Citazione di: 0xdeadbeef il 20 Ottobre 2018, 17:05:42 PM
Ah beh, la superiorità del bene sul male come scelta etica, è evidente...
Nel celebre dialogo platonico fra Socrate e il sofista Trasimaco, a quest'ultimo che afferma la giustizia essere
l'utile del più forte Socrate non dice : "sbagli". Ma dice la sua idea di giustizia ("la giustizia è l'utile del
più debole"). Socrate, cioè, sceglie eticamente una "parte", ma senza permettersi di affermare l'errore della
parte avversa.
Del resto, trovo che affermare la superiorità del bene sul male, sia pur nella dimensione dell'iperuranio,
non come una "libera" scelta morale, ma come effettiva "realtà" significherebbe trasporre tale superiorità anche
nel "mondo" (che è quello che in molti fanno, ma con risultati logicamente contradditori - come del resto ben rilevi anche tu).
Se Socrate avesse ragionato in tal modo avrebbe risposto a Trasimaco: "sbagli, perchè la giustizia non è l'utile
del più forte ma quello del più debole".
saluti
Ovvio che il male é male e il bene é bene.
E che per chi sia eticamente "buono" (magnanimo, generoso, ecc.) il male é superiore al bene per definizione (e viceversa per chi sia "malvagio": egoista, gretto, meschino, disonesto, ecc.).
Ma quando dico che non mi convince un "dualismo con prevalenza del bene" non mi riferisco a questo, bensì al fatto che trovo oscura e per lo meno di dubbia coerenza logica l' ipotesi dell' esistenza di in Dio Buono (o di un "principio o arché impersonale" buono "più potente" (di quanto? In che senso?) di un Dio (o di un "principio o arché impersonale" malvagio "meno potente, "destinato a soccombere" (quando? Come? A quali condizioni? Con quale "trattato di pace"?).
Ancor più contraddittoria mi sembra l' ipotesi di un Dio buono che crea un demone malvagio o di un "principio o arché impersonale" buono che implica in subordine un "principio o arché impersonale" cattivo ( come può un "principio o arché" buono implicare alcunché di cattivo? In che misura, in che senso "in subordine"?)