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Messaggi - doxa

#1441
Attualità / casi Marino - Cota
08 Ottobre 2016, 18:46:43 PM
E' "normale", tollerabile, che l'ex sindaco PD di Roma, Ignazio Marino, e l'ex governatore leghista del Piemonte, Roberto Cota,  vengano prima accusati  dai magistrati di alcuni reati, rinviati a giudizio e poi assolti ? E nel frattempo ? Nel frattempo la loro carriera politica è finita !
L'hanno distrutta anzitutto i mass media, in particolare i giornali quotidiani, specie quelli di opposizione ai due predetti personaggi politici. Ed anche la magistratura è censurabile.

Fa bene Paola Muraro, assessore all'ambiente nel Comune di Roma, a non dimettersi, a respingere i "forconi" del PD e dei numerosi grillini che la vogliono dimissionaria prima del tempo. E se poi viene assolta ? Il PD fa il suo gioco "sporco" come partito di opposizione, ma da che pulpito viene la predica ?

Oggi, 8 ottobre, sul quotidiano "Il Messaggero", c'è in merito un interessante articolo del magistrato Carlo Nordio,  titolato: "La rincorsa giustizialista punisce la politica".

Nordio ha scritto: "Talvolta il destino, diceva un filosofo, realizza disegni buoni  servendosi di strumenti cattivi.  La caduta –di fatto la destituzione- del professor Ignazio Marino dalla carica di sindaco di Roma, sarà anche stata una soluzione propizia, viste le difficoltà e il degrado in cui versava la Capitale ma avrebbe dovuto essere dettata da ragioni –e ce n'erano tante- squisitamente politiche. Nondimeno è stata conseguita attraverso il mezzo improprio di un'indagine giudiziaria.

Improprio, come ripetiamo da tempo, per vari motivi: perché confligge con la presunzione di innocenza; perché trasferisce il potere di controllo politico dall'elettorato alla magistratura; e infine perché, a ben vedere, costringe anche quest'ultima,  ad assumersi responsabilità di cui farebbe volentieri a meno. L'iscrizione nel registro degli indagati e la conseguente informazione di garanzia sono, infatti, atti dovuti, e conseguono anche a una semplice denuncia; cosicché il destino di un sindaco, e magari di un ministro e di un governo, possono dipendere, prima ancora che dall'iniziativa di un Pubblico ministero, da quella di qualche solerte cittadino. Non è solo pericoloso. E' dannatamente stupido.

Ora il professor Marino, assolto con clamore, lamenta l'assurdità di questo sistema. Il fatto che i partiti suoi sostenitori non abbiano mai brillato per garantismo, nulla toglie all'evidente stortura di una estromissione fondata sul motivo spurio di un processo penale, checché ne dicano oggi i protagonisti di ieri. Tuttavia, temiamo che la lezione servirà a poco.

Nell'attuale debolezza della politica la tentazione di far fuori l'avversario invocando la verginità dei carichi pendenti è ancora forte e radicata.

E' vero che qualcosa sta cambiando: ma sta cambiando in modo ambiguo, e in un contesto assai dissimile. Alludiamo alla vicenda dell'assessore all'Ambiente del Comune di Roma, Paola Muraro, per la quale, a differenza delle altre, la presunzione di innocenza sembra funzionare. Eppure la sua situazione processuale e politica non è paragonabile a quella dell'ex sindaco, e per varie ragioni. La prima, che la Muraro non ha avuto un mandato elettorale, e quindi non deve rispondere a chi l'ha votata ma a chi l'ha nominata; la seconda, che Marino è stato processato da privato cittadino, mentre lei è ancora in carica, e quindi teoricamente a rischio di reiterazione del reato; la terza, e la più significativa, che il movimento pentastellato ha fatto dell'onestà una sorta di feticcio rituale.

