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Messaggi - baylham

#136
Percorsi ed Esperienze / Re: Una strana foto
02 Gennaio 2024, 09:23:44 AM
Il contesto della fotografia è di assoluta normalità, di persone che stanno tranquillamente camminando per strada. Nessuna persona della folla ha un'espressione di sorpresa, stupore, meraviglia, curiosità, attrazione, nessuna osserva l'uomo con il trench bianco. Una chiara evidenza che quell'uomo non ha nulla di strano, si sarà grattato l'orecchio.
#137
Non riesco a capire che cosa c'entri una insensata filosofia come il nichilismo con il femminicidio. Traslando la filosofia in sentimenti, emozioni, l'angoscia è uno stato d'animo tipicamente associato all'esistenzialismo, la depressione al nichilismo. Probabilmente un nichilista nemmeno inizierebbe una relazione amorosa.

Nel caso di omicidio per gelosia secondo me non c'è distinzione tra il caso a e b esposti da Eutidemo.
#138
Percorsi ed Esperienze / Re: Una strana foto
01 Gennaio 2024, 10:10:27 AM
La folla di persone rappresentate nella fotografia mi da la certezza che quell'uomo non ha un cellulare in mano, che in quella foto non c'è nulla di strano.
#139
Il problema principale non è quello se si può volere l'amore, ma che cosa sia l'amore.
Personalmente non mi è chiaro che cosa sia l'amore.
In generale se voglio qualcosa significa che il qualcosa ancora non c'è.
Infine l'amore è una relazione a due o molti, che trascende l'individuo e quindi non è controllabile.
#140
Citazione di: InVerno il 06 Dicembre 2023, 14:16:34 PMMi interessano i risultati, non partecipare a tribunali della storia che servono unicamente a mascherare l'assenza di contenuti da proporre, rifugiandosi in un ufficio risarcimenti colpe storiche nella speranza di raccimolare la pietà della borghesia puritana e conformista che si indigna si impegna e poi getta la spugna con gran dignità.

Non ho mai parlato di neri e non voglio diversificare ulteriormente la discussione, ma sia loro che le donne hanno il diritto di reclamare qualsiasi cosa gli pare, io ho il diritto di sostenere che il "minchiarimento" non è un fenomeno razionalizzabile tramite le scienze sociali attuali, come il suo "fratello maggiore".

Si, i "posapiano" finiscono "sempre" coi reazionari, per questo i diritti delle donne sono destinati a peggiorare. Immagina che fine han fatto i "progressisti" per essere costretti a sperare che siano i "posapiano" a fermare i reazionari, li troveranno in qualche conferenza a "minchiarirsi" uno con l'altro.

Nel corso della storia ci sono osciillazioni, ma in Occidente, e non solo, sono stati fatti e si stanno facendo progressi importanti e irreversibili verso l'uguaglianza economica e sociale dei sessi.
Da parte mia il movimento femminista ha tutta la mia solidarietà e appoggio (lasciamo perdere atteggiamenti, posizioni individuali risibili che non contano nulla) e sono convinto che avrà successo. 
Che poi le rivendicazioni e gli obiettivi di uguaglianza abbiano delle conseguenze drammatiche per una parte degli uomini e  delle donne è indubbio, ma il problema deriva dal livello familistico e caritatevole cui sono ristretti, gestiti eventi negativi dal punto di vista economico quali la separazione familiare.
#141
Citazione di: Ipazia il 05 Dicembre 2023, 19:49:59 PMNon mi riferivo all'uguaglianza biologica, ma a quella antropologica in cui si rispetta il NO dell'altro indipendentemente dal sesso.
Il problema è che il NO di uno non rispetta il SI dell'altro: fare riferimento al rispetto non significa nulla, non decide quale dei due deve essere rispettato. Da qui nei casi migliori il deferimento al giudizio di un terzo o alla regola del gruppo, dello Stato, che decide per loro. Decisione che ha il sostegno della forza e della violenza verso i trasgressori. Di nuovo il patriarcato dal livello della coppia a quello collettivo.
#142
Citazione di: Ipazia il 05 Dicembre 2023, 18:28:34 PMIn un rapporto tra uguali non ci sarebbero omicidi di natura sessista perché si entrerebbe nel campo: SI SI; NO NO. Solo in tal caso si potrebbe chiamare in causa la psichiatria per comportamenti anomali.

