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Messaggi - paul11

#1321
Mi piace molto, e sono convinto che dal vero il tuo quadro sia ancora più bello.
Mi piace il contrasto fra gli alberi stagliati nettamente dal segno, e uno sfondo che via via è in dissolvenza, sta fra il reale e l'immaginario con i colori verde-azzurro-bianco che dominano il quadro.

Ciao e complimenti
#1322
rispondo in generale a tutti gli intervenuti.

Non è chiaro un aspetto fondamentale molto probabilmente.
L'uomo "antico" viveva e faceva spiritualità, non separava ancora il concreto e l'astratto, non aveva separato culturalmente i domini.
La natura per lui era spirito che potevano interagire e lui stesso interagiva:era un tutt'uno.
Orfeo, Abaris, erano persone in carne ed ossa, erano culture sciamaniche che venivano dal Nord come accade agli Ari indiani dei Veda. Guardiamo allora prima le collocazioni storiche geografiche.
Orfeo viene dalla Tracia nei pressi del Mar Nero , come il culto di Dioniso, così Abaris, erano sciamani straordinari che interagivano con la natura.
I Magi sono del popolo dei Medi e porteranno lo zoroastrismo  si uniranno ai persiani e inizialmente si pongono sotto il Mar Caspio.Vengono tutti dall'interno delle grandi steppe e altipiani del Nord , da quì nasce l'indo europeo, il gruppo linguistico finnico fino alle porte dell'oriente e la razza caucasica bianca.Piramidi sono anche nella penisola balcanica e lo scritto più antico
ritrovato archeologicamente è della Romania o Bulgaria.
Tutti si chiamavano iperborei, ma li chiamavano così gli storici antichi,
Orfeo va in Egitto e quì conosce il culto di Osiride e Iside che si ritrova nelle raffigurazioni e scritte dentro le stanze sepolcrali dei faraoni nelle piramide con perfette sincronie con i punti geografici, tunnell, ecc.

Inizialmente non c'è un concetto astratto di Dio e tanto meno attributi e appellativi  perchè il "come" noi "sentiamo" le relazioni fra i domini e noi stessi muta i segni, i simboli e il linguaggio.Quegli antichi conoscevano la geometria e la matematica.
Quando nel culto greco Zagreus fu divorato dai Titani e Zeus che era un dio ne salva il cuore che divora per generare insemnado Persefone, Dioniso e orfeo stesso e ancora Dioniso verranno divorati, c'è allegoria come nella Bibbia, c'è allegoria come nel Libro di Ani, dei morti, delle piramidi, in Egitto, c'è il Mahabharata indiano,come l'epopea di Gilgamesh(sumerico-accadico) Il trio Dioniso, Osiride, Tammuz(sumerico).
E' la narrazione a rivelare il messaggio con i suoi simboli e significati; il passaggio alla filosofia è quando si darà peso alla singola parola, al particolare, perdendo la narrazione e cambia definitivamente il linguaggio.
La singola parola denota il singolo particolare con la descrizione ,proprietà caratteristica annessa ed è quì che inizia l'Uno e il molteplice di Platone.I filosofi greci, procedono ad uno rimescolamento culturale, ma sono ancora all'interno della cultura antica, riclassificano come inventariano i domini in una classificazione che oggi diremmo "logica".

Aperion, il termine "controllo" è molto importante nell'uomo, quando perde qualcosa di sè intimo, cerca il controllo esteriore come un ossessione e questo è una caratteristica che divide il moderno dall'antico. nell'antichità le narrazioni avevano il controllo delle significazioni ,è come dire che ogni cosa stava al suo posto e l osi accettava. Gli umani, sempre nella tradizione greca nascevano dalla polvere dei Titani per cui avevano quella parte di "male" che lo pone come essere ambiguo e inquieto.
Quanado la singola parola e il singolo oggetto diventano importanti ,perchè denotando con un termine un oggetto , lo conosco, me ne approprio conoscendolo e comprendendolo: lo possiedo. Ma lo privo dal contesto, lo tolgo dalla narrazione estrapolandolo per conoscerlo.La geometria era sacra prima di essere oggetto del dominio astratto.
Quindi c'è una dissacrazione perchè scorporo i termini dalle narrazioni, una tiara fuori dal contesto di un luogo di culto, perde la sua sacralità.
Il moderno non ha il controllo di nulla, perchè la tecnica,che deriva dalla scorporazione dei particolari e perdendosi nei particolari, non costruisce nemmeno la forma concettuale dei molteplici che tendono all'unità, all'origine, oggi è stracolmo di immagini, di particolari, di informazioni che gli passano davanti, passivamente come sfondo di un'esistenza che diventa anch'essa particolare fra le moltitudini e quella tecnica stessa è quindi padrona della sua esistenza..

Se il problema del credente, ma direi del filosofo, sarebbe unire il concreto degli oggetti reali ,trascenderli nel astratto concettuale, oggi chi si è perso nell'ateismo o agnosticismo, non sa nemmeno più il significato di trascendere che collega necessariamente a Dio.
Ma quando Kant dichiara il soggetto " io sono" e dichiara anche l'"appercezione trascendentale" non fa altro che coniugare l'oggetto della percezione sensoriale, il sensibile, con la ragione concettuale che lo astrae e quindi lo trascende nel dominio dei concetti in forma logica.
Phil , quando compi un'analisi linguistica è una SOLA astrazione se cerchi la correttezza della verità o falsità nel linguaggio formale, fuori dal contesto reale; ma quando lo colleghi al dato reale quando la parola vuol significare un oggetto, una proprietà e vuoi CONOSCERE, quindi portare (trascendere) l'oggetto sensibile nel concetto logico, fai una doppia analisi .
Se la parola diventa segno e la matematica ha una formula segnica e simbolica linguisticamente propria , dò un concetto conoscitivo universale, ma che ancora non è attinente alla realtà .La  "pura"formula segnica è astrazione se la collego alla realtà e al posto dei segni ci inserisco parole, significazioni trascendo il concreto nell'astratto, trascendo da un dominio ad un altro.

Noi non siamo Phil un sistema operativo, siamo un codex, un DNA che a sua volta organicamente predispone un cervello con certe proprietà e facoltà, una scheda madre con tanto di ROM,CPU,  un BIOS.Il sistema operativo esperienziale nasce dall'incontro fra la predisposizione innata  e l'educazione culturale che collega innatezza e cultura.

La mente non corrisponde al cervello semmai ne è condizionata come esistenza e quindi la mente sussiste fin quando vive organicamente un cervello.

Il problema del non credente, dell'ateo, dell'agnostico, è che da significazioni al mondo in forme logico linguistiche e non sa dare significazioni di senso a se stesso. Siamo polvere e torneremo polvere e tutto finisce lì?Veniamo dal nulla e torniamo nel nulla?
Personalmente lo trovo contraddittorio.
Se la difficoltà del credente in Dio, o del filosofo sta nell' unire la molteplicità all'unità originaria in forma logica e con un senso
non solo logico ,ma esistenziale, quella dell'ateo è conoscere, vivere, vedere domini e ordini e fidarsi( perchè ci vuole fede anche quì nell'affermare e nel negare)SOLO  di ciò che fisicamente è nel dominio naturale che appare e scompare e riappare per di nuovo sparire ciclicamente.

Non penso Davintro che l'idea di Dio sia innata nell'uomo e nemmeno le categorie.
Semmai è innata "la spinta"a relazionare.E' come se noi avessimo già gli operatori logici per confrontare ,per costruire conoscenza, abbiamo quelle formule "pure" universali.Ma forse è proprio questo che volevi dire, e spero di essermi spiegato.
#1323
Citazione di: davintro il 06 Agosto 2017, 19:35:08 PM
Non sono cioè le categorie teiste a originarsi da dei bisogni, ma sono i bisogni a essere determinati dalla presenza nella nostra mente di tali categorie, non storicamente o psicologicamente derivate, ma originarie e strutturali nell'uomo, al di là delle sue proiezioni arbitrarie.


