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Messaggi - paul11

#1336
Fammi capire Maral, a tuo parere l'energia ,se riduciamo ai minimi termini il concetto di ecologia, non è la stessa cosa d risorse, di catene alimentari, di habitat, di ambiente? e com'è che la natura trova un suo ordine , i suoi equilibri energetici e noi no,  o pensiamo che il capitalismo sia un "ordine naturale", perchè è da quì che nascono  i paradigmi ideologici su cui i pensatori capitalisti sostengono la sua funzionalità.

maral scrive:
Il paragone non è ecologicamente fattibile, non si possono considerare le organizzazioni umane come formicai o termitai o alveari se non in ragione di un pensiero estremamente semplificante. Nelle organizzazioni sociali umane entrano in gioco fattori diversi, la stessa tecnica ad esempio che è fattore di pertinenza della natura umana, non di formiche o termiti, formiche e termiti non hanno bisogno di protesi, l'uomo sì, sempre. E questo crea il problema di un'assunzione della protesi rispetto a se stessi. La tecnica è un continuo tentativo dell'uomo di ridurre la resistenza della natura al suo progetto di esistenza a mezzo della natura, la tecnica non è qualcosa che si trova fuori dalla natura e per questo nell'uso della tecnica il problema di fondo, la contraddizione originaria, si ripresenta sempre a ogni passo della conoscenza umana cosicché nel progredire tecnico l'uomo non fa altro che ripetere la propria dislocazione che è la matrice stessa della sua forma di coscienza. Né un formicaio né un termitaio hanno questo problema: quando si raggiunge un certo livello limite di popolazione, parte delle formiche, delle termiti o delle api partono per stabilire una nuova colonia, potremmo dire che "migrano" per un puro automatismo che può riuscire o fallire, ma in cui la coscienza degli insetti non entra minimamente in gioco, mentre negli esseri umani entra sempre in gioco a interferire senza che si possa toglierla di mezzo.
In tal senso per l'economia non occorre pensare, solo determinare automatismi sulla base di rapporti quantitativi misurabili, mentre l'ecologia richiede continuamente di pensare, apre al dover pensare e ripensare.

bene, Maral. adesso dimmi tu con chi sto interloquendo, con il Maral che crede che la cultura filosofica ha costruito una contraddizione con la tecnica , oppure con il Maral di questo forum di attualità che ritene che le contraddizioni siano sanabili dentro la contraddizione culturale stessa? Prova a metterti d'accordo fra teoria e prassi?
Com' è che non solo utilizziamo la tecnica non a fini sociali, ma a fini egoistici creando guerre militari, commerciali, squilibri e sfruttamento, accumulazione da una parte e  dall'altra disperazione, mentre la natura invece senza intelligibilità riesce comunque a governare da sempre il "suo" sistema?

Che cos'ha l'uomo di "tarato"?

la soluzione della complessità non è l'esercizio retorico del politico demagogista che rimanda continuamente le soluzioni, mentre i problemi si incancreniscono.Con me non funziona di sicuro questo modo di argomentare. 
Le circonlocuzioni elucubrative le lascio ai  "perdi tempo": io cerco di essere  diretto e  chiaro 

Maral non hai  ancora capito ,come Inverno cosa intendo per società autoregolata che non è necessariamente attaccamento al passato.
Il vostro errore è di non  avere un vostro giudizio critico sui sistemi sociali organizzativi umani e un vostro modello e di cadere nella contraddizione che l'ultimo modello creato dal pensiero fuoriuscito dal progresso sia sicuramente il migliore nella storia dell'umanità  e giustificata da una tecnica sempre più affinata .
Io reclamo semplicemente una organizzazione umana che sia umana il più possibile non costruita su alienazioni ed egoismi o mistificazioni culturali., dove la tecnica e la tecnologia siano al servizio della società,  e non preda della speculazione economica e monopolizzata da chi detiene i mezzi di produzione.
pensate che l'industria farmaceutica abbia interesse a debellare le malattie?
pensate che l'industria degli armamenti abbia interessi a debellare guerre e conflittualità


.e allora si pensa che questo dis-ordine mondiale, voglia l'emancipazione dell'umantà, delle persone o il rendiconto economico in attivo di pochi sul destino degli altri?

maral scrive:
E' emerso ovunque sono entrati in contatto con la nostra cultura e, come ho detto, non poteva essere altrimenti, poiché la tecnica occidentale è forza e potenza allo stato puro (con tutte le illusioni e delusioni di funzionamento che da questo derivano), le cui suggestioni sono irresistibili, è forza in primo luogo in quanto capacità di suggestione.
E' dalla tua posizione di occidentale, che ha indirettamente goduto dello sfruttamento che la tecnica occidentale ha consentito, che oggi puoi dire che:

Citazione
CitazioneSe la loro scelta è rischiare la vita per diventare occidentalizzati è una loro fesseria .
maral sottolinei quello che ti fa comodo, hai saltato che loro hanno più risorse di noi e non giochiamo alla demagogia del siamo "tutti uguali",  perchè ognuno ha i suoi livelli di consapevolezza e responsabilità, e io rispondo per i miei ,gli altri rispondano a se stessi se sono all'altezza..Io le mie prese di posizione e scelte di vita le ho fatte

