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Messaggi - daniele22

#136
Storia / Re: Papino il Breve
26 Dicembre 2024, 08:13:10 AM
Citazione di: anthonyi il 25 Dicembre 2024, 21:20:01 PMMi sa che insieme all'aria di natale hai acquisito troppo spumante, Daniele.
Dici cose senza senso, e ti consiglierei di non guidare, altro che salvacondotto, mezzi pubblici.
Non dico cose senza senso anthonyi, dico solo cose senza senso quando do troppo valore al significato di quello che uno dice senza far conto che vi è un senso che tiene in piedi ciò che dice. Mi esce quindi spontaneo il nonsenso, in giusta dose, forse perché percepisco che a guidarci nella vita è solo il senso che si ha per essa. Esorcizzarlo significa quindi non prendersi troppo sul serio rendendosi conto che ciascuno si muove sugli stessi binari guardando ognuno panorami diversi. Buon santo Stefano protomartire in ogni caso 
#137
Storia / Re: Papino il Breve
25 Dicembre 2024, 18:00:23 PM
Citazione di: anthonyi il 22 Dicembre 2024, 13:33:19 PMPapà Luciani é morto perché doveva lasciare spazio al suo successore, il Piú importante papà del XX secolo, quello che avrebbe sconfitto il comunismo.
Grazie per gli auguri anthonyi. Certo sarebbe che io mi affido molto al senso perché è lì che si gioca la vita, ma le parole hanno un significato. Sii dunque più cauto che da quel che dici uno potrebbe intendere che tu abbia le mani in pasta coi servizi segreti, tanto che .... aspetta che rientro così non ci sente nessuno ... ¿non è che potresti fornirmi di un salvacondotto da fornire alle forze dell'ordine assieme a patente e libretto così che mi facciano andar via senza tante storie? ... giusto così perché non saremmo poi così nemici, e poi toh! Guarda, visto che è Natale avrei pure un regalo da farti, sempre che tu sia interessato giacché verrà scartato, nel senso di svelato, in pubblico. Qualche mese fa ti accusai che ti eri messo d'accordo con Eutidemo ... si parlava di profezie. Dato che allora disperdetti la folla dicendo che mi ero inventato tutto (la folla di sicuro), ti spiegherei ora che non mi ero inventato di sana pianta la cosa, salvo il fatto che avrei potuto comunque sbagliarmi ... alla fine, come all'inizio del mio intervento, tutto era fondato da una una questione di forma che assomigliava a una tecnica di disinformazione ... mancava però il senso, ovvero il senso non avrebbe potuto che essere uno scherzo
#138
https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/12/17/codice-strada-norma-droghe-incostituzionale-consulta/7803538/
Tanto di cappello al signor Filippo Blengino che si è autodenunciato alla guida per aver fumato una canna due giorni prima; non so se l'avvocato Miglio stia percorrendo una strada buona, ma immagino si renda conto che il nocciolo del problema sta proprio, come lui ammette, nell'illecito amministrativo prescritto dalla detenzione di sostanza stupefacente (ritiro della patente). Sarebbe molto più semplice la mia linea difensiva come l'ho esposta nel post numero 3 proprio perché non pone il problema della detenzione. Occorrerebbe a mio giudizio pertanto stralciare e rimandare a dopo la questione dell'illecito amministrativo, molto importante di sicuro perché non si comprende bene, tra l'altro, come mai sia vietato il traffico di stupefacente e solo sanzionato amministrativamente colui che tale traffico favorisce, salvo poi condannarlo a una pena detentiva per risultare positivo a un test. Il motivo è noto, non si vuole equiparare il tossicodipendente allo spacciatore. Ma siamo così certi che un consumatore sia un tossicodipendente?
Succede ora che non imiterò per certo l'eroe; infatti, negli ultimi quindici giorni ho usato l'auto solo una volta, giacché se mi fermassero dovrei opporre senz'altro il mio rifiuto a qualsiasi accertamento. E il motivo di ciò è presto detto. Di recente infatti, si è parlato pure di virtù in questo forum. Io dico che la virtù sta nell'avere il coraggio di fare quello che si pensa; la formula assomiglia molto a quanto affermava sant'Agostino dicendo che mente colui che ha nell'animo una cosa e agisce diversamente con parole o fatti. Allora, dato che dissi che ognuno dovrebbe comportarsi secondo il proprio tornaconto, aggiungo ora cercando di contenersi quando possibile, mi chiedo quale dovrebbe essere il mio tornaconto. Quello materiale? che mi dice che posso ben sottopormi al test senza timori, o quello spirituale? che mi dice di oppormi in modo virtuoso. E qui ricordo quel che disse inVerno: "Persino nelle dittature i cittadini sono responsabili dei loro governi perché in ultima analisi sono gli unici che possono cambiarli, votando o sparando. Il contrario è "difesa alla Norimberga" dove il cittadino "segue gli ordini" irresponsabile delle conseguenze che producono".
Ma c'è da tenere conto pure di quello che diceva il nazista Ernst Junger nel suo "Der waldgang" (Trattato del ribelle): Conformiamo i nostri comportamenti assai più alla minaccia piuttosto che alle nostre idee. Certo è, dico io, che un conto è avere una pistola puntata non dico alla testa, ma anche a un ginocchio, e altro un ritiro di patente dato inoltre per certo che la pena detentiva non si farà. Insomma, ognuno faccia quel che si sente di fare, ma la libertà non è gratis.
Circa gli immigrati poi, quello che più mi colpisce sarebbe che alla fine devo dare maggior ragione a anthonyi, sapa e inVerno che sulla carta sono i miei nemici naturali. Vi inviterei pertanto a pronunciarvi almeno su questo articolo 187 che di sicuro non ha la complessità dei flussi migratori. Un buon Natale a anthonyi in particolare visto che è un credente e un buon pranzo di natale a tutti
#139
Tematiche Spirituali / Re: La fede in Dio
24 Dicembre 2024, 18:59:02 PM
Citazione di: Duc in altum! il 24 Dicembre 2024, 16:52:51 PMHola @daniele22, quell'ebraismo è rivolto all'idea di pretendere che Dio è solo per una parte degli esseri umani, solo per i prescelti, solo per i "buoni", per i "bravi", per chi va a Messa o si sposa in Chiesa (e non in maniera antisemita!).

