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Messaggi - Jacopus

#1441
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Cloe Bianco
18 Giugno 2022, 19:10:47 PM
In questo dibattito la mia posizione è molto simile a quella di Niko. Condivido la sua replica ad Anthonyi. Per quanto riguarda Ipazia, noto il solito disprezzo per i deboli e per i non allineati, un atteggiamento che mi fece letteralmente scappare dalla FGCI, quando in giovane età provai a frequentare i loro circoli. Del resto il bigottismo e il moralismo dei comunisti (non tutti, ma molti) è molto simile a quello dei credenti reazionari (non tutti ma molti). I gay non avevano certo vita facile nell'impero sovietico così come non ce l'hanno alla corte di zar Putin. Mi fa pensare questo screditare la lotta per i diritti civili, considerata una specie di specchietto per le allodole per non pensare ai diritti economici e alla lotta di classe. Come se le due lotte non fossero invece strettamente interconnesse.
#1442
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Cloe Bianco
18 Giugno 2022, 15:36:03 PM
Sulla necessità di un aiuto psicologico siamo d'accordo, proprio per fronteggiare in modo equilibrato il trogloditismo imperante. Ma cosa c'è di scorretto nel vestirsi da donna se un uomo maschio si sente come genere, donna? Io penso che abbia molto a che fare, ancora una volta, con la necessità di concepirsi rigidamente "differenti", in modo tale che la massaia sia  donna e il manager uomo. Non vedo scorrettezze. Sicuramente, ma non sappiamo come sia andata nei particolari, in un caso di questo tipo, la classe andava preparata. Non puoi presentarti di punto in bianco con gonna e tacchi, anche se un certo Michael Foucault lo fece già negli anni '80 dello scorso secolo (ma insegnava in California e all'Università e non fu demansionato, anche se l'idea di Foucault in segreteria matricole è ilare e grottesca allo stesso tempo). Al di là della preparazione, magari con dei temi discussi con gli altri professori, io continuo a considerare questi atteggiamenti il risultato di un profondo bigottismo italiano. Ricordo che gli italiani sono fra i più assidui turisti sessuali verso Thailandia, Brasile e paesi caraibici. In realtà ciò che conta è che il peccato non sia reso pubblico. E qui non parliamo neppure di peccato ma di rappresentazioni del sè, influenzate da fattori endocrini e culturali di ognuno di noi e sui quali dovremmo avere il massimo rispetto, visto che non lede minimamente il mio grado di libertà. Anzi il rispetto verso quella richiesta di riconoscimento del genere aumenta il grado di libertà complessivo di una società. Possiamo poi discutere sul perché vi sia questo aumento di richieste di cambio del genere sessuale, ma che ciò debba essere rispettato e tutelato dal trogloditismo, credo che sia il minimo, soprattutto per una ideologia liberale come quella occidentale.
#1443
Tematiche Culturali e Sociali / Cloe Bianco
18 Giugno 2022, 14:02:14 PM
Fra le tante notizie di questi giorni mi ha colpito il suicidio di Cloe Bianco, un professore di scuola superiore che, qualche anno fa fece outing, presentandosi a scuola vestito da donna. Le conseguenze sarebbero state oscurantiste ed invece, con il suicidio, possono essere definite "tragiche". A seguito dei risolini e delle prese in giro degli alunni seguirono le lettere di protesta dei genitori, probabilmente ossessionati dalla possibilità di essere loro stessi dei gay repressi. Infine vi fu il demansionamento del professore a compiti di segreteria amministrativa e l'epilogo, particolarmente crudo.
In questo episodio scorgo la straordinaria arretratezza culturale dell'Italia, in una regione sufficientemente avanzata: non stiamo parlando del profondo sud di Rocco e i suoi fratelli (con tutto il rispetto per il Sud Italia, è solo una semplificazione sociologica).
Insomma non riesco davvero a capire questa incapacità a comprendere. Una avversione simile al razzismo nei confronti degli ebrei o dei neri o di chi pensa che le donne stanno bene solo in cucina. O dei poveri, considerati tali per un loro supposto deficit e non per la struttura sociale e l'organizzazione economica. È come se i fragili, di qualunque fragilità si tratti, debbano sforzarsi a far parte del "gruppone" di testa,  bianchi, giovani, ricchi, popolari, belli, maschi.  Nessun riconoscimento di un sè, che si discosti da questo modello, con in più l'aggravante che se uno nasce nero non lo sceglie, mentre questo "pagliaccio" ha deliberatamente scelto di presentarsi donna in un corpo d'uomo, addirittura a scuola, di fronte a ragazzini innocenti di 16 anni che non sono mai entrati in you-porn, o in Sacher-Masoch Tv. Eternamente nel loop dei vizi privati e delle pubbliche virtù: che nazione provinciale!
