Può succedere che sul forum si interrompa il dialogo con qualcuno, ma magari lo interrompiamo con quei soggetti coi quali nella vita reale non lo avremmo probabilmente neanche iniziato, creandosi sul forum una convivenza forzata di fatto.
Nella vita reale fuggiamo la fatica di comprendere gli altri mettendo fra noi e loro una distanza.
Nel forum ciò diventa relativo, perchè si sta vicini e distanti allo stesso tempo.
Il processo di conoscere l'altro è lungo, ma nel forum lo possiamo dilazionare a piacere, non diventando ciò di fatto un vero impegno.
Non si tratta propriamente di giungere ad un accordo o meno, ma si tratta di comprendere appieno le altrui posizioni, e io vedo che quando le comprendo alla fine non posso fare a meno di apprezzarle, pur non condividendole.
E' nel comprendere le ragioni dell'altro che si prova soddisfazione, avendo già presenti le nostre.
Riscontrare invece negli altri le nostre stesse ragioni, che soddisfazione dovrebbe darci, se non la sensazione di benessere che ti da una medicina quando sei malato?
Mi pare infatti che alcuni cerchino il consenso degli altri come se il sentirsi parte, condividendo una ragione, al di la della ragione in se, li rassicurasse sul loro stato di salute mentale..
Nella vita reale fuggiamo la fatica di comprendere gli altri mettendo fra noi e loro una distanza.
Nel forum ciò diventa relativo, perchè si sta vicini e distanti allo stesso tempo.
Il processo di conoscere l'altro è lungo, ma nel forum lo possiamo dilazionare a piacere, non diventando ciò di fatto un vero impegno.
Non si tratta propriamente di giungere ad un accordo o meno, ma si tratta di comprendere appieno le altrui posizioni, e io vedo che quando le comprendo alla fine non posso fare a meno di apprezzarle, pur non condividendole.
E' nel comprendere le ragioni dell'altro che si prova soddisfazione, avendo già presenti le nostre.
Riscontrare invece negli altri le nostre stesse ragioni, che soddisfazione dovrebbe darci, se non la sensazione di benessere che ti da una medicina quando sei malato?
Mi pare infatti che alcuni cerchino il consenso degli altri come se il sentirsi parte, condividendo una ragione, al di la della ragione in se, li rassicurasse sul loro stato di salute mentale..