Concordo pienamente con l'affermazione dirimente che il femminicidio non è causato dal patriarcato, ma è patriarcato.
Il primo problema è che i due sessi non possono biologicamente essere uguali altrimenti ci sarebbe un unico sesso: le differenze biologiche producono le differenze sociali. 
Se anche ci fosse un unico sesso il conflitto primordiale, NO-SI, SI-NO, nelle relazioni bilaterali rimane irresolubile.
#143
Nelle relazioni bilaterali in cui i soggetti sono interdipendenti, di cui quelle sessuali sono un caso esistenzialmente di importanza dominante, le scelte possibili davanti a qualunque obiettivo, progetto comune sono queste: SI-SI, SI-NO, NO-SI, NO-NO. Il primo e ultimo caso non sono conflittuali, il secondo e il terzo lo sono. Nel secondo e terzo caso chi oppone un NO ha il potere di impedire la realizzazione del progetto: mi ami, facciamo l'amore,  facciamo un figlio, l'abortiamo, restiamo insieme, ... Per far cambiare idea a chi oppone un NO alla fine si ricorre all'uso della forza e della violenza, che spesso sono efficaci, una forma di esercizio del potere.
Il patriarcato è questo: l'uso della forza e della violenza da parte dei maschi singoli o in gruppo nei confronti delle donne singole o in gruppo. Che l'uso della forza e della violenza sia biologicamente incorporata nelle relazioni sessuali e umane in generale è evidente dalla storia e cultura millenaria dell'uomo.
Il femminicidio rientra giustamente nell'ampia casistica della violenza sulle donne, la logica è la stessa. Siccome non sono un esperto di biologia o di psicologia non sono interessato dall'approfondire le dinamiche sottostanti specifiche del femminicidio, i casi sono oltretutto relativamente limitati. Le spiegazioni degli esperti psicologi e psichiatri comunque le trovo poco convincenti. 
Perciò il patriarcato non è la causa del femminicidio semplicemente perché il femminicidio è una forma del patriarcato, è patriarcato.
Se al patriarcato si sostituisse il matriarcato dubito assai che le cose cambierebbero in termini di uso della forza e della violenza. Il problema rimane il conflitto indicato inizialmente nelle relazioni bilaterali. Questo è confermato per esempio dal rapporto tra le madri ed i figli.
Con l'obiettivo ideale della eguaglianza tra i sessi ritengo probabile che il risultato sarebbe una parità di omicidi tra uomini e donne, non la fine degli omicidi nelle relazioni sessuali.
#144

Qui c'è una analisi statistica dell'ISTAT sulla violenza sulle donne:

https://www.istat.it/it/violenza-sulle-donne

di cui la statistica sul femminicidio fa parte

https://www.istat.it/it/violenza-sulle-donne/il-fenomeno/omicidi-di-donne

Condivido il fatto che l'ISTAT metta il femminicidio nel contesto più ampio della violenza sulle donne.
In questo contesto è per me chiara la relazione tra biologia-cultura patriarcale e violenza sulle donne, di cui il femminicidio è l'espressione estrema.




