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Messaggi - bobmax

#1441
La non esistenza del libero arbitrio non implica necessariamente una predeterminazione.
Così come non ne consegue una schiavitù.
Semplicemente, mette in discussione l'io.

Tutte le difese a oltranza del libero arbitrio si basano in sostanza sul "sentire" o sul "deve esserci se no è brutto..."

Mentre non vi è alcuna dimostrazione razionale sulla sua effettiva esistenza.
Viceversa, da come funziona il mondo non può che non esistere.

Ma poi, oltre alle considerazioni razionali, vi è una motivazione etica!
Il Male sarebbe Realtà.
#1442
Citazione di: ricercatore il 26 Marzo 2022, 23:54:55 PMla domanda sul libero arbitrio di Socrate78 mi fa venire in mente quest'altra domanda:
è possibile non essere spontanei?

Riflessione interessante.

Che riformulerei così:
"È possibile non essere adesso ciò che si è?"

Perché di questo si tratta, chiedendoci quale possibilità abbiamo di decidere diversamente da quanto decidiamo.

Una domanda che si interroga sulla possibilità dell'assurdo.

Perché noi siamo ciò che siamo! No?

Supporre diversamente è supporre l'assurdo.
Supporre che A possa non essere A.

Assurdità.

Tuttavia, c'è il male...

Che proprio in quel assurdo si celi la Verità?
#1443
Citazione di: Alberto Knox il 26 Marzo 2022, 12:19:03 PM
Citazione di: bobmax il 26 Marzo 2022, 11:47:06 AMMa quel Nulla alla fine bisognerà affrontarlo.
Se non altro perché dobbiamo morire.

Solo l'amore può rendere il Nulla pura beatitudine.

L'io razionale vuole sostanzialmente una cosa come fondamentale; persistere nel suo essere. condividi?

Pure l'io, così come tutto il resto, brama in sostanza un'unica cosa: l'amore.

Solo che ne ha solo una vaga idea. Perciò insegue ogni parvenza d'amore, per farlo suo.

Senza rendersi conto che lui stesso è posseduto dall'amore, ne è una manifestazione!

Più che il proprio persistere, secondo me l'io brama l'esserci, il mondo.

Lo brama disperatamente, perché la caducità di ogni cosa e di se stesso minacciano costantemente l'oggetto d'amore.
Perdendo l'oggetto, così come perdendo se stesso, si perderebbe irrimediabilmente l'amore.

Ma l'autentico amore non ha alcun oggetto, non abbisogna di alcun io.

Quanto è difficile amare davvero... bisogna essere l'amore stesso.
#1444
In effetti il pensiero razionale, per il quale vi è un "mistero", non è neppure del tutto razionale...

Perché è solo un abozzo di pensiero, un ragionamento incompiuto, che si arresta prima della sua logica conclusione.

Non concludendo, allora si inventa il mistero...

Ma perché non finisce il proprio ragionamento?

Per evitare di affrontare l'orrore.

L'orrore emerge infatti inevitabilmente quando il pensiero razionale si inoltra impavido alla ricerca della Verità.
E il Nulla, latente sempre e ovunque, cessa di essere una esorcizzata lontana possibilità per diventare "reale".

Allora meglio cullarsi nel mistero...

Ma quel Nulla alla fine bisognerà affrontarlo.
Se non altro perché dobbiamo morire.

Solo l'amore può rendere il Nulla pura beatitudine.
#1445
Tematiche Spirituali / Re: Sottomissione a Dio
26 Marzo 2022, 07:25:07 AM
In realtà non si sceglie "un" valore, ma è il Valore a scegliere noi.

La Luna non sceglie di girare attorno al Sole. Ma è stata scelta essere così.
La Luna è, come sua essenza, questa scelta.
Che è l'unica autentica libertà. La libertà dell'amore.

Pensiamo forse di essere diversi dalla Luna?
Non siamo anche noi frutto di una libera scelta?
Solo questo, nient'altro che questo.

Sì, noi siamo le nostre stesse scelte. Ma queste scelte scaturiscono dal Valore che ci fa essere.
Da dove se no?

Ora la Luna "vuole" girare attorno al Sole. Se un domani "volesse" andare da qualche altra parte, questa sua volontà scaturirebbe comunque da quel unico Amore.
#1446
È la mente razionale, che osservando la realtà conclude che vi è un mistero.
Perché il pensiero razionale com-prende solo ciò che può essere "preso".

Quando non può in alcun modo prendere, cioè determinare, distinguere, allora la razionalità può soltanto o ignorare la questione oppure accettarla sì, ma come "mistero".

Tuttavia, per le ragioni del cuore non vi è alcun mistero.
E la questione è chiara, senza alcun dubbio possibile.

Così come non vi può essere alcun dubbio sulla risposta.

Perché la questione è il male.
Il male nel mondo, il male in me, il male che io stesso sono!

