Io sono personalmente contrario alla pena di morte, per una serie di ragioni, che, però, esulano da questa mia trattazione; la quale, invece, vuol mettere in evidenza i tragicomici paradossi della pena di morte, laddove viene eseguita in modo "civile", nei cosiddetti "bracci della morte".
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1)
In pressochè tutte le legislazioni degli Stati in cui si pratica la pena di morte, vige una regola ferrea: il condannato non può essere soppresso quando è gravemente ammalato.
Ed infatti esistono casi, nei quali dei malati terminali di cancro, sono stati salvati da una magistrale operazione chirurgica; poi, però, una volta tornati in perfetta salute, sono stati soppressi con una iniezione letale dallo stesso medico che aveva salvato la loro vita (ovvero, da quello del braccio della morte).
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2)
La regola ferrea per la quale il condannato non può essere soppresso quando è gravemente ammalato, ovviamente, vale anche per le malattie mentali; le quali, almeno in determinati Stati, sono molto spesso determinate:
- dalle condizione di estrema segregazione i cui vivono i reclusi nel braccio della morte in quasi tutti gli Stati che praticano la pena capitale;
- dalle condizione di terribile stress i cui vivono, anche per anni, i reclusi nel braccio della morte in molti Stati che praticano la pena capitale.
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Nel 2010, ad esempio, un detenuto nel braccio della morte ha aspettato per ben 15 anni la propia esecuzione; la quale, annunciatagli in media una volta all'anno come imminente (a giorni o ad ore), è poi stata rinviata all'ultimo minuto per le più svariate ragioni.
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Per tale ragione, quasi un quarto dei detenuti nel braccio della morte negli Stati Uniti muore in attesa di esecuzione; ed un'altra buona quota dei sopravvissuti, "impazzisce" per l'attesa e per le condizioni di estrema segregazione a cui è costretto.
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Questi ultimi sono i più fortunati, perchè, per la ferrea regola per la quale il condannato non può essere soppresso quando è gravemente ammalato, vale anche per chi impazzisce; ammesso e non concesso che si possa definire una "fortuna" diventare pazzo!
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Questo è quanto accade nei Paesi (cosiddetti) "civili", figuriamoci come vanno le cose nei Paesi "incivili"; forse meglio, perchè, sebbene in modo più brutale, almeno i condannati li uccidono subito, sani o malati che essi siano.
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