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Messaggi - viator

#1396
Salve bobmax. Naturalmente l'ottica di chi ha una certa età risente di un saggio detto che ereditai dalla mia ottima madre e che affermava "Ah, se gioventù sapesse !............Ah, se vecchiaia potesse !".


L'ottica di chi è più giovane di noi invece fa dire : "Questo mondo non va bene, e la colpa è dei vecchi, sia perchè son loro ad averlo fatto senza interpellarci, sia perchè essi sono ormai inadeguati e rimbambiti sia perchè essi insitono nell'esserci di peso visto che non producono più nulla e continuano a consumare, anche se poco !".

Il problema è la spersonalizzazione. La persona singola non deve avere più voce perchè :

       
  • non c'è bisogno dell'esperienza, delle nozioni dei singoli : tutta l'informazione che serve è ormai digitalizzata ed a disposizione di tutti, quindi gli ignoranti sono (almeno potenzialmente) allo stesso livello degli esperti. Basta saper usare un PC (o lo smartphone, che io definisco il PC degli asini frettolosi) e saper cercare ciò che interessa (e gli effetti di ciò si vedono benissimo!)
  • Possedere o vantare delle capacità spiccate, delle abilità, delle conoscenze non convenzionali è aspetto che - in nome degli ideali sessantotteschi e della democrazia, risulta del tutto discriminatorio. Solo i nazifascisti possono pensare che - oltre alle razze diverse - esistano anche intelligenze ed abilità diversificate.
Pertanto - all'interno della cialtronesca società nostrana - gli unici parametri che contano per affermarsi culturalmente, professionalmente etc. saranno :


       
  • la quantità di parole che si riescono a proferire nell'unità di tempo, moltiplicata per il numero degli ascoltatori (logorrea x audience = successo)
  • la carenza di sfiga
  • le raccomandazioni
  • la cerchia di amicizie, conoscenze,relazioni
  • la capacità di usare la lingua per detergere altrui parti del corpo
Salutoni.
#1397
Attualità / Re:Mano de Dios
01 Dicembre 2020, 17:41:27 PM
Salve sapa. Citandoti : "............c' è la commozione che ha seguito la morte di Mano de Dios? Qualcosa vorrà pur dire se tanta gente, di ogni estrazione, alla notizia si è tolta il cappello".


Quindi secondo te le masse, la gente, i commossi, hanno eletto il calciatore a mito (D.A.M. in questo caso) perchè avvinti dalle sue capacità atletico-sportivo-fantasistiche nel dedicarsi ad una palla. Come mai la gente (soprattutto i latini-latinos - in altre culture il calcio-soccer-fussbal è solo uno sport-spettacolo come o meno di tanti altri)......come mai la gente preferisce seguire il calcio invece che altri sport che richiedono uguali o maggiori sportività-agonismo-atletismo-abilità fantasistica (ginnastica a corpo libero, nuoto sincronizzato etc. etc.) ?.

Perchè i miti sono creati dalle culture dominanti nei paesi in cui essi miti devono "fungere" da collante o lubrificante sociale. Nell'interesse dei Poteri costituiti. Secondo te il mondo della comunicazione..........per quale ragione si occupa di calcio più che di ogni altro sport ?
Secondo te quale è la ragione per la quale in Italia (noi siamo quasi sempre primi nelle arretratezze culturali) - UNICO PAESE AL MONDO - il primato di tiratura dei quotidiani è graniticamente detenuto da un certo giornale sportivo dalle pagine rosa, il quale si occupa principalmente di calcio ?.
Ricordi cosa fece un certo Silvio B. quando decise di approfittare del crollo della Democrazia Cristiana per fondare un nuovo partito politico che potesse accaparrarsene i consensi ? Come decise di chiamarlo ? Forse con un nome di due parole di vago richiamo nazional-pallonaro ? E quale colore partitico scelse ? Forse quello degli Atleti Azzurri......i quali certo praticano ogni genere di sport, ma le cui gesta immensamente più venerate (al punto da bloccare quasi il nostro Paese in occasione delle grandi circostanze) sono quelle pedatorie.
A parte poi il suo ruolo di Presidente di un club calcistico, il quale naturalmente non doveva avere nulla a che vedere con il consenso politico alle sue idee !.
La gente semplice chiede solo di venir affascinata dalla prospettive, dagli emblemi, da sogni e speranze e soprattutto dal MITO DEL SUCCESSO che certi personaggi, certi ambienti, certe storie gli suggeriscono.

