Citazione di: paul11 il 20 Agosto 2017, 14:41:56 PM
Ritengo che C.G.Jung abbia avuto grandi intuizioni e abbia completamente dedotto alla rovescia le scienze antiche.
Al contrario la scienza antica conosceva bene l'astronomia, realmente e non psichicamente, semmai ha utilizzato il linguaggio che oggi diciamo "mito" che è il particolare idioma dentro un linguaggio in cui in forma metaforica e persino poetica traspone la conoscenza della realtà.
Il tuo è il solito malinteso della tesi Junghiana. Come ho già detto a InVerno, Jung non ha psicologizzato Dio, ma ha divinizzato la psiche, cioè vede nel Sé umano la *presenza viva* del Divino, così come in linguaggio cristiano possiamo dire che "Il Regno di Dio è dentro di noi", o così come in Oriente contemplano il Sé:
«Quel lume celeste che splende al di sopra di noi, che brilla di là di tutte le cose, di là dall'universo, nei mondi superiori oltre ai quali non v'è più nulla, questa luce è senza dubbio quella stessa luce che irraggia dentro l'uomo.
Come un granello di riso o d'orzo o di miglio; così questo spirito è Sé nell'intimo, d'oro come una fiamma senza fumo; ed esso è più grande del cielo, più grande dello spazio, più grande di questa terra, più grande di tutti gli esseri. Esso è la mia anima; in esso, in quest'anima io penetrerò al momento del trapasso». (Satapatha-Brahmanam, 10,6,3)
Per il resto risponderò con calma. Ora devo uscire.