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Messaggi - Eutidemo

#1396
Ciao Bobmax. :)
Io non morirò mai, perchè, in realtà, non sono mai nato; almeno come "mare".
Come "onda", invece, è assolutamente certo che morirò.
Questo per due ragioni:
- a causa degli errori che si accumulano nella riproduzione delle mie cellule (come quelli che si accumulano nelle fotocopie di fotocopie  di fotocopie... protratte troppo a lungo, fino a diventare illeggibili);
- a causa, comunque, della "legge dell'entropia".
Un saluto :)
#1397
Come al solito sei BRAVISSIMO.
La mia soluzione, invece, era:
- 4 - 2 - 1 - 2 = 8 - 1- 4 - 3 - 9
Cioè:
-9 = -9
;D

P.S.
Ho sbagliato a porre l'enigma, perchè dovevo consentire l'uso di un solo simbolo matematico (-); ma tanto tu l'avresti risolto lo stesso ;D
#1398
Ciao Bobmax.
E' vero che sia esistita la persona fisica Napoleone può essere considerato molto, moltissimo "probabile", ma mai assolutamente certo; però è assolutamente "certo" che, se Napoleone è davvero esistito, nascendo nel 1769, adesso è sicuramente morto.
***
Ora non voglio mettermi a disquisire di "giudizi analitici", di "giudizi sintetici" e di "giudizi sintetici a priori"; però, se la mia colf mi avvisa che il gatto ha fatto un suo bisogno sul pavimento del salotto, "le chiacchiere stanno a zero"!
Ed infatti:
- o la mia colf mente;
- oppure la cacca del gatto, se lei non l'ha pulita,  è ancora lì sul pavimento.
***
Se io la vedo con i miei occhi e l'annuso con il mio naso, non ho alcuna ragione di dubitare della sua esistenza "fisica"; nè sento la necessità di assaggiarla, per togliermi ogni dubbio residuo!
***
Ovviamente sto parlando a livello "fisico", in quanto, a livello "metafisico" sono convinto che tutto l'universo abbia una sua particolare natura "illusoria"; cioè non che "non esista", ma che sia soltanto la molteplice "manifestazione" dell'UNO.
***
Ma il discorso di questo topic era esclusivamente a livello "fenomenologico", e non "noumenico".
***
Un saluto! :)
***
#1399
Ciao Pensarbene. :)
Quanto scrivi è "molto" interessante; ma; come avevo già scritto, secondo me, "merita un TOPIC autonomo a parte".
***
Ed infatti la "meccanica quantistica" non descrive la "realtà macroscopica", di cui si occupa il presente topic, bensì la "realtà microscopica" delle "onde-particelle"; il che, almeno a mio parere, è una cosa assolutamente diversa.
***
Ed infatti, come noto, per illustrare il "principio di incertezza" della meccanica quantistica, un'idea in base alla quale è l'osservatore, al momento di effettuare un rilevazione, a determinare le caratteristiche della particella esaminata (carica, spin, posizione), lo scienziato austriaco Erwin Schrödinger, premio nobel per la fisica nel 1933, ideò il noto esperimento teorico, noto col nome di "Paradosso del gatto di Schrödinger".
***
Cioè, supponendo di avere un gatto chiuso in una scatola dove un meccanismo può fare o non fare da grilletto all'emissione di un gas velenoso, per entrambe le situazioni la probabilità è esattamente del 50%; per cui, secondo Schrödinger, visto che è impossibile sapere, prima di aprire la scatola, se il gas sia stato rilasciato o meno, fintanto che la scatola rimane chiusa il gatto si trova in uno "stato indeterminato", e, cioè, è sia vivo che morto.
***
Pertanto, sempre secondo Schrödinger, solo aprendo la scatola questa "sovrapposizione di stati" si risolverà, in un modo o nell'altro; nel senso  che è l'osservazione a determinare il risultato dell'osservazione stessa.
***
Il che, quantomeno a livello di "realtà macroscopica", secondo me, è assolutamente FALSO!
