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Messaggi - Eutidemo

#1396
Varie / Rastislav e l'enigma dei tre secondini
01 Agosto 2023, 11:53:39 AM
Il prigioniero, è in una cella priva di finestre, dotata solo di tre porte chiuse ermeticamente e senza fessure o aperture di sorta (neanche quella della serratura, perchè sono chiuse con catenacci esterni),  per cui  il prigioniero è  completamente isolato ed al buio; inoltre, per soddisfare la paranoia del principe Rastislav, è stato pure bendato con una fascia di cuoio chiusa con un lucchetto,  ed ammanettato con le mani dietro la schiena.
***
Rastislav gli dice:
- Fuori di ciascuna delle tre porte ci sono tre secondini, ciascuno con un cappello, che può essere, a caso, di colore bianco o di colore nero; e di nessun altro colore.
Tali cappelli possono essere:
- due di un colore e uno di un altro colore (cioè due bianchi e uno nero, o due neri e uno bianco);
- oppure anche tutti e tre di uno solo dei due colori (tre bianchi o tre neri).
Ogni secondino conosce benissimo il colore del proprio cappello; ed anche il colore del cappello degli altri due, perchè li vede chiaramente.
***
Al riguardo considera che:
- chi indossa un cappello nero ha il mio ordine inderogabile di dire  sempre e soltanto "bugie", rispondendo immediatamente alla tua domanda;
- chi indossa un cappello bianco ha il mio ordine inderogabile di dire  sempre e soltanto cose "vere", rispondendo immediatamente alla tua domanda.
***
Tu puoi, fare, l'uno di seguito all'altro, "una sola ed unica domanda" a ciascuno dei tre secondini, che si chiamano Tizio, Caio e Sempronio.
Purchè tale domanda:
- riguardi soltanto il colore del suo cappello, ovvero il colore del cappello di uno soltanto degli altri due secondini;
- non sia di carattere "ipotetico" (ad esempio non puoi chiedere a Tizio: "Cosa mi risponderebbe Caio, se io gli chiedessi qual'è il colore del tuo cappello?" o altri simili tipi di domanda).
***
Inoltre:
a)
Tizio darà la sua risposta alla tua domanda in un orecchio di Caio, e non a te; quindi, non potrete sentire tale risposta nè te nè Sempronio.
b)
Caio, invece, darà la sua risposta alla tua domanda a voce alta; quindi, potrete sentire tale risposta sia tu che Tizio e Sempronio.
Inoltre Caio ti dovrà riferire, sempre a voce alta, in modo che tutti possano udire, quella che, "almeno secondo lui", è stata la risposta alla tua domanda gli ha detto nell'orecchio Tizio.
Fermo restando che:
- Tizio può aver risposto sia il vero sia il falso alla tua domanda;
- Caio può riferire sia ciò che gli ha effettivamente detto Tizio (vero o falso), sia ciò che NON gli ha affatto detto Tizio.
Tutto questo, ovviamente , dipende  dal colore del cappello che indossa Caio.
c)
Sempronio, infine, darà anche lui la sua risposta alla tua domanda a voce alta; quindi, potrete sentire tale risposta sia tu che Caio e Tizio.-
***
- Non ci sto capendo più niente!- si lamenta il prigioniero - E' un vero "papocchio"!-
***
- In realtà è un enigma "molto" più semplice da risolvere di quanto non sembri a prima vista; sembra complicato proprio perchè ti dà la chiave più semplice per risolverlo!- replica Rastislav - Per cui ti do  un'ora di tempo per risolverlo ed essere liberato; fermo restando che i secondini devono rispondere "immediatamente" alle tue domande!-
Lo saluta e se ne va!
***
Che domande fa il prigioniero, per indovinare il colore del cappello di ciascun secondino?
***
***
#1397
Citazione di: Phil il 31 Luglio 2023, 15:35:01 PMAlternative:
4*2/1+2=8*1-4-3+9
42x12=8x1x(4+3)x9
Esatto! ;)
Ma sono io che ho sbagliato a porre l'enigma, perchè dovevo consentire l'uso di "un solo" simbolo matematico.
Come, appunto, nella mia soluzione :)
#1398
Ciao Bobmax. :)
Io non morirò mai, perchè, in realtà, non sono mai nato; almeno come "mare".
Come "onda", invece, è assolutamente certo che morirò.