Intendiamoci: Muraro può essere la persona più onesta del mondo, e tra qualche tempo forse festeggerà anche lei un'assoluzione, o addirittura un'archiviazione. Ma il punto non è questo. Il punto è che dopo anni di martellamento maniacale sull'incompatibilità tra cariche pubbliche e pendenze penali, il garantismo tardivo che ora la protegge non è soltanto sospetto, ma anche rischioso. I grillini saranno tante cose, ma non acritici trinariciuti, disposti a ingoiare un contrordine così bruciante. Staremo a vedere. Per ora, da garantisti antichi e sinceri, siamo lieti di questa inversione, quantunque circoscritta a una dei loro, e un po' contestata. Anche se questo atteggiamento ci ricorda quanto disse il gesuita al liberale, che gli rimproverava la contraddizione di chiedere una libertà che loro, quando erano al potere, negavano agli altri: 'Appunto –rispose il gesuita- la libertà la chiedo in nome di vostri principi, ma la nego in nome dei miei'".
#1442
Tematiche Filosofiche / Re:Tecnocrazia
02 Ottobre 2016, 11:26:51 AM
A proposito di economia..., sul quotidiano "Il Sole 24 Ore", di oggi, 2 ottobre, c'è un articolo di Fabrizio Galimberti titolato: "Impariamo a leggere l'economia",  in cui fra l'altro dice: "Non si finisce mai di imparare", recita un antico detto. E quel che è vero per le lezioni delle scienze, delle lettere e della vita, è specialmente vero per l'economia. L'economia è sempre stata una disciplina che reagisce agli eventi. Da quando le teste pensanti dell'umanità si sono chinate su quel "formicaio impazzito" che è il sistema economico (milioni di individui che producono e consumano, comprano e vendono, si affannano e lavorano) hanno elaborato varie teorie su come funzionano ingranaggi e rotelle di questo complesso meccanismo. Ma poi gli eventi si incaricano di gettare in faccia crisi impreviste e costringere gli economisti a tornare alla lavagna e cambiare quelle leggi economiche che erano meno cogenti di quel che si credeva.
Il primo grosso evento che le fece cambiare pelle fu la Grande depressione degli anni Trenta. Fu allora che l'economia scoprì, grazie al genio di John Maynard Keynes, il ruolo della domanda e degli "spiriti animali" nel determinare il cammino di un sistema economico.

Il secondo grosso evento è la recente Grande recessione. Una crisi imprevista anch'essa. E proprio questa imprevisione ha costretto ancora una volta gli economisti a rinnovare la 'cassetta degli attrezzi'. Questa volta fu riscoperta l'interazione cruciale fra finanza ed economia.

Fra Grande depressione e Grande recessione c'è un filo rosso di comunanza. Nella crisi degli anni Trenta teneva banco l'ingenua convinzione che l'economia non si potesse adagiare in un equilibrio di sottoccupazione: il sistema economico si sarebbe risanato da solo. Del pari, all'origine della crisi finanziaria che debordò nella Grande recessione, ci fu un'altra versione di quell'ingenua convinzione: i mercati finanziari sono super-efficienti e si aggiustano da soli.

Da allora molte iniziative sono state prese per irrobustire l'architettura finanziaria. Ma ancora siamo alle prese con le ferite profonde di questa crisi, mentre siamo entrati nella terra incognita delle politiche monetarie non convenzionali.
#1443
Tematiche Spirituali / Re:Diavolo
30 Settembre 2016, 14:22:52 PM
Duc ha scritto "Perché lo studio è già riuscito a rivelare cosa sia davvero l'Io?"
Simpatico Duc, ti devi rassegnare. Fin dal 1923 Sigmund Freud con la pubblicazione del suo saggio "L'Io e l'Es"  formulò la sua teoria sulle strutture psichiche. Egli considerò l'Io l'istanza psichica che media tra l'Es ed il Super-Io.

Nell'ambito della psicologia e della filosofia l'Io designa l'individuo che ha coscienza di se stesso, rappresenta la nostra personalità cosciente, il modo in cui noi ci conosciamo.