***
Ed infatti:
ORE 9,00: si chiude il gatto vivo nella scatola.
ORE 10,00: essendo in una scatola chiusa, noi "non sappiamo" se a quell'ora il gatto è ancora vivo o è già morto; però il fatto che noi "non lo sappiamo", non potendo osservarlo, non significa affatto che l'animale sia "oggettivamente ancora vivo" o che sia già "oggettivamente morto".
ORE 11,00: apriamo la scatola, e scopriamo che il il gatto è morto.
ORE 12,00: effettuando l'autopsia del suo cadavere, il medico legale accerta senza ombra di dubbio che il gatto è morto alle ore 9,30; per cui alle ore 10,00, lui era "oggettivamente" già cadavere, anche se noi, in quel momento, non potendo osservarlo, non lo sapevamo.
***
Lo stesso discorso varrebbe se nella scatola ci fosse stato messo anche un "videoregistratore", il cui contenuto è visionabile solo "a posteriori".
***
Per cui, qualunque effetto "ontologico" abbia l'"osservazione" sulle "onde/particelle", secondo me, di sicuro non ha alcun effetto "ontologico"  sui "gatti"; cioè, a livello macroscopico!
***
Ma sono andato completamente OFF TOPIC, scusami!
***
Un saluto! :)
***
#1400
Il principe Vastislav  dice ad un nuovo prigioniero.
- Inserendo i simboli matematici opportuni delle principali operazioni aritmetiche (– (meno), + (più), x (per), ÷ (diviso) nei punti giusti, si può trasformare una "eguaglianza errata" in una "eguaglianza corretta", mantenendo la stessa sequenza dei numeri.
Ad esempio:
23=33 (eguaglianza errata)
2 x 3 = 3 + 3 (eguaglianza corretta)
Cioè:
6 = 6
Hai capito?-
- Certo!- risponde il prigioniero.
- Allora, inserendo i simboli matematici opportuni delle principali operazioni aritmetiche (– (meno), + (più), x (per), ÷ (diviso) che ti servono, nei punti giusti della seguente "eguaglianza errata", devi trasformarla in una "eguaglianza corretta"; però sempre mantenendo la stessa sequenza dei numeri.
4212 = 81439
Puoi usare anche carta e penna, ma non ci devi impiegare più di dieci minuti!
***
Come risolve l'enigma il prigioniero?
***
#1401
Ciao Bobmax. :)
Sono d'accordo con te che la  "verità metafisica", essendo negazione della negazione (Dio) non necessita di alcunché.
***
Ma la "verità fisica" è verificabile oggettivamente!
Ed infatti:
- se io affermo che la persona fisica di Napoleone è ormai defunta da più di due secoli, dico una cosa "vera";
- se, invece, io affermo che la persona fisica di Napoleone è ancora viva e vegeta, dico una cosa "falsa".
***
La nostra mente spesso prende per vero ciò che è invece falso; ma può anche prendere per vero ciò che è oggettivamente vero!
***
Un saluto! :)
***
#1402
Ciao Pensarbene. :)
Quanto riferisci circa le tue discussioni con un "chatbot" è molto interessante; e, secondo me, meriterebbe un TOPIC a parte.
Però insisto a chiederti un ESEMPIO di:
- una affermazione "non falsa", ma che non è affatto "vera"?
- una affermazione "non vera", ma che non è affatto "falsa"?
***
Un saluto! :)
***
#1403
Può darsi!
Ma la "o" corsiva e quella in stampatello, a parte le dimensioni, sono identiche, mentre la "m" e la "b" no; e quest'ultima non la vedo in corsivo.
#1404
Ciao Iano. :)
In ordine alle tue "interessanti", ed in parte anche "condivisibili", considerazioni, osservo quanto segue:
***
.
1)
E' ovvio che io mi stavo riferendo ad un "soggetto umano" (Pinocchio a parte); altrimenti non avrei precisato  che si trattava di un "soggetto consapevole di mentire".
