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Messaggi - Sariputra

#1381
Caro jsebastianB
Perché farsi bruciare e togliere così nutrimento a tutte quelle piccole  creature sotterranee che ci aspettano , affilando le loro minuscole posate , con tanto da bavaglini al collo ? Basta non mettere i corpi nelle bare , ma deporli nella nuda terra vestiti di un semplice telo, recante impressa, al massimo, una frase, un detto dell'ex-vivente, tipo: "Scrivevo di vacuità in un forum i filosofia..."
#1382
Citazione di: maral il 21 Gennaio 2017, 08:43:49 AMHai ragione Sari, dire che l'ente è l'essente non dice cosa è l'ente, è solo una tautologia che proprio in quanto tale è sempre vera, dato che ogni ente a suo modo è, ma il modo che lo fa essere un albero, un pezzo di legno che brucia nel camino, un ippogrifo, un sogno, la legge di conservazione di massa ed energia e così via all'infinito resta un mistero che appartiene alla generalissima tautologia, ma non ce ne dà la specifica ragione. Però non mi pare che l'Oriente sia più chiaro dell'Occidente in materia, alla domanda cos'è un albero, cos'è un uomo, cos'è una pietra e via dicendo cosa può rispondere l'Oriente? Il vuoto? Un saggio forse potrebbe limitarsi, lasciando stare enti e vuoto, a indicare quell'albero, quell'uomo, quella pietra, e magari comprendendo con un gesto più ampio tutto il resto (altro) che lo fa apparire così com'è. Ma a quel saggio qualcuno potrebbe ancora domandare; cos'è quel gesto? cosa indica un gesto e da cosa è indicato affinché lo si possa intendere? Purtroppo è difficile dire cosa sono le cose, quando si pensa di averle afferrate per poterle dire, quelle cose sono già passate, non sono più le cose che si pensava di dire.

L'è tuto un gran pasàr, che pena te disi na roba ...xa non ghe a ghe xe pì....a se quea che i budhini ciama a lege dell'impermanensa, del pasàr insoma...

LA FORZA DELL'IMPERMANENZA E' MOLTO GRANDE

Ignoranti e saggi, poveri e ricchi,
che abbiano trovato il cammino o no,
nessuno può sfuggirle.
Nè abili parole, nè gioielli meravigliosi,
né menzogne, né violente proteste
permettono di sfuggirle.
Come un fuoco che consuma ogni cosa,
così è la legge dell'impermanenza.
(discorso e stanze di Mahakshyapa)
#1383
Come mi è sempre ostico capire quando mi si dice 'Essere' o 'Ente'...se mi si dicesse 'essere un cane' o 'l'ente cane' forse capirei, ma così...cos'è 'Essere' se non un semplice verbo? E a scuola la maestra mi ha insegnato che i verbi stanno tra il soggetto e l'oggetto del discorso e stan lì per predicare...Poi arriva qualcuno e ti dice che l'essere 'è'. Ma chi è che è?...E' troppo comodo dire solo che 'è' e dimenticarsi il soggetto che è...da piccolino ho visto il film su Mosè e questi, chiedendo al roveto ardente che bruciava senza consumarsi:"Chi sei?" la pianta gli rispondeva "Io sono colui che è"...al che ho incominciato a riflettere...ma...se lui è quello che è, vuol dire che tutti gli altri non sono forse? Infatti provai a mettere la manina sul fuoco per vedere se bruciavo senza consumarmi ma...beh, potete immaginare il seguito...Allora compresi che non sono come quello che è. Da quel giorno, quando qualcuno mi chiedeva. "Chi sei?" gli rispondevo :" Io sono colui che non-è"...fu in quel periodo che mia mamma cominciò a preoccuparsi seriamente nei miei riguardi...povera donna...immaginate poi quando le dicevo:"Anche tu non sei 'é'". Certo che la grammatica ti ingarbuglia tutto...si finisce sempre per non capirsi . A volte ti scrivono che l'uomo ha l'anima, altre volte che ha lo spirito, alcuni tutti e due ma non ne vedono neanche uno, allora pensano che sia l'Io..ma no! Dicono altri...si tratta del sé...me è il sè normale o il vero sè? e che differenza c''è tra quello finto e quello vero? Insomma...un guazzabuglio grammaticale. Poi arrivano i filosofi, nome pomposo per definire quelli che pensano invece che lavorare, e miscelano sapientemente tutti i termini grammaticali, così ti chiedi:" Ma l'Io di Platone è lo stesso Io del tedesco baffuto?". Poi ci si mettono pure i traduttori che magari ti traducono anatman con non-Io, altri con non-sè, altri con non-anima e il Nirvana come essenza della mente...alla fine, noi poveracci, non ci capiamo più niente. A dire il vero non solo noi poveracci perché anche quel poeta inglese, quello Schakespeare...beh, ci finì pure lui nella confusione e si mise a chiedere :"Essere o non Essere?" ( E' meglio l'ente o è meglio niente?)...forse tutto si semplificherebbe se invece 'essere' lo sostituissimo con 'esistere'. Sentite come suona tutto più logico: "Io sono colui che esiste"..."Esistere o non Esistere, questo è il dilemma". Lo stesso potremmo fare con quell'altro termine, con 'ente'...si potrebbe volgarmente chiamare 'cosa'...ma, c'è un ma...non capite che se lo chiamiamo esistere o cosa perde quell'aura profonda, filosofica, che tiene lontano noi buzzurri...perde quel..quell''essenza che lo fa essente? Perché se diciamo esistere o cosa subito, anche al più tardo di noi, gli vien in mente qualcosa di concreto, con delle caratteristiche ben precise, chi una dea, chi un asino, chi una zappa...ma ente? Che ti vien in mente? Proprio ni-ente!...E' proprio perché non vedi niente nella zucca che ti dicono che è filosofico...non si finisce mai di imparare...è l'essenza ti dicono...Quindi il poveraccio si chiede."Ah! E' semplice, potevano dirlo subito. Se strizzo l'ente esce l'essenza, come quando strizzo la tetta esce il latte"...Allora ti sforzi di immaginare di strizzare il verbo essere e vedere se ne esce l'essenza...ma...ma...balbetti...non si vede ni-ente!". "Scemo" ti dicono "non la vedi, ma devi crederci che ci sia l'essenza". "Se lo dicono loro che son dei gran pensatori vuol dire che ci sarà sta cosa, sta essenza" ti rincuori "Ma...se nessuno l'ha mai vista, come fanno a dire che c'è?". "Asino! E' la logica e il pensiero che te lo dice. Studiati il verbo essere e stai zitto, che non sei ni-ente e non sai ni-ente!".
