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Messaggi - Gyta

#136

Immaginando sia di comune utilità:

Segnalo questi video brevi che illustrano bene la situazione mascherine..


https://youtu.be/Ca89AelQehw

https://youtu.be/dUnY_lbk9mg



Per una informazione discreta "non terrorista" segnalo questo sito:
https://www.scienzainrete.it/chi-siamo




Buona giornata.. :-)
#137
Mamma santa!!! Mi dispiace dissentire ma trovo estremamente superficiale l'impostazione generale sulla questione..
Personalmente invece non solo penso ma sono assolutamente certa, empirica certezza che usando il medesimo esempio di Freedom
seppure con differente intenzione: sconfitto il buio vanifica la necessità di "ricompensa".
Bisognerebbe porsi un differente quesito: quanto è per davvero possibile sconfiggere il buio nelle sue molteplici forme ?
Non esistono "vizi", esistono risposte più o meno intelligenti.. Esistono risposte in stretta relazione al nostro personale bagaglio di esperienze,
l'unico che ci fornisce la capacità di rispondere -a nostro modo perciò come possiamo- a ciò che ci impone una risposta.
Ciò che chiamiamo vizio altro non è che evidentemente la migliore risposta che per ora il nostro cervello considera tale.
Sono le finalità che delineano una risposta anziché un'altra e sempre secondo nostro bagaglio di conoscenza esperienziale
ma le finalità più grossolane vanno pari passo con la coscienza di essere e l'esperienza di essere,
seppure le finalità profonde siano semplici e per tutti identiche, il personale benessere
(e non vuole essere un discorso di stampo individualista ma semplicemente analitico,
tenendo conto che pure ogni atto di amore non è possibile se non riconoscendo sé nell'altro).
Tutto ha una logica, ogni comportamento ha una logica intrinseca, più difficile talvolta è cogliere il filo nascosto
che fa emergere chiaro il significato di quel muoversi.
#138
CitazioneAhimè.. Non trovo proprio nulla di 'spettacolare' nei 'sospesi' (tanto più in tale contesto)!!!!! ;-D Non siamo in ambito di mistica.. era solo una buona idea per riflettere sul senso del tempo e della mente.. ma resta comunque una sorta di film (serie tv o non serie che sia).. In questo caso non ci leggo nulla di sospeso riflessivo.. solo la volontà di rompere i marroni per qualche motivo futile che mi sfugge o troppo ovvio per coglierlo (il motivo).. Ci sono cascata, non ci casco più! E' che.. dopo un pochetto di tempo che non mi affaccio a sbirciare che accade nel mondo dell'intrattenimento mi scordo le idiozie che contraddistinguono il genere tanto più quando si discosta quel minimo dall'usuale.. (L'ultimo film animato decente che rammento di avere visto -semplice ma mai superficiale- era "Kung Fu Panda"). Grazie delle tue riflessioni..
Gyta

