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Messaggi - daniele22

#1441
Perdona la mia ambiguità. Penso metaforicamente, da quel che ho capito, ma non lo so, non lo specifica o non vi ho fatto caso. All'inizio della fiaba si parla di un "incidente" che ha prodotto la morte di tutte le persone maggiori dei 15 anni. Nel sito di ibs, ma anche in altri penso, trovi le prime pagine in anteprima. In pratica ci si tuffa in un mondo in cui ha prevalso la fantasia infantile incontrandosi con i residui culturali del mondo precedente l'incidente. Il resto ovviamente non te lo dico ... non per farti un dispetto, sempre ovviamente
#1442
Attualità / L'Ucraina: Monaco o Danzica?
02 Febbraio 2022, 14:23:05 PM
Ciao Eutidemo, mi chiedevo da qualche settimana come mai non fossi ancora sceso in campo nel merito della questione in oggetto. Eccoti qua infatti. Risponderò alla domanda che poni all'inizio senza addentrarmi nelle forze in campo. Naturalmente parto dal pregiudizio che i russi abbiano un livello di consapevolezza in un certo senso superiore rispetto a quello americano. Questa è una classica partita a scacchi dove i russi sicuramente possiedono competenze maggiori rispetto agli americani. Chiaro è che ciascuno dei due vorrebbe vincere, in subordine fare pari. Come dici qui si scherza col fuoco. Putin predica ufficialmente da tanto tempo la distensione, ma in cambio di cosa? Ho come l'idea che gli schieramenti siano solo fumo negli occhi, e, che Biden, a differenza di Putin, non se ne renda conto. Oppure se ne rende conto, ma allora non mi fido delle sue motivazioni volte alla protezione di uno stato sovrano
#1443
Ovviamente la scrittrice ammette di essere stata anche influenzata dall'evento covid19.


Letto qualche giorno fa, si tratta di una bella fiaba fantascientifica con risvolti di natura antropologica. Portata avanti con un linguaggio diciamo furbesco certamente allusivo. Il punto di vista è quello della donna. Non capita tutti i giorni di leggere buona letteratura
#1444
Tematiche Filosofiche / Della fede e della verità.
02 Febbraio 2022, 10:56:56 AM

Una premessa: Touring proponeva per la coscienza un modello computazionale. Questo contrasta con critiche che giungono da qualche neuroscienziato che avvversano tale modello sostenendo che la vita non è un nastro che sottopone la coscienza a scelte obbligate. Naturalmente io mi associo alle critiche.
Citandoti:
"Per come la vedo io la domanda è: una volta che sulla fiducia accettiamo che non bastano due valori per fondare la matematica, ma c'è ne vogliono almeno tre, verità, falsità e indecidibilta', da cosa nasceva la nostra fede che ne bastassero due? Perché' su questa fede si fondava la verità."


Immagino perché non si rendevano conto che se solo 1 cosa apparteneva alla realtà della mente di ciascuna delle due cose, ciascuna di queste 2 cose non poteva scorgere l'eventuale differenza tra loro. Uno guarda l'altro senza rendersi conto che lui stesso è. Accade così che manchi loro un punto di riferimento per scorgere una diversità dell'uno rispetto all'altro. Arriva il terzo incomodo. Chi, tra loro, può a questo punto stabilire quale sia tra i tre il diverso? E' forse per questo che la matematica, se non erro, pone il 2 come primo numero primo
#1445
Tematiche Filosofiche / Metafisica del coronavirus
01 Febbraio 2022, 18:51:32 PM