E così, frastornato, inizi:
Io sono
tu sei 
egli è
Noi siamo
Voi siete 
Essi sono
 Lo stolto che riconosce la sua follia è, in verità, saggio. ma lo stolto che si crede saggio è veramente folle. (Dhammapada, 63)
#1384
Varie / Re:Un sontuoso banchetto
20 Gennaio 2017, 23:23:31 PM
-Hanno suonato! Deve essere un ritardatario...Prego, si accomodi...se può passare le scarpe sullo straccio...grazie...-
-E' Phil...vieni, vieni...No, non sei in ritardo...in effetti non abbiamo ancora iniziato veramente...ci stiamo...riscaldando. ;D Apeiron ci stava intrattenendo con citazioni e aforismi, ma rischia di addormentarmi il  nonno e poi...chi riesce più a dargli da mangiare?-
-Ma  non avevi detto che Phil non veniva, che aveva l'influenza?-
-Invece eccolo! Son contento che sia venuto anche lui. Il tavolo si è riempito ormai. Cosa dici? Vorresti conoscere l'Anselmo, l'asino? Si può fare, dopo cena. In questo momento , di solito, è in meditazione...-
-Papi, ha ripreso a nevicare...non credo che arriveranno degli altri...le impronte sono già ricoperte ...-
-Jean dice di aspettare ancora un pò. Ha come la sensazione che qualcun'altro possa aggiungersi e , in quanto a sensazioni, Jean è infallibile...-
-Ti toccherà ripetere il discorso d'apertura. Cioè...quella specie di discorso...non ho capito niente! Finisce che mangiamo a mezzanotte. >:( Posso portare Apeiron in camera mia e fargli vedere i miei disegni intanto?-
-Restate qui! Stiamo insieme...-
-Ti piace l'arte, Apeiron? Io frequento una scuola d'arte ... e tu cosa studi?...Fisica e filosofia?...Che pizza!! Non ti annoia?...No? Uhm...lo immaginavo...-
-V. metti della musica di sottofondo, ma volume basso...basso, ok?-
-Cosa ti metto?-
-Qualcosa di adatto.-
-Questa va bene?-
https://www.youtube.com/watch?v=Gic6B-B6rpg
-Lasciamo una sedia libera...-
#1385
@Paul11
Figlio della cascata non è niente male, vero?.. ;D
La questione del significato che ogni essere umano si pone osservando il dramma della vita e che porta a chiedersi: "Che razza di gioco è questo? Qual'è il suo significato e scopo, e che cos'è tutto questo?" è alla base delle risposte che le religioni umane tentano di dare. Religioni diverse danno risposte diverse. Mi sembra ci siano due approcci prinicipali: la visione giudaico-cristiana che tanto ha influenzato e permeato l'intero "senso della vita" occidentale e quella buddhista ( che differisce da quella hindu in diversi punti). Il dramma viene dipinto, più o meno, in questo modo: Visione storica ( giudaico-cristiana) e non-storica ( come viene definita da molti teologi quella buddhista).
La visione storica:
1. La storia ha un inizio e una fine.
2.E' teleologica. L'universo è progettato e la storia dell'umanità va diretta verso una fine, per uno scopo ben definito.
3.La storia è pregna di significato ( anche se questo significato può risultare incomprensibile all'uomo). La storia, ossia il dramma umano, non è accidentale; ha un significato nell'adempimento di una volontà o di un piano Divino. Questo significato è noto solo a Dio, il Creatore.
4.La storia umana, proprio come un dramma, è a intensità crescente. Ha un inizio, un momento culminante e una fine.
5. Questo unico dramma viene recitato sul palcoscenico chiamato Terra, inteso quindi come centro dell'universo per quanto riguarda questa rappresentazione.
La visione non-storica ( ma i buddhisti la definiscono trans-storica):
1.La storia ha un inizio e una fine , ma solo in senso relativo, non assoluto.
2.La storia è piena di significato poichè è un processo necessario per la realizzazione della Perfezione per tutti gli esseri viventi.
3.La storia umana non è l'unica con un significato:;ci sono numerose storie di altri esseri senzienti in altri luoghi o universi.
4.La Terra non è affatto il solo palcoscenico su cui un unico dramma , voluto da Dio, viene recitato.
5.la storia umana non è progettata e organizzata da Dio; viene in essere dall'azione collettiva ( Karma collettivo) di esseri senzienti.
6.Non c'è un modello o una struttura ben definita dentro
cui tutte le storie devono "rientrare". La struttura della storia viene dettata dalla natura del'azione collettiva ( karma collettivo) degli esseri viventi "in quella particolare" storia.
La visione ciclica, come giustamente scrivi, orientale ( e in particolare quella buddhista) secondo molti pensatori occidentali toglie qualsivoglia significato alla storia. A noi occidentali il samsara, il divenire inteso secondo la concezione indiana, sembra soltanto una monotona seccatura che si ripete senza significato (quanto siamo presi da questo termine occidentale, da questo "significato"?).
