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Messaggi - viator

#1381
Tematiche Spirituali / Re:Spiritualità atea
07 Dicembre 2020, 19:29:56 PM
Salve Socrate78. Citandoti : "La spiritualità atea quindi non consola, non redime la morte e nemmeno riesce a darle un senso, se si è atei la morte è solo un enorme iattura e il fatto che riguarda tutti non consola affatto, dimostra solo la comune desolante miseria dell'uomo".


Quindi è meglio assai la spiritualità non atea, poichè essa permette di soddisfare istanze ben più APPAGANTI (leggere : EGOISTICHE) quali l'autoconsolazione ed il senso (il senso delle cose consiste in una qualche utilità - non importa a quale livello e forma - delle cose stesse). Infatti il senso della morte per i non-atei consiste nel veder negata la morte attraverso la beatitudine (piacere anch'esso di radice egoistica). Salve.
#1382
Salve. Bene fate (facciamo) a pensar male circa l'avidità circa chiunque abbia interessi in quesra faccenda.



La pandemia è evento di natura, e tutti gli eventi di natura generano effetti di natura (in questo caso, degli appetiti).



A parte però gli aspetti speculativi, io credo che la ragione per la quale nessuno sa o vuole rispondere alla domanda posta da jean : "Ho chiesto al mio dottore se sia prevista una verifica (tampone o altro ) prima della vaccinazione, ché se uno ha già gli anticorpi non dovrebbe servire... non ha saputo rispondere né indirizzarmi a chi sappia... tutto dire".................., a parte incompetenza e menefreghismo dilaganti, consista in fatti molto semplici dal punto di vista pratico-statistico ed economico.Per conoscere quanti e soprattutto chi (NOMINATIVAMENTE !) risulti immune prima di sottoporlo a vaccinazione, occorre sottoporre la intera popolazione ad uno "screening" onde accertare ciò.E' chiaro che "tamponare" (od altro) 65 milioni di persone richiederebbe oneri e tempo UGUALI a quelli richiesti da una campagna vaccinale generale. In questo modo si potrebbe sottrarre alla campagna vaccinale vera e propria (comunque successivamente inevitabile nei confronti di chi non sia risultato autoimmune) una certa percentuale di popolazione (con scorno economico per i produttori di vaccino) ma con aggravio economico per lo Stato (Questo dovrebbe pagare lo "screening" su tutti i cittadini e poi pure la campagna vaccinale parziale per i cittadini non autoimmuni !!).E' quindi chiaro che per la Politica e la Sanità sia più conveniente evitare ogni genere di "screening" e passare direttamente ad una campagna vaccinale universalistica (ovviamente il pubblico avrebbe qualche difficoltà nel capire le spiegazioni ufficiali circa tale situazione, ed infatti anche in Logos la reazione prevalente su questi aspetti è consistita nel concentrarsi sulla sospetta anomalia evidenziata da jean).Questa dovrebbe ssere la ragione per la quale nessuno - a livello ufficiale - vuole evidenziare una situazione e delle scelte che io credo inevitabili , ma che sarebbe imbarazzante e forse persino vano o controproducente lo spiegare. Saluti.
#1383
Citazione di: Alexander il 06 Dicembre 2020, 18:59:02 PM
Buonasera Ipazia
Mi sembra una posizione strettamente materialista riduzionista, che ha il fastidioso effetto di chiudere la discussione in merito. L'anima, nel senso tradizionale del termine, è distinta dalla psiche.

Il senso (significato) tradizionale dell'anima è sempre stato di "sede dello spirito" (cioè del contenuto trascendentale collegabile ad una Entità superiore). La spiritualità e la trascendenza sono sempre state considerate come espressione della metafisicità di radice divina.

Il senso (significato) tradizionale della psiche è sempre stato - almeno sino all'avvento della psicanalisi - quello di risultare "sede delle emozioni" (cioè dei contenuti irrazionali dei quali il al cogito è costretto a tener conto). Le emozioni sono sempre state considerate come espressione della naturalità animale (istintuale) che anche l'uomo ospita.