Comunque hai fatto benissimo ad introdurre l'argomento dei "computer"; il quale tema presenta una problematica in buona parte simile, ma anche alquanto diversa da questa, e che, quindi, farà parte di un altro mio autonomo topic.
***
.
2)
Poi tu, giustamente, scrivi: "Se io dico che ad una domanda il soggetto può rispondere solo ''si'' , ''no'', ''non lo so'', mi sto riferendo a una macchina ideale che a rispondere in tal modo ho programmato, o ad un umano che ho provato in tal modo a coercire? Se io dico che il soggetto è incapace di dire la verità,  sembrerebbe una macchina in tal guisa programmata. Se io dico che il soggetto non può comunque esimersi dal dare una risposta, sembrerebbe un uomo che io cerco di coercire a dare una risposta. Ignaro della natura del soggetto, non ottenendo una risposta, come devo interpretare la cosa?"
***
Il che è giustissimo, ma temo che tu abbia "frainteso" il mio presente "autonomo" topic come se fosse un'"appendice" o un "corollario" del mio indovinello del principe Vastlslav; con il quale, invece, "non ha assolutamente NIENTE a che vedere!"
***
Ed infatti, in questo topic, io mi riferisco invece ad un soggetto umano che può rispondere ''si'' , ''no'', ''non lo so'', ovvero "qualsiasi altra cosa", così come gli pare e piace; il quale, a seconda della sua etica e/o della sua convenienza, può essere "sincero" o "mendace" in base ai tempi e alle circostanze in cui si trova a rispondere.
Non mi sto affatto riferendo a una macchina ideale programmata a mentire o a dire la verità; ovvero ad un essere umano "che ho provato in tal modo a coercire".
***
Ecco come devi interpretare la cosa; anche se, sinceramente, non mi sembra affatto che, dal testo del mio topic, si potesse interpretare in modo diverso!
***
.
3)
Poi tu concludi: "Forse ci chiederemo allora ''cosa si intende esattamente per dare una risposta?''. Se non ho avuto ancora una risposta, come faccio ad essere certo che non la avrò? Come faccio quindi ad essere certo che si tratti di una non risposta?"
***
Al riguardo:
a)
Quanto alla tua domanda ''cosa si intende esattamente per dare una risposta?'", secondo me "dare una risposta" consiste nel cercare di soddisfare (verbalmente o per scritto, veracemente o no), il desiderio di sapere qualcosa manifestato da qualcuno con una specifica "domanda".
b)
Quanto alla tua domanda ''Se non ho avuto ancora una risposta, come faccio ad essere certo che non la avrò?", la mi risposta è che non puoi in alcun modo saperlo o esserne certo.
Ed infatti;
- per motivi suoi, l'interrogato potrebbe non volerti o non poterti rispondere  mai;
- oppure, sempre per per motivi suoi, l'interrogato potrebbe risponderti a distanza di mesi o di anni, quando ormai non te lo aspetti più.
c)
Quanto alla tua domanda ''Come faccio ad essere certo che si tratti di una non risposta?", questo lo puoi desumere dal suo contenuto logico.
Ed infatti:
- se l'interrogato "ti risponde in modo pertinente ad attinente alla tua domanda", sincero o mendace che esso sia, la sua è senz'altro "una risposta" ("che ora è?"- "le quattro!" -vero meno che sia-);
- se, invece l'interrogato "NON ti risponde in modo pertinente ad attinente alla tua domanda", sincero o mendace che esso sia, la sua è senz'altro "una non risposta" ("che ora è?"- "piove!").
***
.
***
Un saluto! :)
***


#1405
Ciao Pensarbene. :)
Trovo la tua osservazione molto "interessante" e "intrigante"; sebbene un po' troppo "criptica".
Pertanto, al di fuori di un "linguaggio informatico quantistico", mi puoi fare un "esempio colloquiale" di:
- una affermazione "non falsa", ma che non è affatto "vera"?
- una affermazione "non vera", ma che non è affatto "falsa"?
***
Grazie per l'intervento e un saluto! :)
***
#1406
Tematiche Filosofiche / Che cos'è la "falsità"?