Piuttosto cerca tu di raccordare la tua morale  con l'analisi della struttura economica e organizzativa umana se vuoi trovare una linea di coerenza
#1337
Citazione di: InVerno il 24 Luglio 2017, 08:01:53 AM
Citazione di: paul11 il 24 Luglio 2017, 01:19:50 AMOgnuno impari a gestirsi prima di tutto casa sua rendendosi consapevole e responsabile.
Noi dovremmo mutare il modello economico che altera risorse, generando squilibri e alienando tradizioni; quei popoli del terzo quarto mondo dovrebbero avere la capacità non di copiarci e di riprodurre ancora peggio il nostro il modello, ma di crearne di originali ricordandosi il loro passato, come noi d'altra parte.
Mancava un argomento al mio post di prima, ma tu lo completi. L'unico modo per ridare valore alle identità nazionali è il luddismo, o una qualsiasi forma di involuzione tecnologica che demolisca la globalizzazione e ricrei un economia a "misura di stato" (che poi questa sia un "economia più umana" è tutto da dimostrare). Una tesi fantascientifica, in quanto nella storia umana non è mai avvenuta se non per brevissimi periodi di certo non volontari ma dovuti a cataclismi sociali\economici presto superati. Sperare in questa chimera è ancora più funzionale al capitalismo di quanto lo sia il nazionalismo, è un utopia ancora più fumosa e irrealistica che concede ulteriore ossigeno al capitalismo. Se invece di parlare chessò, della demolizione del monopolio della proprietà intellettuale occidentale attraverso "brevetti" (in primis farmaceutici, ma subito dopo legati alle tecniche produttive) ci mettiamo a parlare di ritorno al tribale, la libertà di azione del capitale dorme sogni tranquilli e profondi.
Fai tutto tu Inverno, senza un minimo di analisi, una critica di base  conoscitiva per aver un giudizio, di fatto accetti l'evoluzione globalizzata capitalistica: tanti auguri .
e precisando... dove hai letto che sostengo il luddismo?
a "misura d'uomo" significa che l'individuo controllo socialmente l'organizzazione, e non che la BCE. ONU. USA, Governi creino destini, non controllabili dagli individui. ma mi sembra  tu  sei troppo "dentro" il capitalismo per capire questo e allora avanti tutta verso la transumanza di miliardi di pecore senza pastore.
mai sentito il termine "federalismo" e da dove nasce?

Il capitalismo non ha bisogno di governi e di essere governato, e penso che questo tu l'abbia capito.
Quindi "la mano invisibile" priva di riferimenti e di responsabilità sta determinando  i destini di miliardi di persone e questo lascia indifferenti  o privi di critica e di giudizio sul rapporto uomo/ organizzazioni umane?
E intanto ci "prude" la morale se vediamo migranti morire? questa è pura ipocrisia.

Nel tempo  in cui dio è messo in discussione, il capitalismo non  mettiamolo in discussione; è diventato il moloch insopprimibile ,
il totem del ventunesimo secolo "in fieri".
#1338
Non sono d'accordo Maral,
1) come fa ad autoregolarsi la vita nel dominio naturale?
Dire autoregolazione in funzione delle risorse e dire ecologia armonica è la stessa cosa, perchè la vita è in funzione anche delle risorse che non sono infinite e sono localizzate  e infatti l'adattabilità è un fattore decisivo.
2) l'uso della tecnica altera o migliora il dominio della natura?
Un formicaio, un termitaio, un alveare sono forse più intelligenti delel organizzazioni umane?
Le territorialità in termini di espansione e di densità di specie in funzione dello spazio è proporzionale alle risorse nutritive.
Un alveare con abbondanza di risorse nutritive tende a sovrappopolarsi e allora la natura "decide" che vi nasca una nuova regina;, quell'alveare si divide e la nuova regina cerca nuovi territori. oppure le sovrappopolazioni tendono ad avere malattie sociali
3)Il metodo del " oggi è così complesso che non è possibile semplificare", è tipico dei demagogisti ( non è il tuo caso e non è riferito a te e a nessuno del forum),cioè di chi espande le variabili e le dinamiche dicendo che il problema è insolubile, così da non trovare mai le dinamiche strutturali e le responsabilità di queste.

Lo stato sociale tribale o comunità sociale umana, a cui non sono "attaccato"ma risultava rispondente alle regole naturali e sociali in quanto costituisce un equilibrio sicuramente superiore a famiglie disgregate a civiltà decadenti e ingestibili come la nostra era ancora a misura d uomo,con tutti i limiti e difetti ,

Ciò che lamento quindi è l'alienazione umana dell'uomo occidentale sia in termini di logica produttiva per un profitto e non per un utile sociale, e per un rapporto fra umani che decade nell'ipocrisia degli status sociali, delle ruolificazioni nelle gerarcofunzioni,, delle ipocrisie nei rapporti ,che portano ad una sostanziale difficoltà comunicativa proprio ne l paradosso della società della comunicazione: siamo inautentici.