Come dimostrano i natali di Gesù che stasera tutto il mondo, inevitabilmente credente in "qualcosa", festeggia.

Buona nascita di Gesù, come maestro dell'Amore, in ognuno di voi... AUGURI!  O:-)
Avevo ben intuito il senso del tuo discorso, ma hai fatto bene a chiarire perché ci mettono un attimo a misurarti ... poi magari tre giorni dopo si dimenticano di quello che hai detto, ma da qualche altra parte saresti comunque già incasellato. Buon natale di Gesù allora e auguri Duc!, io ho già festeggiato tre giorni fa il solstizio .... ah ah ah aah! che balla! ... però l'ho notato ... alla prossima 
#140
La legge del più forte. Facciamo finta che non esista. O meglio, facciamo finta che non esistesse. Sono qui in una radura in mezzo a un mucchio di persone all'alba della neonata società umana. È mattina. Uno si erge tra molti dicendo ad alta voce: Dài ragazzi! sarebbe meglio che ci dessimo una calmata e stabilissimo un minimo di regole. Faccio una proposta. La nostra tradizione è questa e questa resta, quindi, ognuno è libero di fare ciò che vuole basta che non rubi o non ammazzi ... Bene perdiana! io ci sto, era ora! e torno al lavoro. A un tratto succede che ripercorro durante l'arco di una giornata a grandissima velocità tutta la storia umana quasi come la vivessi, troppo forse, ma impressionante comunque; tanto che ora sono qui alle cinque della sera di questa vigilia natalizia, già stanco di questa fatica ... ripenso all'assenso di stamattina
#141
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Ignoranza
23 Dicembre 2024, 17:55:59 PM
Citazione di: doxa il 23 Dicembre 2024, 10:13:25 AMLa visione dominante oggi è che il valore della conoscenza risieda nella sua utilità.
Buona sera doxa. Per come la vedo si tratta di una visione giusta, ma traviata nella sua interpretazione.  Dato che ti mancano informazioni lascio allora in sospeso la domanda rivolta. Se mi riconosco un pregio "strategico" è quello di avere modificato il concetto di estensione. Ovverosia, le parole e i discorsi appartengono alla res extensa, e vi appartengono perché sono sensibili o all'udito o alla vista. Mi spiace per Cartesio, ma la penso così. ¿Cosa mi legittima ancora a dire, come conseguenza di tale scelta, che una cosa è tutto ciò che la mia mente riesce a imbrigliare tanto da poterne parlare, anche a vanvera? A legittimarmi sarebbe il notare che nell'hic et nunc io utilizzo quelle astrazioni, frutto della nostra conoscenza e molte delle quali traducibili in un sostantivo quale Dio, marxismo, liberismo etc, generando un comportamento che si confronti con tali realtà. Cioè, le parole muovono l'individuo nella società tanto quanto le cose, o almeno questo è quello che mi sembra. Chiaro resta che se non mangio e non bevo, muoio. Ora, Nicola Cusano era un credente e anche le sue parole saranno le parole di un credente. L'osservatore influenza il campo di osservazioni.
Non penso che ciò che ho detto ti dia l'informazione per rispondere alla domanda, ma qualcosa sul carattere utilitario della conoscenza penso di averlo messo in evidenza. Un saluto