Stai sicuro che se un calciatore di gran livello percepisse solamente 40 o 50mila Euro annui..........il mito, l'ammirazione, il culto, la cultura, l'estetica e l'estatica del calcio svanirebbero come neve al sole. Saluti.
#1398
Salve socrate78. Non capisco l'inserimento di questo argomento nella sezione "spiritualità". Solo perchè parla di religione ? Se l'islam è stato il risultato di una invenzione complottistica, quali sarebbero i suoi contenuti sprituali ?

Non sarebbe stato più appropriato collocare il tema in "storia" ?

Comunque - anche se non ti interesserà affatto - voglio comunicarti la mia opinione (frutto di semplici impressioni oersonali di un ignorante) sulla faccenda : Sia l'Islam che l'Ebraismo che il Cristianesimo fanno parte delle grandi frodi cultural-mistiche che hanno movimentato la storia umana. Saluti.
#1399
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Individuo e società
30 Novembre 2020, 22:09:17 PM
Salve sapa e jacopus. Effettivamente ed intenzionalmente ho deciso di dedicare il mio intervento ad una opzione binaria la quale, "saltando" una prima ovvietà (la convivenza - necessaria SOLO A LIVELLO REALE e NON IDEALE - tra il singolo ed una qualsiasi società), proponesse un secondo livello da me considerato ovvio quanto il precedente (a chi tocca il primato della necessità tra il singolo e la società della quale egli fa parte ?), mentre per altri la risposta a tale quesito non sarebbe risutato ovvia.

Sapevo infatti che, da tale seconda angolazione, avrei certo incontrato pareri diversi da quello mio e di sapa, come infatti confermato dall'opinione di Jacopus, il quale dimostra pensare che l'uomo (o un qualsiasi suo precursore evoluzionistico) abbia generato la società perchè, prima di cominciare a costruirla, avesse già in mente di farlo e conoscesse già i vantaggi che ne sarebbero derivati.


Il "cervello sociale" non è certo un attributo frutto della evoluzione puramente biologica o neurologica, ma unicamente la propensione, l'orientamento mentale appreso durante la esistenza in vita del singolo, attraverso l'esperienza, la formazione culturale, l'apprendimento.


Sono sicuro che nessun neonato - di qualsiasi specie vivente - venga al mondo dotato di istinto sociale. Al massimo imparerà rapidamente a riconoscere i propri simili attraverso le eventuali cure parentali ricevute, ma il meccanismo - ad esempio - dell' "imprinting" mostra invece quanto sia facile "insegnare" a dei neonati a considerare propri simili anche esemplari di specie diverse dalla propria (vedi K. Lorentz) od addirittura oggetti (poppatoi e macchine che assicurino la sopravvivenza o lo svezzamento).

Ciò che afferma jacopus a proposito del "cervello sociale" è infatti valido solo nella condizione per la quale improvvisamente l'umanità sparisca lasciando un singolo sopravvissuto che abbia già maturato una conoscenza dei rapporti sociali.

Robinson Crusoe (e comunque altri casi reali simili verificatisi nella storia, cioè quelli di veri naufraghi o quello dell'ultimo combattente giapponese ritrovate nella giungla filippina) sono - caro jacopus - la dimostrazione che l'uomo è tutto, anche se stando in società ci si potrà divertire di più giocando a briscola. Saluti.
#1400
Salve isfrael. Citandoti : "Sembra proprio che ogni tot di anni, gli esseri umani vanno soggetti a queste ondate virulenti, ma questo "veleno" davvero è ineliminabile dal pianeta terra?
Siamo noi a provocarcelo, con l' allevamento degli animali, intensivo e non? E se utopisticamente, diventassimo tutti vegetariani, ci sarebbero ancora i virus pronti a replicarsi nel nostro organismo?
Una vita più sana e più in equilibrio con la Terra che ci ospita è un' opzione troppo difficile da attuare?".

