A scanso di equivoci vorrei fare una precisazione nel dire che non sono d'accordo col pensiero di Jacopus esposto nel post nr.6, che però corrisponde pure al pensiero più volte espresso da molti altri per non dire da tutti. Voglio cioè dire che la storia della complessità sociale e della necessità delle scelte sarebbe a mio vedere un grande luogo comune privo di qualsiasi fondamento. Una società, per quanto sia complessa, potrebbe benissimo autoregolarsi senza l'esistenza di diritti e doveri se non in riferimento alla sola cosa che le potrebbe mancare rispetto ad una società poco complessa, ovvero l'organizzazione del lavoro. Dunque, come già detto in altro luogo e in altri termini, la consistenza di tale necessità sarebbe invece quella di corrispondere a scelte non propriamente necessarie, bensì a scelte compiute dal più forte nel momento in cui concede qualcosa ... e c'è da dire pure che i più forti non sono tutti uguali. In ogni caso non è che voglio abolire lo stato di diritto, sarebbe un insulto all'intelligenza umana

) continua a prestare i soldi in ottica che il capitalista lo ripaghi poi.