rimanere attinenti al topic, ma anche Giona deve rispettare l'intelligenza altrui. Permettimi di dire che l'ironia se la cerca con le sue affermazioni. Non può illudersi che altri interlocutori accettino supinamente i suoi "temerari" giudizi, le sue convinzioni propagate per verità, la sua verità.

Giona i non credenti partecipano al forum di spiritualità perché hanno qualcosa da dire in merito. Devi tener sempre presente che i tuoi interlocutori non sono semi-analfabeti, non sono dei rurali che dipendono dal tuo sapere da Medioevo, non temono la sessualità, non la considerano peccaminosa. La Chiesa si sta aprendo pian piano anche sul sesso e tu, con le tue affermazioni, ci vuoi far sentire tutti peccatori ?
#1313
Tematiche Spirituali / Re:Idoli e superstizioni.
26 Gennaio 2017, 14:30:15 PM
Giona ha scritto:
CitazioneSolo i santi sono senza idoli, chi non è santo non lo è causa degli idoli che adora o comunque desidera perché li adora

CitazioneLa natura umana è fatta per adorare, desiderare e considerare  che il Signore Dio sia tutto. Il sesso genera piacere carnale ma noi siamo fatti per la gioia/vita che è infinitamente al disopra del piacere perché viene dallo Spirito.
Le passioni sono tutte di origine satanica. Infatti nei paesi dove maggiormente c'è spazio per le passioni, quelle carnali in particolare, cibo compreso, c'è maggiore ricorso ai psicofarmaci, all'alcool ed al suicidio.

Giona, non sono d'accordo con le tue affermazioni.

La tua sofferenza redentiva ti conduce ad esperienze mistiche di esaltazione, estasi, visioni, possessioni sataniche e simulata santità.

Ma il tuo confessore o direttore spirituale non riesce a calmare la tua impetuosa effervescenza religiosa ?

Le tue esuberanze, i tuoi dissensi,  le tue anomale rivelazioni del divino mi lasciano perplesso.
#1314
Eretiko ha scritto:
CitazioneLo sappiamo che agli italiani piace l' "uomo forte" , quello con le palle vere, salvo poi rinnegarlo al primo venticello contrario.

Numerosi "democratici" di sinistra o "sinistri democratici" dicono che in politica deve prevalere il noi sull'io, ma la situazione sociale in alcuni Stati europei motivano le persone alla ricerca del "conductor", di un leader che sappia e voglia assumersi la responsabilità di risolvere i problemi, compresi quelli causati dall'immigrazione selvaggia.

In Italia, il nuovo ministro dell'Interno, Minniti, consapevole dell'allarme sociale provocato dall'immigrazione, ha detto che è compito della sinistra farsi carico della sicurezza dei cittadini. Un approccio "law and order" non nuovo in ambito progressista (esempio i governi di Blair in Gran Bretagna), ma inedito nella recente sinistra italiana, sempre divisa tra correttezza politica e timore dell'uomo solo al comando.

Beppe Grillo, a capo di un movimento politico con maggior ancoraggio a sinistra che a destra, ha definito "un beneficio dell'umanità" l'esistenza di "uomini di Stato forti" come Trump e Putin.

Questo anelito per un capo che decida non è esclusiva italiana. In Francia un recente sondaggio indica che il 40% dei francesi sono favorevoli ad un "regime autoritario". In Turchia la riforma costituzionale votata pochi giorni fa permette ad Erdogan (eletto democraticamente) di essere presidente della repubblica vagamente gollista.
Francia e Turchia sono due nazioni che subiscono la "guerra" scatenata dal terrorismo, fenomeno questo all'origine di situazioni di emergenza che esigono un "decisore" che agisca rapidamente.