30 Luglio 2023, 06:39:37 AM
Sembra ovvio sostenere che la la "falsità" sia il contrario della "verità"; il che in molti casi è vero, ma, secondo me, occorre sgombrare il campo da alcuni equivoci:
- sia di carattere "logico";
- sia di carattere "semantico".
***
Innanzitutto per ridurre la possibilità di fraintendimenti, secondo me, sarebbe più opportuno parlare di "affermazioni false" e di "affermazioni vere"; ma, anche così, spesso, si cade comunque in equivoco.
***
Ed infatti:
.
1)
Non bisogna confondere una "menzogna" (o "bugia") con una "affermazione non corrispondente alla realtà oggettiva di una cosa, di un evento o di una situazione".
Ed infatti tutto dipende:
- dalle "informazioni" a disposizione del soggetto;
- dall'esattezza o meno di tali "informazioni";
- da ciò che il soggetto "dichiara", in conformità, in contrasto, o in assenza delle "informazioni" in suo possesso.
***
Cioè:
a)
Se Caio è correttamente informato della morte di Tizio, ma dolosamente dichiara che è ancora vivo, allora, contemporaneamente:
- "mente" (consapevole di mentire);
- fa "una affermazione non corrispondente alla realtà oggettiva di un evento" (perchè Tizio è effettivamente morto).
b)
Se Caio, invece, non è correttamente informato della morte di Tizio, ritenendo che sia morto, mentre, invece lui è ancora vivo, ma dolosamente dichiara che vive ancora, allora:
- "mente" (poichè dichiara qualcosa di contrario a quello che -erroneamente- gli risulta);
- però fa una "affermazione corrispondente alla realtà oggettiva di un evento" (perchè Tizio è ancora vivo è vegeto).
***
In parole povere, in modo più "icastico":
- si può "mentire" affermando una cosa oggettivamente "falsa".
- ma si può anche benissimo "mentire" affermando una cosa oggettivamente "vera".
***
.
2)
A differenza di quanto spesso si dà per scontato, non è affatto corretto ritenere che una cosiddetta "affermazione falsa" sia il "contrario" di una cosiddetta  "affermazione vera"; come, invece, quasi sempre si crede.
Cioè, per tornare all'esempio di cui sopra:
a)
Se Caio è correttamente informato che Tizio è "morto", ma dichiara che è ancora "vivo", allora, "mente" dicendo il <<contrario della verità>>.
b)
Se Caio è correttamente informato della morte di Tizio, ma, invece, "dichiara di non sapere se è vivo o è morto", allora, mente dicendo il <<una cosa diversa della verità>>.
***
In entrambi i casi "mente", in quanto mentire non significa necessariamente dire l'"opposto della verità", ma anche, semplicemente, dire qualcosa di "diverso dalla verità"!
***
Questo è un equivoco in cui molto spesso si incorre.
***
.
3)
Infine non va confusa la "menzogna" con l'"errore".
Ed infatti, se io dico che la somma di 2.365 + 3.256 è uguale a 5.421 (mentre invece è uguale a 5.621):
- se sto cercando di fregare il mio creditore, allora sto "mentendo";
- se, invece, ho sbagliato il calcolo in buona fede, allora ho semplicemente commesso un "errore".
***
.
CONCLUSIONE
Mi rendo conto di "aver scoperto l'acqua calda"; almeno "in teoria". Però ho voluto lo stesso scrivere questo "post", perchè ho notato che molti, più o meno inconsapevolmente, spesso,  "in pratica" confondono una cosa con l'altra!
***
#1407
Citazione di: iano il 29 Luglio 2023, 17:21:22 PMBene, Eutidemo, grazie per i tuoi apprezzamenti, che ricambio sentitamente.
Mi astengo dal ribattere punto per punto, perchè abbiamo approcci diversi, imagino dovuti ai diversi studi fatti, e una differente conseguente forma mentis.
I tuoi non sono enigmi logici, ma io tendo a vederli così per deviazione mentale.
In matematica non esiste la ''colloquialità''.