Metafisica, essere, Dio, faccio di tutto questo un fascio ... parole ... sostantivi appunto. Nego cose, nego fatti, eppure tutte queste cose e questi fatti li vediamo ogni giorno. Nego quindi pure il virus. Ecché !! Siamo impazziti? Da sempre sento dire che i virus ci attaccano, e giù farmaci, tra le quali come si suol dire gli antibiotici. Immagino che pensassero che in conseguenza di un'infezione virale un antibatterico potesse esser utile in caso che un'infezione batterica potesse sormontarsi a quella virale. Ma il verso dell'azione non può essere quello giusto solo se si nega che il virus sia un "agente patogeno". Vale a dire se si ammette che la cellula si mangia qualcosa. Genoma e sistema immunitario incontrano il virus. Se lo lasciassero lì senza relazionarsi con lui, come potrebbe il virus replicarsi? Allora, se il nostro genoma rappresenta la nostra storia compressa, cosa rappresenta il nostro sistema immunitario? Probabilmente un intreccio tra genoma e qualcosa d'altro. Lecito dubbio filosofico, almeno dal mio punto di vista, visto che di storia si tratta, che possa essere la storia della nostra psiche, e quando parlo di psiche parlo pure di gente che dice che il virus non lo può sconfiggere, mentre in realtà se la fanno sotto e si alleano con altri sotto l'egida di bandiere anche incognite. "Esistono scuole di pensiero in seno alla medicina che sostengono tale via". Me l'ha detto il barbiere ... suo figlio è bravissimo a suo dire negli studi, auguri a lui, e anche al barbiere dai ...  Ovvio che io opti per la via del siamo noi che attacchiamo, in fondo era per quello che non mi fidavo, più che alle più che legittime accuse di Ipazia, ma almeno finora ho avuto buona sorte ... fin qui tutto bene diceva quello mentre precipitava dal trentesimo piano

#1446
Se togliamo la vita eterna, la chiesa cristiana dovrà per forza assestarsi sulle posizioni dell'islam, considerando cioè Gesù come un profeta e negando quindi che con lui si sia attuata la rivelazione. C'è da evidenziare tra l'altro come nel corano (sura del grumo di sangue o dell'aderenza) si affermi che Dio abbia insegnato all'uomo ciò che non sapeva tramite il calamo, e quindi non tramite la parola
#1447
Citazione di: daniele22 il 31 Gennaio 2022, 22:40:49 PM
Citazione di: Ipazia il 31 Gennaio 2022, 19:24:06 PM
Anche il vangelo apocrifo di Tommaso parla di regno dei cieli, Paradiso, immortalità.  Che il Padre regni anche in terra è scontato, ma il "mondo dietro il mondo", rimane. Ovvero la trascendenza inaccettabile per FN.


Meraviglie della tecnologia, con un semplice ctrl+f nel vangelo di Tommaso non compare nè immortalità, nè paradiso. Compare una volta "regno dei cieli", ma sono i discepoli a chiedere, e non lui a dire. Gesù parlava loro con delle parabole e si riferiva al loro mondo.
Per quel che riguarda il mondo dietro il mondo, io ne parlo con una terminologia colloquiale, più che sufficiente. Il mondo dietro il mondo siamo noi che ci riferiamo a persone con le quali non riusciremo più a dialogare. Ma è pure il mondo di chi è obbligato a fidarsi. A fidarsi del cosiddetto mondo dell'intellighenzia, ivi comprese le discipline scientifiche, che ci toglie un dialogo diretto con il mondo, appunto.
La trascendenza l'aveva vista Kant, ma non seppe vedere che si costituiva nella sensazione.


Detto poi da uomo a donna, l'ho già detto: l'uomo è uomo e la donna è donna. Nella vita di ogni giorno uomo e donna vivono in diretta questa esperienza. Qui si attua la loro idea del mondo, e come ho già detto, la donna ne avrebbe da dire


