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Messaggi - daniele22

#1411
Varie / Re: Mai dire mai, tuttavia…
09 Marzo 2022, 21:21:30 PM
Citazione di: viator il 09 Marzo 2022, 18:24:20 PMSalve a bobmax ed a tutti. Io il problema lo vedo assai semplice : Si tratta dell'invasione della ideologia. Basterebbe tenerla a guinzaglio oppure sciolta (a piacere) MA SEMPRE CON LA MUSERUOLA (eliminarla -l'ideologia - sarebbe impossibile e crudelissimo).

Invece - qui dentro ed altrove, non si riesce a colloquiare secondo logica e si preferisce FORMALMENTE FARE LE PERSONE CIVILI, facendo combattere in propria vece il mastino senza museruola che ci si porta sempre appresso. In tal modo il violento incolpevole e non educato è solo il proprio cane, dei cui liberi morsi (che fanno assai più danni di qualsiasi logica e qualsiasi ironia) il "proprietario" dell'animale non è rsponsabile. Salutoni.
Illustrissimo, saluti e salute, a te e a tutti. Premesso che la vita in tutto il suo manifestarsi è comunicazione mi dedico pur tuttavia per interesse personale a questo tuo post. Oserei dire un intervento impeccabile, perfetto e addirittura inequivocabile dal mio punto di vista. Giusto poiché così dicendo significherebbe che avalli l'idea che la sensazione fondi la ragione. L'ossessiva sensazione di trovarsi sempre di fronte ad un nemico. O svaldo? ... non Prandoni ... Se così fosse, come spererei, ti ricordo che mi saresti debitore per centoventi centesimi. Se così non è, sempre illustrissimo per me sarai
#1412
Tematiche Filosofiche / Re: La malafede
09 Marzo 2022, 14:31:17 PM
Ciao vecchio bob, ciao a tutti, io non so bene cosa intendi per Verità, ma se la Verità fosse in terra, ovverosia partisse dalla terra, non penso proprio che verrebbe a mancare la comunicazione. Di sicuro cesserebbe in tempi relativamente brevi la necessità di comunicare stronzate. 
La malafede la puoi accertare al classicissimo 99 per cento, son d'accordo, ma sarebbe già largamente sufficiente per agire in un determinato senso anche se non si trattasse di malafede.
Citandoti : "Se poi, come nel caso di Putin, si sospetta che vi sia malafede. Ossia che egli sia pienamente consapevole dell'essere nel torto, e vi persista nonostante il dolore causato dal suo agire...
Ecco l'orrore!"

"L'orrore!" E' proprio quello con cui termina il pensiero di Marlow di fronte alla vedova del commerciante Kurtz in cuore di tenebra. Alias "Apocalypse now" di Coppola. Ma l'orrore è quello del sospetto, o quello che si manifesta attraverso Putin? A te vecchio bob la non facile risposta, ammessane un'esistenza
#1413
Attualità / Re: I "troll" filoputin
09 Marzo 2022, 10:11:03 AM
Citazione di: Kobayashi il 09 Marzo 2022, 08:04:34 AMSe l'adesione a certi movimenti culturali irrazionali, un po' assurdi, viene interpretata solo come reazione alla frustrazione individuale, si finisce implicitamente per ammettere che l'opposizione al nostro mondo è, come dire, ingiustificata, perché in fondo si sta bene etc.
Io, in molte di queste persone, vedo invece una ben radicata opposizione, più o meno violenta, che non potendo contare su strumenti culturali o ideologici seri si struttura intorno a idee marginali, a volte platealmente false.
Ma se non si guarda a ciò come a un sintomo di una crisi sociale profonda e si preferisce concentrarsi sulle difficoltà individuali che hanno condotto il singolo all'emarginazione, alle sue speranze e ai suoi fallimenti, del fenomeno non si capisce nulla.
