Io conosco una storia diversa di Ivan Grozny, ma non perderò tempo a raccontarla.
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Mostra messaggi MenuCitazione di: green demetr il 30 Marzo 2022, 20:53:22 PMResta da chiedersi dove e come Hegel collochi spazialmente e temporalmente la sensazione rispetto alle facoltà della ragione. Quando Kant parla di sensibilità di cosa parla? Parla di cose esperibili nell'ambiente tramite i sensi o di cose che provocano una sensazione?Citazione di: daniele22 il 28 Marzo 2022, 09:54:30 AMCosa significa fenomeno? Secondo me il fenomeno deve riferirsi all'estensione spazio temporale di un evento. L'evento può essere un discorso, oppure qualcosa che si manifesta nella cosiddetta realtà. A parte che la realtà è in ogni caso comprensiva dei discorsi che in essa si producono, resta da chiedersi cosa produce spazialmente e temporalmente l'evento sensazione. A Hegel sembra non interessare da quel che dici. Ma per me il fenomeno "sensazione" rappresenta solo l'eventuale ricerca che il soggetto che percepisce la sensazione mette in campo per derivarne la causa. E lo fa tramite i sensi
Si è così come dici. Ad Hegel non interessa il ruolo della sensazione come questione, che per esempio dà vita al dibattito contemporaneo sul fatto se le sensazioni siano vere o false, di primo o secondo tipo.
Per Hegel la sensazione è reale, e dunque taglia i ponti con tutti i formalismi che dibattono appunto se la realtà sia tale o meno.
E dunque dici molto bene quando parli del fenomeno come relazione tra soggetto-sensazione.
Siamo anche d'accordo sulla prima parte delle tue considerazioni, l'evento e il discorso sono in uno spazio tempo.
Il fenomeno (ciò che appare, ciò che emerge) è dunque categoricamente qualcosa legato alla storia.
Citazione di: sapa il 29 Marzo 2022, 10:54:45 AMCaro Sapa, la tua capacità di argomentare è pressoché nulla. Snaturi termini come saggezza e sapienza senza motivare tale ineguaglianza. I vocabolari sostengono infatti il contrario di quel che dici. E' vero infatti che i significati si accettano, e vatti a sapere cosa accetta un individuo, però i vocabolari definiscono una certa convenzionalità per i termini. Puoi pure continuare a dire che non è così, ma questa è solo prepotenza verbale, faccenda molto in uso nel forum. Snaturi pure l'eventuale contrapposizione tra gioco ed evasione.Citazione di: daniele22 il 28 Marzo 2022, 22:01:42 PMCiao Daniele, per evitare che sorga una disputa, assolutamente non necessaria come la maggior parte delle dispute, mi limito a ripetere che saggezza e sapienza non sono la stessa cosa. Il gioco e l'evasione liberano entrambi del tempo dai quotidiani assilli e vicissitudini, questo intendevo dire. In quest'ottica, a mio avviso, ricade la disputa, che può essere definita necessaria tanto quanto lo sono il gioco e l'evasione.Citazione di: sapa il 28 Marzo 2022, 17:13:49 PMAllora, se ho ben inteso, il gioco è un'attività prevalentemente finalizzata, mentre l'evasione prevalentemente non finalizzata. Tutti, grandi, giovani e ragazzini. Ma allora non hanno in comune la volontà di liberare del tempo. Al gioco si va per vincere, non per liberare del tempo ... che poi l'importante sia partecipare è altra cosa, ma in ogni caso partecipare è comunque impegnarsi.Citazione di: daniele22 il 27 Marzo 2022, 18:40:05 PMCiao Daniele, il gioco e l'evasione hanno in comune la volontà di liberare del tempo. Non sono sinonimi, per come la vedo io: il gioco può essere anche molto impegnativo, l'evasione è quasi sempre ricerca di leggerezza. La filosofia e la saggezza non mi pare che debbano essere per forza presenti simultaneamente. Il saggio rifugge dalle dispute, in quanto per lui il tempo è consapevolezza e non sente nè la necessità di giocare, nè quella di evadere.Citazione di: sapa il 27 Marzo 2022, 17:58:21 PMPenso che la disputa ideologica risponda a un bisogno innato di giocare e di evasione, cioè, fondamentalmente, di perdere un po' di tempo, astraendosi dalla propria condizione di vita e dal proprio presente. C'è sempre, a mio avviso, una connotazione agonistica nel formarsi delle opposte fazioni. Il saggio non disputa mai.Ciao sapa. Richiamandomi al topic io chiedo "E' proprio necessario?"