E la risposta è solo una.

Ed è una supplica: "Dio dammi l'amore".

Una supplica che se sincera non può che essere infine esaudita.

Come d'altronde sempre avviene, perché l'autentica preghiera scaturisce da Dio che prega se stesso.
#1447
In effetti, se mi sforzo di essere davvero sincero con me stesso, devo ammettere... che la mia vita non ha in sé alcun mistero!

Piuttosto, sono io che non vedo e non voglio vedere.
E allora mi invento quanto la realtà sia misteriosa... Mentre non vi è nulla di misterioso.

La Verità se ne sta in piena luce.
Potrebbe mai non essere così?

E cos'é che non vedo e non voglio vedere?

Non è forse semplice ciò che mi è richiesto?
Davvero semplice, ma quanto difficile...

Perché so quale scelta devo compiere, è talmente evidente! Ma ma ancora resisto.

Sì, non vi è alcun mistero.
Ogni cosa del mondo mi parla e mi invita a:

Lasciare tutto e diventare Amore.


#1448
Varie / Re: Mai dire mai, tuttavia…
18 Marzo 2022, 15:27:07 PM
L'utilizzo del Forum sta diventando per me sempre più difficoltoso.

Soprattutto nel riuscire a cogliere qualche rara perla nel flusso dei commenti e nel cercare poi di mantenere un minimo dialogo.

Le poche occasioni per un'autentica comunicazione possono facilmente passare inosservate, perché sovrastate, per quel che mi riguarda, da un rumore di fondo che è difficile attenuare.

A ciò si aggiunge l'assenza di un qualsivoglia reale approfondimento. Dovuta, a mio parere, alla generale scarsa attitudine all'analisi.

Ripiegare in buon ordine...?
#1449
Ultimo libro letto / Re: Aramis e d'Artagnan
18 Marzo 2022, 14:46:02 PM
Scusami Doxa se rispondo solo ora, ma ho difficoltà a verificare la pubblicazione dei nuovi commenti.
Mi sono accorto solo adesso della tua replica.

Sì, il mondo appare come un poliedro, ma lo è veramente?

La faccia poligonale che rappresenta l'amore è davvero l'amore?
La bellezza è, nella sua essenza, poliedrica oppure si manifesta soltanto con infinite forme?

Ciò che provi davanti all'amore o alla bellezza non è forse quell'unico immutabile sentimento?
Tante e variegate sono le occasioni perché si affacci al tuo cuore, ma l'amore è sempre lo stesso.

E se la persona che ti amava ora non ti ama più, e magari pure ti odia al punto di approfittare delle tue debolezze per ferirti... non è forse anche questa una occasione in più per te?
Amavi forse solo per essere riamato? Tutto qui?
Ma se così fosse, era davvero amore  il tuo?

Non penso che si possa sapere come guardare la Medusa.
Perché dipende da ciò che si è, non da ciò che si sa.

E per resistervi, per non esserne pietrificato, è sempre una questione di amore.

Cioè se si è amore oppure non lo si è.

Il brano di Ovidio descrive a mio parere il non amore.
La Medusa non può nulla con chi è vuoto d'amore. Perché è già pietra. Non c'è più.

Ma pure chi è colmo d'amore è immune dalla Medusa.
Perché anch'egli non c'è più.
Ma mentre il primo non c'è più perché nulla, il secondo non c'è più perché Tutto.
#1450
Tematiche Filosofiche / Re: Caso e necessità.
17 Marzo 2022, 15:39:55 PM
Il caso è, ed è soltanto, negazione della necessità.

La sua ragion d'essere è infatti tutta in questa negazione, in quanto impensabile al di fuori della negazione della necessità.

Per superare la contrapposizione occorre perciò andare oltre la stessa negazione.

Ossia negare ogni possibile negazione.

Dio, negazione della negazione, coincidenza degli opposti.

Ma se non vi è più alcuna negazione, è impossibile ogni determinazione, quindi impossibile qualsiasi pensiero.

Perché il pensiero o è determinato o non è.
#1451
Tematiche Filosofiche / Re: Caso e necessità.
17 Marzo 2022, 10:57:07 AM
Il Caos non è disordine. Perché il disordine è comunque relativo a qualcosa, che non è in ordine, ma comunque c'è.

Mentre il Caos è annichilimento di ogni qualcosa, di qualsiasi determinazione, di ogni possibile distinzione.
È l'abisso dove nulla può esserci.

Tuttavia, l'amore, il puro amore, non va oltre qualsiasi distinzione, determinazione, logica?

Io sono qui, ora!
Questo mio stesso esserci mi riempie di meraviglia.
Come è possibile?

Avrei potuto non esserci, e invece ci sono...

Sono contingente, frutto del caso.
Nonostante tutte le necessità che hanno fatto sì che io ora ci sia, questo mio esserci è comunque un dono.