Infatti non si sta capendo che molti di coloro che vengono definiti filo-Putin sono in realtà poco interessati a Putin ma molto di più a esprimere un'affinità per un mondo diverso rispetto a quello occidentale, il quale è di abbondanza e di emarginazione, di sicurezze e libertà bellissime per alcuni, di esclusioni insuperabili per altri.
Certo l'espressione di questa affinità, con la vaga simpatia per la politica russa (ma essenzialmente in quanto essa nella sua propaganda si presenta come alternativa al modello occidentale) è assai discutibile, ma è meno importante rispetto al suo essere sintomo di un rifiuto il quale aspetta forse di essere elaborata in forme ideologiche più credibili.
Azzeccatissimo questo intervento, complimenti. L'abitudine alla sterile polemica dovrebbe essere motivo di accorta riflessione. Soprattutto perché solo la dabbenaggine dei polemizzanti in campo riuscirebbe a distruggere una tesi rispetto all'altra, tesi che a volte risultano platealmente false come dici. Bello anche il pensiero finale. Aspettiamo
#1414
Attualità / Re: Russia contro Ucraina
09 Marzo 2022, 09:08:10 AM

Dicevo dunque che ieri sera ascoltai Floris. Giampiero Massolo mi è parso rendersi ben conto della situazione, o almeno sospettava. Sosteneva infatti che il problema è quello dei confini geopolitici in relazione anche alla sicurezza. E diceva che si rischia di giungere al negoziato coi Russi in condizioni di palese difficoltà, e questo ci penalizzerebbe non poco. Poi ho sentito un ottimo Dibba, che avevo miseramente bollato come un "entusiasta della vita". Sempre più penoso di Maio. Cacciari ha sottolineato che quando si tratta con la Russia, così come con la Cina o gli Usa, bisognerebbe rendersi conto che si tratta con degli imperi. Cmq, fino ad una settimana fa un dibattito del genere sarebbe stato semplicemente inimmaginabile
#1415
Attualità / Re: Russia contro Ucraina
08 Marzo 2022, 18:48:39 PM
Citazione di: Mariano il 08 Marzo 2022, 15:05:31 PMGuerra assurda scaturita dall' incapacità delle grandi potenze mondiali di trovare un equilibrio. Mi sembra però ancora più assurdo che queste (ed in particolare Usa,Nato ed in coda l'Europa) non sappiano fare altro che condannare senza cercare  di trovare un accordo con la Russia lasciando trattare solitaria la valorosa Ucraina e che sappiano solo lanciare una parallela guerra economica.
Ma come è ipocrita auspicare la Pace e cercare di contrastare una Guerra con un'altra Guerra !
 Mi viene il dubbio che più che incapacità si tratti di uno sporco gioco di potere alle spese degli Ucraini (e non solo).
Hai perfettamente ragione a manifestare i tuoi dubbi. Nell'altro topic dedicato alla stessa cosa qualcuno prova di tanto in tanto a dire qualcosa, ma le loro parole, alle quali ho aggiunto pure le mie, vengono seppellite dalla sciocca polemica sulle colpe. E questo da ambo le parti. E infatti, come puoi ben vedere dalla prima replica al tuo topic si cerca sempre di puntare il dito su Putin, evitando ancora il tema proposto. Ciò è dovuto moltissimo a disonestà intellettuale, ma anche ad una brutta abitudine inconsapevole, ma anche alla paura. Propendo però più per la prima. Mi sembra fin troppo evidente. Ah! stai attento a quello che dico, perché c'è chi insinua, disonestamente appunto, che io sia al soldo dei russi, o al più dei loro simpatizzanti. Pertanto, a prescindere dai russi, guardando a casa mia, il mio giudizio è che ci si trovi di fronte ad una banda di disonesti. A proposito di banda, mi viene in mente l'autodifesa in tribunale di un mio amico che andò infine assolto richiamandosi agli abusi della "banda carabinieri" che gli aveva messo una pistola in casa durante una perquisizione. Ci mise più di due anni ad avere ragione. Bisogna stare attenti alle bande di disonesti. E Draghi compreso è in odore, il quale continua a spargere benzina sul fuoco, ma tant'è. E ci metto pure il papa, ... toh! ... In ogni caso non mi schiero certamente con il patriarca di Mosca.
