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Messaggi - baylham

#136
Oggi, da noi, si continua ad educare la maggioranza della popolazione a "non desiderare la donna d'altri", che è la summa del patriarcato millenario nelle relazioni sessuali.

Oggi, da noi, il relativo potere maschile, effetto di millenarie differenze biologiche ed economiche, sta lentamente lasciando spazio al relativo potere femminile.

Che il femminicidio stia in relazione col patriarcato per me è scontato. Comunque il femminicidio o il patriarcato non è un problema degli uomini, è un problema del sistema sociale: che le donne siano parte del sistema e quindi del problema non dovrebbe affatto stupire. 

 
#137
Attualità / Re: Il nuovo kippur
17 Novembre 2023, 10:34:09 AM
Il governo di Israele dovrebbe ringraziare i giornalisti al seguito dei sanguinari miliziani di Hamas, invece di minacciarli, hanno fatto il loro lavoro di giornalisti e gli hanno reso un utile servizio.

Se ci fosse una ONU efficace, i coloni ebrei andrebbero sfrattati con le buone o con le cattive dai territori assegnati dall'ONU ai palestinesi e le mire espansionistiche di Israele decisamente ridimensionate. Spero che gli USA e l'Europa siano in futuro politicamente più efficaci in tal senso, ma dubito molto.

Criticare gli stati del medio oriente è superfluo, sono per me politicamente indifendibili.


#138
Attualità / Re: Il nuovo kippur
28 Ottobre 2023, 17:25:41 PM
Citazione di: anthonyi il 28 Ottobre 2023, 15:03:08 PML'unica consolazione é sapere che adesso é la volta decisiva, che adesso Israele potrà veramente andare a fondo per eliminare definitivamente tutti i portatori di odio e violenza che circolano per Gaza.
Significa sterminare gli abitanti di Gaza.
#139
Attualità / Re: Ma Israele...
15 Ottobre 2023, 12:21:56 PM
Non solidarizzo con nessuno stato etico-religioso: ebraico, islamico, cattolico o induista che sia. L'unica forma di stato che difendo è quella democratica. Ma la democrazia richiede dei principi liberali fondanti. I fondamenti delle principali religioni sono arretrati, illiberali, incivili, disumani.

Hamas è una organizzazione islamica terroristica indifendibile, una sciagura per la popolazione palestinese, che ha cercato e ricevuto appoggio e protezione dai peggiori stati.

Palestinesi e israeliani si stanno avvitando da decenni in una spirale di violenza e di orrore.
Gli esiti politici sul terreno sono chiaramente a favore di Israele, basta guardare all'espansione dei territori "colonizzati" nel corso degli anni, di fatto passati sotto il suo controllo a scapito dei palestinesi. Basta la parola "coloni" a prefigurare una storia di violenza in Palestina.

Filosoficamente, se l'amore è il senso della vita, allora bisogna amare i malvagi per la loro malvagità, umanamente impossibile a farsi.
#140
Tematiche Spirituali / Re: Odifreddi crede in Dio...
09 Ottobre 2023, 17:44:46 PM
Citazione di: Myškin il 09 Ottobre 2023, 13:33:02 PMAppunto, nessuna di queste "realtà" può spiegare se stessa, possiamo solo "credere" alla logica, ma alla base ci sono assiomi, condivisi ma non oggettivi.
L'incoerenza di Odifreddi sta nel credere alla logica ma aspettarsi che Dio si manifesti per "magia". Se riponi fede nella logica ti devi aspettare un Dio che si esprima tramite le leggi naturali. Logica e Dio potrebbero non essere contrapposti. Puoi criticare la magia delle religioni, ma non puoi asserire che Dio sia per forza solamente quello, soprattutto se hai fede nella logica.

Alla fine credere o non credere è solo un atto di fede. Odifreddi non sta spiegando il suo ateismo, né agli altri né a se stesso, sta solo facendo il "rivoluzionario" razionale.

Odifreddi è un matematico, sa benissimo che la logica o meglio le logiche sono formali, non possono dimostrare nulla circa l'esistenza di Dio o di qualunque altro fatto.