Ti chiedo quindi: bisogno di giocare e di evasione sono da intendersi come sinonimia o come somma di due fattori? Tanto per capirci: l'evasione corrisponde al gioco dei ragazzi divenuti adulti?, o che altro?
Forse il saggio orientale non disputa mai, non lo so di preciso. La nostra tradizione filosofica però impone al saggio di disputare
Non so a quale icona tu ti riferisca quando parli di saggio. Se il saggio è il mendicante, di sicuro più che disputare tace o supplica. Se il saggio è colui che ha raggiunto una consapevolezza tale da decidere di non disputare di sicuro per raggiungerla, a prescindere dalla sua ignoranza di cose classiche, avrà certamente speculato prima di divenire saggio, dato che ha consapevolezza. Poi c'è il saggio che per amore alla sapienza come guida ispiratrice per una buona democrazia disputa contro quelli che lo contrariano. Per me resta ferma dunque la domanda riformulata a viator : "La domanda finale mia era "E' proprio necessario che emerga una disputa?. Dico quindi che forse è necessario, ma è necessaria pure la misura con cui la si porta avanti?"
Citazione di: sapa il 28 Marzo 2022, 17:13:49 PMAllora, se ho ben inteso, il gioco è un'attività prevalentemente finalizzata, mentre l'evasione prevalentemente non finalizzata. Tutti, grandi, giovani e ragazzini. Ma allora non hanno in comune la volontà di liberare del tempo. Al gioco si va per vincere, non per liberare del tempo ... che poi l'importante sia partecipare è altra cosa, ma in ogni caso partecipare è comunque impegnarsi.Citazione di: daniele22 il 27 Marzo 2022, 18:40:05 PMCiao Daniele, il gioco e l'evasione hanno in comune la volontà di liberare del tempo. Non sono sinonimi, per come la vedo io: il gioco può essere anche molto impegnativo, l'evasione è quasi sempre ricerca di leggerezza. La filosofia e la saggezza non mi pare che debbano essere per forza presenti simultaneamente. Il saggio rifugge dalle dispute, in quanto per lui il tempo è consapevolezza e non sente nè la necessità di giocare, nè quella di evadere.Citazione di: sapa il 27 Marzo 2022, 17:58:21 PMPenso che la disputa ideologica risponda a un bisogno innato di giocare e di evasione, cioè, fondamentalmente, di perdere un po' di tempo, astraendosi dalla propria condizione di vita e dal proprio presente. C'è sempre, a mio avviso, una connotazione agonistica nel formarsi delle opposte fazioni. Il saggio non disputa mai.Ciao sapa. Richiamandomi al topic io chiedo "E' proprio necessario?"
Ti chiedo quindi: bisogno di giocare e di evasione sono da intendersi come sinonimia o come somma di due fattori? Tanto per capirci: l'evasione corrisponde al gioco dei ragazzi divenuti adulti?, o che altro?
Forse il saggio orientale non disputa mai, non lo so di preciso. La nostra tradizione filosofica però impone al saggio di disputare
Citazione di: green demetr il 28 Marzo 2022, 06:46:41 AMCosa significa fenomeno? Secondo me il fenomeno deve riferirsi all'estensione spazio temporale di un evento. L'evento può essere un discorso, oppure qualcosa che si manifesta nella cosiddetta realtà. A parte che la realtà è in ogni caso comprensiva dei discorsi che in essa si producono, resta da chiedersi cosa produce spazialmente e temporalmente l'evento sensazione. A Hegel sembra non interessare da quel che dici. Ma per me il fenomeno "sensazione" rappresenta solo l'eventuale ricerca che il soggetto che percepisce la sensazione mette in campo per derivarne la causa. E lo fa tramite i sensiCitazione di: daniele22 il 20 Marzo 2022, 14:33:26 PMPremesso che non so un accidente di Hegel, proprio per questo chiedo lumi non avendo alcuna intenzione di mettermi a studiarlo.
Per come la vedo, io pongo da una parte la sensazione. Dall'altra faccio tutto un fascio tra ragione, intelletto, mente, e coscienza. Tralascio la conoscenza a priori per un eventuale dopo e tralascio ingenuamente forse la dimensione onirica. Io vi chiedo come mai i due tedeschi tengano in piedi una differenza tra intelletto e ragione?
La differenza che si pongono è proprio per la riflessione sulla sensazione.