Cmq la mia opinione, come già dissi, è che bisognerebbe indurre Putin al dialogo. Dovremmo chiedergli chiaramente come se ne esce con l'Ucraina, però contestualmente (ed è questo che può farlo sedere ad un negoziato che altrimenti diserterebbe) proporre un patto sostenibile di disarmo e di riequilibrio strategico militare ed economico da rispettare, non dico alla faccia della Nato, ma sicuramente un po' sì. Non penso che la Russia resterebbe insensibile, ma bisogna fidarsi e superare gli ostacoli posti dai disonesti. Mi allineo infine a Ipazia che ho spesso criticato per le sue certezze, e anche a Nico, ma anche loro cominciano a darmi da pensare, ma solo per l'insistenza con cui si prestano alle polemiche
#1416
Citazione di: Kobayashi il 08 Marzo 2022, 11:29:28 AMQuelli dicono "non sono come voi!", sì, sono gli gnostici.
Comunque per quanto riguarda l'ascetismo, in effetti nello gnosticismo dei primi secoli si possono ritrovare posizioni estreme completamente opposte. E questo perché la salvezza viene dalla conoscenza. Dunque a che cosa servirebbe seguire una morale? Ogni legge è esteriorità, è mondo, e in quanto tale riguarda la materia, la vita materiale, la natura, che è l'origine della corruzione.
Da qui l'indifferenza per la legge o addirittura la sua profanazione, l'assunzione di atteggiamenti di profanazione di ciò che ci viene trasmesso dalla tradizione come naturale, sano, giusto. Il sabotaggio insomma di una natura malefica (anche nella sua estensione a mondo sociale) in cui ci si trova prigionieri.
A me però sembra più coerente l'atteggiamento di movimenti religiosi che disciplinavano il proprio regime di vita in base ad un dualismo rigoroso e da cui veniva la rinuncia a quasi tutto, nei limiti del possibile, di ciò che è materiale. Una netta separazione tra lo spirituale e il materiale, e il ripudio di ciò che è basso, mondano.
E i desideri che non siano legati all'aspirazione al ritorno alla propria parte divina riguardano appunto la materia, il mondo, il corpo.
Acclarato questo, faccio un distinguo: un conto è essere un adepto dello gnosticismo, altro è  avere acquisito una determinata certezza, ovvero essere uno gnostico, come io mi ritengo. La mia verità è naturalmente positiva attraverso la negazione di tutte le verità che nel mondo si sono affermate. Ho negato di fatto tutte le antitesi che si sono opposte a quella più semplice di tutte che è quella che afferma che l'uomo è la misura per tutte le cose. L'ho negata in modo per me inconfutabile, anche se mi rendo conto che la mia corrisponde ad una falsificazione effimera, cioè che prima o poi produrrà necessariamente un'antitesi. La negazione consiste nell'affermare che la realtà è quello che abbiamo nella nostra mente. Quantizzando questo avere, questo coincide con la proiezione delle nostre preoccupazioni più intime, nelle quali interverrebbero pure delle faccende anche incoscienti. E tutto questo è ciò che ci fa agire nella realtà, oltre alla routine che rappresenta il campo della ragione.
