Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - daniele22

#1366
Ciao vecchio bob, tu dici all'inizio del Topic che "Le parole di per se stesse non hanno alcun significato. Tutta la loro "verità" è nella realtà che eventualmente evocano." Questo che dici è per me sacrosanto ed è proprio quel che sostengo anch'io.
Allora è sufficiente che io urli "fuoco" e tutti quelli che odono possono aspettarsi che da qualche parte vi sia un fuoco. Ma se io grido "non-fuoco" cosa pensano di questo urlo: che daniele22 stia dicendo una cosa che non ha senso, più che pensare che non vi sia alcun fuoco. Un non-nonno, prima di venire categorizzato come non-nonno sarà sicuramente categorizzato come persona. Sarà solo un problema che riguarda la realtà dei nonni a farlo passare di categoria, appunto da persona a non-nonno. Ma precipuamente sarà sempre una persona.
La nostra vita è una vita necessariamente rivolta all'insegna del senso, e non del significato come magari vorremmo. Il significato rappresenta una pretesa umana assurda (a meno che che non sia malafede per ottenere luridi scopi) che ci sta portando dritti dritti in fondo al burrone
#1367
@vecchio bob. Partiamo un po' alla volta. Un non-nonno non è una categoria. Questa è solo una forzatura della logica. Un non-nonno non può esistere perché nega l'evidenza in terra del nonno. Quel che compie il non-nonno è negare l'idea del nonno, che può benissimo essere negata con le parole. Ma dove ti porta questa via se non alle fantasticherie della mente? La mente ha bisogno di prove sensibili. E' vero che anche le parole di un libro sono sensibili, ma se raccontano cose che non stanno né in cielo, né in terra, né in mare, ci si chiederà prima o poi di cosa stiano parlando
#1368
Citazione di: bobmax il 06 Marzo 2022, 07:51:05 AMCome si fa a stabilirlo?

Lo si esamina.

Prima di esaminarlo, quell'ente non appartiene ad alcuna categoria.
Questo è importante!
Non vi è alcuna categoria originaria!


Con tutto il rispetto vecchio bob, dal mio punto di vista (l'eretico che nega tutte le antitesi) compi un errore che probabilmente compiono tutti, e ciò mette un po' a disagio eutidemo che sostiene la sua tesi.
Il tuo errore consiste in quel "lo si esamina".. Il fatto è che non siamo noi a esaminare l'ente, l'entità, la categoria, infine il sostantivo, per realizzarlo. Sarebbe invece il contrario: è l'ente, o anche il sostantivo a esaminare noi. E lo fa tramite la sensazione. Che effetto ti fa scorgere in un testo una parola sconosciuta?
#1369
Citazione di: daniele22 il 05 Marzo 2022, 21:50:59 PMConfesso che ho dato solo una rapida scorsa agli interventi. Vorrei introdurre una dimensione temporale. Positivo e negativo, vita e morte. Il positivo corrisponde ad una tesi, afferma qualcosa per la prima volta. Il negativo corrisponde all'antitesi; nega l'affermazione precedente. Tenta di uccidere la tesi. Il negativo del negativo è positivo? Innanzitutto dovrebbe corrispondere alla sintesi. Cosa fa la sintesi? Riequilibra tesi ed antitesi negando non la tesi, visto che è già stata negata dall'antitesi, bensì adeguandola all'antitesi. La sintesi diviene così almeno per un istante coincidente colla nuova tesi. Per me, eutidemo, il tuo mantra è buono
Mi sono espresso male .... Cosa fa la sintesi? Riequilibra tesi ed antitesi negando non la tesi, visto che è già stata negata dall'antitesi, bensì l'antitesi che è il suo ultimo punto di riferimento. Il risultato della negazione produce l'aggiustamento della tesi. Etc. etc. Il tuo mantra resta sempre buono eutidemo
#1370
Citazione di: Eutidemo il 04 Marzo 2022, 13:21:17 PMSecondo la concezione del filosofo Vero Tarca: "il positivo, in quanto separato dal negativo, viene ad essere qualcosa di negativo"; ed infatti, anche il positivo, proprio in quanto si differenzia dal negativo, viene ad essere a sua volta negativo (appunto perché, in quanto differente dal negativo è non-negativo e cioè negativo nei confronti del negativo).