Ma ora tornando ai migranti economici.Gli africani, prima che gli occidentali gli dessero "specchietti per allodole" ,,prima che li colonizzassero, vivevano esattamente in equilibrio dinamico ecologico con il loro ambiente, subendo crisi di siccità, alluvioni, ecc come di abbondanze:ma vivevano e non c'era sovrappopolazione. quest'ultimo fenomeno è emerso laddove gli africani si sono "spiantati" dalle loro  radici contaminati dalla cultura coloniale occidentale.
Se la loro scelta è rischiare la vita per diventare occidentalizzati è una loro fesseria . Perchè loro hanno risorse economiche più di noi e non sanno valorizzarle.Loro non sanno governare chi li governa( ma sono in buona compagnia), le loro risorse economiche del sottosuolo e del soprassuolo noi italiani ce le sogniamo.La Nigeria è prima in Africa e 26° nel mondo come PIL. e sottoutilizzano enormi capacità petrolifere.
Se non sanno far girare la loro economia cosa vengono da noi a fare?

Noi europei contraiamo le nascite anche per difendere lo status sociale, e i poveri del mondo  figliano come conigli.
Quando il mondo capitalistico comincia a fare l'ipocrita benevolenza e caritatevolezza, suona una campana stonata, che è quella di chi ha in mano le risorse africane, di chi ha corrotto i loro governanti.


Ognuno impari a gestirsi prima di tutto casa sua rendendosi consapevole e responsabile.
Noi dovremmo mutare il modello economico che altera risorse, generando squilibri e alienando tradizioni; quei popoli del terzo quarto mondo dovrebbero avere la capacità non di copiarci e di riprodurre ancora peggio il nostro il modello, ma di crearne di originali ricordandosi il loro passato, come noi d'altra parte.
#1339
Citazione di: InVerno il 22 Luglio 2017, 17:48:17 PM
Citazione di: paul11 il 22 Luglio 2017, 11:14:37 AMUna comunità, un popolo, una nazione , deve comunque imparare ad autogestirsi in funzione delle risorse economiche e questo lo sanno fare benissimo ancora le comunità tribali incontaminate dalla nostra cultura.
Il problema è che i confini territoriali a qualsiasi livello dai regionali ai nazionali, non hanno la benchè minima connessione con il benchè minimo concetto di sostenibilità e di autogestione (non a caso le autarchie non hanno mai funzionato); da questo punto di vista sono divisioni completamente arbitrarie, frutto di tensioni storiche e militari ed in ultima analisi, semplici derivazioni di ceppi linguistici. Per non parlare delle "nazioni africane" cosi tristemente disegnate con squadra e righello. Ma anche se i confini territoriali fossero stati tracciati con questo in mente dopo la seconda guerra mondiale, oggi le esigenze sarebbero totalmente diverse, bisorrebbe possedere "confini dinamici" esattamente come quelli delle tribù che a seconda delle necessità popolano o spopolano determinate aree di interesse effettivamente muovendo i propri confini. L'alternativa è che i confini "statici" presto non varranno più nulla, o che verranno spostati militarmente.

Bene,  allora spiegami la dinamica secondo cui,queste comunità che si autogestivano le risorse gli usi e costumi sono esistite, o neghi anche questo, esistono e addirittura c'è chi le crea come comunità buddiste, o quant'altro proprio da noi, e tutt'ora esistono fin quando non sono invase dal capitalismo occidentale.

Quindi accetti il capitalismo come paradigma?
#1340
Una comunità, un popolo, una nazione , deve comunque imparare ad autogestirsi in funzione delle risorse economiche
e questo lo sanno fare benissimo ancora le comunità tribali incontaminate dalla nostra cultura.
La mia netta impressione è che i migranti sono figli della contraddizione di non essere più comunità, popolo con  una loro tradizione  ed il non essere ancora Paesi sviluppati. Sempre per fare l'esempio della Nigeria ha avuto tassi di sviluppi simili al Sud Africa nel continente.
Allora significa che non avendo ancora assimilato gli ordinamenti dei Paesi "avanzati", ma avendo accettato o subito le forme economiche occidentali, non sono più  nè il prima(tradizione tribale) e nè il poi:sono "spiantati",privi di identità.
Ed è chiaro che l'eterogeneità sociale, di chi vive bene nelle grandi città ed è dentro i tempi che impone il commercio occidentale, e la gran parte che viene dalle periferie tribali e si urbanizza  e questo sta avvenendo ovunque, con costruzioni di megacittà, vedasi Cina, o questa fase è gestita, o crea tensioni interne o spinge parte della popolazione altrove.
#1341
Tematiche Spirituali / Re:Sono un essere inadeguato
21 Luglio 2017, 10:41:07 AM
scrivo senza commento sarebbe superfluo, ma per un semplice dovere di dirti che c'è chi ti legge e non ne  è indifferente a cosa e come  scrivi.
C'è una profondità  notevole e questa è la forza che ci avvicina tutti.
#1342
sono d'accordo con molto di ciò che è stato scritto;il Tao di Phil in particolare. Si dice che Salgari abbia scritto di Sandokan non conoscendo affatto fisicamente l'India:una sublimazione quindi.
E' altrettanto vero che per troppi viaggiare è fuggire fisicamente dai propri stress e si portano dietro le immagini stereotipe dei propri srtess, per cui c'è "Rimini" a Ibiza  o sulla spiaggia dorata del tutto compreso con servizi a cinque stelle. Quindi spiaggia- camera- cena- nigt,. il consueto con altro fondale proprio come il fondale alla parete dell'agenzia di viaggio.