#142
Tematiche Spirituali / Re: La fede in Dio
23 Dicembre 2024, 08:20:47 AM
Citazione di: Duc in altum! il 22 Dicembre 2024, 09:33:28 AMEcco perché il cristianesimo, ossia il Vangelo, non è una religione, ma una Persona di cui ci si può solo fidare.
E qualsiasi decisione prenderanno gli essere umani per dare vita a una società giusta, serena e realizzata, cadrà sempre nell'area dei suggerimenti vissuti da quella Persona.

Ieri sera, proprio ieri sera, dicevo in parrocchia (dando fastidio, non solo qui su LOGOS): "quanto ebraismo c'è ancora nelle nostre sagrestie"; quindi è certo che la Chiesa, apostola di questo Vangelo, ha le sue pecche e i suoi "peccati", ma, come sempre, da 2000 anni, si corregge, chiede scusa per gli errori commessi (anche per i fratelli e sorelle estromessi... in stile giudaico), e diviene ancor più autentica e corrispondente dell'originale "buona notizia".

Ma questo non cambia o ridimensiona la dimensione che quella Persona accogliente e misericordiosa, è (e sarà) anche Giudice perfetto.
E anche questo dà molto fastidio... essere giudicati!

Buona domenica

Hola Duc! Sempre in forma smagliante eh ... cuor sereno il ciel l'aiuta. Ho visto che te la prendi un po' con l'ebraismo in sagrestia ... ricordo comunque ancora l'ultima volta in cui ci siamo visti in cui vestivo le vesti del diavolo. Successivamente però mi sono pure autonominato messia e anticristo ... pensa un po' che impudenza. Comunque, circa l'anticristo, mi chiedevo se la sua profetizzata venuta sia dottrinalmente ancora buona. Dato quindi che saremmo prossimi al santo Natale volevo innanzitutto rassicurarti, parola di anticristo, che non c'è nulla da temere da costui proprio per quello che hai detto tu. Se c'è infatti una cosa che in modo netto contesto a Gesù è solo quella di non avere abiurato la Torah, e vai a sapere che gli ebrei non l'abbiano riconosciuto messia proprio in ragione di ciò. Sostenere questo però equivale a dire che solo una ristretta elite di ebrei saprebbe che il riconoscimento del messia deriverebbe esclusivamente dalla sua forza di poter negare la legge. Un caro saluto 
#143
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Ignoranza
23 Dicembre 2024, 07:40:03 AM
"Cusano nel testo citato afferma che la Verità è sempre al di là della conoscenza (I, 3) ed è importante determinare la natura della conoscenza, basandosi come modello sulla conoscenza matematica. Secondo questo cardinale la possibilità della conoscenza è nella proporzione tra l'ignoto e il conosciuto. 
Possiamo giudicare ciò che non sappiamo solo in relazione a ciò che sappiamo; ma questo è possibile solo se ciò che ancora non sappiamo ha una certa proporzionalità (cioè omogeneità) con ciò che sappiamo. 
La conoscenza è tanto più facile quanto più vicine alle cose conosciute sono quelle che cerchiamo. Da ciò consegue il fatto che quando ciò che ignoriamo non ha alcuna proporzione con la conoscenza in nostro possesso, non ci resta che proclamare la nostra ignoranza."