Certo che noi umani siamo veramente impagabili : non solo ci autoeleggiamo "er mejo" (dell'evoluzione o della creazione, a seconda delle convinzioni di ciascuno) ma, dopo averlo fatto, vorremmo metterci a fare la cernita tra i viventi che ci piacciono (leggi : ci sono utili) e quelli che non ci piacciono (leggi : che vogliono farci concorrenza nell'invadere il pianeta).
Vogliamo fare i "razzi nostri" (cementificare il mondo, procreare senza controllo, sognare di vivere in eterno, inquinare come e più dei maiali, decidere chi far soffrire o sopprimere e chi no tra le altre specie viventi, alterare e selezionare geneticamente i cagnetti da compagnia per renderli adatti ai gusti delle signore...............), salvo poi metterci a piagnucolare perchè non riusciamo a controllare qualche piccolo effetto collaterale della nostra invadenza.

Non capisco perchè tu consideri "veleni" i virus, i quali cercano solo anch'essi il loro "posto al sole".Se la demografia ci dice, nei fatti (lascia perdere i nostri pii desideri) che gli umani sono già adesso in troppi, cosa vorresti fare ? Guerre ed epidemie sono meccanismi perfettamente naturali anche se sgraditi per regolare gli eccessi di popolazione, e non ci sarà mai scienza o politica che permetta alla Terra di ospitare in allegria e benessere dieci, venti o cinquanta miliardi di umani.

Quindi o ci autolimitiamo (e ciò non avverrà perchè è impossibile intaccare il mito della libertà di procreare e di consumare) o ci penserà qualcos'altro (e non certo le modifiche delle nostre abitudini alimentari !). Saluti.
#1401
Salve baylham. Commento, - grassettando - alcuni punti della tua replica a and1972rea :


Citazione di: baylham il 30 Novembre 2020, 15:56:09 PM
Citazione di: and1972rea il 29 Novembre 2020, 09:52:26 AM
Citazione di: baylham il 24 Novembre 2020, 01:59:45 AM

L'autocoscienza non è spiegabile proprio perché non c'è l'autoreferenzialità della coscienza. Tale impossibilità, dell'auto-coscienza, spiega l'errore del monismo e del dualismo di tipo cartesiano.
Saluti.

La non  autoreferenzialità  dell'autocoscienza sembra molto intuitiva ,ma purtroppo essa  è logicamente impronunciabile attraverso una qualsiasi proposizione;  affermare l'impossibilità senza uno specchio di potersi guardare le spalle presuppone il conoscere a priori in modo oggettivo la forma del proprio corpo e la posizione dei nostri occhi rispetto ad esso, ma sulla coscienza del sé noi non possiamo fare alcuna inferenza che tratti tale conoscenza come una relazione fra un soggetto ed un oggetto; noi ci autopercepiamo al di là della categoria soggetto-oggetto.

Il "noi", il "soggetto", la "categoria", lo "specchio", "le "spalle" non sono la coscienza, sono quindi distinti dalla coscienza.

Oltre al soggetto coscienza esiste allora l'oggetto della coscienza, (e pure il soggetto portatore della coscienza) oltre al contenitore esiste il contenuto della coscienza: oggetto o contenuto che sono distinti dal soggetto o contenitore. In caso contrario la coscienza è un nulla in quanto esistono solo gli oggetti, i contenuti della coscienza, ma non la coscienza.