Per me il viaggio, che viaggio poco, è curiosità del bambino, è la saggezza di sedersi e vedere  con serenità  i in assenza di stato temporale che dà stress(senza impegno lasciare che il tempo  passi addosso e vada...) persone, abitudini diverse, architetture consuetudini mai viste, conoscere altre affabilità e usi e pensare che se "ogni luogo è paese" ogni umanità è cultura e dignità, sempre si impara e nel ritorno nel bagaglio che non è valigia,qualcosa rimane ed è quello che importa
#1343
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Governo globale
21 Luglio 2017, 09:07:23 AM
ciao Jacopus e ciao indirettamente a Inverno.

Non ho risposto a Inverno nel topic sull'immigrazione proprio per non andare offtopic. ma quì è possibile.
Allora vado per gradi.
Come avevo scritto, anch'io vedo, non so quando, il trend, il portare le attuali problematiche  e consapevolmente risolvibili SOLO a livello globale, verso appunto un governo mondiale: ma ho il pessimismo della ragione.
Il primo è che storicamente è l'economia che configura l apolitica e persino il diritto inteso come rapporto formale e legalizzato de irapporti sociali non solo economici
Il secondo è il salto di maturità, di qualità (sentire l'esigenza altrui ,non solo la propria) e onestà della carica e dei ruoli sociali (essere più responsabili per sè e per gli altri).
Non penso che le attuali dinamiche, che l'attuale cultura, che gli attuali rapporti economici e politici siano in grado di costruire quell'ambiente favorevole a questo salto, step, di consapevolezza.
Sarà da rimettere in discussione tutto,  e non ne siamo all'altezza. Il mio pessimismo mi porta a pensare che non saremo in condizioni di prevenire gl ieventi, per cui gestiremo a lslito effetti in modo contraddittorio, come appunto l'immigrazione attualmente.
A solo titotoo di esempio  il presidente dell'INPS attuale compare spesso. Il motivo è che il trend dell I'NPS è ormai in fallimento.
Poteva essere gestito meglio:sì, e l'informazione che si dà è ancora ipocrisia.
Perchè tutti i problemi sono  sempre più trattati, argomentati  dagli stessi attori sociali che hanno ile più alte cariche politiche e amministrativi, come consenso politico, come immagine retorica:nulla in maniera razionale, onesta.
Il mondo globalizzato ha insegnato che un problema è sempre più concatenato ad altri,non è risolvibile localmente, il problema "primo" che spesso lo genera viene da tut'altre località. Il problema primo della passività INPS, va ricercata politicamente nel colpo di stato di Monti e Fornero del 2012 accettato da parte del regime"commissariato" europeo. la soluzione presa della riforma pensionistica  garantiva sul breve- medio periodo un forte recupero di denaro, dimenticando ipocritamente una premessa, il concetto economico di investimenti espansivi= lavoro= contributi e tasse= crescita, in uno Stato che non ha potere di moneta e di leva economica (di governo del sistema)  Questo circuito è fallito miseramente e il sottoscritto  è da parecchio che lo sottopone all'attenzione  e io non sono un genio economico o politico o culturale. Significa che come me, parecchi si rendono oramai conto dell'ipocrisia politica, delle tensioni economiche-sociali.
Questo è l'esempio di come tutti i problemi di una potenza occidentale come l'italia sia già da parte sua sottomessa a logiche continentali
Perchè la configurazione globale ha compiuto il salto che la politica non è più in grado di gestire, arranca sugli effetti e conseguenze, non ne è attrezzata in primis culturalmente (manca il circuito virtuoso pensiero culturale-pensiero politico) .

Il problema è ideologico ,alla faccia di chi crede che le ideologie siano morte è infatti ha prodotto questo mondo, teoricamente e praticamente, spazzando via chi gli dava fastidio,chi potesse essere alternativa.
Il massimalismo, divenne pragmatismo e illusione riformistica nei parlamenti  che la politica potesse governare il capitalismo senza più metterne in discussione i fondativi individualistici ed edonistici.
Vorrei allora che Nietzsche e Marx si scontrassero metaforicamente. Perchè da troppo vige l'ipocrita via di mezzo, che la comunità locale non conta, ma conta il governo unico e che possa essere etico, creando mostri come i l"capitalismo del benessere sociale"
come se fra profitto ed esigenze dei dipendenti ci fosse lo stesso fine; anche questo pensiero con il suo tempo ha chiuso i battenti lasciando il vuoto.

mi fermerei quì per ora.
#1344
ciao Maral,
chiarisco.
E' vero ,stando ai dati, che il numero di immigrati (ma non bisogna considerare solo i provenienti dall'Africa sui "barconi", ma il totale) è
rispetto ad altri Stati non solo europei non ancora alto. ma quì il rapporto è fra numero popolazione italiana, nel nostro caso e numero di persone che si sono stanziate come cittadinanza italiana e coloro che "non si sa ancora".
E' altrettanto vero che sta crescendo il fenomeno immigrazione.
D'altra parte è cosciente di questo il governo italiano è ha fatto pressioni in Europa con gli altri Stati.