E' vero  che ammettiamo che questa concezione orientale, questa visione astronomica della storia, porta a una radicale modifica del pregiudizio innato in ogni creatura verso l'egocentrismo, ma ci sembra al prezzo di togliere significato alla storia e infine all'intero universo.
Invece per l'orientale , questa ciclicità, questo samsara ciclico e permanente può essere del tutto piena di significato. Infatti , i critici occidentali, sembrano dimenticare che il significato non dipende interamente da circostanze esterne. Dipende dall'atteggiamento di ognuno di noi verso quelle circostanze. La vita ricorrente allora non è necessariamente uno stato ripetitivo di noia, ma può garantire un'ampia opportunità di progresso spirituale. Il significato e la scopo della vita allora vengono visti come una sfida e un'opportunità perché ogni uomo possa attingere un bene più "alto" ( nel caso del buddhismo, lo stato di Buddhità...).
#1386
Varie / Re:Un sontuoso banchetto
20 Gennaio 2017, 09:34:33 AM
- Li faccio entrare papi? Qualcuno comincia ad agitarsi...ehi...c'è anche una donna!-
-Apri, apri! Non vogliamo certo che se ne vadano , no? ...Una donna?...-
-Sì, ha i capelli rossi e un vestito tutto rosso ...stivaletti rossi...
-Deve essere Fharenight,,,-
-La conosci?-
-Non tanto, ancora. Non è da molto che frequenta l'Hotel Logos...-
-Sembra tosta.-
-Oh, sì...facciamola accomodare lontano dal fuoco, però...-
...
-Prego...avanti, avanti...accomodatevi pure!...Per piacere potete pulire le scarpe dalla neve? ...Grazie! ...Se no mi fa passare il mocio...-
-V. , cosa dici?...Accomodatevi pure amici. Sono proprio contento che qualcuno abbia accettato il mio invito...-
-Ho messo un cartellino con il nome...-
-Sì, ci siamo permessi di ordinare un pò la disposizione...Oh! Mio Dio!...Grazie Duc...ma non dovevi!...V. guarda che roba!...-
-Paste e pasticcini! Uaou...abbiamo risolto il problema del dolce...-
-Che non hai fatto...-
-Ho provato, ma non mi è venuto neanche stavolta. Il forno è vecchio e brucia tutto...-
-Acquario, puoi metterti qui al centro, per piacere?...Sì, va bene là, grazie ancora...-
-Iniziamo? La polenta è ben abbrustolita e ho finito di tagliare la soppressa...dai, che ho fame...-
-Aspettiamo un attimo il nonno...ecco...sta arrivando...ansimando forte, come al solito...Jean, ti dispiace se lo faccio sedere vicino a te? Ha sempre freddo, lo metto vicino al caminetto...-
-Discorso! Discorso!-
-Non sono molto bravo con i discorsi. Di solito preferisco mettere per iscritto...vabbè... cosa volevo dirvi? Volevo ringraziarvi, innanzi tutto, perché, se son diventato uno storico utente...sì, lo so che è una  stupidaggine, che son solo sigle e numeri...è per merito vostro che mi avete...come si può dire...stimolato ad interagire con voi. Questo è stato possibile perché avete creato molte oppurtunità interessanti  e coinvolgenti di riflessione . Mi avete creato molti spazi  dove poter mettere piede, in senso virtuale s'intende e scambiare così quattro chiacchere con voi...V., cosa stai facendo?...
-Niente, sto spiegando questa app ad Apeiron...-
-Lascialo in pace!...Se ho scritto così tanto...troppo probabilmente e spesso non di qualità buona...oltre alla mia naturale inclinazione, mania quasi, per lo scrivere, è proprio perché sentivo che avevo  virtualmente davanti degli interlocutori veramenti interessati ad accettare uno scambio di idee con il sottoscritto. Sentire questo interesse aiuta molto, anche a trovare una certa confidenza che permette di  spostare sempre un pò più in là l'accoglienza reciproca dei nostri diversi punti di vista, e quindi anche...come dire...la possibilità di manifestare più liberamente la personalità...Acquario, non  sogghignare...di ognuno di noi. Un banchetto , per noi genti mediterranee, è sempre il momento ideale per scambiare quattro chiacchere, parlarsi, litigare, darsi sulla voce, giusto? ...Avevo pensato a questo banchetto come un momento in cui, tutti noi, potessimo liberamente esprimere quell che l'Hotel Logos ci ha dato...o non ci ha dato...se ne abbiamo tratto giovamente nella frequentazione...se è stato invece, a volte, un motivo di fastidio, una zecca per la nostra mentalità...insomma, tutto quel che ci sentiamo di dirne...Adesso lascio a voi la parola, che ho già parlato troppo...V. mi aiuti a servire in tavola? Dai...-
-Un attimo! Apeiron mi sta raccontando una cosa mooolto interessante...-
-V., vieni dai... imbocchi tu il nonno, per stasera?-
#1387
Citazione di: Apeiron il 19 Gennaio 2017, 17:25:46 PMDomanda per il Sari: il Dhamma affinchè il buddismo abbia senso deve essere immutabile, eterno e assoluto. Altrimenti non sarebbe possibile liberarsi "ascoltando e mettendo in pratica l'insegnamento di Gotama". Mi chiedo: non è che il Dhamma fa il ruolo di un Dio non-personale, ossia una Legge Eterna, nel buddismo? E Gotama in questo senso sarebbe una sorta di " "messaggero" (tra virgolette perchè è insostanziale ;D ) di questa Legge". In sostanza per te il Dhamma è al di fuori dei condizionamenti?

