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Messaggi - daniele22

#1336
Tematiche Filosofiche / Re: Cosa vuol dire Logos?
19 Marzo 2022, 09:41:15 AM
Bypassando l'ultimo post e proseguendo quindi, ritorno momentaneamente al discorso circa la convenzionalità delle parole della lingua. Sarei propenso a dire che l'unica convenzione che si pone in essere senza però manifestarsi esplicitamente sarebbe quella che stabilisce che parlando tra italiani ci si debba capire. Partendo da questo inaudito quanto ovvio fatto si potrebbe immaginare il trabocchetto in cui si possa eventualmente cadere quando si affermi il carattere convenzionale dei significati delle parole. Accettato ciò si potrebbe cominciare a discutere su come nasca una parola
#1337
Citazione di: green demetr il 18 Marzo 2022, 22:14:51 PMConcordo nel valore psicologico del linguaggio.
Vi porto l'esempio del contado aquilano, dove ogni frazione ha il suo dialetto.
Dopo il terremoto della città L'Aquila, in molti si sono spostati nel contado, ebbene la lingua dello stesso contado si è andata sfumando come ad accudire a proteggere gli sfollati, e inconsciamente si sono messi a parlare la lingua della città, tramutando il dialetto di nuovo verso nuove forme, di genere e di "forma".

Come intuito già da Saussurre e meglio ancora come diceva Humboldt, la lingua è una lingua storica (in evoluzione, lo stesso wittgenstein si è poi ricreduto rispetto ai suoi anni duri e puri)
Certo. Pensa pure a cosa possa provocare in te solo l'ascolto di una espressione linguistica dove compare ad esempio il termine "stupro", o "cane" o "erotismo". Noi percepiamo, a mio parere, solo il senso degli eventi, ai quali cerchiamo di affibbiare un significato verbalmente espresso. Ma il significato razionale di un evento sarà sempre in secondo piano rispetto al senso che se ne possa avere
#1338
Tematiche Filosofiche / Re: Cosa vuol dire Logos?
18 Marzo 2022, 16:21:28 PM
Caspita! Mi pare di parlare con iano Alberto. Il tuo pensiero è un pensiero ciarlatano come molti altri pensieri all'interno del forum. Io avevo detto: "Nella dialettica ci si deve ricordare di ciò che si è detto e di quel che si è sentito. Altrimenti diventa sopruso. Ritorno pertanto a chiedere quello che chiedevi tu. Come nascono dunque le parole?" 
Te lo dico quindi più per ammonirti, ché altrimenti non avrei dovuto nemmeno risponderti: il senso, tanto quanto il significato, non sarebbero per me cose che si trovano nel senso che li si cerca o che li si costruisce, bensì ti verrebbero addosso, li esperiresti costituendosi da sé senza cercarli e pure in certo senso cercandoli, ma precipuamente senza cercarli cioè cogliendoli al volo come opportunità di vita sia per il tuo bene che per il tuo male. Proprio come accade ad un buon ricercatore che coglie i segni là dove uno meno bravo nel suo stesso campo non li vede.
#1339
Tematiche Filosofiche / Re: Cosa vuol dire Logos?
18 Marzo 2022, 11:14:37 AM
Penso che la domanda finale di Jacopus sia buona.
La risposta di Ipazia, quando dice ... "Ci azzeccano entrambi, ma riguarda solo l'archè della nostra specie, l'inizio del nostro specifico destino evolutivo, antropocentricamente, ovvero metafisicamente, esteso all'intero universo" penso sia buona pure.

Qual è dunque l'esigenza che ci ha fatto nominare il mondo?
Secondo me l'esigenza deriva simultaneamente da ciò che ci sia consentito di poter conoscere come specie e da ciò che ci fa esternare la nostra conoscenza in parola. Ovvio resta il fatto che il fuoco eracliteo ci fece entrare di fatto in un nuovo regno, il regno del sogno fatto materia, o della materia fatta sogno. Tra le due mentalità quella attuale, rispetto ad una più antica che poteva rappresentarsi come sogno fatto materia, rappresenterebbe senz'altro la materia fatta sogno
#1340
Tematiche Filosofiche / Re: Cosa vuol dire Logos?