Mi sfugge intanto del suo pensiero il riferimento alla matematica, ma non sarebbe questo il problema. Ciò che viene dopo, ovvero il giudizio sull'ignoranza, varrebbe però solo per le cose che sono sconosciute a me, ma conosciute da altri; e da questo, la giusta umiltà nel proclamare la nostra ignoranza. Ma vi chiedo: che giudizio si può dare sull'ignoranza che avvolge tutti? Dobbiamo ancora proclamare la nostra ignoranza e fine dei giochi, oppure si può dare altro giudizio?
 
#144
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Ignoranza
22 Dicembre 2024, 23:00:24 PM
Alla prima domanda posta da doxa evidenziata nel post numero 5 sul tipo di analfabetismo che avevo esposto risponderei sì, ma pure in beghe tra atei e credenti, e, fuori porta, pure nei rapporti di coppia. Purtuttavia secondo me da sole non basterebbero per giungere a tali livelli di incomprensione cronica. E infatti alla seconda domanda risponderei che di questo tipo di analfabetismo sarebbero responsabili più che altro i tratti caratteriali (prelinguistici) influenzati dalla cultura in cui si è immersi, rispetto a quelli che invece sarebbero dovuti a una incomprensione da ascriversi alla cultura, intendendo questa come livello di scolarizzazione. Però c'è da dire che in alcuni media ho letto dati che tale disfunzione cresce con l'età anagrafica, il che non collimerebbe con quanto sostengo. Bisognerebbe anche sapere com'è organizzato l'esperimento.
Sulla dotta ignoranza, che è comunque la questione che più mi affascina, avrei invece qualcosa da dire. Perché chiamarla dotta ignoranza anziché dotta sapienza? Mi sembra infatti questo un atteggiamento di umiltà dissimulata, che in fondo sarebbe lo stesso che percepisco oggi quando sento quella formula. Dotta sapienza perdinci!! Dotta è la sapienza che sa che la forma di sé stessa contiene ineluttabilmente l'ignoranza ... e così si definisce meglio quelli che sono i due tipi di conoscenza. Quella delle cose terrene e quella cosiddetta gnostica. Mi fermo qui a sentire i vostri eventuali pareri, anche se a mio vedere nel pensiero di Cusano ci sarebbe qualcosa che non torna, ma ho sonno ... meglio andare a dormire
#145
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Ignoranza
22 Dicembre 2024, 09:06:46 AM
Citazione di: doxa il 20 Dicembre 2024, 22:21:44 PMIgnoranza: questo sostantivo deriva  dal latino "ignorantia", parola composta dal privativo "in" + la radice del verbo "(g)noscere" = conoscere.

L'ignorante non conosce la "verità", che invece potrebbe sapere se potesse o volesse.

L'ignoranza allude  sia alla mancanza di conoscenza di determinate cose,  sia all'individuo che è ignorante perché privo di istruzione o di bon ton.

Vi ricordate il film "Miseria e nobiltà" ? C'è la scena di Totò scrivano e la lettera che deve scrivere per un "cafone", ignorante, perché non sa scrivere né leggere

Cliccate sul link

https://youtu.be/PL1rngwZ4z4

Il rapporto Censis informa che troppi studenti arrivano al termine degli studi sapendo a mala pena leggere e far di conto.

Il rapporto Ocse certifica che in Italia un terzo degli adulti è analfabeta funzionale: sa leggere e scrivere ma non capisce il significato in un articolo di giornale.