Tu dici che l'Io non ha "il permesso di potersi sostituire a Dio". L'Io non ha nessuna intenzione di sostituirsi a Dio, anche perché sono due entità diverse. Perciò non tentare di stravolgere l'Io usandolo come categoria religiosa.  

"Quindi è più che logico che se non si crede nell'esistenza del demònio, neanche si può pretendere di capire l'Io dal punto di vista della fede cristiana (ripeto: "nisi credideritis, non intelligetis" - Sant'Agostino), e molto meno si può esigere nel voler far credere che la cultura umana sia in grado (per adesso) di poter sapere e conoscere perfettamente cosa sia questo Io, l'Ego, l'Anima o la Coscienza".
Duc, lascia perdere Agostino vescovo di Ippona, non mescolare il sacro ed il profano. Non c'è da "capire l'Io dal punto di vista della fede cristiana".

Purtroppo per te si sa bene "cosa sia questo Io, l'Ego, l'Anima o la Coscienza".  Non farti annebbiare il logos dalla religione.
#1444
Attualità / Re:Denuncio il Governo italiano
30 Settembre 2016, 09:10:19 AM
Ci sono leggi che vietano un referendum popolare riguardante l'accoglienza o meno degli immigrati clandestini ?

Se è possibile un referendum perché nessun partito di opposizione se ne fa promotore ?
#1445
Tematiche Spirituali / Re:Diavolo
30 Settembre 2016, 08:43:41 AM
Giona, dici che gli umani "hanno il corpo, l'anima e lo Spirito" puoi per favore spiegare in modo dettagliato la differenza tra anima e spirito ? E la coscienza ? Perché non la consideri ?  Eppure mi hai invitato a farmi un esame di coscienza...Cos'è per te la coscienza ?

Alle scuole elementari non ti hanno insegnato che i nomi propri vanno scritti con la lettera iniziale maiuscola ? Satana è un nome proprio !

Chi ti ha detto che gli animali hanno un'anima ?

Leggendo i tuoi scritti mi rendo conto del male che può fare una religione alle persone. Il tuo fanatismo fideistico evoca i fondamentalisti islamici richiamati nel post da Verdeidea.
#1446
Tematiche Spirituali / Re:Diavolo
29 Settembre 2016, 13:38:36 PM
Giona ha scritto:
CitazioneL'io è superbia, orgoglio ed egoismo che inducono l'uomo a mettersi al posto del Signore Dio o, se vogliamo, diventa il "dio" dell'uomo nell'uomo che adora/confida se/in stesso. Tutto questo rende la persona incarnazione di satana. In verità l'io può anche avere una sua positività se l'uomo ha fiducia in se stesso perché ha scoperto di essere il tempio del Signore Dio. In questo caso però sarebbe meglio parlare di fierezza e non c'è superbia perché se sono il tempio del Signore Dio nel contempo lo sono anche gli altri, ma oltretutto chi scopre di essere il tempio del Signore scopre la verità che consiste nel diventare consapevole che da soli non possiamo fare nulla. Questo toglie ogni spazio alla superbia quindi all'io.

Giona ma ti rendi conto di quel che scrivi ? Libera la tua mente dalle sciocchezze e cerca di studiare cos'è l'Io, altrimenti Il tuo fantastico e sulfureo Satana ti metterà nell'Inferno insieme a Savonarola !
#1447
Tematiche Filosofiche / Re:Coscienza
23 Settembre 2016, 20:22:37 PM
Coscienza o anima ?  Per pigrizia li considero sinonimi, anche se meritano la distinzione.

Non sono un credente, perciò quello che il nick Duc chiama "anima" io la chiamo "coscienza".

Come sai il  sostantivo "coscienza" deriva dal latino "conscientia"; questo lemma è composto da "con" + "scientia", sematicamente collegato con "conoscenza" e "scienza" e significa "essere consapevole".