Dhamma  come dukkha sono termini che hanno una tale ricchezza di significati e implicazioni che nessuna traduzione in una lingua occidentale può renderne giustizia.  Cito , nel caso di Dhamma, solo alcuni:
Verità, Natura, Legge, Verità naturale, Dovere, Ordinamento, il modo di essere delle cose, dovere in armonia con la Legge di natura e i Frutti che derivano dall'aderire a questo dovere.
Personalmente preferisco "il modo di essere delle cose" ( ossia impermanente, doloroso, privo di sè-autonomo), quindi le cose mutano ma sempre condizionate dal loro modo d'essere. Buddha quindi non è il messaggero di nessuno , ma lo scopritore ( per i fedeli buddhisti ovviamente...) del modo di essere delle cose . Questa scoperta è alla portata di ogni mente, anzi è la Natura della mente non offuscata dall'attaccamento ...gratti via avijja ( errata comprensione) ed ecco... risplende la mente di Buddha... ;D ossia risplende panna , la saggezza, la conoscenza, la visione corretta e diretta esperienza di ciò che occorre conoscere per l'estinzione del dukkha, cioè: le quattro nobili verità, i tre segni dell'essere, l'originazione interdipendente e il vuoto. Il termine 'conoscere' nel buddhismo  non deve lasciar intendere una comprensione intellettuale ( filosofica) , benchè anche questa abbia la sua parte. L'accento è sull'esperienza diretta, intuitiva, non concettuale della vita, qui e ora. Memoria, linguaggio e pensiero non sono necessari ( Saichi , per es. era un pastore semianalfabeta...). E' panna ( prajna), più che la fede o la volontà, il tratto distintivo del Buddhismo.
Volevo chiarire a quale scuola appartengo. La scuola che seguo è il Sariyana, molto diffusa nella Contea  e di cui Villa Sariputra ne è il tempio. Il Sari, modestamente, ricopre la carica di abate di questa scuola... ;D ;D  
A parte gli scherzi, penso che sia ormai giunto il tempo di superare lo schematismo dei "veicoli" con il loro dogmatismo poco buddhista e aderire a quello che ajahn Buddhadasa chiamava "Buddhayana", veicolo del Buddha. Buddhadasa come penso conosci fu una delle più importanti personalità del buddhismo nel XX secolo e considerato il fondatore del riformismo theravada. E se vuoi un esempio della sua visione riformista ti lascio questo passo:
"Questo spiega perché oggi il Buddhismo non offre il rifugio che si propone di offrire, anche se è opinione corrente che il Buddhismo sia molto più diffuso ora che in passato e che sia conosciuto di più e meglio. E' vero: si studia molto l'insegnamento e si è raggiunta una conoscenza notevole ma, se non capiamo di essere malati spirituali, che uso faremo degli insegnamenti? Se non sappiamo di essere malati, non andiamo dal dottore e non ci curiamo. E' ovvio. I più non vedono la propria malattia e fanno collezione di medicine. Ascoltiamo il Dhamma, ne studiamo le virtù curative, senza capire che siamo noi i malati. Lo accettiamo solo per aggiungere una cosa in più a tutte le altre cose. Oppure per usarlo come argomento di discussione ( ahem... :-[ :-[ :-[ ), quando non di disputa o di lite. Ecco perché il Dhamma non è lo strumento efficace di cura che potrebbe essere...Fatene un farmaco che guarisce, non una semplice parodia."  ( Ajahn Buddhadasa-Il cuore della malattia).
#1388
Credo che l'incomprensione del vero cuore di una filosofia come quella del Buddha , nasca  perché noi la giudichiamo secondo le categorie di pensiero occidentale ( sostanzialmente sulla base della filosofia greca da quello che capisco...). Secondo queste categorie l'Essere e il Divenire sono incompatibili, si negano a vicenda, sono opposti. Secondo il pensiero buddhista ( ma forse orientale in genere, e qui sono solo parzialmente d'accordo con Coomaraswamy) l'essere è ( esiste quindi ) nel divenire e non può che manifestarsi nel divenire. Essere e divenire vanno a braccetto, se così si può dire e si sostengono a vicenda, dato che non è possibile l'uno senza l'altro. Il Buddha non si è mai occupato della questione del Vero Sè, giudicandola non rilevante all'interno del suo Insegnamento, in quanto inteso non come "Annientameto dell'essere" (Schopenauer, accidenti a lui e al tutto il male che ha fatto per la sua superficiale conoscenza di queste filosofie...) ma come annientamento del dolore insito nel divenire continuo.
Questo annientamento del dolore non si può intendere in maniera nichilistica, altrimenti non verrebbe data nessuna enfasi alla dimensione non-dolorosa che esiste  ( il non-nato, non-divenuto, non-composto, ecc.). Se però  si intende questo stato non-composto come una divinità o come un Essere in sé ( induismo) il buddhismo diverge totalmente perché pone questa dimensione spirituale all'interno del divenire stesso ( i confini del Nirvana sono i confini del samsara). Per il buddhismo tutto è natura e nulla trascende la natura ( nemmeno il Nirvana). Nella mia personale concezione del Dharma ( perché , come ogni cristiano ha la sua personale riflessione e visione di Dio, anch'io ho maturato la mia su questo tema... ;D) questo non "abbassa" l'esistenza rendendola un cieco vortice di semplici cause e condizioni , ma invece la "innalza" perché non ponendo distinzioni tra il divenire e lo stato che non-diviene rende il divenire manifestazione di quello stato inesprimibile, pertanto il buddhismo "santifica" ( usando un termine giudaico-cristiano) in un certo modo il divenire stesso che la filosofia Parmenidea e poi la teologia giudaico cristiana aveva relegato nella categoria del male ( L'Essere è il bene - il Divenire è il male e dentro questo dualismo si è sempre mossa e compiaciuta). Infatti Nagarjuna afferma " All'interno del samsara sono contenuti infiniti mondi di Buddha"( Buddha qui è sinonimo di "Mondi di libertà dal dolore" e non come divinità...).