L'ignoranza è un problema sociale: facile dare la colpa ai social, più difficile parlare di fallimento della scuola, ecc..

Nell'antica lingua greca la parola  "conoscenza"  si traduceva con "gnosis".

La conoscenza gnostica si basa su quattro pilastri: scienza, arte, filosofia e religione.

La gnoseologia è una branca della filosofia che studia la natura della conoscenza.

Nell'ambito religioso la gnosi indica una forma speciale di conoscenza, che non procede da contenuti di fede ma si realizza con accesso diretto al divino mediante una sorta di "illuminazione" interiore che permette il raggiungimento della salvezza spirituale. 

Nel Qohelet o Ecclesiaste c'è la frase: "Qui auget scientiam, auget et dolorem" (= Chi accresce la propria sapienza, aumenta le proprie sofferenze).

Commentando questa frase il filosofo Arthur  Schopenhauer conferma che la conoscenza, da non confondere con il sapere astratto,  quando perviene alla chiarezza e la "conscienza" si eleva , cresce nell'individuo anche il tormento.

Invece per il filosofo olandese Baruch Spinoza il detto dell'Ecclesiaste è sbagliato: non è vero che "Chi aumenta la propria sapienza, aumenta anche le proprie sofferenze", ma, al contrario, "Chi aumenta il proprio sapere accresce anche la gioia di vivere".
Ciao doxa, questo tuo scritto ben informante merita senz'altro un commento. Che noi si distingua due forme del sapere è un dato di fatto. In merito a ciò viene spesso tirato in ballo il socratico "So di non sapere". Io contesto però l'interpretazione più in uso di detta formula. Per me il "So di non sapere" indica chiaramente che si debba considerare l'ignoranza come una conoscenza acclarata. Con un suo peso. Infatti, oltre a sapere che tante persone sanno cose che io non so, resta comunque il fatto che tanto io quanto gli altri non sappiamo per certo cosa accadrà entro due secondi a partire da ora. Questa ignorante sapienza andrebbe quindi soppesata.
Analfabetismo funzionale. Dovrebbe essere noto che ho accusato più volte i forumisti di essere analfabeti funzionali. Citandoti:
"il rapporto Ocse certifica che in Italia un terzo degli adulti è analfabeta funzionale: sa leggere e scrivere ma non capisce il significato in un articolo di giornale."
Ordunque, possono esservi varie cause per cui ciò accada, ma penso che in determinati casi la spiegazione del fenomeno sia ascrivibile al fatto che l'interprete si "fissa" per vari motivi solo su una parte del testo trascurando il senso generale di questo.
Per fare un esempio, quando nel messaggio nr 21 in capo a "Tematiche Culturali - Le politiche repressive" dissi che non era certo un mio onere quello di pulire la strada, a parte che secondo me il senso era abbastanza chiaro, qualcuno avrebbe magari potuto chiedermi se pensassi che lo Stato debba occuparsi di tutto senza il supporto del cittadino. Va da sé che gli avrei risposto che non pensavo che il cittadino non dovesse essere in certa misura parte attiva nello Stato, ma invece ne è uscito quel che ne è uscito. Il guaio è che le persone non riflettono su ciò che leggono o sentono. Se poi guardi i tólksció il fenomeno è lampante .. in mezzo secondo hanno sempre una risposta pronta e quasi sempre del calibro esposto nel mio esempio personale. Molti lo fanno apposta, per vari motivi, ma purtroppo sembra pure che molti non se ne rendano proprio conto.
Prima di procedere eventualmente sulla gnosi e la diatriba tra l'Ecclesiaste e Spinoza mi fermo intanto a questa prima riflessione. Un saluto
#146
Citazione di: Visechi il 21 Dicembre 2024, 17:04:40 PMLiberissimo di dirmelo... ti autorizzo, ma con serenità.
Bye
Accetto serenamente la tua untuosità, ma il pensiero era rivolto a Jacopus
#147
Citazione di: Jacopus il 20 Dicembre 2024, 07:48:32 AMIl problema non è tanto creare una macumba per rigenerare Hitler, ma studiare i meccanismi profondi che permettono la sopravvivenza di Hitler dentro ognuno di noi, attraverso le strutture sociali, familiari ed economiche.
Ciao Jacopus, devo dire che mi ha sorpreso negativamente il tuo intervento di grande approvazione nei confronti di Visechi. Più che mai perché costui, oltre a non aver controbattuto alla critica che ho mosso al suo pensiero, cosa del resto assai frequente nel forum, si è impadronito indebitamente della mia emotività strumentalizzandola in malo modo. Ma che xxxxx ne sai tu della mia emotività? mi vien da dirgli. Beh, ci sta anche che uno veda rosso e perda la ragione. Impara allora, Jacopus, a distinguere le belle parole, di cui molti sono capaci, dai comportamenti di coloro che le pronunciano, tanto nel forum quanto in città. Accettali, ma non farti confondere.
Detto questo, per quello che riguarda lo scoprire il dittatore che è dentro di noi posso offrirti tre parole chiave: ambizione, orgoglio e pregiudizio. Se la prima è vitale e ancora buona entro certi limiti, l'orgoglio invece va spesso a braccetto col pregiudizio. Un prodotto di questa triade è anche la tendenza a non accettare con varie intensità quello che più ci schifa ...  che tra l'altro non è che dobbiamo sposarcelo. Non ci piacciono i migranti, non ci piacciono i delinquenti, non ci piacciono i drogati, gli alcolisti, i violenti e da ultimo non ci piacciono i dimenticati dell'occidente, gli zingari. Eppure tutti costoro esistono. È ovvio infine dire che gli africani bisognerebbe aiutarli a casa loro e cercare di coltivare quelli che già sono qui, delinquenti compresi, ma data la qualità degli aiutatori ed educatori sollevo molti dubbi sulla riuscita di questa politica. Proprio perché questo Stato attuale, pieno di orgoglio nazionale e pregiudizi, che io contesto filosoficamente invitto finora, quindi non sulla base di semplici opinioni, tale Stato appunto non sarebbe più in grado di combinare alcunché di buono
#148
Riflessioni sull'Arte / Re: Arte a Ferrara
19 Dicembre 2024, 22:04:14 PM
Citazione di: doxa il 14 Dicembre 2024, 18:45:08 PM
Benvenuto Tisi da Garofalo, detto il Garofalo, Sacra Famiglia, olio su tavola,  1525-30 circa,  Francoforte sul Meno, Städel Museum