Credere o non credere si basa comunque su assiomi molto diversi.

Odifreddi è uno scientista, per questo non mi interessa molto di lui e del suo ateismo.
#141
Tematiche Spirituali / Re: Odifreddi crede in Dio...
09 Ottobre 2023, 16:31:42 PM
Citazione di: Pensarbene il 09 Ottobre 2023, 13:08:44 PMSecondo me esistono diverse logiche per piani diversi di esperienze.
Quello che è logico su un piano non lo è più sull'altro.
Un buon esempio sono fede e scienza: la logica che possiamo applicare alle esperienze di fede non è la stessa che possiamo applicare alle esperienze di laboratorio.
Se una persona crede segue una logica di fede, uno scienziato seguirà la logica scientifica.
Ma l' uno non cerchi di applicare la sua logica all'altro dato che si tratta di esperienze del tutto diverse.
Il cedente non troverà mai Dio in un laboratorio e lo scienziato non troverà mai un' equazione o formula utile in un' esperienza mistica.


Non sono d'accordo, le logiche sono formali, non dipendono dal campo di applicazione, religioso o scientifico che sia.
#142
Tematiche Spirituali / Re: Odifreddi crede in Dio...
09 Ottobre 2023, 10:27:52 AM
Citazione di: Myškin il 07 Ottobre 2023, 22:29:14 PMIo invece chiederei a una persona come Odifreddi se con la logica può spiegare la logica, o se la può semplicemente seguire e procedere per assiomi da un punto di vista soggettivo ma condiviso.
Che è come chiedere se la logica sia uno strumento per indagare la realtà o se sia la legge della realtà. Io credo la prima, dunque per me seguire la logica è solipsistico come credere per "fede". Nessuna delle due ha più senso dell'altra.
Quindi Odifreddi non crede in Dio? Ci crede in realtà, perché la logica e la sua comprensione sono una struttura interiore "comandata". Risiede, la logica, all'interno di un sistema che presuppone un Dio, per quanto non si riesca a includerlo in un ragionamento logico e per quanto si debba, alla fine, fare comunque il salto delle fede o della non-fede per credere o non credere.
Quando Odifreddi ad esempio dice: dietro ogni miracolo c'è una spiegazione razionale o che c'è un'area del cervello che se stimolata produce visioni ecc. non riesce a pensare che invece di essere un fatto ateo, possa essere proprio il modo in cui si manifesta il divino? Perché se c'è una spiegazione logica allora Dio non esiste?
La sua posizione è assurda.
Se credi nella logica Dio lo devi cercare nella logica. Se ti aspetti un Dio magico vuol dire che non credi alla sola logica. Che ti aspetti una magia ma non c'è. Vuol dire che c'è altro, la "magia", e che quindi la logica non è tutto.
Per finire, se a Dio daresti il compito di essere magico, di fare miracoli senza spiegazione, e non li vedi, puoi dire che Dio non c'è ma non che credi alla logica o sarebbe quello il luogo dove cercare Dio, e allora Dio esiste.

La logica può spiegare la logica? Domanda illogica, come chiedersi se la scienza può spiegare la scienza, la realtà può spiegare la realtà o Dio può spiegare Dio.

La logica non è uno strumento per indagare la realtà, che è compito della scienza, ma per valutare la coerenza, correttezza del discorso.

Cha la logica presupponga Dio è un'altra affermazione illogica, insensata.

I miracoli, la magia sono alla base della religione, sono sostenuti dai religiosi. Oddifreddi, ateo, giustamente non crede ai miracoli. Credere ai miracoli significa credere che la realtà sia contradditoria, quindi logicamente significa credere a qualunque cosa.
Personalmente non credo a qualunque cosa: ad esempio non credo assolutamente che un uomo possa volare o attraversare un muro, affermarlo è una menzogna o una stupidaggine. Soltanto i fatti possono smentire, falsificare le mie asserzioni, non le chiacchere, questa è la differenza sostanziale tra la fede religiosa e quella scientifica.