18 Marzo 2022, 08:23:33 AM
Citazione di: Alberto Knox il 17 Marzo 2022, 23:16:09 PMma certo che le parole non sono tutto, c'è il pensiero, c'è il silenzio  , la meditazione, il linguaggio del corpo. Anche il nostro corpo parla e ci parla. Il mio era un discorso relativo ora alle parole, ma quante forme di comunicazioni di modi di parlare ci sono? anche in biologia si dice che i cromosomi capiscono l alfaeto delle basi degli acidi nucleici, avviene una codificazione di un messaggio e una codificazione . Per farlo c'è bisogno di un interprete che sia bi-lingue. Capisco che tu hai intraperso un percorso di conoscenza personale a cui tieni e che ti porta risultati , è questo va bene. Però ognuno di noi fa i propi percorsi, a volte ci si incontra , si condivide un pensiero e a volte no. Non pretendo che il mio pensiero modifichi il percorso conoscitivo degli altri . Perchè ogni percorso a un suo perchè. non esiste un punto di vista privilegiato , nemmeno in fisica esiste, figurati per i pensieri. Questo mio intervento conclude , da parte mia, il nostro argomentare, quello che volevo dire , lo detto e di questo ne sono grato a voi che mi avete letto, volenti o non volenti siamo in relazione ;)  come dicevo
Oltre al silenzio, al pensiero, al linguaggio del corpo c'è anche il sopruso delle parole, che spesso percepisco.
Citandoti:
"L' etimologia, cioè lo studio del significato intimo, quello che è alla fonte dell origine ,e se voi non andate alla fonte , all origine di un fenomeno di un qualche cosa voi quella cosa ,come potete capirla ? parola dunque da dove arriva ? in latino si dice "verbum" e allora da dove arriva , bhè arriva da " parabolè" ... etc."
Secondo quel che tu dici, come possiamo capire il fenomeno "lingua" se non andiamo all'origine di quel fenomeno?
A mio vedere c'è solo una via per comprendere verbalmente un fenomeno ed è quella della corretta dialettica, non del sopruso linguistico. Nella dialettica ci si deve ricordare di ciò che si è detto e di quel che si è sentito. Altrimenti diventa sopruso. Ritorno pertanto a chiedere quello che chiedevi tu. Come nascono dunque le parole?
#1341
Tematiche Filosofiche / Re: Cosa vuol dire Logos?
17 Marzo 2022, 22:57:04 PM
Perdona Alberto, noi umani, a livello teorico manchiamo dei fondamenti della nostra conoscenza. Uno può dire: no il fondamento è la parola, uno dice no è il logos, l'altro dice che è l'essere, un altro ancora dice che a me non interessa. Per i motivi espressi nel post di ieri sera alle 22.19 a me invece interessa e per me tutte le altre sono chiacchiere inutili. Questa mancanza, che non solo io denuncio, corrisponde a mettere in evidenza che tutto quel che noi sappiamo è fondato dalla lingua. Tutta la nostra conoscenza è fatta di parole. Il che non è vero. Noi sappiamo molte altre cose senza che vi sia l'intervento della lingua. La lingua mette cioè in scena solo il suo proprio essere pubblica, mette in scena la conoscenza pubblica, anche quando parla di conoscenza privata. Sempre pubblica sarà, perché udita o letta da chi può udirla e leggerla.
Forse sono proprio queste altre cose che si sanno, e non quindi altre ipotesi, ad agitare tutto il fenomeno della comunicazione verbale fino ai livelli della reciproca incomprensione senza che si possa scorgere una via d'uscita dall'impasse. Dopo aver preso coscienza di questo cane che si morde la coda e che ci mette un pochino in crisi ci si potrà chiedere quale ragione si possa infine conseguire con le parole se manca un'idea chiara di cosa sia una parola. Tu dici che l'accettazione di un significato per autorità ti sa di dogmatico. In un certo senso hai ragione, ma non nel senso che intendi tu. E' dogmatico nel senso che il significato lo cogli al volo, sei tu cioè in un certo senso a sottostare al suo dogma, che dogma non è se non intendendolo come sottomissione ad una seduzione. Ricorda comunque che esistono primati che riconoscono e ripetono segnali tra loro per quel che riguarda determinate faccende. Pensi che si siano messi d'accordo? Tutto può essere, ma almeno un dubbio che porti ad indagare meglio ci sta tutto. Non è forse questo un lavoro da potersi fare per un buon filosofo?