Come il solito mi sono sbagliato. In effetti è vero che si parla pure di paradiso. Resta cmq che sono autori con cui non si può di fatto dialogare, dato che son morti seppelliti a suo tempo da altri morti (lasciate che i morti seppelliscano i loro morti). Il vangelo di Tommaso resta comunque un testo che rivela una comunicazione di tipo esoterica da parte di Gesù, cioè per persone da iniziare ad una via di conoscenza che contrasta con una conoscenza di tipo essoterica.
Stavo per inviare, ma mi hai preceduto.
Per quel che riguarda Kant, la conoscenza a priori a noi nascosta coincide col mondo delle sensazioni dal mio punto di vista. E mi sembra di averlo messo in mostra senza arrampicarmi sugli specchi


#1448
Citazione di: Ipazia il 31 Gennaio 2022, 19:24:06 PM
Anche il vangelo apocrifo di Tommaso parla di regno dei cieli, Paradiso, immortalità.  Che il Padre regni anche in terra è scontato, ma il "mondo dietro il mondo", rimane. Ovvero la trascendenza inaccettabile per FN.


Meraviglie della tecnologia, con un semplice ctrl+f nel vangelo di Tommaso non compare nè immortalità, nè paradiso. Compare una volta "regno dei cieli", ma sono i discepoli a chiedere, e non lui a dire. Gesù parlava loro con delle parabole e si riferiva al loro mondo.
Per quel che riguarda il mondo dietro il mondo, io ne parlo con una terminologia colloquiale, più che sufficiente. Il mondo dietro il mondo siamo noi che ci riferiamo a persone con le quali non riusciremo più a dialogare. Ma è pure il mondo di chi è obbligato a fidarsi. A fidarsi del cosiddetto mondo dell'intellighenzia, ivi comprese le discipline scientifiche, che ci toglie un dialogo diretto con il mondo, appunto.
La trascendenza l'aveva vista Kant, ma non seppe vedere che si costituiva nella sensazione.


Detto poi da uomo a donna, l'ho già detto: l'uomo è uomo e la donna è donna. Nella vita di ogni giorno uomo e donna vivono in diretta questa esperienza. Qui si attua la loro idea del mondo, e come ho già detto, la donna ne avrebbe da dire
#1449
Citazione di: Ipazia il 31 Gennaio 2022, 16:39:08 PM
Perché Cristo dice: il mio regno non è di questo mondo.

Il regno dell'oltreuomo nicciano è totalmente di questo mondo, non esistendo alcun "mondo dietro il mondo". Che, detta papale papale, per FN è una cialtroneria da rigettare. Di qui: Dioniso contro il Crocifisso (cit.)


Pensavo che fosse per via della legge che Gesù giustificava, ma dato che nell'aforisma lui cita il genio della giustizia come un'evidenza necessaria della vita umana, era altrettanto evidente che non era quello il motivo. Se però Nietzshe avesse potuto attingere al vangelo di Tommaso (1945) si sarebbe subito reso conto che Gesù era uno gnostico. Detto ciò, l'affermazione "il mio regno non è di questo mondo" è quanto meno ambigua se la si confronta con gli ultimi due o tre detti del vangelo di Tommaso (comodamente reperibili in rete). E anche questo è un fatto
#1450
Citazione di: paul11 il 29 Gennaio 2022, 10:06:47 AM
L' aforisma 291 di Nietzsche, in Umano troppo umano, è un capolavoro.