#143
Citazione di: iano il 21 Settembre 2023, 01:04:24 AMSe uno per metà del suo tempo si comporta da pazzo diremmo che è pazzo, ma potremmo dire parimenti che è sano se come sano si comporta per l'altra metà del suo tempo. A meno che non si dica pazzo per convenzione  chi non è completamente sano.
la teoria quantistica è tanto casuale quanto deterministica, ma con la stessa logica diciamo che è fondata sulla casualità, che è cioè una ''teoria fuori di testa'' volendola denigrare.
Nessuna teoria fisica è più predittiva di quella quantistica.
Diversamente non sarebbe una teoria fisica. Ma come fanno a convivere nella stessa teoria due termini logicamente incompatibili?
Essendo che la casualità posta a fondamento di una teoria fisica è una assoluta novità, inevitabilmente si pone l'accento su di essa.
Ma è da considerare ancora più dirompente la convivenza fra caso e determinismo.
Perchè questa convivenza problematica possa risolversi bisogna curare che non si scambi più la descrizione della realtà con la realtà come finora abbiamo fatto senza problemi. La vera grande novità dunque non è l'introduzione della casualità in una teoria fisica, ma il fatto che confondendo la teoria  con la realtà, come abbiamo sempre fatto, questa volta i problemi sono saltati fuori, perchè la casualità diversamente da come ci saremmo aspettati non mina il carattere predittivo della teoria.
Ma perchè non ci saremmo dovuti aspettare una cosa simile?
Per il motivo che abbiamo creduto che essendo la logica uno strumento tanto perfetto per descrivere la realtà, ciò non poteva essere un caso, e che non poteva altro che voler dire che quella logica si prestava così bene a descrivere la realtà perchè quella logica innervava quella realtà.
L'errore è più che comprensibile, ma adesso è arrivato il momento di ammettere che............CI SIAMO SBAGLIATI

Questo è un esempio di contributo che la filosofia può dare alla scienza.

Per me vale la relazione inversa: è la scienza che dà grandi contributi alla filosofia, basti citare Darwin ed Einstein. I contributi della filosofia alla scienza sono scarsi, se non superflui. Alcune correnti filosofiche moderne sono antiscientifiche.

Per quanto riguarda il caso, la massima casualità, disordine produce ordine, regolarità: in statistica la distribuzione normale è un evidente esempio in tal senso, come osserva De Finetti.

Non c'è dubbio che la scienza è una descrizione e predizione della realtà, di cui è parte: quello che conta è selezionare le teorie migliori in questo senso.





#144
Se l'universo è una parte della realtà, data l'ipotesi della sua nascita, la necessità, l'informazione che lo presiedono quando e come è nata?
#145
Citazione di: niko il 20 Settembre 2023, 13:15:58 PMQuanti raffinati filosofi conosci, che definirebbero "natura" tutto cio' che e' o puo' diventare reale?

Il mondo e' pieno di individui infelici, o quantomeno affaccendati nei compiti e nelle vicende del quotidiano, che definirebbero natura cio' che li sovrasta e che (nel bene e nel male, ma spesso piu' nel male, che nel bene) non dipende dalla loro volonta'.

La dialettica della natura in Marx e' una dialettica della volonta', perche' Marx, a differenza di te, si degna di assumere il punto di vista dell'uomo comune in merito, su cosa sia e come vada definita la "natura".

Il problema e' che molte cose non sono natura, cioe' prescindenti dalla volonta', ma lo sembrano.

La citta' e' una jungla perche' sembra natura pur senza esserlo: e' fatta dall'uomo, ma non e' "a misura" d'uomo.

La felicita' dopo la rivoluzione comunista avra' molto a che fare con il diminuire il grado e l'intensita' della "natura", sociale, che attualmente ci appesta, ci limita e ci condiziona l'esistenza, aumentando in contropartita la plasticita' dell'intelletto e della volonta', e molto poco a che fare con la liberta' dei consumi, del lavoro individuale e dell'esistenza individuale, cose con cui i comunisti, quelli veri, ci fanno la birra.

Posso definire la realtà come voglio, senza bisogno dell'assenso di alcuno.
Vorrei che qualcuno mi definisse la parola "contronatura".

