La situazione militare è in "rapido" (confrontato con il mese scorso) sviluppo, non è chiaro chi abbia agito in risposta a chi, ma ora sia russi che ucraini hanno stabilito due teste di ponte a contatto con le fortificazioni principali avversarie supportate da centomila soldati a testa. Gli ucraini hanno perso qualcosa come il 30% del materiale inviato, ma hanno ancora più di cinque brigate di uomini addestrati ancora non utilizzate, i russi hanno adottato tattiche wagner (fanteria+droni) per fare progressi, starà ai comandi centrali stabilire quale dei due fronti rinforzare maggiormente, quando bluffare e quando spingere. La propaganda americana ha fatto partire la grancassa dopo un mese di freddo cinismo, è probabile che la fase più intensa delle operazioni sia iniziata.
Il recente inasprimento delle sanzioni per chi evita la leva e notizie, pur di difficile verifica, sull'acquisto da parte dei russi di equipaggiamento nuovo da cinesi e nordkoreani, oltre che le dichiarazioni del parlamentare russo che prospetta una guerra "totale" lasciano intendere che ci sarà una nuova ondata di mobilitazione presumibilmente presto. Il posizionamento di Wagner e le recenti schermaglie con la Polonia (spoiler: anche quella secondo Putin non ha sovranità) danno ad intendere che il futuro di Wagner sarà di addestrare eproteggere quel fianco da eventuali "coalizioni di volenterosi" di baltici e polacchi, ma perchè? Al momento questa "coalizione" non ha la spinta politica per esistere, e il fronte sud è logisticamente complicato da raggiungere.... Ma la questione cambierebbe se i russi decidessero di attaccare Kiev, con i nuovi mobiks addestrati (cioè presumibilmente a novembre). Penso perciò che ci siano gli elementi per ipotizzare che il piano russo sia di tornare a Kiev, e a questo punto, solo la riuscita strategica della controffensiva ucraina potrebbe fargli cambiare idea.
Nel mese scorso Putin ha fatto un vero e proprio assolo virtuoso in bispensiero, dal giorno del "tentato golpe" di Wagner c'è stata una quotidiana intermittenza di messaggi, uno opposto all'altro ma apparentemente in continuità. Dopo anni dove Putin ha negato qualsiasi coinvolgimento o nozione di Wagner, il giorno del "golpe" Prigozhin viene addirittura paragonato a Lenin e catapultato nel '17, sedata la rivolta con promessa che il novello rivoluzionario venga confinato in Bielorussia lo stesso in realtà circola liberamente in Russia nonostante abbia ucciso russi e abbattuto elicotteri, allorchè Putin tira fuori i libri contabili e dice che la "sconosciuta" Wagner negli anni ha ricevuto miliardi di fondi pubblici, la settimana dopo Wagner torna a non esistere perchè sarebbe illegale se esistesse, dice Putin. Un giorno li conosce e finanzia il giorno dopo non sa più chi sono e come siano arrivati lì, un giorno eroi un giorno traditori. Termina: con una vacanza diplomatica in africa, dove lo "Zar" si porta appresso quello che qualche settimana prima era "Lenin", per fare bisboccia su diamanti e petrolio, una versione alternativa della rivoluzione dove i ricchi s'attovagliano. Il magnifico mondo dell'infosfera russa, dove essendo che tutti quelli che fanno domande sono spariti, lo Zar può dire che piove quando c'è il sole e viceversa a giorni alterni, e tutto appare perfettamente normale, una occasione per tutti quelli che Orwell lo citano sempre ma non l'hanno mai letto, ora grazie alle notizie di politica interna russa si può recuperare il tempo perduto.
Il recente inasprimento delle sanzioni per chi evita la leva e notizie, pur di difficile verifica, sull'acquisto da parte dei russi di equipaggiamento nuovo da cinesi e nordkoreani, oltre che le dichiarazioni del parlamentare russo che prospetta una guerra "totale" lasciano intendere che ci sarà una nuova ondata di mobilitazione presumibilmente presto. Il posizionamento di Wagner e le recenti schermaglie con la Polonia (spoiler: anche quella secondo Putin non ha sovranità) danno ad intendere che il futuro di Wagner sarà di addestrare eproteggere quel fianco da eventuali "coalizioni di volenterosi" di baltici e polacchi, ma perchè? Al momento questa "coalizione" non ha la spinta politica per esistere, e il fronte sud è logisticamente complicato da raggiungere.... Ma la questione cambierebbe se i russi decidessero di attaccare Kiev, con i nuovi mobiks addestrati (cioè presumibilmente a novembre). Penso perciò che ci siano gli elementi per ipotizzare che il piano russo sia di tornare a Kiev, e a questo punto, solo la riuscita strategica della controffensiva ucraina potrebbe fargli cambiare idea.
Nel mese scorso Putin ha fatto un vero e proprio assolo virtuoso in bispensiero, dal giorno del "tentato golpe" di Wagner c'è stata una quotidiana intermittenza di messaggi, uno opposto all'altro ma apparentemente in continuità. Dopo anni dove Putin ha negato qualsiasi coinvolgimento o nozione di Wagner, il giorno del "golpe" Prigozhin viene addirittura paragonato a Lenin e catapultato nel '17, sedata la rivolta con promessa che il novello rivoluzionario venga confinato in Bielorussia lo stesso in realtà circola liberamente in Russia nonostante abbia ucciso russi e abbattuto elicotteri, allorchè Putin tira fuori i libri contabili e dice che la "sconosciuta" Wagner negli anni ha ricevuto miliardi di fondi pubblici, la settimana dopo Wagner torna a non esistere perchè sarebbe illegale se esistesse, dice Putin. Un giorno li conosce e finanzia il giorno dopo non sa più chi sono e come siano arrivati lì, un giorno eroi un giorno traditori. Termina: con una vacanza diplomatica in africa, dove lo "Zar" si porta appresso quello che qualche settimana prima era "Lenin", per fare bisboccia su diamanti e petrolio, una versione alternativa della rivoluzione dove i ricchi s'attovagliano. Il magnifico mondo dell'infosfera russa, dove essendo che tutti quelli che fanno domande sono spariti, lo Zar può dire che piove quando c'è il sole e viceversa a giorni alterni, e tutto appare perfettamente normale, una occasione per tutti quelli che Orwell lo citano sempre ma non l'hanno mai letto, ora grazie alle notizie di politica interna russa si può recuperare il tempo perduto.