Perciò hai ragione nel considerare anima e psiche concetti tra loro ben diversi, ma il fatto essenziale è che il loro sussistere non può certo sovrapporsi, dato che concetto e realtà di ciascuno di loro consiste nel negare l'esistenza dell'altro. Saluti.
#1384
Salve bobmax. Mi permetto replicarti attraverso le mie sottostanti controosservazioni che inserisco nel tuo testo, grassettando :


Citazione di: bobmax il 06 Dicembre 2020, 16:53:13 PM
Ciao Viator

Grazie per questo tuo intervento (Prego, non c'è di che).
Che mostra, a mio avviso, l'intrinseca contraddizione del pensiero materialista.

Perché il relativismo consiste proprio nell'accettazione di non conoscere la Verità.
Mentre il materialista, proprio per la sua auto collocazione, crede di conoscerla (affermazione tua.....).
Al punto di affermare il "primato" della materia (.....visto che affermare il primato di qualcosa su qualcos'altro non significa certo identificarlo con una presunta verità assoluta).

Il relativismo è nella sua essenza squisitamente spirituale!(concetto questo,  a me perfettamente oscuro).

Non confondiamo l'autentica spiritualità con la superstizione...(son d'accordo, infatti io non ho confuso).
L'autentica spiritualità non ha niente a che vedere con il credere in enti soprannaturali (condivido).
Queste credenze sono la caduta, il fallimento dello slancio spirituale (Per fortuna sono credenze e non armadi, altrimenti la loro caduta chissà quale fracasso farebbe).

La spiritualità è consapevolezza del Nulla. (E' stupefacente la tua ossessione per il Nulla, dopo che la vita mi ha costantemente mostrato folle su folle composte esclusivamente da ossessionati da qualcosa). Ovvero che nulla è certo (Ora sì che ragioni !).

Viceversa il materialismo snobba in realtà ogni relativismo, perché consiste nel convincimento di conoscere la Verità! (E ridaje !!). Anche se non lo ammette neppure a se stesso... (Messa così la capisco meglio : Il materialista - pur convinto intimamente di conoscere la verità assoluta - si guarda bene dall'ammettere ciò a sè od ad altri - credo per il giustificato razionale timore di dover passare per pazzo !).
E non lo ammette, ammantandosi di un incosistente relativismo, perché in caso contrario dovrebbe guardare senza infingimenti ciò che crede vero. E questa visione lo pietrificherebbe...(giustamente, come appunto ho detto appena qui sopra).

Quindi questa certezza materialista ha i piedi d'argilla (speriamo quindi che il tempo sia clemente e non faccia piovere).
Difatti, discuto con te per cercare di minare questa tua sicurezza (Data l'intenzione altruistica e benefica cui accenni qui sotto, te ne ringrazio di cuore. Io invece dialogo con te ed altri non per portarli verso mie sicurezze e credenze che non possiedo (vedere mia "firma" in calce ad ogni mio intervento), ma unicamente per egoistico ed - ahimè - sterilissimo piacere fornitomi dalla umana dialettica).
Perché ne avresti un beneficio. (Grazie ancora della tua premura).
Amichevoli saluti.
#1385
Salve bobmax. Citandoti : "L'eccesso consiste nel considerare il pensiero razionale "fonte" di Verità assoluta".
Non sono affatto d'accordo. La "verità assoluta" è concetto del tutto irragionevole (irrazionale), quindi l'opposto, il negatorio della razionalità la quale invece semmai eccede nel relativismo, atteggiamento che gli spiritualisti come te rimproverano ("ad ogni piè sospinto") ai materialisti-fisicisti.


In tale ottica il pensiero razionale potrà certo incappare in eccessi, ma essi saranno costituiti dal voler semmai considerare come super-razionale e migliorativo l'accumulo, l'affastellamento DI SEMPRE PIU' NUMEROSE VERITA' RELATIVE.