#1444
La spiegazione di Anthonyi mi sembra corretta. Aggiungo alcune precisazioni. Ci sono situazioni patologiche diverse che comportano l'insorgere  di personalità diverse in un soggetto e talvolta le patologie sono presenti contemporaneamente come nel caso di schizofrenia e disturbo dissociativo della personalità o nel disturbo borderline. In generale il disturbo dissociativo di personalità è causato da gravi traumi infantili, come "classicamente" , l'abuso sessuale da parte di familiari o amici di familiari.
Dal punto di vista giuridico non si può considerare la presenza di due soggetti ma di un unico soggetto che è portatore di una patologia. Se si sospetta che la patologia possa essere connessa alla commissione di un reato, il giudice di solito nomina un perito (Ctu) e l'imputato e il Pm possono nominare i loro periti (CTP). Le domande a cui il perito deve rispondere sono se il reato è spiegabile attraverso la patologia oppure no (capacità di intendere e volere) e se si è trattato di un evento unico o ripetibile (pericolosità sociale). Secondo la risposta, il giudice che è peritus peritorum, può decidere la condanna ( se la patologia è indipendente dal reato), l'assoluzione (se la patologia è connessa al reato ma si ti ritiene che non avverrà più) oppure la misura di sicurezza (se la patologia è connessa e vi è il rischio di reiterazione del comportamento pericoloso pur in presenza di incapacità di intendere e volere).
Nei casi dissociativi la risposta è particolarmente complessa, ma il centro della questione è sempre il soggetto, che usa la dissociazione non come alibi, ma come metodo disorganizzato e doloroso per poter sopravvivere ai gravi traumi che ha subito. Altra possibile causa della dissociazione è la presenza di malattie organiche che possono alterare il proprio senso identitario.
#1445
Questo nuovo tipo di macchine ibride, che in fantascienza sono chiamate "androidi", sono per me particolarmente affascinanti, poiché potrebbero essere un altro passaggio della dinamica evolutiva. Immagina i vantaggi di un androide nel poter colonizzare un pianeta come Marte o poter visitare altri sistemi solari spegnendo i suoi circuiti ed attendendo di arrivare dopo 50/100 anni solari. La vita terrestre, con il suo particolare meccanismo (dna/rna) si diffonderebbe in uno spazio che non potrebbe mai essere raggiunto dagli attuali esseri umani. Se questo vorrà dire l'estinzione di homo sapiens, non credo che madre natura piangerà. I cicli evoluzionistici prevedono sempre l'estinzione delle specie. Lo scopo fondamentale è la diffusione della vita attraverso il codice a dna. Se oltre al dna c'è anche un braccio meccanico capace di sollevare una tonnellata, i vantaggi evolutivi sono evidenti.
#1446
Che un essere umano sia sempre distinguibile da un computer è un dato che discende dalla nostra natura biologica. Sia Cartesio che Turing operano secondo una razionalità che scinde il corpo dalla mente. Ma un computer potrà avvicinarsi alla complessità dell'uomo solo quando acquisirà la capacità di produrre ormoni, neurotrasmettitori, sogni, emozioni. Solo in un mondo come quello di Blade Runner si può porre il problema della competizione identitaria fra uomo e macchina, proprio perché la macchina è supportata da una struttura biologica. La scissione fra corpo e mente continua a creare dei profondi malintesi e dei danni. Non in questo caso ovviamente, visto che si tratta di un gioco anche simpatico, ma anche questo gioco,  nella sua innocenza, nasconde una precisa "visione del mondo".
#1447
6-7. Il ragionamento:
4-10 6-12 due coppie in salita seguite da un'altra coppia in salita 9-12 e ultima cifra uguale (12). Poi lieve discesa con numeri in sequenza 11-10.

Essendo l'altra stringa speculare ma discendente gli ultimi due numeri devono essere in sequenza ascendente. Essendo l'ultima cifra 5, è inevitabile che l'ultima coppia sia 6-7.

Spero di averci azzeccato e di vincere un premio.  :))

Non mi convince però la asimmetria numerica perché fra 4 e 10 la differenza è 6, mentre tra 11 e 7 la differenza è 4. Quindi nel primo caso la sequenza delle differenze è 6-6-3-1 in ascesa tranne l'ultima coppia, mentre nella seconda stringa è 4-4-1 e (?). Ad essere precisi l'ultima coppia dovrebbe avere un numero decimale per rispettare le proporzioni. Altrimenti va bene la soluzione di Phil. Che è quella più semplice, ma io mi voglio complicare la vita. La soluzione di Phil infatti prende i numeri in colonna e li replica. 4-6-9-11 e poi 11-9-6 e quindi 4, 10-12-12-10, 7-5-5 e quindi 7.