Citazione di: davintro il 06 Agosto 2017, 19:35:08 PMQuì stà il punto.Non penso che l'uomo, un neonato, nasca con già delle categorie mentali ma nasce "predisposto a..."
Nasciamo già con un programma nel cervello  ,ma il neonato ha una tabula rasa in termini di esperienza.
Per quello che conosco di neuroscienza e cognitivismo, le percezioni sensoriali che vengono prelevate poi dai nervi sensoriali per deporli fisicamente nel cervello come neuroni e sinapsi sono forme fisiche di network di collegamento comunicativo di informazioni che costituiscono anche le memorie.Ma via via che il bebè cresce il suo cervello diventa "mentale", perchè comincia a correlare le esperienze e quindi significa che quella iniziale tabula rasa avendo ora più informazioni, quando si trova a correlare la stessa informazioni in tempi diversi comincia a scegliere ed è questo procedimento che è il mentale.Significa che le percezioni sensoriali trasmesse dai relativi nervi al cervello prima ancora di depositarsi nel cervello vengono mediate dal mentale. Il problematico del cognitivismo e soprattutto neuroscienze è proprio quel "mentale" perchè è il trascendente del cervello.Allora significa che il programma iniziale insito nella nascita dell'uomo prevede la formazione di un trascendentale mentale ed è quì che si formano tutti i concetti logici ordinativi ,le categorie che hanno appunto il compito di organizzare il mondo dell'esperienza e di poterne a sua volta interagire vivendo. Unisce la prassi e la teoria.

La teologia del Dio a cui l'uomo attribuisce i superlativi assoluti e relativi alle facoltà e comportamenti umani, la ritengo infantile e debole. Basta solo la teodicea per metterla in discussione.Vale a dire "perchè provo dolore e sofferenza se Dio è assoluto, santissimo, onniscente......cosa ho fatto di male per ricevere questo?" La risposta è "il mistero" nella dogmatica. ma allora sarebbe stato più utile dire ,per negazione ciò che non può essere Dio, vale a dire non può essere gli attributi umani.

L'errore umano è prendere la sua parte "buona", che quindi sa che è buona e proiettarla in un Dio, per nascondere quella "cattiva".


Tutto ciò che è mentale trascende in qualche modo l'esperienza, e il mondo anche attuale, seppur focalizzato culturalmente sul materiale e sulle prassi , è colmo di figure e concetti trascendenti il dominio fisico naturale in cui si muove l'uomo come esperienza mondana.

Dio è spiegabile come Essere incommensurabile, come origine.

Molte tradizioni argomentano di un uomo più antico più prossimo a Dio,direi quasi tutte,
Perchè le prassi vivevano nella prossimità divina, l'uomo non aveva ancora diviso il cielo e la terra attribuendo a loro ciò che avrebbe attribuito a Dio (il cielo così lontano) e all'uomo la sofferenza terrena.
Si arriva fino a Platone e quel periodo che fa da spartiacque nella storia dell'umanità , il sesto e quinto  secolo prima di Cristo, in cui vivevano Buddha, Socrate, Pitagora,LaoTzu, Confucio, e infine Platone. Perchè quel fiorire di personaggi così determinanti in così poco tempo?

Platone viene da una spiritualità orfica-pitagorica che credeva nel metempsicosi, nella reincarnazione e in cui la reminiscenza era il fondamento della forma intellettiva.........ma questo è un'altra storia.
Quella reminiscenza è paragonabile al programma insito nel cervello umano fin dalla nascita.
#1324
ciao Maral,
a me pare che tu stia ritornando indietro nella discussione, probabilmente è perchè non ti rendi conto di qualcosa.
Allora, personalmente dstinguo almeno tre tipi di migrazioni: quella per guerre, come l'ultima siriana; quella per carestia; quella economica.
Quella economica non necessariamente implica una carestia. Personalmente sono propenso che gli africani arrivino da noi non per carestia, ma per scelta. Non sono denutriti, sono tutti giovani e si portano dietro donne e bambini ( e io penso da furbi, almeno credono loro) Rischiano la vita loro e soprattutto di donne e bambini pur di farsi accogliere. con lo statuto di rifugiati e migranti Gli costerebbe meno e non avrebbe rischio prendersi un aereo. ma leggi internazionali che sono ipocrite, e quì sta un fondamento dell'ipocrisia del diritto occidentale e quindi della sua etica, non avrebbero lo statuto di "migranti" di "rifugiati" Bisogna per forza che vi sia un barcone, degli sfruttatori, delle ONG,
tutti che fanno lo stesso gioco e nessuno che interviene sul diritto e sull'etica della menzogna.
Nessuno di tutti questi soggetti benevoli e moralisti indicano l'origine del capitalismo e dell'egoismo come fonte eterna delle disgrazie umane.
Quindi chi fa questo gioco ,dal migrante economico al politicante di turno, della caritatevole benevolenza ipocrita compie la solita sceneggiatura alla faccia delle vite umane.
A nessuno interessa togliere alla radice la migrazione, facendo "stare bene" nelle proprie origini i popoli e tanto meno la sperequazione della giustizia sociale che ha la sua origine in quell'egoismo e nella struttura capitalistica dell'accumulare ricchezze ai danni di propri simili. e sono convinto che per il capitalista  il miserevole, per lui, non sia un proprio simile,
come per il nazista non lo era l'ebreo.

Le condizioni sono diverse nei tempi e nei luoghi,C'era una rivoluzione industriale che cercava menti e manodopera in America, in Germania, nel triangolo industriale del Nord Italia.
Quando cessa una delle due dinamiche, una che accoglie per fiorente ricchezze e per mancanza di lavoratori e dall' altra chi vuole partire per arricchirsi, il corto circuito economico si avvale non di morali, ma della domanda e dell'offerta di lavoro che governa ricchezze e miseria.

Fin quando non ti è chiaro che la realtà è mossa dai principi economiche che le etiche e morali non possono esser declinate nell'egoismo se non come principi utilitaristici alla Stuart Mill o a tutto quel pensiero economico sociologico che media e tenta di giustificare quel "sano" egoismo dentro le morali della giustizia distributiva, per me sono fandonie:sono analisi costruite nell'ambiente di una stabilità instabile, particolarismo che non tengono conto delle costruzioni orginarie e fondative di una comunità,di una socialità

Il mio parere infine è questo.
O si è egoisti e si teorizza che l'uomo in quanto tale sposa benissimo il capitalismo per cui vince il più meritevole, il più astuto, e a mio parere ha solidi base nella natura umana per argomentarlo e giustificarlo; oppure l'altra strada come ho scritto in precedente post è quella dell'Essere.
La morale e l'etica appartengono all' essere al senso della vita, ala verità originaria e non all'avere e quando ascolto da coloro che hanno scelto l'avere,fare discorsi morali ed etici, mi indispongono per incoerenza logica ,per incoerenza umana, per falsità contraddittiva.
Preferisco ascoltare  un coerente egoista e capitalista che privo di falsità morali mi dica in faccia che ciò che ha lui lo  merita per sue capacità o eredità familiari, che sentire dei loro servitori nelle ONG. nei partiti politici e sin nell' ignoranza del popolo bue che sceglie sempre fra solidarietà ed egoismo, fra il cambiare e il conformismo, alla fin fine declinare al possesso del "lo faccio per i MIEI figli, i MIEI averi, la  MIA famiglia", il luogo delle sue perverse ipocrisie schizofreniche che crede ancora che basta andare sul sagrato di una chiesa per lavarsi delle sue nefandezze nelle pratiche quotidiane.

