Citazione di: Fharenight il 18 Giugno 2017, 15:09:18 PMPaul11, hai cambiato idea? Non sei cosí stabile come sembravi. Le analisi che propone Inverno sono quelle che sono, sono fatte da altri uomini e non sono certo piú credibili. Mi hai deluso, pensavo fossi tra i migliori utenti di questo forum, che sapessi ragionare in maniera equilibrata, ma devo ricredermi. Purtroppo questo accade perchè ci hanno tolto prima il senso di identità, poi il senso della dignità del nostro essere popolo. Possiamo trovare mille altre motivazioni all'immigrazione, ma qualsiasi considerazione, qualsiasi valutazione vogliate trovare, si baseranno tutte sul già annullato senso del nostro essere e sentirci un popolo specifico, un'unità con un'integrità da salvaguardare; quest'ultima viene vista come un pericolo perché potrebbe dare adito a conflitti con altri popoli e culture. E dire che Freedom vuole insignirti del trofeo "utente dell'anno"... Ahahah... Non sono d'accordo.
ciao Fharenight,,
dove deduci che cambio idea? Proprio perchè il problema è epocale e provocato anche dalla globalizzazione i numeri sono talmente alti di possibili immigrati che è impensabile raccogliere le "carrette del mare" continuamente.Ci vuole almeno una generazione perchè si cominci ad integrare un immigrato, e questi tendono per autodifesa e solidarietà comunicazione a stabilirsi in borgate , in qualche modo a chiudersi anche perchè cercano case a prezzi bassi di affitti. Mi da fastidio la pseudo carità che invece è interessata, anche per logiche di consenso politico.
ciao cvc,
lo studio linkato da Invero mi pare sia del 2012.Siamo nel 2017 e le cifre tenderanno a crescere.Temo, perchè questa è la realtà, che vinceranno le logiche economiche, vale a dire la globalizzazione non sarà "regolata" dalla politica e l'economia crea pressioni invece di trovare soluzioni.
Un immigrato non è più una cultura originaria e neppure una cultura ospitante, è una perdita di identità, questo è lo scotto da pagare.
avolte una maggiore opportunità, una maggiore sicurezza economica veicola problemi esiitsenziali e di rapporti ,ma già fra genitori e figli come vediamo per gli islamici.
Forse io, cittadino poco avveduto e informato, non posso sapere a fondo le problematiche della globalizzazione, ma se andassimo a cercare gli studi come quello postato da Inverno ci accorgeremmo che già potevano ipotizzare con il crollo del muro di Berlino cosa sarebbe potuto avvenire.Non so ad esempio solo in Cina che ha 1,2 miliardi di popolazione, cosa significhi spostare il mondo agricolo da medioevo interno e migrarlo internamente sulle coste con megalopoli superindustriali:posso immaginarlo se la regia del potere cinese non sa gestire le diverse fasi di crescita e decrescita capitalistica con richieste sociali di diritti sindacali.
Ma la cosa interessante è che crollato un muro si vuole costruirne un altro fra USA e Messico, questo penso non fosse prevedibile.
Intendo dire che le pressioni migratorie, nelle fasi di perdita di ricchezze delle potenze economiche occidentali è vissuta come perdita di identità interna e sembra che l'Isis faccia consapevole o meno il gioco dei populisti.per questo ho dei dubbi sulla "regia" dell'isis.
Aumenta il populismo, aumenta la richiesta di sicurezza e la militarizzazione di uno stato, si abbassano i livelli idi libertà(in USA se ne discusse già dopo l'11 settembre), si rischiano perdite di diritti interni con regimi impositivi