#1448
Questa discussione mi ha fatto pensare alla presenza nella cultura occidentale di una linea che va da Paolo di Tarso a Cartesio fino ai totalitarismi e un'altra che parte da Gesù, tocca Spinoza fino a giungere all'esistenzialismo e al neo stoicismo. La prima linea ha modellato il mondo e continua a farlo. La seconda linea è lì, come un bambino affamato di verità a cui si dà retta solo in certi ambienti accademici magari per ragioni che poi rientrano nella logica della prima linea (quella paolina/cartesiana).
#1449
Anthonyi. La saga di Aspi è nota. Un imprenditore che fa capo alla famiglia Benetton, spreme fino al midollo il rendimento di 3000 chilometri di autostrade, fino al botto finale con 43 morti. Da un punto di vista di razionalità economica è stato un grande successo. Introiti elevati in venti anni di gestione e addirittura la cessione a prezzi di mercato allo stato (8 miliardi di euro), quando si è evidenziato lo scandalo. Ma la società ha massimizzato il profitto e quindi ha agito razionalmente.
Sto ovviamente semplificando ma se potessimo descrivere il mondo economico moderno come una retta, dove a un estremo vi è il comportamento totalmente solidale (ubuntu) e dall'altra quello totalmente orientato al rendimento (o allo scopo, come avrebbe scritto Weber), oggi siamo molto spostati verso l'estremo orientato al rendimento. Questo dovrebbe essere considerato un grave problema dalla stessa classe dirigente, da Confindustria, cosa che invece non avviene, e le conseguenze iniziano a vedersi anche qui da noi, nel cosiddetto " mondo affluente".
#1450
Anthonyi. L'irrazionalità di certe recenti scelte politiche sono la conseguenza di un modello economico tutt'altro che razionale. Il vantarsi di una pseudoscientificitá da parte dell'economia è sempre stato un appiglio ideologico. Nel corso dei secoli, da Smith in poi si sono succedute le più diverse e contrastanti teorie economiche, le une che contraddicevano le altre. Che questa sia razionalità, vedi tu. Sicuramente possiamo oggi disporre di strumenti statistici e algoritmici che possono aiutare, così come la possibilità di confrontare i modelli di teoria economica applicabili in determinati momenti storici. Se l'economia fosse così razionale non si comprende come mai è bastata una pandemia e una guerra locale a rendere ancora più forti le diseguaglianze sociali. Se poi guardiamo alla storia questa supposta razionalità è ancora più in crisi. Lo schiavismo degli Stati Confederati fa parte della razionalità economica? il lavoro infantile (non minorile) della Londra dell'Ottocento è eventualmente un ulteriore elemento di razionalità? Quale legge razionale impone a un imprenditore di trarre da un bene o servizio un rendimento 5 o 100? Attualmente è possibile aumentare il rendimento da 5 a 100 perché la società nel suo complesso, ha ancora scorte, ma questa dinamica, se dovesse proseguire, comporterà una netta divisione fra una élite di super ricchi e una massa sociale che vivrà al limite del sostentamento. In mezzo una classe media destinata ad estinguersi. È possibile che tutto ciò sia razionale, ma secondo la logica hegeliana e non certo secondo un principio di miglioramento della società. Se i detentori del potere economico/politico (che sono gli stessi) continuano a dirsi che viviamo nel migliore dei mondi possibili, temo che vi sarà un brusco risveglio, i cui prodromi sono già ben visibili.
#1451
@Anthonyi. Quello che voglio sottolineare è che anche l'occidente o il capitalismo non sono monoliti. Vi sono differenze geografiche e storiche. L'attuale trend culturale del capitalismo è estremamente preoccupante, poichè si tende a far credere che non vi sia bisogno di regolatori o che essi debbano essere ridotti al massimo, che tutti i servizi che possono essere pagati direttamente vengano pagati dai privati secondo le loro possibilità (salute, istruzione) e che gli altri che non possono essere pagati siano sussidiari (come il sistema carcerario americano, che funziona su un doppio binario pubblico/privato). Tutto ciò condito da una nefasta ideologia, per la quale se sei "sfigato", devi solo darti da fare e il mondo sorriderà anche a te. Anche la logica del "no limits" è una logica del più recente capitalismo. Il capitalista originario, quello descritto, ad esempio da Mann nei "Buddenbrock" è una persona schiva, colta che non espone il suo denaro per consumi edonistici ma lo reinveste completamente nell'impresa. Solo attraverso questo meccanismo può sentirsi moralmente adeguato. Il moralmente adeguato del capitalista tipo di oggi si misura sul numero di Ferrari di cui può disporre. Il deterioramento di ogni sentimento identitario nazionale ha fatto il resto. Invece di creare una universalità di valori, come sognava Kant, ha creato una universalità di strumentalizzazioni a vantaggio del denaro, astratto, contabilizzato, in una competizione necrofila, la cui possibile conseguenza è la disarticolazione della stessa società.