I migranti economici e sottolineo economici saranno anche vittime, ma hanno fatto scelte egoistiche e dentro il gioco capitalistico, torneranno alcuni arricchiti ai loro luoghi di origine, per sfruttare i loro simili.

E fin quando la base dei popoli sarà invidiosa delle fortune altrui (invece di prendere a calci  chi le ha e cambiare le regole) è giusto che il gioco capitalistico ed egoistico prosegua, nella sua perversa ,ma coerente logica.

E quando vedo dei finti galli come l'ISIS fare attentati al popolo e mai ai luoghi consacrati del capitalismo, mi faccio dei dubbi ,se permettete, su chi li manovra.
#1325
ciao Maral,
la condizione che fa dell'uomo un migrante  economico è superabile in due maniere soprattutto: o ci si dà alla fuga dal luogo originario per cercare altri luoghi per arricchirsi materialmente, oppure si solidarizza e si fraternizza e si cambiano i governanti
arricchiti sulle spalle dei disperati.
Vedo incapacità di solidarietà e figuriamoci di fratellanza, parole vuote in questo tempo.

I messaggi originari di qualunque tradizione religiosa non sono mai individualistici.
Poi c'è chi crede al  suo Dio particolare per il suo popolo e chi crede come nel cristianesimo ad un Dio universalistico, per tutti i popoli.
Le religioni nacquero anche per avere l'effetto del vincolo, per non disperdere il popolo in individui, l'uno contro l'altro.
Oggi c'è sempre meno vincolo e il messaggio originario è un'intenzione che la volontà ha perso nell'economia:
ognuno cerca l'avere non l'essere.

Il problema è culturale se si vuole riattivare e dare forza all'impulso solidaristico e della fratellanza umana e passa per 
l'autenticità. Passa per l'originarietà della verità che media il senso della vita.
O l'uomo decide di addormentare la propria coscienza,di anestetizzarsi per non provare sofferenza per i propri simili, dimentico degli interrogativi esistenziali e passa la vita ad accumulare per poi morire e non guardarsi indietro, oppure costruisce una sua dimensione difensiva individuale se non può solidarizzare il suo stato umano.cerca il senso originario, cerca la verità originaria per mantenersi umano, autentico pur con tutti i limiti. perchè difficilmente troverà la verità, ma la sua volontà lo protende ,lo compenetra nello sforzo dell'essere e non dell'avere.Questo cambia l'uomo perchè l'essere comporta relazione e rapporti diversi dall'avere, essendo gli scopi diversi.Non si soffre per il mancato guadagno o per le condizioni materiali non da benestante, perchè cessa l'invidia, la gelosia, il possesso, la vanità,il proprio orizzonte riflette l'essere se stessi e lo si proietta nel sociale, nel come si costruiscono i rapporti, e ci si accorge di diventare punti di riferimento per coloro che sono sbandati umanamente.
Sono pericolosi socialmente coloro che hanno scelto la dimensione dell'essere perchè incorruttibili, nel dominio dell'avere dove tutto ha un prezzo; non scelgono la strada della violenza, quella che replica i poteri come i galli nel pollaio, e la scelta dell'essere porta alla conoscenza, a lavorare su se stessi, non a giustificare i propri limiti vedendo negli altri altri limiti.Autenticità significa mantenere la propria sensibilità umana, il costo iniziale è essere visti come una mosca bianca, ma poi verranno a chiedere"perchè...." coloro che hanno dimenticato che la vita necessariamente ha un senso e solo la cultura spirituale e filosofica la cercano ancora.
#1326
Nessun testo sacro esaurisce l'esigenza della domanda originaria Dio-Essere- Esistenza, che tradotto nella filosofia "che senso ha la vita?": "dov'è la verità originaria?"
La dimostrazione è che esistono atei e agnostici.
Nessun teologo può anteporre dei pregiudizi imponendo ad altri "come interpretare quei testi". Perchè manco lui ha la risposta definitiva.
La dimostrazione è che il link sul vaticano è una lunghissima argomentazione di come l'"archè" originario viene via via interpretato dalle correnti dell"epochè" che nei tempi culturali continuano a reinterpretarlo e quindi delle diverse forme esegetiche.

Separerei il messaggio spirituale che è un'esigenza intuitiva umana che la ragione ha difficoltà  a concettualizzare e comprenderla come coscienza umana, dalla storia, dalla tradizione, dai linguaggi, dalle significazioni, segni e simboli.
Tutte le grandi tradizioni hanno un corpus letterario parallelo al testo sacro, proprio perchè il messaggio non è svelato.
#1327
ciao Maral,
ormai ho una mia chiave di lettura sui fatti mondiali.
L'ISIS è il prodotto di sovvenzioni degli stati arabi sunniti(Arabia Saudita in primis) contro gli sciti(Iran soprattutto), in cui l'imperialismo americano ha giocato un ruolo sostanziale.Ciò che è accaduto in Siria ,che ha attirato i russi direttamente e anche la diplomazia cinese, dimostrano che da contraddizioni non possono che nascere ulteriori contraddizioni.

Quando qualche decennio fa si parlava di "tigri asiatiche" si era già visto che l'incremento di ricchezza e potere di questi stati aveva portato a investimenti militari, grazie all'implosione della vecchia URSS, i loro scienziati e militari giravano con valigette "nucleari", diventando loro "consulenti".

Quando vedo il Nord coreano che lanciamissili di prova intercontinentali nucleari guardo a come ci è arrivato: Daewoo,Hyundai,Samsung, sono industrie di grandi fatturati.La nord Corea vuol contare nel sistema "mondo globale".

Quando popoli vengono da antiche fame e forti della loro ignoranza,come barbari, copiano le forme di chi ha il potere mondiale, non può che configurare il nuovo sistema globale in cui gli USA che hanno ancora il primato economico e militare, sono destinati a cederlo a pezzi.

I migranti per cataclismi naturali, siccità e alluvioni, ci sono sempre stati e ora siamo nella fase del passaggio dal mondo agricolo a quello industriale in grande scala, quello che da noi avvenne con l'urbanizzazione e le migrazioni interne.
Riconfigurerà un mondo parecchio pericoloso, perchè nessuno sarà in grado di controllare l'intero scacchiere mondiale con otto miliardi di umani.L'occidente si sta difendendo costruendo trattati commerciali,come sta avvenendo ovunque, con appoggi militari Ma i "nuovi barbari"stanno approdando velocemente alla concentrazione della ricchezza globale istituendo i medesimi meccanismi di volontà di potenza, vogliono contare sui tavoli delle "fette" di torte di ricchezza del pil globale.
Un tempo gli antichi barbari invadevano le nazioni civili e si appropriavano degli istituti, delle conoscenze tecniche e scientifiche.
Ieri i  capitalisti occidentali delocalizzando le fabbriche fin dai tempi delle tigre asiatiche e cercando nuovi mercati globali, gli hanno dato le conoscenze tecniche di come si costruisce una fabbrica di come si costruisce una centrale nucleare, il "know how".
E oggi ci chiediamo come mai siamo impoveriti? Oggi ci chiediamo come mai la Siria(è almeno un decennio che c'erano guerre intestine) è implosa con i migranti di guerra? Ci chiediamo come mai gli africani vengono in Italia mentre questa sottospecie di Europa di affaristi e di Stati nazionalisti segue la sua particolarità fregandosene della stessa Europa e figuriamoci del mondo? Ormai siamo all'ognuno per sè e manco dio è per tutti.

La giustizia globale  non esiterà mai nelle pratiche, vista la natura umana e la volontà di potenza di vecchi e nuovi barbari.
Il migrante economico e non per guerre, africano che si presenta pimpante giovane e con bambini per farsi "accogliere" è la trucida farsa dei moralisti ,delle ONG finanziate  da quegli stessi capitalisti che hanno ridotto e riducono un mondo di umanità ad affare economico.Il cooperativismo non lo fecero negli anni Sessanta e Settanta, quando era fattibile, oggi sarebbe l'ennesima elargizione di denaro per comprarsi governanti e Stati amici, nell'immensa scacchiera del pianeta terra.