Come se l'aumento del numero delle verità relative (le conoscenze convenzionali) avvicinasse apppunto ad una verità assoluta...........effetto ovviamente impossibile se non nella mente di chi creda in una pseudorazionalità, ovvero nel mito della onnipotenza del razionale e della scienza. Saluti.
#1386
Tematiche Filosofiche / Re:Oltre Cartesio
05 Dicembre 2020, 19:33:24 PM
Salve Green. Citando la tua replica a jacopus : "Non ho capito dove vuoi arrivare. Vorresti dire che sei d'accordo con Ipazia? Ma trattare gli esseri umani come numeri, ed è quello che hai appena fatto (adirittura mettendoli in scala   ), non è esattamente quello il problema (dal nazimo in giù)?".Capisco che una certa visione del mondo non tolleri una visione impersonale delle realtà personali.Si tratta però di una visione del mondo del tutto manichea, che vorrebbe stabilire l'ennesimo tabù spiritual-antropologico.A questo punto sarebbe bene, per alcuni, evitare (per ragioni etiche) la enumerazione, il conteggio, i censimenti e le statistiche di qualsiasi genere che riguardino (per carità....anche solo eventualmente, possibilmente, marginalmente) valori, vicende, sentimenti collettivi perchè le collettività sono composte di casi singoli.Della persona umana e delle sue umane vicende - per costoro - sarebbe lecito parlare solo in termini esistenziali, intimistici e soprattutto rigorosamente PERSONALI (E' ovvio che se si parla di due o più individui-persone non si potrà che deprimere, diluire, svilire i sacri, santi e tabuici contenuti del totem personalistico, disperdendone il senso ed il valore all'interno di una impersonalità indefinita e tendendenzialmente moltitudinaria. Saluti.
#1387
Salve alexander. Quindi, in assenza di alterità, non esiste nè "io" nè "sè" nè "me" nè "il mio essere persona".


Se mi metto davanti allo specchio dopo che il resto dell'umanità (o dei viventi) abbiano cessato di esistere.............sarei costretto ad ammettere che "questo" (l'"io") non può esistere poichè è venuto a mancare "il quello" (l'alterità").


Io sono invece convinto che "solo chi è in grado di badare a sè stesso (e quindi di potere e volere esercitare un minimo sindacale di egoismo) potrà poi risultare eventualmente di utilità al suo prossimo).


Evidentemente secondo te - ad esempio - l'istinto di sopravvivenza è un "optional" che si può tranquillamente fingere non esista all'interno di un caritatevole rapporto con gli altri. Saluti.
#1388
Salve davintro. Secondo me con la tua replica soprastante nr.9 hai fatto centro circa ciò che volevo significare attraverso il concetto di "forma" attribuibile ad un'anima.

Per quanto riguarda poi invece il tuo intervento nr.10, temo tu non abbia capito che il mio trattare di anime trasferibili da un corpo all'altro........risultava solamente un voler ironizzare circa la similitudine guidatore-autovettura portato da Alexander. Saluti.
#1389
Citazione di: Alexander il 03 Dicembre 2020, 21:29:20 PM
Un altro esempio che si potrebbe fare è quello del guidatore e dell'auto.Con l'auto in panne il guidatore non può viaggiare, ma questo non significa che è rotto anche il guidatore. Con il cervello "rotto" (per qualche malattia) la coscienza non può più protrarsi all'esterno, ma questo non significa che la coscienza sia "rotta".
Salve Alessandro. Secondo me sia Ipazia che niko dicono molto bene. Se l'anima-coscienza è disgiungibile dal corpo, nulla vieta che essa risulti separabile da esso corpo per venir trapiantata in un altro corpo.Magari il trapianto potrebbe avvenire aggiungendo l'anima trapiantanda all'anima che già insiste e resta ospitata nel nuovo corpo di destinazione. Quindi invece del classico e romanticissimo "due corpi e un'anima".....potremmo avere "due anime e un corpo".......no ?.

Non si capisce come, a fronte dei prodigiosi misteri contenuti nella sfera dello spiritualismo, un banale, meccanico, chirurgico intervento del tipo di quello da me descritto non debba venir ritenuto futuribilmente possibile.

Inoltre, utilizzando maliziosamente questo sistema, qualcuno potrebbe pure trovare il modo non solo di vivere corporalmente per l'eternità (tanto l'ingrediente fondamentale è l'anima-coscienza-guidatore dell'auto, e non il corpo-autovettura, i quali ultimi possono venir sostituiti periodicamente !)................dicevo corporalmente per l'eternità, ma pure di poter vivere spiritualmente per l'eternità su questa terra senza mai doverla abbandonare, limitandosi appunto a saltellare ogni tanto dalla logora carcassa di un corpo-autovettura ad un'altro - possibilmente di ultimo modello (almeno finchè Dio non ti ritiri la patente !). Saluti.
#1390
Salve socrate78. Secondo me quella di Cartesio è sicuramente la dimostrazione dell'esistenza dell'anima.
Basta mettersi d'accordo sulla definizione e realtà di ciò di cui Cartesio parlò senza riuscire a darne una definizione chiara.