(p.s.: mi scuso per la formattazione ma non riesco ad inserire lo scritto in modo decente eppure scrivo da pc)
#139
Sono d'accordo con ciò che dici eppure qualunque tipologia di spettacolo dovrebbe comunque possedere ancora un valore etico sennò a che pro? Dai manga, cartoni animati al cinema, teatro sino alle serie televisive.. sono modalità differenti ludiche specchio dei costumi e del sociale ma dovrebbero comunque garantire una finalità in linea con lo sviluppo del pensiero e del sentire globale: strumenti di critica e denuncia delle problematiche umane. Sennò che strumenti sono? Oltre il fatto che serie che ho visto non era o non sembrava del filone delle soap :-D
#140
Citazione( https://oggiscienza.it/2019/10/30/undone-amazon-prime/ )
CitazioneCome spezzare la volontà della mente: "Undone" -serie tv.. per non pensare più.
Inorridita.. Ma non frega una cippa a nessuno che un messaggio venga trasmesso per davvero? Che senso ha mettere in onda dei filmati che non prevedono un ciclo, un discorso finito? Una bella idea trasformata nella cagata pazzesca di una serie tv di cui nemmeno si sa se contempli un discorso finito? A rate? Ma che cosa è diventato il cinema? Non comprendo e mi sento come spettatrice violentata, stuprata, inorridita.. Si può iniziare a parlare di qualcosa e lasciare in sospeso una comunicazione..? Oppure l'ingenua sono io ed è solo marketing di mero bieco mercato.. e la bellezza, la sapienza, ancora una volta appartiene unicamente a chi di già la possiede..? Sporcare così idee sacre, illudere al dialogo, alla comunicazione e ritrovarsi come oggetti destinati non allo scambio, al ragionamento ma a fungere da contenitori di capricci altrui, come sacchi da riempire senza che vi sia un'etica di senso. Avrei voglia di sputare in faccia agli ideatori di questa serie.. certo leggendo "serie" avrei dovuto capirlo.. ma come si fa ad immaginare che si possa cadere tanto in basso? Ho smesso di vedere la televisione ormani da decenni proprio per cercare di rendere la mia vita un po' meno manipolata da idee elette e spesso ben poco condivisibili.. Posso comprendere l'idiozia di alcuni telefilm creati per far passare in serena compagnia l'ora di sonno al cervello e di pacche alle spalle destinate al cuore.. ma si può infangare un tema così importante come il senso del tempo con una serie ideata senza nemmeno prendersi la responsabilità e la briga di fare i conti con lo spettatore?? Ma che cippa di persone sono queste ? Qui non vedo più una situazione di denaro ma la volontà di deviare anche l'immaginazione delle persone meno inzozzate da un sistema cancerogeno.. altro che "pubblicità subliminale" .. questo è veramente molto peggio. Sarebbe carino che i produttori di questa serie aprissero una bella paginetta in chiaro sul web dove raccogliere gli insulti di persone che come me sentono il bisogno viscerale di contraccambiare al loro infimo giochetto di menti corrotte. Non sono un'ingenua, sono una purista e non posso scrivere sul web cosa mi renderebbe felice far passare a queste persone, perché si può fottere ma non in chiaro, la legge questo consente -e con questo si traduce tutto il senso della questione: confondere, confondere, confondere, affinché come nella fantomatica medicina alternativa della omeopatia non resti che un nulla del nulla di nulla diluito nel mare di nulla. Qualcun'altro inorridito con un sacro senso di vomito?
Gyta
#141
Tematiche Filosofiche / Re:Che è l'uomo?
06 Maggio 2017, 01:42:27 AM
Citazione
 
L'uomo è un pezzo di universo, ma vi appare anche come una singolarità unica nella sua specificità cosciente e questo pianeta, per quanto finora ne sappiamo, è l'unico punto di tutto l'immenso universo in cui l'universo va conoscendo se stesso e questo non è affatto indifferente.
Dunque esiste un punto nell'universo in cui si esprime una disomogeneità radicale e centrale e di questo la fisica e la cosmologia (che restano in ogni caso prodotti del pensiero del soggetto umano) non possono in alcun modo darne conto, probabilmente nessuna forma di conoscenza può darne conto, solo si può dare rappresentazione a noi stessi della nostra fondamentale anomalia, viverla tenendone conto.
Ora la domanda è: cosa implica questo viverla e come possiamo tenerne conto per una corretta conoscenza? Quale posizione estetica, etica ed epistemica è necessario assumere a fronte dell'assoluta discontinuitàche la "natura" va rappresentando in ogni singola e diversa esistenza umana per come si svolge? Come possiamo trovare posto e quale scienza e filosofia si rendono necessarie?                 
Maral

 
 
Non comprendo bene.. Tu ravvisi una sorta di "discontinuità"  laddove io vedo semplice differenziazione.
Sembra tu voglia affermare che il pensiero (umano) sia in virtù della soggettività discontinuo.
Se sostituisci "pensiero (umano)" con "coscienza del pensare (o coscienza di essere -che è lo stesso a mio avviso)"
la situazione non cambia e continuo a non comprendere la discontinuità/disomogeneità di cui parli.
Mi sembra ingenuo non ravvisare nelle pur differenti coscienze lo sviluppo stesso di un pensiero intrinsecamente
unitario in quanto strettamente correlato alla sua stessa funzione.
 
Che l'uomo sia 'un pezzo di universo' ..non saprei.
Sarei comunque più propensa ad affermare che l'universo sia "un pezzo di uomo" in quanto rappresentazione sensoriale 
di una qualche -altrettanto rappresentativa- risultanza relazionale.
           