#1389
Citazione di: acquario69 il 18 Gennaio 2017, 23:45:52 PM
Citazione di: Sariputra il 18 Gennaio 2017, 23:29:55 PMP.S. Acquario, è vero, hai ragione, scrivo troppo...pensa però che a me piace veramente anche solo l'atto dello scrivere ( lo facevo molto anche prima che esistesse qualcosa come internet...). Ossia scrivo per il piacere di scrivere. :)
Io non sto mettendo in discussione l'io impermanente (l'esempio dell'albero lo conferma anche per me)...ma il fatto di ignorare il Se (principio "fisso" ed immutabile da cui tutto il resto - mutabile - dipende e che presumo non condividerai Se passa solo l'idea di avere un io impermanente privo pero del suo principio fondativo (Se) quello e' secondo me il nichilismo. PS: Il piacere di scrivere e' anche il mio

Il Sè vero, eterno, ecc. non essendo sperimentabile diventa per me motivo di fede. Non era il motivo di  questa discussione , diciamo. Concordo con te su una cosa: la teoria dell'anatman ( o dell'Io impermanente , chiamiamola così , sono solo definizioni...) può essere facilmente fraintesa e infatti non viene insegnata neanche nei paesi di fede buddhista. E ' molto complessa e in certo senso va contro il pensare comune con cui cresciamo. In questi paesi ci si limita all'insegnamento della teoria del Karma, dell'accumulazione di meriti in vista di una rinascita migliore. E' la concezione delle due verità: una più semplice e alla portata di tutti ( la teoria del karma) e poi l'autentico cuore del buddhismo ( la teoria dell'anatman), riservato a chi è già avanti nella pratica. E questo proprio per il rischio di cui parli di essere concepito come nichilismo e quindi anche dell'irrealtà di ogni valore etico. Pensa che persino il papa Giovanni Paolo II, nel suo libro "Varcare la soglia della speranza", ha relegato il buddhismo nelle visione nichilistiche, provocando molta amarezza negli ambienti di questa religione. E infatti, come ho già scritto, definire nichilista una filosofia di vita che, prima nella storia, faceva costruire ospedali per i viandanti e persino alloggi per curare gli animali, come "nichilistica" può far capire che grado di ignoranza reciproca esista nel mondo.
#1390
@ Maral
Infatti la formula completa è "A è anche  non-A, pertanto A". Come vedi questa formula non esclude che A=A ma inserisce il fattore "anche non-A"( che è diverso da A è non-A). Vorrebbe dire che A esiste ma il suo essere anche non-A gli permette di cambiare, di trasformarsi, di vivere. Per dare un'immagine , se ci riesco: un albero è un albero ( A=A) ma tutto cio che non è albero ( la luce, la pioggia, la terra, ecc.) ossia non-A, permette all'albero ( A) di esistere (pertanto A ). La concezione buddhista sostiene che A ( l'albero) non si può intendere come ente permanente, fisso, durevole perché la sua esistenza è dipendente da tutto ciò che è non-A  (non-albero, ossia la pioggia, la luce , la terra). Come vedi niente viene perduto: l'albero è sempre l'albero, la pioggia è sempre la pioggia, la terra è sempre la terra e l'Io che scrive è sempre l'Io che scrive. Si passa solo da una prospettiva in cui si vede l'albero come identità fissa e indipendente, ad un'altra in cui l'albero ( e anche l'io, Acquario...) cambia in continuazione perché dipendente da ciò che non è albero. E questo appare evidente all'osservazione. Se manca l'acqua l'albero rinsecchisce e cambia; resta un albero (A) ma non è più lo stesso albero rigoglioso di prima. Il fattore non-A ( la pioggia assente) gli ha permesso di cambiare. Se non ci fosse il fattore non-A non ci sarebbe alcun cambiamento; tutto sarebbe fisso , eterno, immutabile, sterile come una landa desolata.
Vedi come la formula logica A=A non va perduta ma bensì arricchita? Il fattore non-A non toglie l'esistenza di una cosa ma , al contrario, permette la vita e il tempo di quella cosa.
La mente intuisce naturalmente questo processo, ma la ragione si ostina a fissarlo , a fermarlo in frammenti, ossia si ferma alla formula A=A . Si potrebbe dire che si ostina a vedere il particolare e ignora il generale. La filosofia occidentale, per quel che ne conosco attraverso di voi ( anche per questo passo tanto tempo sul forum, Acquario...), mi sembra ossessionata dal particolare  e gli viene a mancare un "respiro" più ampio ( ovviamente senza generalizzare o banalizzare). Pertanto quando il Sari dice ( e mi ricollego anche alle critiche di Acquario...) che non c'è Io, intende solamente che non c'è un Io indipendente e permanente, ma bensì c'è un Io dipendente da tanti fattori che non -sono Io (  contatto, sensazioni, volizioni, ecc.)e pertanto impermanente. Ma se non ci fossero questi fattori di non-Io non ci sarebbe alcun Io, ma solo fissità immobile.
A me sembra che questa posizione sia più logica e sorretta dall'esperienza concreta della nostra vita, che non la concezione di enti permanenti, fissi, eterni, immutabili, ecc. ( oltre che essere mooolto più artistica e Bella , chè percepisco una bellezza senza fine in questo eterno fluire di tutte le cose che si sorreggono a vicenda, c'è molto Amore...).