Se si cambia una frase anche minimamente, può sembrare non cambi nulla, ma le sensazioni  nel suo ambito valgono poco.
Occorre infatti dimostrare sempre l'equivalenza di due frasi formalmente diverse.
Direi che i nostri sono approcci inconciliabili, ma non perciò mancano di arricchirci quando li mettiamo a confronto, dandoci reciproci spunti, come ben dici.

Non volendo minimamente scoraggiarti dal proseguire nell'ideare i tuoi vulcanici enigmi, c'è però un difetto di fondo.
L'enigma e la sua soluzione non vengono da una terza parte, e sono inevitabilmente imperfetti perchè ideati al momento e ci tocca aggiustarli strada facendo.
Così diventiamo più collaudatori di enigmi che solutori. :)

Seguirò con interesse il tuo prossimo argomento filosofico se non contiene termini troppo tecnici, e troppi riferimenti a filosofi.
La mia formazione non è filosofica.
Sono solo uno che ama pensare..

Sono io che ringrazio te per i tuoi interventi, che considero sempre molto stimolanti (anche se non sempre li condivido). ;)
#1408
Le interessantissime considerazioni di Iano, anche se non tutte condivisibil, mi inducono ad aprire, al riguardo, un apposito TOPIC nella sezione filosofica.
Ma lo farò domani! 
Grazie a Iano per suoi spunti! :)
#1409
Ciao Iano :)
In ordine alle tue considerazioni, in verità -questa volta- un tantino "sofistiche", osservo quanto segue:
.
1)
Specificare il "tempo della domanda", non implica necessariamente di dover specificare anche il "tempo della risposta"; ed infatti, in base all'"id quod plerumque accidit", è ovvio che la risposta si intende che debba essere più o meno contestuale alla domanda.
Ed infatti, in nessun altro enigma che conosco, non specificare entro quanto tempo l'interrogato deve rispondere ad una domanda, consente a quest'ultimo di non rispondere mai, oppure dopo venti anni.
***
.
2)
E' invece verissimo che la giustizia del principe  Rastislav non è la nostra; ed infatti il principe  Rastislav avrebbe impiccato e sostituito subito il secondino recalcitrante a rispondere, mentre il nostro sistema giudiziario non lo consentirebbe.
E se il secondino recalcitrante a rispondere avesse eccepito che il principe non gli aveva fissato un tempo per la risposta, per cui lui si riservava di rispondere quando pareva a lui, probabilmente il principe  Rastislav lo avrebbe fatto bollire a fuoco lento; dicendogli "Dimmi quando ti sei riscaldato a sufficienza per rispondere"!
***
.
3)
Poi tu scrivi: "'Il secondino è obbligato a rispondere A oppure B oppure C, può interpretarsi che non può dare altri tipi di risposte. Se invece lo si interpreta come, '' è obbligato a dare una risposta'', bisogna specificare quanto tempo ha per rispondere. Diversamente non potremo dimostrare in modo ''oggettivo e verificabile'' che la momentanea mancata risposta derivi da una volontà di non rispondere."
***
Sinceramente faccio fatica a comprendere un ragionamento così logicamente involuto e contorto!
***
Ed infatti, stabilire che "'Il secondino è obbligato a rispondere soltanto A oppure B oppure C", significa senz'altro:
- che è obbligato comunque a dare una risposta quando riceve la domanda (e non un anno dopo);
- che non può dare alla domanda risposte diverse da A oppure B oppure C.
***
Peraltro, a differenza di quanto tu "sofisticheggi", il principe:
- non deve affatto controllare in modo ''oggettivo e verificabile'' che la momentanea mancata risposta derivi da una volontà di non rispondere del secondino (chi ha mai detto una cosa del genere?);
- bensì deve soltanto controllare in modo ''oggettivo e verificabile'' che la risposta data dal secondino corrisponda a verità.
Tutto qui! ;)
***
.