A Ferrara, nel Palazzo dei Diamanti, fino al 16 febbraio c'è la mostra "Il Cinquecento a Ferrara", a cura di Vittorio Sgarbi ed altri.
 
L'esposizione racconta le vicende della pittura ferrarese del primo Cinquecento dominata dagli estensi nella prima metà del XVI secolo. 
 
Il Cinquecento a Ferrara fu una stagione pittorica dove antico e moderno, sacro e profano, storia e fiaba si fusero in un mondo figurativo.
 
Nel 1496 la scelta del duca Ercole I  d'Este di ingaggiare Boccaccio Boccaccino (figlio del ricamatore di corte, Antonio de Bochacis) indica l'apertura della corte estense ai nuovi  linguaggi pittorici.
 
All'inizio del '500  a Ferrara si sviluppa una nuova scuola, che ha come protagonisti quattro maestri di pittura: Ludovico Mazzolino, Giovan Battista Benvenuti detto Ortolano, Benvenuto Tisi detto Garofalo e soprattutto Giovanni Luteri detto Dosso Dossi. Erano pittori che accettavano gli influssi pittorici di altre artisti  rinascimentali.
 
Benvenuto Tisi, detto Garofalo (1476 circa – 1559) lavorò alla corte degli Este. Il soprannome Garofalo deriva dal nome del paese in cui forse nacque e lui stesso occasionalmente firmava i suoi quadri con  il disegno di un garofano. Nel 1495 lavorò a Cremona sotto la direzione di Boccaccio Boccaccino, che gli fece conoscere lo stile cromatico veneziano. Per committenti ecclesiastici o confraternite realizzò numerosi dipinti, in particolare ispirati dalla "Sacra famiglia".
 