Questo per due ragioni:
- a causa degli errori che si accumulano nella riproduzione delle mie cellule (come quelli che si accumulano nelle fotocopie di fotocopie  di fotocopie... protratte troppo a lungo, fino a diventare illeggibili);
- a causa, comunque, della "legge dell'entropia".
Un saluto :)
#1399
Come al solito sei BRAVISSIMO.
La mia soluzione, invece, era:
- 4 - 2 - 1 - 2 = 8 - 1- 4 - 3 - 9
Cioè:
-9 = -9
;D

P.S.
Ho sbagliato a porre l'enigma, perchè dovevo consentire l'uso di un solo simbolo matematico (-); ma tanto tu l'avresti risolto lo stesso ;D
#1400
Ciao Bobmax.
E' vero che sia esistita la persona fisica Napoleone può essere considerato molto, moltissimo "probabile", ma mai assolutamente certo; però è assolutamente "certo" che, se Napoleone è davvero esistito, nascendo nel 1769, adesso è sicuramente morto.
***
Ora non voglio mettermi a disquisire di "giudizi analitici", di "giudizi sintetici" e di "giudizi sintetici a priori"; però, se la mia colf mi avvisa che il gatto ha fatto un suo bisogno sul pavimento del salotto, "le chiacchiere stanno a zero"!
Ed infatti:
- o la mia colf mente;
- oppure la cacca del gatto, se lei non l'ha pulita,  è ancora lì sul pavimento.
***
Se io la vedo con i miei occhi e l'annuso con il mio naso, non ho alcuna ragione di dubitare della sua esistenza "fisica"; nè sento la necessità di assaggiarla, per togliermi ogni dubbio residuo!
***
Ovviamente sto parlando a livello "fisico", in quanto, a livello "metafisico" sono convinto che tutto l'universo abbia una sua particolare natura "illusoria"; cioè non che "non esista", ma che sia soltanto la molteplice "manifestazione" dell'UNO.
***
Ma il discorso di questo topic era esclusivamente a livello "fenomenologico", e non "noumenico".
***
Un saluto! :)
***
#1401
Ciao Pensarbene. :)
Quanto scrivi è "molto" interessante; ma; come avevo già scritto, secondo me, "merita un TOPIC autonomo a parte".
***
Ed infatti la "meccanica quantistica" non descrive la "realtà macroscopica", di cui si occupa il presente topic, bensì la "realtà microscopica" delle "onde-particelle"; il che, almeno a mio parere, è una cosa assolutamente diversa.
***
Ed infatti, come noto, per illustrare il "principio di incertezza" della meccanica quantistica, un'idea in base alla quale è l'osservatore, al momento di effettuare un rilevazione, a determinare le caratteristiche della particella esaminata (carica, spin, posizione), lo scienziato austriaco Erwin Schrödinger, premio nobel per la fisica nel 1933, ideò il noto esperimento teorico, noto col nome di "Paradosso del gatto di Schrödinger".
***
Cioè, supponendo di avere un gatto chiuso in una scatola dove un meccanismo può fare o non fare da grilletto all'emissione di un gas velenoso, per entrambe le situazioni la probabilità è esattamente del 50%; per cui, secondo Schrödinger, visto che è impossibile sapere, prima di aprire la scatola, se il gas sia stato rilasciato o meno, fintanto che la scatola rimane chiusa il gatto si trova in uno "stato indeterminato", e, cioè, è sia vivo che morto.
***
Pertanto, sempre secondo Schrödinger, solo aprendo la scatola questa "sovrapposizione di stati" si risolverà, in un modo o nell'altro; nel senso  che è l'osservazione a determinare il risultato dell'osservazione stessa.
***
Il che, quantomeno a livello di "realtà macroscopica", secondo me, è assolutamente FALSO!
***
Ed infatti:
ORE 9,00: si chiude il gatto vivo nella scatola.
ORE 10,00: essendo in una scatola chiusa, noi "non sappiamo" se a quell'ora il gatto è ancora vivo o è già morto; però il fatto che noi "non lo sappiamo", non potendo osservarlo, non significa affatto che l'animale sia "oggettivamente ancora vivo" o che sia già "oggettivamente morto".
ORE 11,00: apriamo la scatola, e scopriamo che il il gatto è morto.