Un dono d'amore.

Da parte del Caos.

Caos origine del Tutto.

E io ne sono il figlio, il figlio unigenito.
#1452
Tematiche Filosofiche / Re: Caso e necessità.
17 Marzo 2022, 07:56:34 AM
@Alberto

Il nostro poterci inoltrare nel mondo, attraverso la scienza, la stessa nostra capacità di comprendere, dimostrano che le cose sono necessarie. Ossia sono quello che devono necessariamente essere.

Se le cose fossero invece contingenti saremmo perduti. Nulla potremmo comprendere. Perché non sarebbero legate necessariamente le une alle altre.
Qualsiasi nostra ipotesi razionale non potrebbe che svanire. Proprio per la possibilità di ogni cosa si essere diversa da ciò che è o addirittura di non esserci.

Tuttavia la necessità, indispensabile affinché vi sia il Cosmo, è pure un vuoto meccanismo. È il deserto che siamo costretti ad attraversare nella ricerca della Verità.

Ma l'unica alternativa alla necessità è il caso.
Il caso, negazione della necessità, per cui una cosa c'è ma avrebbe potuto non esserci. O potrebbe non esserci più ora! Senza alcuna causa... Semplicemente per effetto del caso.

La manifestazione concreta del caso è perciò l'irrompere del Caos nel Cosmo.

Inaccettabile per il pensiero razionale, che si ritroverebbe perduto irrimediabilmente.
Ma il caso non può mai essere escluso del tutto. Ribolle come possibilità di annichilimento del Cosmo.
E inoltre non è forse all'origine del Tutto?

Noi non siamo e siamo qui proprio per caso.

La fede nella Verità non consiste infatti nel voler credere che il Caos sia Amore?

PS
La probabilità non ha nulla a che fare con il caso. Essendo la probabilità un modo per gestire l'indeterminabile.
Che nulla ha a che fare con l'autentico casuale.
#1453
Tematiche Filosofiche / Re: Caso e necessità.
16 Marzo 2022, 21:54:05 PM
Citazione di: Alberto Knox il 16 Marzo 2022, 19:07:43 PMDi sicuro tutti gli oggetti fisici che incontriamo nel mondo e tutti i fatti che accadono loro dipendono in un modo o nell altro dal resto dell universo, e quindi si devono considerare contingenti.

Una cosa è contingente se avrebbe potuto non esserci o essere diversa da ciò che è.

Viceversa una cosa è necessaria perché non avrebbe potuto non esserci e neppure essere diversa da ciò che è.

Poiché ogni cosa dipende totalmente da altre cose, quella cosa è necessaria. C'è necessariamente, e proprio così come è.

Non vi è perciò alcuna cosa che sia contingente.

Tuttavia, l'esistenza, il nostro esserci qui e ora, non può che essere contingente.
Non siamo forse qui per caso?

Il Cosmo non può che nascere dal Caos.
#1454
Ultimo libro letto / Re: Aramis e d'Artagnan
15 Marzo 2022, 07:35:29 AM
Questa riflessione di Aramis è saggia, l'ho vista applicata diffusamente. Soprattutto da parte di chi ha avuto una vita dura.

Seguire il suo consiglio permette di evitare ulteriori sofferenze.
Tuttavia, impedisce pure di cogliere una importante occasione.

Cioè l'opportunità di scavare nel mondo, per vedere quello che veramente è.

Davvero è meglio non mostrare mai la mia debolezza?
Perché il mondo altro non è che questo cinismo?

O non è proprio così?

Mostrando la mia debolezza, il mondo risponderà con lo sguardo della Medusa? Oppure nel buio apparirà una luce?

La Verità è il Nulla assoluto o vi è dell'altro, vi è comunque il Bene?

Se non mi mostro, se non tolgo la mia maschera, come potrò mai scoprilo?
#1455
Tematiche Filosofiche / Re: La malafede
14 Marzo 2022, 18:29:05 PM
Citazione di: iano il 14 Marzo 2022, 18:10:47 PM
Citazione di: bobmax il 14 Marzo 2022, 16:49:34 PMCioè la mancanza di fede consiste nel convincimento che non esista alcun assoluto, che il relativo sia l'essenza della realtà.

Per me la realtà è assoluta, ma si manifesta a noi in modo relativo.
Il relativismo quindi è un limite insuperabile di cui bisogna fare virtù.
Ogni rappresentazione  della realtà è fatta in ''malafede'', perché la assumiamo come fosse la realtà, al fine di rapportarci con essa, sapendo che non lo è.
Che male ci vedi in ciò?
Io non lo capisco.

Mi pare di aver chiarito la differenza tra mancanza di fede nella Verità e malafede.
Non saprei che altro aggiungere.

Ma forse, per cogliere la differenza, occorre aver fede nella Verità...