P.S. Acquario, è vero, hai ragione, scrivo troppo...pensa però che a me piace veramente anche solo l'atto dello scrivere ( lo facevo molto anche prima che esistesse qualcosa come internet...). Ossia scrivo per il piacere di scrivere. :)

P.S. II  Volevo aggiungere anche che non è una concezione di "ente mutevole" ( di cui mi sembra abbia scritto Apeiron), in quanto il mutare non è dato da una proprietà dell'ente ( cioè dalla possibilità di cambiare indipendentemente dagli altri "enti"), ma dalla presenza del fattore ( fattori) non-A .
#1391
Citazione di: Apeiron il 18 Gennaio 2017, 15:20:51 PM"Suicidio epistemologico" perchè in sostanza è la fine delle congetture, delle teorie e della razionalizzazione della natura. La razionalità ha bisogno di etichettare, il Nirvana è proprio l'antitesi e quindi in questo senso "suicidio epistemologico". Personalmente ritengo che noi siamo entità indipendenti e quindi più che il Bene che lavora da solo, siamo noi che dobbiamo essere il tramite per fare del bene e qui concordo con la visione cristiana. Mi pare che Santa Teresa d'Avila dicesse che lei in sostanza era in certe occasioni, nei momenti in cui non peccava, una sorta di "perfetto tramite" della volontà di Dio: è come se l'Amore Divino ossia il Bene agisce in questo caso tramite l'io che non è illusorio. In sostanza la visione cristiana non rinuncia all'io perchè secondo essa dobbiamo essere "messaggeri" dell'amore e per portare il "messaggio" serve il messaggero. Nel caso buddista invece il messaggero "sparisce" per far andare il messaggio liberamente senza ostacoli (ma qui come ci può essere messaggio senza messaggero ? ;D ). Comunque concordo con te che la tendenza della Chiesa odierna post-Concilio e in generale di persone come San Francesco è proprio quella del "salviamoci insieme". In sostanza in ogni caso la differenza è proprio che credo nell'indipendenza degli enti:)

Quindi, riassumendo, sei attratto dal Dhamma di Gotama e lo conosci  piuttosto bene, ma...c'è un ma...non sei disposto ad abbandonare la tua idea di Io ( per adesso... ;D ma forse verrà il tempo... ;) ).
Se tutti vivessimo nel non-attaccamento non ci sarebbe alcun messaggio da portare da qualche parte, non trovi?... Se tutti fossimo dei "risvegliati" non ci sarebbe alcun risveglio e nessun buddha apparirebbe sulla Terra...già...sembra semplice in teoria, ma chiaramente non lo è...perché non-siamo ( risvegliati) e quindi il messaggio corre su fili penzolanti ( i nostri poveri ego instabili...). Però basta intravvedere uno squarcio di pace , una frazione di cielo azzurro dopo essersi smarriti in una foresta impenetrabile e...
Realizzare completamente qualcosa che viene definita come "illuminazione" ( manco fossimo dei lampioni che si devono accendere... ;D ) è sicuramente cosa che appare sovrumana, ma anche una piccola torcia illumina un poco. La luce in definitiva è luce. Poi, può essere anche bello essere umilmente una piccola torcia accesa nel bel mezzo delle tenebre. "Io" ( adesso mi toccherà metterlo sempre tra parentesi se no mi si rinfaccia subito:"ma tu hai detto che l'Io non esiste..." ;D ;D ) ho accettato da lungo tempo che non potrò, in questa vita, essere più che , al massimo, un fiammifero...( senza intenzioni incendiarie).
Nella prossima ti saprò dire... 8)
#1392
Tematiche Spirituali / Re:Idoli e superstizioni.
18 Gennaio 2017, 14:29:18 PM
Citazione di: Duc in altum! il 18 Gennaio 2017, 13:09:56 PM** scritto da InVerno:
CitazioneOggigiorno abbiamo intere nazioni quasi completamente atee a fare da modello di studio,
Modello de che? ...studio per chi?
Citazionei paesi nordici, se affermazioni come queste (e altre, come "senza Dio tutto è permesso") fossero vere, ci sarebbero slavine di prove che scendono dalle montagne della verità e bagnano i fiordi... e invece..niente. Anzi, non credo che sia un fatto direttamente collegabile, ma paradossalmente si tratta delle nazioni con il miglior tenore di vita al mondo.
Il "caso" ha voluto che qualche mese fa, purtroppo per questa tua ipotesi (altro che slavine di prove e montagne della verità ...ritorna tra noi!! :-[ ), vedessi questo documentario trasmesso da Rai3 con (non ricordavo ma che adesso riguardando il video desidero puntualizzare) un intervento finale di Zygmunt Bauman altamente riflessivo: La teoria svedese dell'amore - (La società degli individui) https://www.youtube.com/watch?v=KNN_ucZFCFw [fatevi violenza e uno sforzo per osservarlo tutto, anche se auspico che la sua visualizzazione non turbi e rattristica nessuno, ma è la slavina della catastrofica verità che senza Dio non solo tutto è permesso, ma che il vero e assoluto amore è solo idolatria] Caro @InVerno, se questo è il risultato dell'Homo Sapiens per ottenere il miglior tenore di vita, ringrazio Dio di avermi fatto napoletano, italiano e cattolico!