ORE 12,00: effettuando l'autopsia del suo cadavere, il medico legale accerta senza ombra di dubbio che il gatto è morto alle ore 9,30; per cui alle ore 10,00, lui era "oggettivamente" già cadavere, anche se noi, in quel momento, non potendo osservarlo, non lo sapevamo.
***
Lo stesso discorso varrebbe se nella scatola ci fosse stato messo anche un "videoregistratore", il cui contenuto è visionabile solo "a posteriori".
***
Per cui, qualunque effetto "ontologico" abbia l'"osservazione" sulle "onde/particelle", secondo me, di sicuro non ha alcun effetto "ontologico"  sui "gatti"; cioè, a livello macroscopico!
***
Ma sono andato completamente OFF TOPIC, scusami!
***
Un saluto! :)
***
#1402
Il principe Vastislav  dice ad un nuovo prigioniero.
- Inserendo i simboli matematici opportuni delle principali operazioni aritmetiche (– (meno), + (più), x (per), ÷ (diviso) nei punti giusti, si può trasformare una "eguaglianza errata" in una "eguaglianza corretta", mantenendo la stessa sequenza dei numeri.
Ad esempio:
23=33 (eguaglianza errata)
2 x 3 = 3 + 3 (eguaglianza corretta)
Cioè:
6 = 6
Hai capito?-
- Certo!- risponde il prigioniero.
- Allora, inserendo i simboli matematici opportuni delle principali operazioni aritmetiche (– (meno), + (più), x (per), ÷ (diviso) che ti servono, nei punti giusti della seguente "eguaglianza errata", devi trasformarla in una "eguaglianza corretta"; però sempre mantenendo la stessa sequenza dei numeri.
4212 = 81439
Puoi usare anche carta e penna, ma non ci devi impiegare più di dieci minuti!
***
Come risolve l'enigma il prigioniero?
***
#1403
Ciao Bobmax. :)
Sono d'accordo con te che la  "verità metafisica", essendo negazione della negazione (Dio) non necessita di alcunché.
***
Ma la "verità fisica" è verificabile oggettivamente!
Ed infatti:
- se io affermo che la persona fisica di Napoleone è ormai defunta da più di due secoli, dico una cosa "vera";
- se, invece, io affermo che la persona fisica di Napoleone è ancora viva e vegeta, dico una cosa "falsa".
***
La nostra mente spesso prende per vero ciò che è invece falso; ma può anche prendere per vero ciò che è oggettivamente vero!
***
Un saluto! :)
***
#1404
Ciao Pensarbene. :)
Quanto riferisci circa le tue discussioni con un "chatbot" è molto interessante; e, secondo me, meriterebbe un TOPIC a parte.
Però insisto a chiederti un ESEMPIO di:
- una affermazione "non falsa", ma che non è affatto "vera"?
- una affermazione "non vera", ma che non è affatto "falsa"?
***
Un saluto! :)
***
#1405
Può darsi!
Ma la "o" corsiva e quella in stampatello, a parte le dimensioni, sono identiche, mentre la "m" e la "b" no; e quest'ultima non la vedo in corsivo.
#1406
Ciao Iano. :)
In ordine alle tue "interessanti", ed in parte anche "condivisibili", considerazioni, osservo quanto segue:
***
.
1)
E' ovvio che io mi stavo riferendo ad un "soggetto umano" (Pinocchio a parte); altrimenti non avrei precisato  che si trattava di un "soggetto consapevole di mentire".
Comunque hai fatto benissimo ad introdurre l'argomento dei "computer"; il quale tema presenta una problematica in buona parte simile, ma anche alquanto diversa da questa, e che, quindi, farà parte di un altro mio autonomo topic.
***
.
2)
Poi tu, giustamente, scrivi: "Se io dico che ad una domanda il soggetto può rispondere solo ''si'' , ''no'', ''non lo so'', mi sto riferendo a una macchina ideale che a rispondere in tal modo ho programmato, o ad un umano che ho provato in tal modo a coercire? Se io dico che il soggetto è incapace di dire la verità,  sembrerebbe una macchina in tal guisa programmata. Se io dico che il soggetto non può comunque esimersi dal dare una risposta, sembrerebbe un uomo che io cerco di coercire a dare una risposta. Ignaro della natura del soggetto, non ottenendo una risposta, come devo interpretare la cosa?"