Ora, i dati assoluti in termini numerici e di rapporti, si scontrano con la percezione dell'italiano che non ha molto speranza nè sull'oggi ,nè sul futuro, per la sua esistenza.la percezione dell'italiano è ancora rimandare spese grosse, perchè non vede ancora crescita economica.
DI questo hanno contribuito a sua volta i mass media soprattutto televisivi.
E' per questo che scrivevo, bisogna a questo punto che qualcuno tracci un limite numerico.

Maral in politica ,giusto   o sbagliato, cavalcano la "percezione"  più che i dati reali.
Quindi se i mass media amplificano che ,ma è un dato reale, la nuova generazione di dottorati e ingegneri deve cercare all'estero la propria fortuna e carriera e dall'altra arrivano immigrati che comunque pesano, perchè costano alla collettività,
Quella "percezione" e "relativa" sensazione che noi non stiamo molto bene e si percepisce un decadimento anche in termini reali (perchè è vero che non stiamo molto bene economicamente) di ricchezza, la politica ci "gioca" in  tutto questo.

Quando si corrono dietro alle "emotività" sociali il rischio è il populismo: ma ci hanno contribuito tutti.
Così se prima andavano a benedire spiagge e costruire statue all'immigrante, perchè c'erano soldi a pioggia elargite dall'Europa,
quella fase non solo ha toccato l'ascesa, ma sta discendo nel verso opposto.

Il governante oggi dovrebbe razionalizzare quell'emotività, ma i giochi elettoralistici, e ci sono già, vanno verso la convenieneza elettorale e non verso soluzioni razionali.

ciao
#1345
Permettetemi ,per quanto possa condividere i vostri pensieri di fondo, di argomentare sull'impossibilità di soluzioni organiche e serie con questa attuale "cultura" occidentale. La politica come la filosofia si è relativizzata e si fa trasportare dalla corrente del fiume ,al più raccontando ciò che vede e pensando che anche questo sia in fondo vita e storia.

Significa avere totalmente perso punti di riferimento fondanti sulla identità, sì, utilizzo ancora il termine di identità, cosa significa essere e destra sociale e cosa significhi essere sinistra sociale.
Ci sono popoli, come i rom, come i pellerosse americani, come direi gli ebrei e come antiche tradizioni orientali che sono millenarie, sono popoli- nazione che non hanno un loro territori o definito giuridicamente come Stato con un ordinamento, perchè sono i loro usi e costumi a definre le loro identità e sono più "forti" degli ordinamenti che tenderebbero a inquadrarli culturalmente.
La stessa cosa vale per il DNA della politica.
Adatto che sono materie di cui parecchio mi sono occupato decenni fa, studiando anche la storia dei partiti e sindacati, c'è stato un salto netto, una profonda discontinuità, in primo luogo dettata dalla struttura economica capitalistica che ha avuto ovvie ricadute sociologiche sulla popolazione.

Bisogna sapere che se la politica non è direttamente correlata con  la cultura, (ditemi chi è l'ideologo della Lega, del PD, dei centristi, dei 5 Stelle, ecc, domanda retorica = risposta "nessuno") significa che ogni partito insegue la convenienza perchè il voto non è più identificativo sul partito, ma perchè in quel solo momento ritengo più idoneo a i miei interessi e pensieri.
Questo ha spinto ovunque a rincorrere i partiti verso il centralismo democratico, oggi si dice centro-sinistra e centro-destra per tranquillizzare la massa silente che vota che è  CONFORMISTA da sempre.
Quarant'anni fa nessuno dichiarava di essere democristiano e lo votavano dodici milioni di italiani.

Inverno nessuno dell'attuale destra mondiale si scomoderebbe a darti loro identificazioni sui contenuti che presupporrebbero una coerente linea politica e una continuità temporale che le identifichi. i partiti populistici hanno una caratteristica: o vincono subito o spariscono proprio per mancanza di coerenze, devono raccogliere la "pancia" della gente sul momento.

Più di qualche pensatore, e direi di condividerne le tesi, ritiene che la democrazia si accompagna benissimo alla forma economica capitalistica, perchè la democrazia è "adattativa" alle configurazioni strutturali economiche, perchè la politica prima subisce i contraccolpi poi legifera "adeguandosi"alla nuova configurazione. Ed  è quello che la politica fa da decenni.

Vuol dire che la politica non  è in grado, non vuole nemmeno anticipare i tempi e ragionare da "statisti" sul tempo generazionale.
Fanno  troppo spesso leggi che sono obsolete dopo pochissimo.

Quale organizzazione può sovraintendere gli Stati ,attualmente? L'ONU?
La configurazione delle superpotenze uscita dal patto di Yalta del dopoguerra è definitivamente fuori dalla storia e gli USA dichiarano guerre senza passare dall'ONU. Intendo dire che non vi sarà un "patto" globale da parte delle potenze occidentali per salvaguardare gli interessi di Asia e Africa, ognuno è troppo preoccupato per gli interessi di casa sua.

