Citazione di: daniele22 il 08 Marzo 2025, 08:34:49 AMSono d'accordo con te Mauro. In ogni caso, fossi in te, non mi romperei più di tanto la testa sul senso che si deve dare a "minaccia esistenziale". Chiediti cioè che spessore intellettuale possano mai avere quelli che ancor oggi insistono sul refran "bisogna tener presente chi è l'aggredito e chi è l'aggressore". Va da sé che il loro linguaggio sarà certamente di stampo pressapochista. E dispiace ancor più sentire il nostro presidente Mattarella che dal Giappone non perde ancora una volta l'occasione di gettare benzina sul fuoco. Da ultimo, senza pescare nel mare torbido dell'etica/morale, lo stato delle cose può essere anche desunto da questa notizia:Fare la distinzione tra 'esistenziale' ed 'esistentivo', notare che le 'minacce esistenziali' di cui parlano gli odierni politici e capi militari hanno un senso entro la strategia della tensione e l'equilibrio del terrore, tutto questo non significa 'rompersi la testa'.
https://www.open.online/2025/03/07/scuola-concorso-docenti-errori-punti-in-piu/
In molti ambienti la filosofia dell'esistenza è tabù ma non per altri e se non se ne vuol partecipare non è il caso di proiettare sui discorsi altrui la propria estraneità alla questione dell'esistere.
La distinzione aggredito/aggressore ci vuole, ma certamente ha un senso ridotto laddove la vera guerra non esiste quasi o non esiste più. Dagli abusi con gli archi e coi macchinari antichi, dalla polvere da sparo all'atomica c'è un sopruso contro le vere istituzioni militari e una sparizione progressiva del concetto autentico di guerra... Nonostante tutto si deve fare quella distinzione, altrimenti le vicende umane ne ricevono torto; il problema però è che individuare oppure identificare un aggressore non sempre è semplice e bisogna tener conto delle illusioni delle apparenze e degli inganni della realtà. Senza di questi, gli umani non si metterebbero gli uni contro gli altri come ci si sono messi in molti di loro negli ultimi millenni...
Va detto che la guerra intesa come violenza da evitare è solo un'apparizione recente nella storia dell'umanità; e nel Vangelo si rammemora ancora la giusta opposizione, nella manifestazione della spada di Cristo. Il motto evangelico e l'incubo atomico sono agli antipodi; il politico che vende incubi per evitare il peggio non rappresenta un valore cristiano, può esser cristiano solo se costretto... E così la "minaccia esistenziale" è terminologicamente interna a questi lasciti di incubi.
La storia dice che l'incubo stesso non fu inventato da Hitler (sapete che i primi esperimenti per la bomba atomica erano nazisti?) ma che aleggiava già decenni prima e il sogno di armi del tutto deleterie non era dei nazionalisti tedeschi. Tale sogno denota una incapacità completa a pensare l'arma stessa, che in quanto tale è selettiva, non catastrofica, e va esibita senza previa minaccia (come nelle parole evangeliche) - da qui il senso dell'aggettivo "bellico". L'equilibrio del terrore non è bellico; Hitler lo aveva pensato per rimproverarlo: era un pessimista violento.
MAURO PASTORE