La salvezza è rappresentata da questo rendersi conto. Quel che si aspetta la gente da tale salvezza non mi riguarda, le persone mi sembrano molto su altri pianeti. Io l'ho riconosciuta e ne sono stato munificato. Richiamandomi infatti sempre all'aforisma 291-Umano troppo umano (A proposito, dov'è Paul11? ... lui si diverte a tirare i sassi) ho ben presto saputo come regolarmi con lo stato e la società, ma in che termini l'ho saputo? Non in termini razionali, ma dovendolo pur dire, evocando il Fedro ... quando si sente dire più o meno: A chi dovremmo chiedere ciò che è bene e ciò che è male se non a noi stessi. Questo è il dono della salvezza che ho ricevuto, il dono di riconoscere in modo incontrovertibile il fenomeno del bene e del male. Questo è dunque il mio metro, per me salvifico, che non è il vostro, però io posso dire di averlo ben chiaro, sicuramente non confuso. Ma non per questo voglio imporre qualcosa. La mia etica, a livello ideale ... sono pure io un peccatore eh eh eh .... non è quella di giudicare gli altri per quello che fanno, ma agire perché prevalga l'opera buona rispetto a quella meno buona. Facendo ancora un po' di propaganda sono fermamente convinto che tutte le discipline umanistiche e scientifiche, eccezion fatta forse per la chimica (sarà perché mi ero iscritto a chimica. Abbandonai dopo un anno) ne trarrebbero vantaggio. E in tali scienze che sono un po' più oneste di noi singoli, data l'esistenza del metodo scientifico, i risultati si vedrebbero più in fretta. Era pure il pensiero di Majorana, che parlava di una possibile relazione nascosta, la quale, una volta svelata, sarebbe stata utile anche all'arte di governo. Sottoscrivo.
Per quel che riguarda la mondanità dipende molto dalle abitudini, dall'attaccamento. Comprendere una cosa non equivale a porla in pratica, o anche a volerla mettere in pratica. Ci vuole pazienza
#1417
Citazione di: Kobayashi il 08 Marzo 2022, 08:39:27 AMForse non dovremmo dare per scontato che il ribaltamento della gnosi, cioè l'idea centrale della psicologia secondo cui siamo tutti abitati dalle stesse forze interiori, dalla stessa confusione, sia corretto.
..............................
Nella gnosi invece l'inizio della salvezza prende il via con l'accoglimento dei segnali che ci spingono ad affermare: "No! Io non sono come voi! I vostri desideri non sono i miei desideri!". Ed è la conoscenza, un cammino conoscitivo concentrato sulle ragioni di questa differenza, a salvare, a condurre alla pace, nella quiete della propria natura perfetta ritrovata.

Ciao Kobayashi. Naturalmente la penso all'opposto. Però volevo chiederti questo: quelli che dicono "No! Io non sono come voi! I vostri desideri non sono i miei desideri" sono gli gnostici o gli altri? Giacché mi ritengo uno gnostico certamente dico No! Io non sono come voi!, ma i miei desideri sono gli stessi dei vostri. E' solo il mio pensiero a differire, non i desideri. Chiaro è che non faccio la raccolta di terre, auto, soldi, e di tutte le cose che luccicano nel mondo. Voglio dire, non è che tutti gli gnostici corrispondano a degli asceti
#1418
A forza di sentir parlare di Russia e di guerra mi è venuto a mente questo racconto lungo. L'ho letto qualche anno fa scorgendolo in biblioteca tra la letteratura russa. Mi incuriosì, leggendo sul retro, che ne era stata ostacolata l'uscita e lo presi a prestito per cercare di capire i motivi della tentata censura da parte della neonata Federazione Russa. Ambientato in Siberia negli anni '70 la compagnia di cui si narra era sicuramente una compagnia punitiva con gente della peggior risma, trafficoni, drogati, idioti ... etc ... e così via di seguito si snodano le loro vicende tra il comico macabro, il tragico, sfiorando un raccapricciante quasi grottesco. Ma non poteva essere quello il motivo della minaccia censoria, l'autore non poteva non rendersi conto, almeno fino a quel punto ben preciso, non dico dove e quando, in cui ebbi chiara la motivazione del disprezzo. Bel racconto
#1419
Ciao vecchio bob, tu dici all'inizio del Topic che "Le parole di per se stesse non hanno alcun significato. Tutta la loro "verità" è nella realtà che eventualmente evocano." Questo che dici è per me sacrosanto ed è proprio quel che sostengo anch'io.