La globalizzazione ha creato il contraccolpo paradossale di spingere sulla difensiva tutti gli Stati mondiali.
Nel momento in cui i problemi e le responsabilità dovrebbero essere globali, le dinamiche economiche basate sui cicli  ,sulle depressioni e ineguaglianze,spinge all'"ognuno per sè e dio per tutti" ed è proprio da quì che in questo tempo nascono i populismi di destra. Ma non vinceranno, perchè la pancia" del popolo o la raccogli praticamente subito e la scagli contro le istituzioni mutandole, oppure ...........si adeguano. E il popolo è conformista per natura.
#1346
ciao maral,
cerchiamo di essere realisti. Se non dai un limite vuol dire "porte aperte" e chiunque dall'Africa subshariana si sente in diritto di investire denaro e rischiare l vita per il nuovo "Eldorado".I dati dicono che sta crescendo esponenzialmente e non che fosse provvisorio come i nostri governanti a suo tempo hanno creduto per prendersi il denaro dall'Europa e investirlo in personale per accoglienza e ospitalità che poi sarebbero enti paragovernativi e quindi è un gioco elettoralistico. questo non è il modo di "salvare" l'Africa e chi ci vive.
la popolazione italiana è sotto  i sessanta milioni di abitanti e sta aumentando l'emigrazione per lavoro e intanto arriva l'immigrazione?
Questa è una contraddizione in termini di una società se non sono scelte di vita, bensì costrizioni economiche.
La Nigeria ,per fare un esempio,  da sola ha una popolazione di centonovantun milioni di persone, in USA, per dare dei paragoni ve n sono meno di trecentocinquanta milioni.
Vuol dire che la Nigeria,da sola, ha una popolazione circa quattro volte l'italia e metà degli USA:assurdo.
Ci sono problematiche sul lungo,-medio e breve periodo che chi governa deve prendere decisioni, se non si vuol subire.
Adatto che chi grida ospitalità non altrettanto grida allo sfruttamento economico internazionale  e agli squilibri che la globalizzazione crea, e questo della migrazione è anche un effetto e ci chi specula sulla transumanza umana dai Paesi di origine alle coste libiche con ONG finanziate chissà come e da chi visto che pochissime presentano bilanci trasparenti; la netta impressione è che nessuno voglia il bene di quei migranti, braccia per la delinquenza e da sottopagare per lavori rischiosi e spessissimo non in regola. Perchè finita l'accoglienza a pochi importa che siano braccia in mano alla camorra per la raccolta di pomodori, che vi siano cooperative di prestanome in mano alla mafia.E' un affare e un alvoro accogliere e ospitare, semmai paga il contribuente che spedisce i figli con laurea all'estero perchè la straordinaria crescita economica italiana "addavenì".In questo clima è chiaro che l'italiano che non è razzista, poichè non è ideologicamente portato al razzismo, comincia a "inalberarsi".visto che gli tolgono servizi sociali, gli allungano i termini di diritto pensionistico, non scendono le tasse.

Maral ,sono d'accordo sul tuo paradigma: ma altrettanto realisticamente non mi ci vuole molto a capire che non cambierà se non in peggio la globalizzazione. Gli studi di ricercatori sulle migrazioni globali per aree geografiche ( e  ci sono parecchi enti pubblici e privati, persino universitari) hanno diversi anni ormai.Se il nostro governo ha sottovalutato il problema migratorio significa che "erano troppo affaccendati ad altro" per studiarsi quali problematiche avrebbero potuto investirci e ci dice il livello della casta politica in termini di qualità intellettuali e di responsabilità,

Maral, ma dove hai letto che io abbia scritto che il PD attuale è sinistra? Sono fiancheggiatori del capitale.
Guarda che la storia insegna che i popoli e le tradizioni fortemente identificativi, come gli ebrei, sono quasi invincibili.
Sono gli "sradicati" che diventano banderuole al vento.
Nel medio periodo, la bilancia mondiale tenderà ad equipararsi, fra i paesi ricchi e poveri, questo è il segno positivo del capitalismo( e per questo la "sinistra" silente o nolente lo accetta) perchè ha bisogno di nuove domande mondiali di beni di consumo che gli verranno da nuovi mercati .
Continuerà la strategia di blocco delle superpotenze in Africa e Asia,con governi compiacenti o nemici da debellare. Su questo non ho realisticamente molta fiducia.
Ognuno è padrone del proprio destino, si fa imparare a camminare un bambino, ma c'è un tempo in cui una persona deve prendere decisioni e camminare da solo.
Comunque sono pessimista sia per noi che per loro. L'occidentale ormai è un morto che finge di non voler invecchiare,si stordisce di consumo per non dialogare con la propria coscienza, ammaestrato e rincoglionito fra le comodità decadenti, ormai ha poca spina dorsale.Continuerà a difendersi non prolificando concentrando quindi i beni ereditari: ma poi...........
Quindi non ha voglia di cambiare e subirà quindi traumaticamente il lungo periodo di una perdita di ricchezza.
Il migrante economico  è la parte di popolazione più sbandata del suo Paese originario,quindi è disposto a tutto pur di arricchirsi in fretta, perchè questo è il suo scopo
#1347
No Sgiombo,
ora fraintendi altro. 
Ma per rispetto a Epicurus, essendo davvero off topic rispetto all'argomentazione del topic, ,chiudo quì
Quindi ti chiedo scusa, avremo sicuramente modo in altre discussioni di parlarne.
ciao
#1348
Archè è un termine greco che significa origine, principio.
Ho scelto questo termine agli albori della filosofia per lasciare ad ognuno la propria interpretazione.