Consapevole di che cosa ? in generale s'intende la consapevolezza che il soggetto ha di sé e dei propri contenuti mentali, del complesso delle proprie attività interiori e degli oggetti cui queste attività si rivolgono. In questo senso, rientrano nella definizione di coscienza sia la semplice percezione sensibile di stati o condizioni interne ed esterne, sia la capacità dell'Io di organizzare e sintetizzare in un insieme organico percezioni, sentimenti e conoscenze. Perciò è limitativo relegare la coscienza a "distinguere il bene dal male o il giusto dall'ingiusto".
Questo tipo di coscienza viene denominata "coscienza morale", la quale ci permette di discernere il valore ed il significato del comportamento proprio e degli altri.


Per la scienza e la filosofia la coscienza è soggettiva, consiste di stati qualitativi di sensazione o di consapevolezza. Nel forum ci sono nick che hanno più conoscenza di me nelle due predette discipline e sono sicuro che approfondiranno il tema.  
#1448
Attualità / Re:Voglio una pistola
23 Settembre 2016, 07:44:06 AM
Complimenti a tutti gli intervenuti.

Il titolo provocatorio a questo topic l'ho pensato per suscitare il nostro dibattito sugli aspetti psico-sociali della violenza e sulle reazioni delle persone che sono casualmente presenti.

Le vostre opinioni sono molto interessanti, riguardano l'ambiente sociale in cui viviamo, gli atteggiamenti ed i comportamenti derivanti dalla personalità di ognuno.


Questa sezione dedicata all'attualità ci dà la possibilità di esternare tratti caratteriali discettando su fatti di cronaca.
#1449
Attualità / Re:Voglio una pistola
22 Settembre 2016, 16:16:48 PM
Concordo con quanto scritto da Paul e Verdeidea.
Si Verdeidea, dal quotidiano "Il Messaggero" di oggi, 22 settembre, si apprende che quel gruppo di malviventi era drogato.

Purtroppo l'indifferenza, il silenzio, la non azione anche davanti le scene violente che coinvolgono le persone che ci sono vicine, crea la distanza tra gli esseri umani.  


Intervenire o non intervenire nell'aggressione per difendere il malcapitato ? La scelta può inibire la decisione per il timore di sbagliare. Allora si sceglie di non decidere per non sbagliare e si rimane indifferente, oppure, se possibile, si sceglie la fuga dal luogo del misfatto.

Il comportamento è la manifestazione o realizzazione di un atteggiamento, è il modo di agire o reagire di un individuo basato su una convinzione o un pregiudizio, che può essere cosciente o incosciente.  

Quando una persona si droga quanto è cosciente ? I due arrestati al giudice istruttore hanno detto che erano drogati: "Eravamo fatti, avevamo assunto sostanze, non ragionavamo".  E' tollerabile che le persone drogate siano libere di circolare e poter fare quello che vogliono ? Di guidare le autovetture, di danneggiare, aggredire, rubare o altro ?

Ho letto che numerosi politici si drogano, allora non si può attendere da costoro una legge repressiva per togliere dalla circolazione tali elementi, confinandoli su un'isola a lavorare.

"Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra ? "Quamdiu etiam furor iste tuus nos eludet? Quem ad finem sese effrenata iactabit audacia ?" (= "Fino a quando dunque, Catilina, abuserai della nostra pazienza ? Quanto a lungo ancora codesta tua follia si prenderà gioco di noi ? Fino a che punto si spingerà [la tua] sfrenata audacia ?") Questa celebre locuzione latina è di Marco Tullio Cicerone.