Allora è sufficiente che io urli "fuoco" e tutti quelli che odono possono aspettarsi che da qualche parte vi sia un fuoco. Ma se io grido "non-fuoco" cosa pensano di questo urlo: che daniele22 stia dicendo una cosa che non ha senso, più che pensare che non vi sia alcun fuoco. Un non-nonno, prima di venire categorizzato come non-nonno sarà sicuramente categorizzato come persona. Sarà solo un problema che riguarda la realtà dei nonni a farlo passare di categoria, appunto da persona a non-nonno. Ma precipuamente sarà sempre una persona.
La nostra vita è una vita necessariamente rivolta all'insegna del senso, e non del significato come magari vorremmo. Il significato rappresenta una pretesa umana assurda (a meno che che non sia malafede per ottenere luridi scopi) che ci sta portando dritti dritti in fondo al burrone
#1420
@vecchio bob. Partiamo un po' alla volta. Un non-nonno non è una categoria. Questa è solo una forzatura della logica. Un non-nonno non può esistere perché nega l'evidenza in terra del nonno. Quel che compie il non-nonno è negare l'idea del nonno, che può benissimo essere negata con le parole. Ma dove ti porta questa via se non alle fantasticherie della mente? La mente ha bisogno di prove sensibili. E' vero che anche le parole di un libro sono sensibili, ma se raccontano cose che non stanno né in cielo, né in terra, né in mare, ci si chiederà prima o poi di cosa stiano parlando
#1421
Citazione di: bobmax il 06 Marzo 2022, 07:51:05 AMCome si fa a stabilirlo?

Lo si esamina.

Prima di esaminarlo, quell'ente non appartiene ad alcuna categoria.
Questo è importante!
Non vi è alcuna categoria originaria!


Con tutto il rispetto vecchio bob, dal mio punto di vista (l'eretico che nega tutte le antitesi) compi un errore che probabilmente compiono tutti, e ciò mette un po' a disagio eutidemo che sostiene la sua tesi.
Il tuo errore consiste in quel "lo si esamina".. Il fatto è che non siamo noi a esaminare l'ente, l'entità, la categoria, infine il sostantivo, per realizzarlo. Sarebbe invece il contrario: è l'ente, o anche il sostantivo a esaminare noi. E lo fa tramite la sensazione. Che effetto ti fa scorgere in un testo una parola sconosciuta?
#1422
Citazione di: daniele22 il 05 Marzo 2022, 21:50:59 PMConfesso che ho dato solo una rapida scorsa agli interventi. Vorrei introdurre una dimensione temporale. Positivo e negativo, vita e morte. Il positivo corrisponde ad una tesi, afferma qualcosa per la prima volta. Il negativo corrisponde all'antitesi; nega l'affermazione precedente. Tenta di uccidere la tesi. Il negativo del negativo è positivo? Innanzitutto dovrebbe corrispondere alla sintesi. Cosa fa la sintesi? Riequilibra tesi ed antitesi negando non la tesi, visto che è già stata negata dall'antitesi, bensì adeguandola all'antitesi. La sintesi diviene così almeno per un istante coincidente colla nuova tesi. Per me, eutidemo, il tuo mantra è buono
Mi sono espresso male .... Cosa fa la sintesi? Riequilibra tesi ed antitesi negando non la tesi, visto che è già stata negata dall'antitesi, bensì l'antitesi che è il suo ultimo punto di riferimento. Il risultato della negazione produce l'aggiustamento della tesi. Etc. etc. Il tuo mantra resta sempre buono eutidemo
#1423
Citazione di: Eutidemo il 04 Marzo 2022, 13:21:17 PMSecondo la concezione del filosofo Vero Tarca: "il positivo, in quanto separato dal negativo, viene ad essere qualcosa di negativo"; ed infatti, anche il positivo, proprio in quanto si differenzia dal negativo, viene ad essere a sua volta negativo (appunto perché, in quanto differente dal negativo è non-negativo e cioè negativo nei confronti del negativo).
***
Sinceramente, tale ragionamento non mi convince troppo!