***
Sinceramente, tale ragionamento non mi convince troppo!
***
Ed infatti, dire che "il positivo, in quanto differente dal negativo è non-negativo e cioè negativo nei confronti del negativo", è come dire che "l'essere", in quanto differente dal "non essere", di conseguenza "non è" neanch'esso": ma, a mio parere "l'essere non è...non essere", e, quindi, è" .
Come è noto, invero, sia linguisticamente che nella logica, due negazioni fanno un'affermazione; il che significa che  l'"essere" "non è" (nè può essere) ciò che "non è"; e, proprio per questo, come logica conseguenza, "è"!
Questo, secondo me,  vuol dire che essere "negativo" nei confronti del "negativo" significa essere "positivo", e non "negativo"  come afferma Tarca.
***
Per fare un esempio, se, dopo aver fatto un tampone, io chiedo: "Sono risultanto negativo?" e il medico mi risponde: "Mi dispiace, ma la mia risposta è negativa!", vuol dire che, purtroppo, sono risultato "positivo" al tampone.
O no?
***
D'altronde lo stesso Tarca ammette che, in base al suo assunto: "Ci troviamo in un'antinomia micidiale: se il positivo non differisce dal negativo allora è negativo, e se invece differisce da esso allora da capo viene ad essere negativo (rispetto al negativo); in ogni caso, insomma, il positivo viene ad essere negativo. Io compendio tutto questo nel seguente 'mantra': <<Il negativo del negativo è negativo>>".
***
Il mio 'mantra', invece, è: <<Il negativo del negativo è positivo>>".
***
Voi cosa ne pensate?
***
Confesso che ho dato solo una rapida scorsa agli interventi. Vorrei introdurre una dimensione temporale. Positivo e negativo, vita e morte. Il positivo corrisponde ad una tesi, afferma qualcosa per la prima volta. Il negativo corrisponde all'antitesi; nega l'affermazione precedente. Tenta di uccidere la tesi. Il negativo del negativo è positivo? Innanzitutto dovrebbe corrispondere alla sintesi. Cosa fa la sintesi? Riequilibra tesi ed antitesi negando non la tesi, visto che è già stata negata dall'antitesi, bensì adeguandola all'antitesi. La sintesi diviene così almeno per un istante coincidente colla nuova tesi. Per me, eutidemo, il tuo mantra è buono
#1371
Ciao eutidemo, ho apprezzato la canzone, chissà che la bella addormentata si sia veramente svegliata. Ti debbo comunque rimproverare per essere andato fuori Topic secondo le tue stesse indicazioni. Ma non importa. In effetti hai frainteso quel che volevo dire, ovverosia che se uno ti dà una bastonata e tu non sei in grado di difenderti esistono giustamente ancora delle leggi e dei carabinieri che le attuano. Entrando nel merito del fraintendimento, ho parlato di sciocche bandiere, ed aggiungo che queste bandiere non rappresentano alcuna identità tra individui rappresentando invece solo un'illusione identitaria. A prescindere dalle ragioni dell'uno e dell'altro e pure dalla natura della bandiera, il danno che può fare una bandiera è ben più grosso e ben più difficilmente gestibile rispetto al danno che può fare un individuo (almeno a livelli di probabilità). Un esempio ci è dato dall' "associazione a delinquere" come aggravante di un fatto. Hai citato la giustizia, forse il tasto più dolente e delicato. C'è da pensarci in modi più incisivi rispetto a quelli messi in scena fino ad oggi. Ma quello è vostro compito, non di sicuro il mio. Un saluto
#1372
Ciao eutidemo, beh, anche per far la guerra bisogna essere in due, comunque, dopo l'affermazione sulla quale non sei molto d'accordo io aggiungo pure che il conflitto esisterà in ogni caso, ma con toni e modi diversi. Dentro a quel in ogni caso ci sta pure che uno ti salti addosso menandoti. Eutidemo, anche se sono un anarcoide, mica son così sprovveduto da eliminare le leggi tout court. Sono anarchico nella mente, ma non nel comportamento. Un saluto
#1373
Ciao eutidemo, chissà quale sarà la parte in cui non sei d'accordo, ma non è di questo che si tratta. Quel che voglio dire è solo che Il boomerang è una tecnica che si appoggia ad un altra tecnica. Si tratta della medesima logica dell'escalation militare, oppure di quella delle guardie e ladri, oppure di quella dell'Agenzia delle entrate e l'evasore. Ma mi sembra che ormai gli spazi di gioco siano esauriti.