***
Il che è giustissimo, ma temo che tu abbia "frainteso" il mio presente "autonomo" topic come se fosse un'"appendice" o un "corollario" del mio indovinello del principe Vastlslav; con il quale, invece, "non ha assolutamente NIENTE a che vedere!"
***
Ed infatti, in questo topic, io mi riferisco invece ad un soggetto umano che può rispondere ''si'' , ''no'', ''non lo so'', ovvero "qualsiasi altra cosa", così come gli pare e piace; il quale, a seconda della sua etica e/o della sua convenienza, può essere "sincero" o "mendace" in base ai tempi e alle circostanze in cui si trova a rispondere.
Non mi sto affatto riferendo a una macchina ideale programmata a mentire o a dire la verità; ovvero ad un essere umano "che ho provato in tal modo a coercire".
***
Ecco come devi interpretare la cosa; anche se, sinceramente, non mi sembra affatto che, dal testo del mio topic, si potesse interpretare in modo diverso!
***
.
3)
Poi tu concludi: "Forse ci chiederemo allora ''cosa si intende esattamente per dare una risposta?''. Se non ho avuto ancora una risposta, come faccio ad essere certo che non la avrò? Come faccio quindi ad essere certo che si tratti di una non risposta?"
***
Al riguardo:
a)
Quanto alla tua domanda ''cosa si intende esattamente per dare una risposta?'", secondo me "dare una risposta" consiste nel cercare di soddisfare (verbalmente o per scritto, veracemente o no), il desiderio di sapere qualcosa manifestato da qualcuno con una specifica "domanda".
b)
Quanto alla tua domanda ''Se non ho avuto ancora una risposta, come faccio ad essere certo che non la avrò?", la mi risposta è che non puoi in alcun modo saperlo o esserne certo.
Ed infatti;
- per motivi suoi, l'interrogato potrebbe non volerti o non poterti rispondere  mai;
- oppure, sempre per per motivi suoi, l'interrogato potrebbe risponderti a distanza di mesi o di anni, quando ormai non te lo aspetti più.
c)
Quanto alla tua domanda ''Come faccio ad essere certo che si tratti di una non risposta?", questo lo puoi desumere dal suo contenuto logico.
Ed infatti:
- se l'interrogato "ti risponde in modo pertinente ad attinente alla tua domanda", sincero o mendace che esso sia, la sua è senz'altro "una risposta" ("che ora è?"- "le quattro!" -vero meno che sia-);
- se, invece l'interrogato "NON ti risponde in modo pertinente ad attinente alla tua domanda", sincero o mendace che esso sia, la sua è senz'altro "una non risposta" ("che ora è?"- "piove!").
***
.
***
Un saluto! :)
***


#1407
Ciao Pensarbene. :)
Trovo la tua osservazione molto "interessante" e "intrigante"; sebbene un po' troppo "criptica".
Pertanto, al di fuori di un "linguaggio informatico quantistico", mi puoi fare un "esempio colloquiale" di:
- una affermazione "non falsa", ma che non è affatto "vera"?
- una affermazione "non vera", ma che non è affatto "falsa"?
***
Grazie per l'intervento e un saluto! :)
***
#1408
Tematiche Filosofiche / Che cos'è la "falsità"?
30 Luglio 2023, 06:39:37 AM
Sembra ovvio sostenere che la la "falsità" sia il contrario della "verità"; il che in molti casi è vero, ma, secondo me, occorre sgombrare il campo da alcuni equivoci:
- sia di carattere "logico";
- sia di carattere "semantico".
***
Innanzitutto per ridurre la possibilità di fraintendimenti, secondo me, sarebbe più opportuno parlare di "affermazioni false" e di "affermazioni vere"; ma, anche così, spesso, si cade comunque in equivoco.
***
Ed infatti:
.
1)
Non bisogna confondere una "menzogna" (o "bugia") con una "affermazione non corrispondente alla realtà oggettiva di una cosa, di un evento o di una situazione".
Ed infatti tutto dipende:
- dalle "informazioni" a disposizione del soggetto;
- dall'esattezza o meno di tali "informazioni";
- da ciò che il soggetto "dichiara", in conformità, in contrasto, o in assenza delle "informazioni" in suo possesso.