***
Ed infatti, dire che "il positivo, in quanto differente dal negativo è non-negativo e cioè negativo nei confronti del negativo", è come dire che "l'essere", in quanto differente dal "non essere", di conseguenza "non è" neanch'esso": ma, a mio parere "l'essere non è...non essere", e, quindi, è" .
Come è noto, invero, sia linguisticamente che nella logica, due negazioni fanno un'affermazione; il che significa che  l'"essere" "non è" (nè può essere) ciò che "non è"; e, proprio per questo, come logica conseguenza, "è"!
Questo, secondo me,  vuol dire che essere "negativo" nei confronti del "negativo" significa essere "positivo", e non "negativo"  come afferma Tarca.
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Per fare un esempio, se, dopo aver fatto un tampone, io chiedo: "Sono risultanto negativo?" e il medico mi risponde: "Mi dispiace, ma la mia risposta è negativa!", vuol dire che, purtroppo, sono risultato "positivo" al tampone.
O no?
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D'altronde lo stesso Tarca ammette che, in base al suo assunto: "Ci troviamo in un'antinomia micidiale: se il positivo non differisce dal negativo allora è negativo, e se invece differisce da esso allora da capo viene ad essere negativo (rispetto al negativo); in ogni caso, insomma, il positivo viene ad essere negativo. Io compendio tutto questo nel seguente 'mantra': <<Il negativo del negativo è negativo>>".
***
Il mio 'mantra', invece, è: <<Il negativo del negativo è positivo>>".
***
Voi cosa ne pensate?
***
Confesso che ho dato solo una rapida scorsa agli interventi. Vorrei introdurre una dimensione temporale. Positivo e negativo, vita e morte. Il positivo corrisponde ad una tesi, afferma qualcosa per la prima volta. Il negativo corrisponde all'antitesi; nega l'affermazione precedente. Tenta di uccidere la tesi. Il negativo del negativo è positivo? Innanzitutto dovrebbe corrispondere alla sintesi. Cosa fa la sintesi? Riequilibra tesi ed antitesi negando non la tesi, visto che è già stata negata dall'antitesi, bensì adeguandola all'antitesi. La sintesi diviene così almeno per un istante coincidente colla nuova tesi. Per me, eutidemo, il tuo mantra è buono
#1424
Ciao eutidemo, ho apprezzato la canzone, chissà che la bella addormentata si sia veramente svegliata. Ti debbo comunque rimproverare per essere andato fuori Topic secondo le tue stesse indicazioni. Ma non importa. In effetti hai frainteso quel che volevo dire, ovverosia che se uno ti dà una bastonata e tu non sei in grado di difenderti esistono giustamente ancora delle leggi e dei carabinieri che le attuano. Entrando nel merito del fraintendimento, ho parlato di sciocche bandiere, ed aggiungo che queste bandiere non rappresentano alcuna identità tra individui rappresentando invece solo un'illusione identitaria. A prescindere dalle ragioni dell'uno e dell'altro e pure dalla natura della bandiera, il danno che può fare una bandiera è ben più grosso e ben più difficilmente gestibile rispetto al danno che può fare un individuo (almeno a livelli di probabilità). Un esempio ci è dato dall' "associazione a delinquere" come aggravante di un fatto. Hai citato la giustizia, forse il tasto più dolente e delicato. C'è da pensarci in modi più incisivi rispetto a quelli messi in scena fino ad oggi. Ma quello è vostro compito, non di sicuro il mio. Un saluto
#1425
Ciao eutidemo, beh, anche per far la guerra bisogna essere in due, comunque, dopo l'affermazione sulla quale non sei molto d'accordo io aggiungo pure che il conflitto esisterà in ogni caso, ma con toni e modi diversi. Dentro a quel in ogni caso ci sta pure che uno ti salti addosso menandoti. Eutidemo, anche se sono un anarcoide, mica son così sprovveduto da eliminare le leggi tout court. Sono anarchico nella mente, ma non nel comportamento. Un saluto