Un saggio di Sigmund Freud è titolato  "Psicopatologia della vita quotidiana", che possiamo parafrasare per il nostro dialogo in "Psicopatologia dell'indifferenza quotidiana".
#1450
Attualità / Re:Voglio una pistola
22 Settembre 2016, 08:18:40 AM
L'individuo, animale sociale, ha bisogno di confrontarsi con gli altri, di sentirsi parte di un gruppo e di entrare in relazione, seppur a livelli diversi, con le altre persone. Nel contempo viene "programmato" dalle strutture sociali e condizionato dal suo ambiente sociale. Ed io immagino quale sia l'ambiente sociale in cui sono immersi i quattro che hanno aggredito Maurizio e la madre. Come difendersi da loro ? Con il silenzio ? No ! Con la stessa violenza di gruppo estemporaneo che si dovrebbe formare per pochi minuti nella metro. L'indifferenza fa il gioco dei delinquenti che come un branco di lupi assalgono la preda isolata.


Viviamo in un mondo di "relazioni significative", ci confrontiamocon chi ci sta vicino, ed anche lontano tramite web, abbiamo imparato che alle nostre azioni verso gli altri seguono le  loro reazioni.

Le convenzioni che si stabiliscono fra gli esseri umani si fondano sull'aspettativa che gli altri individui si comportino nel modo considerato "normale".


La devianza, il crimine non sono soltanto trasgressione delle leggi, sono eccezioni del comportamento normale.
#1451
Attualità / Voglio una pistola
21 Settembre 2016, 14:06:30 PM
Voglio una pistola per legittima difesa, per difendermi da delinquenti come quelli che domenica scorsa a Roma hanno selvaggiamente aggredito con calci e pugni il 37/enne Maurizio Di Francescoantonio sulla metro B alla fermata di piazza Bologna, solo per aver detto loro che nelle stazioni e a bordo è vietato fumare.

Anche la madre del giovane, intervenuta per difendere il figlio, è stata malmenata. Solo lei ha tentato di proteggerlo  dalla inammissibile violenza di quei ragazzi mentre Maurizio era a terra inerme con gli occhi sbarrati.  Gli altri passeggeri sono rimasti indifferenti, impauriti, timorosi di mischiarsi nelle faccende altrui. Sono dei vigliacchi ? Molti non conoscono le arti marziali, pochi hanno la pistola per difendersi e temono per la loro incolumità o la loro vita. La paura ci blocca.

Ciò che è accaduto a Maurizio deve far riflettere anche sul coraggio che lui ha avuto nel rimproverare quei giovani.  Il suo protagonismo civico è ammirevole. E' invece disdicevole il detto: " Poteva farsi gli affari suoi !". E Maurizio tornava a casa sano e salvo.
Ma come si fa ad insegnare ai giovani, nel contempo,  rispetto e indifferenza ? Potrebbero trovarsi ad essere vittime o carnefici senza capirne la differenza. Forse, come si dice, in tal modo si può arrivare a cent'anni d'età, ma a quale prezzo ? Rinunciando al coraggio di difendere uno sconosciuto o un amico più debole ?  
Meglio indossare le cuffiette, fissare il display del telefono cellulare e far finta di nulla ? Intorno c'è il vuoto?
Chi ci ha ridotto così ? Le leggi che non permettono ai giudici di punire in modo adeguato ? La cultura dominante ?  Ed i valori ?  Cosa sono i valori ? Chiarire la natura dei valori è fondamentale per il bene comune e la pacifica convivenza sociale, nel rispetto della dignità di ogni essere umano.

I soprusi e le prepotenze fanno parte del vivere quotidiano, lui non lo sapeva ?  Quel che è capitato a lui può succedere anche a me che ho il "vizio"  di rimproverare gli "incivili" che non rispettano le norme di convivenza e si sentono realizzati con le manifestazioni di menefreghismo, intolleranza, aggressività verso le cose e le persone.

L'unico modo per rieducare i delinquenti sono i lavori forzati non le carceri con i comfort. Nel passato, in caso di guerra venivano inviati a combattere al fronte per essere uccisi dal nemico. 



Non ho paura,  ma indignazione, ira.

