Citazione di: green demetr il 28 Ottobre 2023, 01:27:39 AMPossiamo sempre riferirci comunque al fatto che benchè la realtà sia discontinua, l'intelletto la interpreta.
E direi che è quanto Iano e Daniele in diversa misura dicono mi pare.
La realtà ha pure caratteri di continuità, dalla forza di gravità al dna. Knox ha centrato la questione e pure il link con Cacciari dice qualcosa di utile partendo da Eraclito: il logos è la manifestazione di physis con le sue determinatezze e continuità. Poi, ma soltanto poi, vi è la lettura senziente del logos, con i suoi (risicati) margini di indeterminatezza e discontinuità.
(E i suoi abbondanti di ignoranza e approssimazione, laddove effettivamente evoluzione non facit saltus, ma procede a passo di tartaruga sognando di essere Achille.)
Ma con discrezione, in una discordia concors o concordia discors che distingue, radicalmente, polemos da carneficina, ta panta da mucchio informe e casuale, ethos da barbarie omnium contra omnes, episteme da hybris.
Questa radicalità è l'etica, cui physis insegna la precisione continua del cristallo di quarzo.