In realtà dice tutto quello che serve dire, il resto è prosopopea, la Russia di Putin non offre nulla di alternativo, e se fosse al loro posto farebbe le stesse cose. Un moderato, Yudin. Io direi che offre la metastasi di tutto ciò che gli europei non sopportano degli USA, e fosse al loro posto farebbe di molto peggio. Logico è, per chiunque non sia accecato dal risentimento, e si affidi alla saggia citazione che ho in firma, capire la propria posizione. Tu non hai idea di quanti turbopatrioti russi sono scappati in america all'inizio del conflitto, per far partorire le proprie mogli in america e avere figli con cittadinanza americana. Almeno altrettanti di quanti circolano ancora tra Parigi e Londra e mandano i loro figli a studiare a Cambridge in Maserati, anche loro in televisione berciano berciano, ma farebbero carte false per il tuo passaporto, che comunque tu non gli vorresti dare in cambio del loro. Il limite del risentimento è proprio questo, pars destruens tanta, pars costruens nessuna. Quello che è in realtà importante di questa intervista, è che Yudin a mio avviso capisce benissimo il modus vivendi dell'estabilishment russo, e non è certo l'unico, stesse cose direbbero sia le opposizioni che i turbopatrioti. Gli unici che credono alla fattibilità a lungo termine di un negoziato che riporti il "business at usual", sono quelli, spesso europei, che la Russia di Putin non la vogliono proprio capire, ma ne hanno una versione tutta loro con cui fanno trattati armistizi, credono si calmerà con una fetta di torta, mentre quel risentimento non sarà mai soddisfatto, se non nella tomba dei suoi protagonisti.