La batteria. O il magnete. Intanto qualcuno l'ha scoperto con i suoi poli senza nome e poi l'avrà pure dotato di un nome. Ovvio che poi procedi per convenzione, negativo positivo, rosso nero .... Ma il termine "convenzione" possiede in questo caso natura colloquiale e non filosofica ... sì insoma, i se gà meso d'acordo. Fenomenologicamente, voglio dire, c'è sempre uno che decide e gli altri che accettano, spesso di buon grado, altrettanto spesso loro malgrado, dipende dall'articolo. Il decisore sarà di volta in volta vuoi l'inventore, lo scopritore, il più autorevole, o il più forte, il più furbo, il più meritevole (difficilmente)
#1342
Ovvio ... ci si vede, ila alliqa' (verso l'incontro)
#1343
Citazione di: atomista non pentito il 16 Marzo 2022, 15:18:16 PMPremesso che , come diceva il mio babbo , se hai dei soldi investiti e' perché non ti servono ( non e' proprio cosi' ma la sua generazione era su posizioni piuttosto tranchant) hai fatto benissimo. Sono proprio questi i momenti in cui "la finanza" sguazza. E con essa anche il "piccolo pesce" se segue le stesse dinamiche di movimento dello squalo. " Soldo fa soldo ... cacca etc etc" In ogni caso sarebbe buona regola diversificare se la cifra di cui parliamo ne vale la pena.
Ciao atomista, mi pareva di averti risposto, ma evidentemente mi sono soffermato sull'anteprima e non ho inviato il messaggio. Grazie per essere intervenuto. Conosco un poco il tuo pensiero e immagino tu conosca un poco il mio. In verità non me ne frega nulla del piccolo gruzzolo investito, anche se non ci sputo sopra. Lo lasciai in parte lì nella banca poiché conoscevo la persona che era poi conoscente dei miei genitori. Non mi andava di portargli via tutto di punto in bianco. Tutto qua. Tra l'altro, non conoscendo una minchia di finanza, mi sono fatto profilare come poco più di un'analfabeta della finanza. Io so solo che i mercati vanno su o giù a seconda di certe stabilità o previsioni di stabilità, almeno fino ad oggi. Poi si sa, assecondando le teorie di Massimo Carminati, chi è in vantaggio sull'imporre l'andamento. Il mondo di sopra, quello che ha sradicato le evidenze del lavoro in terra costruendo realtà inesistenti se non per le loro tasche, il mondo di mezzo o il mondo di noi di quaggiù? Non ho più guardato il valore dell'investimento da quando iniziò l'invasione che a suo tempo fu l'invasione di un virus. Chissà di trovarvi, a guerra finita, il famoso gatto, poverino, ancora vivo. Se questo dovesse accadere sarebbe solo merito dei russi
#1344
Tematiche Filosofiche / Re: Cosa vuol dire Logos?
17 Marzo 2022, 08:06:25 AM
Citazione di: Alberto Knox il 16 Marzo 2022, 22:41:02 PM
Citazione di: daniele22 il 16 Marzo 2022, 22:19:26 PMA meno che tu non dica qualcosa di più convincente per la strada che proponi
ma accettazione dei signficati e significati convenionalmente riconosciuti e condivisi vanno a braccetto. Se una persona ti fa un gestaccio tu interpreti il gesto come un gesto che indica disprezzo ,non scegli di accettare il suo significato, ti limiti a considerare il fatto che convenzionalmente quel gesto indica disprezzo, o offesa. Non capisco questa tua necessità di dire che le parole sono solo accettazione dei significati, non c'è un solo modo di parlare , ma molti, molti modi di rispondere in modo diverso, non puoi metterli tutti insieme in un sistema , non puoi usare quella razionalità che dice, ti dimostro che quel gesto non indica disprezzo. dietro le parole c'è anche l'intenzione ricordalo. E se ti faccio un gesto lo faccio perchè ti sto mandando a quel paese non è che puoi dire:"ah no quel gesto non signfica niente."
Non mi convince proprio quel che dici. L'accettazione e la convenzione vanno a braccetto per modo di dire. Prendiamo ad esempio il meridiano terrestre. Convenzionalmente si è stabilito come il meridiano di Greenwich dovesse essere (fosse, potesse essere) il meridiano di riferimento per la longitudine. A parte che io vorrei proporre il meridiano dell'Etna ...  tra le altre ...  ma mi andrebbe pure bene il meridiano del Kyber pass. Quel che a me sembrerebbe è che pure in quella che noi a volte chiamiamo convenzione vi sia in realtà un'accettazione. Come dire: chi ha stabilito ciò? Una convenzione o una certa autorità? Naturalmente opto per la seconda.