Secondo me per "anima" deve intendersi "la forma, cioè la struttura immateriale dell'insieme dei contenuti della nostra scatola cranica". Sei d'accordo ?. Saluti.
#1391
Tematiche Filosofiche / Re:L'amore quale inclusione
03 Dicembre 2020, 19:05:50 PM
Salve Alexander, e benvenuto.

Quindi secondo te AMORE (concetto filosofico e sentimento) e VITA (concetto biologico) sono termini sinonimi.

Secondo me no, in quanto il fatto che AMORE e VITA necessariamente si compenetrino (non possano esistere separatamente) non implica affatto che ciascun termine abbia significato coincidente con quello dell'altro.

Ciò mi sembra dimostrato - ad esempio - dai termini "panettiere" e "sfilatino", i quali non sono sinonimi anche se l'uno presuppone l'esistenza dell'altro.

Naturalmente la definizione di amore che ho dato in apertura di questo argomento potrebbe non piacere o non funzionare, ma resta il fatto che "LA TENDENZA AD INCLUDERE O, INDIFFERENTEMENTE, AD ESSERE INCLUSI DA- CIO' CHE SI AMA" sarebbe certo del tutto inappropriata se riferita alla VITA (solo biologica od anche figuratamente consistente nell'intero esistere del Mondo). A risentirti, rinnovando il mio benvenuto.
#1392
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Individuo e società
03 Dicembre 2020, 18:06:55 PM
Salve. Ma ha ragione baiylham. Una pragmatica come Ipazia dovrebbe riconoscere che l'uomo è la realtà effettuale, la società solamente una convenzione funzionale.Saluti.
#1393
Tematiche Filosofiche / L'amore quale inclusione
03 Dicembre 2020, 13:50:17 PM
 Il presente topic viene da me aperto sulla base di uno scambio di idee con l'amico Green Demetr, dal quale estraggo il seguente inciso relativo ad una possibile sua definizione di cosa possa essere l'amore. Da Green Demetr : "Stando al giochino, ma credo finiamo ot, per cui se ci interessa apriamo spazio di discussione a parte, per me l'amore è la luce che spezza le tenebre.
E' una forza trascendente, che come una gravità attira a sè i corpi e gli oggetti, illuminandone alcuni, e altri no.L'amore è una forza che costringe alla relazione, perchè spezza la stasi, provoca la vita, e ci costringe a vivere".





Come Viator io rispondo : Bene ! Approvo e condivido. Benchè – come temevo – io trovi essere la tua più una descrizione che una definizione. Troppo particolareggiata per poterne definire l'essenza. Però incorpora alcuni degli attributi ed effetti appunto essenziali dell'amore, pur se ne esclude l'universalità (secondo te l'amore irradia verso alcuni aspetti e non verso altri).




Io credo che l'amore consista appunto in una pulsione, presente e riconoscibile in ogni contenuto dell'esistente a qualsiasi livello lo si esamini (cosmico, fisico, biologico, psichico, mentale, trascendente, spirituale)..............la quale tende inesorabilmente alla inclusione.




Tale tendenza all'inclusione, svolta e descritta ad esempio al suo livello a noi più vicino (quello umano, esistenziale e sentimentale, tanto per intenderci) è quella che permette di definire appunto l'amore come "LA TENDENZA AD INCLUDERE O, INDIFFERENTEMENTE, AD ESSERE INCLUSI DA- CIO' CHE SI AMA".




Restando a livello umano, il verbo includere (o l'essere inclusi) ha chiaramente anche il significato di capire oltre a quello di contenere quale parte di sè (o di venir capiti e di essere inclusi quale parte di altro).