Sul comunismo: dato che la birra non manca, se invece uno vuole mangiare un pò di pistacchi, come fa concretamente nel sistema economico comunista?
#146
Citazione di: niko il 19 Settembre 2023, 11:34:52 AMIn realta', la tradizione marxista mostra una differenza incolmabile tra l'uso precapitalistico e quello capitalistico di merce e denaro.

La struttura antica e feudale e' caratterizzata dalla sequenza merce-denaro-merce, in cui il denaro e' (ancora) un mezzo, e la merce un fine. La struttura capitalista e' caratterizzata dalla sequenza denaro-merce-denaro in cui il denaro assurge a fine, e lo fa riducendo la merce a mediatore e mezzo.

Il contadino, ha la capra (merce), che vende al mercato, per avere i soldi (denaro) con cui comprare la zappa (merce); la figura del mercante professionista, archetipo primordiale del capitalista, ha i soldi (denaro), con cui compra delle zappe (merce), che rivende ad un mercato distante e piu' favorevole rispetto a quello in cui le ha comprate, per avere i soldi, (denaro) piu' soldi di quelli iniziali.

La stabilizzazione di questo sistema, si ha quando il mercante si trasforma in capitalista, ovvero quando il suo guadagno non dipende dall'aver venduto le zappe a un mercato diverso e piu' favorevole, ma dall'aver incorporato del lavoro umano nel prodotto che gli permette di venderlo in condizioni diverse e piu' favorevoli anche allo stesso mercato, ad esempio se e' partito dal possedere bastoni e pezzi di ferro grezzo, ha sfruttato il lavoro di qualcuno per trasformarli in zappe e poi, in tale nuova e piu' desiderabile forma li ha rivenduti.

Le vere " invenzioni" originali e caratterizzanti del capitalismo sono capitale e lavoro; merce e denaro invece rientrano a pieno titolo tra le forme ad esso preesistenti e da esso sovvertite e sussunte.

La "non naturalita' " di merce e denaro e', molto elegantemente mostrata dal loro divenire, parallelo al divenire dell'uomo e dei suoi sistemi sociali ed economici, con le loro divenienti e differenti leggi sistemiche, che differentemente, di volta in volta, organizzano strutturano merce e denaro; se ci sono almeno due modi sequenziali e diversi di usare merce e denaro, merce e denaro NON sono naturali, e NON sono, neanche, riconducibili ad unita'; sono manifesti in almeno due simulacri, di loro stessi, corrispondenti ad almeno due, ambienti sociali umani diversi, i quali entrambi, usano e maneggiano merce e denaro, ed entrambi hanno la potenzialita' di apparire illusivamente naturali ai loro propri abitanti pur senza esserlo, di cui nessuno ha il pregio, o il merito, dell'originalita', perche' sono entrambi, artificiali.

Mentre l'oggettualita' dell'ambiente umano e' prodotta dall'attivira' umana, la sensazione di -falsa- naturalita' di cio' che naturale non e', e' prodotta dall'oblio della natura artificiale di cio' che e' artificiale e oggettualmente prodotto, perche', nel contesto e nell'ambito di cio' che e' artificiale e oggettualmente prodotto, si esiste fin dalla nascita.

Questa, in particolare gli schemi MDM e DMD' è la classica analisi marxiana che si trova nel primo volume del Capitale.
Che ovviamente viene riproposta nei testi di storia, di letteratura e di filosofia data l'importanza storica del movimento comunista. Aggiungendo la teoria del valore lavoro, del plusvalore e dell'acccumulazione originaria del capitale il quadro della teoria economica marxiana è abbastanza completo.
Per me la teoria economica marxiana va relegata ad un capitolo della storia della scienza economica, ma scientificamente è inconsistente, inutile, fuorviante, come gli schemi sopra riportati. Infatti nei testi di economia attuali giustamente non si trova.
La novità del capitalismo è il capitale, alla base della rivoluzione, innovazione continua dei processi di produzione e dei prodotti. Il lavoro salariato si trova in tutti i sistemi economici precapitalistici, eccetto quelli più primitivi. Tutti le caratteristiche, aspetti del capitalismo si trovano in nuce nei sistemi economici precapitalistici.