Prudenza degli spiriti liberi.
Gli uomini di spirito libero, viventi unicamente per la conoscenza, troveranno ben presto raggiunto lo scopo esterno della loro vita, la loro definitiva posizione verso la società e lo Stato, e per esempio si contenteranno volentieri di un piccolo impiego o di una sostanza che basti strettamente alla vita; perché si aggiusteranno per vivere in modo che un grande rivolgimento nei beni esterni, e persino un rovesciamento delle istituzioni politiche non rovini la loro vita. In tutte queste cose essi spendono il meno possibile di energia, onde immergersi con tutta la loro forza accumulata e per così dire con un lungo respiro nell'elemento della conoscenza. Così possono sperare di immergersi totalmente e forse anche di guardare nel fondo. Di un avvenimento uno spirito simile prenderà solo un lembo, egli non ama le cose in tutta l'estensione e l'abbondanza del loro sviluppo: perché non vuole impigliarsi in quelle. Anch'egli conosce i giorni feriali della mancanza di libertà, della dipendenza, del lavoro servile. Ma di quando in quando giunge per lui una domenica della libertà , altrimenti non sopporterebbe la vita. E' probabile che anche il suo amore per gli uomini sia prudente e di corta lena, perché egli vuole occuparsi del mondo delle inclinazioni e delle cecità solo tanto, quanto è necessario ai fini della conoscenza. Egli deve aver fiducia che il genio della giustizia dirà una parola in favore del suo discepolo e pupillo, se voci accusatrici lo chiameranno povero d'amore.
C'è nel suo modo di vivere e di pensare un eroismo raffinato, che ha vergogna di offrirsi alla venerazione delle grandi masse come fa il suo più rozzo fratello, e ama andarsene tacito per il mondo e fuori del mondo . Qualunque labirinto egli attraversi , tra qualsiasi scoglio  egli abbia temporaneamente costretto il suo fiume, quando giunge alla luce, se ne va sereno, leggero e quasi senza rumore per la sua via ,e lascia che la luce del sole giuochi fino nella profondità in cui egli si trova.


Debbo ancora una volta complimentarmi con te. Nonostante io abbia in questo forum decretato la morte del pensiero di FN, questo suo pensiero è per me vero, vivo, splendente. Non so per quale motivo, non conoscendo il pensiero del pensatore tedesco, egli non abbia riconosciuto in Gesù il superuomo, motivo per il quale io decretai la morte del suo pensiero, almeno in parte, data l'evidenza nel mio scrivere sulla verità di questo aforisma. E ne ho decretato la morte proprio identificandomi con una espressione che compare in questo aforisma ".... Così possono sperare di immergersi totalmente e forse anche di guardare nel fondo. Di un avvenimento uno spirito simile prenderà solo un lembo, egli non ama le cose in tutta l'estensione e l'abbondanza del loro sviluppo: perché non vuole impigliarsi in quelle."
Qual è il motivo dunque, per cui Gesù è considerato solo un annunciatore?
#1451
Citazione di: niko il 27 Gennaio 2022, 12:28:27 PM

Ok, saro' sintetico: la songolarita' non esiste perche' se esistesse avrebbe tempo ed energia simultaneamente significativi e violerebbe il principio di indeterminazione, percio' laddove tu dici: "la nascita di spazio e tempo", io dico: "la nascita di durata ed estensione", cioe' degli attributi che sono propri dello spazio e del tempo e che li presumono, e quindi il vuoto preesiste e sopravvive all'universo, e quindi e' plausibile anche che ci sia piu' di un universo.


Quindi cosa e', e cosa sarebbe veramente un nulla? Un nulla sarebbe, ad esempio, quello che si otterrebbe riavolgendo il filmato dell' espansione dell'universo fino al punto massimo possibile, cioe' fino al punto in cui la distanza di tutti i punti dell'universo l'uno dall'altro e' zero, e dunque in un singolo punto sono sovrapposti tutti i punti.


E' un qualcosa la cui esistenza viene congetturata solo perche' c'e' una tendenza, e si puo' legittimamente,  ma non certo con certezza, supporre che questa tendenza origini da quelle che sono le sue estreme conseguenze a ritroso, cioe' "dal punto composto di tutti i punti".


Ora, siccome pero' tale oggetto e' assurdo ed e' una singolarita', e' altamente probabile che il processo fisico del possibile riavvolgimento si arresti ad una estensione minima (un punto in cui tutti i punti sono vicinissimi ma non sono perfettamenre a distanza zero) che corrisponde a un ribalzo in cui la natura di espansione/contrazione si inverte, e/o quel punto minimo, ma non inesteso, corrisponde ad una apparizione discreta di un universo gia' parzialmente "formato" nelle sue dimensioni fondamentali, lasciando solo il processo matematico, che a questo punto devi immaginare come separato da quello fisico, a digradante fino a corrispondere al punto, geometrico, contenente tutti gli altri punti.