Perciò il soggetto coscienza (forse meglio evitare confusioni parlando di "funzione coscienza" invece che di "soggetto coscienza") può avere come contenuto l'oggetto coscienza, ma il soggetto coscienza non può avere come contenuto sé stesso (e chi lo dice ? il contenuto di un soggetto è certamente consistente nel "sè" del soggetto stesso, che si tratti di una persona o di un concetto o di una "cosa"): il pensiero, ciò che è pensato dalla coscienza, non è la coscienza, ciò che pensa (ecco la ragione di tanta confusione : tu ritieni che la coscienza pensi. Invece, secondo me, la funzione della coscienza non consiste affatto nella produzione del pensiero, ma nel trarre - assieme alla consapevolezza di star facendolo - dei dati (ricordi, nozioni, informazioni) dalla memoria per inviarli alla mente, la quale li elaborerà e li interconnetterà per generare - appunto - il pensiero il quale è quindi - appunto - prodotto della mente,la quale contiene la coscienza quale propria sub-funzione avente lo scopo da me appena descritto).

L'auto-coscienza, l'autoreferenzialità della coscienza, perciò non esiste, perché impossibile (su questo sono d'accordo. Infatti la autocoscienza implicherebbe l'esistenza di un "sè" dell'individuo inteso come entità distinta e separabile dal resto dell'individuo. Ma poichè il "sè = me = io" psichico consiste in "Ciò che resta di me dopo che mi sia separato da tutto ciò che è separabile da me", esso "sè" inteso come coscienzialità - spogliato di ogni materialità - consisterebbe solo nella forma immateriale della coscienza (quindi non nei contenuti materiali, ma solo nel modo in cui essi sono relazionati per generare un "sè" coscenziale).
#1402
Tematiche Culturali e Sociali / Individuo e società
30 Novembre 2020, 11:21:25 AM
Salve. Prendo spunto dal seguente estratto di un certo discorso : "Io lo disprezzo, Era un drogato, fatto di cocaina dall'età di vent'anni, era un tossico, io odio i tossici, li ritengo stupidi, vuoti, insensati, esseri inutili alla società"...... per provare a chiedere : ma secondo voi è più importante che una società risulti utile alla sopravvivenza dell'individuo........oppure che un individuo risulti utile alla vita di una società ?.


Pregherei (inutilmente) di astenersi dall'affermare che individuio e società sono reciprocamente utili, indispensabili, funzionali, compenetrati etc. etc. etc. in quanto ciò è ovvio (esattamente quanto la coesistenza di uova e di galline) e questo non dovrebbe essere un Forum di gente che trova sorprendenti le ovvietà infantili.


Per "più importante" tra le due realtà io intenderei invece : quale delle due - pur se scomparisse di colpo - lascerebbe in vita l'altra ?. Saluti.
#1403
Salve bobmax. proseguendo :


Citazione di: bobmax il 29 Novembre 2020, 18:20:05 PMCiao Viator

Ciò che è contraddittorio è impossibile logicamente. Quindi impossibile tout-court (mi sono espresso male. Avrei dovuto dire "Le impossibilità non sono soggette ad eventuali dimostrazioni").

Se esisti non puoi non provocare ad altri alcun genere di sofferenza, perché l'esistenza è per sua natura causa di sofferenza ad altri.
Dovresti allora non esistere.
Ma il godere necessita l'esistenza... (certo, ma la sofferenza generata ad altri dal mio esistere è completamente indipendente in sè dal fatto che io viva godendo senza nuocere oppure che io viva soffrendo senza nuocere).

Il godere di per se stesso non è sufficiente per poterlo definire come ciò che conta davvero.
Perché il godere necessita di qualcosa di cui si goda.(il qualcosa di cui godere è ente in sè separabile dall'atto del godere, quindi ciò che potrebbe contare davvero potrebbe - in via separatissima - risultare sia nella cosa che nel goderne).

Almeno che tu intenda invece la beatitudine, che prescinde da qualsiasi cosa... (la beatitudine è uno dei valori dei quali è possibile - ma non certo - che io stia godendo o intenda godere).

Se però così non è, ed è questa la mia interpretazione del tuo dire, allora ciò che conta non è il godere in sé, ma ciò che permette questo tuo godere.(stai ripetendo quanto da te già asserito - e da me controbattuto - due periodi sopra il presente).

Interpreto la tua risposta come un no, perché affermando un generico "godere" fai implicitamente riferimento alle cose del mondo che possono appunto farti godere.(tutte le cose sono del mondo, il quale per me consiste nell'insieme di ciò che è, e non solo nella sola fisicità, quindi cade la tua implicazione rivolta solo ad una specifica parte del mondo stesso come da me concepito).
Di modo che, sei ancorato all'esserci.