Quando generi un nemico il gioco è fatto e vai sapere dove finisci.
In sintesi, se vuoi la guerra fai la guerra, se vuoi la pace fai la pace. In ogni caso il conflitto esisterà comunque, però con toni e modi diversi.
Le vie di fuga, polarizzate, sono due: o un solipsismo parossistico, o un solipsismo moderato, quello degli altri animali per fare un esempio. Personalmente pratico la seconda via, però ognuno è libero di scegliere la propria strada. Infatti vi sono molte persone insofferenti al branco, o gruppo, o sciame, ma forse non sanno nemmeno a cosa sono insofferenti. Certamente ve n'è tra questi qualcuno di verace, ma per la mayorìa sarebbe forse facile che si confonda l'intolleranza verso gli altri con l'angoscia personale del sentirsi soli. Ma allora basterebbe sentirci in compagnia nel nostro sentirci soli e dismettere quelle sciocche bandiere di cui abbiamo tanto bisogno
#1374
Mi sa che i boomerang di oggi siano quelli che sono stati lanciati qualche millennio fa da qualche grande capo. Ma non sono ancora tornati indietro!! Tant'è che ci saremmo addirittura dimenticati che siano stati lanciati!!! Ma one of these days colpiranno voglia la buona sorte.
D'altra parte alla gente non interessa un fico secco delle bufale, già lo sanno che son bufale. Si divertono solo a fare il gioco delle antipatie e delle simpatie usando semplicemente le bufale (ma anche le cose accertate) per dirsene su di tutti i colori. Poi la bufala più grossa di tutte forse è ancora la tv, ma non sono più giovane, forse è demodé. Se si prendono i talk-show sembra più che evidente un certo monopolio di pensiero, chiaro, il contentino per l'altra sponda c'è, ma d'altra parte siamo in democrazia e qualcosa si dovrà pur concedere ... Da lì a filtrare le notizie, usando sapientemente le parole giuste il passo è più che breve, anzi, che non si sia partiti da filtrare le notizie e si sia giunti ad un più sofisticato mezzo come un talk-show.
Le polpette avvelenate son più cosa da militari, che si divertono a fare i soldatini e a complicarsi la vita.
Cmq, mi spiace il piccolo fuori tema, ma arrivare a far passare per de-escalation l'invio di armi mi sembra renda conto chiaramente dei livelli della perniciosità delle tempeste informative sulla nostra mente
#1375
Attualità / Re: Democrazia Cristiana ed URSS
24 Febbraio 2022, 23:19:48 PM
Illustrissimo è solo un gesto di simpatia o viator. Non so cosa passi per la testa a Putin. Come lasci trapelare, forse ha solo sfruttato la debolezza dell'occidente, quindi sì con azzardo, ma calcolato. Per far cosa? spero l'abbia fatto solo per cautelarsi da brutte sorprese (ucraina nella nato), che complicherebbe di molto le cose per lui. Comunque, dato che do molto peso alla psiche, provate a pensare cos'ha vissuto il popolo russo negli ultimi cento e vent'anni. Dopo quattro secoli di zarismo ufficiale salta fuori il comunismo ... che bèo, che bòn ... Ma lì viene violentato ancora una volta. L'individuo coinvolto nella pratica della delazione ... che sfregio ancora! Gente confinata in luoghi mai visti. Dopo, calano le braghe di fronte all'occidente. Questa è esperienza di popolo. Pensate che certe cose non lascino il segno nella mente?