Nessuno può cambiare la regola del gioco del dominio naturale con cataclismi, siccità, alluvioni, si potrebbe cambiare quello capitalistico essendo prodotto dall'uomo, ma entrambi hanno una regola: il più debole soccombe .
Il popolo occidentale fatto di ipocriti che stanno bene con i loro scrupoli di coscienza come lo era al tempo del Biafra con i cartoncini dal panettiere con la fessura per mettere le monetine, oggi lancia sms ,dimostrando di come si evolve la tecnologia e di come si involve la coscienza umana.
Non mi aspetto niente Maral, la sceneggiata continuerà.........Non servono a nulla le parole e gli intenti, persino le morali al più ipocrite e le etiche perse dalle pratiche economiche. C'è chi sta bene in questa situazione, chi si divincola per sopravvivere e chi sta male. I primi dimostrano nei fatti di fregarsene degli ultimi, votano politicamente i soliti conformismi da buon borghese mediocre e non hanno nessuna intenzione nei fatti di mettere in discussione il "sistema"; perchè l'idiozia del popolino mediocre conformista e reazionario  è quella del sacrifico per i figli, per la casa, per gli averi,Dimostrando la vestigia culturale in cui si è imbevuto di codardia e quindi sarà destinato a lungo termine a sparire Saranno i nuovi barbari che vengono da antica fame e quindi più adattabili, scaltri, furbi, a fregarci proprio sui nostri terreni culturali, l'egoismo economico, così facile in quanto incline a quel'impulso umano del "io ti fotto, ..............ma volemmose bene".
Tutto il resto è chiacchiera, da Simon Weil alle ONG ......a paul11.
#1328
Rispondo sia a Inverno che Maral(come al solito dico che è sempre aperto comunque a chi voglia intervenire).
ciao Inverno,
 guarda che la penso come te.Non è stato facile per me ammettere appunto analiticamente che del "bios" umano
emerge più l'aspetto egoistico, legato all'istinto di conservazione, alla sopravvivenza, che non è uguale a quello della natura animale. Ho dovuto constatare che il capitalismo sopravvive a due guerre mondiali, alle ideologie contrarie.
Sa adattarsi e mutare come un virus .Il mio non è pessimismo od ottimismo, purtroppo è realismo.
Sono d'accordo, ci sono molte energie che si "ribellano" ,ma consapevolmente o inconsapevolmente fanno il gioco del capitalismo.
Ma quì c'è un problema grosso, che la cultura "alternativa" al capitalismo anche di filosofi, pensatori dell'ultimo secolo, non ha prodotto pratiche alternative in quanto le teorie non hanno centrato il "cuore" della problematica.
E' inutile discutere delle forme politiche, quando è l'uomo ad essere contraddittorio e se si tratta di scegliere, di entrare nella sfera della volontà cerca il bene privato piuttosto a scapito di quello comune.
Non mi arrendo neppure io e lo spiego con la risposta a Maral.

ciao Maral,
penso che il "bios" umano sia ambiguo.Se è vero che il dimorfismo sessuale, le cure parentali, l'istinto quindi di gregarietà spinge l'uomo verso la formazione di comunità, la società, è altrettanto vero che per giungere al domino, al potere sia nella conquista che nel mantenimento, non vi siano e non vi debbano essere scrupoli morali od etici, in quanto questi sono lo scudo del potere e non del popolo.Lo sono nella misura in cui la morale e l'etica divenne filosofia del diritto e della politica e quindi dovrebbero essere dentro le legislazioni. La conosco la differenza fra giustizia e legislazione, ma la loro differenza sta appunto all'ambiguità che passa fra l'intenzione e la pratica del comportamento. Perchè la giustizia rimane un 'intento, mentre la legge determina la legittimazione del potere e dell'ordinamento.E la pratica è costituita nella legittimità, non dal senso di giustizia.
Ma quì spezzo la lancia a favore dell'etica e della morale, perchè se comunque si mostra a noi significa che anch'essa è originaria almeno quanto l'egoismo.per questo come Inverno e penso te, "resisto".
Sta all'uomo costruire circoli virtuosi o viziosi, per dirla moralmente.O sa gestire gli impulsi ed educarli alla regola del rispetto verso esistenze degne(intese come dignità di esistere in quanto venute al mondo) come la propria;ma quì. daccapo, manca totalmente la cultura in grado di "urlare" il primato dell'uomo
dentro un 'orizzonte alternativo di senso dell'esistenza e penso da appassionato filosofo quale tu sei, capisca.
Sono cadute vestigia culturali e morali, forse anche giustamente, ma non sono nate le alternative, per cui la struttura economica, che determina con lo scambio la sperequazione, in quella giustizia così lontana dall'essere professata nelle pratiche della mondanità, emergono tutte le contraddizioni sociali e culturali che le hanno  obnulate proprio dalla struttura economica che marcia prepotentemente in sintonia con l'egoismo umano.Ci vuole molto più coraggio, e questo è il problema, di sapersi introspettare,che non lasciarsi andare a "quel sano"(perchè ormai è culturalmente accettato)egoismo.

Non ci restano che momenti, con amici, parenti, o conoscenti casuali, in cui possono emergere quelle empatie ,direi quel "magnetismo" che ci fa dire "è stato bello e piacevole", ma viene sempre la chiusa "...è ora di andare......." e tutto ritorna a quella quotidianità e mondanità ipocrita della ruolificazione gerarco funzionale,Chi ha capito sopravvive grazie a questi momenti felici, non costruibili, non determinabili, così casuali, ma che ci ricordano cosa sia l'autenticità

I migranti economici sono tutti giovani, forse sono mandati dalle loro anziane generazioni che fanno collette .Dietro le maschere di bieche morali dei poteri e di chi sovvenziona gli aiuti, ci sta quello scrupolo morale, che nascendo dall'origine è "sano", ma quando fuoriesce nelle pratiche del mondo emerge come contraddizione, perchè non si può creare giustizia sull'ingiustizia se quest'ultima ne è fondamento strutturale sociale. E'chiaro che è del tutto umano aiutare il prossimo, se manco ciò fosse dato saremmo ormai automi.Ma dobbiamo sapere che i migranti  sono l'esercito di riserva di sottoccupati e disoccupati per mantenere i costi del lavoro bassi e togliere continuamente i diritti a chi li ha o li aveva. perchè la perequazione nell'ingiustizia capitalistica è togliere il diritto, mai darlo o concederlo.
#1329
Citazione di: InVerno il 29 Luglio 2017, 18:12:10 PM
Citazione di: paul11 il 29 Luglio 2017, 17:15:59 PME non hanno capito che la vera alternativa era costruire non banche post-moderne, ma fondi di credito da loro gestiti per i loro problemi.Non dare i propri risparmi a tasso zero di credito e al 10% di debito che è usura a banche che lo danno ai capitalisti per sfruttare l'ignorante che glieli ha dati.
Basterebbe togliere il proprio denaro tutti quanti  dalle banche e salta il capitalismo mondiale: forza chi lo propone, chi lo fa?
Daccapo, nessuno lo propone e nessuno lo farebbe.