L'unica soluzione resta la chiamata alle forze dell'ordine  per stare a "posto" con la coscienza. E' meglio farsi i fatti propri, lo so, Ma non è giusto.
#1452
Terra, te la canti e te la suoni, come si suol dire. Non scambiare il forum per il tuo blog, dove puoi scrivere le tue convinzioni. In questo topic nessuno replica ai tuoi post. Io invece per "bontà divina" ti scrivo per farti riflettere. Lascia stare. Non convinci nessuno.
#1453
Tematiche Spirituali / Re:Diavolo
16 Settembre 2016, 09:52:50 AM
Citazione di: giona2068 il 15 Settembre 2016, 16:08:09 PM
Il Signore Dio è Verità, chi crede nel Signore Dio crede anche nella Verità perché sono la stessa cosa. Chi vive nella verità oltre a credere nel Signore della Verità crede nella verità tutta intera e per questo crede anche che il diavolo esista ed ha occhi per vedere il male che semina nel mondo.
Bisogna in ogni caso essere attenti al linguaggio che usiamo quando  parliamo di queste cose.
Credere nel Signore Dio vuol dire confidare 100x100 in Lui e in questo concetto si racchiude la certezza che Lui esiste.
Quando parliamo del diavolo sarebbe opportuno dire credo che il diavolo esista evitando l'espressione credo nel diavolo perché, se alla lunga sbaglio linguaggio, finisco per darmi un messaggio subliminale che contiene la fiducia  nel diavolo e questo sarebbe molto dannoso, a meno che uno non voglia sciaguratamente affidarsi al male.
Il serpente ha tre teste che si chiamano satana, lucifero e belzebul ed è una cosa diversa dal diavolo. Il serpente mira togliere ogni raggio di presenza divina dal cuore dell'uomo per renderlo legno secco per il fuoco dell'inferno, mentre il diavolo/i mira/no a far impazzire l'uomo, in particolare quello più attivo in questa loro opera e l'afarit, specializzato proprio nel portare le persone fuori testa.
L'ateo non vive nella verità quindi non può credere che il diavolo e il serpente  esistano, infatti, come già detto,  chi crede, crede nel Signore Dio e crede che il diavolo esista. Chi è ateo non crede nel Signore Dio e crede che satana non  esta. Chi non crede che il Signore Dio esista, cioè è ateo, non può rigettare il male perché è già sotto il dominio di esso. In altre parole non esiste una terra di nessuno: O con me o contro di me, dice il Signore.
Spesso si crede di credere perché si crede che il Signore Dio esista, ma questo lo crede anche satana. Se il credere nell'esistenza del Signore Dio non è accompagnato dalla fede/obbedienza a Lui, si crede solo come idea ed a nulla giova.
Dalle opere di ciascuno di noi si vede se crediamo oppure no, le parole nulla contano.



 
Giona, sei irresistibile, il tuo mantra con parole ripetute e confuse sono strabilianti. Io cerco di evitare di partecipare ai topic di spiritualità per non perdere tempo con le sciocchezze scritte da cosiddetti cristiani millenaristi, visionari, intrisi di religiosità popolare e non di spiritualità, che hanno nella mente le  bolge dantesche.

 
CitazioneIl serpente ha tre teste che si chiamano satana, lucifero e belzebul ed è una cosa diversa dal diavolo.

Il diavolo è cosa diversa da Satana, Lucifero e  Belzebù ? Da quando  ?

Satana: così denominato in aramaico, in ebraico Satàn, in latino Satanas.
Nella lingua ebraica "Satàn" significa "avversario" (= colui che si oppone).
Dall'ebraico Satàn derivò il termine tardo latino "diabòlus", il diavolo (= colui che divide).

 
Nei vangeli viene denominato con altri sinonimi, fra i quali Belzebù, dal nome della divinità fenicia Baal.

Il cherubino Lucifero è identificato con Satana nel Nuovo Testamento (Lc 10, 18; II Corinti XI, 14) e nel "Targum" Bibbia ebraica).
Lucifero è lo "splendente" angelo creato e decaduto per volontà di dio. In latino è denominato "Luciferus", il "portatore di luce". 