Ho già scritto, non più di qualche tempo fa, che la cosmologia e la fisica delle particelle della scienza  contemporanea seguono questo tracciato filosofico, nel processo razionale
Lo scibile universale dei diversi domini sono analogici fra loro, proprio come il nostro cervello lo è con l'universo.
La teoria del big bang cosmologica, ha permesso di rilevare,abbastanza recentemente, l'onda  fossile gravitazionale , attraverso deduzione e induzione.
La teoria delle particelle ha permesso di rilevare il bosone di Higgs al Cern di Ginevra.

Semplicemente perchè le due teorie sono un modello rappresentativo razionale costruito sulle condizioni delle quattro "forze" universali agenti che modellano materia ed energia e la costruzione del modello fisico delle particelle è costruito su equilibri energetici.
Significa che non bisogna scoprire ,ma rilevare, il che comporta  che la prova ontologica(il bosone di Higgs e l'onda fossile gravitazionale), conferma il modello e viceversa.
Qualora si rilevassero delle difformità tali ,con le  scoperte, allora il modello andrebbe rimodificato  rimodulato,rivalutato razionalmente sempre secondo una logica deduttiva induttiva con impiego ovviamente della matematica.

Quindi un processo di conoscenza è l'insieme dei particolari fra loro relazionati che attraverso i procedimenti  di analisi e sintesi permettono la costruzione di un "insieme", di un modello rappresentativo che permette di collegare, relazionare, correlare, fra loro i diversi fenomeni del sensibile con il pensiero astratto attraverso gli strumenti propri linguistici di quel dominio.
Perchè è chiaro che la semantica specialistica del fisico non è propriamente quella del filosofo, ma le analogie sono simili nel tessuto sintattico, ovvero nei principi e regole che governano il mondo fisco e quello del pensiero.La difficoltà è rendere linguisticamente accessibile il pensiero che "aggancia" con la parola, la predicazione e la proposizione il fenomeno, l'ontologico per portarlo alla conoscenza epistemologica attraverso un processo razionale.

Allora l'archè è il principio, l'origine; le  quattro forze sono le regole e le condizioni sintattiche, l'energia e la materia sono le semantiche fenomenologiche plasmate dalle forze, per cui ciò che appare è dentro un dominio fisco .
Ma analogicamente quella sintassi e semantica è deducibile e inducibile dal movimento dialettico del pensiero che relaziona il fenomeno nell'ontologia razionale, ponendosi altre tipologie di domande, in quanto il fenomeno"appare"e "scompare", per cui la filosofia apre ad un altro tipo di dominio che è quello proprio del pensiero astratto ",kantianamente" si passa dal giudizio sintetico a posteriori dell'esperienza, al giudizio analitico a priori del pensiero che si pensa; hegelianamente il processo dialettico correla il dominio del concreto fisico con l'astratto del pensiero attraverso la coscienza che media la conoscenza come agente conoscitivo razionale.

La parte in cui dissenti completamente l'hai mal interpretata.
Kant sta ad Aristotele ,come Hegel sta a Platone.
Kant nelle sue opere ,dice espressamente che vorrebbe "scientificizzare "la filosofia e segue quindi il percorso più empirico che è quello aristotelico in cui la conoscenza  è data dal pensiero , per cui il giudizio necessita di categorie.
Kant, a grandi linee, segue lo stesso procedimento e costruisce dodici categorie suddivise in quattro gruppi (se non ricordo male).
Si rende conto con "l'appercezione trascendentale" che entra in gioco  il soggetto conoscitivo quel io penso".
La soggettività, se l'intento era rendere scientifica la filosofia, cozza con l'oggettività di quel tempo culturale.
Hegel, per dirla breve , inserisce  la coscienza individuale nel movimento del pensiero dialettico.
#1349
Fharenight,
il problema esiste, ma sto notando come i mass media prima ingigantivano le parole del papa e governo ,tutto per l'accoglienza e adesso passano servizi sulle contestazioni.Possible che prima non ci fossero? Tutto questo è avvenuto dopo gli incontri internazionali.
Infatti il governo ha ritirato lo ius soli almeno momentaneamente,L'ago della bilancia dei media si sta spostando verso la destra populistica.

Ribadisco il concetto del rapporto migranti e stanziali, è un giudizio semplicemente politico.
Non si sta sottolineando a sufficienza  la  forte emigrazione di italiani verso l'estero rispetto al recente passato, per cui l saldo in termini culturali è negativo.