***
Cioè:
a)
Se Caio è correttamente informato della morte di Tizio, ma dolosamente dichiara che è ancora vivo, allora, contemporaneamente:
- "mente" (consapevole di mentire);
- fa "una affermazione non corrispondente alla realtà oggettiva di un evento" (perchè Tizio è effettivamente morto).
b)
Se Caio, invece, non è correttamente informato della morte di Tizio, ritenendo che sia morto, mentre, invece lui è ancora vivo, ma dolosamente dichiara che vive ancora, allora:
- "mente" (poichè dichiara qualcosa di contrario a quello che -erroneamente- gli risulta);
- però fa una "affermazione corrispondente alla realtà oggettiva di un evento" (perchè Tizio è ancora vivo è vegeto).
***
In parole povere, in modo più "icastico":
- si può "mentire" affermando una cosa oggettivamente "falsa".
- ma si può anche benissimo "mentire" affermando una cosa oggettivamente "vera".
***
.
2)
A differenza di quanto spesso si dà per scontato, non è affatto corretto ritenere che una cosiddetta "affermazione falsa" sia il "contrario" di una cosiddetta  "affermazione vera"; come, invece, quasi sempre si crede.
Cioè, per tornare all'esempio di cui sopra:
a)
Se Caio è correttamente informato che Tizio è "morto", ma dichiara che è ancora "vivo", allora, "mente" dicendo il <<contrario della verità>>.
b)
Se Caio è correttamente informato della morte di Tizio, ma, invece, "dichiara di non sapere se è vivo o è morto", allora, mente dicendo il <<una cosa diversa della verità>>.
***
In entrambi i casi "mente", in quanto mentire non significa necessariamente dire l'"opposto della verità", ma anche, semplicemente, dire qualcosa di "diverso dalla verità"!
***
Questo è un equivoco in cui molto spesso si incorre.
***
.
3)
Infine non va confusa la "menzogna" con l'"errore".
Ed infatti, se io dico che la somma di 2.365 + 3.256 è uguale a 5.421 (mentre invece è uguale a 5.621):
- se sto cercando di fregare il mio creditore, allora sto "mentendo";
- se, invece, ho sbagliato il calcolo in buona fede, allora ho semplicemente commesso un "errore".
***
.
CONCLUSIONE
Mi rendo conto di "aver scoperto l'acqua calda"; almeno "in teoria". Però ho voluto lo stesso scrivere questo "post", perchè ho notato che molti, più o meno inconsapevolmente, spesso,  "in pratica" confondono una cosa con l'altra!
***
#1409
Citazione di: iano il 29 Luglio 2023, 17:21:22 PMBene, Eutidemo, grazie per i tuoi apprezzamenti, che ricambio sentitamente.
Mi astengo dal ribattere punto per punto, perchè abbiamo approcci diversi, imagino dovuti ai diversi studi fatti, e una differente conseguente forma mentis.
I tuoi non sono enigmi logici, ma io tendo a vederli così per deviazione mentale.
In matematica non esiste la ''colloquialità''.
Se si cambia una frase anche minimamente, può sembrare non cambi nulla, ma le sensazioni  nel suo ambito valgono poco.
Occorre infatti dimostrare sempre l'equivalenza di due frasi formalmente diverse.
Direi che i nostri sono approcci inconciliabili, ma non perciò mancano di arricchirci quando li mettiamo a confronto, dandoci reciproci spunti, come ben dici.

Non volendo minimamente scoraggiarti dal proseguire nell'ideare i tuoi vulcanici enigmi, c'è però un difetto di fondo.
L'enigma e la sua soluzione non vengono da una terza parte, e sono inevitabilmente imperfetti perchè ideati al momento e ci tocca aggiustarli strada facendo.
Così diventiamo più collaudatori di enigmi che solutori. :)

Seguirò con interesse il tuo prossimo argomento filosofico se non contiene termini troppo tecnici, e troppi riferimenti a filosofi.
La mia formazione non è filosofica.
Sono solo uno che ama pensare..

Sono io che ringrazio te per i tuoi interventi, che considero sempre molto stimolanti (anche se non sempre li condivido). ;)
#1410
Le interessantissime considerazioni di Iano, anche se non tutte condivisibil, mi inducono ad aprire, al riguardo, un apposito TOPIC nella sezione filosofica.
Ma lo farò domani! 
Grazie a Iano per suoi spunti! :)