Tutto questo lo scrivo perchè, tutto sommato penso che un capitalismo ben temperato sia il sistema che garantisce il miglior compromesso fra libertà ed uguaglianza. Il problema è invece che oggi non c'è un capitalismo ben temperato ma la giungla del profitto, nella quale ogni voce di tipo politico viene vista come disonesta oppure infantile. In tale temperie non è difficile vedere il rischio di una deriva autoritaria. Tutto ciò in una situazione gravissima dal punto di vista ambientale, che dovrebbe prevedere un potere politico necessariamente in grado di compensare il disagio delle nazioni più povere e delle classi più povere delle nazioni ricche. A parte qualche voce isolata che grida nel deserto, a me sembra che si navighi molto a vista, sperando in qualche miracolo, mentre i campanelli di allarme si moltiplicano.
#1452
Attualità / Re: Guerra in Ucraina II
11 Giugno 2022, 01:37:16 AM
L'Occidente va criticato, perchè ce lo ha insegnato Socrate, uno dei primi occidentali. Ma bisogna pure riconoscere la realtà, che non deve essere una realtà per "partito preso". Basti pensare al processo che si sta svolgendo in Occidente (in Olanda per la precisione), contro i sospettati, appartenenti alle forze speciali russe, accusati di aver abbattuto un aereo civile della Malayasian Airlines due anni fa. I sospettati ovviamente sono processati in contumacia, ma ciò non toglie che in questi due anni di istruzione del processo, si sono rispettate tutte le norme procedurali tipiche dell'Occidente, con diritto alla difesa, a trasmettere dichiarazioni, a presentare controprove, con un onere di spese che ricade su tutti noi. La differenza con il processo nel Donbass contro tre disgraziati non può essere più dirompente. In realtà forse non dipende neppure dalla concezione zarista del potere, tipica dell'Oriente, ma semplicemente dalla crudeltà della guerra, che non lascia più spazio alle norme giuridiche e al rispetto delle forme del diritto.
#1453
@Anthonyi. Il mercantilismo è un concetto molto vasto. Il problema attuale del capitalismo è quello di essersi profondamente trasformato rispetto al capitalismo dell'age d'or anglo/olandese. Il narcisismo di cui è pervasa la cultura occidentale attualmente è la diretta conseguenza di uno stimolo a consumare e a primeggiare sugli altri, dove gli altri sono l'inferno o comunque semplici strumenti per il nostro godimento. C'è un film molto esemplificativo su quanto sto esponendo, che si intitola "american psycho".
#1454
Viator. Questa è la solita argomentazione per cui "o buonisti" o "affaristi". Del resto lo stesso topic tende a polarizzare l'argomento. Ubuntu o Schadenfreude? E se invece si riuscisse ad essere un pò più ubuntu senza rinnegare la schadenfreude che alberga dentro di noi? Che la collaborazione aumenti dove c'è più prosperità è innegabile. Il mercantilismo ed il capitalismo ne hanno fatto la loro bandiera. Ma il mercantilismo ed il capitalismo non sono meccanismi perfetti, tutt'altro. Anzi tendono irreversibilmente, in questa tornata storica, a privilegiare la schadenfreude, piuttosto che l'ubuntu. Senza voler santificare l'ubuntu, credo che una regolatina alla valvola dello schadenfreude sarebbe necessaria all'auto che stiamo guidando, che rischia di andare a sbattere contro qualche muro di violenza, prima o poi. La violenza, come si sa, non fa poi differenza fra Schadenfreude fans e Ubuntu fans.
#1455
Percorsi ed Esperienze / Re: La Grotta
06 Giugno 2022, 21:02:29 PM
Ho ascoltato i Polyphia. Bravi sono bravi. Anzi tecnicamente sono dei mostri. Manca un po' il cuore. Sembra quasi una gara a chi ce l'ha più veloce. Se ti piace la chitarra, ti propongo un classico che potresti già conoscere. Il fatto straordinario è la presenza di solo due chitarre per eseguire il pezzo.

https://youtu.be/A3m_SQFd3xg