Maral questo sistema è sostenuto dai servi e se i servi non ne sono consapevoli e invidiano addirittura il padrone, qualunque strumento mediatorio e compromissorio(ed è questa la funzione primaria dello Stato) è comunque un'ambiguità che non toglie  lo status sociale della diversità .
Sono inutili discorsi, morali, nemmeno politici, il paradigma su cui regge una società è l'economia, perchè  è quì che si mostra la vera natura umana.
E' solamente triste e patetico che l'antagonismo si incanali attraverso percorsi che nulla hanno a che fare con il potere reale e le reali concentrazioni di potere. Non è solo il migrante, che sarebbe fin troppo, ma anche le recenti proteste antivax fanno tutte parte di un "noi" e di un "voi" campato in aria, frutto dell'edonismo e dell'individualismo, di una solidarietà diruta e di una ricerca miope. E a questo si aggiunge tanto altro ancora, tanta energia dispersa in lotte assurde frutto al massimo di una bassa scolarizzazione. Se questa miopia è stata coscientemente orchestrata, come alcuni cospirazionisti ipotizzano, tanto di cappello ai direttori, perchè la musica sta suonando benissimo sulla barca che affonda.
Ciao Inverno,
 la tua forma ermetica costruita su una metafora indiretta che schiva sempre il fondamento che rimane  sottinteso mi risulta ambigua.Posso interpretarla almeno in due modi opposti.
Se puoi spiegarti meglio?
#1330
Ciao Maral.,
non ho mai posto sullo stesso piano sociale il "padrone" e il "servo"; semmai che il servo è nella cultura del padrone-
Dai un biglietto di una lotteria vincente  di qualche milione di euro  ad un servo e vedrai nascere un nuovo padrone.E più vengono"da antica fame e ignoranza" e più saranno spietati.E' la storia della civiltà occidentale di questo uomo con indole guerriera che crea e distrugge civiltà si assurge a nuovo padrone economico culturale e poi viene sopraffatto da nuovi invasori.E la storia della Grecia, di Roma, dei carolingi e merovingi, degli inglesi, spagnoli tedeschi e di tutte le loro guerre:ognuno fatto di servi e padroni nelle varie configurazioni storiche e tecniche,dove mutano i linguaggi ma mai la forma del padrone e del servo.

La storia del diritto è proprio la storia di gerarchie, di fondamenti. da subito la territorialità animale è diventata prima possesso e poi proprietà privata e pubblica. oggi il diritto è la pacificazione del conflitto dentro le negoziazioni, sino .a rottura dei trattati e nuovo conflitto. Significa che il diritto non può fermare nè l'impulso umano, la sua indole e tanto meno la storia.

Ma dimmi chi mai oggi dice di regolare ad esempio limitare la quantità di ricchezza di un privato a 1 milione di euro?
Innanzitutto nessuno lo propone,a ma soprattutot il diritto ha riconosciuto storicamente il concetto di "società privata" in cui si nasconde l'impresa imprenditoriale e poi le azioni , le obbiligazioni. Significa che è del tutto sfuggente chi ha sede sociale alle isole Caiman e fa affari in tutto il mondo  e intesta il transatlantico alla società, o alla nonna nullafacente e con conti cifrati nelle banche svizzere:vallo a trovare! Le Costituzioni sono aporie, sono paradossi, sono contraddizioni.
Se leggi il Codice civile nel libro sul lavoro, e ricordiamo che il primo articolo costituzionale  è fondato sul lavoro, i principi imprenditoriali e di impresa sono nettamente superiori al concetto di prestatore di lavoro subordinato.da una parte si proclama l'uguaglianza e dall'altra nella pratica che è la parte fondamentale, si predica tut'altro?

Il riformismo come dottrina politica  del diritto positivo che riteneva ci potesse essere un "progresso" storico.......è collassato nelle disintegrazioni delle attuali "sinistre storiche" in tutti gli stati occidentali.
Oggi assistiamo agli istituti regolati proprio da quelle psuedo sinistre colluse con il capitalismo, che hanno creato fondi pensionistici dei lavoratori assurgendo a quel "capitalismo di massa" che è una cazzata storica e infatti più di uno si è trovato con il "culo per terra". Primo perchè è ridicolo ritenere che il proprietario di una società licenzi un suo dipendente che  però ha sue azioni nel fondo, secondo hanno costruito un mostro di contraddizione, il servo come status pensa di avere pezzetti di padronalità, giocando sulla sua ignoranza totale economica e su quell'impulso a voler diventare chissà cosa.
Così vediamo a ignoranti che credono di essere furbi e intelligenti che sono dipendenti ,ma hanno investimenti sugli andamenti del capitalismo. Si trovano disoccupati, ma guardano gli andamenti borsistici del loro investimento.

E non hanno capito che la vera alternativa era costruire non banche post-moderne, ma fondi di credito da loro gestiti per i loro problemi.Non dare i propri risparmi a tasso zero di credito e al 10% di debito che è usura a banche che lo danno ai capitalisti per sfruttare l'ignorante che glieli ha dati.
Basterebbe togliere il proprio denaro tutti quanti  dalle banche e salta il capitalismo mondiale: forza chi lo propone, chi lo fa?
Daccapo, nessuno lo propone e nessuno lo farebbe.

Maral questo sistema è sostenuto dai servi e se i servi non ne sono consapevoli e invidiano addirittura il padrone, qualunque strumento mediatorio e compromissorio(ed è questa la funzione primaria dello Stato) è comunque un'ambiguità che non toglie  lo status sociale della diversità .
Sono inutili discorsi, morali, nemmeno politici, il paradigma su cui regge una società è l'economia, perchè  è quì che si mostra la vera natura umana.
#1331
ciao Maral,
fin quando esisterà invidia e superbia,non ci sarà nulla da fare, questo sistema si perpetuerà in diverse forme.Il sevo vuol diventare padrone e non togliere la servitù con i padroni,nessuno si accontenterà di ciò che è e di ciò che ha, ci sarà sempre qualcuno da raggiungere e superare.
Allora  il capitalismo, o qualunque sistema di ingiustizia sociale è connaturato alla demenza umana e se questa è la regola sociale sul fondamento dell'impulso umano è giusto che sia  così.L'uomo usa l'intelligenza quindi per asservire gli altri e averne privilegi.
Ritengono di averne meriti per l'ascesa sociale, nati per comandare per essere leader, la moltitudine è asservita nata per essere schiava.La morale e l'etica diventano solo scrupoli di coscienza, la consapevolezza che c'è dell'ingiustizia, ma incapace di costruire l'alternativa, semplicemente tenta di riequilibrare la stortura iniziale.
Tutte le sovrastrutture pratiche sono quindi inautentiche, in quanto immagini retoriche dove il vero fondamento e regola del gioco è la forza che non è più bruta animale, ma economica e politica appoggiata ad una cultura altrettanto ambigua dialetticamente.
Quindi o si accetta la regola del sistema e allora è ipocrita qualunque forma di pietismo, perchè questo sistema genera potere e molta miseria, così come la natura genera ciclicamente cataclismi, oppure non lo si accetta e si scelgono strade opposte, pur sapendo che si è perdenti nella guerra, ma si possono vincere battaglie. perchè ogni sistema umano tende a degenerare, che sia fasciamo, nazismo, comunismo.Primo o poi arriva la volontà di potenza, ed ecco ancora la bestia umana.

Ecco perchè ho scritto: Nietzsche o Marx( ma poteva essere un soggetto storico che si ponga scopi di giustizia sociale), la via priva di etiche e morali e del tutto animale per quanto intelligente, dove  il guerriero è il soggetto storico, oppure un sistema
etico ,ma pericoloso e insidioso anch'esso, perchè dietro le etiche "rumina la bestia umana".
Quanto meno sono vie coerenti,  fra i due poli estremi coerenti, sta in mezzo l'immensa ipocrisia, ambiguità inautenticità che sta nettamente decadendo anche umanamente.
Maral non si può dare soldi alle banche e fare i pietisti dei migranti sui barconi, come fanno i governanti politici.
Se non è chiara la conflittualità pratica e  teorica di chi mette i piedi in due scarpe diverse, francamente non so cosa ci sia altro da capire. la politica è appunto l'equilibrio sociale dispensando contraddizioni a destra  e manca, alla massa con pance obese verso l'occidente e "rutto libero fantozziano" che da i due euro ai miserevoli. via sms......e così ha la coscienza a posto e rumina nella sua beata ignoranza.