Quale filosofia e quale scienza si renderebbero necessarie? Quelle medesime che partono dalla consapevolezza
di dover fare i conti con questa dimensione sensoriale esperienziale.  Questa è l'unica oggettività cui dobbiamo
in un certo senso rendere conto: l'unicità del nostro sentire nella sua veste di pluralità di individui e coscienze.
La risposta tangibile è una sola: l'appartenenza ad una determinata cultura (modalità mediamente uniformata del pensare) 
ne determina filosofia e scienza. Se intendiamo con "necessità" l'imprescindibile. 

Possiamo contarcela come meglio ci piace ma oltre l'esperienza che è significato nulla possiamo dire se non riferendoci esclusivamente a quel significare che individuiamo come oggettivo e che perciò identifichiamo in qualità di reale. In questa modalità dell'essere la mappa rappresentativa diviene in un certo senso la realtà medesima ed in assenza di quella il significato stesso cesserebbe di sussistere assieme -immagino- alla capacità di reggere all'esperienza della coscienza.
Probabilmente ciò che supponiamo essere l'inconscio ha la sua funzione proprio nel delimitare la nostra capacità percettiva al fine di rendere l'esperienza singolare. In virtù di questa singolarità allora possiamo concepire quella modalità relazionale che determina ciò che intendiamo come reale.
Forse cercare un significato al significato è come dimostrare un assioma, forse gli assiomi come i significati sono il pacchetto completo 
che questa dimensione ci consegna inseparabile all'esperienza.

Sono d'accordo con paul11 quando senza mezzi termini afferma che non solo la fisica moderna
ma la nostra stessa quotidianità è intrisa di metafisica che di pragmatico tangibile –dico io- forse resta ben poco
(o più probabilmente e sottilmente è sempre stato così).
 

Citazione  Se non avessi imparato a scuola che non è così, ti assicuro Sgiombo che la mia normale sensazione immediata è proprio quella di trovarmi su una terra piatta (salvo monti e colline) e ben ferma (eccetto in caso di terremoto che non è piacevole) e non su una palla che gira vorticosamente su se stessa come una trottola velocissima nel cosmo, di questo non ho proprio nessuna sensazione immediata e ringrazio che sia così, mi gira la testa solo a pensarci a una cosa simile. E ti dirò di più, la mia sensazione immediata, se sono in campagna e vedo il cielo notturno con tutte le sue lucine, è proprio quella di trovarmi al centro di uno spettacolo tutto intorno a me. Poi lo so, mi si è spiegato che non è così, che non ci si deve fidare delle prime sensazioni, le prove ci sono e ci se ne può accorgere (beninteso, quello che si impara è che l'universo non ha centro, non è un grande pallone sferico, quindi il centro può benissimo essere assunto, virtualmente, proprio dove ci si trova, come peraltro sempre facciamo). Questo per dire che, a quanto mi risulta, la conoscenza non è per nulla confermata dall'esperienza sensibile immediata
Questo non è vero. Le tue percezioni sono esatte, non siamo noi a girare come trottole (rispetto alla terra siamo "ben" ancorati) e rispetto a quel cielo stellato che vediamo, noi ne assistiamo lo spettacolo al centro. E' semplice prospettiva.  Forse sarebbe da chiedersi dove -ammesso vi sia un dove- è situata la nostra coscienza visto che nemmeno risente di trottole quantistiche.
 

CitazioneI concetti, leggi di gravitazione compresa restano solo mappe, segni, come il colore blu che indica il mare su una carta geografica, ma non è il mare, sono indispensabili per muoverci, agire e orientarci, ma niente di più.
Forse.. qualcosa di più..
 
Forse l'inconscio sta all'individuo quanto la presunta materia oscura sta al presunto conclamato universo visibile
pur restando ancora una volta entrambi confinati a quel linguaggio dal quale non possiamo prescindere
se non tramite segni ed esclusioni eppure percependo nella coscienza il presagire di una zona nascosta, una realtà, una terra inesplorata che sembra eludere l'usuale linguaggio di senso (forse il confine fra intelligenza e ragione).
 