Per quel che riguarda i gesti di disprezzo o di che altro, pensi proprio che siano convenzionali? Per me questi gesti sono riflessi di gesti atavici di cui s'è persa la memoria, i quali si sono evoluti in tempi e modi diversi. Non v'è alcuna convenzione in quei gesti! li riconosci d'istinto e li accetti di fatto. Chiaro è che se vai per luoghi ignoti o semi-ignoti l'istinto può salvarti, ma se non conosci, e rimarco il conoscere, bene l'ambiente in cui ti muovi, specialmente per quel che attiene all'ambiente degli animali a due gambe, rischi grosso anche se c'hai l'istinto.
Per quel che riguarda infine la mia necessità dell'accettazione, mi sembra che più che una mia necessità, questa corrisponda ad un semplice dato di fatto. Il mondo è fatto di imposizione e accettazione, altro che di convenzioni su disquisizioni paritetiche. Solo su questo ci sarebbe da discutere e non sul fatto che logos sia relazione o interazione o discorso o verbo o tutto quel che di lui s'è detto
#1345
Tematiche Filosofiche / Re: Cosa vuol dire Logos?
16 Marzo 2022, 22:19:26 PM
Citazione di: Alberto Knox il 16 Marzo 2022, 18:16:12 PM
Citazione di: daniele22 il 16 Marzo 2022, 15:24:27 PMMa il suo nome deve essere imparato, accettato, quindi in questo caso non vi sarebbe convenzione, ma accettazione
Questa è una differenza sottilissima, ma al tempo stesso fondamentale
Mi limito a ripetere , per evidenziare il tuo ragionamento, che il linguaggio, l uso di nomi, la formulazione di concetti linguistici dipende da ciò che siamo e cosa facciamo . Le persone usano e fanno cose con le parole in modo diverso.  Differenti modi di vedere le cose e di dire le cose in modo diverso. Non tutti sono collegati insieme.
Questo che dici Albert costituisce per me una ovvietà. Sono perfettamente d'accordo. Dipende appunto da ciò che siamo e ciò che facciamo. Ecco, per me tutto questo si rappresenta oggi nel culto alla professione, professione in opposizione specialmente alla classe operaia-impiegatizia e alla classe agricola.
Allora qui ci troviamo di fronte ad un bivio.
Per conto mio, se seguiamo la strada che scegli tu ci andiamo ad impaludare su cose trite e ritrite. Questo accadrebbe per il semplice motivo che la via che segui si snoda attorno ad un concetto, quello della convenzionalità dei termini, che tiene in piedi teorie del linguaggio che si attagliano a qualsiasi discorso che tu possa fare senza uscirne. Troveresti cioè critiche insormontabili.
La via che seguo io parte dal concetto di accettazione del significato e può produrre la via di uscita dalla palude. Proprio perché mina il concetto di conoscenza come associazione di parole e concetti. In che modo vada a minarlo eventualmente lo vedremo.
Pertanto, o parliamo del problema "accettazione vs. convenzione" e di quel che possa derivarne, e senza magari aprire altri topic, oppure è perfettamente inutile continuare il dialogo. A meno che tu non dica qualcosa di più convincente per la strada che proponi
#1346
Tematiche Filosofiche / Re: Cosa vuol dire Logos?
16 Marzo 2022, 15:24:27 PM
Citazione di: Alberto Knox il 16 Marzo 2022, 14:37:10 PM
Citazione di: daniele22 il 16 Marzo 2022, 14:09:49 PM
Citazione di: Alberto Knox il 16 Marzo 2022, 13:20:47 PMquindi la prossima domanda potrebbe essere: come nascono le idee? ::)
Premetto che ho già dato una definizione dicendo che secondo me il logos coincide con l'essere.
Citandoti:
" Ma non è detto che quello che l'uomo pensa esista"
Ti dirò che all'interno di questo forum penso di essere forse, e sottolineo forse, ancora l'unico a pensarlo.
Col valore che ciascuno può dare del termine solipsista io mi definirei un solipsista perfettamente consapevole. Non so se la tua citazione sottintenda una cosa del genere, ma penso che bisognerebbe pur sapere cosa pensino gli altri in relazione a come nascano le parole.