Maral
la globalizzazione non è il progetto della sinistra, ma la sinistra proprio per mancanza di un SUO progetto lo ha accettata di fatto da decenni.il Pd è un partito INTERCLASSISTA  se non lo abbiamo ancora capito, quindi ha rinnegato Marx, , il comunismo.E' privo di una  una linea economica alternativa al capitalismo, in quanto ritene ancora che per creare posti di lavoro bisogna incentivare gli imprenditori decontribuendo e detassandoli, queste sono politiche ottocentesche. Se io imprenditore ho incentivi non estendo la capacità produttiva( non costruisco nuove fabbriche produttive) ma investo in automazione che mi dà efficacia ed efficienza quindi minor costi, è la "sinistra"( mi fan male le dita a scrivere sinistra........) che con i suoi governi ha privatizzato le scuole (nemmeno la Dc era riuscita), ha riformato due volte le pensioni (rubando nelle tasche dei lavoratori), ha pensato al poteri forti da fiancheggiare e avere le prebende elettorali.questa non è sinistra e nemmeno centro sinistra, questo è mimetismo, è trasformismo ,
Un vero partito o movimento di sinistra analizza il momento della PRODUZIONE  della ricchezza e dopo della DISTRIBUZIONE..
La produzione della ricchezza è tipica delle rivendicazioni sindacali, la redistribuzione è tipica delle leve fiscali dello stato.
Questo partito pseudo sinistroso al potere sta mantenendo le tassazioni altissime di chi lavora, lo ha precarizzato totalmente nelle nuove assunzioni togliendo diritti che nemmeno la destra la potere si era sognata di fare, e continua ad incentivare poteri industriali e finanziarie: non ho capito cosa lo differenzi dalla destra? i proclami forse? Sono le pratiche che dimostrano le coerenze politiche, non le vendite di fumo.

Maral accogliamo tutta l'Africa? Non ha senso dire accolgo od ospito perchè tutto ha un limite nelle risorse economiche e territoriali, prima ancora che come Stato o nazione.
L'identità è anche un legame parentale, familiare, comunitario : non siamo piume al vento gettate di quì e di là, le origini sono le radici storico-culturali su cui sono state create etiche, diritti, ordinamenti
Basterebbero i martiri della libertà e il concetto di patria per dirti che esiste una nazione, gente dove in ogni paese ha almeno un caduto in guerra, o per la resistenza. è la memoria storica, è il rispetto per i padri: su questo non potremmo mai rinnegare cosa siamo e da dove veniamo-
Questa è l'identità di un popolo ,dove la sofferenza ha cementato i legami comunitari.

Personalmente non li considero rapinatori o quant'altro: sono al mondo e hanno almeno la mia stessa dignità di esistere e godono del mio rispetto.La soluzione è semplice, chi ha tanto dia a chi ha poco.I capitalisti ,i banchieri finanzino progetti in Africa, diano almeno un futuro dignitoso, perchè anche a loro penso sarebbe piaciuto rimanere dove sono originari dove hanno le loro radici e i loro affetti.
Lo so che non è semplice la soluzione in termini pratici, ma sicuramente  è da trovare nei territori originari delle migrazioni, da dove provengono.

Sono d'accordo sul tuo paradigma finale, siamo tutti umanità e cittadini del mondo e sarebbe ora che mutiamo culturalmente prendendoci cura dell'intero pianeta e dell'intera popolazione, non è più possible pensare per sè illudendosi che così si risolvino i problemi.
L'attuale struttura economica globale, i problemi ambientali impongono  ben altri livelli di responsabilità.Non è più possible che vi siano straricchi da comprarsi un'intera nazione e altri che ancora muoiono di stenti con le tecnolgie attuali,questa contraddizione sta arrivando al capolinea.
#1350
ciao Sgiombo,
ti rispondo senza citazioni per non creare cortocircuiti visualizzativi.
Le prove ontologiche nate dal medioevo e dall'umanesimo, non mi fanno impazzire.
Preferisco ancora quella empirica di Aristotele, secondo cui la catena di cause effetti deve avere un'origine: il "motore immobile".
Ma direi con parole mie che essendo intelleggibile l'universo e linguisticamente definibile, con tutti i limiti umani, ha in sè un principio ordinativo che ci permette di leggerlo di argomentarlo, di relazionarlo.

Ritengo che la dialettica di Hegel sia superiore al pensiero kantiano.
E' superiore perchè non esiste ontologicamente una realtà in sè e per sè o un pensiero in sè e per sè.:questo è l'errore epistemologico.
C'è sempre un agente conoscitivo e se i giudizi e le categorie nascono proprio per convalidare le conoscenze, non si capisce come si possa sostenre un'ontologia senza un'epistemologia e relativa fenomenologia.
In altri termini, se un fenomeno si dà ai miei sensi e per Kant essendo esperienza è un giudizio sintetico a posteriori, non si capisce cosa il pensiero possa pensare se non dalle proprie esperienze. 
Allora il problema è che i giudizi a priori analitici e a posteriori neì sintetici devono intersecarsi nel concreto della realtà che diventa pensiero astratto. Un' astrazione che non si relaziona ad una realtà può essere una fantasia, così come una realtà che non diventa pensiero è niente se non è portata nel giudizio dell'intelletto.

Una metafora sull'identità.
una casa è un immobile, l'arredamento sono i mobili: la coscienza è il contenitore della conoscenza, dell'esperienza e matura in funzione dei livelli di conoscenza.

Il paradosso del mentitore  nasce dai filosofi ,ma proprio perchè si accorgono che se la conoscenza si esplica linguisticamente il pensiero o si traduce in una contraddizione o il linguaggio non sa esprimere il pensiero. L'esigenza di relazionare il pensiero e il linguaggio costruirà la logica predicativa con le prime regole formali in Aristotele ,così come la logica proposizionale degli stoici.