È stato un papà coraggioso, di sinistra, se è possibile attribuirgli questa etichetta. Del resto i due precedenti pontefici non erano esattamente dalla parte dei poveri, ma più interessati a trame geopolitiche o teologiche. Il Papa Francesco si è fatto uomo e si è fatto uomo fra gli ultimi, con tutte le contraddizioni di un ruolo scomodo e ambivalente come quello del papa. Qualsiasi papa, anche il più influente non può certo trasformare una istituzione che ha più di duemila anni. Però, spesso in questi anni, di fronte ad una sinistra liberal sempre più simile alla destra, il papa era l'unico a condannare le diseguaglianze e le disparità, forse perché non doveva promulgare alcuna legge di bilancio, nè essere rieletto dopo quattro anni, ma le sue parole erano scomode, al punto di essersi trovato ad avere folte schiere di nemici, più interni che esterni alla Chiesa. Vorrei ricordare che è stato il primo papa a condannare pubblicamente la mafia nel 2014. Prima di lui nessun esponente di così alto livello aveva menzionato la mafia. Solo i preti in prima linea talvolta la combattevano e la combattono tuttora (e qualcuno ci rimette le penne).