Ma non è solo il terrorismo a far sperare (anche i cittadini che non s'interessano di politica) nel cosiddetto "uomo della provvidenza". Un altro fattore è lo sgretolamento dello Stato-nazione prodotto dalla globalizzazione e dalla devoluzione dei poteri all'Europa, nel caso dell'Italia.  Inoltre, globalizzazione e multiculturalismo finora hanno messo in mostra i loro lati negativi, perciò foriere di un risorgente nazionalismo e di politiche identitarie.

L'insofferenza e la frustrazione spinge molti cittadini a volgersi elettoralmente verso movimenti o partiti politici prodighi di promesse sulla capacità di restaurare il "bastone del comando", anche se lo temono.  
#1315
Angelo, scusami, perché usi il sostantivo spiritualità come sinonimo di religione ? In un topic nel forum dedicato alla spiritualità si è giunti a "concordare" che anche gli atei possono aspirare alla spiritualità, capace di permeare l'esistenza personale. Allora è meglio definire cosa s'intende per spiritualità e se è necessaria una religione per aspirare alla spiritualità. In merito parli di criteri, quali ?
#1316
A proposito di Trump....
Oggi sul quotidiano "Il Messaggero" Roberto Gervaso nella sua rubrica titolata "Il grillo parlante" ha scritto:

"Si è finalmente assiso sul trono della Casa Bianca, Trump, quarantacinquesimo Presidente degli Stati Uniti. Che Lincoln lo benedica, l'America (Hollywood esclusa) lo protegga, l'Europa lo rispetti. Alla cerimonia d'insediamento, quasi un milione di plauditores e qualche decina di migliaia di contestatori. Purtroppo mancava Andrea Bocelli, una voce bella e democratica. E mancava Meryl Streep, con nostra delusione e cordoglio. E mancavano divi, cantanti, ballerini, giullari, saltimbanchi dello spettacolo, democratici anche loro, quasiché chi ha votato per Donald fosse un reazionario, magari precario e senza il becco di un quattrino.

Ma quel che è peggio mancava l'intellighenzia. E voi, voi lettrici e lettori, conoscete bene il ruolo che, negli Stati Uniti, essa ha giocato per conquistare le praterie dell'Ovest. Più dei pionieri analfabeti e degli sceriffi ignoranti. Non abbiamo visto, ma, forse, è stata solo una svista, una testa d'uovo a tu per tu con un Sioux o un bufalo, e questo ci accora e ci sconforta. Le teste d'uovo, che votarono in massa per Obama, testa anche lui, ma non di uovo, sono quelle che ragionano, che vedono lontano, che si battono per il progresso, l'uguaglianza, la fratellanza e tanti altri nobili ideali più predicati che praticati. Sono il sale, ma anche il pepe e lo zenzero della terra.

Anche i liberal italiani, rigorosamente radical-chic, e ancora più pervicacemente progressisti, sono in gramaglie. Qualcuno di nostra conoscenza ha minacciato il suicidio. L'ha minacciato e, nell'attesa se n'è andato una settimana a Cortina nel suo presidiato chalet. Molti sodali si sono trasferiti da Capalbio, il Paese dei balocchi dei nostri intellettuali impegnati, di cui non tesseremo mai abbastanza l'elogio. Sarebbero ospiti di capitalisti anticapitalisti, com'è giusto che sia. I più frettolosi hanno scelto le Maldive, non possiamo dargli torto. Nelle affollatissime isole esotiche Marx è ancora popolarissimo e Che Guevara è la griffe più di moda. L'indossano anche i bagnini e i vu cumprà.

Il fior fiore dei nostri liberal, orgoglio dello Stivale e anche delle Tod's, sono, come avrete capito, affranti. Il loro idolo era Hillary che, a differenza di Buster Keaton, che non rideva mai, rideva sempre almeno fino al verdetto elettorale che l'ha condannata alla sconfitta e alla terza età.