Per inciso trovo divertente la critica al mercato da parte di chi esalta la libertà dei consumi, del lavoro individuale, dell'esistenza individuale nel paradiso comunista prossimo a venire, secondo il profeta.

Ho definito naturale tutto ciò che è o può diventare reale, esistente; contronatura è quindi soltanto ciò che non può realizzarsi. Con questa definizione di naturale la distinzione naturale artificiale è inutile.

#147
Citazione di: Ipazia il 19 Settembre 2023, 04:46:18 AMSecondo l'ideologia dominante certamente, com'è naturale il denaro e la distruzione ed esproprio di risorse naturali, il fiorente mercato della morte.

Per i padroni fu certamente oppressivo non potersi più arricchire sullo sfruttamento altrui e tanto brigarono con forme di guerra di ogni genere per far fallire quegli esperimenti. Anche i comunisti ci misero del proprio. Ma siamo già ben oltre il puro e semplice stato di natura; siamo nello stato che richiede motivazioni sociali elevate, in cui l'opzione diventa "socialismo o barbarie". La serenità e felicità della barbarie al momento è garantita dal capitalismo e dal suo mercato globale in cui tutto, compresa l'anima, diventa merce.

Buon divertimento.

Il denaro, il mercato, la distruzione delle risorse e la morte sono naturali. Il denaro, le merci e il mercato fanno parte delle migliori invenzioni umane, la distruzione delle risorse e la morte sono delle relazioni fisiche stabili, parte dell'inevitabile entropia.
Chi si rifà alla tradizione cristiana e marxista, alla ricerca del paradiso perduto, ha seri problemi ad accettare l'entropia e l'economia.
#148
Contronatura è ciò che è impossibile a realizzarsi.
In questo senso il comunismo o l'anarchia sono contronatura, mentre il mercato o il capitalismo sono naturali.

Lo stato di felicità individuale o collettivo è transitorio, effimero. Dubito dell'esistenza di società stabilmente serene e pacificate. Certamente non furono sereni o pacificati i fallimentari e oppressivi esperimenti sociali comunisti.
#149
Citazione di: Ipazia il 12 Settembre 2023, 07:53:34 AMIn teoria tutto è fattibile: necessario è il lavoratore, non il padrone. In pratica, sono sempre le condizioni storiche a determinare le rivoluzioni sociali e di solito gli esiti non sono progettabili a tavolino, ma si realizzano in corso d'opera.

Davvero nel comunismo non c'è un padrone? Io sono certo, sicuro del contrario. Soprattutto perchè la proposta comunista marxista si basa sulla collettivizzazione del capitale. Capitale che richiede comunque una divisione del lavoro e la sua organizzazione. Che chi lavora sia contemporaneamente chi dirige è semplicemente assurdo: in una collettività di lavoratori (quale, come è formata) chi e come decide il processo produttivo? Che la volontà individuale coincida con la volontà generale è un'eccezione, non la norma.

L'ideale comunista equivale all'abolizione dell'economia, della politica, della morale, per questo non ha alcun modello concreto di economia o di politica da proporre: scambiare la politica (rivoluzione, dittatura del proletariato, collettivizzazione) con l'economia è il tipico gioco di prestigio dei marxisti.
#150
Citazione di: Kephas il 04 Settembre 2023, 21:05:52 PM"A questo punto Mi eccitai, e dissi: <<Voi, secondo la discendenza di Abramo, dovreste essere figliuoli di Dio, invece non lo siete da lungo tempo, bensì il padre vostro è Satana, la madre vostra è la legione di tutti i demoni, la vostra nuora è la vostra incommensurabile cecità, pigrizia e malignità; e questi grandi nemici dell'uomo sono i vostri coabitatori! e colui fra voi, se vuole nuovamente pervenire alla vera figliolanza di Dio, impugni la spada della Verità che Io a voi espongo, e combatta contro questi suoi coabitanti, fino a che li ha vinti>>."

Queste espressioni sono altrettanto "tremende", di scarsa intelligenza e comprensione umana, tipica dei paranoici religiosi.