Spero di essere stato chiaro, e sintetico.



In attesa che tu possa o voglia rispondere al mio post in questo topic del 27 gennaio ore 10.07, volevo fare un'osservazione. Secondo quel che dici vi sarebbe un luogo di punti vicinissimo al punto zero. Allora dico: se quel che noi cerchiamo, invece di stare all'interno del luogo dei punti vicinissimo al punto zero, fosse invece il luogo dei punti stesso, non si potrebbe dedurne che ciò che colma la distanza del luogo dei punti dal punto zero, sia in realtà un campo magnetico? Cioè, la famosa gravità non potrebbe essere una manifestazione del magnetismo?
#1452
Citazione di: niko il 26 Gennaio 2022, 23:51:27 PM
Citazione di: daniele22 il 26 Gennaio 2022, 21:20:38 PM
Citazione di: niko il 26 Gennaio 2022, 19:58:47 PM

Il fatto che la scienza cambi la vita non e' scientismo,  e' la natura stessa della scienza, scientismo e' usare la scienza per limitare la liberta' e la facolta' di scegliere, imporre la scienza anche a chi non la vuole e non fa niente altro di male oltre a non volerla.



Scusa niko, ognuno è libero di fare ciò che vuole, ma il tuo pensiero, divinità escluse, mi sembra vada a prefigurare una società stratificata in caste. Si pone in ogni caso il problema di un probabile conflitto sociale, giacché non tutti la pensano come la pensi tu. In ogni caso nell'opposizione che si genera tra me e te, ne verrebbe fuori che tu sei uno scientista ed io un umanista. Non so se Ipazia intendesse dire che tu saresti uno scientista, ma per me lo saresti, anche se dici di lasciar liberi quelli che non vogliono la scienza ... queste affermazioni sono un po' in odore di promessa elettorale, o di ingenuità



Era solo per dire che una completezza nel conseguire il sapere scientifico , che poi e' umanamente impossibile, cambierebbe la forma, e quindi anche il  contenuto, della vita.


non si puo' rispondere con successo  a tutte le domande scientifiche e poi non domandarsi l'implicazione pratica delle risposte e continuare a vivere come se niente fosse e come se la conoscenza fosse un compartimento stagno rispetto alla pratica, anche perche' solo  l'implicazione pratica misura la correttezza, e quindi la presunta definirivita', delle risposte che ci si e' dati; l'uomo non funzione cosi' secondo me, funziona che quando conosce una cosa, si chiede cosa significa quella cosa che conosce per lui, e l'uomo di scienza, o comunque utente piu' o meno alla lontana della scienza, non fa eccezione.