Duc, il concetto svedese dell'amore si fonda sull'INDIPENDENZA, sull'autosufficienza, sull'Autonomia. Tutti questi concetti hanno la loro base sulla concezione di identità assoluta, portata alle sue estreme conseguenze. Nella discussione "Cos'è un ente?ecc...." ho cercato di portare, nei miei limiti enormi, una critica radicale al sistema di pensiero occidentale che non può che portare, e porterà sempre di più nel futuro, a questi risultati e li imporrà, attraverso la tecnica, come unica visione globale dell'esistenza. Sono sempre di più convinto, e ho maturato lentamente questa convinzione, che proprio il concepire l'esistenza umana, di tutti noi, come entità autonome, in se stesse sufficienti, identitarie e che quindi hanno a cuore solo tutto ciò che appartiene all'Io, cioè al Mio ( mio piacere, mio tornaconto, mia soddisfazione, mia indipendenza, mio valore,ecc.) sarà alla fine la causa della nostra disintegrazione come autentici esseri umani ( esseri sociali con tutti i limiti che ne conseguono...). Alla fine, temo, sarà solo il trionfo dell'Io/Mio e anche tutte le nuove forme di spiritualità rischiano di incentrarsi sul "valore mio, della mia autonomia" ( e non è difficile scorgerlo già nei vari movimenti New Age...).
Però voglio anche lanciarti una provocazione: questa concezione non è stata proprio alimentata anche dalla visione dell'uomo che ci hanno dato le tre religioni abramitiche e la loro ibridazione con il pensiero ellenico? Non erano forse anche loro dei "semi" da cui sta crescendo questo albero maestoso che possiamo chiamare "Regno dell'IO/MIO?" Albero che sta fagocitando le sue stesse radici?
#1393
Varie / Re:Un sontuoso banchetto
18 Gennaio 2017, 10:04:32 AM
Citazione di: Apeiron il 18 Gennaio 2017, 09:31:22 AMLa mia versione trasformata a quanto pare se la sta spassando, beato lui ;D Tuttavia con l'aria che a volte tira in questo Hotel non vorrei che ci fossero duelli durante il banchetto. Comunque volendo fare il nerd cito un anime giapponese, che mi pare in tema: Shinji: Chi sei? L'"altro" Shinji: Shinji Ikari. Shinji: Quello sono io. L'"altro" Shinji: Io sono te. Ciascun individuo ha dentro se stesso un altro se stesso, ogni individuo è in effetti costituito da due diversi se stessi. Shinji: Due se stessi? L'"altro" Shinji: Il se stesso che è soggetto osservante e il se stesso che è oggetto osservato. Ogni oggetto di osservazione ha però natura molteplice, ed esistono quindi molteplici Shinji Ikari. Lo Shinji Ikari che è dentro il tuo animo, Lo Shinji Ikari che è nell'animo di Misato Katsuragi, lo Shinji Ikari dentro Asuka Soryu, lo Shinji Ikari dentro Rei Ayanami, lo Shinji Ikari dentro Gendo Ikari. Ognuno di essi è un diverso Shinji Ikari, ma sono tutti il vero Shinji Ikari. Tu hai paura degli Shinji Ikari contenuti negli altri individui. Così i vari Apeiron ormai hanno vita propria e l'Apeiron nell'Hotel Logos intando se la "tira" con la sua prodezza nel ballo ;D

-E' arrivato anche quel giovane. Quel...-
-Apeiron?-
-Sì. Sta raccontando una storiella a Jean e ad Acquario. -
-Riesci a sentire ? Di cosa parla?-
-Mi pare una storiella giapponese...dice che dentro di noi ci stanno tanti noi stessi diversi...Questo è fuori di testa peggio di te...però...dai, non è malaccio...quasi quasi me lo tengo così com'è...-
-Com'è o come pensi che sia?-
-Papiii! Parliamo normale, dai...adesso sei un pò più contento. Già tre sicuri venuti al banchetto...stai sorridendo?  Sorridi così poco...-
#1394
Citazione di: Apeiron il 18 Gennaio 2017, 09:17:48 AM@Sariputra, il motivo per cui finiamo sempre per fare dissertazioni buddistiche che purtroppo non ci portano al Risveglio è che il buddismo è unico. La sua unicità (anche se secondo me il taoismo è molto simile) sta nel fatto che prevede l'"abolizione" degi enti, dell'identità ecc. Vista la sua peculiarità è di forte interesse chiarire come "spiega" cose che sembrano necessitare l'introduzione di identità separate come ad esempio l'etica. E siccome noi in occidente abbiamo la "fissa" di cristalizzare il mondo ponendo etichette, identità separate e substantie anche dove evidentemente è una "stupidata" (prendete questo termine bonariamente, per favore ;D ) metterle ci fa un po' strano ragionare in termini buddistici. Inoltre mi fa strano anche che "tu" (assumendo che sei un io empirico) voglia sapere la differenza tra ente e niente visto che il Maligno Tentatore Re della Morte Mara vuole proprio tentarti ragionando secondo "enti". In sostanza il Nirvana è come ho letto da qualche parte quel suicidio epistemologico per il quale il Bene agisce senza essere ostacolato dall'illusorio io. Ritorno subito in topic dicendo ripetendo la definizione di ente: l'ente è ciò che possiede un'identità indipendente. Ma da questa definizione devi anche notare che non segue che gli enti siano indipendenti nell'esistenza (ossia che siano necessari o assoluti) o che siano eterni. CI possono essere anche enti mortali in sostanza, nulla lo vieta. In sostanza una filosofia con enti in relazione tra di loro vede la rete di Indra con nodi reali e distinti tra di loro, mentre il buddismo abolendo gli enti vede solo la rete. In sostanza abolisce gli interagenti mantenendo l'interazione, ma possono esserci interazioni senza interagenti?