C' è stata , e non so quanto oggi sia ancora creduta e praticata,, la via del diritto storico.
Qualche decennio fa la ritenevo ancora credibile, oggi anche quì ho seri dubbi e la lex mercatoria  in cui si dibattono giuristi internazionali sui fondamenti e sulle fonti del dritto positivo e certezza del diritto, dimostra che lo stesso diritto non è detto che sia un progresso coincidente con la storia della tecnica, ma sempre dipendente dalla struttura economica, dai rapporti di forza dei ceti, dalle forme di emancipazione o decadenza umana.
La dimostrazione è che l'imprenditore può decidere di delocalizzare, di prendere un'intera produzione spostarla dove vuole.
oggi nel tempo in cui si mandano satelliti per i pianeti, siamo ancora nella libertà della proprietà imprenditoriale che non ha socialmente dei doveri verso i prestatori d'opera, vale a dire i dipendenti.
Avete mai ascoltato un partito anche di sinistra che abbia mai messo in gioca questa regola?
Cioè l'imprenditore dentro uno Stato NON può delocalizzare a causa del primo articolo della Costituzione in quanto repubblica fondata sul lavoro e da cui dipendono altri articoli della prima parte della nostra Costituzione che indicano la libertà, la giustizia, l'uguaglianza, come fondamenti della dignità dei cittadini.Quindi l'imprenditore hascopi prima di tutto sociali e non privati?
No, non è così. la realtà dice che il profitto imprenditoriale ha un compito superiore alla responsabilità sociale: Questo per voi è progresso? Qualche partito o sindacato, lo avete mai sentito proclamare e battersi per ribaltare questa contraddizione?
La legge è uguale per tutti? Così è scritto nei tribunali.
Quindi tutti i sistemi costituzionali occidentali  sono retorica dipendente gerarchicamente da una realtà: quella capitalistica.
Se non capiamo che questo è un rapporto di forza che il diritto ha deciso e sentenziato in favore di uno e a scapito dell'altro connaturandosi in un sistema di fatto, allora non si vuol proprio capire che la conflittualità è già dentro il diritto, è storicizzato nelle forme giuridiche, e che infatti  i diritti non sono mai doni ma conquiste conflittuali, costruite con lotte.
#1332
ciao Maral,
io invece lo vedo il nesso fra i padroni e gli schiavi, fra patrizi e plebei, fra nobili e servitori della gleba, fra proprietà e proletari: è storicamente dato e connaturato nell'uomo.
Ci sono vittime inconsapevoli, un'ignoranza in totale buona fede che conduce ad sistema di cui troppi non conoscono le regole.i dico solo che schiavi, plebei, servitori, proletari e disperati hanno delle regole di sopravvivenza de tutto giustificate, ma se laloro ignoranza non matura in coscienza saranno sempre quello che sono originariamente, dei disadattati che si adegueranno e inconsapevolmente sostengono il grande sistema. Perchè senza schiavi non esiste i l padrone.
Ritengo più potente l'impulso del desiderio di avere, è facile assecondarlo a prescindere se si raggiungerà o meno l oscopo, ma è semplice assecondarlo. rendersi consapevoli, significa studiare, significa razionalizzare, sgnificia capire e al fine la conoscenza diventa coscienza. e la coscienza è inquieta e ci vuole coraggio, è più facile essere vili ed ebeti. Senza questo processo vedo solo apparire umani sul grande palcoscenico dell'esistenza come comparse storiche.Il potere vive sull'ignoranza e dispensa menzogna.

Sono d'accordo che la vita dovrebbe essere più leggera, ma ci vuole consapevolezza di cosa si intende vivere in autenticità, sapersi accettare, sapere i limiti, sapere che avere non è essere.Il salto andrebbe fatto da noi, nei Paesi avanzati e dal resto del mondo .La regola vigente è "chi tace acconsente" forse è questo che non riesco a fare capire. Se il capitalismo in una delle sue definizioni è "la mano invisibile" , il tutto vige in una continuità temporale di una massa inerte che segue una strada inconsapevole dove la porti e quali davvero siano le regole del dominio. Fin quando l'uomo pretenderà che in uno scambio economico,in una transazione debba guadagnarci, non ha capito che la regola è che se realmente qualcuno guadagna, da qualche parte nel mondo corrisponde che qualcuno perda:mai uno scambio alla pari.
Sono i paradigmi, i fondamenti culturali, economici, sociali, che non funzionano e questo iato, questa dissonanza si sta evidenziando. Lo vedo nella sofferenza intima della gente a cui corrisponde un desiderio esagerato di ilarità, di felicità ipocrita, di stordirsi di stupidità, di drogarsi e ubriacarsi, di svuotare mentalmente ciò che l'affligge; cerchiamo paradiso momentanei atificiali per stordirci dall'inferno quotidiano fatto di continue e solite problematicità:ci siamo complicati la vita.Quindi sì è giusto toglierci delle zavorre e vivere più leggeri.

Mai chiesto la rinuncia ai miseri, semmai pedate nei fondelli a chi si nasconde dietro le mani invisibili del dio denaro  e ai poteri.
La realtà Maral e che tute le sovrastrutture stanno cadendo e decadendo,non si ha più fiducia di nessun potere costituito visibile o invisibile, perchè nulla è trasparente.Persino la "sana" carità, la sincera com-passione è messo in discussione dal dubbio, ma non sono tanto le persone, sono proprio le sovrastrutture inaffidabili che hanno stretto il  confine fra il giusto e l'ingiusto mischiando le carte  e confondendo bene i ruoli.Il risultato è che tutti si difendono.
Così ricordo da bambino che le chiavi di casa erano sotto il tappeto o sullo stipite della porta, tutti sapevano e facevano lo stesso  e nessuno rubava.
Oggi ci vogliono allarmi e porte blindate come se avessimo dei "caveau".Ci sono segni in un breve lasso di tempo storico che mostrano le difficoltà del con-vivere, del comunicare

Con le tecnologie attuali si possono fare eccome comunità senza latitudini.La forma comunitaria che per me politicamente equivale a quella federale  deve costituirsi su controllo sociale, allora il bilancio della comunità di spedisce ad esempio a tutti i cittadini e lo certificano:basta con il politico che si piglia il mandato e fa gli interessi suoi sui soldi degli altri. Il controllo csociale signifca essere informati con newsletter dei bilanci delle municipalizzate che devono dimostrare i livelli di efficacia, e non che alzano rette degi asili, non hanno denaro per badare gli anziani e i poveri cristi, ma fanno festini elettorali.
O ci pigliamo in mano il nostro destino o sono altri a condizionarlo.e significa prendersi anche delle responsabilità,spingere a conoscere,se vogliamo controllare dobbiamo pretender che il potere ci informi e che noi contiamo sugli atti delle delibere, diversamente sanno mimetizzare molto bene truccando bilanci per giri contabili.
Io vedo ignoranza sul concetto di democrazia, vedo ignoranza sul concetto di ibertà, vedo ignoranza sul concetto di giustizia sociale, sembrerebbe che quello che si sapeva, anche se fosse stato poco sia  stato definitivamente perso.
Ma oggi il politico,l'imprenditore, cosa dice di veramente serio, se non scaricare le proprie responsabilità sulla società.
Noi non facciamo nemmeno il minimo sufficiente del ruolo che dovrebbe pretendere la cittadinanza già dentro lo spazio del suo Comune. Siamo pieni di fondazioni,associazioni che non servono a nulla, assolutamente fiancheggiatori dell'ignoranza.
basterebbe ro alcune azioni pratiche, legittime e costituzionali per forzare il potere alla trasparenza degli atti, delle delibere, de i bilanci,La stessa cosa vale peri sindacati dei lavoratori verso gli imprenditori:ma li sanno interpretare i bilanci, sanno cosa sia un conto economico, sanno che una società per azioni deve rendere pubblico il suo bilancio presentandolo al tribunale presso la propria sede sociale? Quante cosa non sappiamo, quante cose non facciamo, e lasciamo andare,lasciamo correre e abituiamo così una classe dirigente di inetti a non rispondere dei loro doveri sociali.Questa è la comunità perchè la democrazia nasce dal basso,dall'esercizio legittimo del controllo del cittadino che spinge alla responsabilità chi ha conseguito i ruoli politici ed economici