Meno male. Grazie niko per la tua adeguata risposta. La filosofia è per me l'arte del corretto pensare. Se sei giovane come dice viator, i suoi consigli sono illuminanti anche se dissento nella sua conclusione. Dico cioè che puoi fidarti di Ipazia, ma non di Wittgenstein (paradossalmente). Nel senso che solo lei può ammettere che certi arbitrii di LW siano proprio arbitrari. Non so se concordi con la mia interpretazione della relatività dal punto di vista dell'essere umano in merito alla relazione dell'informazione in funzione della sua massa, ma non importa, posso anche sbagliarmi. Quel che penso, quindi, è che quando tu dici che il tempo non è che la variazione del tempo nel tempo (velocità del tempo?) dico che questa nozione ti pone in uno stato di consapevolezza, e quindi in uno stato di potenziale gestione di informazioni, che è in un certo senso superiore a quello della gente comune. Per questo motivo dissi che l'uomo attuale vive mentalmente come se vivesse ai tempi di Kant ed Hegel. Non ti sembra che sarebbe giusto colmare almeno questo gap?
Nei post precedenti avevo affermato che attribuisco un grado maggiore di realtà ai fatti, ma non maggiore al punto di poterli affermare come esistenti di per se stessi. Persisto pertanto a negare una realtà oggettiva. Quando Wittgenstein aggiusta quel "cosa in se" trasformandolo in "cosa per noi", di fatto trasferisce la nostra modalità di comprensione dalle cose all'azione delle cose. Ciò significherebbe che a fondare la nostra conoscenza sia l'azione che la cosa compie, e non la cosa. Ciò implica che i sensi servono solo ad individuare la cosa responsabile dell'azione. Nel nostro mondo però succede che gli individui di media cultura pensino che le cose esistono e che noi speculiamo su di esse in quanto esistenti di per se stesse. Questo è cioè il loro atteggiamento mentale. Questo atteggiamento ci retrocederebbe all'interno del mondo di Kant e di Hegel. Da quei tempi bisogna ripartire criticando però il linguaggio e non continuando a fare gli struzzi. Infatti io nego che anche l'azione sia oggettiva, ma la possibilità, giusta o sbagliata che sia, giunge dalla critica al "sostantivo". Affermo cioè che sia la sensazione a poter formare nella nostra mente una generalizzazione di ciò che potenzialmente può divenire un "sostantivo". Naturalmente tale nozione la ricavo all'interno di conoscenze neuroscientifiche in cui si affermerebbe che qualsiasi animale dotato di un certo livello di consapevolezza, che non giunge però ai livelli di criticarla, sia in grado di compiere delle generalizzazioni

Ps: avrei una curiosità che non ho mai potuto accertare circa un esperimento mentale sulla nozione di velocità del tempo e riguarda un ipotetico viaggiatore che parte da Giove ad alte velocità verso la terra guardando con un potentissimo binocolo fin dalla sua partenza i fatti che si svolgono sulla terra. Forse tu potresti dire qualcosa in proposito, magari in un topic dedicato
#1453
Citazione di: niko il 26 Gennaio 2022, 19:58:47 PM

Il fatto che la scienza cambi la vita non e' scientismo,  e' la natura stessa della scienza, scientismo e' usare la scienza per limitare la liberta' e la facolta' di scegliere, imporre la scienza anche a chi non la vuole e non fa niente altro di male oltre a non volerla.


Scusa niko, ognuno è libero di fare ciò che vuole, ma il tuo pensiero, divinità escluse, mi sembra vada a prefigurare una società stratificata in caste. Si pone in ogni caso il problema di un probabile conflitto sociale, giacché non tutti la pensano come la pensi tu. In ogni caso nell'opposizione che si genera tra me e te, ne verrebbe fuori che tu sei uno scientista ed io un umanista. Non so se Ipazia intendesse dire che tu saresti uno scientista, ma per me lo saresti, anche se dici di lasciar liberi quelli che non vogliono la scienza ... queste affermazioni sono un po' in odore di promessa elettorale, o di ingenuità
#1454

