donquixote ha evidenziato che la locuzione latina "E ( da ex) pluribus unum" è il motto originario degli Stati Uniti d'America ed è scritto sia sullo stemma nazionale sia sulle monete statunitensi. Significa "Da molti l'unità", rappresentata dal Presidente americano Trump, fino a prova contraria regolarmente eletto. Come tale dovrebbe essere accettato anche da chi ha votato la democratica Hillary Clinton. Invece in questi giorni viene contestato per il decreto esecutivo, di durata temporanea, riguardante non l'emigrazione ma chi arriva da alcuni "Stati canaglia" dell'Africa e del Medio Oriente.
Trump viene contrastato perché mantiene le promesse fatte durante la campagna elettorale, eppure, di solito, tutti si indignano quando un leader, una volta eletto non mantiene le promesse.
Queste sue decisioni non piacciono al "tribunale del politicamente corretto", a molti immigrati in Usa arrivati dall'Africa, dall'Asia e dal Sud America, non piacciono ai clandestini sul suolo americano, non piacciono a tanti democratici "benpensanti", i quali dicono: "ma come ti permetti", "sei stato eletto contro il nostro gradimento ma ora devi fare quello che diciamo noi". E' ciò che sta succedendo nei confronti del cosiddetto "muslin ban" di Trump, cioè le misure di chiusura provvisoria delle frontiere americane per cittadini provenienti da sette nazioni.
Nel famigerato ordine esecutivo non si fa riferimento all'Islam, come a nessun'altra religione, si specifica che non saranno fatti entrare in Usa solo chi ha legami con il terrorismo e provenienti dai sette Stati scelti. Furono selezionati nel gennaio del 2016 dall'amministrazione Obama e non da Trump. L'ordine di Trump va certamente oltre le restrizioni obamiane, ma questo è quanto egli aveva proposto durante la sua campagna elettorale, allora perché indignarsi ? La sua decisione può non piacere ma è legittima, rispetta le regole della Costituzione americana.
In questi giorni gli Usa hanno dovuto sentirsi impartire lezioni di democrazia e di libertà da alcuni governanti europei e dal Canada, persino dall'Iran. Con quale coraggio altri Paesi mettono in discussione le azioni intraprese dalla nazione americana per difendersi ? E' grottesco evocare il fascismo o addirittura le leggi razziali.
Legali e legittime sembrano le scelte dell'amministrazione Trump, cosi come, ovviamente sono legittime le opposizioni, le critiche, le manifestazioni degli americani che non le condividono. Mi paiono invece puerili quelle degli altri Paesi, come la petizione degli inglesi per "vietare l'ingresso a Trump nel Regno Unito.
Trump viene contrastato perché mantiene le promesse fatte durante la campagna elettorale, eppure, di solito, tutti si indignano quando un leader, una volta eletto non mantiene le promesse.
Queste sue decisioni non piacciono al "tribunale del politicamente corretto", a molti immigrati in Usa arrivati dall'Africa, dall'Asia e dal Sud America, non piacciono ai clandestini sul suolo americano, non piacciono a tanti democratici "benpensanti", i quali dicono: "ma come ti permetti", "sei stato eletto contro il nostro gradimento ma ora devi fare quello che diciamo noi". E' ciò che sta succedendo nei confronti del cosiddetto "muslin ban" di Trump, cioè le misure di chiusura provvisoria delle frontiere americane per cittadini provenienti da sette nazioni.
Nel famigerato ordine esecutivo non si fa riferimento all'Islam, come a nessun'altra religione, si specifica che non saranno fatti entrare in Usa solo chi ha legami con il terrorismo e provenienti dai sette Stati scelti. Furono selezionati nel gennaio del 2016 dall'amministrazione Obama e non da Trump. L'ordine di Trump va certamente oltre le restrizioni obamiane, ma questo è quanto egli aveva proposto durante la sua campagna elettorale, allora perché indignarsi ? La sua decisione può non piacere ma è legittima, rispetta le regole della Costituzione americana.
In questi giorni gli Usa hanno dovuto sentirsi impartire lezioni di democrazia e di libertà da alcuni governanti europei e dal Canada, persino dall'Iran. Con quale coraggio altri Paesi mettono in discussione le azioni intraprese dalla nazione americana per difendersi ? E' grottesco evocare il fascismo o addirittura le leggi razziali.
Legali e legittime sembrano le scelte dell'amministrazione Trump, cosi come, ovviamente sono legittime le opposizioni, le critiche, le manifestazioni degli americani che non le condividono. Mi paiono invece puerili quelle degli altri Paesi, come la petizione degli inglesi per "vietare l'ingresso a Trump nel Regno Unito.