Però, no, l'etica.. non ce la mettiamo in questo calderone, tanto sappiamo benissimo che è inderogabilmente
la risultanza di ciò che pensiamo essere plausibile, anche laddove risulta essere figlia di lotte e rivoluzioni sofferte,  giustamente fronteggiate, magari pure vinte come coscienza sociale.
 
Cos'è l'uomo?
L'uomo è quel "luogo" dove tutto (o quasi?) è possibile.
Sta a chi legge gioire o.. rattristarsi.  ;)
Di sicuro il "luogo" dove si sperimenta l'arte dello sbilanciamento.. come prassi del reggersi in piedi.
Sta nuovamente a chi legge cogliere o meno tra le righe: i pragmatici (cioè coloro che credono di attenersi al reale!)riferiranno al concetto di baricentro meramente fisico, i meno pragmatici (cioè coloro che credono di non riuscir bene ad attenersi al reale) coglieranno il più fumoso ed intossicante concetto di compromesso politico e/o esistenziale.
 

Un saluto a tutti, vecchi e "nuovi".
 
Gyta
 

 
#142
Citazione di: paul11 il 05 Maggio 2017, 14:21:08 PM
.........non è un bel mondo e un bel tempo dove fiorisce  la diffidenza, perdiamo emotivamente qualcosa di cui abbiamo necessità, il calore umano, e rischiamo di isolarci e stare zitti nella cacofonia dell'informazioni......ma anche questo è fare il loro gioco..............

Sono d'accordo.

Citazione di: acquario69 il 05 Maggio 2017, 13:49:05 PM[..] Quando (molto presto) tali profughi saranno un numero molto consistente vi sarà' e vi e' già in corso una "guerra" e la violenza implicita. 

Una delle conseguenze di una certa politica economica di quei paesi che attraverso la loro gestione amministrativa la sostengono è proprio la garanzia di miseria e sfruttamento di buone parti del globo. Inutile poi recriminare o peggio dare avvio ad una triste lotta spesso entro la medesima classe di appartenenza.

Citazione di: acquario69 il 05 Maggio 2017, 15:02:14 PM[..] questa attuale e' una "migrazione"/invasione indotta.. (lo era anche la precedente ma dettata più su un piano economico -ultraliberale- e non altro) 
..sia pure per diversi motivi contemporaneamente e a diversi livelli - compreso sempre quello economico naturalmente - dove al contrario sono concentrate in numeri e in tempi che non ha paragoni e che infatti sembrano troppo sospetti per non ritenere che non vi sia appunto una precisa volonta,e percio senza per questo avere alcuna possibilità di integrazione proprio per lo scopo di destabilizzare e cancellare ogni residuo di appartenenza, e trasformare un area geografica (italia ed europa) ed un popolo o cio che ancora ne rimane, in una massa informe, senza radici e senza diritti

Scusa... non ti pare un attimino di sfiorare la paranoia..  ;D   ;) 

Citazione di: InVerno il 05 Maggio 2017, 14:16:42 PM [..] gli Italiani emigrarono con lo scopo di esportare la mafia, e perciò "invasero" gli USA? 

..  ;D


Un saluto.
#143
Citazione di: acquario69 il 30 Aprile 2017, 08:29:46 AM
Adesso abbiamo la questione dei migranti...ma cosa ce veramente dietro a questa autentica invasione biblica?

Questa e' la prima vera domanda che bisognerebbe porsi innanzitutto.

Chiami in causa Chomsky poi pecchi di linguaggio riferendoti ai migranti come "invasori".. dando così possibili aperture xenofobe alla questione
come se già non fossero sufficienti le modifiche anti costituzionali (oltre che anti democratiche) nel decreto legge.
Che polverone hai in mente di sollevare ammettendo un seguito? Mafia e cos'altro? Ma non è fondamentalmente lo Stato medesimo?
Logico che dove la prassi si risolve in assenza di diritti costituzionali e in assenza di diritti umani di sicuro le piovre accaparrano liete.

Cosa c'è veramente dietro questo flusso migratorio?
La fuga da miserie e tirannie: la resa dei conti di un sistema politico e di pensiero asfittico.
Non basta? Spesso "dietro" c'è esattamente quel che si vede posto lo si voglia vedere, s'intende.

 
Saluti.  ;)