Jacopus, sono d'accordo con te.
La Chiesa cattolica non accetta il suicidio razionale. Nei suoi insegnamenti ribadisce la sacralità della vita e considera il suicidio un peccato grave che vanifica il progetto divino sull'uomo. Nel passato negava le esequie religiose ai suicidi per dissuadere dal compiere il tragico gesto. Nel nostro tempo, invece, il Vaticano per non rimanere emarginato ha disposto che la Chiesa nella sua funzione pastorale, celebri i funerali religiosi dei suicidi.
Idem con la cremazione dei corpi. Nel 1886 la Chiesa condannò esplicitamente la cremazione, consapevole che avrebbe condotto a una laicizzazione della cerimonia funebre. Per tale motivo l'incinerazione era diventata una delle bandiere ideologiche della massoneria.
Il divieto canonico posto dal decreto della Congregazione del Santo Uffizio il 12 maggio 1866, fu confermato successivamente da papa Leone XII.
Dopo circa cento anni e le trasformazioni socio-culturali, la Chiesa con le sue "piroette" si adeguò per non perdere "clienti" e nel 1963 concesse il permesso di ricorrere alla cremazione, ribadendo che la pratica propria dei cristiani è l'inumazione, la sepoltura nella terra, prassi idonea per esprimere la fede nella risurrezione della carne.
La Chiesa cattolica non accetta il suicidio razionale. Nei suoi insegnamenti ribadisce la sacralità della vita e considera il suicidio un peccato grave che vanifica il progetto divino sull'uomo. Nel passato negava le esequie religiose ai suicidi per dissuadere dal compiere il tragico gesto. Nel nostro tempo, invece, il Vaticano per non rimanere emarginato ha disposto che la Chiesa nella sua funzione pastorale, celebri i funerali religiosi dei suicidi.
Idem con la cremazione dei corpi. Nel 1886 la Chiesa condannò esplicitamente la cremazione, consapevole che avrebbe condotto a una laicizzazione della cerimonia funebre. Per tale motivo l'incinerazione era diventata una delle bandiere ideologiche della massoneria.
Il divieto canonico posto dal decreto della Congregazione del Santo Uffizio il 12 maggio 1866, fu confermato successivamente da papa Leone XII.
Dopo circa cento anni e le trasformazioni socio-culturali, la Chiesa con le sue "piroette" si adeguò per non perdere "clienti" e nel 1963 concesse il permesso di ricorrere alla cremazione, ribadendo che la pratica propria dei cristiani è l'inumazione, la sepoltura nella terra, prassi idonea per esprimere la fede nella risurrezione della carne.