Citando quindi Ipazia:
"Una convenzione, e una equilibrata convinzione, sono necessarie tanto per concordare sul lemma "cane" che sul lemma "giustizia". Posta l'ovvietà che il secondo richiede qualche parola in più."
E' evidente che in questa affermazione c'è all'apparenza almeno qualcosa che stride col mio pensiero e forse anche col tuo.
Comunque ti dirò che tempo fa definii una "cosa" come qualsiasi cosa che la tua mente riesca ad imbrigliare tanto da poterne parlare, anche a vanvera fino a un certo punto
Concordo  con Ipazia che sia necessaria una certa convenzione dei significati per ottenere dei risultati concordanti in una discussione. Ma quante cose , nella storia, si tramandavano come vere e convenzionalmente riconosciute dai più? che poi invece si sono dimostrate errate? è questo che intendo quando dico " non è detto che quello che l'uomo pensa esista" . I progressi della scinza e della tecnica ci offrono delle solide basi su cui strutturare il discorso. Ma dipende sempre dall oggetto del discorso , se parliamo di spazio, di stelle , di buchi neri, di quasar allora non è che possiamo essere certi al 100% che quello che l astronomia ci dice sia esatta. Perchè è territorio in fase di esplorazione da poco tutto sommato, e la Mq? ancora peggio, e le questioni di carattere di senso? e le religioni? qui la semplice nozione di convenzione dei significati non basta. Non possiamo avere la presunzione di pensare che il linguaggio offra un metodo scientifico. Il linguaggio è quello che siamo e quello che facciamo. Una pianta ha un suo centro di elaborazione delle informazioni, ha il suo linguaggio? sì e un cane? sì. Perchè un cane può aspettare il suo padrone ma non può aspettare che torni il prossimo mercoledì?
un cane ha un linguaggio in relazione a ciò che è, e questo vale per tutti gli altri esseri viventi. Io penso che se ci fosse vita intelligente su una stella neutronica troverebbe molta difficoltà a concepire quello che noi diciamo essere un argomentazione razionale . Perchè? perchè non può conoscere il senso del mondo che vivono i terrestri. come posso conoscere il linguaggio  che usa un cane, o un leone o una tigre se non posso avere accesso a quello che è il suo senso del mondo? è peccato di presunzione credere che col nostro linguaggio ogni cosa verrà spiegata condivisa perchè non sarà mai una conoscenza universale. è la nostra conoscenza , di quello che possiamo dire del mondo. . E non è detta che sia esatta

Allora prendo atto che il mio pensiero stride con tutti e due i vostri.
Dico questo: se io invento un verestone, io possiedo un'idea che tutti non hanno, o meglio magari ce l'hanno, ma non l'hanno mai fatto ... e allora magari ne parlano con giri di parole, magari gli affibbiano pure un nome. Ma sarà spesso un individuo l'agente il quale azzarda un nome per la novità, e qui è ancora un po' in aria un'ipotetica convenzionalità del nome, piuttosto debole però, almeno a mio giudizio.

Ora però, se io vado da uno e gli dico che ho inventato una macchina che serve a fare una determinata cosa, è chiaro che gli dirò pure come l'ho chiamata. Questi potrà pure non essere d'accordo, però insomma .... Va bene, potrebbe accadere che ci si metta d'accordo, e allora si tratterebbe di una convenzione.
Ma il fatto importante sarebbe, a livello fenomenologico, che io possiedo un'idea in più rispetto a colui che riceve la nuova informazione sull'esistenza del prodotto. In un certo senso quindi io impongo una cosa all'altro e lo faccio tramite il nome. L'altro accetta quindi il nome in virtù del fatto che l'idea è buona e il prodotto pure. Questo fa sì che il prodotto entri nella società. Ma il suo nome deve essere imparato, accettato, quindi in questo caso non vi sarebbe convenzione, ma accettazione
Questa è una differenza sottilissima, ma al tempo stesso fondamentale
#1347
Citazione di: sapa il 16 Marzo 2022, 10:57:07 AMCiao Daniele, non sono assolutamente un esperto (se ho qualche soldo che mi cresce, cerco di comprare dei terreni, sperando che questi mi diano almeno qualcosa da mangiare, se gli eventi dovessero precipitare), ma ad occhio e croce direi che stai agendo bene. Prima o poi, infatti, le borse risaliranno e, se ciò non avvenisse, sarebbe un bruttissimo segnale e, come giustamente dici, anche i soldi diventerebbero carta da caminetto. Non solo è il momento di tener duro, ma, essendo speculatori, forse sarebbe il momento di comprare. Scusa la banalità delle mie considerazioni da ignorante in materia, ma non mi sembri affatto un matto.