Chissà dove si situa Putin in questo cerchio?
#1376
Attualità / Re: Democrazia Cristiana ed URSS
24 Febbraio 2022, 16:13:46 PM
Buongiorno illustrissimo. Ti dirò che non rimpiangerei certo la Dc e l'Urss. Debbo dire che la notizia mi ha sorpreso, forse anche perché conosco pochissimo il peso degli interessi in campo. Ho pensato .... o Putin è un pazzo scatenato, oppure è un genio della strategia. Propenderei ancora per la seconda ipotesi, ma come dici ben tu non esiste alcuna certezza. Se fosse buona la seconda ipotesi però, non penso che sarebbe mossa da pretese imperialistiche. Sicuramente da pretese economiche in Europa
#1377
Mi oppongo ancora Vs. onore. E mi appello all'etica. Voi dite che di indovinello non si tratta mentre io vi scorgo un ritornello.
Agii di fatto con istinto ben accorto.
Una volta che l'elicottero si fosse alzato da terra, la bella miss avrebbe potuto dirvi: o Adam, tu 'ssi proprio 'na capasciacqua!! Mica volevo stare con te nel canotto! ... ma per favoreeeee ..
Feci tutto, col senno di poi, stando coi piedi a terra. E di qui un'etica sana, piuttosto che quella fondata sull'illusione
#1378
Mi oppongo Vs.onore. La mia scelta è stata determinata da tre fatti. Primo, gli occhi languidi della miss in una situazione di disagio non mi hanno colpito favorevolmente. Anche al punto di farmi riflettere se quella dovesse diventare veramente la mia futura sposa, ma questo non l'ho fatto. Secondo, il pilota era quello più messo male di tutti, e giudicavo certamente che il fatto che mi avesse salvato la vita non fosse determinante in questa particolare situazione. Terzo (daniele22 non è un pilota), per me l'elicottero in dotazione, anche occasionale, è un po' come l'arma per il militare: non si molla mai.
Per questi motivi chiedo una revisione del giudizio
#1379
Ciao Eutidemo, senza dubbio alcuno mi sarei portato via l'altro pilota bagnato fradicio, lasciando ad Alfar la soddisfazione di essere tratto in salvo da un suo idrovolante ... inoltre la bella Freya era ben bene al caldo
#1380
Insomma ... lo psichiatra andossene ... peccato. Avendo parlato di terapia, volevo infatti proporgli la mia, che ora spiegherò ai più curiosi. Avevo tempo fa sfogliato un testo dal titolo "La politica dell'esperienza" di un certo Laing e ricordo che l'avevo trovato un testo degno di nota. Volevo anche riprendere il pezzo finale di un post di inVerno fatto recentemente nel Topic "Breve intermezzo sul potere delle parole":
"Dicono che la penna ne ferisca più della spada, ma è una balla, la spada ti ferisce sempre e comunque, l'unico che invece può determinare se è stato offeso dalla penna, è chi offeso si sente, e stando a sentire certa gente ogni parola è un pugnale."
E' vero quanto dice.
In questo mondo altamente linguistico succede di tutto. Allora la mia terapia consiste nel dire al paziente che lui in realtà è un folle anche se non sa di esserlo, e di dirgli inoltre che anch'io sono un folle, però so di esserlo. Per scoprire la sua follìa dovrà sforzarsi di pormi delle domande sulla follìa, alle quali io dovrò rispondere in modo adeguato. Il fine sarebbe che lui possa specchiarsi nel mio stato di folle rendendosi conto della sua follìa. In tal senso gli risparmio pure di confidarsi con me, a meno che lui non lo desideri