Caro iano, ti dirò, sotto l'ombra di un ampio faggio, che buttando in piazza il topic sul valore della menzogna, nella tua prima risposta ti aspettavi invece una digressione sulla verità da te  tanto odiata. Ma io volevo discutere di menzogne, non di verità. Come disse pure bobmax il peggior modo di cercarla sta nel volerla definire. Ogni verità viene superata ogni qualvolta che tu ne consegua una e la fai tua nel senso che si conosce solo ciò che si fa.
In questo post di risposta al mio in cui faccio affiorare un certo periodo storico, mi aspettavo una risposta adeguata. Ancora però ti butti sulla verità, ma la tua verità sulla scontata buonafede di uno scienziato è ingenuità allo stato puro. E quando pensi che se raggiungessimo questa verità linguistica non ci sarebbe più evoluzione, non è forse questa una fede in una presunta verità? Non ti stai forse contraddicendo?
E allora ritorno ancora alla teoria della relatività.
Se vai in giro per le strade e chiedi alla gente di spiegarti la teoria della relatività, che molti pretendono di aver capito, la maggior parte delle persone ti farfuglia qualcosa sui due gemelli, sul rapporto di equivalenza che vi è tra massa ed energia ... e altro fumo.
Ma se noi avessimo compreso quella teoria, a livello verbale e non matematico, ci renderemmo conto di cosa possa essere quella benedetta gravità del cako. In questi giorni in un tuo post dicevi qualcosa sulla costruzione dell'essere. Allora ti porgo la mia costruzione fatta su tuo consiglio. L'essere è un'unità concreta spazio temporale e si costituisce, nella giusta sequenza, di un effetto e di una causa.
La gravità in termini umani: All'interno dell'essere, l'essere umano percepisce una informazione. L'informazione produce un effetto durante un intervallo di tempo che va dall'istante fino ad un certo punto. Quel che c'è da valorizzare è l'intervallo di tempo in cui alla fine l'essere produce la causa, poiché in quel lasso di tempo l'informazione produce nuove informazioni. Non ci vuole un genio per capire che un individuo prima di cedere l'informazione se la gestisce come meglio crede. Poi si sa, ci sono informazioni e informazioni, ma ognuna di queste genera il suo piccolo orticello gravante a seconda delle informazioni che intende cedere. Tu lo sai a chi sta in tasca l'informazione più pesante di tutte? Questa è la gravità di Einstein. Che poi stia nelle tasche di un farabutto, o di una brava persona (sempre nei suoi limiti che possono tendere a farabutto oppure a santo) te lo svelerà la meccanica quantistica quando andrai a tastargli il polso perturbandolo in un certa misura.
Se noi possiamo comprendere solo ciò che ci serve, la filosofia può comprendere solo ciò che ci serve. Ci serve la scienza? Sì, però deve rendersi conto anche che le persone trotterellano nello spazio curvo generato da altre persone da cui sono manipolate, o da altri totem, mettila come vuoi ... Liberissime di farlo. In fondo è questo che pretenderei di misurare col voto popolare
#1455
Rngrazio niko e iano, scritti con la minuscola come si presentano, per la loro risposta, in cui iano dice a niko che il il vuoto o il nulla, o come lo vuoi chiamare etc etc ..... La mia domanda voleva chiedere se potesse esistere appunto il famoso etere. O meglio voleva chiedere se a livello teorico l'etere fosse negato fondandosi solo su basi empiriche. Immagino di no. Allora chiedo: se la teoria che presupponeva l'inesistenza dell'etere fosse concettualmente errata (non errata nella sua formulazione matematica), non vi sembra che tutte le teorie successive sarebbero tutte menzogne, anche se confermate da dati empirici?
Un giorno un mio amico che insegna matematica mi raccontava che per spiegare la teoria di Einstein in modo verbalmente più comprensibile forse sarebbe opportuno che fosse esposta usando un meta-linguaggio. Detto ciò, iano conclude dicendo che i filosofi continuano a pensare alla verità come qualcosa che si possa guardar da fuori.
E' proprio qui il punto nevralgico. Se non avessimo compreso in modo corretto la teoria della relatività, ci ritroveremmo a vivere mentalmente, oggi, nel 2022, come ai tempi di Hegel e Kant.
Quando Ipazia disse di questa modifica da "cosa in sé" a "cosa per noi", la filosofia ha fatto nè più ne meno quello che ha fatto la chiesa quando Copernico superò Tolomeo, cioè si è riaggiustata per tenere ancora in piedi il palco.
Quello era il momento di criticare il linguaggio, ma naturalmente vi è passata sopra. Perchè? Ai posteri l'ardua sentenza. Naturalmente le persone sincere con sè stesse vivrebbero mentalmente ancora così. Ma quelle meno sincere come vivono?