E' l'esserci, con le sue possibilità, a permetterti di godere.
Ed è proprio questa condizione, intesa come ciò che conta davvero, a farmi intuire che non vi è niente che sia tale da oscurare davvero tutto il resto. (quello che tu (ed altri, all'interno della filosofia classica) chiamano esserci, per me si chiama "insistenza del sè").

Almeno questo è ciò che ho inteso.
Se invece vi è qualcosa che per te vale più di qualsiasi altra cosa, e che non sia il mero generico godere, allora avrei inteso male. (hai capito invece benissimo il mio pensiero).

E' il tesoro nel campo, o la perla, tanto per fare degli esempi evangelici.(non sono interessato a paragoni fideistici).

Saluti.
#1404
Attualità / Re:Mano de Dios
29 Novembre 2020, 21:08:29 PM
Salve socrate78. Quale veemenza ! Ti faccio comunque i miei complimenti per quella che considero essere la tua ammirabile sincerità. Anch'io disprezzo il calcio, non tanto in senso atletico-sportivo, quanto come espressione di costume collettivo diseducativo, volgare, di comportamento gregario da parte di chi vorrebbe essere come i propri idoli e, non riuscendovi, riesce solo ad imitare la loro apparenza ed a dedicarsi a mitologie infantili.
Ma non è per caso che la tue idee siano un tantino manichee ? Cioè rivolte ad un fanatismo perfettamente opponibile a quello che hai criticato ?. Permettimi qualche commento che provvedo ad inserire - grassettando - all'interno del tuo intervento :

Citazione di: Socrate78 il 29 Novembre 2020, 18:03:39 PMIo lo disprezzo, Era un drogato, fatto di cocaina dall'età di vent'anni, era un tossico, io odio i tossici, li ritengo stupidi, vuoti, insensati, esseri inutili alla società. Maradona era buono solo con i piedi, non con il cervello, in che cosa consisteva la sua gloria se non nel mettere una palla in un cestino? (.....rettangolare e molto ampio). Cambia qualcosa nel corso del mondo se una palla fa goal? Non cambia un bel niente, vana è la gloria dello stadio. (hai ragione, utile è invece la Gloria dei Cieli, ottenibile non a furia di calci ma di interminabili sequenze di Ave Maria e di Rosari a recitarsi più volte al giorno, ovunque e per duemila anni) Tutti quei calciatori osannati dal popolino (i Santi sono invece assai più numerosi dei calciatori, anche se meno pagati) a me fan solo ridere, sempre a correre e ad affannarsi per azioni che non hanno senso, sempre a subire infortuni per niente, spesso a doparsi come anche tantissimi sportivi, ecco, oltre ai tossici io odio anche gli atleti (oh, finalmente un tuo slanciodi carità cristiancattolica !), perché li ritengo irrazionali, e stupido è il pubblico che li osanna, (mentre il pubblico che osanna altri e più spirituali personaggi fideistici......quello sarebbe razionale ed intelligente) li fa diventare dei miti del nulla. Io sono superiore (bravo ! un poco di umiltà fa sempre bene !) a queste "leggende" del calcio. Ora è crepato, finalmente, (dopo l'umiltà, vedi di non esagerare con la carità cristiancattolica, poi non capisco il tuo "finalmente", dato che secondo i credenti cristiancattolici la morte non è affatto una fine, bensì l'inizio della vita paradisiaca oppure infernale......tu a Maradona cosa augureresti, tra i due luoghi ?) purtroppo bisognerà sorbirsi ancora per qualche giorno le celebrazioni, ma poi finirà nell'oblio, almeno spero. Vi sembrerò cattivo e insensibile (cattivo non saprei, sensibile invece mi sembri moltissimo, ma solo a quello che piace a te), ma secondo me era solo un falso mito.

Ti saluto laicamente benchè sportivamente.




