Mi ricordo che quando ero bambino il mio povero babbo soleva spesso ripetermi che 'la perfezione non esiste'. Vale a dire che qualsiasi cosa è perfettibile, ma la perfezione in sè rimane un'utopia irrangiungibile. Perché per quanto una cosa possa essere ben fatta, ci potrà sempre essere modo di perfezionarla ulteriormente.
L'introduzione del concetto di 'utilità marginale' invece, va contro a questo modo di pensare. Perché l'utilità (e qui si può ben discutere se il paradigma dell'utilità sia applicabile a tutti gli ambiti compresi quelli artistici, morali, affettivi, ecc.) una volta raggiunto il picco ottimale, poi decresce. Potremmo dire che nrll'ambito dell'utilità la perfezione esiste. Esiste cioè un livello che non è più migliorabile.
Se mi prendo la licenza di appluicare il criterio dell'utilità al campo dell'arte, nonostante la mia ignoranza, potrei dire ad esempio che la pittura ha raggiunto la perfezione con l'introduzione della prospettiva nel rinascimento, e poi ha cominciato a regredire. Oppure che la musica ha raggiunto tale livello coi musicisti del 700 e dell'800, e poi si è via via involuta. Considerando anche la retorica una forma d'arte, direi che essa abbia raggiunto la sua perfezione nell'antica Grecia e nell'antica Roma dove per conquistarsi un posto di rilievo nella società era indispensabile sapersi destreggiare nel foro. Nello specifico vome non rimanere colpiti dal celebre discorso di Marco Antonio alla morte di Cesare. Sebbene lo si valuta nella forma letteraria di Shakespeare, dobbiamo comunque pensare che Marco ha dovuto essere convincente per portare l'opinione pubblica dalla sua. Non era certo scontato che il popolo fosse tutto dalla parte dell'usurpatore del senato. Quei ripetuti ' tuttavia Bruto afferma che Cesare era ambizioso, e l'ambizione è un vizio' e 'ma noi sappiamo Bruto essere uomo d'onore' sono dei grimaldelli eccezionali che partono dal riconoscere in principio un qualcosa alla parte avversa, per poi insinuare via.via il dubbio che, per dirla alla napoletana, 'entra sicco sicco e poi si mette chiatto chiatto'.
Questa è secondo me la perfezione della retorica che troviamo.ancora oggi nella politica, nei tribunali, nella pubblicità. Non è stata affatto migliorata, semmai resa più brutale o efficace a seconda dei punti di vista.
L'introduzione del concetto di 'utilità marginale' invece, va contro a questo modo di pensare. Perché l'utilità (e qui si può ben discutere se il paradigma dell'utilità sia applicabile a tutti gli ambiti compresi quelli artistici, morali, affettivi, ecc.) una volta raggiunto il picco ottimale, poi decresce. Potremmo dire che nrll'ambito dell'utilità la perfezione esiste. Esiste cioè un livello che non è più migliorabile.
Se mi prendo la licenza di appluicare il criterio dell'utilità al campo dell'arte, nonostante la mia ignoranza, potrei dire ad esempio che la pittura ha raggiunto la perfezione con l'introduzione della prospettiva nel rinascimento, e poi ha cominciato a regredire. Oppure che la musica ha raggiunto tale livello coi musicisti del 700 e dell'800, e poi si è via via involuta. Considerando anche la retorica una forma d'arte, direi che essa abbia raggiunto la sua perfezione nell'antica Grecia e nell'antica Roma dove per conquistarsi un posto di rilievo nella società era indispensabile sapersi destreggiare nel foro. Nello specifico vome non rimanere colpiti dal celebre discorso di Marco Antonio alla morte di Cesare. Sebbene lo si valuta nella forma letteraria di Shakespeare, dobbiamo comunque pensare che Marco ha dovuto essere convincente per portare l'opinione pubblica dalla sua. Non era certo scontato che il popolo fosse tutto dalla parte dell'usurpatore del senato. Quei ripetuti ' tuttavia Bruto afferma che Cesare era ambizioso, e l'ambizione è un vizio' e 'ma noi sappiamo Bruto essere uomo d'onore' sono dei grimaldelli eccezionali che partono dal riconoscere in principio un qualcosa alla parte avversa, per poi insinuare via.via il dubbio che, per dirla alla napoletana, 'entra sicco sicco e poi si mette chiatto chiatto'.
Questa è secondo me la perfezione della retorica che troviamo.ancora oggi nella politica, nei tribunali, nella pubblicità. Non è stata affatto migliorata, semmai resa più brutale o efficace a seconda dei punti di vista.