#145
Citazione di: Phil il 29 Novembre 2023, 22:50:59 PMSe può servirti la mia opinione in merito, per me, non è fantomatico il femminicidio come categoria; anzi, di per sé funziona egregiamente, come accennavo:Semmai è dunque fantomatico il suo rapporto con il "patriarcato", che a sua volta diventa fantomatico, se ognuno lo connota a modo suo (e il modo in cui si usa e/o strumentalizza il linguaggio, non è mai innocuo o innocente).
Il pensare che la violenza di genere, semplicemente in quanto tale, sia inevitabilmente imputabile al "patriarcato" (comunque esso venga inteso) è ipotesi infatti falsificata dalla biologia, dalla psicologia e anche dalle statistiche sulla violenza più ad ampio spettro. Notoriamente (o quasi) il maschio umano tende ad essere più violento per natura biologica, non per storia culturale (che si basa, inevitabilmente, anzitutto sulla natura umana). Se così non fosse, non ci sarebbero alcuni accertati denominatori comuni fra le varie culture di tutte le epoche, tipo che le faccende violente (caccia, guerra, altri lavori con il sangue, etc.) erano sono svolte solitamente dai maschi (e citare la popolazione sperduta che aveva amazzoni armate mentre gli uomini intrecciavano vimini è solo la classica eccezione che conferma la regola, se guardiamo i famosi dati). Sostenere il contrario, ossia che sia il patriarcato a rendere il maschio violento, significa rovesciare la causa con l'effetto (un po' come sostenere che le donne hanno il ciclo perché sono stati inventati gli assorbenti, e non viceversa, quasi non ci fosse una natura pulsante come fondamento inevitabile, per quanto manipolabile). Chiaramente l'uomo nei secoli ha imbrigliato tale natura "sanguinaria", sebbene, come dimostra proprio il permanere di comportamenti violenti, omicidi, etc. c'è ancora quella parte naturale che a volte emerge prepotentemente in alcuni soggetti (il che inibisce qualunque velleità giusnaturalista, sempre fermo restando che la descrizione antropologica non va confusa con un giudizio etico). Dal punto di vista psicologico (o psichiatrico), è altrettanto chiaro che un violento, anche se in precedenza non conclamato, che ha problemi ad elaborare civilmente un rifiuto, reagirà in modo spiacevolmente violento, non perché "così si usa nel patriarcato" o perché il patriarcato lo ha "allevato" come violento (ci sono forse corsi serali per stupratori e assassini? E cosa dicono le leggi del patriarcato riguardo stupri e omicidi?), ma perché quella è la sua "natura" individuale; non uccide in quanto "figlio sano del patriarcato", ma in quanto persona che reagisce violentemente a rifiuti emotivi e che resterebbe tale anche se la portassimo in un contesto matriarcale, a Paperopoli o sulla Luna (spero non ci sia bisogno di ricordare che nel dire questo non lo sto né assolvendo né tantomeno giustificando, ma solo cercando di descrivere la non-pertinenza dall'"alibi patriarcale"). I soggetti femminicidi sanno benissimo che, cultura patriarcale o meno, verranno inevitabilmente braccati, processati e puniti; peccato per loro, e soprattutto per le vittime, che in quei momenti di violenza non ci pensino troppo (il che dimostra ulteriormente quanto conti il patriarcato in certe situazioni di pura "animalità").
Fare un sottoinsieme di tutti gli omicidi e chiamarlo «femminicidio» è più che legittimo; la differenza di "senso" la fanno le categorie (e i dati contestualizzati) con i quali si prova poi ad interpretare tale fenomeno. Così come in altri contesti può anche aver senso analizzare il fenomeno del patriarcato... una volta concordato chiaramente su cosa si intende con tale termine.

Il patriarcato è proprio questo: è prima di tutto biologia, poi economia. La biologia non è esogena al sistema patriarcale, è il suo fondamento, è endogena. 

Il potere principale è proprio quello di minacciare o di dare la morte, potere del guerriero, del militare, potere che i maschi detengono, a cui sono allenati fin dalla nascita, il resto consegue.

Proprio perche il patriarcato è basato sulla biologia i tempi del cambiamento sono lunghissimi, non bastano i cambiamenti giuridici di appena cinquant'anni.

#146
Oggi, da noi, si continua ad educare la maggioranza della popolazione a "non desiderare la donna d'altri", che è la summa del patriarcato millenario nelle relazioni sessuali.