#1405
Salve bobmax. Mi sei oscuro (come spesso mi capita di trovarti). Inserisco qualche breve nota grassettando all'interno del tuo testo :


Citazione di: bobmax il 29 Novembre 2020, 15:52:39 PMCiao Viator,
quindi ciò che conta per te è impossibile a realizzarsi. (Le impossibilità non sono soggette a (possibili) dimostrazioni).

Perché per non provocare ad altri alcun genere di sofferenza dovresti non esistere. E il godimento può avvenire solo esistendo.

Non mi permetto certo di ipotizzare cosa ti faccia godere.
Tuttavia il godere stesso in quanto tale non definisce cosa conti davvero (sei anche sempre troppo laconico - qui non si capisce  se intendi chiederti COSA IO CONTI DAVVERO oppure COSA CONTI DAVVERO IL GODERE).
È diciamo così una precondizione.

Che se lasciata aperta, finisce per rivolgersi al mondo, a quella parte di mondo che può appunto far godere.

Di modo che interpreto la tua risposta come un no (Non mi è chiaro il quesito al quale io avrei risposto negativamente).
Saluti sinceri.
#1406
Salve bobmax. Non dubitavo. Per me personalmente, eticamente, esistenzialmente............ciò che conta sopra ogni altra cosa è il riuscire a godere senza provocare ad altri alcun genere di sofferenza.


E non darmi del materialista edonista egoista, dal momento che tu non puoi sapere (supporre lo puoi certo, ma sapere proprio no) di cosa io riesca a godere sommamente.


Può anche darsi che il mio riuscire a godere possa consistere nel contemplare la virtù mia od altrui, la vita eterna, il nulla, il riuscire ad insegnare ad altri la via del godimento innocuo, lo scrivere in "Logos"...........hai voglia in quanti modi innocenti o magari pure intellettualmente elevati si possa godere..............!! Saluti.
#1407
Citazione di: Freedom il 28 Novembre 2020, 18:15:53 PM
Citazione di: bobmax il 27 Novembre 2020, 15:33:25 PM
Sono convinto che occorra cambiare la prospettiva con cui si guarda.

In questa vita cosa conta davvero?
Vi è qualcosa che valga al punto che nient'altro ha più importanza?

Qui è l'aut-aut radicale.
A cui possiamo rispondere solo noi stessi, in perfetta solitudine.
Possiamo rispondere soltanto noi stessi, in perfetta solitudine, ma, forse, potrebbe essere interessante confrontarsi sulle risposte.

Magari in un thread ad hoc, per non andare fuori tema in questo.

Salve bobmax e freedom. Purtroppo il quesito posto da bobmax sarè (forse) chiaro a costui ed a freedom. A me purtroppo non lo è, forse per mia limitatezza.

Quando bobmax chiede "In questa vita cosa conta davvero?" cosa intende ?