Ci sono statistiche storiche ed è famoso un libro di un francese che dimostra con dati alla mano che le differenze fra il più ricco e il povero sono aumentate, non diminuite nei secoli  e non ci vuol molto economicamente a capire.
Quello in miseria loera nel Medioevo come oggi, ma il grande capitalista ha ricchezze nettamente superiori al nobile di quel tempo.E' stato calcolato che un Bill Gates, tanto per non far nomi possiede una ricchezza pari al PIL di un'intero Stato africano
Se le produttività sono creseciute devi chiederti dove sono finiti  tutti i profitti e valori aggiunti :ai poveri,ai salariati e agli stipendiati?
Oggi noi stiamo bene non grazie al capitalismo ,ma alla tecnologia che ha notevolmente standardizzato i processi abbassando i costi.Guarda ad esempio quanto era  il prezzo di un'automobile negli anni Sessanta e quanto percepiva netto l'operaio della Fiat e avrai un rapporto determinante. Molti beni hanno prezzi molto più bassi e sono quelli delle tecnologie mature, non certo dell'ultimo smartphone o del computer superveloce e con schede grafiche sofisticate.

Il termine etimologico di economia è gestione. La definizione di scarsità è tipica della modernità quando si studiano i bisogni, i beni, l'utilità compresa quella marginale  e il prezzo.Io imprenditore ho interesse a non crearmi superproduzione per fare scareggiare un bene e non abbassare i prezzi, quando si vede un "3 x"2" è perchè devono liberarsi delle scorte o battere la concorrenza sui prezzi.quello che intendo dirti è che il capitalismo crea ad arte la scarsità e infatti non saturano mai al cento per cento gli impianti ed è per questo che è fallito il concetto di equilbrio dei prezzi, perchè è difficilissimo che i prezzi scendano piuttosto salgono, piuttosto si stabilizzano, possono fare promozioni ma non stabilizzare una discesa. 
Le filiere dei beni( dalla materia prima in Africa ad esempio , alle fabbrica di prima trasformazione e poi seconda,ecc, fino al bene finale nel circuito della distribuzione e della logistica ) sono controllate in modo tale che si produce solo la quantità necessaria alla soddisfazione della domanda non di più .ma è altrettanto vero che invece i prezzi delle materie prime, del denaro mutano sui mercati.Ad esempio negli ultimi anni di decrescita o stabilità. i prezzi internazionali sono scesi, ma i prezzi finali erano stabili, quindi le industrie hanno straguadagnato anche con costo del denaro bassissimo e costo della manodopera bassissima.
Chiedetegli di mantenere loro i migranti.

Maral il problema è se quell'impulso innato umano  che ritengo gestibile solo dalla conoscenza, dalla consapevolezza e da una etica e morale,avrà sempre la meglio. perchè è questo che giustifica il "ruolo" del padrone, del capitalista e del capitalismo.Lui si sente il migliore, si è guadagnato il rango di più furbo, astuto, cinico: c'è una ideologia del capitalismo se non lo abbiamo capito

E fin quando il servo invidierà il padrone e il potente, farà il suo gioco e manterrà quei ruoli.
Se i migranti ci invidiano hanno già perso
#1333
ciao Maral,
vediamo di chiarire.
1) L'uomo è fisicamente ed energeticamente quindi legato all'ambiente naturale come qualunque essere vivente
2) l'uomo non ha la stessa natura animale, pur avendone gli stessi limiti/equilibri per sopravvivere ed adattarsi.
Se nell'animale la gregarietà, il "fare branco" è un fattore decisivo più ancora della forza bruta (perchè più si è numericamente solidali e più si ha possibilità di vincere anche il più forte e di difendersi), nell'uomo pur essendoci i medesimi meccanismi vi è qualcosa di insito come la facoltà di intelligere, di linguaggio, di creare tecnica, che fa sì che la gregarietà non sia un fine ,ma un mezzo a sua volta per emergervi individualmenteIil capo branco non è la stessa cosa di un "potente" umano, i comportamenti, atteggiamenti sono diversi.
il capo branco si espone sempre ,indifesa o in caccia con il branco.Etologicamente mangia la preda per primo (perchè c'è una gerarchia come da noi nelle società patriarcali quando si somministra il cibo in un banchetto), ma lascia ad ognuno la possibilità di mangiarvi, non è ingordo.
Se posso dirla banalmente l'uomo è un "esagerato".La morale e l'etica nascono proprio dalle contrapposizioni delle virtù con i relativi vizi.
Per cui la morale e l'etica sono il contrappeso a quel meccanismo (innato?) che equilibra, tempera lo squilibrio.

In sintesi: l'uomo è natura in quanto facentene parte energeticamente, ma è anche tecnica(cultura) ed è più potente della natura stessa ,se quest'ultima lo limita è altrettanto vero che l'uomo può rimodelllarla tecnicamente,ed è tendenzialmente egoistico nascondendolo dentro la gregarietà ,il sociale.

Il capitalismo è una forma umana, non è naturale Maral, perchè la natura limita: quest'ultima è ordine, caos e di nuovo ordine e di nuovo caos in successione trasformativa, ma sempre dentro i suoi equilibri energetici.Il capitalismo si presenta illimitato ed è figlio dell'egoismo umano e della stessa tecnica, piuttosto riconfigura se stesso travolgendo le sovrastrutture sociali,ha un enorme capacità di adattamento.
Io direi che è la prassi, l'esteriorizzazione delle peggiori forme umane (innate?) ha qualità sia razionali,come logica economica, come contabilità ecc, ed i razionali come paradigmi di utilità egoistica del profitto, dello sfruttamento che è diverso dal far fruttare linguisticamente.

Ma certo che ci riguarda umanamente, ma attenzione non nelle forme caritatevoli mistifcanti che sono la punta emergente dell'iceberg che nasconde la fandonia, la fraudolenza "delle pedine umane da sacrificare sull'altare di scopi di potenza e ricchezza"

Il problema che pongo è se il capitalismo è innato? Se lo è lady and gentleman,siamo fottuti.Se l'umanità tende come impulso non è necessario crederci  teoricamente, basta praticarlo, basta far parte dell'immenso gioco economico sociale , in quella immane piramide fatta di illusioni irrazionali, di ingenuità di credere che tutti andremo in alto,diverremo più ricchi, i nostri figli saranno migliori di noi,,,...,per esserne anche inconsapevolmente fautori, proprio perchè siamo ognuno ruolificati Se il desiderio di conquista sociale che si esplica di generazione in generazione che ha avuto il vento positivista del concetto di progresso e continua crescita economica,ha pervaso le nostre coscienze, deve avere un aggancio nel nostro profondo intimo psichico.Io temo che sia così, perchè le forme della spiritualità sono un processo di purificazione, di decontaminazione  dal desiderio e attaccamento che sono il possesso, il desiderio di avere.Se vedo anche anche africani, asiatici, sud americani,insomma nelle varie latitudini del mondo che questa forma capitalistica riesce comunque a travolgere tradizioni colpendo istinti e impulsi,significa che è connaturato con la razza umana. O no? Spero davvero che qualcuno riesca a dimostrarmi il contrario
Penso  che adesso si capisca, meglio perchè ponevo la misura umana del controllo sociale delle comunità come "antidoto" anticapitalista.Perchè nelle comunità si imparava a vivere insieme, a cucinare a pulire i sentieri, a gestire i pozzi, ecc.non che fosse da santificare, non c'è nulla di perfetto, ma era qualcosa più vicino alle relazioni,ai rapporti  sinceri umani.D'altra parte le comunità spirituali perchè infatti sono organizzate in
un certo modo?