Oggi, da noi, il relativo potere maschile, effetto di millenarie differenze biologiche ed economiche, sta lentamente lasciando spazio al relativo potere femminile.

Che il femminicidio stia in relazione col patriarcato per me è scontato. Comunque il femminicidio o il patriarcato non è un problema degli uomini, è un problema del sistema sociale: che le donne siano parte del sistema e quindi del problema non dovrebbe affatto stupire. 

 
#147
Attualità / Re: Il nuovo kippur
17 Novembre 2023, 10:34:09 AM
Il governo di Israele dovrebbe ringraziare i giornalisti al seguito dei sanguinari miliziani di Hamas, invece di minacciarli, hanno fatto il loro lavoro di giornalisti e gli hanno reso un utile servizio.

Se ci fosse una ONU efficace, i coloni ebrei andrebbero sfrattati con le buone o con le cattive dai territori assegnati dall'ONU ai palestinesi e le mire espansionistiche di Israele decisamente ridimensionate. Spero che gli USA e l'Europa siano in futuro politicamente più efficaci in tal senso, ma dubito molto.

Criticare gli stati del medio oriente è superfluo, sono per me politicamente indifendibili.


#148
Attualità / Re: Il nuovo kippur
28 Ottobre 2023, 17:25:41 PM
Citazione di: anthonyi il 28 Ottobre 2023, 15:03:08 PML'unica consolazione é sapere che adesso é la volta decisiva, che adesso Israele potrà veramente andare a fondo per eliminare definitivamente tutti i portatori di odio e violenza che circolano per Gaza.
Significa sterminare gli abitanti di Gaza.
#149
Attualità / Re: Ma Israele...
15 Ottobre 2023, 12:21:56 PM
Non solidarizzo con nessuno stato etico-religioso: ebraico, islamico, cattolico o induista che sia. L'unica forma di stato che difendo è quella democratica. Ma la democrazia richiede dei principi liberali fondanti. I fondamenti delle principali religioni sono arretrati, illiberali, incivili, disumani.

Hamas è una organizzazione islamica terroristica indifendibile, una sciagura per la popolazione palestinese, che ha cercato e ricevuto appoggio e protezione dai peggiori stati.

Palestinesi e israeliani si stanno avvitando da decenni in una spirale di violenza e di orrore.
Gli esiti politici sul terreno sono chiaramente a favore di Israele, basta guardare all'espansione dei territori "colonizzati" nel corso degli anni, di fatto passati sotto il suo controllo a scapito dei palestinesi. Basta la parola "coloni" a prefigurare una storia di violenza in Palestina.

Filosoficamente, se l'amore è il senso della vita, allora bisogna amare i malvagi per la loro malvagità, umanamente impossibile a farsi.
#150
Tematiche Spirituali / Re: Odifreddi crede in Dio...
09 Ottobre 2023, 17:44:46 PM
Citazione di: Myškin il 09 Ottobre 2023, 13:33:02 PMAppunto, nessuna di queste "realtà" può spiegare se stessa, possiamo solo "credere" alla logica, ma alla base ci sono assiomi, condivisi ma non oggettivi.
L'incoerenza di Odifreddi sta nel credere alla logica ma aspettarsi che Dio si manifesti per "magia". Se riponi fede nella logica ti devi aspettare un Dio che si esprima tramite le leggi naturali. Logica e Dio potrebbero non essere contrapposti. Puoi criticare la magia delle religioni, ma non puoi asserire che Dio sia per forza solamente quello, soprattutto se hai fede nella logica.

Alla fine credere o non credere è solo un atto di fede. Odifreddi non sta spiegando il suo ateismo, né agli altri né a se stesso, sta solo facendo il "rivoluzionario" razionale.

Odifreddi è un matematico, sa benissimo che la logica o meglio le logiche sono formali, non possono dimostrare nulla circa l'esistenza di Dio o di qualunque altro fatto.

Credere o non credere si basa comunque su assiomi molto diversi.

Odifreddi è uno scientista, per questo non mi interessa molto di lui e del suo ateismo.