Giovanni Luteri, detto Dosso Dossi (1486 – 1542).  Il soprannome Dosso,  forse gli deriva dal nome di una piccola proprietà di famiglia nel territorio mantovano, Dosso Scaffa (ora nota come San Giovanni del Dosso), situato tra Mirandola, Quistello e Revere.
Dipingeva temi religiosi, allegorici, epici, mitologici, per esempio "Maga Circe", dipinta nel 1525, il duca Ercole II d'Este, ritratto da Dosso come Ercole tra i pigmei nel 1535, un anno dopo la sua elezione a quarto duca di Ferrara Modena e Reggio:  i pigmei  sono vestiti come lanzichenecchi, quasi a simboleggiare la sua ascesa politica.
 
Ludovico Mazzolino (1480-1528) orientò il suo linguaggio in senso anticlassico, guardando alla pittura di Ercole de' Roberti e alle incisioni tedesche, di Martin Schongauer e di Albrecht Dürer.
Pur conoscendo la pittura veneziana e quella di Raffaello Sanzio, la sua arte era animata da accenti visionari. Realizzò numerosi dipinti destinati al collezionismo privato:  raffigurano scene profane, gremite di personaggi dai tratti fisionomici anche grotteschi. 
 
Giovan Battista Benvenuti, detto l'Ortolano (1480 circa – 1525 circa), il soprannome gli derivò dal mestiere del padre, curatore di "orti" (= di giardini, forse). Del Benvenuti si sa poco, né la data di nascita, né quella di morte, né il luogo in cui visse o si formò. Questo pittore è conosciuto solo tramite le sue opere, caratterizzate  dalla resa del paesaggio, ispirate dal Giorgione. Realizzò numerose pale d'altare e quadri destinati alla devozione privata d'ispirazione raffaellesca.
 
Il suo capolavoro è la "Pala dei tre Santi"
 

San Sebastiano legato al palo della tortura; ai lati  san Rocco e san Demetrio. Questa pala d'altare fu realizzata nel 1520. Era nella parrocchiale di Bondeno (prov. di Ferrara) oggi  è a Londra  nella National Gallery.
 
Prima di concludere  vi voglio segnalare l'ultimo libro pubblicato da Vittorio Sgarbi: "Natività. Madre e figlio nell'arte", edito da "La nave di Teseo", pp. 372, euro 24.
 
L'autore racconta l'antica rappresentazione del legame tra la Madonna e un Gesù più o meno Bambino, includendo nel racconto il prima (l'Annunciazione e la Concezione) e il dopo (la Passione).
 
Mettendo in scena la Natività gli artisti hanno saputo rendere evidente la presenza del divino nella realtà umana: "la semplicità degli affetti tra la Madre e il Bambino, in Giotto come in Pietro Lorenzetti, come in Vitale da Bologna, come in Giovanni Bellini, come in Bronzino, come in Caravaggio", ha scritto Sgarbi.
 
Il soggetto è la vita, e la maternità è la più umana delle condizioni, che nella Natività diventa un fatto religioso e determina il destino di quel bambino e dell'umanità che trova la sua salvezza in quel neonato.
 