Mi piace molto quel "il Bene agisce senza essere ostacolato dall'illusorio io", mi pare proprio coerentemente "buddhista" come frase ed era proprio quel che intendevo.  Sul fatto che sia un suicidio...non so...forse più un omicidio ( la consapevolezza che ammazza l'illusorio io?) ;D
La domanda del mio io "empirico" era sul significato occidentale della parola "ente" e , mentre la scrivevo, ti assicuro che non ho visto Mara e le sue tre figlie all'orizzonte...a volte cerco di capire meglio per poi esprimermi con più precisione sui termini. Adesso che ho assunto una qualifica "storica" devo prestare più attenzione alle baggianate che scrivo... ;)
Sono d'accordo con te sul fatto che ci siano enti mortali ( e come potrei non esserlo, visto che sto scrivendo dappertutto che esistono solo enti mortali?...). Quindi la famosa rete esiste , ma i nodi non sono fissi, eterni,immutabili, ecc. sono anch'essi in divenire non essendo possibili "separarli" dalla rete stessa. Quindi , mi sembra di capire dall'immagine che proponi, l'agente non è l'azione ma ci può essere un agente se non come risultato di un'azione? Credo che sia per questo che si parla di co-originazione interdipendente...
Sul fatto che il Dharma di Siddharta sia unico sono ovviamente d'accordo, come molte sono le analogie col daoismo. Infatti fu proprio il contatto con la spiritualità daoista che produsse quella meraviglia che è il Chan, poi Zen. Nacque subito una naturale armonia e integrazione tra questi due sistemi. Il buddhismo perse quel carattere peculiarmente indiano ( tendente eccessivamente alla schematizzazione) e il daoismo invece servì per dare anche un'afflato poetico-esistenziale a questa religione. A parer mio, Buddha e i primi pensatori/fondatori del daoismo partirono da una medesima intuizione e consapevolezza che poi espressero secondo i caratteri culturali e linguistici della società ove sorsero. Moltissime affinità, direi.

P.S. Credo che anche nel Cristianesimo stia nascendo, al momento come fatto ancora minoritario, una maggiore consapevolezza nel vedersi più come partecipanti ad un'"unità di Bene", ad una visione più comunitaria, meno incentrata sull'ossessione dell' "Io mi salvo" ma bensì del "Salviamoci insieme", in cui la centralità non è più la persona ( l'ente ) ma il dinamismo stesso del Bene, che agisce attraverso l'azione della persona, non più ossessionata dalla Paura di perder-si, ma più aperta all'altro ( al non-io...).
#1395
Varie / Re:Un sontuoso banchetto
18 Gennaio 2017, 09:12:53 AM
Citazione di: acquario69 il 18 Gennaio 2017, 05:26:38 AM
Citazione di: Sariputra il 18 Gennaio 2017, 00:11:53 AM-Penso che ormai non ne arriveranno altri...sono anche un pò stufa. -Ho bisogno di un paciere , di un moderatore se la discussione s'infiamma. Acquario mi ha assicurato che sarebbe venuto Ma non lo so...in questo periodo lo vedo arrabbiato. Forse non ne ha voglia veramente...Poi è anche un lungo viaggio arrivare a Sotto il Monte. E fa freddo...- -Acquario è un nome che mi piace. Mi immagino che viva in una casa meravigliosa piena di acquari con dentro quei pesciolini fosforescenti e che tenga tutte le luci spente, così che le stanze siano illuminate solo dalle lucette dei pesci...un luogo magico..- -Io invece spero solo che non abbia preso la stradina che scende dal monte, dietro casa nostra. Con questo buio...-
Una volta in uno dei miei viaggi di tanti anni fa abbiamo conosciuto una persona del posto che ci porto' in una spiaggia bellissima rimasta ancora integra dall'invasione turistica Ci siamo cosi immersi nel mare con le maschere ed abbiamo assistito a qualcosa di veramente magico che mi e' rimasto dentro nel ricordo ancora vivo. cerano pesci di tutti i tipi ed ero rimasto impressionato dal gran numero, cosa che fino a prima nemmeno credevo più possibile.. in particolare un branco che si muoveva velocissimo in sincronia, come fosse stata un unica cosa e ricordo che ero a pochissimi metri e volevo vedere se riuscivo a toccarne uno ma era impossibile! ..allora ho pensato che nella loro perfetta sincronia questa era in realtà qualcosa in "più" che gli dava la facoltà di anticipare qualsiasi mossa esterna,come se nella natura stessa di questo movimento sincrono,fossero "situati" in una dimensione parallela al di la delle normali leggi dello spazio-tempo...cosa che si può del resto riscontrare pure negli stormi degli uccelli e penso avvenga pure negli insetti cosiddetti sociali...e questo secondo me a concreta dimostrazione che la realtà ha aspetti e dimensioni che io definirei 'parallele" o superiori rispetto magari ai quelli soggettivi ed individuali di cui facciamo sempre e solo riferimento. Comunque come ti ho già detto ci vengo a questo banchetto (certo essendo virtuale più che lo stomaco a lavorare sarà la fantasia,sara pure questo il vero motivo per cui le "presenze" scarseggiano? ..eh bisogna anche ammettere che erano ben altri tempi quando ancora non cera sto virtuale) ...e poi una curiosità; ma quale sarebbe il motivo per cui ti sarebbe venuto in mente una proposta del genere e cosa prefiggi di ottenere da questo virtual-banchetto?!

-Papi, papi! Ne è arrivato un altro. E' sceso proprio dal bosco.-
-E' sicuramente Acquario. E' stato di parola. Vedi che bisogna aver fede? ...Cosa sta facendo?
-E' sotto il pergolato e sta chiaccherando con Jean... li facciamo entrare?-
-Aspettiamo un pò. Ci chiederanno loro di entrare, quand'è il momento che lo desiderano...-
-Il tuo amico Acquario sta chiedendo a Jean che cosa pensa tu ti sia messo in testa di fare... e, a dirti il vero, è da un pò che me lo chiedo anch'io...-
-Certe cose non devono sempre correr dietro ad un motivo. Lasciamo che accadano...-
-Sarà...-