A me pare Maral che tu ne faccia solo un problema culturale e intellettuale, io invece ritengo che questa cultura deve necessariamente avere un legame ,un aggancio profondo con la nostra natura"ambigua".

Perchè in fondo ho un pò allargato la discussione sui migranti? Io passeggio per la strada della mia città e vedo una persona che chiede carità. mi colpisce intimamente e gli dò quel poco.Giro l'angolo della strada e appare un viale colmo di persone che chiedono la carità:cosa faccio?
Possiamo correre dietro ad una emergenza se è solo poca cosa, se è grande vuol dire che è sistemica che   la natura del  problema deve essere risolta oppure ci invaderà fino a noi stessi magari a chiedere la carità. Quello de i"barconi" è un fenomeno irrisorio rispetto le migrazioni da transumanze per le vie del mondo che stanno accadendo e nulla potrà tornare come prima, perchè le tradizioni man mano si perderanno di generazione in generazioni poichè dentro un ciclo economico post-industriale che non è più naturale stressa i tempi e gli spazi .E' i l metabolismo che si adatta agli stress sociali e non viceversa. E questo è sintomo che il capitalismo e la tecnica non sono natura

Jacopus, infatti l'Isis è nata da errori madornali della gestione degli USA che occuparono l'Iraq volendola occidentalizzare.
L'Islam ha una fortissima caratteristica come gli ebrei, che infatti da secoli si combattono fra una pace e una guerra., sono fortemente identitari,giusto o sbagliato che siano i loro paradigmi religiosi e culturali, questo gli da il coraggio di resistere di mettere piuttosto in gioco la propria vita
#1334
ciao Sgiombo,
condivido in linea di massima, soprattutto il metodo, perchè è ai paradigmi che volevo arrivare,in quanto a mio parere i migranti "sono in mezzo", nel senso che sono il prodotto di nostre contraddizioni e probabilmente di un altro paradigma che a mio parere è da valutare: se l'impulso egoistico è più "forte" di un'etica,di una morale.
la dimensione naturale umana è diversa da quella degli animali e sembrerebbe, sono miei pareri opinabili e mi piacerebbe avere pareri anche opposti, perchè il capitalismo è "potente" insieme alla tecnica, nella misura in cui il desiderio che è oltre la logica della sopravvienza è pura accumulazione che va oltre la necessità di una crisi per cataclismi naturali.Se può l'uomo va oltre e troppo oltre il fabbisogno di sopravvivenza.
Temo, ed è anche a questo che volevo arrivare, che i migranti economici siano "attirati dal desiderio" stesso tipico della nostra cultura, il voler e potere avere in ricchezza per potere essere(nel senso di ammirazione ,di invidia, di potere, ecc)
Allora ciò convaliderebbe la tesi che le società e tradizioni che sono "colluse" con il mercato capitalistico tendono all'individuaismo come competizione sociale, il tentare  quella mobilità sociale di voler arrivare in "alto".

Sono d'accordo, Sgiombo. Fin quando il limite demografico, territoriale delle risorse fosse  ben oltre le possibilità di una tecnica più povera, per quanto l'uomo mutasse la natura era sostanzialmente dentro il limite:ora non più. Penso che siamo sette miliardi sulla Terra e tutti, prima o poi, con l'idea di volersi arricchire consapevolmente o meno, a spesi dei nostri simili.

Il problema è che il capitalismo non vuole essere condizionato o controllato.Se la politica, nelle forme di potere che sono divenute repubbliche liberl-democratiche con istanze di diritti sociali è in aperta contraddizione con un sistema economico il cui il  principio è illimitato.
Se il potere fu diviso daal tempo delle monarchie a quelle costituzionali fino alle repubbliche e ai suffragi elettorali universali, il capitalismo non ha il limite delll'accumulo societario o individuale, tant'è che venivano chiamate originariamente società anonime.
Adatto che quel desiderio di arrivare e accumulare anche tramite la corruzione, non mi aspetto dai poteri politici il coraggio di prese di posizioni, il politico che ci proverebbe lo "farebbero fuori" fisicamente o politicamente 

Non so Sgiombo, spero che saranno gli eventi a spingere l'umanità a trovare soluzioni quanto meno di "buon senso".
perchè è finita anche la vecchia forma economica del; investimenti=lavoro=reddito.
Perchè è proprio la tecnologia che sta segnando il limite con la natura e il limite dentro la società umana.
Non è possibile occupare e dare reddito di lavoro a tutti con i processi innovativi e migliorativi e questo è un ulteriore paradosso della tipologia capitalistica economica. Siamo al punto in cui basta lavorare poco per avere le stesse produttività di decenni fa. Quindi o si fa superproduzione che l'economia non vuole(alza i costi e abbassa i prezzi) oppure andremo sempre più verso un sistema di pochi straricchi da "far schifo", parecchi si arrabbattano "bene", ma molti sono e saranno nell'esercito dei senza lavoro o di un precariato a vita.
In altri termini il sistema  economico sociale che implica la produzione e la ridistribuzione di ricchezza dentro il criterio di una giustizia sociale, per quanto potesse essere meritocratica sarebbe già dovuto mutare per poter gestire le problematiche.
E' altrettanto vero che la spinta demografica interna dei paesi più avanzati economicamente è verso la stasi se non addirittura a decrementi. Signifca che tendiamo a difendere gli status sociali non prolificando.
Spero ancora in eventi che ci ravvedano come umanità.
#1335
Citazione di: InVerno il 24 Luglio 2017, 14:24:46 PM
Io non difendo il capitalismo, ma credo che il capitalismo sia come un fluido che prende la forma del proprio contenitore, e siccome "fermare l'acqua con le mani" è comunemente ricosciuto come una forma di stupida cocciutaggine, preferisco prendermela coi contenitori. Al trentacinquesimo topic sul negro e i 40€, manca ancora all'appello un topic su un paradiso fiscale interno all'EU (Irlanda) dove Google e Apple non pagano le tasse, grazie a quello che oggi è il confine nazionale: una gabola per commercialisti e arrampicatori sociali. Con le tasse della sola Google e Apple nelle casse di qualche organizzazione governativa (posto che sia un contenitore grande abbastanza) potremmo parlare allora di "aiutarli a casa loro" e aiutare anche noi stessi, fino ad allora, possiamo continuare a farci la guerra tra poveri mentre il capitale evade le proprie responsabilità sociali con un timbro sul passaporto.
come dire non approvo ma mi adeguo
Se il capitalismo fosse la forma economica che più rispecchia l'uomo allora non ha senso il problema migranti, perchè non è un problema, è una logica conseguenza.
Se pensi che possa essere corretto il capitalismo da una giustizia politica (vedi Microsoft e tutte le super multe prese per logiche monopolistiche e quant'altro), dovremmo studiarci bene come i potenti commissari europei da boiardi delle multinazionali decidono le normative europee che a cascate scendono nelle costituzioni degli sciagurati Stati aderenti.
Lukacs diceva che il politico è un piccolo borghese al servizio della grande borghesia

Basterebbe cercare di capire come gli istituti del diritto internazionale che ricadono oramai nelle pluralità delle fonti, per cui i giudici chiamati alle sentenze possono scegliersi la fonte a loro più congeniale. vedasi la lex mercatoria  costituita dalle transazioni commerciali internazionali, stia ponendo serie problematiche sulla certezza del diritto, sui diritti fondamentali-
http://www.dirittoequestionipubbliche.org/page/2017_n17-1/index.htm