"Maria nell'atto della maternità non è una maestà lontana, in trono, che tiene in braccio un bambino che è già divino: è semplicemente, nella maggior parte delle rappresentazioni, una mamma con il figlio. Per questo la maternità di Maria non è un tema religioso ma un tema umano".
Ciao doxa, meglio che mi rilasso un po' e aggiungo qualcosa alla tua buona segnalazione. Amo Ferrara, che assieme a Mantova e Venezia sono città a portata di mano in cui mi piace girovagare .. diciamo che ho una predilezione per il paesaggio urbano anche se non sono un appassionato. E proprio dal Palazzo dei diamanti si può percorrere in direzione nord il corso Ercole I d'Este, il duca che promosse l' "Addizione Erculea", un intervento urbanistico dell'epoca per armonizzare la crescita della città. Il suo acciottolato si accosta spesso alle case col mattone rossastro a vista, tipico di un po' tutta la città, fino a giungere a Porta degli Angeli situata sulle mura a nord. Sempre partendo dal Palazzo dei Diamanti in direzione est si può invece percorrere corso Porta Mare che dopo un centinaio di metri trova Piazza Ariostea adagiata sulla destra la quale ricorda un po' alla lontana un Circo romano. Ottima per riposarsi sui lievi e ampi gradini erbosi nella bella stagione. Proseguendo verso Porta Mare c'è poi uno spazio sulla sinistra che dura più o meno fino alla porta, spazio in cui immagino potesse ubicarsi il famoso giardino dei Finzi Contini, tra mito e realtà. In questo spazio casca pure il cimitero ebraico, un luogo denso dell'atmosfera di una bella decadenza nella sua apparente incuria. Buon fine settimana 
#149
Citazione di: Visechi il 19 Dicembre 2024, 16:14:09 PM Rinuncio pure a replicare a chi fra la molteplicità delle tematiche annesse e connesse all'etica della responsabilità, e direi pure della partecipazione, vede esclusivamente 'strade da pulire'... praticamente analfabetismo emotivo e forzata edificazione di muri a difesa della propria ignavia.
Ineccepibile stratagemma (nr. 32 - denigrazione: per accantonare, o almeno rendere sospetta, un'affermazione dell'avversario e ricondurla a una categoria odiata dagli spettatori) colto ne "l'arte di avere ragione"; di bassa lega, inserita apposta in dialogo con altri, chiaramente fondata sul nulla e pure offensiva ... ovviamente, dato il titolo dello stratagemma. Complimenti Visechi 
#150
Citazione di: Visechi il 19 Dicembre 2024, 09:30:31 AMHai frainteso, non auspico una differente azione politica, che al più potrebbe essere una conseguenza, ma un impegno attivo civile e sociale che coinvolga in prima persona ciascun cittadino. Auspico l'affermarsi di una nuova etica che promuova la responsabilità personale come motore dell'azione. Aver citato, fra gli altri, Ghandi e Mandela, significa che per rimodulare il modo di stare al mondo di ciascun individuo non è necessario aspettare che qualcuno funga da esempio. Noi dobbiamo e possiamo essere l'esempio di noi stessi, prima di tutto. La politica, per stare nel concreto, dovrebbe promuovere, incentivare ed agevolare le iniziative di cittadinanza attiva, che vuol dire semplicemente che chiunque è chiamato, per motu proprio, ad attivarsi incontrando la disponibilità e non la contrapposizione delle istituzioni. Oggi, per fare un esempio attinto dalla cronaca, se volessi dedicare del tempo per ripulire di mia iniziativa una via cittadina o curare un'aiuola rischierei una contravvenzione.

Non mi sembra di avere frainteso. Come fai ad auspicare una nuova etica (grammatica del comportamento) senza che a questa corrisponda una differente azione politica? L'azione politica delle nazioni è fondata su quell'etica che io contesto filosoficamente, cioè quella in cui i cittadini sono al servizio dello stato. Se lo stato non riesce a garantire a che una strada sia pulita (fosse solo quello) non sarò certo io a dargli una mano dato che ritengo che un cittadino non debba lavorare sulla base di un volontariato gratuito per il decoro di una civiltà che lo stato attuale non riesce a tenere in piedi. Sarei proprio un idiota. E le guerre in cui siamo coinvolti con presupposti di ordine etico/morale perlomeno discutibili? Il personale medico che manca? E i tribunali in affanno? Resto dunque a quello che diceva inVerno e che condivido: "Persino nelle dittature i cittadini sono responsabili dei loro governi perché in ultima analisi sono gli unici che possono cambiarli, votando o sparando. Il contrario è "difesa alla Norimberga" dove il cittadino "segue gli ordini"  irresponsabile delle conseguenze che producono."
Dato che io sparo, parole ovviamente, mi sembra infine che il tuo pensiero "segua l'ordine" inconsapevole o irresponsabile (pulire la strada) delle conseguenze che produce, ovvero aiutare l'attuale sistema a sopravvivere ... capisco che possa andarti anche bene così, ma in ogni caso nulla di nuovo sotto il sole