I diavoli sono menzionati con diverse denominazioni nel Nuovo Testamento e nei vangeli apocrifi.

 
CitazioneL'ateo non vive nella verità quindi non può credere che il diavolo e il serpente  esistano, infatti, come già detto,  chi crede, crede nel Signore Dio e crede che il diavolo esista. Chi è ateo non crede nel Signore Dio e crede che satana non  esta. Chi non crede che il Signore Dio esista, cioè è ateo, non può rigettare il male perché è già sotto il dominio di esso.
?
Giona ma ti rendi conto di ciò che scrivi ?  Perché ripeti lo stesso concetto in una proposizione. Non stai recitando un mantra.
#1454
L'invidia è un sentimento bipolare:  


positivo, se  suscita  ammirazione ed emulazione, se dà ambizione e sprona a darsi da fare onestamente per arrivare allo stesso livello di chi è ricco, ha successo, ha un elevato status sociale, ha un oggetto che ci piace molto, ecc.;

negativo se invece provoca afflizione, astio per la fortuna, i beni o le qualità fisiche che ha un altro e li vorrebbe avere. L'invidia può condurre all'omicidio. Infatti è proprio per invidia che avvenne il primo delitto della storia umana, l'uccisione di Abele da parte del fratello Caino.

L'invidia sociale:questo sentimentocosì intimo ed inammissibile si sedimenta sulla relazione diadica che intercorre tra l'invidioso e l'invidiato. L'invidioso avverte con strazio il proprio scarso valore rispetto a colui che, invece, ha successo.  

Di solito l'invidia è inconfessabile, perché socialmente stigmatizzata.

L'invidia sociale ha una figlia legittima, la frustrazione permanente, che si vede sempre sfuggire l'affermazione del proprio Io.


L'invidia sociale motiva l'individuo a pretendere l'uguaglianza sociale: nessuno deve emergere. Chi si distingue deve essere odiato ed emarginato. Siamo tutti uguali.


La scrittrice e filosofa d'origine sovietica Ayn Rand O'Connor, fondatrice della corrente filosofica dell'oggettivismo e sostenitrice dell'individualismo e dell'egoismo razionale, da lei considerati naturali ed importanti virtù, disse degli invidiosi:  "Non vogliono possedere la tua fortuna, vogliono che tu la perda; non vogliono riuscire, vogliono che tu fallisca".
#1455
Attualità / Re:sulla giovane suicida di Napoli
15 Settembre 2016, 14:00:09 PM
Sgiombo ha scritto:
CitazioneCome volevasi dimostrare: i soliti commenti buonisti per cui é severamente vietato vergograrsi di ciò che di vergognoso si fa e cercare di migliorare.

Scusami Sgiombo, mi puoi aiutare a capire dove vedi il "buonismo" nelle affermazioni del giornalista Aldo Cazzullo e del garante per la privacy Antonello Soro ?

In particolare cosa intendi con "ciò che di vergognoso si fa" ? Non è stata la ragazza ad inserire nei social quel filmato di un rapporto intimo e privato ma quel mascalzone del cosiddetto fidanzato. Un rapporto sessuale privato e consenziente cosa ha di vergognoso ?

Acquario ha scritto:
Citazioneper una volta sono d'accordo con sgiombo

sul fatto che alla fine di tutto questo nemmeno ce se ne rende più conto,infatti tutto deve rigorosamente (quanto inconsapevolmente) rientrare nel politicamente corretto di questo sistema del nulla

Anche questa proposizione non mi è chiara. Mi sembra che tutti i mass media ne stanno parlando da due giorni come di un caso eclatante che ha indotto una ragazza al suicidio. Un fatto che fa o dovrebbe far riflettere soprattutto i giovani incoscienti, che con i loro comportamenti non sanno il male che fanno. A loro basta irridere e giudicare il "capro espiatorio".