       
  • Cosa conta davvero a proposito dell'esistente "cosmico" ?
  • Cosa conta davvero all'interno del fenomeno biologico "vita" '
  • Cosa conta davvero all'interno dell'esistenza del genere umano ?
  • Cosa conta davvero per ciascuno di noi singoli, a livello esistenziale ?
Naturalmente, essendo forse tonto ma conoscendo in qual modo tendono a funzionare le menti di coloro che frequentano i forum di filosofia, penso di aver indovinato quale sia l'angolazione dalla quale bobmax abbia generato il quesito sottopostoci...............ma mi piacerebbe fosse lo stesso bobmax a chiarircelo.
E' ovvio che un nuovo thread di tal argomento, venendo aperto in mancanza di una simile precisazione, si presterebbe a numerosi fraintendimenti. Attendo, ringrazio e saluto.
#1408
Salve and1972rea. Sai che mi diverto moderatamente nel continuare a trattare di un assunto (l'esistenza di copie identiche ad un originale) palesemente assurdo ?.Comunque, citando dal tuo ultimo intervento : ".........poiché ogni particella che Marco possiede ha almeno una seppur minima probabilità di poter trovare copia di sé stessa nella stessa fisica relazione con la copia di tutte le altre componenti di Marco ; come a dire che non vi è bisogno della fisica per dimostrare la riproducibilità materiale (e solo quella materiale ) di Marco, ma basterebbe attendere i tempi lunghi dell'universo perché Marco possa scorgere dentro alla copia identica dei propri occhi........".
.........purtroppo - appunto - le copie identiche non possono esistere. Dal momento che ogni luogo ed ogni materialità (meglio ancora....ogni fisicità, categoria che - oltre alla materia - dovrebbe giustamente contenere pure l'energia).............sono soggetti alla risultante ("locale" o "individuale") di tutte le forze (pensiamo anche solo alla gravità) agenti all'interno dell'universo............in ogni punto dello stesso universo e su ciascuno dei suoi contenuti si rileverà una risultante diversa (non importa di quanto) di forze che stanno agendo su distanze in ogni caso sempre diverse. Con ciò escludendo ogni e qualsiasi criterio probabilistico circa la possibile realizzazione di supposte identicità di enti diversi. Saluti.
#1409
Attualità / Re:Mano de Dios
26 Novembre 2020, 21:12:44 PM
Salve Sapa. Ci hai parlato di Maradona (pace all'anima sua) definendolo un fenomeno "sportivamente parlando".Premetto di non aver mai seguito le prodezze pedatorie di uno (Sport? Spettacolo?, ci sarebbe da discuterne !!) che non amo, ma trovo profondamente inappropriato sentir parlare di "sportività" (semmai si sarà trattato di "abilità" o di "atleticità") di un personaggio così discutibile, del quale risultano persino mitizzati alcuni comportamenti sia fraudolenti (la Mano de Dios) che penalmente rilevanti (lasciamo perdere).

Certo che - come modelli da proporre alle prossime venture generazioni - la nostra cultura (ed in particolare quelle latine) sta/stanno facendo una interessante collezione di miti "sportivi" (Maradona, Armstrong, Pantani..........). Saluti.
#1410
Attualità / Re:Il nipote di Adam Smith
26 Novembre 2020, 19:00:23 PM
Citazione di: Jacopus il 26 Novembre 2020, 17:12:46 PM
Per Viator. Brevissima replica. L'uomo non è egoista, altrimenti tu ed io saremmo ancora su un albero a fare strani strilli ed a temere di finire divorati dai leoni. Spero che così sia più chiaro, anche se ho forti dubbi in proposito. Questo non vuol dire che l'uomo sia un santo altruista. Ondeggia fra i due sentimenti, altruismo, egoismo, proprio come Lia che accumula egoisticamente opere d'arte e poi al termine della sua vita, invece di, egoisticamente trasferirle ai suoi parenti, le devolve ad una fondazione, affinchè ne possano beneficiare tutti. Siamo però noi ad essere responsabili a quale di questi due ondeggiamenti vogliamo sforzarci di appartenere. Perchè l'uomo è un soggetto culturale almeno tanto quanto un soggetto biologico. Far passare tutto per biologismo, egoismo innato e così via è una notevole cavolata. Visto che sei allergico alle citazioni, ti dico che è così perchè l'ho deciso io, così almeno ci confrontiamo allo stesso livello di università della strada.
Un caro saluto.


Salve jacopus. Ma io non ho mai affermato che l'uomo sia costantemente, eternamente, esclusivamente egoista. Mi sono limitato ad affermare "essere il comportamento animale ed umano basato biologicamente e cronologicamente, nonchè tuttora, orientato sull'interesse al sè prima che all'altrui".
Poi evoluzione socialità, cultura, fede hanno certamente provveduto a diversificare comportamenti, obiettivi momentanei e particolari, etiche e morali etc., provvedendo a generare ciò che tu apprezzi ma che non credo proprio tu possa considerare come patrimonio originario degli individui.Circa il Lia, ancora non sappiamo. E se costui fosse stato in pessimi rapporticon il proprio parentado ?Infine la mia allergia alle citazioni riguarda solo le eventuali producibili da me, non quelle portate da altri.Io non porterò (quasi mai) citazioni essendo talmente ignorante (a livello di "Università del Vicolo Miracoli") da non essere in grado di conoscerne. Salutoni.