Quindi l'amare umano di stampo egoistico, consistente del desiderare, bramare ciò o chi si vuole per sè.......non sarebbe forse manifestazione del voler includere in sè ? E la sua manifestazione complementare ed altruistica, consistente nel voler darsi a ciò o chi si sta amando......non sarebbe forse congruamente la manifestazione del voler essere inclusi, incorporati, compresi, capiti ?.




Il meccanismo dell'includere oppure venir inclusi è infatti – secondo me – quello fondamentale dei rapporti di qualsiasi genere all'interno del mondo, anche se la gente si rifiuterà di chiamarlo "amore cosmico". Quello che avviene tra due innamorati rappresenta solamente la veste umana di ciò che anima i rapporti tra le forze, gli enti e gli "opposti complementari" del Mondo, a qualsiasi livello lo si voglia considerare.




Uno scontro tra asteroidi, la trasmissione ed assorbimento di radiazioni energetiche, la fecondazione di un uovo da parte di uno spermatozoo..........tutti gli altri infiniti fenomeni dell'esistente..........a voi come viene da chiamarli con unico termine (che ne definisca non semplicemente l'esistere, bensì la funzione dinamica e vitale) ??.




Io li chiamo INCLUSIONE, cioè tendenza ad amare oppure ad essere amati quali componenti dell'esistente. Saluti.

#1394
Tematiche Filosofiche / Re:Oltre Cartesio
02 Dicembre 2020, 19:20:21 PM
Salve green demetr. Grazie dei tuoi interventi che vivacizzano un ambiente come questo, secondo te popolato da troppi stolti.


Per quanto concerne il mio motto (tanto umile quanto criptico) : "Solo l'amore ci salverà", potrei anche discuterne con te. Per poterlo fare, però non sarebbe sufficiente (almeno secondo il mio criterio) aprire un  "nuovo" (sai che palle !!) argomento...........occorrerebbe, per veder garantita la mia partecipazione (sai che guadagno !!), accordarsi preliminarmente od immediatamente sul significato del concetto-cardine, cioè della parola AMORE.


E' un poco quello che dovrebbe succedere per ogni trattazione dei concetti fondamentali e che invece trovo non si verifichi mai : circa Dio, il verbo Essere, il Sè, ed ogni altro concetto elevato qui dentro si è scritto a fiumi, si è affermato a tonnellate, si è citato ad oceani, si è descritto pochissimo (vabbè, i concetti astratti non si prestano molto alle descrizioni, le quali comunque vengono regolarmente confuse con le definizioni)..........ma soprattutto non sono riuscito mai a LEGGERNE UNA VERA (DAL PUNTO DI VISTA LOGICO-FORMALE) DEFINIZIONE che non fosse manieristica bensì frutto di un minimo di struttura logica (Le definizioni possono essere erratissime, ridicole etc., ma ciò non impedisce affatto la loro potenziale logicità).


Ti propongo quindi un giochino : Perchè non mi fornisci una tua definizione di AMORE ? (Definizione di definizione : espressione in forma lapidaria o comunque non prolissa, la quale fornisca un eventuale significato logico di un termine.......tale da poter venir attribuito (il significato logico) SOLO ed UNICAMENTE al termine che si sta cercando di definire).Potrei risponderti dicendoti se sono d'accordo con la tua definizione di AMORE, quindi poi discutere degli effetti della sua esistenza, oppure proporti a mia volta - se non d'accordo con te - una mia definizione di esso (che non ti propongo da ora poichè mi è capitato di accennarne già troppe diverse volte all'interno dei miei abbastanza numerosi interventi passati all'interno del Forum). Per il momento ti saluto.
#1395
Tematiche Filosofiche / Re:Oltre Cartesio
02 Dicembre 2020, 12:05:38 PM
Salve paul11 : Citandoti : "I peggiori stermini di massa e due guerre mondiali sono imputabili alla modernità: fattene una ragione".

Hai ragione. Ma ciò non è accaduto per maggior perversità, aridità, mancanza di valori del pensiero materialistico moderno...........è accaduto solamente a causa della globalizzazione, la quale, già da un paio di secoli, ha incluso una molto maggiore efficacia e celerità nell'individuare e nell'eliminare fisicamente i nemici di turno di questo o di quello.

Si è trattato quindi di un perfezionamento del metodo, non dell'accanimento delle intenzioni. Fattene una ragione.