Grazie dunque Sapa. Francamente, io di soldi proprio non ne ho e l'eredità non mi avrebbe permesso grandi cose. Se però si avverasse quel che dissi nella mia profezia circa la quale tu mi chiedesti lumi, se si avverasse cioè che non si salti il ruscello che sembra un rio delle amazzoni, allora sì che gli euro diventerebbero carta da bruciare.
Grazie ancora per non ritenermi un matto, ma solo un matto può pensare che se la Russia vincesse la guerra (in opposizione cioè a un pari e firmiamo) i mercati finanziari reagirebbero bene. Un saluto e un memento dato un tuo intervento sulla guerra in Ucraina.
E' certamente orribile quel che fa Putin, ma questo non fa di lui necessariamente il male.
Quel che sta facendo l'hanno fatto pure altri, checché se ne traggano fuorvianti distinguo. Quel che della Russia non è chiaro, o non mi è chiaro, è se la sua sia una rivalsa o una vendetta, ma naturalmente mi vien da pensare ad una rivalsa
#1348
Tematiche Filosofiche / Re: Cosa vuol dire Logos?
16 Marzo 2022, 14:09:49 PM
Citazione di: Alberto Knox il 16 Marzo 2022, 13:20:47 PMquindi la prossima domanda potrebbe essere: come nascono le idee? ::)
Premetto che ho già dato una definizione dicendo che secondo me il logos coincide con l'essere.
Citandoti:
" Ma non è detto che quello che l'uomo pensa esista"
Ti dirò che all'interno di questo forum penso di essere forse, e sottolineo forse, ancora l'unico a pensarlo.
Col valore che ciascuno può dare del termine solipsista io mi definirei un solipsista perfettamente consapevole. Non so se la tua citazione sottintenda una cosa del genere, ma penso che bisognerebbe pur sapere cosa pensino gli altri in relazione a come nascano le parole.
Citando quindi Ipazia:
"Una convenzione, e una equilibrata convinzione, sono necessarie tanto per concordare sul lemma "cane" che sul lemma "giustizia". Posta l'ovvietà che il secondo richiede qualche parola in più."
E' evidente che in questa affermazione c'è all'apparenza almeno qualcosa che stride col mio pensiero e forse anche col tuo.
Comunque ti dirò che tempo fa definii una "cosa" come qualsiasi cosa che la tua mente riesca ad imbrigliare tanto da poterne parlare, anche a vanvera fino a un certo punto
#1349
Percorsi ed Esperienze / Storia di un investimento
16 Marzo 2022, 10:30:18 AM
Molti penseranno che sono proprio un matto. Quando morirono i miei genitori ereditai dei soldi che stavano in una banca. Avrei dovuto portarli via, ma non lo feci. Anzi, contro i miei principi etico morali, stipulai con quel danaro una polizza assicurativa. Non me ne interessai molto fino a quando furono internati all'ospedale di Roma i due cinesi positivi al covid. A quel punto pensai di riscattare la polizza in fretta, la quale, nonostante le ultime annate non proprio ruggenti dei mercati finanziari aveva fruttato qualcosina. Cosa accadde? Accadde che non volevo dare l'ordine di vendita prima di parlare col tipo che me l'aveva proposta, ma il tipo non c'era e sarebbe rientrato tra un paio di giorni. Poi i due giorni divennero altri tre giorni tra corsi e varie, e naturalmente nel frattempo esplosero Vo' Euganeo e Codogno. A quel punto lasciai perdere. La sola notizia mise ovviamente il valore del titolo al di sotto del mio investimento e me l'imboccai come si suol dire. Poi pian pianino ricominciò a crescere fino ad arrivare quasi in attivo, ma poi con la storia delle varianti virali era divenuto molto altalenante. Data ora la guerra non ho nemmeno la voglia di guardare, ma immagino. Non mi interessa molto, anche se sarebbe meglio diversamente. La banca ha già mandato una mail ai clienti invitandoli a tenere i nervi saldi ed eventualmente contattare un appuntamento. Beh, io i nervi saldi ce l'ho e infatti non ci penso manco per il cavolo a vendere il titolo in perdita, ma nemmeno di contattare la banca. Molti se la rideranno e diranno che son matto e che tra due mesi al massimo mi ritroverò con un pugno di coriandoli. A parte il fatto che se così fosse pure gli euro diverrebbero coriandoli, secondo me tutto ciò non accadrà a meno che non dovessero suonare le atomiche. Ovvero, dopo la fine di questa guerra del cazzo, che sarà vinta dalla Russia, i mercati, in generale, si ristabiliranno in fretta. Se qualcuno avesse qualche considerazione da fare gliene sarò grato
#1350
Tematiche Filosofiche / Re: Cosa vuol dire Logos?