Trump ha vinto perché gli americani lo hanno votato. E quando si vota in una democrazia, vince chi ne incassa di più. Quindi, si è giustamente cinto le tempie parruccose di quell'alloro che i nostri radical-chic, e anche quelli di oltre oceano, avrebbero voluto sulla fronte della signora Clinton. Quella fronte che in passato ne aveva conosciuti di ben più ornamentali, grazie all'intraprendenza del marito Bill, macho sanguigno e sparviero di stagiste.

Se gli Stati Uniti sono un Paese libero dove la maggioranza conta più della minoranza e decide, non protestate. Abbozzate e preparatevi fra quattro o otto anni alla riscossa. Noi conservatori d'antan, che a Robert De Niro preferiamo Gary Cooper, a Meryl Streep Mauren O'Hara, non ce l'auguriamo, ma siamo, vi piaccia o no, anche noi democratici, forse più democratici di voi. Se vincerete non ci stracceremo le vesti. Anche perché fra otto anni, il nostro guardaroba sarà vuoto".

Condivido la riflessione di Gervaso sui radical chic nostrani, sugli attori e cantanti orientati a sinistra per opportunismo e si dicono "democratici".

Sono contento che Trump e Putin siano orientati a collaborare per il bene delle loro nazioni. Sono due uomini con tendenze autoritarie, due tipologie necessarie all'Europa, all'Italia in particolare.
#1317
A Roma, nel cimitero di "Prima Porta", oltre la cremazione c'è la possibilità di dileguare le ceneri per via fognaria.  E' inutile illudersi con vari espedienti per non accettare l'oblio: "Memento homo, quia pulvis es et in pulverem reverteris"
#1318
Eretiko ha scritto:
CitazioneA me non sembra ci sia in atto alcun scardinamento politico e/o di valori causato dagli immigrati, ma forse non sono in grado di osservarlo. Mi potresti fare qualche esempio concreto?
L'esempio concreto l'ho scritto nel precedente post elencando le nazioni in cui l'elettorato sposta i suoi voti verso la "destra".  Inoltre, gli attentati  terroristici in Europa segnano lo spartiacque  nella percezione di tanti europei delle comunità musulmane. Il concetto di "nemico in casa" è un concetto spartiacque perché ha portato non solo il terrorismo contro quelli che potevano essere degli obiettivi selezionati, ma anche il terrore nelle nostre vite ordinarie: strade, bar, teatri, alimentando le paure in maniera esponenziale. Scardinando in tal modo i valori della tolleranza, della solidarietà, della convivenza, della pace.
#1319
Tematiche Spirituali / Re:Idoli e superstizioni.
20 Gennaio 2017, 13:24:57 PM
Giona ha scritto:
CitazioneChi sei tu per dire che uso il Suo nome invano?  
Dicendomi che nomino invano il nome del Signore Dio, nel tuo folle tentativo di allontanare qualcuno da Lui, sei certo  di non nominarLO invano?
Parli di peccato, del discernimento del bene e del male, anche i satanici  ne parlano chiamando  bene il male e il male il bene e oltretutto considerando il peccato un divertimento, tu, vista la tua logica al rovescio, da quale pulpito stai parlando?
Giona sei forte ! Non irritarti ! Al mio precedente post  ho collocato due faccine ridenti per farti capire che scherzavo.

I tuoi interlocutori nel forum sono persone normali non "sataniche". Non pensare ai diavoli, non esistono !
#1320
Tematiche Spirituali / Re:Idoli e superstizioni.
20 Gennaio 2017, 10:40:46 AM
Giona ha scritto:
Citazioneconfidare  nel Signore Dio non può essere un vizio. Tu stesso definisci il vizio una cattiva abitudine
E la tua religiosità è un'abitudine sbagliata che t' induce al peccato di nominare il nome di Dio invano.  La ripetizione del medesimo peccato genera il vizio. Ne derivano perversioni che ottenebrano la coscienza e alterano la concreta valutazione del bene e del male. In tal modo il peccato tende a riprodursi e a rafforzarsi. :)  :)