4)
Poi tu scrivi: "La volontà inoltre non interviene, perchè tu stesso hai detto che  al posto del secondino possiamo mettere una macchina (una ChatBox) la quale funziona in base ad una logica, e perciò mi sono sentito autorizzato a considerare l'enigma di tipo puramente logico."
Ed infatti si tratta di un enigma di tipo puramente logico, in quanto il principe non deve affatto controllare in modo ''oggettivo e verificabile'' che la momentanea mancata risposta derivi da una volontà di non rispondere del secondino.
Chi ha mai detto una cosa del genere?
***
.
5)
Il principio su cui si basa la soluzione di  Bobmax si basa sullo stesso identico principio sul quale si basa la mia; ma, come ho già scritto, almeno secondo me, la sua soluzione è senz'altro preferibile alla mia in quanto è molto più semplice e più lineare.
***
.
6)
Poi tu scrivi "Il secondino non può rispondere mentendo, perchè per rispondere mentendo deve essere certo di poter mentire, e per poter mentire dovrebbe sapere dove è nascosta la moneta, ma invece non lo sa."
***
Il che costituisce un macroscopico "errore logico"!
***
Ed infatti "mentire" significa fare consapevolmente una "dichiarazione mendace",  diversa da una "dichiarazione sincera"; la quale, in questo caso, sarebbe: "Non lo so dove diamine sia la moneta".
Quindi non è affatto vero, come scrivi tu, che,  per "poter mentire", il secondino dovrebbe sapere dove è nascosta la moneta; ed infatti, per "poter mentire", è sufficiente che "il secondino dia una risposta diversa dalla verità."
E la "VERITA'" è che lui "non sa dove sia nascosta la moneta"!
Quindi se risponde sia "SI'" che "NO", dà in ogni caso una "RISPOSTA MENDACE", perchè la verità è che lui, in realtà, non sa affatto dove è nascosta la moneta!
Per poter mentire, infatti, non è affatto necessario che sappia dov'è la moneta!
***
Per spiegarmi meglio, ti farò un esempio molto semplice.
Poniamo che Caio, figlio di Sempronio, abbia appena fatto l'esame di maturità; però i "quadri" non sono ancora usciti, quindi Caio ignora se sia stato promosso o meno.
Sempronio chiede al figlio: "Sei stato promosso?".
Se dicesse la verità, Caio  dovrebbe rispondere: "Non lo so, perchè i quadri non sono ancora usciti!".
Se, invece, risponde "Sì, sono stato promosso" oppure "No, sono stato bocciato", "mente" in entrambi i casi, perchè non sta dicendo la verità; ed infatti i "quadri" non sono ancora usciti!
***
.
7)
Quanto al fatto che non si possa trasformare la domanda:
"E' vero che ho una moneta nascosta nella mia scarpa destra?".
con la domanda:
''Sai se è vero che ho una moneta nella mia scarpa destra?''
ritengo che Protagora ti farebbe un baffo! ;D
***
Ed infatti è ovvio che  le due domande da te ipotizzate "si equivalgono in pieno", in quanto la conoscenza o l'ignoranza di dove si trova la moneta:
- è "implicita logicamente" nella prima domanda;
-  è "esplicita dialetticamente"  nella seconda.
***
O trovi forse qualche differenza nel chiedere "Che ora è?", oppure "Sai che ora è"?
E' chiaro che le due domande si equivalgono!
***
Salvo che non incontri Stanlio e Ollio!
***
Un cordiale saluto! :)
***
P.S.
I tuoi spunti sono comunque sempre molto interessanti (seriamente)!
#1410
Citazione di: iano il 29 Luglio 2023, 10:39:43 AMLa tua domanda e quella di Bobmax non sono affatto equivalenti.
Io ho calibrato la mia risposta su quella di Bobmax.
Nel caso della tua domanda la questione infatti diventa più sottile.
Inoltre non puoi trasformare la tua domanda :"E' vero che ho una moneta nascosta nella mia scarpa destra?".
in : ''Sai se è vero che ho una moneta nella mia scarpa destra?''
senza prima dimostrare che le due domande si equivalgano logicamente.
Secondo me non si equivalgono.