il buddha aveva capito che l'essere umano, a livello strutturale, consiste nella mente. Tutto ciò che facciamo o che non facciamo parte dalla mente , nasce dalla mente e ritorna nella mente. Dalla quale non si può uscire . Quindi se uniamo mente e esperienza estetica abbiamo un esperienza estatica, perchè conduce il soggetto a uscire da sé verso una dimensione più grande. Do molto risalto e importanza a quella che è l'esperienza estetica ( qui da considerarsi nel senso originario dell'etimologia Greca , cioè "Sentire" , "percepire" , "captare" ) perchè? bhè, è un punto importante , se ci pensate bene, lì si nasconde una piccola chiave, che apre la percezione e l'attualizzazione interiore del Sacro. Sto dicendo che ogni vera esperienza estetica è anche un esperienza del Sacro sebbene quest'ultima a livello intuitivo sia più grande e alla quale ci si avvicina di solito con certo senso di ineguatezza, di indegnità. Ma che comunque sentiamo di voler appartenervi , di farne parte, di attualizzarla dentro di noi. Come nominare questa dimensione più grande? suprema bellezza? , armonia totale? , gioia del cuore, luce dell essere...cioè, come nominare l'esperienza di quando si esce da sé , senza tuttavia perdersi nel nulla, ma ritrovandosi a un livello più alto dell essere? come nominare l'emozione delle viscere e della percezione di fronte alla bellezza accecante della vita che si manifesta in un paesaggio naturale, in un opera d arte, in una musica, in uno sguardo. Termini quali Sacro, Teofania, mistero , mistica, dio , divino, divinità" sono simboli.