16 Marzo 2022, 08:44:26 AM
Citazione di: Alberto Knox il 15 Marzo 2022, 22:39:28 PM
Citazione di: daniele22 il 15 Marzo 2022, 22:00:15 PMLa domanda non è retorica. Riprendeva la stessa domanda che avevi fatto tu in un post precedente (ieri alle 19.59). Premesso quindi che l'etica è importante e che sono d'accordo con l'affermazione di Jacopus, pure mi va bene quel che sostieni nell'ultimo post. Chiedevo pertanto di passare oltre, cioè a come si forma una parola, dato che per me questo è il nocciolo della faccenda che dovrebbe svelare infine la consistenza di termini come essere, logos, o tutte le parole che si vuole
va bene daniele, esprimo il mio pensiero. La parola nasce dalla "pressione" che la vita genera sulla coscienza umana, questa pressione genera "impressione" la quale poi genera "espressione" mediante la parola , la parola è dunque un archetipo che la res ci consegna. E nota che quando la res non è "contenta" del nomen assegnato , avviene una sorta di disagio che porta col tempo a cambiare il nome. ad esepio "antico testamento" poi "vecchio testamento" e ultimamente "primo testamento" perchè cambiamo le parole o i nomi a volte?  propio perchè sentiamo  che non collimano con la realtà che la vita ci consegna. parole come "dottore" invece sono solide nel tempo, soddisfa chi la riceve e  soddisfa chi la pronuncia. Voglio dire , il linguaggio è un attrezzo, uno strumento ed è prettamente un affare publico.
Noi diciamo quello che diciamo in realzione a ciò che siamo. Se una parola ci soddisfa la usiamo se no non la usiano.  Quello che siamo e che facciamo, questo è il linguaggio. E le parole nascono dall esigenza di esprimere quello che la vita preme su di  noi. Le cose si complicano quando la parola non trasmette un immagine definita. Se dico parole come "cane" tutti abbiamo nella mente l'immagine di un cane, un cane di qualsiasi razza . Ma se dico parole come "salve" o "forse" o "alla malora" ..che tipo di immagine ci danno? .. Per questo quando si tratta di parlare di cose pratiche e familiari come oggetti , macchine , cilindrata, meccanica, ci intendiamo bene, è quando si tratta di parlare di cose astratte che le cose si complicano? Per concetti astratti ed empirici come "essere" "esistere" o accadere nella cosa stessa o della cosa stessa. Le persone si confondo, e smettono di capirsi. L'incomprensione sulla natura dell anima è dovuta al fatto che si pensa che l anima viene dall alto e non dal basso, finchè si pensa che l anima venga data dall alto è chiaro che allora le domande saranno " da dove viene? quando si da l anima? in che momento ? e prima dov'era? tutte domande che smettono di avere senso se si capirebbe che l anima è un emergentismo che procede dal basso , è un lavoro , è un procedere per gradi. di queste cose ne ho parlato , se volete si può discutere ma adesso chiudo che è meglio .
In questo tuo intervento vi sono cose con cui sono d'accordo e altre in cui in certa misura dissento. Senza intervenire quindi nel merito dell'intervento, vorrei inquadrare il mio pensiero in generale poiché mi sembra trovarsi sulla stessa tua posizione. Mi è sembrato cioè che tu voglia esprimere, in contrasto col darwinismo accademico, l'idea che l'essere umano sia divenuto tale solo interagendo coll'ambiente. Ciò mi troverebbe in sintonia col tuo pensare per come l'ho inteso. Di mio aggiungo che le parole, nel loro generarsi, non possano intendersi come risultanza di una convenzione