Prima di Kant ed Hegel, la filosofia partiva dalle sensazioni, all'università si fanno i nomi di locke hume e berkley.
Il pensiero era un di più: un costrutto delle sensazioni.
Ma le riflessioni dei 3 erano tutt'altro che banali rispetto al transumanesimo moderno.
Al netto del mio giudizio personale, però si parla di rivoluzione kantiana, proprio perchè per la prima volta si ammette che è il pensiero che decide delle sensazioni.
I livelli di percezione sono indagati rispetto a dei livelli di astrazione il primo che possiamo dire riguarda l'organizzazione delle sensazioni, e il secondo che riguarda l'organizzazione stessa.
Quindi una organizzazione delle organizzazioni, potremmo dire con un brutto giro di parole.
Prima di Kant questa esigenza non vi era, il primo a insinuare il dubbio sulla organizzazione delle organizzazioni fu Cartesio invero, da cui Kant prende spunto senza dubbio.
La domanda di cartesio infatti era e se l'organizzazione delle organizzazioni fosse un demone maligno cosa succederebbe?![]()
Diciamo che queste cose Hegel le spazza via all'inizio della fenomenologia, dicendo che queste cose (sul percetto) non gli interessano.
Quindi effettivamente al giorno d'oggi Hegel è poco interessante per i più (meglio kant come ho già detto sopra a niko)
Hegel è interessante per la questione della relazione fra DIO e SOGGETTO, laddove si DEVE capire che nessuno sa cosa sia DIO e cosa sia il SOGGETTO. Entrambi i concetti sono "eventualità in fieri".
Cose lontanissime dal dibattito contemporaneo.![]()
Citazione di: sapa il 27 Marzo 2022, 17:58:21 PMPenso che la disputa ideologica risponda a un bisogno innato di giocare e di evasione, cioè, fondamentalmente, di perdere un po' di tempo, astraendosi dalla propria condizione di vita e dal proprio presente. C'è sempre, a mio avviso, una connotazione agonistica nel formarsi delle opposte fazioni. Il saggio non disputa mai.Ciao sapa. Richiamandomi al topic io chiedo "E' proprio necessario?"
Citazione di: viator il 26 Marzo 2022, 19:37:43 PMMa come.......FORSE è necessarioProbabilmente usciranno perché è necessario, o viator. Perché attendere, dato che è appena sorta una nuova disputa. Fin qua, io ho provocato e tu hai risposto. Ci sono delle considerazioni da farsi? Quest'ultima domanda diviene ora la nuova domanda che sostituisce l'ultima del topic trascinandosi dietro quel che fin qui è stato detto. Ovvio, banale. (non capisco perchè escano le faccine)
Citazione di: viator il 26 Marzo 2022, 14:06:17 PMIllustre viator buonasera. Con supponenza immaginavo che saresti stato tu a smuovere le acque. A scuola, come molti altri miei compagni veneti, quando sentimmo parlare di monade ci siamo subitamente chiesti "ma che monàde dixéo questo qua? Ovvio che ho scoperto che alla radice vi è una monade. E' dall'anno scorso che lo dico. Forse pretendi solo che mi esprima meglio. Giusto. Allora aggiusto il tiro. La domanda finale mia era "E' proprio necessario che emerga una disputa?. Dico quindi che forse è necessario, ma è necessaria pure la misura con cui la si porta avanti?Citazione di: daniele22 il 26 Marzo 2022, 12:38:12 PMPrendendo spunto dall'attuale guerra vi chiedo: come mai nel forum si manifestano due fazioni opposte? Ma non solo per quel che riguarda la guerra, anche per molte altre questioni.
Se risponderete, qualora disponiate di tempo e voglia, attraverso le ragioni manifestatesi fino ad oggi avreste inteso male la domanda. La domanda per come la intendo diventa due domande: Cos'è che porta a generare sempre due teste? Per quale motivo emerge una disputa? E' proprio necessario?
Salve daniele22. Certo che è proprio (filosoficamente, esistenzialmente, psicologicamente, spiritualmente, cosmicamente) NECESSARIO.
Oppure hai scoperto che alla radice dell'esistente esiste una monade, anzichè la insuperabile dualità tra soggetto ed oggetto, causa ed effetto, egualitarismo ed individualità, fede e dubbio, azione e reazione, materia ed energia ? Se nel mondo si instaurasse l'armonia universale, esso mondo sarebbe costretto a cristallizzarsi in uno stato che impedirebbe ogni dinamica, ogni diversificazione. La MORTE del mondo anzichè la sua vita..........Saluti.